giovedì 28 marzo 2024

Monte Schiaron e Croda del Longerin Sud (EE+)

Lungo itinerario ad anello di grande impegno fisico che ci porta salire le vette del monte Schiaron e della dolomitica Croda del Longerin Sud (Alpi Carniche)

DATA: 14 agosto 2023 

PARTENZA: Guidando sulla SR 355 che da Santo Stefano di Cadore si dirige verso Sappada (noti paesi turistici tra Veneto e Friuli Venezia Giulia), arriviamo alla frazione Mare di San Pietro di Cadore. Saliamo a sinistra la via Rin Inferiore e al bivio dopo 500 metri scartiamo per la frazione Costalta e seguiamo per San Pietro in Cadore arrivando in breve alla piazzetta Roma con la chiesa e il crocevia di strade. Scegliamo la stradina subito a sinistra tenendoci la fonte circolare alla nostra destra giungendo dopo altri 2 km alla frazione Valle, attraversiamo e lasciamo quest’ultimo abitato seguendo i cartelli per la forcella Zovo su stradina molto stretta. A un incrocio con le forestali che iniziano rispettivamente a destra e sinistra continuiamo dritto sulla carrozzabile in pessime condizioni, percorsi 300 metri tralasciamo la strada che scende a sinistra per Costalta andando dritto. Oltrepassata la cappella della Beata Santa Vergine Maria c’è il rifugio Forcella Zovo, avanziamo ancora pochi metri parcheggiando sul passo oltre il quale la strada prenderebbe a scendere. (6,4 km da quando abbiamo lasciato la SR 355 presso la frazione Mare). 

 

 

ITINERARIO: Forcella Zovo q.1606 (Dal passo la carrozzabile inizia a scendere, subito a sinistra c’è il sentiero CAI 169 che nell’immediato si sviluppa parallelo e in piano, cartelli)    Bivio q.1635 (Un cartello indica l’esile sentierino “Percorso della grande guerra” alla nostra sinistra che altrimenti passerebbe inosservato, rimaniamo sul CAI 169 che in seguito comincia a salire con vista sulla cascata del rio di Vissada)      Presa d’acqua q.1728 (Piccola presa d’acqua alla nostra sinistra, avanziamo e subito incontriamo il rio di Vissada che ci introduce nell’omonima valle)    Bivio q.2013 (Risalendo la Val di Vissada, il CAI 169 si mantiene sempre sul versante orientale, nel fondovalle notiamo un monumento e una baita isolata. Al bivio con cartelli saliamo a destra il sentierino che si raccorda al soprastante CAI 196, dritto continua il CAI 169/CAI 165 per le forcelle Longerin e San Daniele. I sentierini CAI si confondono nel manto erboso con le tracce di bestiame)      Bivio q.2035 (Allo stato attuale non ci sono cartelli e la segnatura è sporadica. Potremmo continuare a salire e portarci sul verde crinale, il sentierino CAI 196 invece va a destra mantenendosi poco sotto il crinale stesso in direzione dell’evidente sagoma del monte Schiaron, alle nostre spalle teniamo le guglie dolomitiche dei Longerin)    Monte Schiaron q.2246 (Il CAI 196 percorre la Costa Schiaron stando poco sotto, poi si porta sul verde crinale giungendo al cospetto del monte Schiaron completamente roccioso. Arrampichiamo qualche passaggio di 1°, poi cominciamo ad aggirarlo in senso orario e a mezzacosta portandoci sul versante orientale. I segni CAI che erano numerosi inspiegabilmente finiscono, camminiamo su esile cengia in discreta esposizione arrivando sulla vetta sormontata da una croce in metallo e un crocefisso, ritorniamo sui nostri passi)      Bivio q.2035 (Continuiamo dritto mantenendoci poco sotto il crinale con direzione nord/ovest, procediamo a vista o su tracce di animali puntando all’ampia sella Longerin)     Forcella Longerin q.2044 (Cartelli e incrocio: a destra nel versante opposto scende il CAI 169 per la casera Londo, seguiamo il CAI 195/165 a sinistra in direzione della vallata detritica racchiusa dalle cime dolomitiche delle Crode dei Longerin, direzione ovest)      Bivio q.2125 (Stiamo risalendo per sentiero incerto e poco segnato, l’ambiente è caratterizzato da cespugli sparsi di pini mughi. Intercettiamo una marcata traccia a mezzacosta priva d’indicazioni, a destra è il CAI 165 che aggira i Torrioni dei Longerin e spostandosi nel versante opposto conduce al passo Palombino, manteniamo la direzione ovest a mezzacosta su CAI 195 entrando nel vallone detritico che andrà risalito faticosamente su pendio instabile di rocce e ghiaie, bolli rossi ci guidano)      Bivio q.2495 (Saliamo faticosamente la testata della vallata di ghiaia e pietrisco, quando arriviamo in vista della croce prestiamo attenzione perché il bivio è poco segnato. Alcuni bolli rossi salgono a destra alla cima principale del Longerin Sud quotata 2547 metri che ha dei passaggi alpinistici, il nostro tragitto finale invece sale l’ampio ma breve canale proprio sotto la croce)   Longerin Sud q.2523 (Pur essendo la cima minore del Longerin Sud, è quella normalmente salita perché non è di stampo alpinistico, sulla cima c’è una croce. Torniamo indietro pochi metri e andiamo a sinistra calando nel versante opposto a quello salito, procediamo con direzione sud su terreno di sfasciumi rocciosi seguendo unicamente sporadici omini di sasso, indicazioni assenti)    Sella q.2425 (Seguendo la traccia sdrucciolevole arriviamo a una sella delimitata da un rilievo roccioso, scendere a destra per bypassarlo non è da considerare perché il pendio molto rotto è destinato a precipitare. Appare logico scendere lo scivolo erboso a sinistra, procediamo a vista senza traccia o segni puntando all’evidente sentierino che vediamo nel fondovalle che dobbiamo raggiungere. Nell’immediato però decidiamo di non scendere completamente, aggiriamo il rilievo roccioso che ci impediva il proseguo dalla sella e ci riportiamo sulla cresta dalla parte opposta per esplorarla, la camminiamo finché è possibile e solo allora caliamo a vista per raggiungere il sentierino di fondovalle)      Sentiero q.2245 (Scendiamo a vista il ripido pendio erboso privo di difficoltà per raggiungere senza percorso obbligato l’evidente sentierino nel fondovalle visibile già dalla Sella q.2425. Non ci sono segni o indicazioni, nasce da questo punto e ci porta ad aggirare il versante settentrionale della cima senza toponimo quotata 2340 m)    –  Cresta q.2182 (Il sentierino ci ha permesso di aggirare la cima quotata 2340 m, ora ci siamo riportati sulla cresta e la percorriamo con direzione SE su esile traccia. Possiamo notare come i versanti della cresta si differenziano nettamente: quello rivolto sulla Val Vissada è cosparso da pini mughi, quello rivolto verso il bosco della Ferrera è in grande stato di erosione e dirupa pericolosamente, caratteristica che sarà sempre costante)      Forcella di San Daniele q.2073 (Con estremo disagio saliamo il tratto finale della cresta “stretti” tra i precipizi di erosione alla nostra destra, e i fitti e impenetrabili pini mughi. Ci innestiamo finalmente sul CAI 165, a sinistra scende nella Val Vissada, noi lo seguiamo a destra perdendo quota a mezzacosta nel versante occidentale del monte San Daniele in stato di erosione)      Bivacco Ai Pradetti q.1830 (Capanno privato nel fitto bosco, dopo circa dieci minuti averlo oltrepassato il sentiero CAI 165 inizia ad allargarsi)     Forestale q.1760 (Innesto sulla pista forestale con cartelli: a destra è CAI 165 per monte Zovo e il rifugio De Doo, andiamo a sinistra che è CAI 154 per il rifugio Forcella Zovo)       Incrocio q.1693 (Rimaniamo sulla forestale CAI 154, da sinistra proviene un sentierino e sulla destra inizia il CAI 157 che scende al paese di Costalta)    –   Bivio q.1685 (Biforcazione: a destra inizia una sterrata, stiamo sulla forestale CAI 154)   –  Rifugio Forcella Zovo q.1600   –  Forcella Zovo q.1606. 


NOTE:

        LUNGHEZZA: 13,5 km

        DIFFICOLTA: EE+

DISLIVELLO TOTALE: 1190 m

QUOTA MASSIMALongerin S q.2523

Sentieri

Monte Schiaron: prestare attenzione al tratto terminale che conduce alla vetta, risale qualche facile roccetta con passaggio di 1° ma soprattutto c’è una breve cengia in discreta esposizione, da non sottovalutare perché non è attrezzata. 

Longerin Sud: La salita con il CAI 195 risulta molto faticosa su terreno instabile di ghiaie e pietre, soprattutto nella parte alta stiamo attenti a non scaricare sassi a chi ci segue. 

Cresta Longerin Sud-Forcella San Daniele: Questo tragitto è selvaggio e privo di qualsiasi segnatura, si procede a vista e per intuito, la devono intraprendere solo escursionisti esperti con “voglia di ravanare” tra i pini mughi che nella seconda parte della cresta diventano particolarmente invasivi, col tempo alcuni passaggi potrebbero subire dei mutamenti e diventare impenetrabili, quindi anche l’escursionista che fa uso del GPS dovrà individuare la soluzione migliore per avanzare. Eventualmente dalla vetta del Longerin Sud, se non vogliamo ripercorrere il CAI 195 appena salito, possiamo iniziare la cresta verso la forcella San Daniele: come da relazione raggiungiamo il sentiero abbandonato nel fondovalle (Sentiero q.2245) sotto la cima senza toponimo quotata 2340 m, poi a vista possiamo calare nei Piani di Vissada e innestarci sui CAI 165 o CAI 169, questo per evitare la seconda parte della cresta invasa dai pini mughi che culmina alla forcella San Daniele. 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Forcella Zovo: Raggiungibile in auto, apertura stagionale da inizio giugno a fine settembre, dispone di 15 posti letto e offre un sevizio di ristoro con pietanze locali. 

Bivacco AI Pradetti: Capanno privato e chiuso sul CAI 165 

Fonti

Presa d’acqua sul CAI 169 a q.1728 metri a circa 30 minuti dalla partenza.

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Forcella Zovo

0,00

Sella q.2425

3,50

Bivio q.1635

0,13

Sentiero q.2245

4,10

Presa d’acqua

0,26

Cresta q.2182

4,25

Bivio q.2013

1,05

Forcella di San Daniele

5,00

Bivio q.2035

/

Bivacco Ai Pradetti

5,40

Monte Schiaron

1,40

Forestale q.1760

5,52

Bivio q.2035

2,13

Incrocio q.1693

6,02

Forcella Longerin

2,20

Bivio q.1685

6,06

Bivio q.2125

2,33

Rifugio Forcella Zovo

/

Bivio q.2425

/

Forcella Zovo

6,35

Longerin Sud

3,35

 

 

 


Forcella Zovo q.1606 (Dal passo la carrozzabile inizia a scendere, subito a sinistra c’è il sentiero CAI 169 che nell’immediato si sviluppa parallelo e in piano, cartelli) 

Il sentiero CAI 169

Vista sulla cascata del rio di Vissada

Superata la Presa d’acqua q.1728, subito incontriamo il rio di Vissada che ci introduce nell’omonima valle

Superata la Presa d’acqua q.1728, subito incontriamo il rio di Vissada che ci introduce nell’omonima valle

 

Risalendo la Val di Vissada, il CAI 169 si mantiene sempre sul versante orientale, nel fondovalle notiamo un monumento e una baita isolata

Risalendo la Val di Vissada, il CAI 169 si mantiene sempre sul versante orientale, nel fondovalle notiamo un monumento e una baita isolata

Bivio q.2013 (Al bivio con cartelli saliamo a destra il sentierino che si raccorda al soprastante CAI 196, dritto continua il CAI 169/CAI 165 per le forcelle Longerin e San Daniele. I sentierini CAI si confondono nel manto erboso con le tracce di bestiame)

Alle nostre spalle teniamo le guglie dolomitiche dei Longerin 

Il monte San Daniele sulla sponda opposta della Val di Vissada

In direzione dell’evidente sagoma del monte Schiaron


Giunti al cospetto del monte Schiaron completamente roccioso, arrampichiamo qualche passaggio di 1°, poi cominciamo ad aggirarlo in senso orario e a mezzacosta portandoci sul versante orientale 

Giunti al cospetto del monte Schiaron completamente roccioso, arrampichiamo qualche passaggio di 1°, poi cominciamo ad aggirarlo in senso orario e a mezzacosta portandoci sul versante orientale 

Camminiamo su esile cengia in discreta esposizione

Monte Schiaron q.2246

Panorama verso il Longerin Sud nostra prossima meta

 

Panorama dal monte Schiaron verso la cima Palombino

Dalla vetta del monte Schiaron torniamo indietro sulla cengia già percorsa

Arrivo alla forcella Longerin

Sul CAI 195/165 dopo avere lasciato la forcella Longerin

Bivio q.2125 (Intercettiamo una marcata traccia a mezzacosta priva d’indicazioni, a destra è il CAI 165 che aggira i Torrioni dei Longerin e spostandosi nel versante opposto conduce al passo Palombino, manteniamo la direzione ovest a mezzacosta su CAI 195. Sotto di noi c’è una panoramica del percorso fatto scendendo dal monte Schiaron)

 

Il CAI 195 entra nel vallone detritico verso la cima del Longerin Sud

Il CAI 195 entra nel vallone detritico verso la cima del Longerin Sud

Saliamo faticosamente la testata del vallone detritico

Saliamo faticosamente la testata del vallone detritico

Saliamo faticosamente la testata del vallone detritico

 

Bivio q.2495 (Saliamo faticosamente la testata della vallata di ghiaia e pietrisco, quando arriviamo in vista della croce prestiamo attenzione perché il bivio è poco segnato. Alcuni bolli rossi salgono a destra alla cima principale del Longerin Sud quotata 2547 metri che ha dei passaggi alpinistici, il nostro tragitto finale invece sale l’ampio ma breve canale proprio sotto la croce)

Il nostro tragitto finale invece sale l’ampio ma breve canale proprio sotto la croce

Il nostro tragitto finale invece sale l’ampio ma breve canale proprio sotto la croce

 

Arrivo alla cima del Longerin Sud

Longerin Sud q.2523 (Pur essendo la cima minore del Longerin Sud, è quella normalmente salita perché non è di stampo alpinistico, sulla cima c’è una croce) 

In lontananza vediamo il monte Schiaron salito in precedenza

Panorama verso il monte Cavallino

Panorama verso il monte Peralba

Dalla croce torniamo indietro pochi metri e andiamo a sinistra calando nel versante opposto a quello salito, procediamo con direzione sud su terreno di sfasciumi rocciosi seguendo unicamente sporadici omini di sasso, indicazioni assenti

 

Dalla croce torniamo indietro pochi metri e andiamo a sinistra calando nel versante opposto a quello salito, procediamo con direzione sud su terreno di sfasciumi rocciosi seguendo unicamente sporadici omini di sasso, indicazioni assenti

Seguendo la traccia sdrucciolevole arriviamo alla Sella q.2425 delimitata da un rilievo roccioso, scendere a destra per bypassarlo non è da considerare perché il pendio molto rotto è destinato a precipitare. Appare logico scendere lo scivolo erboso a sinistra

Scendiamo lo scivolo erboso

 

Scendendo lo scivolo erboso procediamo a vista senza traccia o segni puntando all’evidente sentierino che vediamo nel fondovalle che dobbiamo raggiungere. Nell’immediato però decidiamo di non scendere completamente, aggiriamo il rilievo roccioso che ci impediva il proseguo dalla sella e ci riportiamo sulla cresta dalla parte opposta per esplorarla

Scendendo lo scivolo erboso, nel fondovalle vediamo il sentierino che eventualmente potremmo raggiungere direttamente, noi optiamo invece di riportarci in cresta per esplorarla, poi successivamente lo andiamo a prendere

Retrospettiva: scendiamo lo scivolo erboso, poi ci riportiamo sulla cresta

 

Camminiamo sulla cresta finché è possibile, davanti a noi c’è la cima quotata 2340 metri

Ora iniziamo a calare a vista sul ripido pendio per andare intercettare il sentierino di fondovalle che aggira la Cima q.2340

Sentiero q.2245 (Scendiamo a vista il ripido pendio erboso privo di difficoltà per raggiungere senza percorso obbligato l’evidente sentierino nel fondovalle visibile già dalla Sella q.2425) 

Aggiriamo la base della Cima q.2340 e dei sui torrioni

Cresta q.2182 (Il sentierino ci ha permesso di aggirare la cima quotata 2340 m, ora ci siamo riportati sulla cresta e la percorriamo con direzione SE su esile traccia. Possiamo notare come i versanti della cresta si differenziano nettamente: quello rivolto sulla Val Vissada è cosparso da pini mughi, quello rivolto verso il bosco della Ferrera è in grande stato di erosione e dirupa pericolosamente, caratteristica che sarà sempre costante)

Fenomeni erosivi nel versante rivolto verso il bosco della Ferrera

 

Sulla cresta lambita dai fitti pini mughi

Sulla cresta lambita dai fitti pini mughi …man mano che avanziamo si cerca di individuare un varco

Sulla cresta lambita dai fitti pini mughi …man mano che avanziamo si cerca di individuare un varco che a volte ci porta ad allontanarci

Forcella di San Daniele q.2073 (Con estremo disagio saliamo il tratto finale della cresta “stretti” tra i precipizi di erosione alla nostra destra, e i fitti e impenetrabili pini mughi. Ci innestiamo finalmente sul CAI 165, a sinistra scende nella Val Vissada, noi lo seguiamo a destra perdendo quota a mezzacosta nel versante occidentale del monte San Daniele in stato di erosione) 

 

Forcella di San Daniele q.2073 (Seguiamo il CAI 165 a destra perdendo quota a mezzacosta nel versante occidentale del monte San Daniele in stato di erosione) 

Seguiamo il CAI 165 a destra perdendo quota a mezzacosta nel versante occidentale del monte San Daniele in stato di erosione

Bivacco Ai Pradetti q.1830 (Capanno privato)

Sulla forestale CAI 154

Rifugio Forcella Zovo