Bell' itineraio per crinali sconosciuti all'interno del parco delle Foreste Casentinesi tra Cà di Veroli e il monte Castelluccio, riferito a escursionisti che si sappiano muovere al di fuori dei consueti sentieri segnati.
DATA: 2 marzo 2014
PARTENZA: Da Forlì con la
statale 310 arriviamo a Santa Sofia e oltrepassato il ponte sul Bidente,
seguiamo le indicazioni per San Piero in Bagno e il passo del Carnaio.
Esattamente dopo 1,6 km voltiamo a destra e proseguiamo oltrepassando il
paesino di Poggio alla Lastra dopo il quale la strada diventa carrozzabile,
fino all’albergo ristorante Cà di Veroli ricavato da una casa rurale che ci
rimane poco sopra alla nostra sinistra.
In questo punto la carrozzabile
curva a U attraverso un verde prato, tralasciamo il largo CAI 213/A chiuso da
sbarra alla nostra sinistra, proseguiamo per circa altri 150/200 metri e quando
si curva a gomito a sinistra, individuiamo un esile sentierino non segnato che
sale (circa 12 km da Santa Sofia)
Per la carta
escursionistica scala 1:25000 - 19-Bagno di Romagna, si ringrazia l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano info@iga-cartografia.it - tel. 0547.613109
ITINERARIO:
Partenza q.479 (Dopo avere oltrepassato Cà
di Veroli e l’inizio del largo CAI 213/A, sulla curva a gomito della
carrozzabile saliamo per sentierino non segnato alla nostra sinistra) – Traliccio
Enel q.520 (Il sentierino ben evidente aggira il traliccio e in breve si
porta sul crinale alberato) – Monte
Riccio q.658 (Sulla cima c’è un casotto di legno sempre chiuso per
l’avvistamento dei colombi, il sentierino scende dalla parte opposta mantenendo
il crinale con direzione sud) – CAI 213 q.646 (Innesto
sul CAI 213 che in questo punto attraversa il crinale, noi lo lasciamo subito e
proseguiamo in salita sul crinale sempre con direzione sud, ora aiutati da
sporadici e sbiaditi bolli rossi) – Monte
Casaccia q.784 (Poche decine di metri prima di arrivare a una grande
recinzione, con una deviazione e risalendo a destra senza una traccia
obbligata, ci portiamo sulla cima del monte Casaccia) – Sella q.732 (Dal monte Casaccia ritorniamo
sui nostri passi arrivando a una grande recinzione che attraversa il crinale
oltrepassata la quale c’è un largo sentiero: a sinistra scende verso i ruderi
di Mulinello, a destra scende portandosi sulla carrozzabile Cà di
Veroli/Pietrapazza, noi teniamo il crinale in salita con traccia e sbiaditi
bolli rossi, direzione sud/sud-est) – Cima q.972 (Senza nome
sulle carte e quotata 972 m, una delle tante che costituisce il crinale, ci si
arriva dopo una ripida salita. Ora il crinale cambia direzione e prosegue a est,
attraversando in breve un tratto di crinalino affilato) – Monte
Castelluccio q.1115 (Nessun indicazione sull’anonima cima, c’è un piccolo
cippo dell’IGM poco evidente. Il crinale termina, ora scendiamo a destra senza
traccia tra gli alberi, sud, poco sotto di noi, anche se non si vede c’è la
forestale CAI 201) – CAI 201 q.1050 (Innesto sulla
forestale CAI 201, la teniamo a sinistra)
– Bivio q.1023 (Bivio e cartelli poco
sotto la Macchia del Cacio: a destra inizia il CAI 193 per San Piero in Bagno,
noi teniamo la forestale CAI 201) – Bivio q.985 (Bivio della forestale: a
sinistra a ritroso scende verso i ruderi di Valcitura senza nessuna
indicazione, noi dritto sul CAI 201) –
Carrozzabile q.992
(Carrozzabile che collega San Piero in Bagno a Rio Salso, la attraversiamo e
continuiamo in salita sul largo sentiero CAI 201) – Monte Piano (Incrocio e cartelli a
q.1050: a sinistra inizia il sentiero CAI 213 che scende a Rio Salso, dritto
prosegue il CAI 201, noi facciamo una deviazione e saliamo a sinistra con
traccia segnata da bolli rossi che poco sopra conduce al “Crocione” di Monte
Piano tra gli alberi e proseguendo si oltrepassa un grande cippo dell’IGM fino
al belvedere) – Belvedere q.1046 (Punto panoramico,
torniamo sui nostri passi fino all’incrocio q.1050) – Monte
Piano (Tornati all’incrocio q.1050 riprendiamo il CAI 201 che in breve
inizia a scendere) – Incrocio q.946
(Cartelli e cippo di sasso: a destra scende il CAI “Val di Bagno Trek” per San
Piero in Bagno, dritto prosegue il CAI 201 verso monte Frullo, noi scendiamo a
sinistra con sterrata non segnata) – Valmaggio q.848 (Solo pochi sassi
rimasti di quella che era la casa, ora c’è un piccolo capanno in lamiera. Poche
decine di metri prima di arrivarci, tralasciamo un largo sentiero sterrato che
sale a sinistra, passiamo davanti ai ruderi con la sterrata in falsopiano che
in breve si riduce a sentiero) – Ca’ Monte Le Vigne q.763
(I ruderi della casa sono completamente sepolti dai rovi, innesto sul CAI 203:
senza passare davanti ai ruderi, saliamo a sinistra per sentierino CAI 203 un
po’ infrascato) – Bivio
q.770 (Dritto in piano il sentiero prosegue non segnato, il CAI 203 sale
dritto a sinistra in salita, segni CAI)
– Sella
q.825 (Dopo la salita raggiungiamo il crinale, il CAI 203 prosegue dalla
parte opposta e inizia a scendere, noi lo lasciamo e andiamo a destra in
falsopiano per traccia non segnata appena sotto il crinale alberato, direzione
nord) – Cima
q.820 (Anonimo promontorio senza nome sulle carte ma quotato 820 m, il crinale
si biforca ma a causa degli alberi non è evidente, a destra, nord/est, conduce
al monte Cruccolo, noi andiamo dritto, nord/ovest, e subito si esce dal bosco) – Sella q.767 (E’ una delle tante selle
che ci sono sul crinale, ma questa è caratterizzata da un grosso masso alla
nostra destra e dalla presenza di una vecchia recinzione) – CAI 203 q.698 (Innesto sul CAI 203,
sale dalla nostra sinistra dal rudere di Quadalto e ora prosegue con il
crinale) – Cà di Veroli q.483 (Albergo/ristorante
ricavato da vecchi edifici, scendiamo alla sottostante carrozzabile fino
all’auto) – Arrivo q.479.
DISLIVELLO TOTALE: 1150 m
QUOTA MASSIMA: Monte
Castelluccio q.1115
LUNGHEZZA: 16 km
DIFFICOLTA:
EE
NOTE:
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Sentieri
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- Tutto il lungo crinale che dalla partenza
sale fino al monte Castelluccio non è
segnato, generalmente è percorso da una buona traccia e alterna tratti nel
bosco a scorci panoramici.
- La deviazione dalla sella q.825, ci consente
abbandonando il CAI 203 che andrebbe a scendere alla casa di Quadalto, di
mantenerci in quota percorrendo un bel tratto di crinale panoramico, la
segnatura è assente.
- Nel complesso è un itinerario non difficile ma
riservato a escursionisti esperti, conoscitori del posto o che si sappiano
muovere al di fuori dei consueti sentieri segnati, con carta topografica,
bussola, altimetro o GPS.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale (ore)
|
Partenza
q.479
|
0,00
|
Belvedere
|
4,00
|
Traliccio
Enel
|
/
|
Monte
Piano
|
/
|
Monte
Riccio
|
0,30
|
Incrocio
q.946
|
4,13
|
CAI
213 q.646
|
1,00
|
Valmaggio
|
4,25
|
Monte
Casaccia
|
1,45
|
Ca’ Monte Le Vigne
|
4,45
|
Sella
q.732
|
1,50
|
Bivio
q.770
|
4,47
|
Cima
q.972
|
2,35
|
Sella
q.825
|
5,56
|
Monte
Castelluccio
|
3,10
|
Cima
q.820
|
5,00
|
CAI 201 q.1050
|
3,15
|
Sella q.767
|
/
|
Bivio
q.1023
|
3,25
|
CAI
203 q.698
|
5,25
|
Bivio
q.985
|
3,38
|
Cà
di Veroli
|
5,55
|
Carrozzabile
q.992
|
3,40
|
Arrivo
q.479
|
6,00
|
Monte Piano
|
3,55
|
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Sella q.732
(Dal monte Casaccia ritorniamo sui nostri passi arrivando a una grande
recinzione che attraversa il crinale oltrepassata la quale c’è un largo
sentiero: a sinistra scende verso i ruderi di Mulinello, a destra scende
portandosi sulla carrozzabile Cà di Veroli/Pietrapazza, noi teniamo il
crinale in salita con traccia e sbiaditi bolli rossi, direzione sud/sud-est)
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Monte Piano
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Questo tratto
lastricato sul crinale anticipa che ci stiamo
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Panorama dal
CAI 203 che scende a Cà di Veroli, sul crinale che abbiamo iniziato a
percorrere alla mattina.
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