lunedì 4 marzo 2019

Monte Altissimo (da Le Gobbie per la cresta nord) EE+


Partiamo da Le Gobbie e risaliamo la cresta nord del monte Altissimo (Alpi Apuane, Toscana), praticamente sconosciuta anche tra gli amanti di queste montagne (solo per escursionisti esperti). Arrivati sul monte Altissimo, prolunghiamo l'itineraio fino alle devastanti cave di Cervaiole dove torniamo indietro sulla marmifera della cava del Piastrone, panoramica e mai monotona.

DATA: 24 giugno 2018

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni per il centro, attraversiamo la città finché vediamo i cartelli per Antona che ci portano a percorrere la SP.4 che sale al passo del Vestito. Oltrepassiamo i paesi di Pariana, Altagnana, Antona, fino arrivare in località Pian della Fioba (4 km dal paese di Antona) dove notiamo a sinistra le indicazioni per il rifugio Città di Massa e a destra il giardino orto botanico Pietro Pellegrini, da qui proseguiamo esattamente per 2,5 km attraversando prima la galleria di Tecchia, poi la galleria del Vestito, usciti dalla quale in breve alla nostra sinistra c’è il rinomato ristorante Le Gobbie, sulla destra della strada invece una piazzola per parcheggiare e l’inizio del sentiero CAI 41/CAI 33 indicato da cartelli (circa 26 km dal casello autostradale).




Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Le Gobbie q.1030 (Il ristorante è situato alla nostra sinistra poco sotto la SP.4, il CAI 41/CAI 33 nostro punto di partenza è a destra della strada asfaltata, il largo tracciato s’inoltra subito nel fitto bosco ben indicato da un cartello)   –   Incrocio q.1120 (Ci innestiamo sulla marmifera, a destra conduce alle cave sotto il versante est del monte Pelato, il CAI 41 risale per sentiero dalla parte opposta verso la foce del Frate indicato da cartelli, noi teniamo la marmifera a sinistra in leggera salita)    –   Bivio q.1131 (A destra cartelli indicano il sentiero CAI 33 che risale nel bosco verso il passo degli Uncini, stiamo sulla marmifera)   –   Deviazione q.1150 (Appena aggirata la curva della marmifera la lasciamo e risaliamo a destra senza passaggio obbligato l’infrascato pendio che è anche l’inizio della nostra cresta, si procede a vista rigorosamente con direzione sud mantenendoci sempre sul tratto più alto. In breve attraversiamo quella che doveva essere una mulattiera proveniente dalla nostra sinistra che comunque termina in questo punto, durante l’ascesa siamo “accompagnati” da un sottile e arrugginito filo di ferro, alcuni passaggi di 1° risultano molto infidi causa la roccia inaffidabile che si sfoglia e il terreno sdrucciolevole, la vegetazione pungente non aiuta a far presa ma ci ostacola notevolmente)     Cresta q.1316 (La ripida e infida salita termina, ora la cresta prosegue pianeggiante e sulla roccia notiamo uno spit con moschettone per calata in doppia, sotto di noi alla nostra sinistra ci sono le cave del Piastrone. In breve la pianeggiante cresta termina e perde leggermente quota entrando in una macchia di bosco)     Sella q.1302 (In pochi minuti attraversiamo la fitta macchia di bosco e ne usciamo per riprendere la ripida ascesa, ora la cresta è caratterizzata da grossi macigni che superiamo senza problemi, poi si mantiene tra il fitto bosco alla nostra sinistra e il precipizio alla nostra destra in fondo al quale possiamo notare un edificio abbandonato di servizio alla vecchia cava inattiva di Poggio della Neve. La salita è costante e non presenta problemi particolari, in seguito incontriamo una vecchia tubazione dell’acqua)     CAI 143 q.1490 (Usciamo dal bosco, risaliamo il verde e ripido pendio innestandoci dopo pochi minuti sul CAI 143, a destra a mezzacosta conduce al passo degli Uncini, noi invece lo teniamo in salita mantenendo la nostra direzione sud)      Cresta nord/ovest q.1545 (Il CAI 143 raggiunge la cresta nord/ovest del monte Altissimo e ora la percorriamo andando a sinistra in vista della croce di vetta)     Monte Altissimo q.1589 (Croce di vetta e libro delle firme, il CAI 143 scende per crinalino con direzione nord/est)     Deviazione q.1548 (Il CAI 143 lascia il crinalino e cambiando direzione, sud, prosegue a mezzacosta per raggiungere la cresta sud/est)     Foce dell’Onda q.1460 (La cresta sud/est CAI 143 è percorsa da una vecchia tubazione dell’acqua in uso alla cava e arriva alla foce dell’Onda dove c’è un anfratto roccioso, bivio e cartelli assenti: a destra c’è il CAI 32 o “Sentiero del Tubo” che risale poco sopra l’anfratto roccioso e scende nel versante opposto della cresta verso l’abbandonata cava dei Colonnoni, noi stiamo sul CAI 143 che dopo pochi metri comincia perdere quota)    –   Passo del Vaso Tondo q.1382 (Bivio e cartelli, innesto sul CAI 142: a sinistra il sentiero scende alle cave del Fondone, stiamo sul crinale destinato in breve a perdere quota, indicazioni per le cave Cervaiole, aggirando di fatto il versante nord del monte delle Tavole)      Rudere q.1335 (Il CAI 142 nel frattempo ha lasciato il crinale e perdendo quota nel bosco ne esce presso un rudere di sasso, sotto di noi notiamo la marmifera CAI 31 di servizio alle cave del Fondone. Ora il CAI 142 aggira a destra la parte bassa dell’evidente bancata della cava inattiva di Borghino, per poi risalire dalla parte opposta, direzione est)      Crinale q.1378 (Dalla parte opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso risale fino al crinale nord/est del monte delle Tavole e continua in discesa a mezzacosta sul versante opposto, direzione sud/est)     Torretta Enel q.1205 (Il tracciato a mezzacosta è terminato e l’enorme complesso delle cave di Cervaiole ci appare d’innanzi a noi, cominciamo a scendere oltrepassando una vecchia torretta dell’Enel ignorando dopo poche decine di metri un vecchio sentiero non molto evidente con bolli rossi alla sua destra)      Falcovaia q.1189 (Grande nucleo di edifici abbandonati di servizio alle cave, il CAI 142 li aggira poco sopra sul lato destro, poi arrivati dalla parte opposta ci sono alcuni macchinari in esposizione a cielo aperto e l’inizio della marmifera che dobbiamo percorrere)     Incrocio q.1190 (Stiamo sulla marmifera principale che ora inizia a scendere, ignorando altre marmifere alla nostra destra che terminano ai lavori di cava)      Le Cervaiole q.1152 (Arriviamo all’ingresso dell’area di cava di Cervaiole, si prosegue in discesa per strada asfaltata)      Deviazione q.1058 (La strada asfaltata curva a U a destra, noi la lasciamo e andiamo dritto su marmifera in leggera salita che è anche CAI 31, cartelli indicano le cave del Piastrone, Granolesa, Buca)   –    Cisterna q.1074 (Cisterna per la raccolta d’acqua dietro una piccola rimessa in lamiera, si continua in salita sulla marmifera)   –   Galleria q.1150 (La marmifera entra nella galleria lunga 160 metri)     Bivio q.1200 (Biforcazione della marmifera e cartelli: dritto a sinistra conduce alle cave Granolesa, Buca e al sentiero CAI 142, noi la teniamo dritto a destra in leggera discesa per la cava del Piastrone e il CAI 31)      Bivio q.1175 (A destra indicato da un cartello, inizia il sentiero CAI 31 per il rifugio Puliti e il paese di Arni, stiamo sulla marmifera panoramica in piano)      Cava del Piastrone q.1179 (I lavori di cava sono alla sinistra della marmifera che continuiamo a percorrere)     Deviazione q.1150 (Siamo sul punto dove in mattinata avevamo lasciato la marmifera per intraprendere la cresta nord per il monte Altissimo, continuiamo ripercorrendo il tragitto già fatto fino all’auto)      Bivio q.1131   –   Incrocio q.1120     Le Gobbie q.1030.
 

DISLIVELLO TOTALE: 770 m
QUOTA MASSIMA: Monte Altissimo q.1589
LUNGHEZZA: 10,2 km
DIFFICOLTA: EE+ (solo per la cresta nord, il resto E)

 
NOTE:






Sentieri



- La salita della cresta nord non termina sulla vetta del monte Altissimo ma sul CAI 143 che in circa 20 minuti ci conduce alla sommità. Questa ascesa generalmente sconosciuta la facciamo a vista scegliendo al momento il passaggio migliore, segni e indicazioni sono assenti, la possiamo dividere in due parti:
1) La parte iniziale sicuramente è la più difficile e infida, sia della cresta che dell’intero giro, i passaggi probabilmente non superano il 1°+ ma le rocce che si sfogliano e il ripido paleo misto terra non danno sicurezza, inoltre piante sempreverdi pungenti ostacolano il passaggio.
2) La seconda parte dell’ascesa, dopo avere oltrepassato la parte pianeggiante della cresta, sicuramente è più agevole, le parti rocciose più solide e la vegetazione meno invadente, il panorama comincia aprirsi verso le cime apuane.
- In generale la segnatura CAI è buona e la cima del monte Altissimo frequentata, il ritorno per la marmifera dopo la parte iniziale di salita, diventa piacevole e molto panoramica in prossimità della cava del Piastrone (da evitare nei giorni feriali perché le cave sono attive)


Rifugi-Bivacchi
- Assenti


Fonti
- Assenti


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
Le Gobbie
0,00
Incrocio q.1120
0,14
Bivio q.1131
0,15
Deviazione q.1150
0,20
Cresta q.1316
1,10
Sella q.1302
1,13
CAI 143 q.1490
1,50
Cresta nord/ovest q.1545
1,58
Monte Altissimo
2,10
Deviazione q.1548
2,16
Foce dell’Onda
2,32
Passo del Vaso Tondo
2,48
Rudere q.1335
3,00
Crinale q.1378
3,10
Torretta Enel
3,45
Falcovaia
3,50
Incrocio q.1190
3,52
Le Cervaiole
3,57
Deviazione q.1058
4,12
Cisterna
4,14
Galleria
4,27
Bivio q.1200
4,45
Bivio q.1175
4,48
Cava del Piastrone
4,55
Deviazione q.1150
/
Bivio q.1131
5,10
Incrocio q.1120
/
Le Gobbie
5,38



Le Gobbie q.1030
Il largo tracciato CAI 41/CAI 33 s’inoltra subito nel fitto bosco
CAI 41/CAI 33
Incrocio q.1120 (Ci innestiamo sulla marmifera, a destra conduce alle cave sotto il versante est del monte Pelato, il CAI 41 risale per sentiero dalla parte opposta verso la foce del Frate indicato da cartelli, noi teniamo la marmifera a sinistra in leggera salita)
Il versante est del monte Pelato 
Deviazione q.1150 (Appena aggirata la curva della marmifera la lasciamo e risaliamo a destra senza passaggio obbligato l’infrascato pendio che è anche l’inizio della nostra cresta)
In breve attraversiamo quella che doveva essere una mulattiera proveniente dalla nostra sinistra che comunque termina in questo punto
Si procede a vista rigorosamente con direzione sud mantenendoci sempre sul tratto più alto, la vegetazione pungente non aiuta a far presa ma ci ostacola notevolmente
Si procede a vista rigorosamente con direzione sud mantenendoci sempre sul tratto più alto, la vegetazione pungente non aiuta a far presa ma ci ostacola notevolmente
Alcuni passaggi di 1° risultano molto infidi causa la roccia inaffidabile che si sfoglia e il terreno sdrucciolevole
Sulla prima parte della cresta nord

Alcuni passaggi di 1° risultano molto infidi causa la roccia inaffidabile che si sfoglia e il terreno sdrucciolevole
Alcuni passaggi di 1° risultano molto infidi causa la roccia inaffidabile che si sfoglia e il terreno sdrucciolevole
Piccolo tubo di metallo fissato nel terreno incontrato sulla cresta
Sulla prima parte della cresta nord

Panorama alle nostre spalle durante la salita della cresta nord
Sulla prima parte della cresta nord
In lontananza il gruppo della Pania
Zoomata verso il monte Sagro

Cresta q.1316 (La ripida e infida salita termina, ora la cresta prosegue pianeggiante e sulla roccia notiamo uno spit con moschettone per calata in doppia)
Cresta q.1316 (La ripida e infida salita termina, ora la cresta prosegue pianeggiante)
Cresta q.1316 (Sotto di noi alla nostra sinistra ci sono le cave del Piastrone)
Dalla Cresta q.1316 vediamo poco sotto di noi c’è la boscosa Sella q.1302 e l’ascesa della seconda parte della cresta nord
Sella q.1302 (In pochi minuti attraversiamo la fitta macchia di bosco e ne usciamo per riprendere la ripida ascesa)
Ora la cresta è caratterizzata da grossi macigni che superiamo senza problemi

Ora la cresta è caratterizzata da grossi macigni che superiamo senza problemi
Particolare del vecchio filo di ferro presente sulla cresta
Sulla seconda parte della cresta nord
Sulla seconda parte della cresta nord
In seguito incontriamo una vecchia tubazione dell’acqua

Zoomata verso il golfo de La Spezia
CAI 143 q.1490 (Usciamo dal bosco, risaliamo il verde e ripido pendio innestandoci dopo pochi minuti sul CAI 143)
Cresta nord/ovest q.1545 (Il CAI 143 raggiunge la cresta nord/ovest del monte Altissimo e ora la percorriamo andando a sinistra in vista della croce di vetta)
Il CAI 143 raggiunge la cresta nord/ovest del monte Altissimo e ora la percorriamo andando a sinistra in vista della croce di vetta 

Il CAI 143 raggiunge la cresta nord/ovest del monte Altissimo e ora la percorriamo andando a sinistra in vista della croce di vetta 
La particolare stratificazione rocciosa della parete sud/ovest del monte Altissimo
Monte Altissimo q.1589
Un tratto della cresta nord che risale da Le Gobbie vista dal monte Altissimo
Panorama dal monte Altissimo







Panorama dal monte Altissimo sulla mole del monte Sumbra
Dal monte Altissimo il CAI 143 scende per crinalino con direzione nord/est
Dal monte Altissimo il CAI 143 scende per crinalino con direzione nord/est
Deviazione q.1548 (Il CAI 143 lascia il crinalino e cambiando direzione, sud, prosegue a mezzacosta per raggiungere la cresta sud/est)
Il CAI 143 lascia il crinalino e cambiando direzione, sud, prosegue a mezzacosta per raggiungere la cresta sud/est

Il CAI 143 sulla cresta sud/est, alle mie spalle il monte Altissimo
Il CAI 143 sulla cresta sud/est, alle mie spalle il monte Altissimo
Anfratto alla foce dell’Onda q.1460
Foce dell’Onda q.1460
Passo del Vaso Tondo q.1382

Passo del Vaso Tondo q.1382 (Bivio e cartelli, innesto sul CAI 142)
Rudere q.1335 (Il CAI 142 nel frattempo ha lasciato il crinale e perdendo quota nel bosco ne esce presso un rudere di sasso)
Rudere q.1335 (Il CAI 142 nel frattempo ha lasciato il crinale e perdendo quota nel bosco ne esce presso un rudere di sasso, sotto di noi notiamo la marmifera CAI 31 di servizio alle cave del Fondone)
L’evidente bancata della cava inattiva di Borghino
L’evidente bancata della cava inattiva di Borghino e le cave del Fondone

Crinale q.1378 (Dalla parte opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso risale fino al crinale nord/est del monte delle Tavole) 
Crinale q.1378 (Dalla parte opposta della cava dismessa di Borghino, un aereo camminamento in sasso risale fino al crinale nord/est del monte delle Tavole)
Dal Crinale q.1378 il camminamento in sasso CAI 142 continua in discesa a mezzacosta sul versante opposto, direzione sud/est
Dal Crinale q.1378 il camminamento in sasso CAI 142 continua in discesa a mezzacosta sul versante opposto, direzione sud/est
Sul CAI 142 che conduce a Falcovaia

Il tracciato a mezzacosta è terminato e l’enorme complesso delle cave di Cervaiole ci appare d’innanzi a noi, cominciamo a scendere oltrepassando una vecchia torretta dell’Enel
Torretta Enel q.1205
Falcovaia q.1189 (Grande nucleo di edifici abbandonati di servizio alle cave)
Falcovaia q.1189 (Grande nucleo di edifici abbandonati di servizio alle cave, il CAI 142 li aggira poco sopra sul lato destro)
Falcovaia q.1189

Monumento marmoreo a Falcovaia
Arrivati dalla parte opposta ci sono alcuni macchinari in esposizione a cielo aperto
Arrivati dalla parte opposta ci sono alcuni macchinari in esposizione a cielo aperto
Incrocio q.1190 (Stiamo sulla marmifera principale che ora inizia a scendere, ignorando altre marmifere alla nostra destra che terminano ai lavori di cava)
Cava di Cervaiole
L’enorme lastra marmorea all’entrata della cava di Cervaiole

Deviazione q.1058 (La strada asfaltata curva a U a destra, noi la lasciamo e andiamo dritto su marmifera in leggera salita che è anche CAI 31, cartelli indicano le cave del Piastrone, Granolesa, Buca)
Marmifera CAI 31
Galleria q.1150 (La marmifera entra nella galleria lunga 160 metri)
Bivio q.1200 (Biforcazione della marmifera e cartelli: dritto a sinistra conduce alle cave Granolesa, Buca e al sentiero CAI 142, noi la teniamo dritto a destra in leggera discesa per la cava del Piastrone e il CAI 31)  
La marmifera per la cava del Piastrone
La cava del Piastrone