Lunga, faticosa e solitaria traversata semi-alpinistica delle Cime dei Forni.
DATA: 4 agosto 2015
PARTENZA: Bivacco
del Piero q.3166 (vedi monte Confinale).
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO: Bivacco Del
Piero q.3166 (Ci portiamo dietro il bivacco e risaliamo ripidamente e a
vista, direzione est, la cima della Manzina caratterizzata da grandi sfasciumi
di roccia, qualche sporadico omino di sasso)
– Cima della Manzina q.3318 (Nessuna
indicazione sulla cima, scendiamo dalla parte opposta sempre con direzione est
su ripide rocce instabili) – Forcella q.3255
(Stretto intaglio del crinale, continuare sullo stesso sembra più complicato,
scendiamo l’angusto e ripido canalino detritico alla nostra destra al termine
del quale riprendiamo la direzione est a mezzacosta su grandi massi di roccia
per ricollegarci in seguito sul crinale in prossimità della vedretta Montagna
Vecchia, si procede a vista) – Punto
Basso q.3133 (Superati i punti quotati da IGM rispettivamente 3168 m e 3186
m, arriviamo sul punto più basso del crinale in prossimità di un piccolo nevaio
che scende alla nostra sinistra, nord. Ora risaliamo ripidamente a vista su
sfasciumi di roccia fino alla cima occidentale dei Forni, qualche passaggio di
1°) –
Cima occidentale dei Forni
q.3227 (Omino di sasso sulla cima senza altre indicazioni, siamo sulla
punta ovest della cima occidentale, perdiamo quota verso il punto quotato 3191
m da IGM) - Cima occidentale dei Forni q.3232
(Nessuna indicazione, siamo sulla punta est della cima occidentale) - Cima dei Forni Centrale q.3240 (Grande
omino di sasso sulla larga e pianeggiante cima, continuiamo scendendo
facilmente sul crinale in vista della sottostante vedretta dei Castelli) - Punto basso q.3181
(Appena scesi dalla cima dei Forni Centrale raggiungiamo l’ampia sella nevosa, alla
nostra sinistra c’è la vedretta dei Castelli, riprendiamo di nuovo a risalire
su sfasciumi di roccia per guadagnare quota) - Cima
q.3223 (Risaliti dalla vedretta dei Castelli siamo sul punto quotato 3223 m
da IGM, davanti a noi si vede tutto il crinale che si sviluppa a semicerchio e
che conduce fino alla cima orientale dei Forni) - Cima
Orientale dei Forni q.3247 (Nessuna indicazione e piccolo omino di sasso,
scendiamo facilmente sul crinale per risalire dopo pochi minuti la vistosa e
aguzza punta rocciosa che si trova a poca distanza) - Cima q.3243 (L’aguzza
cima quotata 3243 m da IGM la risaliamo mantenendoci sempre sul filo del
crinale e prestando attenzione ai passaggi esposti su entrambi i lati, ora la
cresta cambia direzione e inizia a scendere ripidamente verso il passo dello
Zebrù sud, direzione nord/est, attenzione che il versante alla nostra sinistra
precipita verticalmente nella sottostante vedretta dei Castelli) - Passo dello Zebrù Sud
q.3012 (Indicazioni assenti: a sinistra c’è la vedretta dei Castelli,
dritto il crinale risale, noi scendiamo a destra su buona traccia, direzione sud/est,
che in breve termina, quindi si procede paralleli al facile canalino detritico
che ci porta in aperta prateria) - Quota 2870 (Innesto sul sentiero CAI,
è evidenziato da alcuni paletti nella prateria, lo prendiamo a destra
continuando a scendere e a mantenere la direzione sud/est) - Deviazione
q.2780 (Lasciamo i paletti CAI che iniziano a virare con direzione nord/est
verso il rifugio Pizzini, tagliamo tenendo la nostra direzione sud/est e
seguendo il corso d’acqua del rio Grande che nasceva sotto il passo dello Zebrù
sud, si procede facilmente a vista in aperta prateria) - CAI 27/A q.2653 (Innesto sul
frequentato CAI 27/A, a sinistra conduce in breve al rifugio Pizzini, noi
andiamo a destra) - La Caserma q.2547 (Cartello indica i
pochi ruderi di sasso) - Fonte q.2498 - Incrocio q.2318 (Cartelli: a sinistra
il largo tracciato conduce a una vicina malga diroccata, a destra si va alla
malga Ables, lo attraversiamo e proseguiamo in discesa su sentiero CAI
27/A) - Baita Forni q.2254 (Rudere) - Carrozzabile q.2218
(Interdetta alle auto, la teniamo a destra in discesa) - Rifugio
Ghiacciaio dei Forni q.2178
DISLIVELLO TOTALE IN SALITA: 510 m
DISLIVELLO TOTALE IN DISCESA: 1530 m
QUOTA MASSIMA: Cima della Manzina q.3318
LUNGHEZZA: 9,7 km
DIFFICOLTA:
F
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- Itinerario alpinistico lungo, faticoso e
solitario, la traversata delle cime non è segnata, si procede a vista
sulla cresta valutando ogni volta i passaggi migliori, comunque il
percorso è intuitivo.
- Le difficoltà non sono per i passaggi di
arrampicata che si fermano al 1° (forse qualcosa di 2°), ma per la roccia
molto friabile e infida che a lungo andare “logora” sia fisicamente che
psicologicamente.
|
Fonti
|
-
Fonte sul CAI 27/A di ritorno dopo avere oltrepassato i ruderi della Caserma
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Bivacco Del Piero
|
0,00
|
Cima della Manzina
|
0,40
|
Forcella q.3255
|
0,52
|
Punto Basso q.3133
|
1,35
|
Cima occid. dei Forni q.3227
|
2,10
|
Cima occid. dei Forni q.3232
|
2,35
|
Cima dei Forni Centrale
|
3,05
|
Punto basso q.3181
|
3,19
|
Cima q.3223
|
/
|
Cima Orientale dei Forni
|
4,00
|
Cima q.3243
|
4,12
|
Passo dello Zebrù Sud
|
5,05
|
Quota 2870
|
5,25
|
Deviazione q.2780
|
5,31
|
CAI 27/A q.2653
|
5,53
|
La Caserma
|
6,15
|
Fonte q.2498
|
6,22
|
Incrocio q.2318
|
6,39
|
Baita Forni
|
6,46
|
Carrozzabile q.2218
|
6,50
|
Rifugio G. dei Forni
|
6,54
|
Dal bivacco
Del Piero risaliamo ripidamente e a vista, direzione est, la cima della
Manzina caratterizzata da grandi sfasciumi di roccia, qualche sporadico omino
di sasso.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Discesa dalla
Cima q.3243 verso il passo dello Zebrù sud, direzione nord/est, attenzione
che il versante alla nostra sinistra precipita verticalmente nella
sottostante vedretta dei Castelli
|
|
Discesa dalla
Cima q.3243 verso il passo dello Zebrù sud, direzione nord/est, attenzione
che il versante alla nostra sinistra precipita verticalmente nella
sottostante vedretta dei Castelli
|