Si fregia del nome di Pania come le sue sorelle più blasonate, Pania della Croce e Pania Secca, ma la Pania Verde è un modesto promontorio sconosciuto alla maggioranza degli escursionisti tanto è vero che neanche sulle mappe è generalmente riportato il toponimo ma solo la quota di quel satellite a est della Pania Secca. Il giro è corto e di modesto dislivello, la segnatura e le indicazioni assenti ne fanno un giro non banale e riferito a escursionisti dotati di senso dell'orientamento.
DATA: 1 giugno 2018
PARTENZA:
Con la SP.20 della Garfagnana arriviamo a Gallicano (circa 11 km da Castelnuovo
Garfagnana, provincia di Lucca), lasciamo la provinciale e prendiamo la
stradina SP.41 per Molazzana con indicazioni per Piglionico e il rifugio Rossi
alla Pania. Percorsi circa 11 km siamo presso il bivio dove a destra si
prosegue per l’Alpe di Sant’Antonio mentre noi continuiamo verso Piglionico e
il rifugio Rossi (fare il biglietto al parchimetro perché la sosta lungo la
strada è a pagamento), esattamente dopo 3 km quando la stradina entra nella
faggeta dobbiamo notare alla nostra sinistra una forestale poco evidente e nostro
punto di partenza, indicazioni assenti.
Stralcio
della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO:
Partenza q.1076 (A sinistra della stradina asfaltata iniziamo risalendo
una forestale che si maschera nella fitta faggeta, poco sopra vi sono dei
tavoli da pic-nic da qui poco evidenti, segni con cerchi rossi e punto in
centro molto sbiaditi che alla partenza non si notano, cartelli assenti) – Bivio
q.1102 (Bivio della forestale, cartelli assenti: a destra i cerchi rossi
con punto conducono al bivacco Pina Boschi e sarà il nostro ritorno,
continuiamo dritto con direzione est) – Bivio q.1107 (Biforcazione del sentiero
forestale, indicazioni assenti, dritto a sinistra continua in falsopiano, noi
lo teniamo dritto a destra in salita, l’imbocco è poco evidente causa
vegetazione poi in breve si allarga, possibile segno rosso su un sasso) – Bivio
q.1177 (Bivio del sentiero forestale, indicazioni assenti, noi stiamo su
quello principale che curva a U e sale a sinistra, dritto con direzione ovest un
sentiero forestale prosegue in piano nel fitto bosco) – Deviazione q.1216 (Il largo sentiero
forestale termina presso un punto panoramico, ora risaliamo a destra per ripida
traccia nel rado bosco che ci fa guadagnare il crinale nord/est della Pania
Verde, qualche bollo rosso, direzione sud)
– Grotta Bianca (Sulle mappe c’è solo il
toponimo non quotato del crinale, usciti dal bosco spariscono i bolli rossi ma
ora il proseguo sull’ampia dorsale è evidente)
–
Bivio q.1290 (Alla nostra
destra ci sono due larghi sentieri abbandonati, uno scende mentre l’altro si
mantiene a mezzacosta, li ignoriamo e continuiamo a risalire il crinale, poi
arrivati sui 1400 metri di quota una macchia di bosco interrompe il nostro
proseguo e va aggirata sulla sinistra su esile traccia o a vista) – Pania
Verde q.1499 (Omino di sassi con scritta, il toponimo “Pania Verde” non è
riportato su alcuna mappa e le vecchie carte IGM quotano il promontorio situato
a est della Pania Secca a 1501 metri. Continuiamo sull’aereo crinalino con
direzione nord/ovest che si mantiene tra il piccolo e verde pendio a destra
dove poco sotto c’è la macchia di bosco, e il precipizio alla nostra sinistra, poi
dopo pochi metri termina e dobbiamo scendere dei ripidi e sdrucciolevoli
“gradini” alla nostra sinistra che ci conducono alla sottostante e ben visibile
sella) –
Sella q.1461 (Arriviamo
sulla sella, caratterizzata da un verde e ripido pendio a sinistra nel versante
di Fornovolasco, sud, e dal fitto bosco alla sua destra, dritto il filo
dell’aereo crinale conduce all’anonima cima quotata 1503 metri che potevamo ben
vedere dalla Pania Verde. Scendiamo a destra inoltrandoci nel fitto bosco su
esile traccia di passaggio a zig-zag, segni assenti e direzione nord. Persi
circa 30 metri di quota, presso un affioramento roccioso l’esile traccia
continua a sinistra a mezzacosta, direzione ovest) – Anfratto roccioso q.1406 (Arriviamo alla parete
rocciosa nel fitto bosco del versante nord della cima q.1503 dove c’è un grande
anfratto roccioso utile come riparo temporaneo, continuiamo costeggiando la
parete e mantenendo la direzione, poi in breve scendiamo ripidamente a vista
notando fuori dalla macchia di bosco il grande anfiteatro roccioso che dobbiamo
raggiungere) – Anfiteatro roccioso q.1373 (Uscendo dal bosco siamo
nella parte alta dell’ampia vallata detritica, una traccia l’attraversa, noi
scendiamo ripidamente a destra l’instabile pietraia tenendoci il margine del
bosco a poca distanza) – Anfiteatro roccioso q.1294 (Arrivati sul
punto basso termina l’anfiteatro e alcuni omini di sasso ci indicano l’entrata
nel fitto bosco. La traccia è un po’ incerta e si cerca di cogliere ogni minimo
indizio di passaggio, poi compaiono gli sbiaditi cerchi rossi con punto in
centro, direzione nord/est) – Via di Lizza q.1235 (Ci innestiamo in una via di
Lizza nel fitto bosco, a sinistra risale ben evidente, noi stiamo a destra in
discesa dove purtroppo in questo tratto la lizza è scomparsa e ridotta a largo
sentiero, direzione nord/est) – Forestale
q.1136 (Innesto su forestale, indicazioni assenti ma ci sono numerosi omini
di sasso, andiamo a sinistra) – Bivacco
Pina Boschi q.1140 (La forestale termina e dopo qualche metro nel fitto
bosco c’è il bivacco di lamiera in stato di abbandono, dopo la visita torniamo
sui nostri passi) – Forestale q.1136 (Continuiamo a percorrerla
tralasciando a destra il tragitto dal quale siamo scesi) – Bivio q.1102 (Chiudiamo l’anello,
prendiamo la forestale a sinistra e in breve siamo all’auto) – Arrivo
q.1076.
DISLIVELLO TOTALE: 450 m
QUOTA MASSIMA: Pania Verde q.1499
LUNGHEZZA: 4,1 km
DIFFICOLTA: E/EE
NOTE:
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Sentieri
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- Corto itinerario ma non banale, in una
cima poco frequentata dove la segnatura e le indicazioni sono assenti,
per escursionisti dotati di senso dell’orientamento e disinvolti nei fuori
sentiero.
- Il
toponimo Pania Verde non è riportato su alcuna mappa, situato a est della
Pania Secca il promontorio è quotano 1501 da IGM.
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Rifugi-Bivacchi
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- Il bivacco
Pina Boschi è una struttura in lamiera risalente agli inizi del 1970,
all’interno il quaderno originale testimonia la data, in stato di abbandono
dispone di tavolo, sedie e 3/4 posti letto su tavolato.
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Fonti
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-Assenti
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TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
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Partenza
q.1076
|
0,00
|
Bivio q.1102
|
0,05
|
Bivio q.1107
|
0,09
|
Bivio q.1177
|
0,19
|
Deviazione q.1216
|
0,23
|
Grotta Bianca
|
/
|
Bivio q.1290
|
0,32
|
Pania
Verde
|
1,00
|
Sella
q.1461
|
1,06
|
Anfratto roccioso
|
1,10
|
Anfiteatro roccioso q.1373
|
1,16
|
Anfiteatro roccioso q.1294
|
1,28
|
Via di Lizza
|
1,36
|
Forestale q.1136
|
1,46
|
Bivacco
Pina Boschi
|
1,47
|
Forestale q.1136
|
1,48
|
Bivio
q.1102
|
1,49
|
Arrivo
q.1076
|
1,55
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Grotta Bianca (Sulle mappe c’è solo il
toponimo non quotato del crinale, usciti dal bosco spariscono i bolli rossi
ma ora il proseguo sull’ampia dorsale è evidente)
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Anfratto roccioso q.1406 (Arriviamo alla
parete rocciosa nel fitto bosco del versante nord della cima q.1503 dove c’è
un grande anfratto roccioso utile come riparo temporaneo, continuiamo
costeggiando la parete e mantenendo la direzione, poi in breve scendiamo
ripidamente a vista notando fuori dalla macchia di bosco il grande anfiteatro
roccioso che dobbiamo raggiungere)
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