giovedì 6 dicembre 2018

Monte Banditello (da Altino e ritorno dalla Rocca Vecchia) EE

Giro inconsueto e selvaggio nei monti Sibillini (Marche), partiamo dalla borgata di Altino e saliamo sul poco frequentato monte Banditello, per il ritorno andiamo a percorrere le esili tracce del sentiero di Rocca Vecchia attraverso il versante nord della cima della Prata, questo tragitto è tutt'altro che banale e lo devono affrontare solo escursionisti esperti, conoscitori del posto e dotati di GPS.

DATA: 1 settembre 2018

PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo al casello di Pedaso (Marche) e percorriamo la SP.238 arrivando dopo circa 41 km al paese di Comunanza, attraversiamo l’abitato seguendo le indicazioni per Montemonaco che ci portano a percorrere la SP.237. Dopo altri 10 km arriviamo al lago di Gerosa e alla minuscola frazione di San Giorgio, li oltrepassiamo tralasciando a destra la strada per Montemonaco e proseguiamo esattamente per 2,5 km sulla SP.86 fino a notare a destra la minuscola stradina e le indicazioni per Altino. Quindi lasciata la SP.86 risaliamo la stradina asfaltata per solo 1 km, ora dobbiamo intraprendere a sinistra la larga carrozzabile che termina dopo 4,5 km alla vecchia borgata di Altino.





Traccia reale del GPS sullo stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale

ITINERARIO: Altino q.1035 (La carrozzabile termina presso il rifugio Altino dietro il quale ci sono i cartelli CAI: a sinistra è sentiero forestale G.A.S. Grande Anello dei Sibillini, noi iniziamo risalendo il sentiero forestale CAI 158)   –  Bivio q.1047 (Cartelli: dopo appena un minuto a destra continua il CAI 158 anche Sentiero Naturalistico delle Carbonaie per Rocca che sarà il nostro ritorno, noi stiamo sulla forestale in costante salita, indicazioni per monte Banditello e i Prati di Altino)   –   Bivio q.1071 (Segni e cartelli assenti: a sinistra inizia un sentiero non segnato poco evidente, stiamo sulla pista forestale in salita)   –   Bivio q.1134 (Biforcazione della pista forestale: dritto a destra scende e noi stiamo in salita, cartelli assenti)  –  Prati di Altino q.1260 (Nella prateria c’è il casale della Comunanza con la fonte abbeveratoio. Il sentiero forestale che qui sembra interrompersi continua in salita dietro l’edificio, segni e cartelli assenti)   –  Bivio q.1310 (Segni e cartelli assenti, bivio del largo sentiero: andiamo a destra in salita a ritroso che continua con direzione nord/ovest come CAI 158 per la cima della Prata e il monte Banditello, dritto invece dopo circa dieci minuti e sui 1400 metri di quota si riduce a traccia)   –   Bivio q.1332 (A sinistra sale un sentiero erboso, noi manteniamo il largo sentiero principale e la direzione, segni e cartelli assenti)   –   Quota q.1393 (Il largo sentiero che nel frattempo era entrato in una macchia di bosco, quando ne esce si riduce a esile sentierino con fondo di pietrisco che in breve curva a U a sinistra cambiando di fatto direzione, sud, davanti a noi ci appare la vetta della Sibilla solcata dalla caratteristica carrozzabile a forma di Z)   –   Incrocio q.1473 (Segni e cartelli assenti: sotto di noi a sinistra a ritroso c’è un largo sentiero che passa inosservato, dritto il sentierino continua mantenendo la direzione sud, noi curviamo a U a destra risalendo la traccia trasversale con direzione nord/ovest)  –  Crinale q.1584 (La traccia trasversale ci fa raggiungere il verde e ampio crinale, il punto è quotato 1584 da IGM, lo iniziamo a risalire con direzione sud, segni e indicazioni assenti)   –   Cima delle Prata q.1850 (Al termine della salita siamo nel verde e anonimo promontorio, segni e indicazioni assenti, si continua sul crinale mantenendo la direzione sud con lievi sali/scendi)   –   Cima q.1869 (Cima senza toponimo quotata 1869 da IGM. Appena prima della salita alla vetta scartiamo a sinistra una marcata traccia che la bypassa, quindi ci portiamo sull’aguzzo promontorio e scendiamo dalla parte opposta, il crinale principale sale alla vicina vetta del monte Banditello mentre una traccia si mantiene parallela ma poco sotto a destra)  –  Monte Banditello q.1873 (Punto alto anonimo e senza indicazioni, si continua sul crinale che ora perde quota verso la larga sella erbosa)  –  Sella del Banditello q.1823 (Crocevia sulla larga sella erbosa, cartelli assenti: dritto il crinale prosegue risalendo al monte Torrone in direzione del monte Vettore, a sinistra a mezzacosta scende il sentiero CAI 132 verso Santa Maria in Pantano, noi scendiamo a destra a mezzacosta per sentiero che è sempre CAI 132 con direzione sud/ovest)   –  Bivio q.1749 (Cartelli assenti, segni sui sassi e piccola sorgente della fonte Fredda: dritto il sentiero prosegue come CAI 152 verso il lago di Pilato, noi curviamo a gomito a destra tenendo il CAI 132 su esile sentierino a mezzacosta nel verde pendio con direzione nord portandoci di fatto sotto il versante ovest del monte Banditello, segni e omini di sasso che si vedono solo all’ultimo momento a causa dell’erba)   –   Fonte della Cerasa q.1205 (Il sentiero CAI 132 sui 1380 m entra definitivamente nel bosco e continua scendere verso il paese di Foce, in una curva a U a sinistra ci appare dopo pochi metri la presa d’acqua e alcune tubazioni. Ora proprio sulla curva del sentiero che precede la presa d’acqua dobbiamo lasciare il CAI 132 e intraprendere un esilissima traccia non segnata che continua dritto in piano con direzione nord che purtroppo termina subito, quindi dobbiamo mantenere la direzione e la quota per attraversare un breve tratto infrascato appena fuori del bosco. Subito rientriamo nel bosco e dobbiamo individuare il vecchio sentierino che dritto davanti a noi risale mantenendo la direzione, possibile omini di sasso e segni assenti)   –   Prato Grande q.1217 (L’antico sentierino una volta intrapreso è sempre abbastanza evidente e continua la costante ascesa nel fittissimo bosco con direzione nord/est, nella parte finale si perde un po’, quindi esce dal bosco presso un pendio erboso dove la traccia sparisce completamente, siamo in località Prato Grande da carta IGM. Ora iniziano le vere difficoltà perché ci dobbiamo affidare al nostro intuito e al senso dell’orientamento. Ci portiamo in centro al pendio erboso, poi lo iniziamo a risalire a destra, direzione sud, in breve arrivati al margine del bosco dobbiamo entrarci continuando la ripida e faticosa ascesa virando a sinistra nella rada boscaglia cosparsa di pietre, non ci sono segni o alcuna traccia di passaggio. In breve ci appare una paretina rocciosa che non è altro che la parte terminale di una crestina soprastante, quindi uscendo dal bosco ci issiamo ripidamente su zolle erbose tenendoci il contrafforte roccioso alla nostra sinistra)   –   Cresta q.1303 (La ripida salita ci conduce su una crestina panoramica, a nord vediamo l’onnipresente cima della Sibilla, mentre a sud appena sopra di noi si innalzano dei bastioni rocciosi. Notiamo con sorpresa qualche bollo rosso alla destra della cresta, noi invece dobbiamo raggiungere la verde dorsale a est dove è visibile una croce metallica e separata da noi da una macchia di bosco, quindi dalla crestina scendiamo dalla parte opposta e continuiamo a mezzacosta attraversando il valloncello a vista, poi entriamo nel fitto bosco con fondo ghiaioso e molto franoso. In seguito dei bastioni rocciosi ostacolano il proseguo, quindi per aggirarli dobbiamo perdere quota nel fitto bosco trovando nella parte bassa e con sorpresa vecchi segni CAI, manteniamo la direzione est)   –  Spallone q.1321 (Uscendo dal fitto bosco, in questo tratto abbastanza infrascato, terminano i vecchi segni. Risaliamo a vista il verde pendio fino a raggiungere lo spallone erboso quotata 1321 da IGM, una breve deviazione a sinistra ci conduce alla croce in memoria che avevamo notato dalla Cresta q.1303. Dalla croce torniamo sui nostri passi e ora scendiamo a sinistra, praticamente nel versante opposto dal quale siamo saliti, il sentiero è evidente e continua a mezzacosta marcato da qualche segno CAI)  Bivio q.1210 (Arriviamo in una piazzola all’interno del fitto bosco con un omino di sassi, bivio del largo sentiero: dritto continua in piano, noi lo teniamo curvando a sinistra in discesa, cartelli assenti ma segni CAI)   –   Bivio q.1140 (Biforcazione: dritto a sinistra c’è un sentiero abbandonato, il nostro sentiero con segni CAI continua a destra in leggera salita, poi riprende a scendere)   –   Sterrata q.1048 (Nella parte finale il buon sentiero è un po’ infrascato e s’innesta in una sterrata che comincia proprio da questo punto, sopra di noi c’è una radura quindi la teniamo d’obbligo a sinistra)   –  Incrocio q.1037 (Dopo poche decine di metri avere intrapreso la sterrata, c’è l’incrocio: a sinistra iniziano due sterrate, una in piano e una che scende che è meno evidente, le ignoriamo entrambe, manteniamo quella principale con fondo di pietrisco che curva a destra e continua scendere, indicazioni assenti)   –  Bivio q.1026 (Appena oltrepassato l’incrocio precedente arriviamo a un fosso d’acqua con l’innesto sul CAI 158: a sinistra prima del fosso scende nella radura il sentiero per Rocca che passerebbe inosservato se non fosse indicato da un cartello, continuiamo sulla sterrata)  –   Bivio q.1044 (A destra la sterrata sale e termina nella radura, continuiamo dritto in piano)  –  Bivio q.1047 (Chiudiamo l’anello)   –   Altino q.1035. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 13,5 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1250 m

QUOTA MASSIMA: M. Banditello q.1873

La salita da Altino al monte Banditello non presenta grosse difficoltà se non quella della segnatura CAI assente o molto sporadica. Il ritorno per il vecchio tracciato di Rocca Vecchia invece è riferito solo a escursionisti esperti, conoscitori del posto e soprattutto dotati di GPS, la traccia è molto labile a tratti scomparsa, l’arte di sapersi arrangiare la fa da padrone, si procede a vista o per intuito cercando di cogliere ogni piccolo indizio, la possibilità di perdersi a persone prive d’esperienza è tutt’altro che remota.

Rifugi-Bivacchi 

Il rifugio Altino allo stato attuale è inagibile ma in fase di recupero (Aggiornamento ottobre 2023) 

Fonti

Fonte/abbeveratoio ai Prati di Altino

Fonte Fredda a q.1749 (Allo stato attuale solo poca acqua che trasuda dal terreno)

La fonte della Cerasa è una presa d’acqua sul CAI 132 nel fitto bosco che purtroppo non offre la possibilità di prelievo 

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Altino

0,00

Bivio q.1749

2,11

Bivio q.1047

0,01

Fonte della Cerasa

3,16

Bivio q.1071

0,05

Prato Grande

3,40

Bivio q.1134

0,12

Cresta q.1303

4,03

Prati di Altino

0,25

Spallone q.1321

4,30

Bivio q.1310

0,33

Bivio q.1210

4,52

Bivio q.1332

0,36

Bivio q.1140

4,58

Quota 1393

0,43

Sterrata q.1048

5,15

Incrocio q.1473

0,55

Incrocio q.1037

5,17

Crinale q.1584

1,07

Bivio q.1026

5,18

Cima della Prata

1,35

Bivio q.1044

5,20

Cima q.1869

1,43

Bivio q.1047

5,23

Monte Banditello

1,50

Altino

5,24

Sella del Banditello

2,00

 

 



Altino q.1035
Chiesetta a Altino
Il rifugio Altino (allo stato attuale inagibile)
Cartelli dopo il rifugio Altino 
Sulla pista forestale che dal paese di Altino risale ai Prati di Altino
Arrivo ai Prati di Altino q.1260

Prati di Altino q.1260 (Nella prateria c’è il casale della Comunanza con la fonte abbeveratoio)
Prati di Altino q.1260 (Nella prateria c’è il casale della Comunanza con la fonte abbeveratoio)
Prati di Altino q.1260 (Il sentiero forestale continua in salita dietro l’edificio, segni e cartelli assenti)
Prati di Altino q.1260 (Il sentiero forestale continua in salita dietro l’edificio, segni e cartelli assenti)
Bivio q.1310 (Segni e cartelli assenti, bivio del largo sentiero: andiamo a destra in salita a ritroso che continua con direzione nord/ovest per la cima delle Prata e il monte Banditello, dritto invece dopo circa dieci minuti e sui 1400 metri di quota si riduce a traccia) 
Il sentiero per la cima delle Prata e il monte Banditello 

Quota q.1393: Il largo sentiero che nel frattempo era entrato in una macchia di bosco, quando ne esce si riduce a esile sentierino con fondo di pietrisco ….
…..  in breve curva a U a sinistra cambiando di fatto direzione.
Fiori di Eryngium
La traccia trasversale con direzione nord/ovest dopo avere oltrepassato l’Incrocio q.1473 
Crinale q.1584 (La traccia trasversale ci fa raggiungere il verde e ampio crinale, il punto è quotato 1584 da IGM)

Crinale q.1584 (La traccia trasversale ci fa raggiungere il verde e ampio crinale, il punto è quotato 1584 da IGM, lo iniziamo a risalire con direzione sud, segni e indicazioni assenti) 
Crinale q.1584 (La traccia trasversale ci fa raggiungere il verde e ampio crinale, il punto è quotato 1584 da IGM, lo iniziamo a risalire con direzione sud, segni e indicazioni assenti)
Sul crinale che risale alla cima delle Prata
Panorama verso cima Vallelunga

Panorama verso Palazzo Borghese e il Sasso Borghese
Panorama verso forca Viola
Cima delle Prata q.1850 (Al termine della salita siamo nel verde e anonimo promontorio, segni e indicazioni assenti, si continua sul crinale mantenendo la direzione sud con lievi sali/scendi)

Dalla cima delle Prata si continua sul crinale mantenendo la direzione sud verso il monte Banditello
Cima q.1869 (Cima senza toponimo quotata 1869 da IGM. Percorrendo il verde crinale risaliamo l’aguzzo promontorio spostato leggermente sulla destra)

Il crinale principale conduce alla vicina vetta del monte Banditello 

Risalita l’aguzza cima senza toponimo quotata 1869 da IGM, scendiamo dalla parte opposta per andare a percorrere un aerea ma facile crestina rocciosa evidenziata dal manto erboso che la circonda.
Risalita l’aguzza cima senza toponimo quotata 1869 da IGM, scendiamo dalla parte opposta per andare a percorrere un aerea ma facile crestina rocciosa evidenziata dal manto erboso che la circonda.

Arrivo al monte Banditello
Dal monte Banditello q.1873 si continua sul crinale che ora perde quota verso la larga sella erbosa del Banditello 
Dalla sella del Banditello scendiamo a destra a mezzacosta per sentiero CAI 132 
CAI 132

Dal Bivio q.1749 della fonte Fredda, noi curviamo a gomito a destra tenendo il CAI 132 su esile sentierino a mezzacosta nel verde pendio con direzione nord portandoci di fatto sotto il versante ovest del monte Banditello, segni e omini di sasso che si vedono solo all’ultimo momento a causa dell’erba  
Il paese di Foce sotto di noi
Il sentiero CAI 132 sui 1380 m. entra definitivamente nel bosco e continua scendere verso il paese di Foce
Fonte della Cerasa
Sulla curva del sentiero che precede la presa d’acqua dobbiamo lasciare il CAI 132 e intraprendere un esilissima traccia non segnata che continua dritto in piano con direzione nord che purtroppo termina subito, quindi dobbiamo mantenere la direzione e la quota per attraversare un breve tratto infrascato appena fuori del bosco. Subito rientriamo nel bosco e dobbiamo individuare il vecchio sentierino che dritto davanti a noi risale mantenendo la direzione (Foto)
Vecchio sentierino

Improvvisamente compare una scritta sul vecchio sentierino….è solo un illusione perché oltre non vi è più niente !
Vecchio sentierino
Prato Grande q.1217 (L’antico sentierino esce dal bosco presso un pendio erboso dove la traccia sparisce completamente, siamo in località Prato Grande da carta IGM. Ora iniziano le vere difficoltà perché ci dobbiamo affidare al nostro intuito e al senso dell’orientamento. Ci portiamo in centro al pendio erboso, poi lo iniziamo a risalire a destra, direzione sud)
Arrivati al margine del bosco dobbiamo entrarci continuando la ripida e faticosa ascesa virando a sinistra nella rada boscaglia cosparsa di pietre, non ci sono segni o alcuna traccia di passaggio
 In breve ci appare una paretina rocciosa che non è altro che la parte terminale di una crestina soprastante, quindi uscendo dal bosco ci issiamo ripidamente su zolle erbose tenendoci il contrafforte roccioso alla nostra sinistra

Cresta q.1303 (La ripida salita ci conduce su una crestina panoramica, a nord vediamo l’onnipresente cima della Sibilla)
Cresta q.1303 (A sud appena sopra di noi si innalzano dei bastioni rocciosi, quindi dalla crestina scendiamo dalla parte opposta e continuiamo a mezzacosta attraversando il valloncello a vista, poi entriamo nel fitto bosco)
Cresta q.1303 (A sud appena sopra di noi si innalzano dei bastioni rocciosi, quindi dalla crestina scendiamo dalla parte opposta e continuiamo a mezzacosta attraversando il valloncello a vista, poi entriamo nel fitto bosco)
Entriamo nel fitto bosco con fondo ghiaioso e molto franoso
Spallone q.1321 (Uscendo dal fitto bosco, in questo tratto abbastanza infrascato, terminano i vecchi segni, risaliamo a vista il verde pendio fino a raggiungere lo spallone erboso quotato 1321 da IGM)
Spallone q.1321 (Uscendo dal fitto bosco, in questo tratto abbastanza infrascato, terminano i vecchi segni, risaliamo a vista il verde pendio fino a raggiungere lo spallone erboso quotato 1321 da IGM)

Spallone q.1321 (Risaliamo a vista il verde pendio fino a raggiungere la dorsale erbosa quotata 1321 da IGM, una breve deviazione a sinistra ci conduce alla croce in memoria che avevamo notato dalla Cresta q.1303. Dalla croce torniamo sui nostri passi e ora scendiamo a sinistra, praticamente nel versante opposto dal quale siamo saliti)
Il sentiero è evidente e continua a mezzacosta marcato da qualche segno CAI
Largo sentiero forestale all’interno del bosco
Sterrata q.1048