Nelle Alpi Apuane in Toscana facendo il periplo e la vetta del Pizzo d'Uccello. Partiamo dal paese di Vinca, percorriamo il sentiero ferrato Zaccagna e la ferrata Tordini-Galligani, poi salita alla vetta con la via normale (passaggi di 1°+), itinerario molto lungo e faticoso riservato a escursionisti in ottime condizioni fisiche (circa 10 ore di cammino escluso soste e 1600 m di dislivello)
DATA: 18 giugno 2016
PARTENZA: Con
l’autostrada A15 Parma-La Spezia, usciamo al casello di Aulla e prendiamo la
SS.63 seguendo le indicazioni per Fivizzano arrivando al paese di Rometta, lo
attraversiamo e dopo 1,5 km voltiamo a destra (12,5 km da Aulla) dove troviamo
i cartelli per Vinca oltrepassando i paesi di Cassano, Gragnola, Monzone fino
ad arrivare a Vinca. All’entrata dell’abitato evitiamo la stradina che sale al
centro e teniamo la stradina a destra che bypassa le case da sotto fino
arrivare al secondo bivio in prossimità di un rudere dove parcheggiamo, dritto
la stradina lascia l’abitato e continua verso la piccola cappella e la
statua della Madonna dei Cavatori di Vinca, noi iniziamo risalendo a sinistra
verso le abitazioni.
Stralcio
della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO:
Vinca q.757 (Risaliamo con la stradina che
subito arriva a delle fonti dietro la chiesa, continuiamo a destra in salita) –
Bivio q.788 (Sulla curva della stradina in prossimità di un minuscolo
garage in lamiera, a destra inizia il sentiero CAI 15/CAI 38 che sarà il nostro
ritorno, cartelli assenti, il bivio passa inosservato. Continuiamo sulla
stradina che dopo poche decine di metri termina, possibilità di parcheggio,
evitiamo di entrare in centro e risaliamo a destra sullo stradello cementato) – Deviazione
q.806 (Appena risaliti con lo stradello cementato oltrepassiamo una piccola
fontana e lasciamo il proseguo, iniziamo a risalire destra il sentierino CAI
190, cartelli e segni, che costeggia minuscole recinzioni e continua
ripidamente nel bosco) – Bivio q.955 (Il sentiero CAI 190 sta
risalendo nella pineta e arriviamo a un bivio, cartelli assenti: a sinistra è
segnato giallo/verde, noi continuiamo in salita con il CAI 190) – Bivio q.1160 (Cartelli assenti e il bivio
potrebbe passare inosservato: un sentierino continua a mezzacosta con direzione
ovest passando sotto i versanti sud della Punta Nattapiana e il Pizzo
dell’Aquila, il CAI 190 risale a destra, siamo sempre nel fitto bosco,
attenzione ai segni CAI) – Bivio q.1265 (Cartelli CAI: a destra
inizia il CAI 191 o sentiero attrezzato Piotti, noi andiamo a sinistra in
salita sul CAI 190 dove incontriamo i primi tratti attrezzati che anticipano il
sentiero attrezzato Zaccagna) – Foce dei Lizzari q.1280 (Arriviamo
sul crinalino a est di Punta Nattapiana, cartelli assenti, ora iniziamo a
scendere molto ripidamente nel versante opposto sempre nel fitto bosco con
traccia poco evidente, segni CAI sporadici, direzione nord/ovest, iniziando a
percorrere il sentiero attrezzato Zaccagna in discesa, i tratti attrezzati li
incontreremo in seguito) – Sigliola
q.793 (Siamo in località Sigliola, cartelli assenti, il CAI 190 risale
ripidamente costeggiando il bordo di una paretina rocciosa obliqua, poi la
lascia rientrando nel fitto bosco con direzione est, la segnatura è molto
sporadica, manteniamo quota e direzione) – Bivio q.880 (Cartelli nel fitto bosco:
a sinistra il sentiero conduce dopo poche decine di metri alla marmifera della
cava del Cantonaccio, noi risaliamo a destra seguendo le indicazioni per la
ferrata Tordini-Galligani) – Ferrata Tordini-Galligani q.1050
(Conosciuta anche come ferrata Siggioli, risale con direzione est attrezzata
con cavo d’acciaio e staffe il filo del crinale, ci conduce con circa 400 m di
dislivello sulla Cresta di Capradossa) – Cresta di Capradossa q.1400 (La ferrata
termina sulla Cresta di Capradossa percorsa dal CAI 181, a sinistra il crinale
conduce al Poggio Baldozzana, noi scendiamo a destra, poco sotto c’è la Foce
Siggioli) – Foce Siggioli q.1390
(Cartelli e bivio: a sinistra scende il CAI 187 per il rifugio Donegani, stiamo
sul CAI 181 che continua con direzione sud per sentiero a mezzacosta) – Giovetto
q.1496 (Sella di crinale e incrocio di sentieri con cartelli, andiamo a
destra in salita all’evidente cima del Pizzo d’Uccello, direzione nord, in
seguito passaggi su roccia di I°+ grado con segni CAI) – Pizzo d’Uccello q.1783
(Piccola croce e omino di sassi con libro delle firme, torniamo sui nostri
passi) – Giovetto q.1499 (A sinistra ci sono
il CAI 181 dal quale siamo venuti e il CAI 37 che scende al rifugio Donegani,
dritto si prosegue per Foce Giovo, noi scendiamo a destra, indicazioni per il sentiero
ferrato Piotti, segni CAI, in seguito omini di sasso poi si procede a vista
nell’erba alta puntando ai sottostanti e ben visibili ruderi delle Capanne del
Giovo dove c’innestiamo d’obbligo sul sentierino CAI 175, direzione sud/ovest) – Capanne del Giovo q.1315 (Arrivati a
vista ai numerosi ruderi sparsi nella radura, c’innestiamo d’obbligo sul CAI
175, la traccia è ben marcata e la teniamo in discesa con direzione ovest, a
sinistra invece salirebbe all’ampia e verde sella della Foce Giovo, il CAI 191 o
“Sentiero Attrezzato Piotti” invece si mantiene a mezzacosta con direzione
nord/ovest parallelo la soprastante Cresta di Nattapiana, allo stato attuale
causa erba e scarsa manutenzione è poco evidente) – Fonte q.1210 (Fonte e rudere sepolto
dalla vegetazione, il sentiero CAI 175 continua entrando nel bosco) – Marginetta q.881 (Al termine della
discesa usciamo in una piazzola dove c’è la grande marginetta, incrocio: a
sinistra c’è la mulattiera CAI 38 che entra nel bosco, a sinistra in discesa un
largo tracciato che scende, noi prendiamo il sentiero CAI 175/CAI 38 sotto la
marginetta) – Torrente
Doglio q.869 (Precipita in una stretta forra sotto di noi) – Asfaltata
q.788 (Innesto sulla stradina asfaltata di Vinca fatta in mattinata,
andiamo a sinistra in discesa ripassando dalle fonti dietro la chiesa) – Vinca
q.757.
DISLIVELLO TOTALE: 1600 m
QUOTA MASSIMA: Pizzo d’Uccello
q.1783
LUNGHEZZA: 12 km
DIFFICOLTA: EEA
NOTE:
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Sentieri
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- Itinerario molto lungo e faticoso,
riservato a escursionisti esperti in ottime condizioni fisiche.
- Il sentiero
attrezzato Zaccagna tecnicamente è facile, si sviluppa generalmente nel bosco, è attrezzato
con fune d’acciaio a tratti alterni, allo stato attuale causa la cattiva
manutenzione e la scarsa frequentazione risulta interdetto (2016), la vera difficoltà è seguire la
traccia di sentiero nel fitto bosco dove la segnatura è molto sbiadita e
sporadica.
- La ferrata Tordini-Galligani o ferrata Siggioli, è
molto frequentata, di medio/facile difficoltà, è attrezzata con cavo
d’acciaio generalmente utile come corrimano e alcune staffe, risale il ripido
crinale che culmina sulla Cresta di Capradossa.
- L’ascesa con la via normale al Pizzo d’Uccello è ben
segnata dal CAI, risale con passaggi di I°+ grado su roccia generalmente
buona.
- La discesa dal Giovetto fino a innestarci sul CAI 175
in prossimità delle vecchie Capanne del Giovo, inizialmente è ben segnata,
poi si seguono omini di sasso concludendo la discesa a vista fino alle capanne.
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Fonti
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- Fonti al paese di Vinca.
- Fonte q.1210 sul CAI 175.
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TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
|
Vinca
|
0,00
|
Bivio
q.788
|
/
|
Deviazione
q.806
|
0,07
|
Bivio
q.955
|
0,28
|
Bivio
q.1160
|
1,00
|
Bivio
q.1265
|
1,15
|
Foce
dei Lizzari
|
1,18
|
Sigliola
|
3,15
|
Bivio
q.880
|
3,35
|
Ferrata
Tordini-Galligani
|
4,05
|
Cresta
di Capradossa
|
5,25
|
Foce
Siggioli
|
5,27
|
Giovetto
|
6,15
|
Pizzo
d’Uccello
|
7,03
|
Giovetto
|
8,03
|
Capanne del Giovo
|
8,30
|
Fonte
q.1210
|
8,45
|
Marginetta
q.881
|
9,27
|
Torrente
Doglio
|
9,30
|
Asfaltata q.788
|
9,41
|
Vinca
|
9,45
|
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Ferrata Tordini-Galligani o ferrata
Siggioli
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Ferrata Tordini-Galligani o ferrata
Siggioli
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Ferrata Tordini-Galligani o ferrata
Siggioli
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