giovedì 16 maggio 2024

Monte Popera (via normale e Sentiero degli Alpini) EEA/F

Partiamo dalla Val Fiscalina e raggiungiamo il rifugio Zsigmondy Comici dove pernottiamo, il giorno dopo saliamo al monte Popera con la sua via normale e nel ritorno percorriamo la famosa cengia ferrata della Strada degli Alpini. Itinerario di due giorni lungo e faticoso con facili tratti alpinistici sulla via normale al monte Popera (Dolomiti di Sesto) 

DATA: 19 e 20 agosto 2023 

PARTENZA: Dal paese turistico di San Candido (Trentino Alto Adige) risaliamo la SS.52 in direzione del passo Monte Croce Comelico fino ad arrivare all’abitato di Moso (circa 8/9 km), quindi lasciamo la strada statale e andiamo a destra entrando nella rinomata Val Fiscalina ben segnalata dai cartelli che ci porta nel cuore delle Dolomiti di Sesto. Percorriamo la strada fino al suo termine presso il grande parcheggio a pagamento e il rifugio Piano Fiscalina (2,6 km dal paese di Moso). 

 


ITINERARIO 1° giorno: Rifugio Piano Fiscalina q.1454 (Dal parcheggio adiacente il rifugio ci portiamo sulla rotatoria dove termina la strada e dove c’è l’hotel Dolomitenhof, cominciamo a camminare sull’ampia pista pianeggiante CAI 102/CAI 103 che è anche Alta Via delle Dolomiti 5 e Sentiero Italia)      Bivio q.1469 (Biforcazione della pista, entrambe conducono al rifugio Fondovalle. Quella a destra è consigliata ai ciclisti, stiamo a sinistra su quella escursionistica)      Rifugio Fondovalle q.1548  (Dalla nostra destra si ricongiunge la pista adibita ai ciclisti, a sinistra del rifugio inizia il CAI 122 per la Strada degli Alpini e i Prati di Croda Rossa, andiamo dritto sul CAI 102/CAI 103)      Bivio q.1566 (Biforcazione e cartelli: a destra continua il CAI 102 Alta Via delle Dolomiti 5 e Sentiero Italia per il rifugio Locatelli e le famose Tre Cime di Lavaredo, stiamo a sinistra sul CAI 103 Alta Via delle Dolomiti 5 per il rifugio Zsigmondy Comici)      Rio Landro q.1578 (Un ponticello ci fa attraversare il letto detritico del rio Landro, probabilmente asciutto nel periodo estivo. Il CAI 103 si riduce a mulattiera e prende a salire costantemente)   –  Rifugio Zsigmondy Comici q.2224 (Ci fermiamo a pernottare) 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 5,8 km

        DIFFICOLTA: E

DISLIVELLO TOTALE: 780 m

QUOTA MASSIMA: Rifugio Z.Comici q.2224

Sentieri

Tutto il percorso che dalla val Fiscalina risale fino al rifugio Zsigmondy Comici, nel periodo estivo è estremante affollato di turisti, la segnaletica è ottima e non si presentano particolari difficoltà

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Piano Fiscalina: Situato nella val Fiscalina al termine al termine della strada dove troviamo il parcheggio a pagamento, offre esclusivamente un servizio di ristorazione. 

Rifugio Fondo Valle: Aperto da metà maggio al 20 ottobre circa, e da Natale a Pasqua, offre un servizio di ristorante e pernottamento con circa 20 posti letto. 

Rifugio Zsigmondy Comici: Il rifugio Comici offre 80 posti letto, apertura da metà giugno a metà settembre. 

Fonti

Assenti

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Rifugio Piano Fiscalina

0,00

Bivio q.1469

0,07

Rifugio Fondovalle

0,23

Bivio q.1566

0,28

Rio Landro

0,30

Rifugio Zsigmondy Comici

1,55

 

 

ITINERARIO 2° giorno: Rifugio Zsigmondy Comici q.2224 (Dal rifugio sale a destra il CAI 101 Alta Via delle Dolomiti 9 in direzione del rifugio Pian di Cengia, noi ci incamminiamo sul CAI 101/CAI 103 Alta Via delle Dolomiti 5 che si abbassa sotto la Croda dei Toni)      Bivio q.2179 (Siamo arrivati sul punto basso del sentiero CAI 101/CAI 103 e ora prende a salire verso la forcella Giralba, scartiamo a sinistra un sentierino non segnato che cala nel fondovalle, allo stesso modo tralasciamo le tracce di passaggio alla nostra destra nel ripido pendio di ghiaie che provengono dalla forcella Croda dei Toni e che potevamo notare già dal rifugio Zsigmondy Comici)      Bivio q.2328 (Biforcazione del sentiero: lasciamo il CAI 103 dritto in salita che mantiene la direzione verso la forcella Giralba, seguiamo il CAI 101 che si sposta a sinistra)    Lago Ghiacciato q.2326 (Immediatamente si manifesta il minuscolo specchio d’acqua, tenendoci il lago nella conca alla nostra destra procediamo cominciando a prendere quota)     –    Bivio q.2383 (Mentre saliamo sul CAI 101 per scavallare la dorsale rocciosa della Lisca, notiamo sulla destra un evidente traccia trasversale nelle ghiaie priva d’indicazioni che proviene dalla forcella Giralba)      Deviazione q.2410 (Abbiamo scavallato la dorsale della Lisca, ora scendendo aggiriamo la sottile e profonda fenditura nel terreno alla nostra sinistra e siamo al bivio con cartelli. Lasciamo il proseguo del CAI 101 in direzione della Strada degli Alpini, risaliamo a destra mantenendoci inizialmente paralleli ma sopra il CAI 101 cominciando di fatto la via normale per il monte Popera. Procediamo con attenzione individuando la traccia di passaggio che si sviluppa a mezzacosta nelle colate detritiche, qualsiasi segnatura è assente, mentre ci vengono in aiuto degli omini di sasso, direzione NE)     Busa di Dentro q.2588 (Gradualmente entriamo nel maestoso vallone della Busa di Dentro con la traccia che si mantiene sempre a mezzacosta nelle ghiaie della sponda destra, il percorso finora non è stato faticoso e abbiamo guadagnato poca quota. Arriviamo alla testata intermedia del vallone quotata 2588, davanti a noi ci si presenta un nevaio perenne addossato alle verticali pareti occidentali del monte Popera. Il vallone non è terminato, ma ora curva nettamente a sinistra alzandosi ripidamente su instabili sfasciumi di roccia, direzione nord, facciamo molta attenzione a non smuovere pericolosi macigni)   –   Testata del vallone q.2785 (Guadagnata con molta fatica la parte alta del vallone con la sua naturale conclusione, ci accentriamo arrivando alle prime placche rocciose, evitiamo di direzionarci verso l’invitante e stretta forcellina situata sulla sinistra della testata del vallone. Arrampichiamo le placche e i terrazzamenti sporchi di pietrisco con passaggi di 1°, poi acquistati circa 50/60 metri di quota siamo su un cengione o terrazzamento, lo camminiamo andando a destra, est, verso le verticali pareti finché ci compare l’ingresso del canalino)      Canalino q.2845 (Risaliamo lo stretto canalino lungo circa 35/40 metri senza grosse difficoltà, passaggi di 1°/1°+)      Canalino q.2880 (All’uscita dal canalino, dobbiamo arrampicare pochi metri di una paretina gradinata, forse 2°-, per guadagnare il pendio detritico soprastante. Ora la traccia continua in costante ascesa e gradualmente viriamo a destra, se finora arrampicavamo con direzione nord, ci dobbiamo spostare a sud per portarci nell’ampia cresta settentrionale del monte Popera, passaggi vari di 1°/1°+ su roccette e gradoni sporchi di pietrisco)      Monte Popera q.3046 (Negli ultimi quindici minuti, quando in lontananza ci appare la croce di vetta, si cammina su ampio e facile pendio detritico. Dalla croce di vetta facciamo attenzione che il versante opposto precipita verticalmente sul Valon Popera, poco distante da noi c’è la cima meridionale del monte Popera che vediamo sormontata da omini di sasso, ci apprestiamo a raggiungerla a vista senza traccia obbligata o segni)   –   Monte Popera Sud q.3043 (La vetta senza toponimo è quotata 3042,8 dalla mappa CTR Veneto, è sormontata da numerosi omini di sasso e permane la vecchia cassetta del libro delle firme vuota. Torniamo indietro per riportarci sul CAI 101)  –  Monte Popera q.3046   –   Canalino q.2880   –   Canalino q.2845   –   Testata del vallone q.2785   –   Busa di Dentro q.2588   –   Deviazione q.2410 (Siamo tornati sul CAI 101 e ora lo seguiamo a destra con l’intenzione di concludere la gita percorrendo la famosa Strada degli Alpini)    –   Strada degli Alpini q.2380 (Il sentiero a mezzacosta ci fa passare vicino alla cascata originata dallo scioglimento del nevaio della Busa di Dentro, fino ad arrivare all’inizio dell’esposta cengia ferrata con cavo corrimano denominata anche Cengia della Salvezza. Un piccolo slargo ci consente di metterci l’imbrago, siamo nell’esposta parete occidentale della Spada)   –   Gola della Spada q.2395 (La stretta rientranza della cengia, la rende il punto più iconico e fotografato per il suo caratteristico controluce)   –   Canalone Busa di Fuori q.2450 (Generalmente rimane sempre innevato e non è sottovalutare perché nel periodo estivo è soggetto a crolli, per il suo attraversamento potrebbero essere necessari i ramponi. Dopo averlo oltrepassato in breve la ferrata si esaurisce, il tragitto continua a mezzacosta camminando senza difficoltà ma con fatica perché comincia a guadagnare quota verso la Forcella Undici)   –   Bivio q.2482 (Il bivio non è evidente ma a destra c’è una variante alta, involontariamente seguiamo la variante più bassa che è la più seguita)   –   Bivio q.2575 (Il sentiero sale faticosamente con numerose serpentine privo di difficoltà, e ora si ricongiunge alla cengia alta che ci proviene dalla nostra destra)   –   Bivio Forcella Undici q.2640 (Bivio e cartelli che indicano questo punto come forcella Undici, in loco ci sono testimonianze della grande guerra. La cengia CAI 101 e Alta Via delle Dolomiti 9 cambia direzione curvando a destra, est, verso il passo della Sentinella, noi caliamo a sinistra sul CAI 124 per raggiungere la sottostante forcella Undici. Attenzione che la discesa non è banale a causa di passaggi sdrucciolevoli, poco sotto un cavo di metallo ci viene in aiuto)   –   Forcella Undici q.2595 (Sulla stretta forcella compaiono delle caverne della grande guerra, dalla parte opposta scendiamo il canalone agevolati da gradoni di legno e puntando al vasto fondovalle detritico, durante la discesa incontriamo dei tratti attrezzati con cavo corrimano)   –   Vallone detritico q.2212 (La lunga discesa a zig-zag del CAI 124 ci fa depositare nel vasto fondovalle detritico quotato 2212 metri. Si continua in leggera discesa con direzione nord uscendo gradualmente dal fondovalle e puntando alla comparsa della vegetazione nella quale il sentiero è messo in rilievo)   –   Sorgente q.2115   –   Bivio q.2094 (Cartelli: dritto a mezzacosta è CAI 100 per i Prati di Croda Rossa, scendiamo a sinistra sul CAI 124/CAI 122 per il rifugi Fondovalle e Piano Fiscalino)    –   Incrocio q.1996 (Rimaniamo sul CAI 122/CAI 124 per il rifugio Fondovalle, a destra sale un sentiero che si raccorda al CAI 100, a sinistra inizia un sentiero didattico indicato come “museo a cielo aperto”)   –   Bivio q.1958 (A sinistra scende il CAI 122 per il rifugio Fondovalle, seguiamo il CAI 124 che si mantiene a mezzacosta sulla Val Fiscalina)   –   Bivio q.1828 (A destra inizia il CAI 19 A per i Prati di Croda Rossa, insistiamo sul CAI 124 che ora comincia a scendere repentinamente nel bosco)   –   Fonte q.1705 (Fonte sopra la passerella di legno)   –   Forestale q.1500 (Innesto sulla pista forestale, a destra sale come CAI 153 ai Prati di Croda Rossa, la percorriamo a sinistra in discesa verso il rifugio Piano Fiscalino che è sempre CAI 124)   –   Bivio q.1480 (Rimaniamo sulla forestale CAI 124 che curva a sinistra, sulla destra c’è una piazzola dalla quale ha inizio un tracciato senza indicazioni)    –   Rifugio Piano Fiscalina q.1454. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 15,6 km

        DIFFICOLTA: EEA/F

DISLIVELLO TOTALE salita: 1230 m

DISLIVELLO TOTALE discesa: 2000 m

QUOTA MASSIMA: M. Popera q.3046 

Sentieri

Via normale al monte Popera (punti principali).

1) Dal CAI 101 alla Busa di Dentro: traccia evidenziata con omini di sasso, si sviluppa a mezzacosta e in falsopiano attraverso pietrisco e colate, non ci sono particolari difficoltà.

2) Busa di Dentro - Testata del Vallone: Dal nevaio perenne della Busa di Dentro il vallone cambia direzione, potrebbero essere necessari i ramponi in base alle annate (consultare il gestore del rifugio Z. Comici), ora la traccia sembra meno evidente e inerpica con fatica tra pietre e macigni instabili, prestare molta attenzione a non smuovere detriti a chi ci segue e procediamo a distanza ravvicinata. Questa parte del vallone nel ritorno crea più problemi e pericolo di scariche, indispensabili i bastoncini e casco. 

3) Testata del Vallone – Ingresso Canalino: Giunti al termine del vallone manteniamoci nella parte centrale evitando di puntare alla invitante forcellina in alto sulla sinistra. Arrampichiamo placche sporche di pietrisco di 1° per circa 50/60 metri dove intercettiamo un lungo terrazzamento, lo camminiamo in piano andando a destra finché compare l’ingresso del sottile canalino che ci riporta a salire (passaggi di 1°/1°+)

4) Uscita Canalino – M. Popera: All’uscita del canalino arrampichiamo pochi metri di 2°- guadagnando il pendio detritico superiore, lo si risale su traccia seguendo sempre gli omini di sasso e cominciamo a virare a destra. Se finora arrampicavamo con direzione nord, gradualmente cambiamo spostandoci a sud per portarci sull’ampia cresta settentrionale del monte Popera, passaggi vari di 1°/1°+ su terrazzamenti sporchi di pietrisco. 

Strada degli Alpini: Si tratta di una cengia larga max. 1 metro in grande esposizione e attrezzata con cavo corrimano, sviluppandosi in falsopiano non si riscontrano difficoltà nella progressione (Da considerare come sentiero attrezzato facile). La ferrata inizia nella esposta parete occidentale della Spada e si conclude dopo il canalone innevato della Busa di Fuori, questo tratto è sicuramente il più caratteristico di tutta la via. Continuando verso forcella Undici il sentiero si sviluppa a mezzacosta o con tratti di cengia priva di difficoltà, il tragitto ora è faticoso perché comincia prendere quota. (NB. Per un eventuale e naturale proseguo da forcella Undici al passo della Sentinella, dobbiamo considerare che le difficoltà aumentano, riprendono i tratti attrezzati e il tragitto potrebbe essere innevato a estate inoltrata in base alle annate) 

Materiale utilizzato: Casco e bastoncini indispensabili per la via normale al monte Popera (eventualmente ramponi in base all’innevamento della Busa di Dentro, l’uso della corda che non è necessario può essere utile solamente per mettere in sicurezza i meno esperti). Imbrago, casco e set da ferrata per il sentiero attrezzato degli Alpini. 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Zsigmondy Comici: Il rifugio Comici offre 80 posti letto, apertura da metà giugno a metà settembre. 

Fonti

Acqua di fusione sul sentiero CAI 101 che precede l’attacco della Strada degli Alpini

Sorgente q.2115 sul CAI 124 (precede di pochi minuti l’arrivo al bivio del CAI 124 col CAI 100)

Fonte sul CAI 124, nel tragitto che dal Bivio q.1828 (Bivio del CAI 124 col CAI 19A) scende alla forestale CAI 153 

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Rifugio Z. Comici

0,00

Strada degli Alpini

5,15

Bivio q.2179

0,13

Gola della Spada

5,25

Bivio q.2328

0,27

Busa di Fuori (Canalone)

5,50

Lago Ghiacciato

0,30

Bivio q.2482

6,00

Bivio q.2383

0,40

Bivio q.2575

6,40

Deviazione q.2410

0,50

Bivio Forcella Undici

7,10

Busa di Dentro

1,25

Forcella Undici

7,20

Testata del vallone

2,15

Vallone detritico

/

Canalino q.2845

/

Sorgente q.2115

8,30

Canalino q.2860

/

Bivio q.2094

8,34

Monte Popera

3,15

Incrocio q.1996

8,44

Monte Popera Sud

3,20

Bivio q.1958

8,49

Monte Popera

/

Bivio q.1828

9,20

Canalino q.2880

/

Fonte q.1705

9,36

Canalino q.2845

/

Forestale q.1500

10,00

Testata del vallone

/

Bivio q.1480

10,02

Busa di Dentro

/

Rifugio Piano Fiscalina

10,08

Deviazione q.2410

4,55

 

 

 

 

Dal rifugio Piano Fiscalino cominciamo a camminare sull’ampia pista pianeggiante CAI 102/CAI 103 che è anche Alta Via delle Dolomiti 5 e Sentiero Italia  

Bivio q.1469 (Biforcazione della pista, entrambe conducono al rifugio Fondovalle. Quella a destra è consigliata ai ciclisti, stiamo a sinistra su quella escursionistica)

   Rifugio Fondovalle

Bivio q.1566 (Biforcazione e cartelli: a destra continua il CAI 102 Alta Via delle Dolomiti 5 e Sentiero Italia per il rifugio Locatelli e le famose Tre Cime di Lavaredo, stiamo a sinistra sul CAI 103 Alta Via delle Dolomiti 5 per il rifugio Zsigmondy Comici)

   Rio Landro q.1578 (Un ponticello ci fa attraversare il letto detritico del rio Landro, probabilmente asciutto nel periodo estivo)

Il CAI 103 si riduce a mulattiera e prende a salire costantemente            

 

Sul CAI 103 verso il rifugio Zsigmondy Comici

Sul CAI 103 verso il rifugio Zsigmondy Comici

Sul CAI 103 verso il rifugio Zsigmondy Comici

 

Al rifugio Zsigmondy Comici dove pernottiamo

La forcella Giralba vista dal rifugio Zsigmondy Comici

La Croda dei Toni vista dal rifugio Zsigmondy Comici

Tramonto su Cima Undici

Tramonto verso il monte Popera (in basso la tabella panoramica affissa al rifugio Zsigmondy Comici)

 

Alla mattina del secondo giorno lasciamo il rifugio Zsigmondy Comici

Dal rifugio Zsigmondy Comici ci incamminiamo sul CAI 101/CAI 103 Alta Via delle Dolomiti 5 che si abbassa sotto la Croda dei Toni. 

Bivio q.2328 (Biforcazione del sentiero: lasciamo il CAI 103 dritto in salita che mantiene la direzione verso la forcella Giralba, seguiamo il CAI 101 che si sposta a sinistra) 

Lago Ghiacciato q.2326 (Immediatamente si manifesta il minuscolo specchio d’acqua, tenendoci il lago nella conca alla nostra destra procediamo cominciando a prendere quota)

Dal lago Ghiacciato procediamo cominciando a prendere quota

Abbiamo scavallato la dorsale della Lisca, ora scendendo aggiriamo la sottile e profonda fenditura nel terreno alla nostra sinistra


Deviazione q.2410 (Lasciamo il proseguo del CAI 101 in direzione della Strada degli Alpini, risaliamo a destra mantenendoci inizialmente paralleli ma sopra il CAI 101 cominciando di fatto la via normale per il monte Popera)

Procediamo con attenzione individuando la traccia di passaggio che si sviluppa a mezzacosta nelle colate detritiche, qualsiasi segnatura è assente, mentre ci vengono in aiuto degli omini di sasso, direzione NE

Busa di Dentro q.2588 (Gradualmente entriamo nel maestoso vallone della Busa di Dentro con la traccia che si mantiene sempre a mezzacosta nelle ghiaie della sponda destra, il percorso finora non è stato faticoso e abbiamo guadagnato poca quota)  

 

Retrospettiva dalla Busa di Dentro

Busa di Dentro (Arriviamo alla testata intermedia del vallone quotata 2588, davanti a noi ci si presenta un nevaio perenne addossato alle verticali pareti occidentali del monte Popera. Il vallone non è terminato, ma ora curva nettamente a sinistra alzandosi ripidamente su instabili sfasciumi di roccia)

Dalla Busa di Dentro la vallata curva a sinistra e ci appare la testata del vallone che dobbiamo raggiungere con molta fatica (quello indicato è il punto dal quale inizia la via normale al monte Popera)

Dalla Busa di Dentro la vallata curva a sinistra


Dalla Busa di Dentro risaliamo fino al termine del vallone

Dalla Busa di Dentro risaliamo fino al termine del vallone

Testata del vallone q.2785 (Guadagnata con molta fatica la parte alta del vallone con la sua naturale conclusione, ci accentriamo arrivando alle prime placche rocciose, evitiamo di direzionarci verso l’invitante e stretta forcellina situata sulla sinistra della testata del vallone)

Dalla testata del vallone arrampichiamo le placche e i terrazzamenti sporchi di pietrisco con passaggi di 1° 

Dalla testata del vallone arrampichiamo le placche e i terrazzamenti sporchi di pietrisco con passaggi di 1° 

Acquistati circa 50/60 metri di quota siamo su un cengione o terrazzamento, lo camminiamo andando a destra …


 verso le verticali pareti finché ci compare l’ingresso del canalino (Canalino q.2845)

Risaliamo il canalino lungo circa 35/40 metri senza grosse difficoltà, passaggi di 1°/1°+

Risaliamo il canalino lungo circa 35/40 metri senza grosse difficoltà, passaggi di 1°/1°+

All’uscita del canalino (Panorama sul vallone della Busa di Dentro dal quale siamo venuti)


La traccia continua in costante ascesa e gradualmente viriamo a destra, se finora arrampicavamo con direzione nord, ci dobbiamo spostare a sud per portarci nell’ampia cresta settentrionale del monte Popera, passaggi vari di 1°/1°+ su roccette e gradoni sporchi di pietrisco

La traccia continua in costante ascesa e gradualmente viriamo a destra, se finora arrampicavamo con direzione nord, ci dobbiamo spostare a sud per portarci nell’ampia cresta settentrionale del monte Popera, passaggi vari di 1°/1°+ su roccette e gradoni sporchi di pietrisco

Panorama sulla Cresta Zsigmondy

La traccia continua in costante ascesa e gradualmente viriamo a destra, se finora arrampicavamo con direzione nord, ci dobbiamo spostare a sud per portarci nell’ampia cresta settentrionale del monte Popera, passaggi vari di 1°/1°+ su roccette e gradoni sporchi di pietrisco

Passaggi vari di 1°/1°+ su roccette e gradoni sporchi di pietrisco

Passaggi vari di 1°/1°+ su roccette e gradoni sporchi di pietrisco

 

La cresta semi pianeggiante che conduce in vetta

Negli ultimi quindici minuti, quando in lontananza ci appare la croce di vetta, si cammina su ampio e facile pendio detritico.

Monte Popera q.3046

Monte Popera q.3046


Monte Popera Sud q.3043 (La vetta senza toponimo è quotata 3042,8 dalla mappa CTR Veneto, dietro di noi c’è la vetta principale con la croce)

Panorama dal monte Popera

Panorama dal monte Popera

Ritorniamo indietro scendendo l’instabile vallone detritico verso la Busa di Dentro

 

Ritornati sul CAI 101 ci dirigiamo verso la Strada degli Alpini

Acqua di fusione sul sentiero CAI 101 che precede l’attacco della Strada degli Alpini

Sul CAI 101 verso la Strada degli Alpini

Sul CAI 101 verso la Strada degli Alpini


Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Gola della Spada q.2395 (La stretta rientranza della cengia, la rende il punto più iconico e fotografato per il suo caratteristico controluce)   

All’interno della Gola della Spada

All’interno della Gola della Spada

 

Gola della Spada q.2395 (La stretta rientranza della cengia, la rende il punto più iconico e fotografato per il suo caratteristico controluce)    

Gola della Spada q.2395 (La stretta rientranza della cengia, la rende il punto più iconico e fotografato per il suo caratteristico controluce) 

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

 

Panorama verso la Torre Undici

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Canalone Busa di Fuori q.2450 (Generalmente rimane sempre innevato e non è sottovalutare perché nel periodo estivo è soggetto a crolli, per il suo attraversamento potrebbero essere necessari i ramponi)

Canalone Busa di Fuori q.2450 (Generalmente rimane sempre innevato e non è sottovalutare perché nel periodo estivo è soggetto a crolli, per il suo attraversamento potrebbero essere necessari i ramponi)

Retrospettiva della cengia percorsa

Dopo avere oltrepassato il Canalone Busa di Fuori, in breve la ferrata si esaurisce, il tragitto continua a mezzacosta camminando senza difficoltà

Dalla Strada degli Alpini, vediamo in lontananza il rifugio Zsigmondy Comici nel quale abbiamo pernottato

Strada degli Alpini

In vista della Forcella Undici


Bivio Forcella Undici q.2640 (Bivio e cartelli che indicano questo punto come forcella Undici, in loco ci sono testimonianze della grande guerra)

Dal bivio di forcella Undici caliamo a sinistra sul CAI 124 per raggiungere la sottostante forcella Undici. Attenzione che la discesa non è banale a causa di passaggi sdrucciolevoli

Forcella Undici q.2595 (Sulla stretta forcella compaiono delle caverne della grande guerra

Forcella Undici q.2595 (Dalla parte opposta scendiamo il canalone agevolati da gradoni di legno)

Durante la discesa da Forcella Undici incontriamo dei tratti attrezzati con cavo corrimano


La lunga discesa a zig-zag del CAI 124 ci fa depositare nel vasto fondovalle detritico quotato 2212 metri

Vallone detritico q.2212 (La lunga discesa a zig-zag del CAI 124 ci fa depositare nel vasto fondovalle detritico quotato 2212 metri) 

Retrospettiva della Forcella Undici appena scesa

Seguiamo il CAI 124 che si mantiene a mezzacosta sulla Val Fiscalina

Seguiamo il CAI 124 che si mantiene a mezzacosta sulla Val Fiscalina