lunedì 14 dicembre 2020

Monte Igno (E/EE)

Monte Igno è un rilievo appenninico delle Marche ma a breve distanza dalla regione Umbria,  il giro non sarebbe difficile ma si svolge su tracciati non segnati e tratti fuori sentiero dove è richiesta disinvoltura e orientamento.

DATA: 2 novembre 2020

PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo al casello di Civitanova Marche, seguiamo le indicazioni per Foligno che ci portano a guidare sulla SS.77 VAR. Dopo circa 71 km lasciamo la superstrada SS.71 VAR e prendiamo l’uscita per Serravalle di Chienti portandoci sulla SS.77 in località Bavareto, ignoriamo quindi di andare a sinistra verso Serravalle di Chienti e voltiamo a destra per Macerata. Alla biforcazione dopo appena 1 km evitiamo di tenere la SS.77 e saliamo a sinistra iniziando sulla SP.17 per Matelica e Fabriano fino a individuare a sinistra la stradina per Gelagna Alta (circa 4 km dalla superstrada SS.77 VAR). La percorriamo per 300 metri fino alla piazzola terrosa sulla destra adibita a parcheggio che anticipa l’arrivo al paese di Gelagna Alta.

 

 


Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 5 – Alta Valle del Potenza, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  via Roversano 1119, 47521 Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646

 ITINERARIO: Parcheggio q.750 (Lasciata l’auto nella piazzola terrosa, iniziamo a camminare seguendo la stradina asfaltata verso Gelagna Alta incontrando subito una prima abitazione alla nostra sinistra)     Cappella di San Biagio q.746 (Sul bordo destro della stradina c’è una fonte e poco sopra la piccola cappella)      Gelagna Alta q.761 (Giungiamo alla minuscola piazzetta del paese di Gelagna Alta, ignoriamo il vicolo acciottolato che sale a destra alla chiesa della Madonna di Loreto e continuiamo dritto superando la grande fonte inoltrandoci tra le case. Dopo pochi metri quando il vicolo si biforca prendiamo quello dritto a destra che di fatto ci fa lasciare la borgata alle nostre spalle facendoci camminare in salita un largo sentiero di pietrisco)      Bivio q.790 (Biforcazione senza indicazioni: dritto a sinistra inizia un largo sentiero, manteniamo il sentiero principale in salita)    Fonte q.803 (Vecchia fonte con poca acqua alla destra del largo sentiero)      Bivio q.821 (Biforcazione senza indicazioni: a sinistra inizia un sentiero sterrato, manteniamo quello principale in salita)      Bivio q.848 (Bivio del largo sentiero di pietrisco, dritto è pianeggiante, lo teniamo a destra in salita, sporadici segni rossi)    Calcinari q.948 (Guadagnati 100 metri di quota siamo in località Calcinari dove il largo sentiero di pietrisco si divide, cartelli assenti, sul posto è situato un traliccio dell’Enel, andiamo a sinistra)     Deviazione q.1103 (Il largo sentiero risale a mezzacosta nel panoramico versante meridionale del monte Igno, alla nostra sinistra la vista spazia sulla piramide del monte di Massa, mentre dopo circa dieci minuti dal bivio di Calcinari ci appare in alto sopra di noi la cresta rocciosa sud-sud/est del monte Igno. Appena oltrepassata la prima breve macchia boschiva che incontriamo lasciamo il largo percorso e rimontiamo a destra senza traccia o segni l’ampio declivio erboso superando subito un grande traliccio dell’Enel, si procede rigorosamente con direzione nord)     Sentiero q.1280 (Risalendo il verde pendio con direzione nord, intercettiamo d’obbligo un marcato sentierino che vediamo all’ultimo istante, a sinistra scende trasversalmente verso la fonte Forno, lo teniamo in salita sfruttandolo per continuare a guadagnare quota più agevolmente. Ben presto svanisce nel manto erboso, continuiamo proseguendo l’ascesa con direzione nord, si procede a vista e senza difficoltà nella vasta prateria meridionale del monte Igno)   –    Monte Igno q.1435 (Sulla cima erbosa è situata una croce di metallo. Avanziamo camminando sull’ampio crinale nord, in lontananza abbiamo di fronte a noi la sagoma del monte Primo. Dopo circa 8/10 minuti il proseguo è interrotto da una macchia boschiva di sottili arbusti, quindi viriamo a destra entrando nella fitta selva senza passaggio obbligato in direzione di un ripetitore situato sul promontorio che avevamo già avuto modo di notare quando eravamo in vetta)     Sella q.1326 (Subito usciamo dalla fitta macchia boschiva dove il passaggio tra gli arbusti risulta più agevole di quello che appariva, siamo in una verde depressione e poco sopra di noi c’è il promontorio quotato 1338 m da IGM con il vistoso ripetitore. Procediamo a sinistra tenendoci il ripetitore alla nostra destra, rientrando nuovamente nel bosco ora però solcato da un sentiero sterrato che ben presto ci farà uscire anche da questa seconda macchia di bosco)      Sella q.1235 (Uscendo da questa seconda macchia boschiva, appare naturale scendere con direzione nord il declivio erboso notando nel crinale sotto di noi i segni di passaggio di mezzi motorizzati. Arriviamo nella depressione o ampia sella erbosa, incrocio di tracciati: a sinistra un tratturo conduce alla Madonna di monte Igno, a destra un tratturo scende verso Arnano, i cartelli sono assenti ed entrambe le soluzioni non sono evidenti, lampante invece è il sentiero sterrato davanti a noi che dobbiamo seguire con direzione nord tenendo il crinale o Costa di Campalto)      Bivio q.1222 (La biforcazione originata dal passaggio di mezzi motorizzati sul manto erboso può essere poco evidente, dritto a sinistra sale tenendo la dorsale, noi stiamo dritto a destra poco sotto, l’obbiettivo ben visibile è quello di puntare alla sagoma del monte di Campalto spostato alla  nostra destra caratterizzato dall’inconfondibile versante orientale roccioso)      Incrocio q.1200 (Paletto con cartelli nella prateria e innesto sul CAI 251, proviene dalla nostra sinistra e continua dritto, a destra ci sono indicazioni per la forra Val Povera anche se il sentiero nella prateria è tutt’altro che evidente, noi saliamo dritto a destra puntando a vista all’evidente sagoma del monte Campalto, direzione nord/est)   –   Crinale sud/ovest Campalto q.1198 (Ci appare un marcato sentiero che a mezzacosta aggira il versante orientale del monte Campalto, noi invece saliamo senza traccia o segni il pendio per raggiungere la vetta, sotto di noi alla nostra destra possiamo scorgere la fonte/abbeveratoio Troccola)     Monte di Campalto q.1241 (Sulla cima panoramica è collocato un punto geodetico. Ora per cominciare a chiudere il giro sarebbe più logico tornare sui nostri passi, Crinale sud/ovest q.1198, e da qui scendere a vista alla fonte/abbeveratoio Troccola, volutamente allunghiamo insistendo sul verde crinale)    Crinale nord/ovest Campalto q.1173 (Dopo circa 10 minuti che ci abbassiamo lungo il crinale nord/ovest del monte di Campalto, fitti arbusti sbarrano il proseguo. Lasciamo il crinale e scendiamo a destra senza traccia obbligata alla sottostante prateria attraversandola, camminiamo rigorosamente con direzione sud)     Tratturo q.1154 (Attraversando la prateria con direzione sud e puntando di fatto verso il monte Igno, ci innestiamo d’obbligo su un evidente tratturo che proviene dalla nostra sinistra e continua in salita aggirando il monte di Campalto  riportando al Crinale sud/ovest Campalto q.1198. Noi lo attraversiamo insistendo nella prateria con direzione sud)      Sentiero q.1148 (Dopo pochi metri avere attraversato il tratturo precedente, appare evidente la barriera boscosa che precipita nella forra Val Povera, mentre si delinea la marcata traccia a mezzacosta che prendiamo a destra, direzione sud/ovest, si cammina in falsopiano praticamente paralleli al più alto tratturo nel versante sud/orientale del monte di Campalto)     Fonte Troccola q.1135 (Grande fonte/abbeveratoio, ora il proseguo del sentiero è incerto causa tracce di passaggio degli animali. Insistiamo a mezzacosta mantenendoci sui 1130/1140 m di quota, il sentierino entra in una macchia boschiva con direzione sud e non vi sono segni)      Bivio q.1118 (La buona traccia si biforca, probabilmente è indifferente ma privilegiamo quella a sinistra più bassa)      Radura q.1087 (La traccia si esaurisce uscendo dal bosco in una brulla radura. Evitiamo di continuare a mezzacosta e decidiamo di perdere quota scendendo a sinistra con direzione est, a vista cercando il passaggio migliore tra arbusti o cespugli, consapevoli di andarci ad innestare nel sottostante sentiero della Val Povera, in lontananza si scorge il paese di Arnano)      Sentiero della Val Povera q.1030 (Districandoci tra i fastidiosi cespugli, ci compaiono inaspettatamente i segni bianco/rossi, ci siamo innestati sul sentiero CAI che unisce il paese di Arnano a quello di Calcina transitando sull’alta Val Povera. Allo stato attuale è in completo stato di abbandono, andiamo a destra procedendo a mezzacosta e seguendo il tracciato unicamente grazie ai segni perché è completamente infrascato e inesistente, solo in seguito entrando nel bosco il sentiero diventa evidente)      Bivio q.965 (Ci siamo abbassati nel bosco arrivando al bivio, il sentiero CAI curva a gomito a sinistra ma allo stato attuale è meno agevole, andiamo a destra e dopo pochi metri c’è il bivio successivo)      Bivio q.964 (Dopo pochi metri dal bivio precedente ci innestiamo in una pista sterrata priva di indicazioni, alla nostra destra sale riportando alla Sella q.1235 raggiunta nella discesa dal monte Igno, stiamo a sinistra in discesa)     Curva q.862 (Pochi metri prima alla nostra sinistra inizia un largo sentiero che forse passa inosservato causa il bordo rialzato, poco sopra ci sono i tralicci di una torretta, andiamo avanti in discesa con la pista che curva a gomito a sinistra, sulla destra sale una pista sterrata che evitiamo)      Bivio q.830 (Manteniamo la nostra pista ora ben larga su fondo di pietrisco, dalla nostra sinistra proviene il largo sentiero che iniziava pochi metri prima della curva e che forse passa inosservato)    Bivio q.778 (Dalla nostra sinistra proviene il sentiero CAI della Val Povera che avevamo lasciato al Bivio q.965 optando per la più agevole pista)      Bivio q.725 (Bivio della larga pista, evitiamo di andare a sinistra e continuiamo dritto)     Incrocio q.710 (Innesto sulla strada asfaltata e incrocio: a sinistra conduce alla Madonna di Val Povera, dalla parte opposta scende al paese di Arnano, la teniamo a destra ignorando lungo il tragitto diversi stradelli/sentieri sterrati che cominciano dalla strada asfaltata)     SP.17 q.741 (Innesto sulla SP.17, alla nostra sinistra c’è un’abitazione isolata, dalla parte opposta della strada una piccola cappella votiva, andiamo a destra)      SP.17 q.739 (Dopo poche decine di metri lasciamo la SP.17 risalendo a destra la stradina per Gelagna Alta)      Parcheggio q.750.

 

NOTE:

LUNGHEZZA: 11,6 km

DIFFICOLTA: E/EE

DISLIVELLO TOTALE: 830 m

QUOTA MASSIMA: M. Igno q.1435

 

 

 

Sentieri

 

 

 

Gelagna Alta: il piccolo paesino dopo il sisma del 2016 è in stato di semi abbandono

 Il giro non sarebbe difficile ma si svolge su tracciati non segnati e tratti fuori sentiero dove è richiesta disinvoltura e orientamento, il tratto più impegnativo da questo punto di vista è il tragitto che si sviluppa dopo la fonte/abbeveratoio Troccola (consigliato l’uso del GPS)

 

 

Rifugi-Bivacchi

- Assenti

 

 

 

Fonti

 

- Fonte presso la cappella di San Biagio sulla stradina asfaltata che conduce al paese di Gelagna Alta

- Fonte alla piazzetta di Gelagna Alta

- Fonte q.803 (poca acqua) sul largo sentiero dopo pochi minuti avere lasciato il paese di Gelagna Alta

 

Tracce GPS




TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Parcheggio q.750

0,00

Crinale nord/ovest Campalto

2,33

Cappella di San Biagio

0,02

Tratturo q.1154

2,38

Gelagna Alta

0,06

Sentiero q.1148

2,40

Bivio q.790

0,09

Fonte Troccola

2,48

Fonte q.803

0,10

Bivio q.1118

2,56

Bivio q.821

0,13

Radura q.1087

3,00

Bivio q.848

0,18

Sentiero della Val Povera

3,05

Calcinari

0,28

Bivio q.965

3,14

Deviazione q.1103

0,48

Bivio q.964

3,15

Sentiero q.1280

1,10

Curva q.862

3,26

Monte Igno

1,32

Bivio q.830

3,28

Sella q.1326

1,45

Bivio q.778

3,32

Sella q.1235

1,55

Bivio q.725

3,35

Bivio q.1222

2,08

Incrocio q.710

3,37

Incrocio q.1200

2,15

SP.17 q.741

3,55

Crinale sud/ovest Campalto

2,17

SP.17 q.739

3,56

Monte di Campalto

2,23

Parcheggio q.750

4,02

 


 

Parcheggio q.750 (Lasciata l’auto nella piazzola terrosa, iniziamo a camminare seguendo la stradina asfaltata verso Gelagna Alta incontrando subito una prima abitazione alla nostra sinistra)

Fonte presso la cappella di San Biagio

Cappella di San Biagio

Arrivo alla piazzetta di Gelagna Alta

Ignoriamo il vicolo acciottolato che sale a destra alla chiesa della Madonna di Loreto e continuiamo dritto superando la grande fonte inoltrandoci tra le case.

Dopo pochi metri quando il vicolo si biforca prendiamo quello dritto a destra

Di fatto ci fa lasciare la borgata alle nostre spalle facendoci camminare in salita un largo sentiero di pietrisco

Fonte q.803 (Vecchia fonte con poca acqua alla destra del largo sentiero) 

Bivio q.848 (Bivio del largo sentiero di pietrisco, dritto è pianeggiante, lo teniamo a destra in salita, sporadici segni rossi) 

Calcinari q.948 (Guadagnati 100 metri di quota siamo in località Calcinari dove il largo sentiero di pietrisco si divide, cartelli assenti, sul posto è situato un traliccio dell’Enel, andiamo a sinistra)

Il largo sentiero risale a mezzacosta nel panoramico versante meridionale del monte Igno, alla nostra sinistra la vista spazia sulla piramide del monte di Massa

Dopo circa dieci minuti dal bivio di Calcinari ci appare in alto sopra di noi la cresta rocciosa sud-sud/est del monte Igno.

Deviazione q.1103 (Appena oltrepassata la prima breve macchia boschiva che incontriamo lasciamo il largo percorso e rimontiamo a destra senza traccia o segni l’ampio declivio erboso superando subito un grande traliccio dell’Enel, si procede rigorosamente con direzione nord)

Si procede rigorosamente con direzione nord

Sentiero q.1280 (Risalendo il verde pendio con direzione nord, intercettiamo d’obbligo un marcato sentierino che vediamo all’ultimo istante, a sinistra scende trasversalmente verso la fonte Forno, lo teniamo in salita sfruttandolo per continuare a guadagnare quota più agevolmente)  

Ben presto svanisce nel manto erboso, continuiamo proseguendo l’ascesa con direzione nord, si procede a vista e senza difficoltà nella vasta prateria meridionale del monte Igno

In vista della vetta

Monte Igno q.1435 (Sulla cima erbosa è situata una croce di metallo)

Monte Igno q.1435 (Avanziamo camminando sull’ampio crinale nord, in lontananza abbiamo di fronte a noi la sagoma del monte Primo. Dopo circa 8/10 minuti il proseguo è interrotto da una macchia boschiva di sottili arbusti, quindi viriamo a destra entrando nella fitta selva senza passaggio obbligato in direzione di un ripetitore situato sul promontorio che avevamo già avuto modo di notare quando eravamo in vetta) 

Avanziamo camminando sull’ampio crinale nord

Dopo circa 8/10 minuti il proseguo è interrotto da una macchia boschiva di sottili arbusti

Sella q.1326 (Subito usciamo dalla fitta macchia boschiva dove il passaggio tra gli arbusti risulta più agevole di quello che appariva, siamo in una verde depressione e poco sopra di noi c’è il promontorio quotato 1338 m da IGM con il vistoso ripetitore)

Procediamo a sinistra tenendoci il ripetitore alla nostra destra, rientrando nuovamente nel bosco ora però solcato da un sentiero sterrato

Uscendo da questa seconda macchia boschiva, appare naturale scendere con direzione nord il declivio erboso notando nel crinale sotto di noi i segni di passaggio di mezzi motorizzati

Sella q.1235 (Arriviamo nella depressione o ampia sella erbosa, incrocio di tracciati: a sinistra un tratturo conduce alla Madonna di monte Igno, a destra un tratturo scende verso Arnano, i cartelli sono assenti ed entrambe le soluzioni non sono evidenti, lampante invece è il sentiero sterrato davanti a noi che dobbiamo seguire con direzione nord tenendo il crinale o Costa di Campalto)  

Sulla Costa di Campalto

Sulla Costa di Campalto

Sulla Costa di Campalto

Crinale sud/ovest Campalto q.1198 (Ci appare un marcato sentiero che a mezzacosta aggira il versante orientale del monte Campalto, noi invece saliamo senza traccia o segni il pendio per raggiungere la vetta)

Monte di Campalto q.1241 (Sulla cima panoramica è collocato un punto geodetico)

Panorama dal monte di Campalto verso monte Igno

 

Dal monte di Campalto teniamo il crinale nord/ovest

Crinale nord/ovest Campalto q.1173 (Dopo circa 10 minuti che ci abbassiamo lungo il crinale nord/ovest del monte di Campalto, fitti arbusti sbarrano il proseguo. Lasciamo il crinale e scendiamo a destra senza traccia obbligata alla sottostante prateria)

Crinale nord/ovest Campalto q.1173 (Lasciamo il crinale e scendiamo a destra senza traccia obbligata alla sottostante prateria attraversandola, camminiamo rigorosamente con direzione sud)

Sentiero q.1148 (Dopo pochi metri avere attraversato il tratturo precedente, appare evidente la barriera boscosa che precipita nella forra Val Povera, mentre si delinea la marcata traccia a mezzacosta che prendiamo a destra, direzione sud/ovest, si cammina in falsopiano praticamente paralleli al più alto tratturo nel versante sud/orientale del monte di Campalto)

Si cammina in falsopiano nel versante sud/orientale del monte di Campalto

Si cammina in falsopiano nel versante sud/orientale del monte di Campalto

Fonte Troccola

Fonte Troccola q.1135 (Grande fonte/abbeveratoio, ora il proseguo del sentiero è incerto causa tracce di passaggio degli animali)

Dalla fonte Troccola il proseguo del sentiero è incerto causa tracce di passaggio degli animali, insistiamo a mezzacosta mantenendoci sui 1130/1140 m di quota, il sentierino entra in una macchia boschiva con direzione sud e non vi sono segni

Radura q.1087 (La traccia si esaurisce uscendo dal bosco in una brulla radura)

Radura q.1087 (La traccia si esaurisce uscendo dal bosco in una brulla radura. Evitiamo di continuare a mezzacosta e decidiamo di perdere quota scendendo a sinistra con direzione est, a vista cercando il passaggio migliore tra arbusti o cespugli, consapevoli di andarci ad innestare nel sottostante sentiero della Val Povera, in lontananza si scorge il paese di Arnano)

Sentiero della Val Povera q.1030 (Districandoci tra i fastidiosi cespugli, ci compaiono inaspettatamente i segni bianco/rossi, ci siamo innestati sul sentiero CAI che unisce il paese di Arnano a quello di Calcina transitando sull’alta Val Povera) 

Allo stato attuale è in completo stato di abbandono, andiamo a destra procedendo a mezzacosta e seguendo il tracciato unicamente grazie ai segni perché è completamente infrascato e inesistente

Solo in seguito entrando nel bosco il sentiero diventa evidente

Curva q.862 (Pochi metri prima alla nostra sinistra inizia un largo sentiero che forse passa inosservata causa il bordo rialzato, poco sopra ci sono i tralicci di una torretta)

Curva q.862 (Andiamo avanti in discesa con la pista che curva a gomito a sinistra, sulla destra sale una pista sterrata che evitiamo) 

Bivio q.725 (Bivio della larga pista, evitiamo di andare a sinistra e continuiamo dritto)

Incrocio q.710 (Innesto sulla strada asfaltata e incrocio: a sinistra conduce alla Madonna di Val Povera, dalla parte opposta scende al paese di Arnano, la teniamo a destra) 

SP.17 q.741 (Innesto sulla SP.17, alla nostra sinistra c’è un’abitazione isolata, dalla parte opposta della strada una piccola cappella votiva, andiamo a destra)

SP.17 q.739 (Dopo poche decine di metri lasciamo la SP.17 risalendo a destra la stradina per Gelagna Alta)