lunedì 30 giugno 2025

Monte Castelluccio 2 (crinale NO)

Partiamo poco dopo Cà di Veroli e intraprendiamo il lunghissimo crinale che collega i monti Riccio, Casaccia e Castelluccio, nel ritorno scendiamo nella selvaggia valle del Rio Salso (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Emilia Romagna)

DATA: 15 maggio 2025 

PARTENZA: Da Forlì con la statale 310 arriviamo a Santa Sofia e oltrepassato il ponte sul Bidente, seguiamo le indicazioni per San Piero in Bagno e il passo del Carnaio. Esattamente dopo 1,6 km voltiamo a destra e proseguiamo oltrepassando il paesino di Poggio alla Lastra dopo il quale la strada diventa carrozzabile, insistiamo fino all’albergo ristorante Cà di Veroli ricavato da una casa rurale che ci rimane poco sopra alla nostra sinistra, in questo punto la carrozzabile curva a U attraverso un verde prato nella quale vediamo l’ingresso del largo CAI 213/A chiuso da sbarra alla nostra sinistra, parcheggiamo a piacere (circa 12 km da Santa Sofia)


Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio19-Bagno di Romagna, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646

ITINERARIO: Partenza q.466 (Tralasciamo a sinistra la mulattiera CAI 213A chiusa da sbarra e iniziamo a camminare rimanendo sulla carrozzabile)  -   Deviazione q.479 (Appena fatto il tornante della carrozzabile noi la lasciamo, saliamo a sinistra per sentierino non segnato)   Traliccio Enel q.520 (Il sentierino ben evidente aggira il traliccio e in breve si porta sul crinale alberato, successivamente incontriamo due minuscole costruzioni di sasso)    Monte Riccio q.658 (Il sentierino si esaurisce sulla cima boscosa presso un casotto di legno sempre chiuso per l’avvistamento dei colombi, ci portiamo verso la vicina torretta di impalcatura metallica sotto la quale scende una traccia di passaggio, direzione sud)  -  Bivio q.632 (Appena scesi dal monte Riccio la traccia di passaggio si divide, seguiamo quella a destra che si abbassa a mezzacosta e in breve vediamo una grande scritta nera sul macigno “SM25”, la superiamo e ne segue un traverso terroso che si collega al crinale)   CAI 213 q.646 (Innesto sul CAI 213 che in questo punto valica il crinale, lo attraversiamo e proseguiamo in salita sul crinale sempre con direzione sud su traccia di passaggio)   -   Sella q.710 (È la selletta boschiva situata tra i punti alti quotati 735 metri e 766 metri da IGM Emilia Romagna, la zona è anonima e passa molto probabilmente inosservata. Prestando attenzione invece scende alla nostra sinistra un buon sentierino probabilmente verso il fondovalle del rio Salso, molto meno evidente quello che scende a destra forse collegandosi alla casa di Campo di Sopra, andiamo avanti scartando il buon sentiero dritto a sinistra che rimane a mezzacosta e saliamo rimanendo sul filo del crinale boschivo)  -  Crinale q.748 (Giungiamo sotto il versante settentrionale del monte Casaccia, riconoscibile perché il versante alla nostra destra è in erosione con una evidente stratificazione marnosa che degrada, in questo punto la buona traccia si sposta a sinistra a mezzacosta per aggirare la vetta. Dalla parte opposta ritroviamo il crinale, quindi anziché seguirlo ci voltiamo indietro e inerpichiamo la cresta senza alcuna traccia di passaggio stretti tra la vegetazione e il pendio in forte stato di erosione)  -   Monte Casaccia q.784 (Senza toponimo ma quotato 784 metri da IGM Emilia Romagna. Sul punto alto non troviamo alcuna indicazione, torniamo sui nostri passi)   -  Crinale q.748 (Riprendiamo a percorrere il crinale con direzione SE)  –  Sella q.732 (Quota da GPS. Ampia sella di sedimenti attraversata da una grande recinzione, indicazioni assenti: a sinistra scende l’antica mulattiera per il rudere di Mulinello e il complesso diroccato di Pian della Noce, a destra seguendo la recinzione si scende verso la carrozzabile di Pietrapazza, manteniamo la direzione e il crinale in salita)  -  Cima q.813 (Uno dei tanti punti alti anonimi del lungo crinale, questo tratto è panoramico su fondo sedimentario)  –  Cima q.972 (Senza toponimo ma quotata 972 metri da IGM Emilia Romagna. Guadagniamo l’anonima cima dopo una ripida salita su pendio erboso coperto da una rada boscaglia, quando ne usciamo ci si presenta un breve tratto di crinale aperto e semi pianeggiante su fondo di sedimenti al termine del quale caliamo tra gli alberi, ne usciamo subito e il crinale diventa aereo con qualche parte su roccia)  -  Bivio q.965 (Non lo intuiamo ma siamo sotto il punto alto quotato 984 metri da IGM Emilia Romagna, la buona traccia si divide, possibili segni rossi: scartiamo quella a sinistra e stiamo a destra in salita che sarebbe il proseguo del crinale principale, direzione SE)  -  Bivio q.1084 (Transitiamo ai piedi di un pendio di sedimenti lambito dal bosco al termine del quale entriamo tra gli alberi, lasciamo la traccia più evidente che spostandosi a sinistra si mantiene a mezzacosta e aggira il versante settentrionale del monte Castelluccio, saliamo ripidamente a destra su esile traccia che esce dalla macchia boschiva, poi si avanza a vista nel piccolo pendio erboso)  –  Monte Castelluccio q.1115 (Nessun indicazione sull’anonima cima, c’è un piccolo punto trigonometrico dell’IGM poco evidente, torniamo indietro)  -   Bivio q.1084 (Seguiamo la buona traccia a destra a mezzacosta che aggira il versante settentrionale del monte Castelluccio)   -  Forestale CAI 201 q.1050 (Innesto sulla forestale CAI 201, la seguiamo a sinistra)  -  Bivio q.1023 (Biforcazione e cartelli: rimaniamo sulla forestale CAI 201 che comincia ad abbassarsi, a destra inizia il sentiero CAI 193 per San Piero in Bagno)  -  Incrocio q.980 (Camminando sulla forestale CAI 201, alla nostra destra ci sono in sequenza gli ingressi di due sentierini generalmente in uso alle MTB, se non vi fosse un cartello passerebbero inosservati)  -   Deviazione q.985 (Lasciamo la forestale CAI 201 che prosegue pianeggiante, scendiamo a sinistra all’indietro su pista abbandonata)  –   Valcitura q.775 (Persi duecento metri di quota arriviamo al grande rudere, lo oltrepassiamo continuando a scendere)   -  Bivio q.747 (Appena scesi dal rudere di Valcitura attraversiamo un piccolo fosso d’acqua col sentiero che si divide, scartiamo quello a sinistra che percorre il fondovalle e stiamo a destra che si mantiene alto tra cespugli di ginestre)  -  Fosso di Tassinara q.754 (Fosso d’acqua)  -  Deviazione q.749 (Attenzione che dopo pochi metri avere oltrepassato il fosso di Tassinara, lasciamo il largo tracciato che vira a destra in ripida salita verso Ca’ Sabbioni e andiamo a sinistra per sentierino poco evidente, i ruderi di Tassinara anche se poco visibili sono vicini)  –  Tassinara q.745 (Subito alla destra del rudere dobbiamo individuare l’esile sentierino che procede a mezzacosta)  –   Bivio q.714 (Gradualmente perdiamo quota fino a collegarci al sentiero che si sviluppava nel fondovalle del rio Salso, proviene dalla nostra sinistra e andiamo avanti guadando subito il fosso Acqua Salsa, poi cominciando a salire nella macchia boschiva dove costeggiamo un muretto di sassi)  –   Rudere q.728 (Rudere infrascato senza toponimo sulle mappe, risaliamo tenendocelo alla nostra sinistra)  –  Pian della Noce q.728 (Complesso di ruderi, teniamo la mulattiera che risale poco sopra)  –  Bivio q.726 (Alla nostra destra tra gli alberi si nota la vecchia fonte, poco oltre c’è il bivio: a sinistra scende un sentierino abbandonato che può passare inosservato, teniamo la larga mulattiera in salita)  – Maestà q.750 (Maestà del Sentiero. Sasso scolpito con nicchia, ora la larga mulattiera perde quota)  –  Val d’Acero q.741 (La larga mulattiera sta risalendo costeggiando una recinzione e c’è il piccolo rudere anticamente intonacato di rosa)  -  Bivio q.754 (Giunti presso un muretto di sasso, notiamo a destra all’indietro una marcata traccia che sale e si collega al rudere di Frassineta, può passare inosservata, rimaniamo sulla larga mulattiera)  –  Bivio q.713 (Bivio del largo sentiero: andiamo dritto evitando quello che scende a sinistra)   -  Fosso della Villa q.705 (Fosso d’acqua)  –  Maestà q.714 (Madonna Greca)  -  Deviazione q.722 (Lasciamo il largo sentiero che sale ripido e sporco di pietrisco, individuiamo a sinistra il sentierino senza indicazioni che si mantiene a mezzacosta, in lontananza si scorgono gli edifici di Rio Salso)  -  Chiesa q.745 (Il sentierino ha tagliato portandoci direttamente al rudere della chiesa di San Salvatore, tralasciamo la traccia che sale a destra per innestarsi sulla carrozzabile d’accesso a Rio Salso, prendiamo quella che scende facendoci oltrepassare immediatamente il rudere di una casa)  -   Rio Salso q.712 (E’ l’antico Palazzo Giannelli attualmente in stato di abbandono, prendiamo la mulattiera CAI 213 che scende sotto la carrozzabile d’accesso)  -  Bivio q.679 (Bivio della mulattiera, tralasciamo quella a sinistra non segnata e andiamo dritto)  –   Riacci q.641 (Rudere)   –  Ponte q.565 (Grande ponte sul fosso di Rio Salso, la mulattiera CAI 213 prende a salire dalla parte opposta)   –  Bivio q.583 (Appena saliti dal ponte sul fosso di Rio Salso c’è il bivio della mulattiera con cartelli, in loco troviamo un cippo di sasso: lasciamo il CAI 213 che sale a sinistra per ponte del Faggio e stiamo a destra in discesa sul CAI 213A)   -  Bivio q.559 (Lasciamo temporaneamente il CAI 213A e scendiamo il sentierino a destra seguendo le indicazioni per il monumento al partigiano Antonio Corzani)  -  Fosso di Rio Salso q.537 (Guadiamo)   -  Monumento q.550 (Monumento al partigiano Antonio Corzani, torniamo indietro)  -  Fosso di Rio Salso q.537  -  Bivio q.559 (Riprendiamo a percorrere il CAI 213A)  -  Arrivo q.466 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 16,8 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 1100 m

QUOTA MASSIMA: M. Castelluccio q.1115

Sentieri

Tutto il lungo crinale che dalla partenza sale fino al monte Castelluccio non è segnato, generalmente è percorso da una buona traccia e alterna tratti nel bosco a scorci panoramici. 

Il tragitto che passa i ruderi di Valcitura, Tassinara, Pian della Noce e Val d’Acero si sviluppa su mulattiera e sentiero in stato di abbandono (In data maggio 2025 sono stati posizionati dei cartelli) 

Rifugi-Bivacchi

Casotto sul monte Riccio (Casotto di legno sempre chiuso) 

Fonti

Fonte dopo avere oltrepassato i ruderi di Pian della Noce

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Partenza

0,00

Bivio q.1084

/

Bivio q.754

4,47

Deviazione q.479

0,02

Forestale CAI 201

3,20

Bivio q.713

4,52

Traliccio ENEL

0,07

Bivio q.1023

3,26

Fosso della Villa

4,53

Monte Riccio

0,24

Incrocio q.980

3,31

Maestà q.714

4,56

Bivio q.632

0,26

Deviazione q.985

3,39

Deviazione q.722

5,00

CAI 213 q.646

0,53

Valcitura

4,08

Chiesa di S. Salvatore

5,05

Sella q.710

1,19

Bivio q.747

4,14

Rio Salso

5,10

Crinale q.748

1,32

Fosso di Tassinara

/

Bivio q.679

5,15

Monte Casaccia

1,36

Deviazione q.749

/

Riacci

5,20

Crinale q.748

/

Tassinara

4,20

Ponte q.565

5,29

Sella q.732

1,44

Bivio q.714

4,25

Bivio q.553

5,35

Cima q.813

/

Rudere q.728

4,28

Fosso di Rio Salso q.537

5,38

Cima q.972

2,35

Pian della Noce

4,32

Monumento q.550

5,40

Bivio q.965

2,45

Bivio q.726

4,36

Fosso di Rio Salso q.537

/

Bivio q.1084

3,05

Maestà q.750

4,41

Bivio q.553

5,45

Monte Castelluccio

3,10

Val d’Acero

4,44

Arrivo

6,10

  


Partenza q.466 (Tralasciamo a sinistra la mulattiera CAI 213A chiusa da sbarra e iniziamo a camminare rimanendo sulla carrozzabile) 

   Deviazione q.479 (Appena fatto il tornante della carrozzabile noi la lasciamo, saliamo a sinistra per sentierino non segnato)

Traliccio Enel

Successivamente incontriamo due minuscole costruzioni di sasso

Il sentierino che sale al monte Riccio

Monte Riccio: Il sentierino si esaurisce sulla cima boscosa presso un casotto di legno sempre chiuso per l’avvistamento dei colombi …

 

… ci portiamo verso la vicina torretta di impalcatura metallica …

… sotto la quale scende una traccia di passaggio.

Appena scesi dal monte Riccio la traccia di passaggio si divide, seguiamo quella a destra che si abbassa a mezzacosta e in breve vediamo una grande scritta nera sul macigno “SM25” …

… la superiamo e ne segue un traverso terroso che si collega al crinale.

Sul crinale dopo avere passato il monte Riccio


Retrospettiva sul monte Riccio dal quale siamo scesi

Sul crinale dopo avere passato il monte Riccio 

CAI 213 q.646 (Innesto sul CAI 213 che in questo punto valica il crinale, lo attraversiamo e proseguiamo in salita sul crinale sempre con direzione sud su traccia di passaggio) 

Giungiamo sotto il versante settentrionale del monte Casaccia, riconoscibile perché il versante alla nostra destra è in erosione con una evidente stratificazione marnosa che degrada, in questo punto la buona traccia si sposta a sinistra a mezzacosta per aggirare la vetta … 

Una evidente stratificazione marnosa che degrada


La cresta che sale al monte Casaccia è senza alcuna traccia di passaggio, siamo stretti tra la vegetazione e il pendio in forte stato di erosione

Sul monte Casaccia

Sella q.732 (Ampia sella di sedimenti attraversata da una grande recinzione, indicazioni assenti: a sinistra scende l’antica mulattiera per il rudere di Mulinello e il complesso diroccato di Pian della Noce, a destra seguendo la recinzione si scende verso la carrozzabile di Pietrapazza, manteniamo la direzione e il crinale in salita. Dietro di noi si vede il monte Casaccia salito con un A/R)

 

Cima q.813 (Uno dei tanti punti alti anonimi del lungo crinale, questo tratto è panoramico su fondo sedimentario) 

Sul crinale tra la Cima q.813 e la Cima q.972


Cima q.972: Guadagniamo l’anonima cima dopo una ripida salita su pendio erboso coperto da una rada boscaglia …

… quando ne usciamo ci si presenta un breve tratto di crinale aperto e semi pianeggiante su fondo di sedimenti al termine del quale caliamo tra gli alberi ….

…. ne usciamo subito e il crinale diventa aereo con qualche parte su roccia

…. ne usciamo subito e il crinale diventa aereo con qualche parte su roccia

Crinale aereo dopo la Cima q.972

Sul crinale verso il monte Castelluccio

 

Bivio q.1084: Transitiamo ai piedi di un pendio di sedimenti lambito dal bosco ….

… al termine del quale entriamo tra gli alberi, lasciamo la traccia più evidente che spostandosi a sinistra si mantiene a mezzacosta e aggira il versante settentrionale del monte Castelluccio, saliamo ripidamente a destra su esile traccia che esce dalla macchia boschiva …

… poi si avanza a vista nel piccolo pendio erboso.

Monte Castelluccio q.1115 (Nessun indicazione sull’anonima cima, c’è un piccolo punto trigonometrico dell’IGM poco evidente) 

Forestale CAI 201 q.1050 (Innesto sulla forestale CAI 201, la seguiamo a sinistra) 

  Bivio q.1023 (Biforcazione e cartelli: rimaniamo sulla forestale CAI 201 che comincia ad abbassarsi, a destra inizia il sentiero CAI 193 per San Piero in Bagno) 

 

Deviazione q.985 (Lasciamo la forestale CAI 201 che prosegue pianeggiante, scendiamo a sinistra all’indietro su pista abbandonata)

Scendiamo alla casa di Valcitura

Scendiamo alla casa di Valcitura

Valcitura (Persi duecento metri di quota arriviamo al grande rudere) 

Interno di Valcitura

Appena superato il rudere di Valcitura


Bivio q.747 (Appena scesi dal rudere di Valcitura attraversiamo un piccolo fosso d’acqua col sentiero che si divide, scartiamo quello a sinistra che percorre il fondovalle e stiamo a destra che si mantiene alto tra cespugli di ginestre) 

Il rudere di casa Tassinara

Il rudere di casa Tassinara

Sul sentierino a mezzacosta dopo il rudere di Tassinara

Bivio q.714: Gradualmente perdiamo quota fino a collegarci al sentiero che si sviluppava nel fondovalle del rio Salso, proviene dalla nostra sinistra e andiamo avanti ….

…. guadando subito il fosso Acqua Salsa …

 

… poi cominciando a salire nella macchia boschiva dove costeggiamo un muretto di sassi.

Rudere q.728 (Rudere infrascato senza toponimo sulle mappe, risaliamo tenendocelo alla nostra sinistra) 

Pian della Noce

Pian della Noce

Da Pian della Noce teniamo la mulattiera che risale poco sopra

Alla nostra destra tra gli alberi si nota la vecchia fonte …


… poco oltre c’è il Bivio q.726, a sinistra scende un sentierino abbandonato che può passare inosservato, teniamo la larga mulattiera in salita.

Maestà q.750 (Maestà del Sentiero. Sasso scolpito con nicchia) 

Val d’Acero

Bivio q.713 (Bivio del largo sentiero: andiamo dritto evitando quello che scende a sinistra)

  Fosso della Villa q.705 (Fosso d’acqua) 

  Maestà q.714 (Madonna Greca) 

 

Deviazione q.722 (Lasciamo il largo sentiero che sale ripido e sporco di pietrisco, individuiamo a sinistra il sentierino senza indicazioni che si mantiene a mezzacosta)

Il sentierino che ci conduce direttamente alla chiesetta di San Salvatore

Rudere della chiesa di San Salvatore

Rudere della chiesa di San Salvatore

Dalla chiesetta di San Salvatore tralasciamo la traccia che sale a destra per innestarsi sulla carrozzabile d’accesso a Rio Salso, prendiamo quella che scende facendoci oltrepassare immediatamente il rudere di una casa

Arrivo a Rio Salso


Palazzo Giannelli a Rio Salso

Palazzo Giannelli a Rio Salso

Dal palazzo Giannelli a Rio Salso prendiamo la mulattiera CAI 213 che scende sotto la carrozzabile d’accesso

La mulattiera CAI 213

Il rudere di Riacci

La fonte inattiva accanto al rudere di Riacci


Ponte q.565 (Grande ponte sul fosso di Rio Salso)

Bivio q.583 (Appena saliti dal ponte sul fosso di Rio Salso c’è il bivio della mulattiera con cartelli, in loco troviamo un cippo di sasso: lasciamo il CAI 213 che sale a sinistra per ponte del Faggio e stiamo a destra in discesa sul CAI 213A)

Monumento al partigiano Antonio Corzani

Il CAI 213A