giovedì 10 luglio 2025

Tra monte Corno e cima Caset (da Alzer) EEA

Traversata in cresta del sentiero ferrato Mora/Pellegrini tra i monti Corno, Pubregn e Caset, per il ritorno verso Pieve di Ledro percorriamo delle antiche e labili tracce non segnate (Trentino Alto Adige)

DATA: 2 maggio 2025 

PARTENZA: Alla rotonda di Pieve di Ledro sul versante occidentale del lago di Ledro (Trentino Alto Adige), lasciamo la SS240 e prendiamo la stradina “via Alzer”, dopo 300 metri alla biforcazione di fronte al camping Azzurro andiamo a destra sulla “via Scandoler” fermandoci dopo 200 metri appena prima di oltrepassare il torrente Massangla dopo il quale termina la stradina (Località Alzer). Sulla destra c’è una piazzola erbosa e la villa Gemma ad uso vacanze, sul fianco sinistro della grande residenza inizia il largo sentiero “Ledro Trek medium - La corona della valle di Ledro” o “Senter de Caront”, cartello ma segni assenti. 

ITINERARIO: Villa Gemma q.660 (Sul fianco sinistro dell’alta residenza inizia il largo sentiero erboso privo di segnatura, immediatamente entriamo saliamo nel bosco)      Rio Scandoler q.875 (Fosso d’acqua nel bosco)     Bivio q.1063 (Cartello in loco: entrambi i sentieri non sono segnati, la Corona della Valle di Ledro è quello a sinistra)     Bivio q.1162 (Un cartello indica il sentiero a destra in salita per il monte Corno, facciamo una digressione e andiamo dritto sul sentiero che prende ad abbassarsi)  –  Fienili San Martino q.1155 (Subito usciamo dal sottobosco e ci appare la grande e vecchia casa disabitata con fonte d’acqua, dopo la visita torniamo indietro)   –   Bivio q.1162 (Tornati al bivio seguiamo il sentiero che sale)   –   Bochèt de la Spinera q.1320 (Sella nel bosco e crocevia con cartelli: a sinistra è CAI 456 dal quale faremo ritorno, a destra in discesa è CAI 456 per malga Giù, prendiamo il CAI 456B a destra in salita per il monte Corno e il sentiero attrezzato Mora-Pellegrini, in breve usciamo dal bosco e ci appare la cresta rocciosa)  –  Bivio q.1385 (Cartelli tra gli alberi: dritto il sentiero conduce al paese di Bezzecca, seguiamo il CAI 456B a sinistra in salita)  –  Bivio q.1595 (Costeggiata la base di una prima parete rocciosa, in seguito ne sopraggiunge una seconda dove dobbiamo scartare la buona traccia di passaggio che si abbassa alla sua base, mentre il nostro CAI 456B la contorna a destra in salita) – Sella q.1657 (Per la mappa CTP del Trentino Alto Adige 1056,6 metri. Bivio e cartelli sulla sella della cresta: a sinistra inizia il sentiero attrezzato Fiore Mora e Mauro Pellegrini, noi saliamo a destra per la vetta del monte Corno e dopo pochi minuti il sentiero si sposta a sinistra a mezzacosta tra alberelli e pini mughi)  –  Postazione militare q.1696 (Poche mura alla destra del sentiero)   –   Monte Corno q.1731 (Sulla vetta panoramica c’è la croce di metallo e il libro delle firme, torniamo sui nostri passi)  –   Postazione militare q.1696   –  Sella q.1657 (Siamo tornati sul CAI 456B, ora seguiamo la cresta che c’inoltra subito nel canalone attrezzato che sancisce l’inizio del sentiero attrezzato Mora-Pellegrini. Risalito il canalone lungo il quale troviamo alcune cambre, quando ne usciamo termina momentaneamente la ferrata, quindi guadagniamo faticosamente quota sul sentiero)  –   Cima q.1760 (Al termine della faticosa salita arriviamo sulla cima senza toponimo quotata 1760 m da IGM Trentino Alto Adige o 1757,8 m da CTP Trentino Alto Adige. Scendiamo dalla parte opposta fino al punto basso, poi il CAI 456B riprende a salire attrezzato con un breve cavo corrimano, passando successivamente sotto un masso incastrato)   –   Forcella q.1746 (Quota da GPS. Risalito un lungo e angusto canalino roccioso attrezzato con cavi e cambre, ne usciamo sulla cresta dove ora si cammina in piano)  –   Cima Pubregh q.1775 (Senza toponimo su IGM Trentino Alto Adige ma quotata 1776 m, in loco ci sono dei cartelli, i tratti ferrati si esauriscono definitivamente poco prima di giungere in vetta)   –  Bivio q.1762 (Cartelli: lasciamo il CAI 456B e salendo pochi metri alla nostra destra raggiungiamo la vetta del monte Caset)   –  Monte Caset q.1769 (Sulla cima c’è il rudere di una piccola postazione militare, allo stato attuale un cartello dichiara che siamo sulla cima Caset a 1748 m, mentre in realtà siamo sulla cima senza toponimo quotata 1769 m da IGM Trentino Alto Adige, la cima Caset quotata 1748 m riconosciuta da tutte le mappe è la dorsale pianeggiante che vediamo più sotto)  –  Cima Caset q.1748 (Il sentiero CAI 456B transita a mezzacosta sotto la dorsale della cima Caset quotata 1748 m)   –  Sterrata q.1662 (Quota da mappa IGM Trentino Alto Adige. Il sentiero s’innesta in una sterrata che inizia da questo punto, quindi curvando a sinistra la seguiamo)  –  Bocca Caset q.1603 (Passiamo il grande edificio del Muse che si occupa di ornitologia e ci innestiamo sulla carrozzabile, a destra all’indietro scende come CAI 416 a malga Caset, andiamo avanti pochi metri e siamo al valico. Lasciamo la carrozzabile che ora prende a salire verso il Bochèt de Casèt e scendiamo a sinistra la forestale CAI 419 chiusa da sbarra per la malga Giù)   –  Fonte q.1532 (Minuscola fonte sul ciglio sinistro, sgorga poca acqua e può passare inosservata) – Bivio q.1523 (Rimaniamo sulla forestale, a sinistra una traccia sale alla torretta d’avvistamento)   –   Bivio q.1412 (Rimaniamo sulla forestale CAI 419 che compie un tornante a sinistra, sulla curva inizia una sterrata)   –  Deviazione q.1350 (Bivio e cartelli: lasciamo la forestale CAI 419 che curva a gomito a destra e prosegue in discesa verso la malga Giù, andiamo a sinistra iniziando il sentiero CAI 456 in falsopiano per Bochèt de la Spinera)   –  Rio Val di Pur q.1347 (Fosso d’acqua a cui fa seguito un secondo che si attraversa su passerella)  –  Bivio q.1323 (Andiamo dritto sul CAI 456 scartando a destra il sentiero che scende ed esce nella vallata della malga Giù)  –  Bivio q.1305 (Quota da mappa IGM Trentino Alto Adige. Bivio e cartelli, in loco c’è una lapide in memoria: stiamo sul CAI 456 in falsopiano che curva a sinistra, a destra scende un sentiero senza numerazione per Sant’Anna e Ca’ de Mez)  –  Bivio q.1285 (Biforcazione: andiamo dritto seguendo il CAI 456 che ora comincia ad alzarsi, a destra scende il sentiero per MTB 779B)  –   Bochèt de la Spinera q.1320 (Chiudiamo il primo anello, ora rimaniamo sul CAI 456 o Sentiero di San Martino che prosegue dritto in falsopiano, in breve superiamo due caverne della grande guerra, la seconda delle quali conserva una cisterna di cemento con scultura con testa di leone)  –  Rifugio q.1283 (Quota da mappa IGM Trentino Alto Adige, piccolo rifugio incustodito sopra il sentiero CAI 456)  –  Chiesina di San Martino q.1228 (Uscendo dal bosco troviamo la dorsale erbosa dove sorge la piccola e isolata cappella, il sentiero CAI 456 si sposta alla sua destra a mezzacosta e rientrando nel bosco scende verso i due edifici che vediamo sotto di noi)  –   Fienili q.1182 (Due vecchi edifici ristrutturati. Inizia la carrozzabile d’accesso che scende repentina, siamo sempre sul CAI 456)  –   Incrocio q.1095 (Quota da mappa IGM Trentino Alto Adige. Innesto sulla carrozzabile cementata: a sinistra sale ai Fienili San Martino, a destra è delimitata da un guard-rail e scende, noi l’attraversiamo e saliamo il piccolo costone solcato dal sentierino CAI 456, dalla parte opposta scende subito nel bosco, cartelli)  –  Incrocio q.1010 (Innesto su sterrata e crocevia: a destra all’indietro scende collegandosi subito alla carrozzabile, dritto a sinistra procede in piano, dritto a sinistra in discesa continua il CAI 456 su sentiero per Marasè e Pieve di Ledro. Noi dobbiamo individuare il sottile sentierino privo d’indicazioni che scende a sinistra all’indietro e che ci consente di accorciare la gita. Nel proseguo le foglie secche possono nascondere parzialmente il percorso)   –  Sterrata q.850 (Al termine della discesa ci innestiamo in una sterrata, a sinistra sale e noi andiamo a destra)  –  Deviazione q.848 (Camminiamo per pochi metri sulla sterrata poi la lasciamo, bisogna individuare a sinistra la traccia che scende, prendiamo come riferimento una scritta nera “Pieve di Ledro 2” sul tronco di un albero. La traccia è sporca e confusa, scende ininterrottamente e gradualmente si sposta verso il corso d’acqua che sentiamo ma non vediamo alla nostra sinistra)  –  Bivio q.770 (Scendendo ci avviciniamo al corso d’acqua che solca questo valloncello selvaggio, in questo punto a sinistra all’indietro sale una traccia simile alla nostra, potremmo non vederla ma non c’interessa, continuiamo in discesa)   –  Bivio q.708 (Valgono le stesse indicazioni del bivio precedente)   –   Calcara q.708   –   Rio Grotte Osseri q.700 (Dalla calcara caliamo e subito c’è la piazzola con panchine e tavolo, dritto inizia un largo sentiero, noi invece guadiamo a sinistra il corso d’acqua e prendiamo il sentiero dalla parte opposta)  –   Casa q.689 (Senza toponimo ma quotata 689 m da IGM Trentino Alto Adige. Casa ristrutturata e recintata, ora si segue il suo stradello d’accesso)  –  Villa Gemma q.660 (Ci innestiamo sulla stradina asfaltata via Scandoler che inizia da questo punto, andando avanti troviamo subito l’auto). 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 16,8 km

        DIFFICOLTA: EEA

DISLIVELLO TOTALE: 1370 m

QUOTA MASSIMA: Cima Pubregh q.1775

Sentieri

La segnatura CAI è appena sufficiente mentre sono ottimi i cartelli posizionati sugli incroci.

Nel ritorno quando lasciamo il sentiero CAI 456 (Incrocio q.1095), sfruttiamo un esile e abbandonato sentierino che ci permette di concludere la gita in maniera logica. Questa traccia è priva di qualsiasi indicazione, alcuni tratti risultano confusi anche se l’occhio allenato dell’escursionista esperto saprà cogliere ogni minimo indizio, indispensabile senso dell’orientamento e/o GPS. 

Sentiero attrezzato Mora-Pellegrini: Il sentiero CAI 456B è attrezzato in maniera discontinua con cavo e cambre tra il monte Corno e il monte Pubregn, la via risulta molto facile mentre bisogna porre attenzione nei canalini a non smuovere sassi. 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio q.1283: Piccolo edificio in ottime condizioni incustodito e chiuso situato sopra il sentiero CAI 456 tra il Bochèt de la Spinera e la cappella di San Martino 

Fonti

Fonte d’acqua alla casa dei Fienili di San Martino

Fonte sulla forestale CAI 419 che dalla Bocca Caset scende alla malga Giù (Fonte inattiva)

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Villa Gemma

0,00

Forcella q.1746

3,45

Bivio q.1285

5,50

Rio Scandoler

0,28

Cima Pubregh

3,55

Bochèt de la Spinera

5,54

Bivio q.1063

0,52

Bivio q.1762

4,05

Rifugio q.1283

6,02

Bivio q.1162

1,13

Cima Caset q.1769

4,06

Chiesina di San Martino

6,06

Fienili San Martino

1,15

Bivio q.1762

4,07

Fienili q.1182

6,13

Bivio q.1162

1,17

Cima Caset q.1748

/

Incrocio q.1095

6,23

Bochèt de la Spinera

1,35

Sterrata q.1662

4,26

Incrocio q.1010

6,32

Bivio q.1385

1,47

Bocca Caset

4,34

Sterrata q.850

6,48

Bivio q.1595

2,26

Fonte q.1532

4,43

Deviazione q.848

6,49

Sella q.1657

2,35

Bivio q.1523

4,44

Bivio q.770

6,56

Postazione militare q.1696

2,43

Bivio q.1412

4,56

Bivio q.740

7,00

Monte Corno

2,50

Deviazione q.1350

5,03

Calcara q.708

7,04

Postazione militare q.1696

/

Rio Val di Pur

5,10

Rio Grotte Osseri

7,05

Sella q.1657

3,00

Bivio q.1323

5,16

Casa q.689

7,08

Cima q.1760

3,25

Bivio q.1305

5,24

Villa Gemma

7,13


Villa Gemma q.660 (Sul fianco sinistro dell’alta residenza inizia il largo sentiero erboso privo di segnatura, immediatamente entriamo saliamo nel bosco) 

Sentiero “Ledro Trek medium - La corona della valle di Ledro” o “Senter de Caront”

   Rio Scandoler q.875 (Fosso d’acqua nel bosco)  

Sentiero “Ledro Trek medium - La corona della valle di Ledro” o “Senter de Caront”

   Bivio q.1063 (Cartello in loco: entrambi i sentieri non sono segnati, la Corona della Valle di Ledro è quello a sinistra) 

Fienili San Martino


Fienili San Martino

Bochèt de la Spinera q.1320 (Sella nel bosco e crocevia con cartelli: a sinistra è CAI 456 dal quale faremo ritorno, a destra in discesa è CAI 456 per malga Giù, prendiamo il CAI 456B a destra in salita per il monte Corno e il sentiero attrezzato Mora-Pellegrini)

In breve usciamo dal bosco e ci appare la cresta rocciosa

  Bivio q.1385 (Cartelli tra gli alberi: dritto il sentiero conduce al paese di Bezzecca, seguiamo il CAI 456B a sinistra in salita) 

Costeggiamo la base di una prima parete rocciosa

CAI 456B


Bivio q.1595 (Costeggiata la base di una prima parete rocciosa, in seguito ne sopraggiunge una seconda dove dobbiamo scartare la buona traccia di passaggio che si abbassa alla sua base, mentre il nostro CAI 456B la contorna a destra in salita)

Sella q.1657 (Bivio e cartelli sulla sella della cresta: a sinistra inizia il sentiero attrezzato Fiore Mora e Mauro Pellegrini, noi saliamo a destra per la vetta del monte Corno)

Dopo pochi minuti il sentiero si sposta a sinistra a mezzacosta tra alberelli e pini mughi

  Postazione militare q.1696 (Poche mura alla destra del sentiero)

Monte Corno

Il lago di Ledro visto dalla vetta del monte Corno


Panorama dal monte Corno verso il monte Cadria

Inizio del sentiero ferrato Mora/Pellegrini

Sella q.1657 (Siamo tornati sul CAI 456B, ora seguiamo la cresta che c’inoltra subito nel canalone attrezzato che sancisce l’inizio del sentiero attrezzato Mora-Pellegrini)

Nel canalone attrezzato che sancisce l’inizio del sentiero attrezzato Mora-Pellegrini

Nel canalone attrezzato che sancisce l’inizio del sentiero attrezzato Mora-Pellegrini

Nel canalone attrezzato che sancisce l’inizio del sentiero attrezzato Mora-Pellegrini


Risalito il canalone troviamo alcune cambre

Uscita del canalone attrezzato, termina momentaneamente la ferrata

Guadagniamo faticosamente quota sul sentiero

CAI 456B

Cima q.1760 (Al termine della faticosa salita arriviamo sulla cima senza toponimo quotata 1760 m da IGM Trentino Alto Adige o 1757,8 m da CTP Trentino Alto Adige, vediamo in lontananza il monte Corno e la sua croce di vetta)


Dalla Cima q.1760 scendiamo dalla parte opposta fino al punto basso …

… poi il CAI 456B riprende a salire attrezzato con un breve cavo corrimano …

… passando successivamente sotto un masso incastrato.

Tratti attrezzati

 

Risaliamo un lungo e angusto canalino roccioso attrezzato con cavi e cambre ….

E ne usciamo sulla Forcella q.1746

Ora si cammina in piano

L’ultimo tratto attrezzato che incontriamo prima dell’arrivo alla cima Pubregn

Foro naturale


Arrivo alla cima Pubregn

Il panorama che vediamo davanti a noi da cima Pubregn

Il panorama da cima Pubregn verso le vette salite in precedenza

Discesa da cima Pubregn

Monte Caset q.1769 (Sulla cima c’è il rudere di una piccola postazione militare, allo stato attuale un cartello dichiara che siamo sulla cima Caset a 1748 m, mentre in realtà siamo sulla cima senza toponimo quotata 1769 m da IGM Trentino Alto Adige)


Vista sul Carè Alto

Cima Caset q.1748 (Il sentiero CAI 456B transita a mezzacosta sotto la dorsale della cima Caset quotata 1748 m) 

  Sterrata q.1662 (Il sentiero s’innesta in una sterrata che inizia da questo punto, quindi curvando a sinistra la seguiamo) 

Bocca Caset q.1603 (Passiamo il grande edificio del Muse che si occupa di ornitologia)

Bocca Caset q.1603 (Passiamo il grande edificio del Muse che si occupa di ornitologia e ci innestiamo sulla carrozzabile, a destra all’indietro scende come CAI 416 a malga Caset, andiamo avanti pochi metri e siamo al valico. Lasciamo la carrozzabile che ora prende a salire verso il Bochèt de Casèt e scendiamo a sinistra la forestale CAI 419 chiusa da sbarra per la malga Giù)  

Forestale CAI 419


Vista sulla vallata della malga Giù

Bivio q.1412 (Rimaniamo sulla forestale CAI 419 che compie un tornante a sinistra, sulla curva inizia una sterrata) 

Deviazione q.1350 (Bivio e cartelli: lasciamo la forestale CAI 419 che curva a gomito a destra e prosegue in discesa verso la malga Giù, andiamo a sinistra iniziando il sentiero CAI 456 in falsopiano per Bochèt de la Spinera)

  Rio Val di Pur q.1347 (Fosso d’acqua a cui fa seguito un secondo che si attraversa su passerella) 

  Bivio q.1323 (Andiamo dritto sul CAI 456 scartando a destra il sentiero che scende ed esce nella vallata della malga Giù) 

Bivio q.1305 (Bivio e cartelli, in loco c’è una lapide in memoria: stiamo sul CAI 456 in falsopiano che curva a sinistra, a destra scende un sentiero senza numerazione per Sant’Anna e Ca’ de Mez) 


 Bivio q.1285 (Biforcazione: andiamo dritto seguendo il CAI 456 che ora comincia ad alzarsi, a destra scende il sentiero per MTB 779B)

Tornati alla Bochèt de la Spinera chiudiamo il primo anello, ora rimaniamo sul CAI 456 o Sentiero di San Martino che prosegue dritto in falsopiano, in breve superiamo due caverne della grande guerra, la seconda delle quali conserva una cisterna di cemento con scultura con testa di leone

Rifugio q.1283 (Piccolo rifugio incustodito sopra il sentiero CAI 456) 

Chiesina di San Martino: Uscendo dal bosco troviamo la dorsale erbosa dove sorge la piccola e isolata cappella ….

…. il sentiero CAI 456 si sposta alla sua destra a mezzacosta e rientrando nel bosco scende verso i due edifici che vediamo sotto di noi

Fienili q.1182 (Due vecchi edifici ristrutturati)

  

Dai fienili inizia la carrozzabile d’access, siamo sempre sul CAI 456

Incrocio q.1095 (Quota da mappa IGM Trentino Alto Adige. Innesto sulla carrozzabile cementata: a sinistra sale ai Fienili San Martino, a destra è delimitata da un guard-rail e scende, noi l’attraversiamo e saliamo il piccolo costone solcato dal sentierino CAI 456)

Incrocio q.1010 (Innesto su sterrata e crocevia: a destra all’indietro scende collegandosi subito alla carrozzabile, dritto a sinistra procede in piano, dritto a sinistra in discesa continua il CAI 456 su sentiero per Marasè e Pieve di Ledro. Noi dobbiamo individuare il sottile sentierino privo d’indicazioni che scende a sinistra all’indietro e che ci consente di accorciare la gita)

Sentierino non segnato

Sterrata q.850 (Al termine della discesa ci innestiamo in una sterrata, a sinistra sale e noi andiamo a destra. Camminiamo per pochi metri poi la lasciamo - Deviazione q.848 - bisogna individuare a sinistra la traccia che scende, prendiamo come riferimento una scritta nera “Pieve di Ledro 2” sul tronco di un albero)


La traccia è sporca e confusa, scende ininterrottamente e gradualmente si sposta verso il corso d’acqua che sentiamo ma non vediamo alla nostra sinistra

La traccia è sporca e confusa, scende ininterrottamente e gradualmente si sposta verso il corso d’acqua che sentiamo ma non vediamo alla nostra sinistra

Calcara

Rio Grotte Osseri q.700: Dalla calcara caliamo e subito c’è la piazzola con panchine e tavolo, dritto inizia un largo sentiero, noi invece guadiamo a sinistra …

il corso d’acqua e prendiamo il sentiero dalla parte opposta.

Casa q.689 (Senza toponimo ma quotata 689 m da IGM Trentino Alto Adige. Casa ristrutturata e recintata, ora si segue il suo stradello d’accesso)