ITINERARIO: Partenza q.479 (Dopo avere oltrepassato Cà di Veroli e l’inizio del largo CAI 213/A, sulla curva a gomito della carrozzabile saliamo per sentierino non segnato alla nostra sinistra) - Traliccio Enel q.520 (Il sentierino ben evidente aggira il traliccio e in breve si porta sul crinale alberato, successivamente incontriamo due minuscole costruzioni di sasso) – Monte Riccio q.658 (Il sentierino si esaurisce sulla cima boscosa presso un casotto di legno sempre chiuso per l’avvistamento dei colombi, ci portiamo verso la vicina torretta di impalcatura metallica sotto la quale scende una traccia di passaggio, direzione sud) - Bivio q.632 (Appena scesi dal monte Riccio la traccia di passaggio si divide, seguiamo quella a destra che si abbassa a mezzacosta e in breve vediamo una grande scritta nera sul macigno “SM25”, la superiamo e ne segue un traverso terroso che si collega al crinale) – CAI 213 q.646 (Innesto sul CAI 213 che in questo punto attraversa il crinale, lo attraversiamo e proseguiamo in salita sul crinale sempre con direzione sud su traccia di passaggio) - Sella q.710 (È la selletta boschiva situata tra i punti alti quotati 735 metri e 766 metri da IGM Emilia Romagna, la zona è anonima e passa molto probabilmente inosservata. Prestando attenzione invece scende alla nostra sinistra un buon sentierino probabilmente verso il fondovalle del rio Salso, molto meno evidente quello che scende a destra forse collegandosi alla casa di Campo di Sopra, andiamo avanti scartando il buon sentiero dritto a sinistra che rimane a mezzacosta e saliamo rimanendo sul filo del crinale boschivo) - Crinale q.748 (Giungiamo sotto il versante settentrionale del monte Casaccia, riconoscibile perché il versante alla nostra destra è in erosione con una evidente stratificazione marnosa che degrada, in questo punto la buona traccia si sposta a sinistra a mezzacosta per aggirare la vetta. Dalla parte opposta ritroviamo il crinale, quindi anziché seguirlo ci voltiamo indietro e inerpichiamo la cresta senza alcuna traccia di passaggio stretti tra la vegetazione e il pendio in forte stato di erosione) - Monte Casaccia q.784 (Senza toponimo ma quotato 784 metri da IGM Emilia Romagna. Sul punto alto non troviamo alcuna indicazione, torniamo sui nostri passi) - Crinale q.748 (Riprendiamo a percorrere il crinale con direzione SE) – Sella q.732 (Quota da GPS. Ampia sella di sedimenti attraversata da una grande recinzione, indicazioni assenti: a sinistra scende l’antica mulattiera per il rudere di Mulinello e il complesso diroccato di Pian della Noce, a destra seguendo la recinzione si scende verso la carrozzabile di Pietrapazza, manteniamo la direzione e il crinale in salita) - Cima q.813 (Uno dei tanti punti alti anonimi del lungo crinale, questo tratto è panoramico su fondo sedimentario) – Cima q.972 (Senza toponimo ma quotata 972 metri da IGM Emilia Romagna. Guadagniamo l’anonima cima dopo una ripida salita su pendio erboso coperto da una rada boscaglia, quando ne usciamo ci si presenta un breve tratto di crinale aperto e semi pianeggiante su fondo di sedimenti al termine del quale caliamo tra gli alberi, ne usciamo subito e il crinale diventa aereo con qualche parte su roccia) - Bivio q.965 (Non lo intuiamo ma siamo sotto il punto alto quotato 984 metri da IGM Emilia Romagna, la buona traccia si divide, possibili segni rossi: scartiamo quella a sinistra e stiamo a destra in salita che sarebbe il proseguo del crinale principale, direzione SE) - Bivio q.1084 (Transitiamo ai piedi di un pendio di sedimenti lambito dal bosco al termine del quale entriamo tra gli alberi, lasciamo la traccia più evidente che spostandosi a sinistra si mantiene a mezzacosta e aggira il versante settentrionale del monte Castelluccio, saliamo ripidamente a destra su esile traccia che esce dalla macchia boschiva, poi si avanza a vista nel piccolo pendio erboso) – Monte Castelluccio q.1115 (Nessun indicazione sull’anonima cima, c’è un piccolo punto trigonometrico dell’IGM poco evidente, ora scendiamo a destra senza traccia tra gli alberi, sud, poco sotto di noi anche se non si vede c’è la forestale CAI 201) – CAI 201 q.1050 (Innesto sulla forestale CAI 201, la teniamo a sinistra) – Bivio q.1023 (Bivio e cartelli poco sotto la Macchia del Cacio: a destra inizia il CAI 193 per San Piero in Bagno, noi teniamo la forestale CAI 201) - Incrocio q.980 (Camminando sulla forestale CAI 201, alla nostra destra ci sono in sequenza gli ingressi di due sentierini generalmente in uso alle MTB, se non vi fosse un cartello passerebbero inosservati) – Bivio q.985 (Bivio della forestale: a sinistra a ritroso scende verso i ruderi di Valcitura rimaniamo sul CAI 201) – Carrozzabile q.992 (Carrozzabile che collega San Piero in Bagno a Rio Salso, la attraversiamo e continuiamo in salita sul largo sentiero CAI 201) – Monte Piano (Incrocio e cartelli a q.1050: a sinistra inizia il sentiero CAI 213 che scende a Rio Salso, dritto prosegue il CAI 201, noi facciamo una deviazione e saliamo a sinistra con traccia segnata da bolli rossi che poco sopra conduce al “Crocione” di Monte Piano tra gli alberi e proseguendo si oltrepassa un grande cippo dell’IGM fino al belvedere) – Belvedere q.1046 (Punto panoramico, torniamo sui nostri passi fino all’incrocio q.1050) – Monte Piano (Tornati all’incrocio q.1050 riprendiamo il CAI 201 che in breve inizia a scendere) – Incrocio q.946 (Cartelli e cippo di sasso: a destra scende il CAI “Val di Bagno Trek” per San Piero in Bagno, dritto prosegue il CAI 201 verso monte Frullo, noi scendiamo a sinistra con sterrata non segnata) – Valmaggio q.848 (Solo pochi sassi rimasti di quella che era la casa, ora c’è un piccolo capanno in lamiera. Poche decine di metri prima di arrivarci, tralasciamo un largo sentiero sterrato che sale a sinistra, passiamo davanti ai ruderi con la sterrata in falsopiano che in breve si riduce a sentiero) – Ca’ Monte Le Vigne q.763 (I ruderi della casa sono completamente sepolti dai rovi, innesto sul CAI 203: senza passare davanti ai ruderi, saliamo a sinistra per sentierino CAI 203 un po’ infrascato) – Bivio q.770 (Dritto in piano il sentiero prosegue non segnato, il CAI 203 sale dritto a sinistra in salita, segni CAI) – Sella q.825 (Dopo la salita raggiungiamo il crinale, il CAI 203 prosegue dalla parte opposta e inizia a scendere, noi lo lasciamo e andiamo a destra in falsopiano per traccia non segnata appena sotto il crinale alberato, direzione nord) – Cima q.820 (Cima senza toponimo quotata 820 metri da IGM Emilia-Romagna o 824 metri da CTR Emilia-Romagna. Il punto è anonimo e può passare inosservato, prestiamo attenzione perché il crinale si divide: quello principale che stiamo percorrendo mantiene la direzione, noi dobbiamo intraprendere a sinistra il crinale che si sviluppa più in basso con direzione NO) – Sella q.767 (E’ una delle tante selle che ci sono sul crinale, ma questa è caratterizzata da un enorme masso solitario alla nostra destra, sempre da questa parte ha inizio un sentiero a mezzacosta nel bosco, noi ci manteniamo sul crinale, comunque è indifferente) – Sella q.725 (Dietro di noi proviene il sentiero che si manteneva a mezzacosta e allo stesso modo continua poco più avanti, noi volutamente preferiamo tenere il crinale per salire sul punto alto quotato 754 metri da IGM Emilia-Romagna) – Quota 715 (Nella discesa del crinale dobbiamo affrontare un balzo roccioso particolarmente delicato, quindi giunti nel punto basso ritroviamo il sentiero dietro di noi che come sempre transitava a mezzacosta nel sottobosco e ora tiene il crinale, è quotato 715,4 metri da CTR Emilia-Romagna) – Incrocio q.698 (La zona è caratterizzata da una bella lastricatura marnosa, in loco c’è un omino di sasso, a destra cala una invisibile traccia che riconduce al rudere di Vauccio, noi caliamo a sinistra innestandoci immediatamente sul CAI 203 che proviene dal rudere di Quadalto e ora prosegue lungo il nostro crinale) – Sella q.691 (Scartiamo a destra la buona traccia con bolli rossi che scende a Ca’ Vauccio e teniamo il CAI 203 che si sposta a sinistra e scende verso Cà di Veroli lasciando il crinale) - Cà di Veroli q.483 (Albergo/ristorante ricavato da vecchi edifici, scendiamo alla sottostante carrozzabile fino all’auto) – Arrivo q.479.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 16 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 1150 m QUOTA MASSIMA: M. Castelluccio q.1115 |
Sentieri Tutto
il lungo crinale che dalla partenza sale fino al
monte Castelluccio non è segnato, generalmente è percorso da una buona
traccia e alterna tratti nel bosco a scorci panoramici. La
deviazione dalla sella q.825, ci consente abbandonando il CAI 203 che
andrebbe a scendere alla casa di Quadalto, di mantenerci in quota percorrendo
un bel tratto di crinale panoramico, la segnatura è assente. Nel complesso è un itinerario non difficile ma riservato a escursionisti esperti, conoscitori del posto o che si sappiano muovere al di fuori dei consueti sentieri segnati, con carta topografica, bussola, altimetro o GPS. |
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Rifugi-Bivacchi Assenti |
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Fonti Assenti |
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TEMPI RILEVATI netti: |
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Partenza
q.479 |
0,00 |
Bivio
q.985 |
3,38 |
Traliccio
Enel |
/ |
Carrozzabile
q.992 |
3,40 |
Monte
Riccio |
0,30 |
Monte
Piano |
3,55 |
Bivio q.632 |
0,32 |
Belvedere
|
4,00 |
CAI
213 q.646 |
1,00 |
Monte
Piano |
/ |
Sella q.710 |
/ |
Incrocio
q.946 |
4,13 |
Crinale q.748 |
/ |
Valmaggio
|
4,25 |
Monte
Casaccia |
1,45 |
Ca’ Monte Le Vigne |
4,45 |
Crinale q.748 |
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Bivio q.770 |
4,47 |
Sella
q.732 |
1,50 |
Sella
q.825 |
5,56 |
Cima q.813 |
/ |
Cima
q.820 |
5,00 |
Cima
q.972 |
2,35 |
Sella
q.767 |
/ |
Bivio q.965 |
/ |
Sella
q.725 |
/ |
Bivio q.1084 |
/ |
Quota
715 |
/ |
Monte
Castelluccio |
3,10 |
Incrocio
q.698 |
5,25 |
CAI 201 q.1050 |
3,15 |
Sella q.691 |
5,28 |
Bivio
q.1023 |
3,25 |
Cà
di Veroli |
5,55 |
Incrocio
q.980 |
/ |
Arrivo
q.479 |
6,00 |
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Sella q.732
(Dal monte Casaccia ritorniamo sui nostri passi arrivando a una grande
recinzione che attraversa il crinale oltrepassata la quale c’è un largo
sentiero: a sinistra scende verso i ruderi di Mulinello, a destra scende
portandosi sulla carrozzabile Cà di Veroli/Pietrapazza, noi teniamo il
crinale in salita con traccia e sbiaditi bolli rossi, direzione sud/sud-est)
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Monte Piano
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Questo tratto
lastricato sul crinale anticipa che ci stiamo
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Panorama dal
CAI 203 che scende a Cà di Veroli, sul crinale che abbiamo iniziato a
percorrere alla mattina.
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