DATA: 24 aprile 2017
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 Pisa-La Spezia si esce al casello di Versilia seguendo le
indicazioni per Forte dei Marmi, Querceta fino a Seravezza (7,5 km dal casello
autostradale), da qui si prosegue in direzione di Stazzema con la SP.9 fino
oltrepassare l’abitato di Ruosina, e al bivio con la SP.10 andiamo a sinistra
arrivando al paese di Levigliani, le indicazioni per l’Antro del Corchia ci
conducono al piazzale Fiamme Gialle punto di partenza dei bus navetta e
parcheggio auto (circa 21 km dal casello autostradale).
ITINERARIO:
Levigliani q.585 (Dalla minuscola piazzetta
risaliamo la stradina per pochi metri, al bivio soprastante a destra è
interdetta al traffico e conduce all’Antro del Corchia tramite bus navetta,
indicazioni anche per l’area pic-nic, noi andiamo a sinistra con la stradina
che aggira dall’alto l’abitato e conduce verso il passo Croce) – Deviazione
q.679 (Percorrendo la stradina ci siamo lasciati l’abitato di Levigliani
alle nostre spalle, giunti al secondo tornante abbandoniamo la strada asfaltata
e prendiamo la carrozzabile alla nostra destra, indicazioni assenti e cassetta
della posta su un albero, sporadici segni azzurri) – Bivio
q.682 (Oltrepassata una fontana, dritto a destra scende un sentiero, stiamo
sulla carrozzabile) – Ranch
Olocco q.685 (Vecchia casa abitata) – La Baita q.789 (Vecchia casa ad uso vacanze) – Ca’ Morlo q.725 (Vecchia casa ad uso
vacanze) – Casa q.727 (Vecchia
casa ad uso vacanze a poca distanza da Ca’ Morlo. Termina la carrozzabile, risaliamo
a destra la bella mulattiera di fianco la casa delimitata da muretti di sasso,
cartelli assenti e sporadici segni azzurri) – Rudere q.782 (Situato alla nostra
sinistra poco sotto la mulattiera) – Bivio q.790 (Innesto su mulattiera in
piano, a sinistra conduce alla strada asfaltata Levigliani-P.so Tre Croci, segni
azzurri, noi andiamo a destra, segni gialli e cartelli assenti) – Traliccio
Enel q.807 (In breve arriviamo a un traliccio dell’Enel, la nostra mulattiera risale a sinistra passando di
fianco il rudere soprastante e in breve si riduce a sentierino, segni gialli) – Canale del Rio q.876 (Pochi metri
prima di arrivare al fosso d’acqua, il nostro sentiero risale ripidamente a
sinistra sempre nel fitto bosco, in breve poco sopra di noi si notano i muri di
un casotto ormai crollato) – Bivio
q.903 (A destra la traccia conduce verso il fosso a poca distanza, il
nostro tracciato ben segnato di giallo risale a sinistra, comunque entrambi si
riuniscono poco sopra e in ogni modo anche se il sentierino in questo tratto è
poco evidente, dobbiamo tenerci paralleli al corso d’acqua senza oltrepassarlo)
–
Rudere q.931 (La traccia
nel fitto bosco è poco evidente ma i buoni segni gialli ci aiutano. Arriviamo a
un grande rudere, ora andiamo a destra in piano passandogli davanti, direzione
nord) – Fosso
La Fredda q.944 (Guadiamo il fosso d’acqua, affluente del Canale del Rio,
dalla parte opposta anche se il sentiero termina, è ben visibile a poche decine
di metri nel fitto bosco il rudere di casa Sellora che raggiungiamo seguendo i segni
gialli) – Ca’
Sellora q.950 (Rudere. Passiamo davanti la casa e proseguiamo in falsopiano
a vista, il sentiero non esiste e siamo nel fitto bosco, la segnatura gialla è
buona, comunque manteniamo la quota e la direzione est ostacolati da alcuni
rami caduti) – Canale
del Permeccio q.948 (Da Ca’ Sellora mantenendo rigorosamente la quota e la
direzione est, ci innestiamo d’obbligo nel canale detritico del Permeccio,
affluente del canale del Rio, l’oltrepassiamo e appena risaliti dalla parte
opposta c’è il bivio con scritte sulla roccia e l’innesto sulla lizza dei
Tavolini ormai assorbita dalla vegetazione: a destra scende a Levigliani, noi
la teniamo in ripida salita a sinistra, paralleli al canale del Permeccio posto
alla nostra sinistra e seguendo fedelmente un vecchio tubo d’acqua, segni
assenti) – Canale del Permeccio q.1001 (Seguendo
fedelmente il tubo d’acqua, attraversiamo il canale detritico del Permeccio che
ora ci rimane alla nostra destra, continuiamo la ripidissima ascesa sempre paralleli
e seguendo il tubo d’acqua che in più di un’occasione ci aiuta a non scivolare,
segni assenti. La via di lizza dei Tavolini in questo tratto è poco evidente
ormai sepolta dal paleo e vegetazione varia, si possono notare le vecchie
traversine di legno ormai sepolte) – Anfratto q.1102 (Sulla sinistra a
pochi metri è situata la cavità rocciosa, continuiamo nella ripida salita e in
breve ci allontaniamo volutamente dalla via di lizza sempre molto infrascata,
cercando passaggi migliori nella fitta vegetazione, comunque in breve ci ritorniamo,
il nostro onnipresente punto di riferimento è il tubo d’acqua) – Borra di Permeccio q.1145 (Siamo alla base della parete
rocciosa dove è ben visibile la via di lizza ricavata da una cengia obliqua,
attraversiamo il canale detritico che ormai sta scemando e ci accingiamo a
percorrere questa ardita via ostacolata da enormi massi crollati, l’esposizione
è totale ma il vuoto non si avverte) –
Galleria q.1200 (L’ardita via
di lizza ci conduce all’entrata di una grande galleria al cospetto dell’aguzzo
torrione roccioso che la sovrasta, lunga 600 m non necessita
dell’illuminazione, attenzione al possibile fondo scivoloso) – Galleria q.1235 (Usciamo dalla
galleria, sopra di noi si possono notare vecchi tralicci della luce,
continuiamo per pochi metri perché il proseguo della lizza è crollato, ora si
presentano due possibilità: risalire a sinistra come ho fatto io, con passaggi
di I°+ poco raccomandabili e ostacolati da vecchi fili arrugginiti, oppure
guadagnare quota risalendo il colatoio detritico davanti a noi, è molto ripido
ma sicuramente meno pericoloso, poi senza arrivare alla selletta soprastante
curviamo a U a sinistra per riprendere l’antico tracciato di lizza, direzione
nord-nord/ovest) – Colle Rondinaio q.1327 (La via di lizza
ormai ridotta a canale detritico, ci fa risalire ostacolati da vecchi residui
arrugginiti di metallo al colle dove sono situati due vecchi edifici abbandonati,
passiamo davanti al primo e continuiamo a risalire dietro lo stesso seguendo
fedelmente alcuni tubi di metallo nel paleo e paralleli al bianco ravaneto che
ci rimane alla nostra destra originato dalle cave soprastanti) – Marmifera
q.1415 (Al termine della risalita ci innestiamo sulla marmifera e al bivio
della stessa, a destra a poca distanza c’è l’imponente cava dei Tavolini A, a
sinistra la marmifera in piano conduce al passo Tre Croci, noi la teniamo in
salita, indicazioni per la cava dei Tavolini B) – Bivio q.1463 (Bivio
della marmifera, continuiamo a risalire a sinistra in direzione della cava dei
Tavolini B) – Sella
q.1598 (La marmifera termina alla cava dei Tavolini B che sta devastando il
versante sud/ovest del monte Corchia. Senza entrare nella cava, risaliamo a
vista a sinistra per portarci sul crinale appena sopra di noi oltrepassando
alcune vecchie cisterne abbandonate, quindi raggiungiamo la sella che divide
l’anticima o Corchia Ovest alla nostra sinistra, dal monte Corchia alla nostra destra,
prossima meta. Percorriamo agevolmente il crinale con direzione est
inizialmente delimitato da una recinzione che protegge dall’abisso verticale della
cava dei Tavolini B) – Monte Corchia q.1677 (Croce di vetta. Si
procede sul crinale in discesa con direzione sud/est puntando al visibile
“scheletro” del bivacco Lusa-Lanzoni, sbiaditi e sporadici segni del CAI e
segni azzurri) – Bivacco Lusa-Lanzoni q.1640 (Del
bivacco rimane solo lo “scheletro” in metallo, continuiamo a tenere il crinale
in discesa seguendo gli sporadici segni) – Capanno q.1490 (Capanno
di sasso sempre aperto utile solo come riparo temporaneo, è situato a sinistra
pochi metri sotto la nostra traccia di crinale)
– Bivio q.1275 (Al termine della ripida
discesa dal crinale ci innestiamo in un largo sentiero, a sinistra condurrebbe
a una vecchia cava, noi andiamo a destra verso la sottostante depressione) – Deviazione q.1255 (Dopo pochi minuti
dal bivio precedente il sentiero CAI lascia il crinale e scende a sinistra per
marcata traccia nella verde vallata, direzione nord/est. Nel promontorio poco
sopra di noi possiamo notare la teleferica di servizio al rifugio del Freo) – Rifugio
del Freo q.1200 (Quotato erroneamente a 1180 m, incrocio di sentieri: a
sinistra dietro il rifugio sale il CAI 129 per Fociomboli, noi invece scendiamo
poco sotto ignorando il sentiero CAI 128 e prendendo il largo CAI 126
che attraversa il fosso d’acqua) – Foce di Mosceta q.1180 (Incrocio di sentieri e cartelli: prendiamo il CAI 9 in
falsopiano a destra che passa di fianco la grande marginetta) – Marginetta q.1136 (Ora
il CAI 9 inizia a scendere al sottostante passo dell’Alpino) – Passo
dell’Alpino q.1097 (Bivio e cartelli: dritto continua come CAI 122 per il
paese di Pruno, noi teniamo il CAI 9 a destra che ora inizia a scendere
ripidamente a zig-zag su mulattiera detta anche delle “Voltoline” per via dei suoi
numerosi tornanti, si oltrepassano alcune targhe indicanti le postazioni inerenti al secondo conflitto mondiale della Linea Gotica) – Rudere q.1011 – Marmifera
q.876 (Innesto sulla marmifera al termine della ripida discesa, a destra è
sbarrata e sale alle cave, andiamo a sinistra) – Antro
del Corchia q.857 (Entrata della famosa grotta del Corchia , ora ignoriamo la
marmifera che conduce verso la cava di Borra Larga e teniamo la strada
asfaltata in discesa) – Lizza
di monte Ceto q.755 (Poco visibile, solo una scritta sulla roccia ci indica
che sopra la strada asfaltata inizia la via di lizza, continuiamo a scendere verso
Levigliani) – Bivio
q.652 (A sinistra c’è uno stradello con cartelli che indicano il paese di
Retignano e la vicina area pic-nic, stiamo sulla strada incontrando le prime
case di Levigliani) – Levigliani q.585.
DISLIVELLO TOTALE: 1150 m
QUOTA MASSIMA: Monte Corchia
q.1677
LUNGHEZZA: 12 km
DIFFICOLTA:
EE
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Levigliani
|
0,00
|
Uscita
galleria
|
1,52
|
Deviazione
q.679
|
0,15
|
Colle
Rondinaio
|
2,15
|
Bivio
q.682
|
0,17
|
Marmifera
q.1415
|
2,28
|
Ranch
Olocco
|
0,18
|
Bivio
q.1463
|
2,35
|
La
Baita
|
0,22
|
Sella q.1598
|
2,53
|
Ca’
Morlo
|
0,27
|
Monte
Corchia
|
3,10
|
Casa
q.727
|
0,28
|
Bivacco
|
3,16
|
Rudere
q.782
|
0,35
|
Capanno
q.1490
|
3,36
|
Bivio
q.790
|
0,37
|
Bivio
q.1275
|
4,00
|
Traliccio
Enel
|
0,39
|
Deviazione
q.1255
|
4,03
|
Canale
del Rio
|
0,48
|
Rifugio
del Freo
|
4,10
|
Bivio
q.903
|
0,51
|
Foce di Mosceta
|
4,14
|
Rudere
q.931
|
0,56
|
Marginetta
q.1136
|
4,28
|
Fosso
La Fredda
|
0,58
|
Passo
dell’Alpino
|
4,32
|
Ca’
Sellora
|
0,59
|
Rudere
q.1011
|
4,41
|
Canale
Permeccio q.948
|
1,05
|
Marmifera
q.876
|
4,58
|
Canale
Permeccio q.1001
|
1,06
|
Antro
del Corchia
|
5,00
|
Anfratto
|
1,32
|
Lizza di monte Ceto
|
5,11
|
Borra di Permeccio
|
1,40
|
Bivio q.652
|
5,24
|
Entrata galleria
|
1,48
|
Levigliani
|
5,35
|
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- Rifugio del Freo:
aperto nei fine settimana da aprile a settembre e tutti i giorni nel periodo
estivo.
- Le Cave dei Tavolini A
e B sotto il monte Corchia sono attive, evitare di fare l’itinerario nei
giorni feriali.
- La vecchia lizza dei
Tavolini risale ripidamente parallela al canale del Permeccio, ormai è poco
evidente e invasa dalla vegetazione, da prestare molta attenzione ai numerosi
cavi metallici arrugginiti e in caso di terreno umido. La parte più
caratteristica è in corrispondenza della galleria all’uscita dalla quale
bisogna prestare molta attenzione perché la lizza è crollata (vedi
relazione).
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Fonti
|
- Fontana sulla carrozzabile per il Ranch Olocco.
- Fonte al rifugio del Freo.
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Curiosità
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Bivacco
Lusa-Lanzoni
Costruito
nel 1978 interamente a Faenza (RA) e montato sul posto a poca distanza dalla
vetta del monte Corchia, ad uso “capanna speleologica” per dare riparo agli
speleologi in visita al vicino Abisso Fighiera dalla sezione speleo di
Faenza. Dedicato alla memoria di Antonio Lusa di Faenza, morto nel 1977, e di
Ennio Lanzoni di Imola, morto nel 1976, il bivacco è stato bruciato da
vandali nel 1994 dopo la chiusura temporanea delle cave dei Tavolini da parte
della magistratura nell’aprile dello stesso anno, nell’ambito della “guerra”
tra cavatori e speleologi, dell’atto furono sospettati i cavatori del vicino
paese di Levigliani. Non fu più ricostruito.
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Dalla
minuscola piazzetta risaliamo la stradina per pochi metri, al bivio
soprastante a destra è interdetta al traffico e conduce all’Antro del Corchia
tramite bus navetta, indicazioni anche per l’area pic-nic, noi andiamo a
sinistra con la stradina che aggira dall’alto l’abitato e conduce verso il
passo Croce
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Canale del Permeccio q.948 (Da Ca’ Sellora
mantenendo rigorosamente la quota e la direzione est, ci innestiamo d’obbligo
nel canale detritico del Permeccio, affluente del canale del Rio,
l’oltrepassiamo e appena risaliti dalla parte opposta c’è il bivio con
scritte sulla roccia e l’innesto sulla lizza dei Tavolini)
|
Canale del Permeccio q.948 (Da Ca’ Sellora
mantenendo rigorosamente la quota e la direzione est, ci innestiamo d’obbligo
nel canale detritico del Permeccio, affluente del canale del Rio,
l’oltrepassiamo e appena risaliti dalla parte opposta c’è il bivio con
scritte sulla roccia e l’innesto sulla lizza dei Tavolini)
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Anfratto q.1102
|
|
Borra di
Permeccio q.1145 (Siamo alla base della parete rocciosa dove è ben visibile
la via di lizza ricavata da una cengia obliqua)
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La marmifera
termina alla cava dei Tavolini B che sta devastando il versante sud/ovest del
monte Corchia. Senza entrare nella cava, risaliamo a vista a sinistra per
portarci sul crinale appena sopra di noi oltrepassando alcune vecchie
cisterne abbandonate, quindi raggiungiamo la sella che divide l’anticima o
Corchia Ovest alla nostra sinistra, dal monte Corchia alla nostra destra,
prossima meta
|
Sella q.1598 (Percorriamo agevolmente il
crinale con direzione est inizialmente delimitato da una recinzione che
protegge dall’abisso verticale della cava dei Tavolini B)
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Capanno q.1490 (Capanno di sasso sempre
aperto utile solo come riparo temporaneo, è situato a sinistra pochi metri
sotto la nostra traccia di crinale)
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