domenica 9 febbraio 2020

Cima del Redentore (dal Cordone del Vettore) EE

Partiamo dal passo di Forca di Presta (Monti Sibillini, Marche) e con il classico sentiero per la Sella delle Ciaule e il monte Vettore arriviamo in località Croce Zilioli, quindi lasciamo il sentiero segnato e cominciamo un lungo percorso fuori sentiero che ci porta a transitare ai piedi dello Scoglio dell'Aquila, poi sopra il Cordone del Vettore e risalire il solco del canale occidentale del Redentore fino alla cima q.2448. Con una deviazione su cresta aerea raggiungiamo il Pizzo del Diavolo, poi facciamo ritorno oltrepassando la Cima del Lago e Punta di Prato Pulito.

DATA: 18 ottobre 2019

PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo al casello di Ascoli e iniziamo a percorrere la superstrada a doppia corsia che termina dopo 27 km in prossimità delle uscite per la città di Ascoli, noi proseguiamo sulla strada SS.4 oltrepassando Acquasanta Terme fino arrivare a Arquata del Tronto (circa 55 km dal casello autostradale), dove lasciamo la SS.4 e risaliamo a destra con indicazioni per Montegallo e Pretare. Al bivio, circa 3 km dopo avere attraversato il paese di Pretare, andiamo a sinistra con indicazioni del passo Forca di Presta (circa 72 km dal casello autostradale, piazzola sulla sinistra della strada per parcheggiare l’auto).





Traccia reale del GPS sullo stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale

ITINERARIO: Forca di Presta q.1536 (Alla sinistra della strada asfaltata c’è l’area parcheggio e poco distante possiamo notare il rifugio degli Alpini, iniziamo salendo a destra il frequentato sentiero CAI 101 ex CAI 1 anche via normale per il monte Vettore, direzione nord)  -  Croce Zilioli q.1922 (Indicazioni assenti, siamo in località Croce Zilioli in un ampio tratto pianeggiante, se proseguiamo con il CAI 101 dopo poche decine di metri possiamo notare alla nostra destra la fatiscente e piccola croce metallica con il sentiero che riprende a salire nel versante orientale del monte Vettoretto, anonimo promontorio erboso sopra di noi. Noi lasciamo il CAI 101 e dobbiamo individuare poco sotto alla nostra sinistra un esile sentierino non segnato che si sviluppa pianeggiante a mezzacosta, inizialmente parallelo al sentiero segnato, si tratta del dimenticato “Sentiero delle Fate”, direzione nord-nord/ovest)   -   Canalino detritico q.1930 (Presto arriviamo a un canalino di pietrisco, quindi abbandoniamo l’esile sentierino delle Fate ormai ridotto a traccia e procediamo a vista senza residui di passaggio o segni risalendo il ripido pendio a nostro piacimento, manteniamo la direzione nord/ovest cercando gradualmente di guadagnare quota ad ogni passo seppur con molta fatica sapendo che dobbiamo arrivare sui 2140 metri, in seguito oltrepassando ulteriori lingue di pietrisco ci compare la mole rocciosa dello Scoglio dell’Aquila che ci “guida” durante il tragitto)   -  Scoglio dell’Aquila q.2109 (Arriviamo al grande rilievo roccioso situato sotto il versante occidentale della Cima del Lago, costeggiamo la sua base portandoci fino al punto basso constatando gli effetti del terremoto del 2016 dove l’abbassamento del terreno ha scoperto circa 1,50/1,80 metri di parete rocciosa. Ora ci allontaniamo dallo Scoglio dell’Aquila per seguire l’evidente faglia rocciosa del Cordone del Vettore con direzione nord/ovest-nord, ma anziché procedere in falsopiano ai piedi della catena rocciosa dove sicuramente si hanno meno problemi, appena superato lo Scoglio dell’Aquila risaliamo faticosamente con l’obiettivo di portarci nella parte sovrastante della faglia, quindi la seguiamo dall’alto procedendo a mezzacosta nel ripido pendio, sempre a vista e senza traccia di passaggio)  -  Canale occidentale del Redentore q.2155 (Avanzando a mezzacosta nel ripido pendio e tenendoci a debita distanza dal precipizio del Cordone del Vettore, ci innestiamo d’obbligo nel largo solco che scende dalla cima del Redentore, ora terminiamo di procedere a mezzacosta e iniziamo risalirlo cambiando nettamente direzione, est, è ripidissimo e faticoso ma privo di difficoltà. Sui 2300 metri il profondo solco svanisce, continuiamo la ripidissima ascesa mantenendo rigorosamente la direzione e notando come l’aperto pendio si divida nettamente tra distese di pietrisco alla nostra sinistra e distese d’erba a destra)  Cima del Redentore q.2448 (Al termine della ripidissima salita siamo sul sentierino di cresta, andiamo a sinistra e in pochi minuti siamo sulla cima del Redentore, il sentierino eventualmente bypassa il punto alto mantenendosi sul versante di Castelluccio. Dalla cima dove è presente un cippo dell’IGM e una piccola croce, affrontiamo in leggera discesa l’affilata e aerea cresta est per il Pizzo del Diavolo, indicazioni assenti)    Pizzo del Diavolo q.2410 (Omino di sassi e fine della cresta che precipita al sottostante lago di Pilato invisibile da questo punto, torniamo sui nostri passi)    Cima del Redentore q.2448 (Riprendiamo a percorrere la cresta con direzione sud oltrepassando il punto di uscita del canale occidentale dal quale siamo arrivati)   –   Cima del Lago q.2422 (Prima di affrontare la ripida salita che ci conduce sulla vetta, sotto di noi alla nostra destra possiamo notare il punto alto dello Scoglio dell’Aquila, alla nostra sinistra il pendio precipita sul lago di Pilato. Dalla Cima del Lago dove è presente un omino di sassi continuiamo senza problemi scendendo la cresta verso Punta di Prato Pulito)   –   Punta di Prato Pulito q.2373 (Dalla verde cima ora il crinale scende ripido per sentierino incerto alla larga sella delle Ciaule, direzione est)    Sella delle Ciaule q.2240 (Larga sella erbosa dove è situato il piccolo rifugio incustodito Tito Zilioli. Il crinale ora risale senza difficoltà con direzione nord/est alla vetta del monte Vettore, noi scendiamo a destra con il frequentato sentiero CAI 101 ex CAI 1, direzione sud)    Monte Vettoretto q.2052 (Alla nostra sinistra c’è il verde e anonimo promontorio, nella discesa lo si oltrepassa senza rendersene conto)   -  Croce Zilioli q.1922 (Appena superata la piccola croce di metallo siamo sul pianoro dove avevamo intrapreso l’antico Sentiero delle Fate, ripercorriamo il CAI 101 tornando alla Foce di Presta)  -  Forca di Presta q.1536

 
NOTE:
LUNGHEZZA: 11,7 km
DIFFICOLTA: EE
DISLIVELLO TOTALE: 1100 m
QUOTA MASSIMA: C. del Redentore q.2448




Sentieri



- Il percorso dalla Croce Zilioli quando lasciamo il CAI 101fino la Cima del Redentore (passando lo Scoglio dell’Aquila, il Cordone del Vettore e risalendo il Canale occidentale del Redentore) è completamente fuori sentiero, procediamo a vista e per intuito, tecnicamente faticoso ma non difficile lo devono fare solo escursionisti esperti o conoscitori del posto.

- La cresta che collega la Cima del Redentore al Pizzo del Diavolo è molto aerea anche se priva di reali difficoltà



Rifugi-Bivacchi

- Rifugio degli Alpini alla Forca di Presta: allo stato attuale causa il terremoto del 2016 è inagibile

- Rifugio Tito Zilioli: rifugio incustodito alla Sella delle Ciaule, piccola struttura di sasso generalmente sempre chiusa o con un locale vuoto utile solo come riparo temporaneo. Nell'estate del 2020 il rifugio/bivacco Tito Zilioli è stato completamente sostituito da un moderno edificio


Fonti
- Assenti


 
TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Forca di Presta
0,00
Croce Zilioli
0,47
Canalino detritico q.1930
0,52
Scoglio dell’Aquila
1,50
Canale ovest del Redentore
2,25
Cima del Redentore
3,10
Pizzo del Diavolo
3,20
Cima del Redentore
3,30
Cima del Lago
3,55
Punta di Prato Pulito
4,03
Sella delle Ciaule
4,20
Monte Vettoretto
4,40
Croce Zilioli
4,50
Forca di Presta
5,30



Partenza dalla Forca di Presta
Partenza dalla Forca di Presta
Sul sentiero CAI 101 ex CAI 1
Sul sentiero CAI 101 ex CAI 1
Sul sentiero CAI 101 ex CAI 1
Sul sentiero CAI 101 ex CAI 1

Croce Zilioli q.1922 (Indicazioni assenti, siamo in località Croce Zilioli in un ampio tratto pianeggiante, se proseguiamo con il CAI 101 dopo poche decine di metri possiamo notare alla nostra destra la fatiscente e piccola croce metallica con il sentiero che riprende a salire nel versante orientale del monte Vettoretto, anonimo promontorio erboso sopra di noi. Noi lasciamo il CAI 101 e dobbiamo individuare poco sotto alla nostra sinistra un esile sentierino non segnato che si sviluppa pianeggiante a mezzacosta, inizialmente parallelo al sentiero segnato, si tratta del dimenticato “Sentiero delle Fate”, direzione nord-nord/ovest)
Croce Zilioli q.1922 (Indicazioni assenti, siamo in località Croce Zilioli in un ampio tratto pianeggiante, se proseguiamo con il CAI 101 dopo poche decine di metri possiamo notare alla nostra destra la fatiscente e piccola croce metallica con il sentiero che riprende a salire nel versante orientale del monte Vettoretto, anonimo promontorio erboso sopra di noi. Noi lasciamo il CAI 101 e dobbiamo individuare poco sotto alla nostra sinistra un esile sentierino non segnato che si sviluppa pianeggiante a mezzacosta, inizialmente parallelo al sentiero segnato, si tratta del dimenticato “Sentiero delle Fate”, direzione nord-nord/ovest)
Canalino detritico q.1930 (Presto arriviamo a un canalino di pietrisco, quindi abbandoniamo l’esile sentierino delle Fate ormai ridotto a traccia e procediamo a vista senza residui di passaggio o segni risalendo il ripido pendio a nostro piacimento)

Manteniamo la direzione nord/ovest cercando gradualmente di guadagnare quota ad ogni passo seppur con molta fatica sapendo che dobbiamo arrivare sui 2140 metri…
…. in seguito oltrepassando ulteriori lingue di pietrisco ci compare la mole rocciosa dello Scoglio dell’Aquila che ci “guida” durante il tragitto
Scoglio dell’Aquila q.2109
Scoglio dell’Aquila q.2109
Scoglio dell’Aquila q.2109
Scoglio dell’Aquila q.2109 (Costeggiamo la sua base portandoci fino al punto basso constatando gli effetti del terremoto del 2016 dove l’abbassamento del terreno ha scoperto circa 1,50/1,80 metri di parete rocciosa) 

Scoglio dell’Aquila q.2109 (Costeggiamo la sua base portandoci fino al punto basso constatando gli effetti del terremoto del 2016 dove l’abbassamento del terreno ha scoperto circa 1,50/1,80 metri di parete rocciosa) 
Scoglio dell’Aquila q.2109 (Costeggiamo la sua base portandoci fino al punto basso constatando gli effetti del terremoto del 2016 dove l’abbassamento del terreno ha scoperto circa 1,50/1,80 metri di parete rocciosa) 
Ci allontaniamo dallo Scoglio dell’Aquila per seguire l’evidente faglia rocciosa del Cordone del Vettore con direzione nord/ovest-nord, ma anziché procedere in falsopiano ai piedi della catena rocciosa dove sicuramente si hanno meno problemi, appena superato lo Scoglio dell’Aquila risaliamo faticosamente con l’obiettivo di portarci nella parte sovrastante della faglia
Seguiamo dall’alto il Cordone del Vettore procedendo a mezzacosta nel ripido pendio, sempre a vista e senza traccia di passaggio
Canale occidentale del Redentore q.2155 (Avanzando a mezzacosta nel ripido pendio e tenendoci a debita distanza dal precipizio del Cordone del Vettore, ci innestiamo d’obbligo nel largo solco che scende dalla cima del Redentore, ora terminiamo di procedere a mezzacosta e iniziamo risalirlo cambiando nettamente direzione)
Canale occidentale del Redentore

Sui 2300 metri il profondo solco svanisce, continuiamo la ripidissima ascesa mantenendo rigorosamente la direzione e notando come l’aperto pendio si divida nettamente tra distese di pietrisco alla nostra sinistra e distese d’erba a destra
Sui 2300 metri il profondo solco svanisce, continuiamo la ripidissima ascesa mantenendo rigorosamente la direzione e notando come l’aperto pendio si divida nettamente tra distese di pietrisco alla nostra sinistra e distese d’erba a destra
Zoomata sul paese di Castelluccio di Norcia
Al termine della ripidissima salita siamo sul sentierino di cresta, andiamo a sinistra e in pochi minuti siamo sulla cima del Redentore
Cima del Redentore q.2448






Panorama dalla Cima del Redentore

La Sibilla vista dalla Cima del Redentore
Panorama dalla Cima del Redentore su Castelluccio di Norcia

Panorama dalla Cima del Redentore verso la Cima del Lago, Prato Pulito e Sella delle Ciaule che passeremo al ritorno
Dalla Cima del Redentore affrontiamo in leggera discesa l’affilata e aerea cresta est per il Pizzo del Diavolo
Dalla Cima del Redentore affrontiamo in leggera discesa l’affilata e aerea cresta est per il Pizzo del Diavolo
Pizzo del Diavolo q.2410 (Alle nostre spalle la cresta appena percorsa dalla Cima del Redentore) 

Pizzo del Diavolo q.2410 (Di fronte a noi la mole del monte Vettore) 
Pizzo del Diavolo q.2410
Panorama dal Pizzo del Diavolo sulla valle del lago di Pilato verso il paese di Foce
Panorama dal Pizzo del Diavolo sulla parete della Cima dell’Osservatorio che precipita sulla valle del lago di Pilato
Tornati alla Cima del Redentore percorriamo la cresta con direzione sud verso la Cima del Lago oltrepassando il punto di uscita del canale occidentale dal quale siamo arrivati
Tornati alla Cima del Redentore percorriamo la cresta con direzione sud verso la Cima del Lago

Sulla cresta che dalla Cima del Redentore ci conduce alla Cima del Lago
“Texture” del Pian Grande
“Texture” del Pian Grande
Prima di affrontare la ripida salita che ci conduce Cima del Lago, sotto di noi alla nostra destra possiamo notare il punto alto dello Scoglio dell’Aquila
Prima di affrontare la ripida salita che ci conduce sulla Cima del Lago, sotto di noi possiamo notare il punto alto dello Scoglio dell’Aquila

Salita finale alla Cima del Lago
Cima del Lago q.2422
Panorama dalla Cima del Lago sulla Cima del Redentore e il Pizzo del Diavolo
Panorama dalla Cima del Lago sul lago di Pilato e il monte Vettore

Dalla Cima del Lago continuiamo senza problemi scendendo la cresta verso Punta di Prato Pulito
Arrivo alla Punta di Prato Pulito q.2373
Punta di Prato Pulito q.2373 (Dalla cima ora il crinale scende ripido per sentierino incerto alla larga sella delle Ciaule dove è situato il rifugio Tito Zilioli)
Arrivo alla Sella delle Ciaule e al rifugio Tito Zilioli
Rifugio incustodito Tito Zilioli

Sul sentiero CAI 101 ex CAI 1
L’anonimo e verde promontorio del monte Vettoretto
Arrivo alla Croce Zilioli dove chiudiamo l’anello, teniamo il CAI 101 che ci riporta alla Forca di Presta
Croce Zilioli q.1922 (La fatiscente e piccola croce metallica)
Sul sentiero CAI 101 ex CAI 1
Arrivo a Forca di Presta