Itinerario solitario per escursionisti
molto esperti delle alpi Apuane, impegnativo per difficoltà di orientamento e
il terreno infido, tratti esposti tra la cava della Chiesa del Diavolo
e la Cresta del Vestito, da fare solo con tempo stabile e terreno asciutto, le 6 ore di tempo escluso soste per fare solo 7 km devono fare riflettere sull'impegno che occorre per fare il giro.
DATA: 29 aprile 2016
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), attraversiamo la città
in direzione della montagna per individuare la “via Bassa Tambura” o SP.5 con
cartello che indica il paese di Resceto. La percorriamo per circa 7 km
arrivando alla frazione di Gronda, quindi lasciamo le indicazioni per Resceto e
svoltiamo a destra, dove la stradina asfaltata finisce dopo circa un km,
proseguiamo per altri 500 m con carrozzabile che termina alla località Renara
dove è presente una vecchia casa e un allevamento d’ovini.
ITINERARIO: Renara q.310 (Termina la carrozzabile in una
piccola piazzola, iniziamo seguendo il CAI 42 ex CAI 162 in direzione della
soprastante vecchia casa, cartelli. Tralasciamo dietro la casa le indicazioni a
sinistra per la via di lizza della monorotaia e seguiamo il CAI 42 nel canalone
detritico tenendoci sul bordo sinistro)
– Deviazione q.415 (Il CAI
42 lascia il canale detritico e risale a sinistra su mulattiera) – Bivio
q.461 (Bivio di larghi sentieri: a sinistra a ritroso non è segnato, noi
andiamo dritto sul CAI 42 già in vista della casa Bonotti) – Casa
Bonotti q.470 (Edificio abbandonato. Lasciamo il CAI 42, risaliamo su esile
traccia di fianco la casa e i terrazzamenti soprastanti, scritta su un sasso
per la lizza Chiesa del Diavolo, segni assenti ma sporadici omini di sasso) - Quota
560 (Sui 560 metri ci appare la via di lizza che percorriamo virando a
destra) - Quota 591 (Un cavo
d’acciaio ci aiuta a superare un canalino franato leggermente esposto, dalla
parte opposta la via di lizza continua a salire sempre abbastanza evidente) - Quota
728 (Questa volta il passaggio è più facile del precedente e il cavo
d’acciaio è utile solo come corrimano)
- Deviazione q.805 (La via
di lizza s’interrompe, si continua a destra su esile traccia che risale nel
bosco, segni e omini assenti) - Quota 871 (Usciamo dal bosco, la
traccia continua a risalire nel paleo e in breve dopo un tratto in piano
arriviamo a uno spigolo roccioso che aggiriamo grazie all’aiuto di un cavo
d’acciaio, dalla parte opposta ritroviamo la via di lizza che sale) - Deviazione
910 (Oltrepassato lo spigolo roccioso siamo risaliti per la via di lizza e
in breve sulla nostra sinistra a poca distanza notiamo un complesso
abbandonato, lasciamo la via di lizza e andiamo a sinistra per sentiero) - Cabina
elettrica q.910 (Complesso abbandonato in uso alla cava, comprende una
torretta/cabina elettrica, alcuni macchinari e un casotto di sasso. A breve
distanza, ovest, si può notare un trittico di guglie rocciose e un traliccio
per la corrente elettrica, verso est invece ci appare la cava della Chiesa del
Diavolo nostra meta, dopo la visita torniamo sui nostri passi) - Deviazione
910 (Riprendiamo a salire la via di lizza, direzione est, poi termina e si
continua faticosamente nel ravaneto che scende dalla cava tra grandi massi
rocciosi, segni e omini assenti) - Cava della Chiesa del Diavolo q.1032 (Siamo
sotto la parete rocciosa della cava, angusta e tetra, torniamo sui nostri passi
scendendo di nuovo nel ravaneto e stando sul bordo sinistro) - Deviazione
q.995 (Scendendo sul bordo sinistro del ravaneto, individuiamo una esile traccia
a sinistra che traversa nel bosco ma che evitiamo perché si mantiene troppo
alta, invece dobbiamo individuare quella appena sotto, omino poco evidente, che
traversa a sinistra per poche decine di metri con qualche difficoltà tra gli
alberi raggiungendo in breve il versante opposto. Arriviamo a un grande paletto
di ferro ad uso della cava posto in posizione panoramica e qualche omino di
sasso, da qui procediamo a sinistra, sud, rientrando tra gli alberi dopo pochi
metri, attenzione che la nostra via inizia risalire ripidamente paralleli alla
parete rocciosa, la traccia è appena visibile ma dopo poco ci vengono in aiuto
alcune corde fisse che potrebbero essere poco affidabili, e qualche sporadico
bollo rosso molto sbiadito) - Crinalino q.1065 (La ripida traccia
risale nel bosco e termina uscendo in un sottile crinalino, omini e segni
assenti, lo risaliamo a sinistra per circa 10/15 metri poi bisogna individuare
a destra la traccia a mezzacosta che continua con direzione sud, prestare molta
attenzione per molti passaggi infidi ed esposti) - Quota
1090 (Attraversata a mezzacosta una sottile cengia esposta sulla parete
rocciosa, la traccia entra nel bosco e ora sembra essere più evidente e meno pericolosa,
attenzione al fondo scivoloso e ripido, il proseguo comunque non è banale) - Cresta del Vestito q.1192
(Ci innestiamo sul sentiero CAI 150, a sinistra conduce verso il monte Macina e
al passo Sella, noi lo teniamo a destra per il passo del Vestito) - Marmifera
q.1064 (Evitiamo di entrare nella marmifera che a sinistra scende a Le
Gobbie e a destra sale alla cava del Vestito, prendiamo la mulattiera CAI 42 subito
a destra, cartelli) - Passo del
Vestito q.1096 (In breve siamo sul crinale alberato, cartelli assenti,
dalla parte opposta s’intravvede tutta la valle di Renara 800 metri sotto di
noi, il CAI 42 ora inizia a scendere molto ripidamente su sentiero
oltrepassando dopo pochi metri un bunker della guerra mondiale) - Placche di marmo
q.943 (Traverso esposto attrezzato con cavo metallico) - Casotto
q.775 (Scendendo da una piccola dorsale raggiungiamo il rudere di un
casotto di sasso, il CAI 42 scende aggirandolo poco sotto) - Piazzola q.620 (Usciamo dal bosco e si traversa a
mezzacosta un pendio detritico, alcuni cavi d’acciaio utili come corrimano,
scendendo fino alla sottostante e ben visibile piazzola, l’attraversiamo e si
continua in discesa tra grossi macigni di roccia, direzione nord) - Piazzola
q.522 (Scesi tra i grossi massi di marmo, arriviamo a un’altra piazzola
forse ad uso di cave di marmo abbandonate, poco sotto il CAI 42 scende su
mulattiera/ex marmifera) - Casa
Bonotti q.470 (Chiudiamo l’anello, ripercorriamo il tragitto fatto
all’andata) - Bivio q.461 - Deviazione q.415
- Renara q.310
DISLIVELLO TOTALE: 1000 m
QUOTA MASSIMA: Cresta del Vestito q.1192
LUNGHEZZA: 7 km
DIFFICOLTA:
EE+
NOTE:
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Sentieri
|
- Itinerario solitario per escursionisti
molto esperti delle alpi Apuane, impegnativo per difficoltà di orientamento e
il terreno infido, molto tratti esposti tra la cava della Chiesa del Diavolo
e la Cresta del Vestito, da fare solo con tempo stabile e terreno asciutto.
Non sottovalutare il CAI 42 che dal passo del Vestito scende a Renara, il
sentierino è molto ripido a tratti scivoloso, il dislivello da affrontare è
di 800 m.
- La via di lizza aveva pendenze intorno al
50%, saliva da casa Bonotti fino alla cava della Chiesa del Diavolo che fu
abbandonata verso il 1950, solo pochi tratti si sono conservati, altri sono
crollati o ricoperti dalla vegetazione.
- Alcune relazioni indicano che non bisogna
risalire fino alla cava della Chiesa del Diavolo come abbiamo fatto noi per
poi ridiscendere e deviare a sinistra (Deviazione q.995), ma bisogna
anticipare la deviazione tra il termine della lizza e l’inizio del ripido
ravaneto che sale alla cava giungendo di fatto presso altri macchinari
abbandonati.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Renara
|
0,00
|
Deviazione q.415
|
0,17
|
Bivio q.461
|
0,21
|
Casa Bonotti
|
0,22
|
Quota 560
|
/
|
Quota 591
|
0,41
|
Quota 728
|
0,57
|
Deviazione q.805
|
1,12
|
Quota 871
|
1,20
|
Deviazione q.910
|
1,25
|
Cabina elettrica
|
1,26
|
Deviazione q.910
|
/
|
Cava
Chiesa del Diavolo
|
1,50
|
Deviazione
q.995
|
1,53
|
Crinalino
q.1065
|
2,15
|
Quota 1090
|
2,35
|
Cresta del Vestito
|
3,12
|
Marmifera q.1064
|
3,35
|
Passo del Vestito
|
3,38
|
Placche
di marmo
|
4,05
|
Casotto q.775
|
4,35
|
Piazzola q.620
|
5,03
|
Piazzola q.522
|
5,20
|
Casa
Bonotti
|
5,27
|
Bivio q.461
|
/
|
Deviazione q.415
|
/
|
Renara
|
5,48
|
Casa Bonotti q.470
|
|
|
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Cabina
elettrica q.910
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Cabina
elettrica q.910
(Complesso
abbandonato in uso alla cava, comprende una torretta/cabina elettrica, alcuni
macchinari e un casotto di sasso)
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Cabina
elettrica q.910
(Complesso
abbandonato in uso alla cava, comprende una torretta/cabina elettrica, alcuni
macchinari e un casotto di sasso)
|
Cabina
elettrica q.910
(Complesso
abbandonato in uso alla cava, comprende una torretta/cabina elettrica, alcuni
macchinari e un casotto di sasso)
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Cabina
elettrica q.910
(Complesso
abbandonato in uso alla cava, comprende una torretta/cabina elettrica, alcuni
macchinari e un casotto di sasso)
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Foro per
l’inserimento del “piro”, il cippo ligneo dove venivano fatte scorrere le
corde per fare scendere i blocchi di marmo.
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