martedì 23 settembre 2014

La ferrata Eterna (Brigata di Cadore) EEA

Ferrata alla Punta Serauta della Marmolada, già a nominare la montagna capiamo che siamo tra le vette più alte delle dolomiti, mentre dal nome della via che non sarà una passeggiata, anzi...
Alta quota, fatica, difficoltà e ghiacciaio si riuniscono tutte in questa bellissima scalata !! 

DATA: 8 agosto 2014

PARTENZA: Dal passo Fedaia dove si trova l’omonimo rifugio e il lago (circa 14 km da Canazei prendendo la SS. 641).


Visualizza Ferrata Eterna in una mappa di dimensioni maggiori


Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito  http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/


ITINERARIO: Rifugio Passo Fedaia q.2057 (Iniziamo a salire di fianco il rifugio con la carrozzabile di servizio alle piste da sci, un cartello s’incontra al primo tornante)        Deviazione q.2175 (Lasciamo la carrozzabile, un cartello ci indica la traccia che risale ripidamente a sinistra evidenziata da bolli rossi, direzione sud. Faticosamente arriviamo alla sella poco sotto il Sass del Mul che ci rimane alla nostra sinistra, e proseguiamo sempre con direzione sud puntando alla verticale parete di roccia)         Ferrata q.2463 (Un ultima ripida salita ci conduce alla base della parete, la ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia. In circa trenta minuti arriviamo a un pendio di lastroni di roccia, ora le difficoltà calano notevolmente, e il cavo posizionato a 50/60 cm da terra ci serve solo come corrimano per la faticosa salita che culmina in cresta, da qui la seguiamo con piccoli sali/scendi, mai troppo faticosi ma molto esposti stando sui 2900 metri di quota)    –     Punta Serauta q.2962 (La ferrata bypassa poco sotto la cima)       Fine ferrata q.2925 (Una ripida discesa verticale con pioli di ferro, seguita da una sottile cengia e un ultima risalita, preannuncia la fine della ferrata. Ora inizia la “zona sacra di Serauta”, vecchie postazioni di guerra adibite ora a museo a cielo aperto. Il tragitto è ancora attrezzato con cavo d’acciaio e in breve incontriamo un paio di bivi attrezzati, dove a sinistra conducono direttamente alla vicina forcella Serauta che da qui non vediamo ancora, noi invece teniamo sempre la destra in salita)        Cima q.2951 (Punto panoramico quotato 2951 da IGM, sotto di noi ci appare la grande stazione di funivia e il ghiacciaio della Marmolada)       Forcella Serauta q.2875 (Risaliamo alla grande funivia, stazione intermedia Malga Ciapela-Punta Rocca, poi da qui dobbiamo scendere al sottostante ghiacciaio. Senza traccia o indicazioni ci teniamo vicino o poco sopra, in base alla neve, della rimessa a forma di tunnel, al termine della quale iniziamo a scendere ripidamente con ramponi e piccozza il pendio ghiacciato, poi percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est)        Seggiovia q.2615 (La raggiungiamo a vista e generalmente il ghiacciaio termina, poco sotto inizia la carrozzabile di servizio agli impianti che ci riporta al passo Fedaia)         Rifugio Passo Fedaia q.2057.


DISLIVELLO TOTALE: 1070 m
QUOTA MASSIMA: Cima q.2951
LUNGHEZZA: 7,6 km
DIFFICOLTA: EEA


NOTE:







Sentieri



- La ferrata è ben attrezzata con cavo d’acciaio dall’inizio alla fine, la cui percorrenza possiamo dividerla in tre parti: i primi 30/40 minuti iniziali sono molto atletici e difficili, esposti e richiedono molta forza di braccia (ferrata estremamente difficile), la risalita verso il crinale attraverso i lastroni di roccia è molto faticosa ma facile, poi c’è tutto il tragitto su cresta o poco sotto che è di media difficoltà, ma bisogna considerare che stiamo sui 2900 m di quota e non ci sono vie di fuga fino alla Forcella Serauta.

In generale ferrata difficile/molto difficile, molto faticosa e in ambiente d’alta quota, da considerare tra le più impegnative nelle Dolomiti.

- Dopo qualche perplessità su come scendere dalla funivia di Forcella Serauta al sottostante ghiacciaio, la sua percorrenza non presenta problemi perché non è screpacciato (ramponi e piccozza).

- Dopo parecchio tempo di inagibilità, la ferrata Eterna è stata completamente ristrutturata, il vecchio tracciato iniziale che dal rifugio del Passo Fedaia scendeva nella vallata sottostante per poi iniziare a risalire le placche rocciose, potrebbe risultare ancora su molte mappe, ora è dismesso e rimangono solo i fittoni.



TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Rifugio Passo Fedaia
0,00
Deviazione q.2175
0,15
Inizio ferrata q.2463
0,55
Punta Serauta
/
Fine ferrata q.2925
4,00
Cima q.2951
4,10
Forcella Serauta
4,25
Seggiovia q.2615
5,10
Deviazione q.2175
/
Rifugio Passo Fedaia
5,55





Rifugio Passo Fedaia q.2057
Rifugio Passo Fedaia q.2057 (Iniziamo a salire di fianco il rifugio con la carrozzabile di servizio alle piste da sci)
Iniziamo a salire di fianco il rifugio con la carrozzabile di servizio alle piste da sci
Deviazione q.2175 (Lasciamo la carrozzabile, un cartello ci indica la traccia che risale ripidamente a sinistra evidenziata da bolli rossi, direzione sud.)
Faticosa risalita dalla Deviazione q.2175 dopo che abbiamo lasciato la carrozzabile.
Faticosa risalita dalla Deviazione q.2175 dopo che abbiamo lasciato la carrozzabile.

Faticosamente arriviamo alla sella poco sotto il Sass del Mul che ci rimane alla nostra sinistra, e proseguiamo sempre con direzione sud puntando alla verticale parete di roccia
Faticosamente arriviamo alla sella poco sotto il Sass del Mul che ci rimane alla nostra sinistra, e proseguiamo sempre con direzione sud puntando alla verticale parete di roccia
Un’ultima ripida salita ci conduce alla base della parete dove inizia la ferrata.
La targa che indica l’inizio della ferrata Eterna o “Brigata Alpina di Cadore”
La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.
La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.

La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.
La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.
La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.
La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.
La ferrata inizia subito trasversalmente e molto esposta, poi continua verticalmente e richiede molta forza di braccia.

In circa trenta minuti arriviamo a un pendio di lastroni di roccia, ora le difficoltà calano notevolmente, e il cavo posizionato a 50/60 cm da terra ci serve solo come corrimano per la faticosa salita che culmina in cresta
In circa trenta minuti arriviamo a un pendio di lastroni di roccia, ora le difficoltà calano notevolmente, e il cavo posizionato a 50/60 cm da terra ci serve solo come corrimano per la faticosa salita che culmina in cresta
La faticosa risalita che ci porta in cresta.
La faticosa risalita che ci porta in cresta.
La faticosa risalita che ci porta in cresta.
La faticosa risalita che ci porta in cresta.

La faticosa risalita che ci porta in cresta.
La faticosa risalita che ci porta in cresta.
Arrivo in cresta
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.

La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.

La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La montagna osserva il nostro passaggio.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.

La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.

La ferrata prosegue in cresta o poco sotto, difficile ed esposta.
Il lago di Fedaia molto sotto di noi.
Nella parte finale della ferrata Eterna
Una ripida discesa verticale con pioli di ferro, seguita da una sottile cengia e un ultima risalita, preannuncia la fine della ferrata
Una ripida discesa verticale con pioli di ferro, seguita da una sottile cengia e un ultima risalita, preannuncia la fine della ferrata
Una ripida discesa verticale con pioli di ferro, seguita da una sottile cengia e un ultima risalita, preannuncia la fine della ferrata

Ora inizia la “zona sacra di Serauta”, vecchie postazioni di guerra adibite ora a museo a cielo aperto, il tragitto è ancora attrezzato con cavo.
Ora inizia la “zona sacra di Serauta”, vecchie postazioni di guerra adibite ora a museo a cielo aperto, il tragitto è ancora attrezzato con cavo.
Ora inizia la “zona sacra di Serauta”, vecchie postazioni di guerra adibite ora a museo a cielo aperto, il tragitto è ancora attrezzato con cavo.
Ora inizia la “zona sacra di Serauta”, vecchie postazioni di guerra adibite ora a museo a cielo aperto, il tragitto è ancora attrezzato con cavo.
Cima q.2951
(Punto panoramico quotato 2951 da IGM, sotto di noi ci appare la grande stazione di funivia e il ghiacciaio della Marmolada) 
  

Arrivo a Forcella Serauta q.2875
Arrivo a Forcella Serauta q.2875
Arrivo a Forcella Serauta q.2875
Arrivo a Forcella Serauta q.2875
Da Forcella Serauta q.2875 risaliamo alla funivia, stazione intermedia Malga Ciapela-Punta Rocca.

Cannone poco distante dalla funivia
Stazione intermedia Malga Ciapela-Punta Rocca.
Al termine della rimessa a forma di tunnel, iniziamo a scendere ripidamente con ramponi e piccozza il pendio ghiacciato, poi percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Al termine della rimessa a forma di tunnel, iniziamo a scendere ripidamente con ramponi e piccozza il pendio ghiacciato, poi percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.

Percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Percorriamo in discesa e senza problemi il ghiacciaio, direzione nord/est.
Seggiovia q.2615 (La raggiungiamo a vista e generalmente il ghiacciaio termina, poco sotto inizia la carrozzabile di servizio agli impianti che ci riporta al passo Fedaia)  
Seggiovia q.2615 (Poco sotto inizia la carrozzabile di servizio agli impianti che ci riporta al passo Fedaia)