Rilievo delle Alpi Apuane poco rinomato ma non per questo privo d'interesse, il giro solitario percorre esili tracce ed è riferito solo a escursionisti esperti, conoscitori del posto o dotati di GPS.
DATA: 21 ottobre 2017
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), tenendo le indicazioni
per il centro della città l’attraversiamo in direzione della montagna per
intraprendere la “via Bassa Tambura” o SP.5 con cartello che indica il paese di
Forno. Lo raggiungiamo dopo circa 8 km dal centro di Massa, quindi appena
attraversato l’abitato arriviamo al bivio della stradina, dritto prosegue e
termina alle cave in località Biforco, noi invece risaliamo a sinistra e ignorato
un bivio con il “viottolo dei Cigli” in località Ilci, continuiamo fino a un
marcato tornante dove è situato un container per la raccolta di acqua in
località Mozziconi (circa 3 km dal centro del paese di Forno)
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO:
Mozziconi q.435 (Dalla curva a U della
stradina iniziamo percorrendo la vecchia via di lizza parallela al canale
Regolo aiutati da un cavo d’acciaio utile come corrimano, siamo sul CAI 37) –
Bivio q.472 (A sinistra inizia
in salita un sentierino non segnato, stiamo sul CAI 37 che dopo pochi metri
sale al “passo del Gatto”, un macigno che si aggira dovendosi chinare con
l’aiuto di alcuni cordini) – Deviazione q.486 (Dopo pochi metri
avere superato il passo del Gatto alla nostra destra nel versante opposto
notiamo la grande colata detritica de I Serroni, appena l’abbiamo superata
lasciamo il CAI 37 che continua sulla via di lizza dove è presente un tubo
dell’acqua, scendiamo attraversando il letto asciutto del canale Regolo e iniziamo
a risalire una traccia evidenziata da sporadici bolli rossi) – Casotto
q.500 (Appena abbiamo iniziato a risalire dal canale Regolo raggiungiamo un
piccolo casotto abbandonato in uso ai lavori di cava che dal CAI 37 non avevamo
notato, la traccia risale parallela al canale Regolo, poi in breve curva a
destra a ritroso portandoci alla colata detritica de I Serroni. I pochi bolli
rossi spariscono, quindi cominciamo a salire a vista o su esile traccia
paralleli al ravaneto, direzione nord/est, poi sui 720 m di quota, prima di
raggiungere alcuni alberi sopra di noi, iniziamo a virare a sinistra seguendo
l’andamento naturale della vallata e allontanandoci di fatto da I Serroni,
ritroviamo qualche bollo rosso e la traccia, direzione nord/ovest) – Macigno q.820 (Risalendo la vallata con
direzione nord/ovest ci appaiono davanti a noi due grandi speroni rocciosi il
più alto dei quali è quotato 836 da IGM. Lasciandoceli alla nostra sinistra cambiamo
direzione, nord, risalendo e passando di fianco un grosso macigno dal quale è
stato ricavato un antico ricovero per pastori di cui rimangono pochi muretti.
In breve virando a destra si attraversa una colata detritica che alimenta
quella principale de I Serroni, si prosegue con direzione est e risaliti ulteriormente
ci appare la piccola vallata detritica che scende dalla sella dei Focarelli, la
traccia non segnata la risale a mezzacosta) – Sella dei Focarelli q.958 (Senza una
traccia ben precisa arriviamo alla sella, il versante opposto ha un fitto
bosco, noi iniziamo a risalire ripidamente il crinale a sinistra con direzione
nord, traccia e qualche sporadico bollo rosso, poi dopo pochi minuti il
proseguo lascia temporaneamente il filo di cresta aggirandola a destra per poi
riprenderla in seguito. Ritornati sul filo di crinale continuiamo l’ascesa
agevolati da tratti ben scalinati che con andamento a zig-zag ci fanno
guadagnare quota, non ci sono grosse difficoltà ma il percorso è molto aereo) – Case
Rapalli q.1123 (Terminata la ripida risalita del crinale, sui 1100 m di
quota il sentierino entra nel bosco che in falsopiano e senza problemi ce lo fa
attraversare per poi uscirne nella valle delle Rose, davanti a noi si apre una
distesa di alte felci che nasconde il proseguo, quindi le attraversiamo mantenendo
la direzione e senza perdere quota puntando al costone roccioso dove si può
scorgere una costruzione di sasso, siamo a Case Rapalli, non abitazioni ma
spartani recinti di sasso sotto anfratti rocciosi costruiti per ospitare le
pecore. Ora segni rossi e traccia spariscono, davanti a noi si vede l’evidente
mole del monte Rasore, iniziamo a risalire a sinistra tenendo rigorosamente la direzione
ovest, si procede a vista seguendo inizialmente il costone roccioso di Case
Rapalli, poi procedendo in ripida salita tra felci e paleo puntando al crinale
sopra di noi) – Picco di Navola q.1271 (Indicazioni e
segni assenti. Se il versante est dal quale siamo saliti è caratterizzato da un
ripido paleo, il versante ovest precipita verticalmente e solo in seguito vedremo
la sua imponenza, ora puntando lo sguardo sotto il monte Rasore, nord, possiamo
notare il filo della traccia a mezzacosta che dovremmo andare a percorrere,
quindi iniziamo a scendere a vista il verde e facile pendio con direzione
nord/est) – Deviazione q.1236 (Scesi dal Picco di
Navola siamo sul crinale che ora affilato e roccioso conduce sul monte Rasore,
noi seguiamo la marcata ma esile traccia a sinistra che procede a mezzacosta un po’nascosta dal paleo ma non vi sono problemi di
percorrenza. Dopo circa venti minuti alcune placche rocciose interrompono la
buona traccia, le attraversiamo facilmente e ritroviamo il nostro percorso,
sotto di noi si possono osservare i ruderi delle Capanne di Navola, quindi
procediamo per circa altri cinque minuti e lasciamo la traccia che ci farebbe
risalire un tratto roccioso con passaggi di 1°esposti, scendiamo a sinistra a
vista il verde pendio puntando a un albero isolato, direzione nord/ovest) – CAI
37 q.1136 (In prossimità dell’albero isolato ci innestiamo sul CAI 37, a
destra sale alla Foce di Navola, noi lo teniamo a sinistra in discesa) – Capanna
di Navola q.1074 (Il rudere è situato a destra del sentiero) – Capanna di Navola q.1036
(Il rudere è situato a sinistra del sentiero caratterizzato da longheroni di
ferro che sostenevano il tetto crollato, da qui possiamo ammirare la verticale
parete est del Picco di Navola) – Capanne di Navola q.984 (Ruderi di 4/5
capanne) – Rifugio G. Pisano q.935
(Del vecchio rifugio rimangono pochi resti) – Capanno Evaristo q.875 (Un vecchio
capanno è stato modestamente recuperato e utilizzato dal pastore Evaristo,
sbiadita scritta sulla porta. Ora il CAI 37 scende a destra e procedendo nel
bosco transita sotto il capanno, in breve alcuni tratti infrascati dai rovi ci
ostacolano il percorso) – Canale
Regolo q.750 (Al termine della discesa usciamo dal bosco, attraversiamo
l’angusto canale detritico e dalla parte opposta ci innestiamo nella vecchia
via di lizza, il CAI 37 la tiene a sinistra parallela e poco sopra il canale) – Deviazione
q.728 (Lasciamo la via di lizza che prosegue ma in breve si interrompe a
causa dell’antico ponte Barsanti che è crollato, scendiamo a sinistra e
percorriamo il greto del canale Regolo tra grossi sfasciumi rocciosi) – Teleferica q.713 (Siamo in prossimità
dell’antico ponte Barsanti crollato, ritorniamo sulla via di lizza ma sul lato
sinistro del canale Regolo dove è presente una piccola teleferica) – Teleferica
q.590 (In questo tratto la via di lizza è franata, passiamo poco sotto una
piccola teleferica riprendendo la via di lizza, sulla destra possiamo notare un
ponte di ferro che attraversa il canale Regolo di cui rimangono solo i tralicci
di ferro, quindi il CAI 37 continua sulla lizza oltrepassando dei grossi
blocchi di marmo abbandonati) – Teleferica q.570 (Situata su un enorme
macigno alla nostra destra) – Ponte
q.513 (Largo ponte di cemento crollato, il CAI 37 lo aggira scendendo a
sinistra e riprendendo la via di lizza poco sotto) – Deviazione
q.486 (Superata una fonte d’acqua arriviamo nel punto dove alla mattina
avevamo lasciato il CAI 37 per risalire alla sella dei Focarelli ,
ripercorriamo il tragitto fino all’auto) – Bivio
q.472 – Mozziconi
q.435
DISLIVELLO TOTALE: 900 m.
QUOTA MASSIMA: Picco di Navola q.1271
LUNGHEZZA: 6 km
DIFFICOLTA: EE
NOTE:
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Sentieri
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- Itinerario per escursionisti esperti e
conoscitori del posto, come quasi tutti i percorsi sulle Apuane è da fare con
buona visibilità e terreno asciutto.
- La traccia che dal CAI 37 dopo il passo del Gatto risale alla sella dei
Focarelli a volte è incerta e i segni rossi sono sporadici, ci manteniamo
paralleli alla colata detritica de I Serroni poi sui 720 m di quota ce ne allontaniamo
fino al macigno di q.820, da qui l’ascesa prosegue con direzione
nord-nord/est fino alla sella dei Focarelli dalla quale iniziamo a percorrere
il crinale, ripido e aereo ma con tracciato ben scalinato, evidenziato da
sporadici segni.
- Da Case Rapalli (ricoveri per pecore) risaliamo a
vista e senza segni o traccia il ripido ma facile pendio erboso tenendo
rigorosamente la direzione ovest.
- La discesa dal Picco di Navola la facciamo con la via
normale che paradossalmente non è segnata, si tratta di una esile ma marcata
traccia a mezzacosta che si sviluppa sotto il versante sud/ovest del monte
Rasore.
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Fonti
|
-
Tubo d’acqua sul CAI 37 poco dopo avere
oltrepassato il ponte di cemento di quota 513 m.
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Curiosità
|
Il
rifugio Giovanni Pisano è stato costruito dal CAI di Pisa nel 1929 e fu
distrutto a causa del conflitto mondiale, in seguito fu ricostruito nel 1953
ma una grossa frana lo rende inutilizzabile definitivamente e quindi
abbandonato.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Mozziconi
|
0,00
|
Bivio q.472
|
0,05
|
Deviazione q.486
|
0,08
|
Casotto q.500
|
0,11
|
Macigno q.820
|
0,52
|
Sella dei Focarelli
|
1,12
|
Case Rapalli
|
1,47
|
Picco di Navola
|
2,07
|
Deviazione q.1236
|
2,11
|
CAI 37 q.1136
|
2,40
|
Capanna di Navola q.1074
|
2,50
|
Capanna di Navola q.1036
|
2,54
|
Capanne di Navola q.984
|
3,00
|
Rifugio G. Pisano
|
3,06
|
Capanno Evaristo
|
3,12
|
Canale Regolo q.750
|
3,28
|
Deviazione q.728
|
3,36
|
Teleferica q.713
|
3,41
|
Teleferica q.590
|
3,52
|
Teleferica q.570
|
3,55
|
Ponte q.513
|
4,04
|
Deviazione q.486
|
4,11
|
Bivio q.472
|
/
|
Mozziconi
|
4,18
|
Deviazione q.486 (Dopo pochi metri avere
superato il passo del Gatto alla nostra destra nel versante opposto notiamo
la grande colata detritica de I Serroni, appena l’abbiamo superata lasciamo
il CAI 37 che continua sulla via di lizza dove è presente un tubo dell’acqua,
scendiamo attraversando il letto asciutto del canale Regolo e iniziamo a
risalire una traccia evidenziata da sporadici bolli rossi)
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Macigno q.820 (Risalendo la vallata con
direzione nord/ovest ci appaiono davanti a noi due grandi speroni rocciosi il
più alto dei quali è quotato 836 da IGM. Lasciandoceli alla nostra sinistra
cambiamo direzione, nord, risalendo e passando di fianco un grosso macigno
dal quale è stato ricavato un antico ricovero per pastori di cui rimangono
pochi muretti.
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Sella dei Focarelli
q.958 (Senza una traccia ben precisa arriviamo alla sella, il versante
opposto ha un fitto bosco, noi iniziamo a risalire ripidamente il crinale a
sinistra con direzione nord
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Continuiamo l’ascesa agevolati da tratti
ben scalinati che con andamento a zig-zag ci fanno guadagnare quota, non ci
sono grosse difficoltà ma il percorso è molto aereo
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Continuiamo
l’ascesa agevolati da tratti ben scalinati che con andamento a zig-zag ci
fanno guadagnare quota, non ci sono grosse difficoltà ma il percorso è molto
aereo
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Terminata la ripida risalita del crinale,
sui 1100 m di quota il sentierino entra nel bosco che in falsopiano e senza
problemi ce lo fa attraversare per poi uscirne nella valle delle Rose,
davanti a noi si apre una distesa di alte felci che nasconde il proseguo,
quindi le attraversiamo mantenendo la direzione e senza perdere quota
puntando al costone roccioso
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Teleferica q.590 (In questo tratto la via
di lizza è franata, passiamo poco sotto una piccola teleferica riprendendo la
via di lizza, sulla destra possiamo notare un ponte di ferro che attraversa
il canale Regolo di cui rimangono solo i tralicci di ferro, quindi il CAI 37
continua sulla lizza oltrepassando dei grossi blocchi di marmo abbandonati)
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