DATA: 28 dicembre 2015
PARTENZA: Usciamo
al termine dell’autostrada A27 in prossimità di Belluno e iniziamo a percorrere
la SS.51 arrivando a Longarone (circa 14 km dal termine dell’autostrada),
quindi voltiamo a destra prendendo la SP.251che attraversato il grande ponte
sul Piave risale verso Erto, Casso e alla famosa diga del Vajont. Dopo 4,3 km
in corrispondenza di un tornante della SP.251, a destra inizia una stradina con
indicazioni per la ferrata che termina dopo 200 metri al parcheggio.
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO:
Parcheggio q.615 (Tabella della ferrata.
Senza entrare nella grande galleria che inizia dal parcheggio, scendiamo alla
sua destra per sentierino nel bosco, indicazioni) – Galleria q.584 (Al termine della
discesa nel bosco, si continua entrando in una stretta galleria) – Cengia q.595 (Finisce la lunga galleria
e usciamo sulla cengia dove inizia la via ferrata a strapiombo sulla gola del
Vajont) – Scala q.625 (Termina la cengia, una
scala molto esposta ci fa guadagnare quota, ora la ferrata prosegue
verticalmente dove è richiesta forza di braccia, solo brevi e piccole cenge
interrompono in seguito l’ascesa) – Fine
ferrata q.800 (Percorsa una cengia si arriva a una scala, la seconda dopo
quella iniziale, che ci fa superare un ultimo balzo roccioso sopra il quale un largo
traverso obliquo risale senza difficoltà fino al termine della ferrata all’entrata
del bosco dove si trovano vecchie strutture in cemento risalenti all’epoca
della costruzione della diga. Passiamo sotto la “porta” di cemento e risaliamo per
sentierino nel bosco, segni assenti) – Bivio
q.835 (Innesto su sentiero CAI “Troi de Moliesa”, a destra si scende
verso la diga, andiamo a sinistra per Casso, cartelli) – Bivio
q.920 (Cartelli e innesto sul sentiero “Troi de Sant’Antoni”, a
destra c’è il CAI 380 per Casso, andiamo a
sinistra in direzione di Codissago e del CAI 395/A)
–
Sant’Antonio q.817
(Piccola cappella nel bosco in stato di abbandono) – Bivio q.765 (Innesto
sul CAI 395/A, cartelli: dritto prosegue in falsopiano, noi lo teniamo a
sinistra in ripida discesa) – SP.251 q.668 (Finita la
ripida discesa nel bosco ci innestiamo su una carrozzabile, a pochi metri c’è
la strada asfaltata SP.251 che prendiamo in
discesa) – Deviazione
q.625 (Lasciamo la SP.251che curva a U e continua a scendere, andiamo
dritto sulla stradina che termina al parcheggio) – Parcheggio q.615.
DISLIVELLO TOTALE: 400 m
QUOTA MASSIMA: Sentiero Troi de
Sant’Antoni q.920 m
LUNGHEZZA: 4,7 km
DIFFICOLTA:
EEA
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- Ferrata realizzata nel 2015, difficile ma
è attrezzata molto bene con fune, staffe e due scale. Si svolge nella gola del Vajont e la diga è visibile da lontano
solo nella parte finale della via.
- Indispensabile la torcia elettrica per la galleria.
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Parcheggio
|
0,00
|
Galleria
q.584
|
0,05
|
Cengia
q.595
|
0,15
|
Scala
q.625
|
0,30
|
Fine
ferrata q.800
|
1,45
|
Bivio
q.835
|
1,50
|
Bivio
q.920
|
2,02
|
Sant’Antonio
|
2,15
|
Bivio
q.765
|
2,23
|
SP.251
q.668
|
2,35
|
Deviazione
q.625
|
2,45
|
Parcheggio
|
2,48
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sant’Antonio q.817
|
|
Sant’Antonio q.817
|
Sant’Antonio q.817
|
|
|
|