Partiamo da Le Gobbie e risaliamo la cresta nord del monte Altissimo (Alpi Apuane, Toscana), praticamente sconosciuta anche tra gli amanti di queste montagne (solo per escursionisti esperti). Arrivati sul monte Altissimo, prolunghiamo l'itineraio fino alle devastanti cave di Cervaiole dove torniamo indietro sulla marmifera della cava del Piastrone, panoramica e mai monotona.
DATA: 24 giugno 2018
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni
per il centro, attraversiamo la città finché vediamo i cartelli per Antona che
ci portano a percorrere la SP.4 che sale al passo del Vestito. Oltrepassiamo i
paesi di Pariana, Altagnana, Antona, fino arrivare in località Pian della Fioba
(4 km dal paese di Antona) dove notiamo a sinistra le indicazioni per il
rifugio Città di Massa e a destra il giardino orto botanico Pietro Pellegrini, da
qui proseguiamo esattamente per 2,5 km attraversando prima la galleria di
Tecchia, poi la galleria del Vestito, usciti dalla quale in breve alla nostra sinistra
c’è il rinomato ristorante Le Gobbie, sulla destra della strada invece una
piazzola per parcheggiare e l’inizio del sentiero CAI 41/CAI 33 indicato da
cartelli (circa 26 km dal casello autostradale).
Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal
sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO:
Le Gobbie q.1030 (Il ristorante è situato
alla nostra sinistra poco sotto la SP.4, il CAI 41/CAI 33 nostro punto di
partenza è a destra della strada asfaltata, il largo tracciato s’inoltra subito
nel fitto bosco ben indicato da un cartello) – Incrocio q.1120 (Ci
innestiamo sulla marmifera, a destra conduce alle cave sotto il versante est
del monte Pelato, il CAI 41 risale per sentiero dalla parte opposta verso la foce
del Frate indicato da cartelli, noi teniamo la marmifera a sinistra in leggera
salita) – Bivio q.1131 (A destra
cartelli indicano il sentiero CAI 33 che risale nel bosco verso il passo degli
Uncini, stiamo sulla marmifera) – Deviazione q.1150 (Appena aggirata la
curva della marmifera la lasciamo e risaliamo a destra senza passaggio
obbligato l’infrascato pendio che è anche l’inizio della nostra cresta, si
procede a vista rigorosamente con direzione sud mantenendoci sempre sul tratto
più alto. In breve attraversiamo quella che doveva essere una mulattiera proveniente
dalla nostra sinistra che comunque termina in questo punto, durante l’ascesa
siamo “accompagnati” da un sottile e arrugginito filo di ferro, alcuni passaggi
di 1° risultano molto infidi causa la roccia inaffidabile che si sfoglia e il terreno
sdrucciolevole, la vegetazione pungente non aiuta a far presa ma ci ostacola
notevolmente) – Cresta
q.1316 (La ripida e infida salita termina, ora la cresta prosegue
pianeggiante e sulla roccia notiamo uno spit con moschettone per calata in
doppia, sotto di noi alla nostra sinistra ci sono le cave del Piastrone. In
breve la pianeggiante cresta termina e perde leggermente quota entrando in una
macchia di bosco) – Sella q.1302 (In pochi minuti
attraversiamo la fitta macchia di bosco e ne usciamo per riprendere la ripida
ascesa, ora la cresta è caratterizzata da grossi macigni che superiamo senza
problemi, poi si mantiene tra il fitto bosco alla nostra sinistra e il
precipizio alla nostra destra in fondo al quale possiamo notare un edificio
abbandonato di servizio alla vecchia cava inattiva di Poggio della Neve. La
salita è costante e non presenta problemi particolari, in seguito incontriamo
una vecchia tubazione dell’acqua) – CAI
143 q.1490 (Usciamo dal bosco, risaliamo il verde e ripido pendio
innestandoci dopo pochi minuti sul CAI 143, a destra a mezzacosta conduce al
passo degli Uncini, noi invece lo teniamo in salita mantenendo la nostra
direzione sud) – Cresta
nord/ovest q.1545 (Il CAI 143 raggiunge la cresta nord/ovest del monte
Altissimo e ora la percorriamo andando a sinistra in vista della croce di
vetta) – Monte Altissimo q.1589 (Croce di vetta
e libro delle firme, il CAI 143 scende per crinalino con direzione nord/est) – Deviazione
q.1548 (Il CAI 143 lascia il crinalino e cambiando direzione, sud, prosegue
a mezzacosta per raggiungere la cresta sud/est) – Foce
dell’Onda q.1460 (La cresta sud/est CAI 143 è percorsa da una vecchia
tubazione dell’acqua in uso alla cava e arriva alla foce dell’Onda dove c’è un
anfratto roccioso, bivio e cartelli assenti: a destra c’è il CAI 32 o “Sentiero
del Tubo” che risale poco sopra l’anfratto roccioso e scende nel versante
opposto della cresta verso l’abbandonata cava dei Colonnoni, noi stiamo sul CAI
143 che dopo pochi metri comincia perdere quota) – Passo del Vaso Tondo q.1382
(Bivio e cartelli, innesto sul CAI 142: a sinistra il sentiero scende alle cave
del Fondone, stiamo sul crinale destinato in breve a perdere quota, indicazioni
per le cave Cervaiole, aggirando di fatto il versante nord del monte delle
Tavole) – Rudere q.1335 (Il CAI 142 nel frattempo
ha lasciato il crinale e perdendo quota nel bosco ne esce presso un rudere di
sasso, sotto di noi notiamo la marmifera CAI 31 di servizio alle cave del
Fondone. Ora il CAI 142 aggira a destra la parte bassa dell’evidente bancata
della cava inattiva di Borghino, per poi risalire dalla parte opposta, direzione
est) –
Crinale q.1378 (Dalla parte opposta della cava dismessa di Borghino, un
aereo camminamento in sasso risale fino al crinale nord/est del monte delle
Tavole e continua in discesa a mezzacosta sul versante opposto, direzione
sud/est) – Torretta Enel q.1205 (Il tracciato a mezzacosta è terminato e l’enorme
complesso delle cave di Cervaiole ci appare d’innanzi a noi, cominciamo a
scendere oltrepassando una vecchia torretta dell’Enel ignorando dopo poche decine di metri un vecchio sentiero non molto evidente con bolli rossi alla sua destra) – Falcovaia
q.1189 (Grande nucleo di edifici abbandonati di
servizio alle cave, il CAI 142 li aggira
poco sopra sul lato destro, poi arrivati dalla parte opposta ci sono alcuni
macchinari in esposizione a cielo aperto e l’inizio della marmifera che
dobbiamo percorrere) – Incrocio
q.1190 (Stiamo sulla marmifera principale che ora inizia a scendere,
ignorando altre marmifere alla nostra destra che terminano ai lavori di cava) – Le Cervaiole q.1152 (Arriviamo
all’ingresso dell’area di cava di Cervaiole, si prosegue in discesa per strada
asfaltata) – Deviazione
q.1058 (La strada asfaltata curva a U a destra, noi la lasciamo e andiamo
dritto su marmifera in leggera salita che è anche CAI 31, cartelli indicano le
cave del Piastrone, Granolesa, Buca) – Cisterna q.1074
(Cisterna per la raccolta d’acqua dietro una piccola rimessa in lamiera, si
continua in salita sulla marmifera) – Galleria q.1150 (La
marmifera entra nella galleria lunga 160 metri) – Bivio
q.1200 (Biforcazione della marmifera e cartelli: dritto a sinistra conduce
alle cave Granolesa, Buca e al sentiero CAI 142, noi la teniamo dritto a destra
in leggera discesa per la cava del Piastrone e il CAI 31) – Bivio q.1175 (A destra indicato da un
cartello, inizia il sentiero CAI 31 per il rifugio Puliti e il paese di Arni,
stiamo sulla marmifera panoramica in piano) – Cava del Piastrone q.1179 (I lavori di
cava sono alla sinistra della marmifera che continuiamo a percorrere) – Deviazione
q.1150 (Siamo sul punto dove in mattinata avevamo lasciato la marmifera per
intraprendere la cresta nord per il monte Altissimo, continuiamo ripercorrendo
il tragitto già fatto fino all’auto) – Bivio
q.1131 – Incrocio q.1120 – Le
Gobbie q.1030.
DISLIVELLO TOTALE: 770 m
QUOTA MASSIMA: Monte Altissimo
q.1589
LUNGHEZZA: 10,2 km
DIFFICOLTA: EE+ (solo per la cresta nord, il resto E)
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- La salita della cresta nord non termina
sulla vetta del monte Altissimo ma sul CAI 143 che in circa 20 minuti ci
conduce alla sommità. Questa ascesa generalmente sconosciuta la facciamo a
vista scegliendo al momento il passaggio migliore, segni e indicazioni sono
assenti, la possiamo dividere in due parti:
1) La parte iniziale sicuramente è la più
difficile e infida, sia della cresta che dell’intero giro, i passaggi
probabilmente non superano il 1°+ ma le rocce che si sfogliano e il ripido
paleo misto terra non danno sicurezza, inoltre piante sempreverdi pungenti
ostacolano il passaggio.
2) La seconda parte dell’ascesa, dopo avere
oltrepassato la parte pianeggiante della cresta, sicuramente è più agevole,
le parti rocciose più solide e la vegetazione meno invadente, il panorama
comincia aprirsi verso le cime apuane.
- In generale la segnatura CAI è buona e la
cima del monte Altissimo frequentata, il ritorno per la marmifera dopo la
parte iniziale di salita, diventa piacevole e molto panoramica in prossimità
della cava del Piastrone (da evitare nei giorni feriali perché le cave
sono attive)
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Rifugi-Bivacchi
|
- Assenti
|
Fonti
|
-
Assenti
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
Le Gobbie
|
0,00
|
Incrocio
q.1120
|
0,14
|
Bivio
q.1131
|
0,15
|
Deviazione
q.1150
|
0,20
|
Cresta
q.1316
|
1,10
|
Sella
q.1302
|
1,13
|
CAI
143 q.1490
|
1,50
|
Cresta
nord/ovest q.1545
|
1,58
|
Monte
Altissimo
|
2,10
|
Deviazione
q.1548
|
2,16
|
Foce
dell’Onda
|
2,32
|
Passo
del Vaso Tondo
|
2,48
|
Rudere q.1335
|
3,00
|
Crinale
q.1378
|
3,10
|
Torretta Enel
|
3,45
|
Falcovaia
|
3,50
|
Incrocio
q.1190
|
3,52
|
Le
Cervaiole
|
3,57
|
Deviazione
q.1058
|
4,12
|
Cisterna
|
4,14
|
Galleria
|
4,27
|
Bivio
q.1200
|
4,45
|
Bivio q.1175
|
4,48
|
Cava
del Piastrone
|
4,55
|
Deviazione
q.1150
|
/
|
Bivio
q.1131
|
5,10
|
Incrocio q.1120
|
/
|
Le Gobbie
|
5,38
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
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Il CAI 143
raggiunge la cresta nord/ovest del monte Altissimo e ora la percorriamo
andando a sinistra in vista della croce di vetta
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Il tracciato a mezzacosta è terminato e
l’enorme complesso delle cave di Cervaiole ci appare d’innanzi a noi,
cominciamo a scendere oltrepassando una vecchia torretta dell’Enel
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