lunedì 13 giugno 2016

Monte Castagnolo e Cima della Croce (E/EE)

Il comprensorio delle Alpi Apuane è un ambiente unico nel suo genere, l'appellativo di "Alpi" dato a queste montagne che ha nella sua massima elevazione di 1947 metri con il monte Pisanino, deve fare riflettere sulle reali difficoltà che si possono incontrare, nulla è banale. Come in ogni zona, l'escursionista ha la tendenza a risalire le montagne più rinomate, questo itinerario ci porta invece a salire due modesti promontori praticamente sconosciuti che si riveleranno un ottimo "balcone" panoramico sulle cime più blasonate. 

DATA: 9 aprile 2016

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni per il centro, attraversiamo la città e dopo 4 km individuiamo la via “Bassa Tambura” o SP.5 con i cartelli per Resceto e Forno. La percorriamo per 7 km fino arrivare al paese di Forno, parcheggiamo lungo la strada presso il cartello all’entrata dell’abitato (11 km dal casello autostradale).





Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Forno q.178 (Appena oltrepassato il cartello di entrata al paese, scendiamo a destra tra le case che ci porta ad attraversare il vecchio ponticello di sasso dell’Indugio sul fiume Frigido, dalla parte opposta risaliamo a destra su mulattiera non segnata)       Carrozzabile q.190 (Ci innestiamo sulla carrozzabile, la prendiamo a sinistra)       Cimitero q.194 (Ci portiamo davanti il cimitero e risaliamo la gradinata di fianco le mura, poco sopra andiamo a sinistra su sentiero in piano che passa di fianco un canile e ritroviamo la mulattiera gradinata che continua a salire lasciandoci alle spalle le ultime case, segni assenti)        Rudere q.273 (Il sentierino si biforca, dritto a destra in falsopiano conduce a delle case, noi stiamo a sinistra in salita oltrepassando un rudere sulla piccola ma evidente mulattiera gradinata, segni e cartelli assenti)        Casa q.416 (Vecchia casa quotata 416 da IGM, il sentiero continua in salita poco sopra l’edificio tra i filari di viti)        Bivio q.490 (Innesto sul CAI 154, cartelli assenti, ma segni bianco/rossi: a sinistra in falsopiano si raggiunge la casa quotata 485 da IGM, noi teniamo la mulattiera a destra in ripida salita)    –     Casa q.520 (Piccola casa abbandonata, non risulta neanche sulla mappa IGM)       Pian dei Santi q.575 (Ruderi e case abbandonate, bivio con indicazioni sul muretto a secco: a sinistra il sentiero riporta a Forno, noi andiamo a destra tenendo il CAI 154 in leggera discesa, indicazioni per Casania e la Cava di Onice)        Cava di Onice q.580 (Incrocio con indicazioni: a destra in discesa il CAI 154 continua per il paese di Casania, dritto in falsopiano inizia il sentiero CAI di raccordo al CAI 161 per Resceto, noi andiamo a sinistra e in breve scendiamo facendo visita alla buia e angusta cava di Onice, indicazioni “Grotta”, percorriamo la galleria e in breve ci reinnestiamo sul CAI 154, lo prendiamo a destra in salita ritornando all’incrocio. Ora continuiamo sul sentiero CAI di raccordo per Resceto, direzione est)       Crinale q.727 (Dopo una ripida risalita a zig-zag raggiungiamo il crinale est di monte Girello, il sentiero CAI continua ora in falsopiano e a mezzacosta con direzione nord/est)       Bivio q.726 (Il sentierino a mezzacosta si biforca, dritto a destra non è segnato e probabilmente è destinato a scendere in località Manico del Paiolo, stiamo sul sentiero CAI  dritto a sinistra ben segnato)        Bivio q.777 (Innesto sul CAI 161, segni sulla roccia: a destra scende al paese di Resceto, noi lo teniamo a sinistra e in seguito inizia a salire nel fitto bosco)        Deviazione q.983 (Alla fine della ripida salita usciamo dal bosco presso un punto panoramico, il CAI 161 ora continua in falsopiano e aggira il versante ovest di monte Castagnolo, noi lo lasciamo e risaliamo a destra su traccia non segnata che in breve ci porta sulla cima)        Anticima q.1009 (Verde promontorio panoramico che potrebbe far pensare di essere sulla vetta, per raggiungere il punto alto invece dobbiamo percorrere l’evidente crinalino est superando con un po’ di attenzione alcuni balzi rocciosi infrascati)        Monte Castagnolo q.1012 (Nessuna indicazione, ritorniamo sui nostri passi)    –    Anticima q.1009 (Ora scendiamo a vista il crinalino a destra, nord, che ci riporta senza difficoltà al sottostante CAI 161)    –    Rudere q.980 (Ci reinnestiamo sul CAI 161 presso un rudere di cui rimangono solo poche mura, andiamo a destra)   –    Sella della Rocchetta q.980 (Lasciamo il sentiero CAI 161 che aggira in falsopiano il versante ovest di Cima della Croce, andiamo a destra su esile traccia a mezzacosta che sfrutta i terrazzamenti naturali del terreno per raggiungere a vista la casa Castagnolo)    –     Casa Castagnolo q.980 (Rudere di una casa di sasso senza tetto, poco sopra si notano le fondamenta di altri ruderi. Ora risaliamo il roccioso crinale a sinistra che in breve vira a nord verso la Cima della Croce, si procede a vista, qualche facile passaggio su roccia)    –    Cima della Croce q.1057 (Quotata erroneamente 1064 da IGM, nessuna indicazione sulla panoramica cima, ora si procede sul crinale in discesa con direzione nord/est)       Monte Mandriola q.1085 (Ci fermiamo a q.1085, il proseguo su cresta diventa alpinistico e probabilmente raggiungerebbe la Foce della Vettolina. Ritorniamo sui nostri passi riportandoci poco sotto Cima della Croce dove lasciamo il crinale per scendere e raggiungere a vista casa Castagnolo su terreno roccioso e gradinato)    –    Casa Castagnolo q.980        Sella della Rocchetta q.980 (Ora riprendiamo a percorrere il CAI 161 che aggira il versante ovest di Cima della Croce)       Incrocio q.728 (Al termine della ripida discesa ci innestiamo su un largo sentiero, a destra in salita è CAI 36 per la Foce della Vettolina e ci sono due vecchie cisterne abbandonate e una fonte, andiamo a sinistra in discesa, dopo pochi metri a destra il CAI 36 conduce a Biforco, noi teniamo il CAI 161 a sinistra su sentierino a mezzacosta nel bosco)      Cava di Sordola q.653 (Il sentierino CAI 161 esce dal bosco e si innesta nella marmifera abbandonata delle cave inattive di Sordola, andiamo a sinistra in discesa)       Deviazione q.620 (La marmifera abbandonata curva a destra e continua a scendere verso le altre cave di Sordola poste sotto l’evidente cresta rocciosa. Teniamo il CAI 161 che continua dritto su esile sentierino a mezzacosta, a tratti in leggera esposizione, buona la segnatura del CAI)        Bivio q.552 (Appena passata una fonte posta poco sopra il sentiero, il CAI 161 scende ripidamente a destra, noi andiamo dritto in piano su sentiero abbandonato e non segnato che costeggia un grande muretto a secco nel fitto bosco)        Casa q.540 (Abbandonata e in posizione panoramica, dopo la visita torniamo sui nostri passi)       Bivio q.552 (Ora teniamo il CAI 161 in ripida discesa nel fitto bosco, la segnatura è buona ma il sentiero un po’ infrascato è palesemente poco frequentato)       Mulattiera q.505 (Superati dei blocchi di marmo abbandonati nel fitto bosco, inizia una larga mulattiera in discesa) – Bivio q.467 (La mulattiera in breve termina, a destra un sentierino conduce alle case abbandonate di Celia Caldia)    –     Celia Caldia q.472 (Dopo la visita delle case abbandonate torniamo sui nostri passi)       Bivio q.467 (Riprendiamo a scendere con il CAI 161)        Forestale q.435 (Inizia una pista forestale che continua a scendere lungo il canale dei Canaletti)     –     Canale Secco q.250 (Privo di acqua e ricoperto di bianchi detriti di marmo)     Asfaltata q.260 (Dopo essere risaliti fiancheggiando un piccolo campetto di calcio ci innestiamo sulla strada asfaltata, la teniamo a sinistra)        La Filanda q.216 (Ex stabilimento del cotonificio attivo fino al 1942)        Bivio q.202 (A destra ci sono le indicazioni del CAI 169, si prosegue sulla strada asfaltata)    –     Forno q.178 (Attraversiamo l’abitato costeggiando il fiume Frigido fino all’auto).


DISLIVELLO TOTALE: 1190 m
QUOTA MASSIMA: Monte Mandriola q.1085
LUNGHEZZA: 12,5 km
DIFFICOLTA: E/EE

 
NOTE:


Sentieri



- Nella sentieristica CAI la segnatura è molto buona, qualche facile passaggio su roccia nel crinale Cima della Croce-monte Mandriola.
- Indispensabile la torcia per visitare la cava di onice.




Fonti

- Fontana al paese di Forno.
- Fontana alla casa di q.416.
- Fonte all’Incrocio q.728 (CAI 161/CAI 36).
- Fonte sul CAI 161 un minuto prima del Bivio q.552 in prossimità della casa abbandonata di q.540 (Poca acqua).
- Fonte all’entrata della Cava di Onice.

 

TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
TEMPI RILEVATI:
Tempo
Totale (ore)
Forno
0,00
Monte Mandriola
3,18
Carrozzabile q.190
/
Casa Castagnolo
3,35
Cimitero
0,04
Sella della Rocchetta
/
Rudere q.273
0,15
Incrocio q.728
4,12
Casa q.416
0,30
Cava di Sordola
4,30
Bivio q.490
0,40
Deviazione q.620
4,33
Casa q.520
0,43
Bivio q.552
5,00
Pian dei Santi
0,50
Casa q.540
5,03
Cava di Onice
0,54
Bivio q.552
/
Crinale q.727
1,35
Mulattiera q.505
5,12
Bivio q.726
1,45
Bivio q.467
5,15
Bivio q.777
2,00
Celia Caldia
5,16
Deviazione q.983
2,30
Bivio q.467
/
Anticima q.1009
2,32
Forestale q.435
5,21
Monte Castagnolo
2,38
Canale Secco
/
Anticima q.1009
/
Asfaltata q.260
5,38
Rudere q.273
2,47
La Filanda
/
Sella della Rocchetta
2,50
Bivio q.202
5,48
Casa Castagnolo
2,55
Forno
5,58
Cima della Croce
3,05






Forno q.178
Forno q.178 (Appena oltrepassato il cartello di entrata al paese, scendiamo a destra tra le case che ci porta ad attraversare il vecchio ponticello di sasso dell’Indugio sul fiume Frigido)
Tabella del ponte dell’Indugio
Attraversato il vecchio ponticello di sasso dell’Indugio sul fiume Frigido, dalla parte opposta risaliamo a destra su mulattiera non segnata
Cimitero q.194

Ritroviamo la mulattiera gradinata che continua a salire lasciandoci alle spalle le ultime case 
Ritroviamo la mulattiera gradinata che continua a salire lasciandoci alle spalle le ultime case 
Rudere q.273
Oltrepassato il Rudere q.273 si continua sulla piccola ma evidente mulattiera gradinata, segni e cartelli assenti 
Casa q.416 (Vecchia casa quotata 416 da IGM)
Casa q.416 (Vecchia casa quotata 416 da IGM)

Sul sentiero dopo avere oltrepassato la Casa q.416
Casa q.520 (Piccola casa abbandonata, non risulta neanche sulla mappa IGM)
Casa q.520 (Formella in terracotta sulla parete)
Pian dei Santi q.575 (Ruderi e case abbandonate)
Pian dei Santi q.575 (Bivio con indicazioni sul muretto a secco)
Sul CAI 154 che da Pian dei Santi conduce alla Cava di Onice   

Entrata alla cava di onice
Entrata alla cava di onice
La buia galleria della cava di onice che dobbiamo percorrere
Sul sentiero CAI che collega il CAI 154 al CAI 161 per Resceto
Sul sentiero CAI che collega il CAI 154 al CAI 161 per Resceto
Sul sentiero CAI che collega il CAI 154 al CAI 161 per Resceto

Sul sentiero CAI che collega il CAI 154 al CAI 161 per Resceto
Sul sentiero CAI che collega il CAI 154 al CAI 161 per Resceto
Sul sentiero CAI che collega il CAI 154 al CAI 161 per Resceto
Sul CAI 161
Deviazione q.983 (Alla fine della ripida salita usciamo dal bosco presso un punto panoramico, il CAI 161 ora continua in falsopiano e aggira il versante ovest di monte Castagnolo, noi lo lasciamo e risaliamo a destra su traccia non segnata che in breve ci porta sulla cima)
Anticima q.1009 (Verde promontorio panoramico che potrebbe far pensare di essere sulla vetta)

Dall’Anticima q.1009, per raggiungere il punto alto dobbiamo percorrere l’evidente crinalino est superando con un po’ di attenzione alcuni balzi rocciosi infrascati
Monte Castagnolo q.1012
Panorama dall’anticima del monte Castagnolo verso la Cima della Croce che dobbiamo raggiungere
Panorama dall’anticima del monte Castagnolo verso il monte Sagro






Panorama dall’anticima del monte Castagnolo (Zoomata sulla vetta del monte Sagro)
Panorama dall’anticima del monte Castagnolo (Zoomata sulle cave di Colonnata)
Rudere q.980 (Ci reinnestiamo sul CAI 161 presso un rudere di cui rimangono solo poche mura)
Sella della Rocchetta q.980 (Lasciamo il sentiero CAI 161 che aggira in falsopiano il versante ovest di Cima della Croce, andiamo a destra su esile traccia a mezzacosta che sfrutta i terrazzamenti naturali del terreno per raggiungere a vista la casa Castagnolo)

Su esile traccia a mezzacosta che sfrutta i terrazzamenti naturali del terreno per raggiungere a vista la casa Castagnolo
Casa Castagnolo q.980 (Rudere di una casa di sasso senza tetto)
Casa Castagnolo q.980 (Ora risaliamo il roccioso crinale a sinistra che in breve vira a nord verso la Cima della Croce, si procede a vista, qualche facile passaggio su roccia) 
Panorama verso il monte Castagnolo

Da Casa Castagnolo risaliamo il roccioso crinale verso la Cima della Croce, si procede a vista, qualche facile passaggio su roccia
Da Casa Castagnolo risaliamo il roccioso crinale verso la Cima della Croce, si procede a vista, qualche facile passaggio su roccia
Da Casa Castagnolo risaliamo il roccioso crinale verso la Cima della Croce, si procede a vista, qualche facile passaggio su roccia
Cima della Croce q.1057
Da Cima della Croce q.1057 ora si procede sul crinale in discesa con direzione nord/est

Da Cima della Croce q.1057 ora si procede sul crinale in discesa con direzione nord/est
Casa Castagnolo sotto di noi
Vecchie testimonianze dell’attività delle cave
Vecchie testimonianze dell’attività delle cave
Sul crinale che collega Cima della Croce al monte Mandriola

Sul crinale che collega Cima della Croce al monte Mandriola
Sul crinale che collega Cima della Croce al monte Mandriola
Sul crinale che collega Cima della Croce al monte Mandriola
Monte Mandriola q.1085 (Ci fermiamo a q.1085, il proseguo su cresta diventa alpinistico)

Ritorniamo sui nostri passi riportandoci poco sotto Cima della Croce dove lasciamo il crinale per scendere e raggiungere a vista casa Castagnolo su terreno roccioso e gradinato
Ritorniamo sui nostri passi riportandoci poco sotto Cima della Croce dove lasciamo il crinale per scendere e raggiungere a vista casa Castagnolo su terreno roccioso e gradinato
Ancora vecchie testimonianze dell’attività dell’uomo
Sul CAI 161 che aggira il versante ovest di Cima della Croce
Sul CAI 161 che aggira il versante ovest di Cima della Croce
Sul CAI 161 che aggira il versante ovest di Cima della Croce

Sul CAI 161 che aggira il versante ovest di Cima della Croce
Sul CAI 161
Incrocio q.728
 (Ci sono due vecchie cisterne abbandonate e una fonte)
Incrocio q.728
 (Ci sono due vecchie cisterne abbandonate e una fonte)
Incrocio q.728
 (Teniamo il CAI 161 su sentierino a mezzacosta nel bosco)
Arrivo alle cave di Sordola

Le sottostanti Cave di Sordola
Le sottostanti Cave di Sordola
Deviazione q.620 (La marmifera abbandonata curva a destra e continua a scendere verso le altre cave di Sordola, teniamo il CAI 161 che continua dritto su esile sentierino a mezzacosta)
Sul CAI 161 su esile sentierino a mezzacosta a tratti in leggera esposizione
Sul CAI 161 su esile sentierino a mezzacosta a tratti in leggera esposizione
La fonte che precede il Bivio q.552

Dal Bivio q.552 noi andiamo dritto in piano su sentiero abbandonato e non segnato che costeggia un grande muretto a secco nel fitto bosco
Casa q.540 (Abbandonata e in posizione panoramica)
Ritornati al Bivio q.552 teniamo il CAI 161 in ripida discesa nel fitto bosco, la segnatura è buona ma il sentiero un po’ infrascato è palesemente poco frequentato
Ritornati al Bivio q.552 teniamo il CAI 161 in ripida discesa nel fitto bosco, la segnatura è buona ma il sentiero un po’ infrascato è palesemente poco frequentato
Mulattiera q.505 (Superati dei blocchi di marmo abbandonati nel fitto bosco, inizia una larga mulattiera in discesa)
Mulattiera q.505 (Superati dei blocchi di marmo abbandonati nel fitto bosco, inizia una larga mulattiera in discesa)

Le case abbandonate di Celia Caldia q.472
Le case abbandonate di Celia Caldia q.472
Forestale q.435 (Inizia una pista forestale che continua a scendere lungo il canale dei Canaletti)
Canale Secco q.250
(Privo di acqua e ricoperto di bianchi detriti di marmo)
La Filanda q.216
 (Ex stabilimento del cotonificio attivo fino al 1942)
La Filanda q.216
 (Ex stabilimento del cotonificio attivo fino al 1942)