Salita al monte della Sibilla (monti Sibillini, Marche) percorrendo l'abbandonato sentiero delle Vene della Sibilla nel suo versante nord. Itinerario molto solitario e non segnato, per escursionisti molto esperti, conoscitori del posto o dotati di GPS.
DATA: 3 luglio 2016
PARTENZA: Da
Montemonaco (provincia di Ascoli Piceno, Marche) ci dirigiamo verso il paese di
Isola San Biagio abbandonando dopo circa 2,5 km la strada asfaltata a favore di
una carrozzabile a sinistra con indicazioni per il rifugio Sibilla, si sale ripidamente con vari tornanti e ci arriviamo
dopo altri 5,8 km.
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO:
Rifugio Sibilla q.1540 (Continuiamo a
risalire sulla carrozzabile ora interdetta alle auto) – Deviazione q.1567 (Sulla seconda curva
a gomito lasciamo la carrozzabile e prendiamo il sentiero CAI 155 ex CAI 9 che
passa davanti a un cenotafio) – Crinale q.1785 (Innesto
sul crinale, sulla destra in pochi minuti si può raggiungere il verde
promontorio del monte Zampa, andiamo a sinistra che è sempre CAI 155) – Deviazione
q.1778 (Lasciamo il crinale CAI 155 e scendiamo ripidamente a destra,
ovest, per circa 20/25 metri, senza traccia e a vista per portarci nel
sottostante sentierino abbandonato che avevamo potuto già notare arrivati sul
crinale, possibile omino di sasso indica la deviazione. Arrivati sul sentierino
si procede senza problemi a mezzacosta. Siamo
nel versante che precipita verso la Gola dell’Infernaccio, paralleli al
soprastante crinale CAI 155) – Dorsale
q.1683 (Il sentierino fin qui evidente arriva a una verde dorsale e la
traccia si perde nell’erba alta, scendiamo la dorsale finché oltre precipita
verticalmente verso la Gola dell’Infernaccio, attenzione!! Quindi a sinistra
ritroviamo la traccia a mezzacosta in leggera discesa) – Crinalino q.1625 (L’esile
traccia che poco evidente si mantiene a mezzacosta, arriva a un sottile
crinalino che inizia da questo punto e s’inoltra verso la Gola
dell’Infernaccio. Attraversiamo il crinalino e continuiamo a mezzacosta,
direzione sud/ovest, traccia poco evidente) – Canalone
q.1545 (La traccia perde quota e arriva a uno stretto e angusto canalone
innevato tutto l’anno, la traccia sparisce, quindi si risale ripidamente dalla
parte opposta puntando a una piccola macchia di bosco che andremo a costeggiare
sulla sinistra ritrovando parzialmente il percorso) – Arco di Meta q.1580 (L’esile traccia si
mantiene al limite del bosco, appena fuori e poco sopra di noi possiamo notare
e raggiungere facilmente con una deviazione l’arco naturale di roccia che
secondo la leggenda era l’accesso al regno sotterraneo della Sibilla) – Dorsale q.1620 (Arriviamo all’ampia e
panoramica dorsale est quotata 1620 da IGM che delimita il grandioso anfiteatro
delle Vene della Sibilla, sopra di noi c’è la parete nord della Sibilla. Ora dobbiamo perdere quota
scendendo ripidamente a vista e senza traccia obbligata
fino al punto più basso della conca, dalla quale però si può notare la netta
traccia che risale fino alla dorsale opposta)
–
Vene della Sibilla q.1460 (Siamo sul
punto più basso dell’ampia e verde conca dalla quale nasce il fosso
delle Vene, che inoltrandosi in una profonda forra
precipita nella Gola dell’Infernaccio. Noi ora iniziamo a salire
trasversalmente con direzione nord/ovest la buona traccia che avevamo notato
dall’alto della Dorsale q.1620) – Dorsale q.1575 (Al termine della
risalita trasversale raggiungiamo la dorsale ovest che delimita le Vene della Sibilla,
è quotata 1537 da IGM e noi siamo poco più in alto.
Ora la buona traccia continua a mezzacosta e in falso piano senza fatica con
direzione sud/ovest) – Casale Lanza q.1569
(Ruderi di due piccoli casali, il primo lo raggiungiamo a vista, la traccia
sparisce tra l’alta vegetazione di ortiche e spinaci selvatici che ci costringe
ad aggirarlo da dietro. Appena prima di arrivarci, ci innestiamo nell’antico e
abbandonato Sentiero del Meschino, probabilmente non lo notiamo ma a destra una
traccia scende ripidamente fino alle Sorgenti del Tenna.
Comunque ci portiamo al casale sopra il quale c’è la grande vallata che
dobbiamo risalire e la buona traccia con andamento a zig-zag che possiamo
notare. Purtroppo dal casale la traccia è invisibile, quindi per i primi minuti
risaliamo a vista) – Dorsale q.1843 (Con la buona traccia
che risaliva a zig-zag la vallata, arriviamo sulla verde dorsale quotata
1843 da IGM, il tracciato sparisce e proseguiamo in
salita con direzione sud cercando di individuare alla nostra sinistra la sagoma
del Casale della Sibilla) – Casale della Sibilla q.1886 (Quando lo
notiamo, lasciamo la dorsale e lo raggiungiamo a vista purtroppo ostacolati da
ortiche e alta vegetazione di spinaci selvatici. Dal minuscolo rudere del
casale ogni traccia è sparita, sopra di noi è ben visibile il crinale CAI 156 che
dobbiamo raggiungere, quindi saliamo a vista obliquando a sinistra, direzione
sud/est, cercando di evitare la salita più diretta, comunque l’ascesa rimane
sempre molto ripida anche se priva di pericoli oggettivi) – Crinale
q.2128 (Raggiungiamo faticosamente il crinale CAI 156 in prossimità del
punto quotato 2128 da IGM, andiamo a
sinistra, est, verso l’affilata e originale cima della Sibilla, che ci
appare in tutta la sua bellezza) – Monte Sibilla q.2173 (Il
sottile e aereo crinale ci conduce sulla bifida cima della Sibilla,
quella più alta è la seconda. Ora si continua su ampio crinale erboso CAI 155 con direzione est, in seguito oltrepassiamo un
facile e breve tratto attrezzato con catena) – Deviazione
q.1778 (Siamo tornati sul punto dove avevamo lasciato il crinale per
intraprendere il sentiero delle Vene della Sibilla, ripercorriamo il
tragitto fatto in mattinata fino al rifugio) – Crinale q.1785 – Deviazione q.1567 – Rifugio Sibilla q.1540.
DISLIVELLO TOTALE: 1150 m
QUOTA MASSIMA: Monte Sibilla q.2173
LUNGHEZZA: 14,5 km
DIFFICOLTA:
EE
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- Itinerario molto solitario per
escursionisti esperti, conoscitori della zona e possibilmente dotati di GPS.
La traccia che dal monte Zampa passa per
le Vene della Sibilla, i casale Lanza e Sibilla,
solo a tratti alterni è visibile e spesso si perde nella vegetazione. Solo un
attento osservatore può cogliere i piccoli dettagli che possono fare la
differenza per il buon fine del proseguo. Rifugio della Sibilla: allo stato attuale il rifugio è chiuso per manutenzione (2024)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Rifugio
Sibilla
|
0,00
|
Deviazione
q.1567
|
0,05
|
Crinale
q.1785
|
0,30
|
Deviazione
q.1768
|
0,33
|
Dorsale
q.1683
|
0,47
|
Crinalino
q.1625
|
1,06
|
Canalone
q.1545
|
1,38
|
Arco
di Meta
|
1,50
|
Dorsale
q.1620
|
2,10
|
Vene
della Sibilla
|
2,25
|
Dorsale
q.1575
|
2,45
|
Casale
Lanza
|
3,10
|
Dorsale
q.1843
|
3,55
|
Casale
della Sibilla
|
4,05
|
Crinale
q.2128
|
4,40
|
Monte
Sibilla
|
4,55
|
Deviazione
q.1768
|
5,47
|
Crinale
q.1785
|
/
|
Deviazione q.1567
|
/
|
Rifugio Sibilla
|
6,15
|
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Casale della Sibilla q.1886 (Dal minuscolo
rudere del casale ogni traccia è sparita, sopra di noi è ben visibile il
crinale CAI 156 che dobbiamo raggiungere, quindi saliamo a vista obliquando a
sinistra, direzione sud/est, cercando di evitare la salita più diretta,
comunque l’ascesa rimane sempre molto ripida anche se priva di pericoli
oggettivi)
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Dal minuscolo rudere del casale ogni
traccia è sparita, sopra di noi è ben visibile il crinale CAI 156 che
dobbiamo raggiungere, quindi saliamo a vista obliquando a sinistra, direzione
sud/est, cercando di evitare la salita più diretta, comunque l’ascesa rimane
sempre molto ripida anche se priva di pericoli oggettivi
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Dal minuscolo rudere del casale ogni
traccia è sparita, sopra di noi è ben visibile il crinale CAI 156 che
dobbiamo raggiungere, quindi saliamo a vista obliquando a sinistra, direzione
sud/est, cercando di evitare la salita più diretta, comunque l’ascesa rimane
sempre molto ripida anche se priva di pericoli oggettivi
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