lunedì 7 marzo 2016

La Ferrata della Memoria (EEA)

Inaugurata il 2 ottobre del 2015, la difficile ferrata alla diga del Vajont  è stata realizzata in ricordo della tragedia del 9 ottobre 1963 in cui morirono circa 2000 persone.

DATA: 28 dicembre 2015

PARTENZA: Usciamo al termine dell’autostrada A27 in prossimità di Belluno e iniziamo a percorrere la SS.51 arrivando a Longarone (circa 14 km dal termine dell’autostrada), quindi voltiamo a destra prendendo la SP.251che attraversato il grande ponte sul Piave risale verso Erto, Casso e alla famosa diga del Vajont. Dopo 4,3 km in corrispondenza di un tornante della SP.251, a destra inizia una stradina con indicazioni per la ferrata che termina dopo 200 metri al parcheggio.





Traccia reale del GPS sullo stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale

ITINERARIO: Parcheggio q.615 (Tabella della ferrata. Senza entrare nella grande galleria che inizia dal parcheggio, scendiamo alla sua destra per sentierino nel bosco, indicazioni)        Galleria q.584 (Al termine della discesa nel bosco, si continua entrando in una stretta galleria)        Cengia q.595 (Finisce la lunga galleria e usciamo sulla cengia dove inizia la via ferrata a strapiombo sulla gola del Vajont)       Scala q.625 (Termina la cengia, una scala molto esposta ci fa guadagnare quota, ora la ferrata prosegue verticalmente dove è richiesta forza di braccia, solo brevi e piccole cenge interrompono in seguito l’ascesa)       Fine ferrata q.800 (Percorsa una cengia si arriva a una scala, la seconda dopo quella iniziale, che ci fa superare un ultimo balzo roccioso sopra il quale un largo traverso obliquo risale senza difficoltà fino al termine della ferrata all’entrata del bosco dove si trovano vecchie strutture in cemento risalenti all’epoca della costruzione della diga. Passiamo sotto la “porta” di cemento e risaliamo per sentierino nel bosco, segni assenti)        Bivio q.835 (Innesto su sentiero CAI “Troi de Moliesa”, a destra si scende verso la diga, andiamo a sinistra per Casso, cartelli)        Bivio q.920 (Cartelli e innesto sul sentiero “Troi de Sant’Antoni”, a destra c’è il CAI 380 per Casso, andiamo a sinistra in direzione di Codissago e del CAI 395/A)        Sant’Antonio q.817 (Piccola cappella nel bosco in stato di abbandono)   –    Bivio q.765 (Innesto sul CAI 395/A, cartelli: dritto prosegue in falsopiano, noi lo teniamo a sinistra in ripida discesa)   –    SP.251 q.668 (Finita la ripida discesa nel bosco ci innestiamo su una carrozzabile, a pochi metri c’è la strada asfaltata SP.251 che prendiamo in discesa)        Deviazione q.625 (Lasciamo la SP.251che curva a U e continua a scendere, andiamo dritto sulla stradina che termina al parcheggio)        Parcheggio q.615.

DISLIVELLO TOTALE: 400 m
QUOTA MASSIMA: Sentiero Troi de Sant’Antoni q.920 m
LUNGHEZZA: 4,7 km
DIFFICOLTA: EEA


NOTE:


Sentieri



- Ferrata realizzata nel 2015, difficile ma è attrezzata molto bene con fune, staffe e due scale. Si svolge nella gola del Vajont e la diga è visibile da lontano solo nella parte finale della via.
- Indispensabile la torcia elettrica per la galleria.



TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Parcheggio
0,00
Galleria q.584
0,05
Cengia q.595
0,15
Scala q.625
0,30
Fine ferrata q.800
1,45
Bivio q.835
1,50
Bivio q.920
2,02
Sant’Antonio
2,15
Bivio q.765
2,23
SP.251 q.668
2,35
Deviazione q.625
2,45
Parcheggio
2,48


Parcheggio q.615 (Tabella della ferrata. Senza entrare nella grande galleria che inizia dal parcheggio, scendiamo alla sua destra per sentierino nel bosco, indicazioni)
Parcheggio q.615 (Tabella della ferrata)

Scendiamo per sentierino nel bosco
Scendiamo per sentierino nel bosco
Galleria q.584 (Al termine della discesa nel bosco, si continua entrando in una stretta galleria)
Galleria
Galleria

Cengia q.595 (Finisce la lunga galleria e usciamo sulla cengia dove inizia la via ferrata a strapiombo sulla gola del Vajont)
Cengia q.595 (Finisce la lunga galleria e usciamo sulla cengia dove inizia la via ferrata a strapiombo sulla gola del Vajont)
Sulla cengia iniziale
Sulla cengia iniziale
Sulla cengia iniziale

Sulla cengia iniziale
Sulla cengia iniziale
Sulla cengia iniziale
La gola del Vajont sotto di noi

Sulla cengia iniziale
Sulla cengia iniziale
Scala q.625 (Termina la cengia, una scala molto esposta ci fa guadagnare quota, ora la ferrata prosegue verticalmente dove è richiesta forza di braccia)
La ferrata prosegue verticalmente

La ferrata prosegue verticalmente
La ferrata prosegue verticalmente
Via ferrata della Memoria
Solo brevi e piccole cenge interrompono in seguito l’ascesa   
Via ferrata della Memoria

Verso la fine della ferrata vediamo in lontananza la diga del Vajont
Via ferrata della Memoria
Via ferrata della Memoria
Staffe di metallo
Via ferrata della Memoria

Via ferrata della Memoria
Via ferrata della Memoria
Percorsa una cengia si arriva a una scala, la seconda dopo quella iniziale, che ci fa superare un ultimo balzo roccioso

Un largo traverso obliquo risale senza difficoltà fino al termine della ferrata all’entrata del bosco
Un largo traverso obliquo risale senza difficoltà fino al termine della ferrata all’entrata del bosco
  Fine ferrata q.800 (Si trovano vecchie strutture in cemento risalenti all’epoca della costruzione della diga)
Fine ferrata q.800 (Si trovano vecchie strutture in cemento risalenti all’epoca della costruzione della diga)
Passiamo sotto la “porta” di cemento e risaliamo per sentierino nel bosco, segni assenti
Risaliamo per sentierino nel bosco, segni assenti

Bivio q.835 (Innesto su sentiero CAI “Troi de Moliesa”, a destra si scende verso la diga, andiamo a sinistra per Casso, cartelli)
CAI “Troi de Moliesa”
Sul sentiero “Troi de Sant’Antoni”
Sant’Antonio q.817
(Piccola cappella nel bosco in stato di abbandono)
Sant’Antonio q.817
(Piccola cappella nel bosco in stato di abbandono)
Sant’Antonio q.817
(All’interno si notano vecchi affreschi)

Sul sentiero dopo avere oltrepassata la cappella di Sant’Antonio
Sul sentiero dopo avere oltrepassata la cappella di Sant’Antonio
SP.251 q.668 (Finita la ripida discesa nel bosco ci innestiamo su una carrozzabile, a pochi metri c’è la strada asfaltata SP.251 che prendiamo in discesa)
Sulla strada asfaltata SP.251
La diga del Vajont vista da Casso