lunedì 4 dicembre 2017

Sentiero ferrato Alfredo Benini (EEA)

Il sentiero ferrato Alfredo Benini dà inizio alla celebre traversata delle Bocchette delle dolomiti del Brenta, ardite cenge a circa 3000 metri con un paesaggio che sembra provenire da un'altro mondo, un itinerario che non deve mancare assolutamente nel curriculum di ogni escursionista.

DATA: 8 luglio 2017

PARTENZA: Da Madonna di Campiglio (provincia di Trento, Trentino Alto Adige) saliamo al vicino e noto comprensorio sciistico del passo Campo Carlo Magno (parcheggio a pagamento), tramite la funivia raggiungiamo il rifugio Stoppani al passo del Grostè.




Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito https://www.kompass-italia.it/info/mappa-online/


ITINERARIO: Rifugio Stoppani q.2438 (La funivia termina al rifugio presso il passo del Grostè dove ci sono i cartelli, iniziamo risalendo l’ampio pianoro con direzione sud verso la soprastante stazione di risalita in funzione solo nel periodo invernale, siamo sul CAI 305)        Seggiovia Express Grostè q.2518 (Il CAI 305 continua in leggera discesa dietro il casotto di legno di servizio alla seggiovia mantenendo la direzione sud)        Bivio q.2525 (Dopo una breve discesa arriviamo al bivio, il cartello in loco lo quota a 2550. A destra è CAI 331, noi stiamo sul CAI 305 che inizia a salire virando a sinistra con direzione sud/est attraverso sfasciumi e placche rocciose, indicazioni per il sentiero ferrato Benini)        Sentiero ferrato Alfredo Benini q.2728 (Raggiungiamo lo spigolo nord/est della cima Grostè dove una targa ci conferma l’inizio della via ferrata, superati pochi metri attrezzati con cavo si continua in falsopiano su cengia con direzione sud)      Bocchetta dei Camosci q.2771 (Aggirato lo spigolo sud/est di cima Grostè, ancora un breve tratto ferrato accompagna la cengia che scende alla forcella, alla nostra destra ora possiamo notare un lungo colatoio detritico che scende dalla cima Grostè. Il sentiero ferrato Benini continua a tenere la cengia che ora risale attrezzata nella prima parte e si sviluppa con direzione sud)       Bivio q.2910 (Siamo sul punto più alto del sentiero ferrato Benini, in loco c’è una targa di metallo, poco sopra di noi una scritta su roccia indica la deviazione per l’ascesa alla Cima Falkner, noi proseguiamo perdendo rapidamente quota scendendo un costone roccioso attrezzato con cavo per circa ottanta metri fino a raggiungere una conca ghiaiosa dove si riprende il proseguo su cengia)       Bocchetta Alta di Vallesinella q.2875 (Scendendo arriviamo sulla larga sella, alla nostra destra ci appare la vedretta di Vallesinella ormai ridotta a pochi tratti di nevaio, quindi iniziamo a percorrerla scendendo la vallata con direzione ovest portandoci di fatto sull’opposto versante, segni e omini di sasso. Da notare che in fondo alla vallata, possiamo ammirare l’appuntita sagoma del Castelletto Superiore, che da qui si erge isolato come un torrione roccioso)        Bivio q.2720 (Scendendo la vedretta di Vallesinella stando sul lato sinistro, arriviamo al bivio con cartelli: a sinistra ora si risale e continua l’ultima parte del CAI 305 o sentiero ferrato Benini che ci conduce alla Bocca del Tucket, noi continuiamo a scendere la vedretta di Vallesinella ormai priva di neve verso l’evidente e isolato torrione roccioso del Castelletto Superiore iniziando a percorrere il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma)      Castelletto Superiore q.2700 (Siamo sotto il torrione roccioso del Castelletto superiore a circa 2663 m di quota, il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma vira a destra, nord, iniziando a scendere nella vallata sottostante, in breve una sottile cengia attrezzata aggira la testata della vallata)      Incrocio q.2336 (Ormai siamo in vista del rifugio del Tucket, gli ultimi cavi d’acciaio utili come corrimano ci fanno scendere velocemente andandoci a innestare nella vedretta di Brenta qui priva di neve, cartelli: a sinistra il CAI 303 risale alla Bocchetta del Tucket, poco sotto di noi il CAI 305 attraversa gli sfasciumi rocciosi della vedretta di Brenta per condurre al sentiero attrezzato SOSAT, noi scendiamo a destra con il CAI 303 paralleli alla vedretta di Brenta)        Rifugio Tucket q.2272 (Il rifugio Tucket è affiancato dal rifugio Sella, ora prendiamo il frequentato CAI 316 che passando sotto la teleferica, oltrepassa grandi macigni e la piccola cappella, poi continua a mezzacosta con direzione nord)     –    Bivio q.2403 (Cartelli: a destra il sentiero CAI 331 conduce al sentiero ferrato Benini, noi andiamo dritto con il CAI 316/CAI 331)   –     Bivio q.2397 (Cartelli a poca distanza dal bivio precedente: dritto a sinistra è CAI 331che conduce direttamente al rifugio Graffer, noi andiamo a destra sul CAI 316 per il passo del Grostè)       Rifugio Stoppani q.2438.

 
DISLIVELLO TOTALE: 850 m
QUOTA MASSIMA: Bivio q.2910
LUNGHEZZA: 10,2 km
DIFFICOLTA: EEA


NOTE:





Sentieri



- La funivia al passo Campo Carlo Magno è generalmente aperta dalle 8,30 alle 17,00.
- Il sentiero ferrato Benini tecnicamente è molto facile, attrezzato a tratti alternati con cavo d’acciaio si sviluppa su cengia, ricordiamoci che siamo in alta quota e vi possono essere residui nevosi in estate inoltrata facendo aumentare le difficoltà.
- Dal punto alto del sentiero Benini quotato 2910, possiamo fare una deviazione per raggiungere in circa 20 min la cima Falkner su ripido terreno detritico.
- Pochi tratti attrezzati sul sentiero CAI 315 “Dallagiacoma” generalmente utili come corrimano.
- Generalmente invaso dai turisti il sentiero CAI 316 che dal rifugio Stoppani (stazione di arrivo della funivia) conduce al rifugio Tucket.


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Rifugio Stoppani
0,00
Seggiovia Express Grostè
0,10
Bivio q.2525
0,22
Sentiero Benini
0,50
Bocchetta dei Camosci
1,10
Bivio q.2910
1,42
Bocchetta Vallesinella
2,12
Bivio q.2720
2,40
Castelletto Superiore
2,48
Incrocio q.2336
3,30
Rifugio Tucket
3,38
Bivio q.2403
4,50
Bivio q.2397
4,52
Rifugio Stoppani
5,05
 







Rifugio Stoppani q.2438 (La funivia termina al rifugio presso il passo del Grostè dove ci sono i cartelli, iniziamo risalendo l’ampio pianoro con direzione sud)
Rifugio Stoppani q.2438 (La funivia termina al rifugio presso il passo del Grostè dove ci sono i cartelli, iniziamo risalendo l’ampio pianoro con direzione sud)
Arrivo alla seggiovia Express Grostè q.2518
Il CAI 305
Arrivo al Bivio q.2525
Indicazioni per il sentiero ferrato Benini

Sul CAI 305 che sale con direzione sud/est attraverso sfasciumi e placche rocciose verso il sentiero ferrato Benini
Sul CAI 305 che sale con direzione sud/est attraverso sfasciumi e placche rocciose verso il sentiero ferrato Benini
Sul CAI 305 che sale con direzione sud/est attraverso sfasciumi e placche rocciose verso il sentiero ferrato Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini q.2728 (Raggiungiamo lo spigolo nord/est della cima Grostè dove una targa ci conferma l’inizio della via ferrata, superati pochi metri attrezzati con cavo si continua in falsopiano su cengia con direzione sud)
Sentiero ferrato Alfredo Benini q.2728 (Raggiungiamo lo spigolo nord/est della cima Grostè dove una targa ci conferma l’inizio della via ferrata, superati pochi metri attrezzati con cavo si continua in falsopiano su cengia con direzione sud)

Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini
In vista della bocchetta dei Camosci
Arrivo alla bocchetta dei Camosci q.2771

Poco prima di arrivare alla Bocchetta dei Camosci
Poco dopo avere lasciato la Bocchetta dei Camosci
Alle nostre spalle la Bocchetta dei Camosci e il colatoio detritico che scende dalla cima Grostè
Sentiero ferrato Alfredo Benini

Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini

Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini
Bivio q.2910 (Siamo sul punto più alto del sentiero ferrato Benini, in loco c’è una targa di metallo, poco sopra di noi una scritta su roccia indica la deviazione per l’ascesa alla Cima Falkner)
Dal Bivio q.2910 noi proseguiamo perdendo rapidamente quota scendendo un costone roccioso attrezzato con cavo per circa ottanta metri fino a raggiungere una conca ghiaiosa
Scesi dal costone roccioso arriviamo a una conca ghiaiosa dove si riprende il proseguo su cengia

Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini
Sentiero ferrato Alfredo Benini

Bocchetta Alta di Vallesinella q.2875 (Scendendo arriviamo sulla larga sella, alla nostra destra ci appare la vedretta di Vallesinella ormai ridotta a pochi tratti di nevaio)
Iniziamo a percorrere la vedretta di Vallesinella scendendo la vallata con direzione ovest
Scendendo la vedretta di Vallesinella, possiamo ammirare l’appuntita sagoma del Castelletto Superiore in fondo alla vallata, che da qui si erge isolato come un torrione roccioso 

Scendendo la vedretta di Vallesinella
Scendendo la vedretta di Vallesinella
Scendendo la vedretta di Vallesinella
Bivio q.2720
I contrafforti di cima Brenta

Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Arrivo al Castelletto Superiore
Castelletto Superiore q.2700 (Siamo sotto il torrione roccioso del Castelletto superiore a circa 2663 m di quota)

Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma
Il CAI 315 o sentiero attrezzato Dallagiacoma




In vista della vedretta di Brenta

Incrocio q.2336 (A sinistra il CAI 303 risale alla Bocchetta del Tucket, poco sotto di noi il CAI 305 attraversa gli sfasciumi rocciosi della vedretta di Brenta per condurre al sentiero attrezzato SOSAT, noi scendiamo a destra con il CAI 303 paralleli alla vedretta di Brenta)

Rifugio Tucket q.2272
Rifugio Tucket q.2272

Rifugio Tucket q.2272 (Panorama sulla bocchetta del Tuckett)
Rifugio Tucket q.2272 (Zoomata sulla bocchetta del Tuckett)
Il CAI 316
Il CAI 316