giovedì 10 giugno 2021

Pelmo (PD+)

Via normale al monte Pelmo, uno dei simboli dolomitici per eccellenza.

DATA: 20/21 agosto 2020

PARTENZA: Da Zoppè di Cadore (provincia di Belluno, Veneto) raggiungibile unicamente dalla Val di Zoldo. Presso il paese di Forno di Zoldo (località Soccampo), lasciamo la strada provinciale SP.251 e risaliamo la SP.7 arrivando a Zoppè di Cadore, attraversiamo l’abitato fino a portarci nella parte alta del paese con possibilità di parcheggio e indicazioni per il rifugio Venezia (9,5 km dalla SP.251 della Val di Zoldo).






ITINERARIO: Zoppè di Cadore q.1484 (Il CAI 471 inizia dalla stradina che da Bortolot conduce a Sagui, entrambe frazioni che fanno parte del comune di Zoppè di Cadore, e risale di fianco a un’abitazione su stradello cementato destinato a finire subito per continuare su pista forestale ghiaiosa)    –   Deviazione q.1523 (Lasciamo la pista forestale, stiamo sul CAI 471 che si mantiene a sinistra poco sotto per largo sentiero, in loco crocifisso con panchina e cartelli)   –   Ponte q.1528 (Ponticello sul fosso d’acqua)    –    Deviazione q.1530 (Dopo pochi metri avere attraversato il ponticello lasciamo il largo sentiero, il CAI 471 ora risale ripidamente a destra nel bosco, indicazioni)   –    Incrocio q.1696 (Cartelli assenti: a destra c’è un sentiero con segni rosso/blu, a sinistra un sentiero pianeggiante senza indicazioni conduce direttamente alla casera di Rutorto, stiamo dritto in salita sul CAI 471)   –    Forestale q.1799 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla pista forestale, in loco c’è una panca con crocifisso: a destra è CAI 493, noi la teniamo a sinistra che è sempre CAI 471, per la prima volta ci appare la mole del versante sud/orientale del Pelmo)   –   Bivio q.1824 (Biforcazione della pista forestale: a sinistra scende alla malga Rutorto, continuiamo dritto in piano)    –   Ponte q.1842 (Largo ponte con cancello, in breve la pista forestale si riduce a larga mulattiera, poi in sentiero terroso)     –   Bivio q.1922 (Bivio del sentiero poco sotto il passo Rutorto, cartelli: a sinistra scende il CAI 472 per il passo Staulanza, stiamo a destra sul CAI 471)   –   Passo di Rutorto q.1931 (Cartelli nel verde pianoro dei Campi di Rutorto: a destra inizia il CAI 475 per il rifugio Talamini con le indicazioni per l’ascesa al monte Pena, continuiamo dritto, il rifugio Venezia è ben visibile davanti a noi)   –   Rifugio Venezia q.1946 (Poco sotto il promontorio dove è situato l’edificio c’è la pista forestale, a destra conduce a San Vito di Cadore, a sinistra termina al piazzale del rifugio dal quale inizia il CAI 480 o Sentiero Flaibani in comune alla Via Normale del monte Pelmo che sale tra i pini mughi verso la forcella Val d’Arcia)    –   Cengia di Ball q.2125 (Uscendo dai pini mughi, continuiamo sul CAI 480 per pochi minuti fino a individuare a sinistra la grande scritta sul macigno che indica la Via Normale del Pelmo, generalmente si anticipa la scritta camminando a vista fin sotto le pareti rocciose dalle quali grandi bolli rossi e frecce sanciscono l’attacco della via. Risaliamo la parete inclinata con andamento a zig-zag e passaggi di 1°+ che gradualmente sono sempre più esposti, in breve ci introduciamo sulla famosa cengia di Ball dove la via diventa obbligata, i bolli rossi si esauriscono e transitando con direzione sud abbiamo il rifugio Venezia ai nostri piedi)   –   Passo del Gatto (La sporgenza della parete rocciosa interrompe il proseguo che avviene strisciando sdraiati sulla cengia, ma comunemente si bypassa sull’esterno in grande esposizione aiutati da una corda)    –   Valon del Pelmo q.2279 (Dopo circa dieci minuti avere lasciato il passo del Gatto, la cengia si esaurisce arrivando all’inizio del Valon, l’anfiteatro inferiore compreso tra la Spalla est, la Spalla sud e la Pala Sud. Risaliamo la fascia rocciosa alla nostra destra, direzione nord, con passaggi di 1°, in breve comincia la lunga traccia ghiaiosa che risale faticosamente ma senza difficoltà, omini di sasso ci guidano)   –   Vant q.2830 (Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto. Guadagniamo il Vant, catino superiore compreso tra la Spalla est alla nostra destra, la Spalla sud alla nostra sinistra e la cima del Pelmo sopra di noi ove è possibile intravedere la croce di vetta distante ancora circa 350 metri. Procediamo nel terreno carsico tra i macigni con direzione ovest senza particolari problemi, generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata, poi la salita si fa più energica e facilmente guadagniamo la cresta tra la Spalla sud e il Pelmo)   –   Monte Pelmo q.3168 (Guadagnata facilmente la cresta Spalla sud/Pelmo che in questo punto si presenta come un pianoro roccioso, si avverte già l’enorme esposizione del versante nord/occidentale del Pelmo anche se siamo ancora distanti alcuni metri. Risaliamo la cresta verso il Pelmo, direzione nord, su pendio gradinato, sdrucciolevole e mai banale, poi nella parte finale la cresta diventa affilata e l’esposizione sul versante occidentale è totale, mentre quella rivolta al Vant è più mitigata, un passaggio finale di 2°+ sulla cresta ci consente di raggiungere la croce di vetta. Ora ripercorriamo a ritroso tutto l’itinerario fino a Zoppè di Cadore)    –   Vant q.2830   –    Valon del Pelmo q.2279  –  Passo del Gatto   –   Cengia di Ball q.2125  –   Rifugio Venezia q.1946   –   Passo di Rutorto q.1931   –   Bivio q.1922   –   Ponte q.1842   –   Bivio q.1824    –   Forestale q.1799   –   Incrocio q.1696  –   Deviazione q.1523  –   Ponte q.1528  –  Deviazione q.1523  –   Zoppè di Cadore q.1484.

NOTE:
LUNGHEZZA: 18,5 km andata/ritorno

DIFFICOLTA: PD+
DISLIVELLO TOTALE:
Zoppè di C. - Rif. Venezia 460 m
Rif. Venezia - Pelmo 1220 m

 QUOTA MASSIMA: M. Pelmo q.3168
















Sentieri



Per l’ascesa al monte Pelmo ho dato un grado di difficoltà PD+ che per l’alpinista puro potrebbe essere eccessivo. Tecnicamente i passaggi su roccia sono generalmente di 1°/1°+, il passo del Gatto viene classificato 2°+ ma lo attraversiamo grazie all’aiuto di una corda in loco, e il passaggio finale su cresta affilata che precede la vetta lo classifico 2°+ perchè si tratta di un salto privo di appigli che sbalza leggermente in fuori, lo possiamo superare a destra con gradino roccioso che riduce la difficoltà ma è molto esposto, poco sopra, non visibile in salita c’è un chiodo dove eventualmente possiamo attaccarci con un cordino nel ritorno. 

 Sarebbe riduttivo prendere in considerazione solo la difficoltà dei passaggi su roccia o il famoso passo del Gatto, tutta la cengia di Ball che pur sviluppandosi pressoché pianeggiante è potenzialmente molto pericolosa e richiede una grande attenzione e autocontrollo, non è consentito il minimo errore perché l’esposizione sotto di noi è totale. La larghezza della cengia non è costante, i tratti più larghi variano dai 60/70 cm (quelli più fotografati!!), ma per buona parte si appoggia il piede su 30 cm di roccia, in esposizione priva di assicurazione. Alcune zone di cengia sono costantemente bagnate dall’acqua, i pochissimi chiodi sparsi sui 900 metri di percorso non consentono l’uso della corda per la progressione in conserva, utile l’imbrago con set da ferrata per assicurarsi nella corda che bypassa il passo del Gatto, più altri 3/4 tratti lunghi pochi metri dove è situato uno spezzone di corda.

 I tempi di percorrenza della sola cengia di Ball generalmente si attestano sui 50/60 minuti, ma possono variare molto in base all’affluenza degli alpinisti.

 - Consultare il gestore del rifugio Venezia per sincerarsi dello stato cui versano i pochi tratti di corda sulla cengia di Ball (usura) e della presenza di nevai sul Vant (utilizzo di ramponi/picozza). 
 

Rifugi-Bivacchi
 Pernottiamo al rifugio Venezia per partire all’alba verso l’ascesa del Pelmo.


Fonti
- Fonti a Zoppè di Cadore


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Zoppè di Cadore
0,00
Vant
/
Deviazione q.1523
0,05
Valon del Pelmo
/
Ponte q.1528
0,07
Passo del Gatto
/
Deviazione q.1530
0,08
Cengia di Ball
/
Incrocio q.1696
0,30
Rifugio Venezia
9,05
Forestale q.1799  
0,44
Passo di Rutorto
/
Bivio q.1824
0,47
Bivio q.1922
/
Ponte q.1842
1,02
Ponte q.1842
/
Bivio q.1922
1,18
Bivio q.1824
/
Passo di Rutorto
1,21
Forestale q.1799  
/
Rifugio Venezia
1,25
Incrocio q.1696
/
Cengia di Ball
1,50
Deviazione q.1530
/
Passo del Gatto
2,45
Ponte q.1528
/
Valon del Pelmo
2,55
Deviazione q.1523
/
Vant
/
Zoppè di Cadore
10,20
Monte Pelmo
5,30




 




Zoppè di Cadore q.1484 (Il CAI 471 inizia dalla stradina che da Bortolot conduce a Sagui, entrambe frazioni che fanno parte del comune di Zoppè di Cadore, e risale di fianco a un’abitazione su stradello cementato destinato a finire subito per continuare su pista forestale ghiaiosa)
Deviazione q.1523 (Lasciamo la pista forestale, stiamo sul CAI 471 che si mantiene a sinistra poco sotto per largo sentiero, in loco crocifisso con panchina e cartelli)
Ponte q.1528 (Ponticello sul fosso d’acqua)
Sul CAI 471
Sulla pista forestale CAI 471
Ponte q.1842 (Largo ponte con cancello)

In breve la pista forestale si riduce a larga mulattiera …..
…..  poi in sentiero terroso
In prossimità del Bivio q.1922
Cartelli al passo di Rutorto
Arrivo al rifugio Venezia
Rifugio Venezia

Alba dal rifugio Venezia
Alba dal rifugio Venezia
Alba dal rifugio Venezia

Dal rifugio Venezia inizia il CAI 480 o Sentiero Flaibani in comune alla Via Normale del monte Pelmo che sale tra i pini mughi verso la forcella Val d’Arcia
Il CAI 480 o Sentiero Flaibani
Il CAI 480 o Sentiero Flaibani
Uscendo dai pini mughi, continuiamo sul CAI 480 per pochi minuti fino a individuare a sinistra la grande scritta sul macigno che indica la Via Normale del Pelmo
Risaliamo la parete inclinata con andamento a zig-zag e passaggi di 1°+ che gradualmente sono sempre più esposti
Risaliamo la parete inclinata con andamento a zig-zag e passaggi di 1°+ che gradualmente sono sempre più esposti

Inizia della cengia di Ball
Il rifugio Venezia ai nostri piedi
Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball

Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball

Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball

Passo del Gatto alla Cengia di Ball
Passo del Gatto alla Cengia di Ball
Cengia di Ball
Cengia di Ball

Dopo circa dieci minuti avere lasciato il passo del Gatto, la cengia si esaurisce arrivando all’inizio del Valon, l’anfiteatro inferiore compreso tra la Spalla est, la Spalla sud e la Pala Sud.
Risaliamo la fascia rocciosa alla nostra destra, direzione nord, con passaggi di 1° …..
….. in breve comincia la lunga traccia ghiaiosa che risale faticosamente ma senza difficoltà, omini di sasso ci guidano

Risaliamo il Valon del Pelmo
Risaliamo il Valon del Pelmo
Risaliamo il Valon del Pelmo
Risaliamo il Valon del Pelmo
Risaliamo il Valon del Pelmo

Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto
Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto
Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto

Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto
Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto
Arrivati nella parte alta del Valon dobbiamo superare una grande fascia rocciosa gradinata, l’ascesa si fa a vista o seguendo gli omini di sasso, ma senza via obbligata, passaggi misti di 1°/1+ su terreno molto sdrucciolevole e moderatamente esposto

Vant q.2830 (Guadagniamo il Vant, catino superiore compreso tra la Spalla est alla nostra destra, la Spalla sud alla nostra sinistra e la cima del Pelmo)
Procediamo nel terreno carsico del Vant tra i macigni con direzione ovest senza particolari problemi, generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata
Procediamo nel terreno carsico del Vant tra i macigni con direzione ovest senza particolari problemi, generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata
Procediamo nel terreno carsico del Vant tra i macigni con direzione ovest senza particolari problemi, generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata
Zoomata sulla cresta che delimita il Vant
Procediamo nel terreno carsico del Vant tra i macigni con direzione ovest senza particolari problemi, generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata

Generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata
Generalmente sono sempre presenti aree innevate più o meno estese in base all’annata
La salita si fa più energica e facilmente guadagniamo la cresta tra la Spalla sud e il Pelmo
La Spalla sud che vediamo alle nostre spalle nella salita finale della vetta del Pelmo

Guadagnata facilmente la cresta Spalla sud/Pelmo, si avverte già l’enorme esposizione del versante nord/occidentale del Pelmo
Risaliamo la cresta verso il Pelmo, direzione nord, su pendio gradinato, sdrucciolevole e mai banale
Risaliamo la cresta verso il Pelmo, direzione nord, su pendio gradinato, sdrucciolevole e mai banale
Risaliamo la cresta verso il Pelmo, direzione nord, su pendio gradinato, sdrucciolevole e mai banale
Arrivo al passaggio finale di 2°+ sulla cresta che ci consente di raggiungere la croce di vetta.

Monte Pelmo q.3168
Dalla vetta del Pelmo vediamo sotto di noi il Vant racchiuso a sinistra con la Spalla est e a destra con la Spalla sud
La Spalla sud vista dalla vetta del Pelmo