sabato 19 novembre 2016

Magnifici 4 (EEA)

Via ferrata atletica di estrema difficoltà, allo stato attuale si tratta della via più difficile delle Dolomiti. Questa via ferrata è dedicata ai 4 volontari del soccorso alpino,Alex,Diego,Erwin e Luca morti in Val Lasties il 26 dicembre del 2009 e si sviluppa nelle pareti del Maerins in val San Nicolò, vallata perpendicolare alla più nota val di Fassa.

DATA: 7 agosto 2016

PARTENZA: Da Pozza di Fassa (in Val di Fassa, Trentino Alto Adige), prendiamo la strada per la Val San Nicolò, arrivati alla malga Crocifisso si biforca, quindi continuiamo a sinistra per circa un km fino a notare a sinistra oltre il rio San Nicolò, due edifici di legno e i cartelli della ferrata.




Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito  http://maps.kompass.at


ITINERARIO: Ponte sul Rio San Nicolò q.1599 (A sinistra della strada un ponte attraversa il rio San Nicolò, dalla parte opposta c’è la forestale, la teniamo a destra oltrepassando i due piccoli edifici di legno)        Bivio q.1631 (Oltrepassiamo una fonte e il percorso si riduce a sentierino arrivando al bivio, a destra non è segnato, andiamo a sinistra, indicazioni per la ferrata)        Bivio q.1694 (Il sentiero continua a sinistra risalendo a zig-zag, andiamo dritto sempre nel fitto bosco seguendo le indicazioni per la ferrata, poi in breve inizia a risalire ripidamente per traccia non segnata)        Magnifici 4 q.1810 (Usciamo dal bosco e la breve risalita ci conduce a un grande anfratto roccioso dove inizia la ferrata, subito estremamente impegnativa su roccia bagnata e priva di appigli)   –    Quota 1920 (Superiamo un traverso su parete verticale caratterizzato da spezzoni di cavo adibiti all’appoggio dei piedi, probabilmente la parte più difficile della via, e arriviamo finalmente a un piccolo terrazzo e l’inizio del bosco. Le difficoltà estreme sono terminate, ora si prosegue senza problemi per sentiero)       Quota 1955 (Inizia la seconda parte della ferrata che si sviluppa facilmente e senza fatica su cengia)       Camino q.2040 (Arriviamo al grande e tetro camino al cospetto della parete del Maerins, inizia la terza parte della ferrata che risale verticalmente e in esposizione con cavo d’acciaio e alcune staffe. Si arriva alla cengia soprastante, la percorriamo e in breve un ultima salita verticale ci porta al libro delle firme)        Libro delle firme q.2143   –    Fine ferrata q.2160 (Risaliamo il prato fino al vicino rifugio Baita Cuz)       Rifugio Baita Cuz q.2175 (Dal rifugio andiamo a destra, sud/est, e dopo pochi minuti inizia il sentiero per la Val San Nicolò)       Bivio q.2149 (Cartelli: a destra c’è il punto panoramico dei Maerins, continuiamo sul nostro sentiero)        Bivio q.1815 (A destra c’è il sentiero “Soti Maerins”, continuiamo in discesa)       Asfaltata q.1723 (Arriviamo sulla strada asfaltata della Val San Nicolò in località Sauch, la prendiamo a destra)    –    Bivio q.1700 (Oltrepassato un crocifisso, a sinistra scende una carrozzabile, stiamo sulla strada asfaltata)    –    Ponte sul Rio San Nicolò q.1599.

DISLIVELLO TOTALE: 600 m
QUOTA MASSIMA: Rifugio Baita Cuz q.2175
LUNGHEZZA: 6 km
DIFFICOLTA: EEA


NOTE:






Sentieri



- Probabilmente allo stato attuale (2016) si tratta della ferrata più difficile delle Dolomiti, il suo sviluppo lo possiamo dividere in tre parti:
 1) Dalla partenza fino Quota 1920 è di estrema difficoltà, la roccia povera di appigli è spesso bagnata o coperta di sabbiolina. Attrezzata solo con fune d’acciaio richiede molta forza di braccia (un rinvio o una longe per fare sosta è d’obbligo) e un grande impegno a livello psicologico
 2) La seconda parte ci fa rifiatare dopo il notevole sforzo fisico/mentale, si percorre un sentiero/cengia attrezzato con tratti panoramici sulla Val San Nicolò.
3) La terza parte, molto difficile ma non estrema, risale verticalmente il camino in prossimità della parete del Maerins, l’esposizione è notevole ma alcune staffe ci vengono in aiuto.
In conclusione si tratta di una ferrata molto atletica, la possono affrontare solo ferratisti molto esperti con notevole forza di braccia.



TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Ponte sul Rio San Nicolò
0,00
Bivio q.1631
0,06
Bivio q.1694
0,14
Magnifici 4
0,30
Quota 1920
1,20
Quota 1955
1,28
Camino q.2040
1,50
Libro delle firme
2,22
Fine ferrata
2,25
Rifugio Baita Cuz
2,27
Bivio q.2149
2,34
Bivio q.1815
3,01
Asfaltata q.1723
3,10
Bivio q.1700
3,15
Ponte sul Rio San Nicolò
3,30




Ponte sul Rio San Nicolò q.1599 (A sinistra della strada un ponte attraversa il rio San Nicolò, dalla parte opposta c’è la forestale, la teniamo a destra oltrepassando i due piccoli edifici di legno)
Indicazioni per la ferrata
Oltrepassiamo una fonte e il percorso si riduce a sentierino
Sul sentiero che porta all’attacco della ferrata
L’ultimo tratto risale ripidamente per traccia non segnata
Usciamo dal bosco e la breve risalita ci conduce a un grande anfratto roccioso dove inizia la ferrata

Magnifici 4 q.1810
Targa a ricordo
L’anfratto roccioso dove inizia la ferrata Magnifici 4
L’anfratto roccioso dove inizia la ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4

Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4

Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4
Superiamo un traverso su parete verticale caratterizzato da spezzoni di cavo adibiti all’appoggio dei piedi, probabilmente la parte più difficile della via
Superiamo un traverso su parete verticale caratterizzato da spezzoni di cavo adibiti all’appoggio dei piedi, probabilmente la parte più difficile della via

Ferrata Magnifici 4
Ferrata Magnifici 4
Quota 1920 (Superiamo un traverso su parete verticale caratterizzato da spezzoni di cavo adibiti all’appoggio dei piedi, probabilmente la parte più difficile della via, e arriviamo finalmente a un piccolo terrazzo e l’inizio del bosco)

Le difficoltà estreme sono terminate, ora si prosegue senza problemi per sentiero
La seconda parte ci fa rifiatare dopo il notevole sforzo fisico/mentale, si percorre un sentiero/cengia attrezzato con tratti panoramici sulla Val San Nicolò
La seconda parte ci fa rifiatare dopo il notevole sforzo fisico/mentale, si percorre un sentiero/cengia attrezzato con tratti panoramici sulla Val San Nicolò
La seconda parte ci fa rifiatare dopo il notevole sforzo fisico/mentale, si percorre un sentiero/cengia attrezzato con tratti panoramici sulla Val San Nicolò
Arriviamo al cospetto della parete del Maerins dove inizia la terza parte della ferrata  

Camino q.2040 (Arriviamo al grande e tetro camino al cospetto della parete del Maerins, inizia la terza parte della ferrata che risale verticalmente e in esposizione con cavo d’acciaio e alcune staffe)
Camino q.2040 (Arriviamo al grande e tetro camino al cospetto della parete del Maerins, inizia la terza parte della ferrata che risale verticalmente e in esposizione con cavo d’acciaio e alcune staffe)
Camino q.2040 (Arriviamo al grande e tetro camino al cospetto della parete del Maerins, inizia la terza parte della ferrata che risale verticalmente e in esposizione con cavo d’acciaio e alcune staffe)
Camino q.2040 (Arriviamo al grande e tetro camino al cospetto della parete del Maerins, inizia la terza parte della ferrata che risale verticalmente e in esposizione con cavo d’acciaio e alcune staffe)
Si arriva alla cengia soprastante

La parete del Maerins
All’uscita del camino percorriamo la cengia soprastante
All’uscita del camino percorriamo la cengia soprastante
In breve un ultima salita verticale ci porta al libro delle firme
Libro delle firme q.2143

Fine ferrata
Risaliamo il prato fino al vicino rifugio Baita Cuz
Il sentiero per la Val San Nicolò
Il sentiero per la Val San Nicolò
La Val San Nicolò