Partiamo dalla telecabina del monte Acuto e arriviamo in vetta al monte Catria, per il ritorno scendiamo l'impegnativo Sentiero Flò. (Gruppo del monte Catria/Acuto, Marche)
DATA: 5 maggio 2024
PARTENZA: Con l’autostrada A.14 si esce a Fano e si prosegue con la superstrada “Via Flaminia” seguendo le indicazioni per Roma fino a uscire a Cagli est (44 km dal casello autostradale). Giunti al paese lo oltrepassiamo tenendo le indicazioni per Pergola sulla SP.424 arrivando dopo altri 5 km alla rotonda “Marie Curie”, quindi lasciamo la SP.424 e prendiamo la SP.42 a destra fino raggiungere Frontone (54 km dal casello autostradale), prima dell’abitato e appena superato un ponte lasciamo la SP.42 e voltiamo a destra sulla via Fonte Avellana con indicazioni per Foce, Caprile e l’impianto di risalita del monte Catria-Acuto, dopo 500 m la stradina si biforca recando in entrambi i casi le indicazioni per gli impianti di risalita, stiamo sulla destra e continuiamo fino al suo termine presso il piazzale del rifugio Grotticiole e dell’impianto di risalita (telecabina, 4,3 km da Frontone e 58,3 km dal casello di Fano).
ITINERARIO: Telecabina Caprile- Catria/Acuto q.567 (Alla nostra destra c’è la stazione di risalita, a sinistra poco più avanti il rifugio forestale Grotticiole. Cominciamo risalendo il largo piazzale/parcheggio al termine del quale tralasciamo sulla destra l’inizio della pista forestale che sale al rifugio Cupa delle Cotaline, avanziamo sul bordo sinistro del solco detritico del fiume Cinisco dal quale comincia il Sentiero Flò che s’inoltra nel bosco, bolli rossi. Eventualmente con l’auto è possibile partire da questo punto) – Incrocio q.675 (Risaliamo paralleli al solco detritico arrivando a un cartello e al crocevia poco evidente: il sentiero Flò continua dritto lungo il bordo sinistro del solco detritico e solo più avanti troviamo dei segni, dalla nostra destra oltre il fiume Cinisco proviene il CAI 250 SF che causa smottamenti non lo si capisce, è evidente invece seguirlo a sinistra come dobbiamo fare allontanandoci di fatto dal fiume Cinisco) – Fonte Muccichiosa q.790 (Fonte abbeveratoio inattiva) – Bivio q.926 (Siamo nel fitto bosco, il nostro CAI 250 SF continua virando a sinistra in falsopiano e in seguito la boscaglia si fa più rada, a destra può passare inosservato ma sale il Sentiero dei Carbonari privo di qualsiasi indicazione) – Bivio q.906 (Cartelli e innesto sul CAI 200 SI: a sinistra scende alla strada asfaltata in località La Forchetta, prendiamo il sentiero a destra in costante e faticosa salita) – Rocca Baiarda q.1233 (Il CAI 200 SI sui 1110 metri esce dal bosco e transita a mezzacosta sotto il versante sud orientale delle pareti rocciose della Rocca Baiarda. Nel fondovalle è possibile notare l’eremo di Fonte Avellana, in lontananza vediamo la sagoma del monte della Strega) – Incrocio q.1171 (Rientrati nella macchia boschiva perveniamo al crocevia: tralasciamo sulla sinistra il CAI 254 ex CAI 77 che scende all’eremo di Fonte Avellana, andiamo avanti pochi metri al successivo bivio dove scartiamo sulla destra ancora il CAI 254 ex CAI 77 e continuiamo sul CAI 200 SI che vira a sinistra) – Pluviometro q.1295 (Usciamo dal bosco, e dopo avere costeggiato una serie di paletti di legno si apre davanti a noi una grande prateria. I segni CAI spariscono come pure il sentiero che si confonde con le tracce di animali, noi avanziamo fino a raggiungere il margine del bosco, poi risaliamo a vista con direzione SO, in ogni maniera ovunque si salga nella prateria ci s’innesta d’obbligo nella sovrastante forestale che da qui non è visibile) - Forestale q.1420 (Al termine della salita ci innestiamo nella forestale: a sinistra scende verso la fonte dell’Insollio e Pian d’Ortica, a destra si direziona verso il rifugio della Vernosa. In base al nostro punto d’arrivo, ci spostiamo sulla forestale per individuare la grande cisterna cilindrica di cemento della presa d’acqua, sopra la stessa iniziamo a inerpicare il ripidissimo pendio erboso senza traccia) - Croce q.1635 (Raggiunti i paletti di legno, continuiamo a inerpicare seguendoli fedelmente, poi quando questi virano a sinistra dobbiamo individuare sopra di noi la piccola ma evidente croce di metallo situata sul sentiero CAI 200 SI. Da qui ci appare la vetta del monte Catria, saliamo il valloncello erboso che culmina alla vetta) - Monte Catria q.1701 (Dalla grande croce di metallo torniamo indietro e anziché calare a destra nel valloncello del CAI 200 SI dal quale siamo arrivati, seguiamo l’arioso crinale su traccia di passaggio con direzione NE, nessuna indicazione) – Punto alto q.1658 (Punto alto del crinale, quota da mappa IGM Marche, ora mantenendo la direzione cominciamo a scendere) – Sentiero CAI 200 q.1534 (Seguendo il crinale, scendiamo innestandoci sul CAI 200: a destra riporta verso il monte Catria, andiamo a sinistra entrando immediatamente nel bosco) – Bivio q.1500 (Pochi minuti prima del rifugio, sulla destra inizia il sentierino abbandonato della Vernosa che tralasciamo) – Rifugio Vernosa q.1485 (Dal piccolo rifugio inizia la sua carrozzabile d’accesso che scendiamo) – Deviazione q.1466 (Fatto il tornante della carrozzabile, dopo pochi metri la lasciamo per tagliare a sinistra nel prato seguendo la traccia di passaggio del CAI 200) – Madonna degli Scout q.1370 (Innesto sulla strada asfaltata, dalla nostra destra proviene anche la carrozzabile d’accesso al rifugio Vernosa. A sinistra la strada conduce al paese di Cantiano, la seguiamo a destra verso il paese di Frontone) – Prati dell’Infilatoio q.1373 (A sinistra inizia una forestale chiusa da sbarra e sempre a sinistra ci sono i prati dell’Infilatoio, sul ciglio destro della strada si nota il piccolo fosso che scende nel bosco dal quale ha origine il fiume Cinisco. Andiamo avanti ancora pochi metri e sempre a destra c’è l’ingresso non indicato del Sentiero Flò che scende entrando nel bosco, presto vediamo i segni CAI e il sentiero si sviluppa parallelo al fosso che in discesa ci rimane sulla destra) – Sentiero Flò q.1230 (Fino a questo punto siamo scesi vicino al fosso, ora si amplia e compie dei balzi, il sentiero pur mantenendosi parallelo se ne allontana di alcune decine di metri, bolli arancioni) – Sentiero Flo q.1135 (Ci siamo riavvicinati al fosso, ma presto ce ne allontaniamo in maniera definitiva virando a sinistra cominciando a salire nella fitta faggeta) – Balza della Porta q.1045 (Usciamo dal bosco sul punto panoramico, dove è situata una scultura di sasso in memoria di Flo. Con cautela possiamo affacciarci sullo strapiombo alto più di 200 metri sulla forra del fiume Cinisco, il sentiero rientra nel bosco alla nostra sinistra che è l’unico punto debole per consentirci di scendere, ci accingiamo a percorrere la parte più difficile del Sentiero Flò) - Bivio q.960 (Scendendo nel fitto bosco ci avviciniamo a un largo canalone di pietrisco che ci rimane alla nostra sinistra fuori dalla macchia boschiva. Evitiamo di continuare scendere per andarlo a raggiungere, allo stato attuale c’è qualche segno, noi dobbiamo tenerci a mezzacosta su esile traccia poco evidente che in pochi metri ci porta alla ferrata) - Ferrata q.953 (Una corda ci aiuta calare per arrivare ai cavi d’acciaio, per il nostro senso di marcia è inizio ferrata) - Ferrata q.930 (La ferrata termina con un traverso obliquo a ridosso della parete) - Grotta dei Ciambotti q.880 (Enorme e lungo anfratto con una volta di roccia nera. Il sentiero riprende scendere a sinistra, in breve troviamo un sottile cavo di metallo utile come corrimano al termine del quale siamo a ridosso del canalone detritico, il sentiero Flò curva a gomito a destra rimanendo nel sottobosco) - Fiume Cinisco q.755 (Arriviamo in un punto spettacolare e inquietante, dove ritroviamo il fiume Cinisco che ci proviene dalla nostra destra e poco sotto alla nostra sinistra sfocia il grande canalone detritico che costeggiavamo nel tratto della via ferrata. Il nostro obbiettivo seguendo i numerosi bolli rossi e omini di sasso, è quello di entrare immediatamente nel fiume Cinisco e discenderlo stando sulla sponda destra tra grossi ammassi rocciosi puntando alla enorme e tetra spaccatura della montagna. Malgrado qualche incertezza e timore, la discesa tecnicamente non è particolarmente difficile, i grossi blocchi sono apparentemente solidi, ma allo stesso modo è intuibile che stiamo percorrendo un tratto molto pericoloso a causa della natura franosa dell’ambiente che ci circonda. Attraversata la spaccatura della montagna i rischi di frana si attenuano, si mantiene sempre il bordo destro dell’ampio letto detritico del fiume Cinisco ora pressoché pianeggiante) - Incrocio q.675 (Chiudiamo l’anello) - Telecabina Caprile- Catria/Acuto q.567
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 11,8 km DIFFICOLTA: EE/EEA |
DISLIVELLO TOTALE: 1370 m QUOTA MASSIMA: M. Catria q.1701 |
Sentieri La segnatura della sentieristica CAI è sporadica, più completa appare quella del Sentiero Flò. Sentiero Flò: Il sentiero è dedicato a un
escursionista scomparso in questa zona. In questa gita noi abbiamo percorso
il Sentiero Flò in discesa, ma è consigliato farlo in salita per mitigare le
difficoltà, soprattutto per la breve ferrata che è facile ma non banale
(consigliato assicurarsi). In ogni modo, sia che lo percorriamo in salita o
in discesa, il sentiero Flò rimane un tragitto molto faticoso e per
escursionisti esperti. Ritengo potenzialmente molto pericoloso il fiume
Cinisco nella tratta finale (Fiume Cinisco q.755), anche se a discenderlo non
troviamo particolari difficoltà, appare evidente la natura franosa
dell’ambiente che ci circonda nella quale non avremmo possibilità di fuga. La
segnatura con bolli rossi è abbondante ma visibile solo nel senso di salita,
numerosi omini di sasso ci indicano la via. |
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Rifugi-Bivacchi Rifugio Vernosa: L’edificio è sempre chiuso e viene affidato solo in autogestione, all’interno tre posti letto, cucina, camino, acqua e corrente elettrica. |
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Fonti Fontana sul bordo
sinistro del piazzale della telecabina alla partenza Fonte Muccichiosa:
fonte abbeveratoio inattiva sul CAI 250 SF |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Telecabina
Caprile |
0,00 |
Rifugio Vernosa |
3,42 |
Incrocio q.675 |
0,15 |
Deviazione q.1466 |
/ |
Fonte Muccichiosa |
0,30 |
Madonna degli Scout |
3,56 |
Bivio q.926 |
0,47 |
Prati dell’Infilatoio |
4,07 |
Bivio q.906 |
1,12 |
Sentiero
Flo q.1230 |
4,27 |
Rocca Baiarda |
1,40 |
Sentiero Flo q.1135 |
4,38 |
Incrocio q.1171 |
1,55 |
Balza della Porta |
4,55 |
Pluviometro |
/ |
Bivio q.960 |
5,05 |
Forestale q.1420 |
2,35 |
Ferrata
q.930 |
5,07 |
Croce q.1635 |
3,10 |
Ferrata q.880 |
/ |
Monte Catria |
3,18 |
Grotta dei Ciambotti |
5,25 |
Punto alto q.1658 |
/ |
Fiume Cinisco q.755 |
5,41 |
Sentiero
CAI 200 q.1534 |
3,35 |
Incrocio
q.675 |
6,05 |
Bivio
q.1500 |
3,40 |
Telecabina
Caprile |
6,18 |
Telecabina Caprile- Catria/Acuto |
Cominciamo risalendo il largo piazzale/parcheggio |
Fontana sul bordo sinistro del piazzale della telecabina alla partenza |
Cominciamo risalendo il largo piazzale/parcheggio al termine del quale tralasciamo sulla destra l’inizio della pista forestale che sale al rifugio Cupa delle Cotaline, avanziamo sul bordo sinistro del solco detritico del fiume Cinisco dal quale comincia il Sentiero Flò che s’inoltra nel bosco |
Cominciamo risalendo il largo piazzale/parcheggio al termine del quale tralasciamo sulla destra l’inizio della pista forestale che sale al rifugio Cupa delle Cotaline, avanziamo sul bordo sinistro del solco detritico del fiume Cinisco dal quale comincia il Sentiero Flò che s’inoltra nel bosco |
Sentiero Flò |
Incrocio q.675 (Risaliamo paralleli al solco detritico arrivando a un cartello e al crocevia poco evidente: il sentiero Flò continua dritto lungo il bordo sinistro del solco detritico e solo più avanti troviamo dei segni, dalla nostra destra oltre il fiume Cinisco proviene il CAI 250 SF che causa smottamenti non lo si capisce, è evidente invece seguirlo a sinistra come dobbiamo fare allontanandoci di fatto dal fiume Cinisco) |
Fonte Muccichiosa (Fonte abbeveratoio inattiva) |
Fonte Muccichiosa (Fonte abbeveratoio inattiva) |
Bivio q.926 (Siamo nel fitto bosco, il nostro CAI 250 SF continua virando a sinistra in falsopiano e in seguito la boscaglia si fa più rada, a destra può passare inosservato ma sale il Sentiero dei Carbonari privo di qualsiasi indicazione) |
Bivio q.906 (Cartelli e innesto sul CAI 200 SI: a sinistra scende alla strada asfaltata in località La Forchetta, prendiamo il sentiero a destra in costante e faticosa salita) |
Sul CAI 200 SI |
Sul CAI 200 SI sotto Rocca Baiarda |
Rocca Baiarda q.1233 (Il CAI 200 SI sui 1110 metri esce dal bosco e transita a mezzacosta sotto il versante sud orientale delle pareti rocciose della Rocca Baiarda) |
Sul CAI 200 SI |
Panorama verso il monte della Strega |
Nel fondovalle è possibile notare l’eremo di Fonte Avellana |
Zoomata sull’eremo di Fonte Avellana |
Sul CAI 200 SI, in lontananza si vede la rocciosa Rocca Baiarda |
Pluviometro q.1295: Usciamo dal bosco e dopo avere costeggiato una serie di paletti di legno si apre davanti a noi una grande prateria. I segni CAI spariscono come pure il sentiero che si confonde con le tracce di animali, noi avanziamo fino a raggiungere il margine del bosco …… |
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Forestale q.1420 (Al termine della salita ci innestiamo nella forestale: a sinistra scende verso la fonte dell’Insollio e Pian d’Ortica, a destra si direziona verso il rifugio della Vernosa. In base al nostro punto d’arrivo, ci spostiamo sulla forestale per individuare la grande cisterna cilindrica di cemento della presa d’acqua, sopra la stessa iniziamo a inerpicare il ripidissimo pendio erboso senza traccia) |
Forestale q.1420 (Ci spostiamo sulla forestale per individuare la grande cisterna cilindrica di cemento della presa d’acqua, sopra la stessa iniziamo a inerpicare il ripidissimo pendio erboso senza traccia alcuna puntando a una staccionata che intravediamo in lontananza sopra di noi) |
Retrospettiva della salita fuori sentiero che iniziamo dalla cisterna sulla forestale |
Raggiunti i paletti di legno, continuiamo a inerpicare seguendoli fedelmente |
Raggiunti i paletti di legno, continuiamo a inerpicare seguendoli fedelmente |
Croce q.1635 (Raggiunti i paletti di legno, continuiamo a inerpicare seguendoli fedelmente, poi quando questi virano a sinistra dobbiamo individuare sopra di noi la piccola ma evidente croce di metallo situata sul sentiero CAI 200 SI) |
Raggiunta la Croce q.1635 sul CAI 200 SI ci appare la vetta del monte Catria, saliamo il valloncello erboso che culmina alla grande croce di vetta |
Monte Catria q.1701 |
Il casotto sul monte Catria |
Panorama dal monte Catria |
Dalla grande croce di metallo del monte Catria torniamo indietro e anziché calare a destra nel valloncello del CAI 200 SI dal quale siamo arrivati, seguiamo l’arioso crinale erboso su traccia di passaggio |
Dalla grande croce di metallo del monte Catria torniamo indietro e anziché calare a destra nel valloncello del CAI 200 SI dal quale siamo arrivati, seguiamo l’arioso crinale erboso su traccia di passaggio |
Sul crinale NE del monte Catria |
Sul crinale NE del monte Catria |
Sul crinale NE del monte Catria |
Il crinale NE del monte Catria perde quota per innestarsi nel sottostante CAI 200 SI |
Sentiero CAI 200 q.1534 (Scendiamo innestandoci sul CAI 200 SI: a destra riporta verso il monte Catria, andiamo a sinistra entrando immediatamente nel bosco) |
Sul CAI 200 SI verso il rifugio Vernosa |
Sul CAI 200 SI verso il rifugio Vernosa |
L’abbeveratoio sotto il rifugio Vernosa |
Rifugio Vernosa |
Rifugio Vernosa (Dal piccolo rifugio inizia la sua carrozzabile d’accesso che scendiamo) |
Rifugio Vernosa (Dal piccolo rifugio inizia la sua carrozzabile d’accesso che scendiamo) |
Deviazione q.1466 (Fatto il tornante della carrozzabile, dopo pochi metri la lasciamo per tagliare a sinistra nel prato seguendo la traccia di passaggio del CAI 200 SI) |
Madonna degli Scout q.1370 (Innesto sulla strada asfaltata, dalla nostra destra proviene anche la carrozzabile d’accesso al rifugio Vernosa. A sinistra la strada conduce al paese di Cantiano, la seguiamo a destra verso il paese di Frontone) |
Madonna degli Scout |
Prati dell’Infilatoio q.1373 (A sinistra inizia una forestale chiusa da sbarra e sempre a sinistra ci sono i prati dell’Infilatoio, sul ciglio destro della strada si nota il piccolo fosso che scende nel bosco dal quale ha origine il fiume Cinisco. Andiamo avanti ancora pochi metri e sempre a destra c’è l’ingresso non indicato del Sentiero Flò) |
Il Sentiero Flò scende nel bosco, il percorso si sviluppa parallelo al fosso ci rimane sulla destra. In questa fase iniziale il fosso è poco pronunciato |
Il Sentiero Flò scende nel bosco, il percorso si sviluppa parallelo al fosso ci rimane sulla destra. In questa fase iniziale il fosso è poco pronunciato |
Sentiero Flò q.1230 (Fino a questo punto siamo scesi vicino al fosso, ora si amplia e compie dei balzi, il sentiero pur mantenendosi parallelo se ne allontana di alcune decine di metri, bolli arancioni) |
Sentiero Flò |
Balza della Porta q.1045 (Usciamo dal bosco sul punto panoramico, dove è situata una scultura di sasso in memoria di Flo) |
La scultura alla Balza della
Porta |
In lontananza vediamo il piazzale della telecabina dal quale siamo partiti |
Ferrata q.953 (Una corda ci aiuta calare per arrivare ai cavi d’acciaio, per il nostro senso di marcia è inizio ferrata) |
Scendiamo dalla ferrata del Sentiero Flò |
Scendiamo dalla ferrata del Sentiero Flò |
Ferrata q.930 (La ferrata termina con un traverso obliquo a ridosso della parete) |
Ferrata q.930 (La ferrata termina con un traverso obliquo a ridosso della parete) |
Sentiero Flò |
Grotta dei Ciambotti (Enorme e lungo anfratto con una volta di roccia nera) |
Grotta dei Ciambotti (Enorme e lungo anfratto con una volta di roccia nera) |
Dalla grotta dei Ciambotti il sentiero riprende scendere e in breve troviamo un sottile cavo di metallo utile come corrimano |
Sentiero Flò |
Fiume Cinisco q.755 (Arriviamo in un punto spettacolare e inquietante, dove ritroviamo il fiume Cinisco che ci proviene dalla nostra destra e poco sotto alla nostra sinistra sfocia il grande canalone detritico che costeggiavamo nel tratto della via ferrata) |
Il nostro obbiettivo seguendo i numerosi bolli rossi e omini di sasso, è quello di entrare immediatamente nel fiume Cinisco e discenderlo stando sulla sponda destra tra grossi ammassi rocciosi puntando alla enorme e tetra spaccatura della montagna. |
Malgrado qualche incertezza e timore, la discesa tecnicamente non è particolarmente difficile, i grossi blocchi sono apparentemente solidi, ma allo stesso modo è intuibile che stiamo percorrendo un tratto molto pericoloso a causa della natura franosa dell’ambiente che ci circonda |
Stando sulla sponda destra tra grossi ammassi rocciosi, attraversiamo l’enorme e tetra spaccatura della montagna |
Attraversiamo l’enorme e tetra spaccatura della montagna |
Attraversiamo l’enorme e tetra spaccatura della montagna |
Attraversata la spaccatura della montagna i rischi di frana si attenuano, si mantiene sempre il bordo destro dell’ampio letto detritico del fiume Cinisco ora pressoché pianeggiante |
Attraversata la spaccatura della montagna i rischi di frana si attenuano, si mantiene sempre il bordo destro dell’ampio letto detritico del fiume Cinisco ora pressoché pianeggiante |