Parco delle Foreste Casentinesi. Escursione a Casanova dell' Alpe per
crinali e vecchi sentieri abbandonati, per escursionisti esperti che si
sappiano muovere al di fuori dei consueti sentieri CAI.
DATA: 24 ottobre 2010
DATA: 24 ottobre 2010
PARTENZA: In
auto da Forlì a Santa Sofia; da qui si seguono le indicazioni Passo del Carnaio
e Bagno di Romagna per 1,6 km, poi si volta a destra proseguendo esattamente
per 11,2 km oltrepassando il paese di Poggio alla Lastra. Arrivati all’agriturismo
Ca’Veroli l’asfaltata finisce e si
continua per carrozzabile fino al bivio con il Ponte del Faggio dove a destra
si sale alle case di Trappisa e Strabatenza, noi andiamo avanti poche decine di
metri fino alle case di Molinaccio dove inizia il CAI 211.
Visualizza Casanova dell’Alpe in una mappa di dimensioni maggiori
Per la carta
escursionistica scala 1:25000 - 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano info@iga-cartografia.it - tel. 0547.613109
ITINERARIO: Molinaccio
q.473 (A fianco le case ristrutturate scende la mulattiera CAI 211/CAI 215 fino
al bel ponte a schiena d’asino sul Bidente) - Casina del Ponte q.468 (Casa abbandonata dalla parte opposta del ponte a schiena d'asino) - Cà del Topino q479 (Vecchia casa adibita alle vacanze) – Bivio
q.480 (A destra sale il CAI 215 per Trappisa di Sotto, stiamo sul CAI 211 che subito lasciamo appena attraversato il ponticello sul fosso d'acqua, saliamo a destra senza traccia ne
segni tra gli alberi fino a guadagnare il crinale. Teniamoci sempre sul punto
più alto in direzione sud/ovest e dopo questo ripido tratto iniziale sul
crinale incontreremo una buona traccia)
– Incrocio
q.672 (A destra scende un sentierino non segnato per i ruderi di Palaino,
dritto a sinistra in discesa c’è un sentierino non segnato per i ruderi de Il
Trogo sul CAI 211, noi teniamo il crinale in salita sempre per buona traccia.
Sull’incrocio è situato un cippo di sasso come altri già notati in precedenza) – Casanova
dell’Alpe q.972 (Antico nucleo con annessa chiesa
ristrutturata, prendiamo la carrozzabile a
sinistra) – Deviazione q.975 ( Lasciamo la
carrozzabile e prendiamo a destra un sentierino non segnato. Dopo pochi metri
ci teniamo a destra in discesa, qualche punto rosso sugli alberi) – Fonte q.937 ( Fonte asciutta recante
data 1954. La oltrepassiamo,il sentiero sempre con bolli rossi scende a destra) – Bivio
q.890 (Attenzione, il bivio non è evidente,siamo nei pressi di una piccola
radura cosparsa di ciottoli di sasso: a destra il buon sentierino con bolli
rossi si inoltra nel bosco in discesa, noi invece scendiamo a sinistra
attraverso la piccola radura stessa ritrovando degli altri bolli rossi. Piccolo
omino di sassi costruito in data odierna) – Valdora q.817 ( Dopo avere percorso un
vecchio sentiero nel bosco con qualche saliscendi arriviamo a una grande
radura. Dritto a sinistra in salita una carrareccia riporta verso la
carrozzabile di Casanova dell’Alpe, noi dritto a destra sempre seguendo i bolli
rossi dove l’iniziale largo sentiero si ridurrà col seguito) – Bivio q.660 ( Dopo una ripida discesa
tra gli alberi arriviamo su un sentierino, lo prendiamo a sinistra sempre seguendo
i bolli rossi) – Molino di Carpanone q.638
(Arriviamo alla bella cascata del fosso del Romiceto, sulla sponda opposta ci
sono i pochi resti del Molino di Carpanone dietro il quale si continua a salire
virando a sinistra nel bosco) – Crinale
q.722 (Saliti nel bosco dal molino si arriva ad un piccolo crinale che
seguiamo a sinistra in leggera salita) – Croce Fabbri q.742 ( Innesto sulla
forestale, la prendiamo a sinistra) – Ponte
Camera q.840 ( Pochi minuti dopo avere passato un cippo del kilometro 6/14
arriviamo al grande Ponte della Camera, lo oltrepassiamo e lasciamo la
forestale salendo a destra per largo sentiero non segnato tenendoci paralleli
al fosso della Camera. Giunti sui 920 metri il sentiero sembra sparire nel
bosco, allora viriamo a sinistra, nord/est, lasciandoci alle spalle il fosso
della Camera e saliamo ripidamente senza tracia obbligata nel fitto bosco
mantenendo la direzione) – Le Grigiole q.1007
(Sbuchiamo dietro il rudere recintato delle Grigiole, ci portiamo davanti e
scendiamo pochi metri alla sottostante forestale che prendiamo a destra) – Il Baraccone q.1027 ( Lasciamo la
forestale nel frattempo diventata asfaltata quando compie una curva a gomito a
destra. Incrocio: a destra in ripida salita CAI 207, noi a sinistra che è
sempre CAI 207) – Bivio
q.1022 (Cartelli dopo un minuto che si è lasciata la forestale: dritto il CAI
207 arriva alla casa del Paretaio, noi a
destra per CAI 221) – Siepe dell’Orso q.979 (Casa
ristrutturata. Alla sua destra in discesa continua il CAI 221 per Pietrapazza,
noi a sinistra per carrozzabile in discesa che immediatamente lasciamo a favore
di un sentiero a destra non segnato in falsopiano) – Sella q.879 (A destra e sinistra ci
sono rispettivamente i sentieri ormai scomparsi per Ca’di Giorgio e Ca’ Santoni.
Noi proseguiamo dritto per crinale che ora sale ripidamente per monte Roncacci,
direzione nord/est. Iniziano alcuni bolli rossi) – Monte Roncacci q.916 ( Niente che ne
evidenzi la cima, la traccia di crinale con bolli rossi gli passa poco sotto alla
sua destra) – Cima
q.901 (Cippo in sasso sulla vetta, si prosegue per traccia sul crinale panoramico che a circa quota q.963 termina, da quì si scende molto ripidamente per esile traccia nel bosco,
attenzione ai pochi e sbiaditi bolli rossi, direzione nord) – Bivio
q.740 ( Dopo una ripida discesa per crinale alberato arriviamo su un
sentierino, lo prendiamo a destra e dopo pochi metri lo lasciamo continuando la
ripida discesa a sinistra. Abbondanti bolli rossi) – Bivio q.605 ( Dopo un’ulteriore ripida
discesa per crinale alberato arriviamo ad un sentierino, lo prendiamo a
sinistra seguendo i bolli rossi che diventano più radi) – Cippo q.585 ( Il sentiero curva a
gomito a destra sotto un cippo di sasso)
– Fosso
q.510 (Guadiamo il fosso e risaliamo dalla parte opposta lungo un costone
roccioso dove è anche situata una pompa per l’acqua. A metà risalita prendiamo
un sentiero a destra che ci porta fin sotto la casa di Cortine di Sopra) – Cortine di Sopra q.544 (Grande
edificio ristrutturato. Innesto sul CAI 211, prendiamo la larga mulattiera a
destra in discesa) – Molino
di Cortine q.481 (Antico complesso ristrutturato. Evitiamo la carrozzabile
che svolta a destra attraversando il Bidente e proseguiamo dritto per CAI 211 paralleli al corso d'acqua) – Cà Pomino q.478 (Arriviamo in una bella
radura, a sinistra c'è il rudere tra i rovi, noi andiamo dritto verso il casotto nel
prato dove poco prima il CAI 211 svolta a sinistra) – Bivio q.480 (Chiudiamo l’anello) - Cà del Topino q.479 – Casina del Ponte q.468 - Molinaccio q.473.
DISLIVELLO TOTALE:1280 m
QUOTA MASSIMA: Il Baraccone q.1027
LUNGHEZZA: 15,7 km
DIFFICOLTA: EE
DIFFICOLTA: EE
NOTE:
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Sentieri |
- Attraversato il ponticello al Bivio q.480 saliamo a destra senza traccia tra gli
alberi tenendoci sempre sul punto più alto con direzione sud/ovest fino a
guadagnare il crinale, da qui si seguirà una buona traccia che a volte si
mantiene poco sotto, ora a destra ora a sinistra del crinale stesso.
- Tutto l’itinerario dalla deviazione q.975 attraverso
Valdora, Molino di Carpanone fino a Croce Fabbri (innesto sulla forestale) è
per vecchie tracce di sentiero più o meno evidenti ma sempre segnate con
vecchi bolli rossi. Nel caso perdessimo la direzione conviene tornare
all’ultimo bollo rosso per ritrovare il successivo. Il bivio q.890 è
praticamente invisibile,d’istinto si proseguirebbe dritto per buon sentiero
che s’inoltra nel bosco sempre con bolli rossi. Prendiamo come riferimento
una minuscola radura con qualche ciottolo di sasso alla nostra sinistra e un
omino fatto da noi.
- Il tratto Ponte della Camera- Le Grigiole non è segnato
e senza punti di riferimento nel fitto bosco ci consente di risparmiare alcuni
chilometri di forestale. Inizialmente è largo ma ben presto sembra svanire,
noi ci teniamo paralleli al fosso della Camera, alla nostra destra, fino a
circa 920 metri poi viriamo a sinistra in ripida salita senza traccia
obbligata mantenendo la direzione nord/est e anche se non arrivassimo dietro Le
Grigiole arriviamo d’obbligo sulla forestale che prendiamo a destra.
- Tutto l’itinerario da monte Roncacci a Cortine di
Sopra è contrassegnato con abbondanti bolli rossi.
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Fonti
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Fonte alla partenza nell’area pic-nic di
Ponte del Faggio.
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TEMPI RILEVATI: |
Tempo Totale (ore) |
TEMPI RILEVATI: |
Tempo Totale (ore) |
Molinaccio |
0,00 |
Bivio q.1022 |
3,46 |
Casina del Ponte |
/ |
Siepe dell’Orso |
3,52 |
Ca’ del Topino |
/ |
Sella q.879 |
4,10 |
Bivio q.480 |
0,04 |
Monte Roncacci |
4,15 |
Incrocio q.672 |
0,31 |
Cima q.901 |
4,22 |
Casanova dell’Alpe |
1,24 |
Bivio q.740 |
4,40 |
Deviazione q.975 |
1,28 |
Bivio q.605 |
4,54 |
Fonte q.937 |
1,33 |
Cippo q.585 |
4,58 |
Bivio q.890 |
1,38 |
Fosso q.510 |
5,07 |
Valdora |
2,00 |
Cortine di Sopra |
5,13 |
Bivio q.660 |
2,20 |
Molino di Cortine |
5,28 |
Molino di Carpanone |
2,24 |
Cà Pomino |
/ |
Crinale q.722 |
2,35 |
Bivio q.480 |
5,33 |
Croce Fabbri |
2,40 |
Ca’ del Topino |
/ |
Ponte Camera |
3,13 |
Casina del Ponte |
/ |
Le Grigiole |
3,35 |
Molinaccio |
5,38 |
Il Baraccone |
3,45 |
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La secolare attività del mulino delle Cortine
Il mulino delle Cortine
risulta documentato come mulino comunitario sin dal 500.
La struttura veniva annualmente posta all'incanto
dal comune di Poggio alla Lastra e data in conduzione al maggior offerente. Tra
i primi conduttori documentati risulta Francesco da Cristofano che nel 1555 lo
ottenne in appalto per un offerta di 230 Bolognini (la moneta battuta dalla
zecca di Bologna che all'epoca circolava nella Romagna fiorentina).
Il comune avrebbe
fornito a proprie spese le coppole ,uno strumento di misurazione del grano e
della farina che venivano consegnate direttamente dal sindaco. Il mugnaio dal
canto suo avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione del mulino ,assicurarsi
di fare celebrare quattro messe il giorno di santa Maria Assunta il 15 agosto e
di pagare due ceri alla chiesa di Strabatenza.
In quel periodo il
complesso era costituito dal solo mulino principale e probabilmente rimase tale
fino a quando il 15 maggio del 1800 (come testimonia la data scolpita
nell'architrave di una finestra ) l'allora livellario Giovanni Filippo Fabbri ottenne dal comune
l'autorizzazione a costruire la” guadagnola”, il piccolo mulino collocato più a
valle.
Fu poi lo stesso Fabbri
nel 1834 ad acquistare il complesso dal comune di Bagno di Romagna.
Nel corso degli anni
diversi proprietari si susseguirono nella gestione del mulino : nel 1864 fu di
Milanesi Pasquale, nel 1902 ne fu proprietario Giovanni Giannelli, mentre nel
1943 il mulino tornò di proprietà della famiglia Milanesi che lo condusse fino
al suo abbandono. La secolare attività del mulino si era ormai ridotta a causa
dell'esodo in corso nella vallata; le macine si fermarono del tutto nel 1968/69
quando Francesco Milanesi prese la difficile decisione di lasciare
definitivamente il mulino.
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Croce Fabbri q.742
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Croce Fabbri q.742
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Panorama
dal crinale che da Siepe dell’Orso passa monte Roncacci e scende alla casa di
Cortine di Sopra verso i ruderi de Il Trogo
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Fosso q.510 (Guadiamo il fosso e risaliamo dalla
parte opposta lungo un costone roccioso dove è anche situata una pompa per
l’acqua )
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