Trekking di due giorni sulle dolomiti del Latemar, il primo giorno saliamo partendo dal paese di Forno in Val di Fiemme fino arrivare al bivacco Latemar A. Sieff q.2365 dove pernottiamo, il secondo giorno attraversiamo il Latemar con la bella ferrata dei Campanili. L'intero trek risulta abbastanza dispendioso dal punto di vista fisico ma ci offre l'opportunità di passare la notte in quota al bel bivacco Latemar A. Sieff, la ferrata dei Campanili è medio/facile ma molto panoramica e ariosa, percorre le guglie del Latemar stando poco sotto la cresta .
DATA: 12 agosto 2016
PARTENZA: Dal
paese di Forno nell’alta Val di Fiemme (Trentino Alto Adige, a circa 4
km da Moena). Dalla SS.48 della Val di Fiemme
risaliamo al centro dell’abitato di Forno tenendo le indicazioni per la
Valsorda, possiamo parcheggiare tra le case come abbiamo fatto, oppure
continuare per pochi minuti fino al termine della stradina asfaltata.
Stralcio
della mappa interattiva Kompass dal sito http://maps.kompass.at
ITINERARIO 1° giorno:
Forno q.1141 (Parcheggiato tra le case,
continuiamo a risalire la stradina asfaltata lasciando l’abitato alle nostre
spalle, in breve un grande ponte attraversa il rio Valsorda e dalla parte
opposta si continua su carrozzabile) – Bivio
q.1165 (Appena attraversato il grande ponte sul rio Valsorda, a destra
inizia il sentiero CAI 517 per Medil che sarà il nostro ritorno del giorno
dopo, andiamo dritto sulla carrozzabile CAI 516 che in breve termina e continua
come sentiero, possibilità di arrivare fin qui con l’auto) – Pont de la Ciata q.1196
(Sul rio Valsorda) – Bivio
q.1290 (Cartelli: a destra un ponte attraversa il rio Valsorda e dalla
parte opposta un sentiero conduce a Medil, andiamo dritto sul CAI 516 parallelo
al corso d’acqua, possibile tratto franato) – Rio Valsorda q.1306 (Il
CAI 516 lo guada e risale dalla parte opposta)
–
Rio Valsorda q.1313 (Allo
stato attuale pochi tronchi fungono da ponticello, ci riportiamo sul lato
sinistro del corso d’acqua) – Fonte q.1348 – Forestale q.1354 (Innesto sulla
forestale, a destra attraversa il
corso d’acqua e conduce a Medil, la teniamo dritto
in salita che è sempre CAI 516) – Rio Valsorda q.1416 (La forestale attraversa
il corso d’acqua e risale dalla parte
opposta con tratto cementato) – Rio
Valsorda q.1500 (Ci riportiamo sul lato sinistro del rio Valsorda) – Bivio
q.1520 (La forestale risale facendo una curva a S e c’è il bivio della
stessa, cartelli: a sinistra a ritroso conduce a Predazzo, andiamo dritto che è
sempre CAI 516) – Deviazione
q.1631 (Oltrepassiamo in sequenza una presa d’acqua, una piccola croce in
memoria e arriviamo all’ennesimo ponte sul rio Valsorda, senza passarlo lasciamo
la forestale che in breve conduce alla malga Valsorda, il CAI 516 risale a
sinistra su stretta mulattiera che entra nel bosco continuando a mantenere la
direzione ovest, cartelli) – Incrocio
q.1700 (Cartelli: a destra oltre il rio Valsorda che in questo punto è
asciutto, possiamo notare la forestale per malga Valsorda, a sinistra c’è il
sentiero R.F. per Col dei Tori e Vardabe in questo punto poco evidente, andiamo
dritto mantenendo la direzione ovest sul CAI 516 per esile sentiero nella rada
boscaglia) – Sass Canalin q.1830 (Cartello indica
la testata della vallata, ora il CAI 516 inizia a risalire molto ripidamente a
destra entrando nel fitto bosco, direzione nord/ovest) – Fonte q.2347 (In
seguito, il CAI 516 uscendo dal bosco percorre qualche tratto roccioso
attrezzato con cavo utile come corrimano fino a raggiungere la verde dorsale
sommitale, ora guidati da numerosi paletti arriviamo alla fonte posta sul
sentiero che precede di pochi minuti il bivacco) – Bivacco Latemar A. Sieff q.2365 (Lo
notiamo solo all’ultimo minuto).
DISLIVELLO TOTALE: 1240 m
QUOTA MASSIMA: Bivacco Latemar
A. Sieff q.2365
LUNGHEZZA: 7 km
DIFFICOLTA:
E-EE
NOTE:
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Sentieri
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- Il tratto del sentiero CAI 516 tra Forno e l’innesto sulla forestale a q.1354
allo stato attuale è in stato di abbandono, probabilmente poco frequentato.
- Il bivacco Latemar è un casotto di sasso in ottime
condizioni, circa 10 posti letto con coperte, tavolo, panca, e stufa con
legna.
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Fonti
|
- Fonti al paese di Forno.
- Fonte sul CAI 516 appena prima d’innestarsi sulla
forestale a q.1354.
- Fonte sul CAI 516 precede di
pochi minuti l’arrivo al bivacco.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Forno q.1141
|
0,00
|
Rio
Valsorda q.1416
|
0,45
|
Bivio
q.1165
|
0,05
|
Rio
Valsorda q.1500
|
0,55
|
Pont
de la Ciata
|
0,10
|
Bivio
q.1520
|
1,00
|
Bivio
q.1290
|
0,24
|
Deviazione
q.1631
|
1,12
|
Rio
Valsorda q.1306
|
0,28
|
Incrocio q.1700
|
1,23
|
Rio
Valsorda q.1313
|
0,30
|
Sass Canalin q.1830
|
1,37
|
Fonte
q.1348
|
0,36
|
Fonte
q.2347
|
/
|
Forestale
q.1354
|
0,38
|
Bivacco Latemar A. Sieff
|
3,00
|
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DATA: 13
agosto 2016
PARTENZA: Bivacco Latemar A. Sieff q.2365.
ITINERARIO 2° giorno: Bivacco Latemar A. Sieff q.2365 (Cartelli: a
sinistra inizia il CAI 516/A per la forcella dei Camosci, noi teniamo il CAI
516 che risale dietro il bivacco con direzione nord/ovest) – Bivio
q.2563 (Cartello lo indica come forcella dei Campanili che in realtà è
sopra di noi, innesto sul CAI 18: a sinistra conduce alla forcella dei Camosci
e al rifugio Torre di Pisa, a destra a mezzacosta aggira le Torri del Latemar
portandoci al bivacco Rigatti, continuiamo a salire verso la forcella dei
Campanili, indicazioni per la ferrata) – Forcella
dei Campanili q.2620 (Arrivati sulla forcella, a destra c’è il cartello che
invita a indossare imbrago e set da ferrata. La via attrezzata inizierà in
seguito, nell’immediato si risale tra facili roccette e tracce di sentiero che
ci conducono all’attacco vero e proprio) – Ferrata Campanili del Latemar q.2663 (Inizia
la ferrata, i cavi d’acciaio ci fanno guadagnare pochi metri di salita, poi si
prosegue a mezzacosta o su cengia poco sotto il crinale senza particolari
difficoltà ma con discreta esposizione) – Forcella q.2730
(Stretta forcella caratterizzata da rocce e sedimenti neri, il cavo d’acciaio
utile come corrimano aiuta nell’attraversamento) – Forcella
q.2726 (Possiamo notare alcuni massi sospesi tra le pareti verticali
vicinissime tra loro) – Deviazione q.2760
(Cartelli e segni assenti: prestando attenzione, possiamo notare la traccia
alla nostra sinistra che risale molto ripidamente fra detriti di roccia fino
alla cima della Torre Diamantidi, alcuni omini indicano la via) – Torre Diamantidi q.2842 (O Cimon del Latemar,
statua della Madonna sulla cima e panorama a 360°, torniamo sui nostri passi) – Deviazione
q.2760 (Riprendiamo a percorrere la cengia e la ferrata) – Forcella
q.2723 (Siamo nella parte più impegnativa della via ferrata, numerose
staffe ci fanno scendere verticalmente la parete rocciosa fino la sottostante forcellina
per poi risalire dalla parte opposta con cavo d’acciaio, è richiesta forza di
braccia. Riconquistato il punto alto dalla parte opposta della forcellina,
possiamo notare sotto di noi il bivacco Rigatti che raggiungiamo con l’ultima
discesa ferrata) – Forcella
Grande del Latemar q.2650 (Sulla larga forcella è posizionato il bivacco E.
Rigatti, termina la ferrata dei Campanili del Latemar, sopra di noi avevamo già
avuto modo di notare la grande croce dello Schenon nostro prossimo obbiettivo.
Scendiamo per sentiero detritico sotto il bivacco, cartelli indicano il CAI 18)
– Bivio q.2588 (Innesto sul CAI 18, cartelli: a destra riporta verso la
forcella dei Campanili, andiamo a sinistra ripassando di fatto poco sotto il
bivacco, traccia e segni poco evidenti tra roccette a tratti insidiose, poi
cominciamo a risalire con passaggi di 1°) – Bivio q.2800 (Arriviamo
sul crinale, cartelli: andiamo a sinistra seguendo l’aerea dorsale in leggera
discesa fino la visibile croce dello Schenon) – Schenon q.2791 (Sulla cima è posta una
grande croce di metallo, torniamo sui nostri passi) – Bivio q.2800 (Riprendiamo il CAI 18,
che percorre il crinale in discesa, direzione est) – Col Cornon q.2757 (Il CAI 18 bypassa il
punto alto mantenendosi a mezzacosta sul versante sud, attenzione nel proseguo
per alcuni passaggi non banali) – Forcella Piccola del Latemar
q.2526 (Bivio e cartelli: a sinistra il CAI 18 scende verso il lago di
Carezza, noi scendiamo a destra con il CAI 517 Bis verso il passo di
Costalunga) – Deviazione q.2470 (Cartelli e segni
assenti: lasciamo il CAI 517 Bis che continua a scendere nella vallata con
direzione nord/est, prendiamo una traccia in falsopiano a destra in direzione
di una larga e verde sella sotto la cima El Gronton, direzione sud/est.
Arrivati alla larga sella la traccia sparisce nel manto erboso, manteniamo la direzione
iniziando a scendere la vallata Buje dei Zacarogn dove la ritroviamo, c’è
qualche omino con sporadico e sbiadito bollo rosso poco visibile. Nel proseguo
della discesa, la traccia non si mantiene sul fondo della vallata, ma poco più
in alto a destra e a mezzacosta, versante occidentale, attenzione a non
prendere una traccia nel pendio ghiaioso sul versante orientale) – CAI 517 q.2153 (Ci innestiamo sul CAI
517 sotto il versante occidentale del monte Toac in prossimità di El Fontanel,
andiamo a destra in discesa, il sentiero è poco visibile causa il manto erboso)
– Toac Gran q.2095 (Incrocio e
cartelli: dritto nella Val de Toac Gran scende una traccia abbandonata con
sbiaditi bolli rossi, logico proseguimento delle Buje dei Zacarogn, teniamo il CAI
517 a sinistra che risale il versante orientale della vallata) – El Col q.2022 (Sulle mappe quotato
2022, in loco un cartello la indica come “Tof Lonch Toac” quotato 1922, il GPS lo
quota 2047, dietro di noi a pochi metri c’è il bivacco “El Bait del Darione”
sempre aperto, continuiamo sul CAI 517 che ora comincia a scendere) – Bivio q.1868 (Biforcazione e cartelli
assenti: dritto a sinistra inizia un sentiero non segnato, il CAI 517 continua
dritto a destra in discesa ora su largo sentiero forestale) – Bivio q.1689 (Biforcazione: dritto a
sinistra inizia un sentiero non segnato, teniamo la forestale CAI 517 in
discesa) – Incrocio
q.1588 (Cartelli: a destra e a sinistra è forestale, il CAI 517 prosegue in
discesa dalla parte opposta) – El
Prà q.1568 (Bivio e cartelli nel bosco: a sinistra c’è il CAI 521/B per
malga Peniola e Sorte, andiamo a destra con il CAI 517 per Medil) – Bivio
q.1450 (Cartelli assenti, a destra c’è un sentierino non segnato, teniamo
il CAI 517 che in breve oltrepassa una sbarra)
–
Fienile q.1424 (Superata
la sbarra usciamo dal bosco e c’è il vecchio fienile, ora si scende per mulattiera
tra la prateria) – Bivio q.1396 (Cartelli al termine
della discesa nella prateria, siamo in località Medil, a destra si va per la cava
delle Bore e la Valsorda, andiamo a sinistra al vicino paese di Medil) – Medil q.1363 (Inizia uno stradello
lastricato, oltrepassiamo la chiesa e dopo due minuti scendiamo il vicolo a
destra tra le case con numero civico 8/9 che subito termina. Ora si continua
per sentiero in stato di abbandono e vecchi segni CAI nella prateria, poi si
entra nel bosco e la mulattiera diventa evidente) – CAI 517 q.1234 (Il sentierino in stato
di abbandono aveva tagliato e ora ci reinnestiamo sul CAI 517, lo teniamo a
destra in discesa, poi dopo pochi metri c’è un bivio e stiamo ancora a destra) – Bivio
q.1201 (Cartelli assenti: a sinistra c’è un sentierino non segnato, la mulattiera
CAI 517 va a destra in discesa) – Bivio
q.1165 (Chiudiamo l’anello iniziato il giorno prima, scendiamo al paese di
Forno) – Forno q.1141.
DISLIVELLO TOTALE IN SALITA: 800 m
DISLIVELLO TOTALE IN DISCESA: 2000 m
QUOTA MASSIMA: Torre Diamantidi
q.2842
LUNGHEZZA: 13,5 km
DIFFICOLTA:
EEA
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- Facile la ferrata dei Campanili del Latemar, si
svolge generalmente a mezzacosta poco sotto il filo del crinale, la parte più
impegnativa è quella finale presso la forcella q.2727.
- Per la salita alla Torre Diamantidi bisogna fare un
deviazione per ripida traccia detritica non segnata dove
è presente qualche omino, non difficile ma la deviazione potrebbe passare
inosservata.
- Il CAI 18 che sotto il bivacco Rigatti sale allo
Schenon non è banale, passaggi di 1° a cui bisogna prestare attenzione.
|
Fonti
|
- Fonti al paese di Forno.
- Fonte al paese di Medil (dietro
la casa con numero civico 8/9).
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Bivacco Latemar A. Sieff
|
0,00
|
Bivio q.2563
|
0,30
|
Forcella dei Campanili
|
0,37
|
Ferrata Campanili
Latemar
|
0,46
|
Forcella q.2730
|
1,07
|
Forcella q.2726
|
1,20
|
Deviazione q.2760
|
1,40
|
Torre Diamantidi
|
1,55
|
Deviazione q.2760
|
2,05
|
Forcella q.2723
|
2,22
|
Forcella Grande
|
2,40
|
Bivio q.2588
|
2,48
|
Bivio q.2800
|
3,25
|
Schenon
|
3,29
|
Bivio q.2800
|
/
|
Col Cornon
|
/
|
Forcella Piccola
|
4,35
|
Deviazione q.2470
|
4,41
|
CAI 517 q.2153
|
5,20
|
Toac Gran
|
5,25
|
El Col
|
5,45
|
Bivio q.1868
|
6,03
|
Bivio q.1689
|
6,25
|
Incrocio q.1588
|
6,37
|
El Prà
|
6,40
|
Bivio q.1450
|
6,54
|
Fienile
|
6,56
|
Bivio q.1396
|
7,00
|
Medil
|
7,04
|
CAI 517 q.1234
|
7,15
|
Bivio q.1201
|
7,18
|
Bivio q.1165
|
7,22
|
Forno
|
7,25
|
|
|
|
|
Bivio q.2563 (Cartello lo indica come
forcella dei Campanili che in realtà è sopra di noi, innesto sul CAI 18: a
sinistra conduce alla forcella dei Camosci e al rifugio Torre di Pisa, a
destra a mezzacosta aggira le Torri del Latemar portandoci al bivacco
Rigatti, continuiamo a salire verso la forcella dei Campanili, indicazioni
per la ferrata)
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