giovedì 30 agosto 2018

Monte Tambura (da Biforco) EE

Partiamo da Biforco, località a monte del paese di Forno (Massa, Toscana) con un lungo e faticoso itinerario che culmina sul monte Tambura (Alpi Apuane), ci sono oltre 1650 metri di dislivello da superare e li sentiamo tutti senza sconti fin da subito, pur percorrendo sentieri CAI ci sono da superare alcuni passaggi non banali che richiedono piede fermo e costante attenzione.

DATA: 13 maggio 2018

PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), attraversiamo il centro della città in direzione della montagna per intraprendere la “via Bassa Tambura” o SP.5 con cartello che indica il paese di Forno, lo raggiungiamo dopo circa 8 km dal centro di Massa, quindi proseguiamo per circa altri 2 km fino al termine della stradina asfaltata in località Biforco (sbarra e inizio della marmifera di servizio alle cave).




Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Biforco q.375 (Fine dell’asfaltata, segni CAI su un traliccio di cemento: dalla piazzola oltrepassiamo la sbarra e iniziamo a percorrere la marmifera che è CAI 167/CAI 168)        Bivio q.380 (Bivio della marmifera dopo pochi metri che siamo partiti, cartelli: dritto la marmifera segue il canale di Cerignano per Vettolina ed è CAI 36, prendiamo la marmifera CAI 167/CAI 168 a sinistra che segue in salita il canale del Fondone)       Incrocio q.487 (A destra la marmifera curva a gomito, dritto a sinistra la marmifera attraversa il canale del Fondone per poi risalirlo e sarebbe il CAI 168, noi la lasciamo e saliamo dritto per sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli Alberghi. Durante il percorso, il tracciato CAI non percorre sempre fedelmente la via di lizza, ma ogni tanto se ne allontana per addolcire l’ascesa)      Bivio q.835 (Al termine della ripida ascesa, il panorama del CAI 167 si è aperto sulla vallata degli Alberghi e sulla parete del monte Contrario, in alto sopra di noi è visibile il vecchio edificio degli Alberghi. Pochi metri prima di una targa a ricordo situata alla nostra destra, a sinistra scende per attraversare il fosso degli Alberghi l’abbandonato sentiero dei Pradacetti contrassegnato da bolli rossi, cartelli assenti, noi proseguiamo sulla via di lizza CAI 167 in falsopiano)   –    Deviazione q.850 (La via di lizza prosegue costeggiando il canale detritico, il CAI 167 sale a destra per traccia verso le mura di un vecchio rudere)   -   Rudere q.870 (Rimane in piedi solo un muro)      Bivio q.916 (Teniamo il CAI 167 a destra, scritta per il bivacco Aronte sulla roccia, a sinistra una traccia con segni blu conduce al vicino edificio abbandonato degli Alberghi e alla ferrata del monte Contrario)  -  Case Carpano q.1047 (Raggiungiamo il crinale dove ci sono i ruderi di alcuni capanni di sasso un tempo in uso ai pastori, bivio e segni CAI: a destra scendendo verso gli edifici inizia il CAI 170 che ci può riportare a Biforco, stiamo sul CAI 167 che risale ripidamente a sinistra stando poco sotto il crinale sul versante est, poi in seguito continua la ripida ascesa spostandosi sul versante ovest, procediamo in direzione del monte Contrario, nord)    Crinalino q.1345 (L’esile sentiero che procedeva in salita stando a mezzacosta poco sotto la cresta, sale in discreta esposizione il ripido pendio alternando il paleo a tratti lastricati di roccia e si porta sull’affilato crinalino, ora il CAI 167 lo attraversa e continua a mezzacosta dalla parte opposta, esile e in discreta esposizione sul canale del Pianone sotto di noi, prestare molta attenzione)      Piastra Marina q.1570 (Località Piastra Marina. L’esile ed esposto sentierino CAI 167 che procedeva a mezzacosta ora inizia ad aggirare la testata della valle virando a destra, nord/est, dalla quale nasce il canale del Pianone. Arriviamo a un anfratto roccioso utile come riparo temporaneo, continuiamo la ripida ascesa cambiando direzione, ora sud/est, transitando di fatto sotto il crinale del monte Cavallo)      Pinnacolo q.1680 (Il sentiero CAI 167 passa accanto a un pinnacolo roccioso che ci rimane alla nostra destra e continua l’ascesa a mezzacosta con direzione sud/est)  –    Forcella di Porta q.1747 (Arrivati alla stretta forcella di Porta, il CAI 167 inizia a scendere ripidamente dalla parte opposta in vista del passo della Focolaccia e del bivacco Aronte, poco sotto la forcella c’è una piccola galleria utile come riparo temporaneo)  –   Bivacco Aronte q.1642 (Bivacco in muratura a poca distanza dal passo della Focolaccia)      Passo della Focolaccia q.1645 (Il grande valico è devastato dalle cave di marmo, cartelli CAI: dal passo andiamo a destra su marmifera che in breve termina a una piazzola, da qui il CAI 148 inizia a risalire il pendio detritico per portarsi sul crinale nord/ovest del monte Tambura)     Bivio q.1712 (Arrivati sul crinale c’è il bivio con cartelli CAI: sul versante opposto scende il CAI 177 per Campocatino, noi percorriamo fedelmente il filo del crinale CAI 148 che sale al monte Tambura, direzione sud/est)   -    Bivio q.1733 (A sinistra scende il CAI -1000 verso l’abisso Paolo Roversi, allo stato attuale non è indicato, manteniamo il crinale)  -  Monte Crispo q.1835 (Anonimo promontorio sul crinale che passa inosservato)     Monte Tambura q.1890 (Piccola croce di vetta, torniamo sui nostri passi)  -  Monte Crispo q.1835  -    Bivio q.1733        Bivio q.1712       Passo della Focolaccia q.1645      Bivacco Aronte q.1642 (Continuiamo a scendere sulla larga marmifera)      Edifici q.1616 (Grandi edifici poco sotto il passo della Focolaccia in uso ai lavori di cava)   –    Bivio q.1440 (Bivio della marmifera, segni CAI nel blocco di marmo: lasciamo la marmifera principale che è CAI 166 per il paese di Resceto, andiamo a destra su marmifera abbandonata che è CAI 36)   Deviazione q.1425 (Lasciamo la marmifera che terminerebbe la sua discesa dopo pochi minuti presso una cava, il CAI 36 scende a sinistra per traccia percorrendo un aereo crinalino in falsopiano, direzione sud/ovest)     Deviazione q.1397 (Attenzione ai segni CAI che dopo 5 minuti lasciamo l’aereo crinalino, il CAI 36 scende il pendio roccioso alla nostra destra)      Piastrone q.1356 (Edificio abbandonato in uso alle cave posto su una larga sella rocciosa, dalla parte opposta sono situati i tralicci della vecchia teleferica. Appena oltrepassato l’edificio, il CAI 36 scende ripidamente a sinistra andando a percorrere la via di lizza del Padulello, direzione sud/ovest)    Bivio q.1220 (Quando la lizza sembra terminare, manteniamo la direzione e scendiamo il pendio poco sotto dove c’è il bivio, a sinistra è CAI 166/A che conduce alla Via Vandelli e a Resceto, noi stiamo sul CAI 36 a destra  a mezzacosta, in breve valicato un crinalino inizia a scendere ripidamente il verde valloncello con direzione sud/ovest)     Ruderi q.1065 (Ruderi di antichi capanni di sasso, il CAI 36 li oltrepassa stando alla loro sinistra, poi continua su esile traccia a mezzacosta nel ripido e verde pendio)      Foce della Vettolina q.1019 (Sella di crinale e bivio: a sinistra sul versante opposto scende il CAI 170 per Resceto, di fronte si erge l’affilato crinale della Mandriola, noi scendiamo a destra a ritroso l’esile sentiero CAI 170/CAI 36, direzione nord)    Bivio q.1010 (Appena scesi da una macchia di bosco c’è il bivio, dritto continua come CAI 170, il CAI 36 curva a U a sinistra per traccia a mezzacosta ripassando di fatto sotto la foce della Vettolina, direzione ovest)      Costone roccioso q.928 (Il CAI 36 perde quota e arriva a un costone roccioso che si risale aiutati da un cavo d’acciaio, sul punto alto il sentiero continua in piano costeggiando degli alberi con il cavo d’acciaio utile come corrimano, poi sopraggiunti a dei terrazzamenti di sasso, in lontananza notiamo la cava di Cerignano che dobbiamo raggiungere, quindi iniziamo a scendere a destra)       Marmifera q.878 (Scesi dai terrazzamenti di sasso ci innestiamo in una marmifera in stato di abbandono, si percorre con disagio causa il fondo con grosse pietre e in breve notiamo a destra un grosso cavo che ci aiuta a scendere bypassando un tratto franato)      Cava Borre Cerignano q.800 (Cava in stato di abbandono dove sono presenti dei grandi container, li oltrepassiamo e si continua su marmifera in piano)      Fonte q.750 (Attenzione, incrocio di sentieri: appena oltrepassata la fonte, dopo pochi metri sulla sinistra c’è il CAI 161 che s’inerpica per traccia poco evidente nel bosco, stiamo sulla marmifera in discesa che subito curva a gomito, a sinistra c’è ancora il CAI 161 che proviene da sentiero, procediamo ancora sulla vecchia marmifera che si divide, dritto continua in piano, il nostro CAI 36 la tiene a sinistra in discesa che sempre in cattive condizioni costeggia il canalino alla nostra sinistra)     Bivio q.670 (Appena oltrepassato un caterpillar abbandonato c’è il bivio della marmifera con cartello, in salita conduce alla cava Bore-Puntello M15, noi continuiamo a sinistra in discesa)   Marmifera q.582 (Al termine della discesa ci innestiamo sulla larga marmifera attiva del canale di Cerignano, la teniamo a sinistra in discesa)     Bivio q.380      Biforco q.375.

 
DISLIVELLO TOTALE: 1650 m
QUOTA MASSIMA: Monte Tambura q.1890
LUNGHEZZA: 14 km
DIFFICOLTA: EE


NOTE:





Sentieri



- Il passo della Focolaccia causa l’attività mineraria è in continua mutazione, l’accesso al crinale nord/ovest del monte Tambura potrebbe con il tempo subire delle modifiche.
- Itinerario molto impegnativo, lungo e faticoso, da evitare nelle giornate più calde, nei giorni feriali causa l’attività delle cave di marmo e con terreno scivoloso (dopo pioggia, ecc.…).
- Bellissimo ma palesemente poco frequentato, il CAI 167 tra i ruderi di Case Carpano e il passo della Focolaccia è da fare assolutamente con terreno asciutto per alcuni passaggi tecnicamente facili ma molto infidi dove non ci è concesso assolutamente scivolare, inoltre è necessaria buona visibilità per scorgere i vecchi segni e l’esile traccia CAI. Solo per escursionisti esperti e con piede fermo.


Rifugi-Bivacchi
- Bivacco Aronte: struttura in muratura a semi botte appena sotto il passo della Focolaccia, sempre aperto, all’interno tavolo, sedie, stufa e 6 posti letto su tavolato.


Fonti
- Fonte q.750 in prossimità dell’incrocio con il CAI 161/CAI 36 (Zona Cava Borre Cerignano)


TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
TEMPI RILEVATI:
Tempo
Totale (ore)
Biforco
0,00
Bivio q.1712
/
Bivio q.380
0,02
Passo Focolaccia
5,30
Incrocio q.487
0,12
Bivacco Aronte
/
Bivio q.835
0,56
Edifici q.1616
5,34
Deviazione q.850
1,00
Bivio q.1440
5,54
Rudere q.870
1,03
Deviazione q.1425
5,56
Bivio q.916
1,13
Deviazione q.1397
6,01
Case Carpano
1,35
Piastrone
6,07
Crinalino q.1345
2,25
Bivio q.1220
6,26
Piastra Marina
3,05
Ruderi q.1065
6,47
Pinnacolo q.1680
3,30
Foce Vettolina
6,58
Forcella di Porta
3,42
Bivio q.1010
7,02
Bivacco Aronte
/
Costone roccioso
7,15
Passo Focolaccia
3,55
Marmifera q.878
7,23
Bivio q.1712
4,05
Cava Bore Cerignano
7,35
Bivio q.1733
/
Fonte q.750
7,44
Monte Crispo
/
Bivio q.670
7,54
Monte Tambura
4,33
Marmifera q.582
8,10
Monte Crispo
/
Bivio q.380
/
Bivio q.1733
/
Biforco
8,30





Partenza dalla località Biforco
Biforco q.375 (Dalla piazzola oltrepassiamo la sbarra e iniziamo a percorrere la marmifera che è CAI 167/CAI 168, in breve c’è il Bivio q.380)   
Bivio q.380 (Bivio della marmifera dopo pochi metri che siamo partiti, cartelli: dritto la marmifera segue il canale di Cerignano per Vettolina ed è CAI 36, prendiamo la marmifera CAI 167/CAI 168 a sinistra che segue in salita il canale del Fondone)
La marmifera CAI 167/CAI 168 che segue in salita il canale del Fondone
Incrocio q.487 (A destra la marmifera curva a gomito, dritto a sinistra la marmifera attraversa il canale del Fondone per poi risalirlo e sarebbe il CAI 168, noi la lasciamo e saliamo dritto per sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli Alberghi)
Sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli Alberghi

Sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli Alberghi
Sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli Alberghi
Bivio q.835 (Pochi metri prima di una targa a ricordo situata alla nostra destra, a sinistra scende per attraversare il fosso degli Alberghi l’abbandonato sentiero dei Pradacetti contrassegnato da bolli rossi, cartelli assenti, noi proseguiamo sulla via di lizza CAI 167 in falsopiano) 
Appena oltrepassato il Bivio q.835
In alto sopra di noi è visibile il vecchio edificio degli Alberghi

Il panorama del CAI 167 si è aperto sulla vallata degli Alberghi e sulla parete del monte Contrario percorsa dalla ferrata, in alto sopra di noi è visibile il vecchio edificio degli Alberghi
Indicazioni al Bivio q.916
Dal Bivio q.916 teniamo il CAI 167 a destra
Sul CAI 167 che risale alle case Carpano
Case Carpano q.1047

Case Carpano q.1047 (Raggiungiamo il crinale dove ci sono i ruderi di alcuni capanni di sasso un tempo in uso ai pastori, bivio e segni CAI: a destra scendendo verso gli edifici inizia il CAI 170 che ci può riportare a Biforco, stiamo sul CAI 167 che risale ripidamente a sinistra stando poco sotto il crinale sul versante est)
Sul CAI 167 dopo avere lasciato case Carpano
Sul CAI 167 dopo avere lasciato case Carpano
Procediamo in direzione del monte Contrario

Sul CAI 167
Sul CAI 167
L’esile sentiero che procedeva in salita stando a mezzacosta poco sotto la cresta, sale in discreta esposizione il ripido pendio alternando il paleo a tratti lastricati di roccia e si porta sull’affilato crinalino
L’esile sentiero che procedeva in salita stando a mezzacosta poco sotto la cresta, sale in discreta esposizione il ripido pendio alternando il paleo a tratti lastricati di roccia e si porta sull’affilato crinalino

Crinalino q.1345 (Il CAI 167 lo attraversa e continua a mezzacosta dalla parte opposta, esile e in discreta esposizione sul canale del Pianone sotto di noi, prestare molta attenzione)  
Crinalino q.1345 (Il CAI 167 lo attraversa e continua a mezzacosta dalla parte opposta, esile e in discreta esposizione sul canale del Pianone sotto di noi, prestare molta attenzione)
Dopo avere attraversato il Crinalino q.1345, il CAI 167 continua a mezzacosta dalla parte opposta, esile e in discreta esposizione
Dopo avere attraversato il Crinalino q.1345, il CAI 167 continua a mezzacosta dalla parte opposta, esile e in discreta esposizione


L’esile ed esposto sentierino CAI 167 che procedeva a mezzacosta ora inizia ad aggirare la testata della valle virando a destra
Piastra Marina q.1570 (Arriviamo a un anfratto roccioso utile come riparo temporaneo)
Pinnacolo q.1680 (Il sentiero CAI 167 passa accanto a un pinnacolo roccioso che ci rimane alla nostra destra e continua l’ascesa a mezzacosta con direzione sud/est)
Il sentiero CAI 167 continua l’ascesa a mezzacosta con direzione sud/est

Forcella di Porta q.1747 (Arrivati alla stretta forcella di Porta, il CAI 167 inizia a scendere ripidamente dalla parte opposta in vista del passo della Focolaccia e del bivacco Aronte, poco sotto la forcella c’è una piccola galleria utile come riparo temporaneo)
Forcella di Porta q.1747 (Arrivati alla stretta forcella di Porta, il CAI 167 inizia a scendere ripidamente dalla parte opposta)
Bivacco Aronte
Passo della Focolaccia q.1645 (Il grande valico è devastato dalle cave di marmo, cartelli CAI)
Lasciato il passo della Focolaccia andiamo a destra su marmifera che in breve termina a una piazzola, da qui il CAI 148 inizia a risalire il pendio detritico per portarsi sul crinale nord/ovest del monte Tambura
Sul crinale nord/ovest del monte Tambura

La Carcaraia innevata e sullo sfondo il monte Roccandagia visti durante la salita al monte Tambura con il crinale CAI 148
Il crinale CAI 148 che sale al monte Tambura
Il crinale CAI 148 che sale al monte Tambura
Il crinale CAI 148 che sale al monte Tambura

Il crinale CAI 148 che sale al monte Tambura
Monte Tambura q.1890 (Piccola croce di vetta e minuscola scultura di metallo)
Edifici q.1616 (Grandi edifici poco sotto il passo della Focolaccia in uso ai lavori di cava)
Marmifera

Indicazioni al Bivio q.1440
Deviazione q.1425 (Lasciamo la marmifera che terminerebbe la sua discesa dopo pochi minuti presso una cava, il CAI 36 scende a sinistra per traccia percorrendo un aereo crinalino in falsopiano, direzione sud/ovest)
Crinalino CAI 36
Deviazione q.1397 (Attenzione ai segni CAI che dopo 5 minuti lasciamo l’aereo crinalino, il CAI 36 scende il pendio roccioso alla nostra destra)
Piastrone q.1356 (Edificio abbandonato in uso alle cave posto su una larga sella rocciosa)
Piastrone q.1356 (Edificio abbandonato in uso alle cave posto su una larga sella rocciosa, dalla parte opposta sono situati i tralicci della vecchia teleferica)

Piastrone q.1356 (Appena oltrepassato l’edificio, il CAI 36 scende ripidamente a sinistra andando a percorrere la via di lizza del Padulello, direzione sud/ovest)
Foro per l’inserimento del piro, il palo di legno dove gli antichi cavatori facevano scorrere le corde per far scendere i blocchi di marmo
La via di lizza del Padulello
La via di lizza del Padulello
Bivio q.1220 (Quando la lizza sembra terminare, manteniamo la direzione e scendiamo il pendio poco sotto dove c’è il bivio)
Dal Bivio q.1220 stiamo sul CAI 36 a destra a mezzacosta, in breve valicato un crinalino inizia a scendere ripidamente il verde valloncello con direzione sud/ovest 

Dal Bivio q.1220 stiamo sul CAI 36 a destra a mezzacosta, in breve valicato un crinalino inizia a scendere ripidamente il verde valloncello con direzione sud/ovest 
Panorama dai Ruderi q.1065
Foce della Vettolina q.1019 (Sella di crinale e bivio: a sinistra sul versante opposto scende il CAI 170 per Resceto, di fronte si erge l’affilato crinale della Mandriola, noi scendiamo a destra a ritroso l’esile sentiero CAI 170/CAI 36, direzione nord)

Costone roccioso q.928 (Il CAI 36 perde quota e arriva a un costone roccioso che si risale aiutati da un cavo d’acciaio)
Costone roccioso q.928 (Il CAI 36 perde quota e arriva a un costone roccioso che si risale aiutati da un cavo d’acciaio)
Costone roccioso q.928 (Il CAI 36 perde quota e arriva a un costone roccioso che si risale aiutati da un cavo d’acciaio)
Sul punto alto il sentiero continua in piano costeggiando degli alberi con il cavo d’acciaio utile come corrimano
Marmifera q.878 (Scesi dai terrazzamenti di sasso ci innestiamo in una marmifera in stato di abbandono, si percorre con disagio causa il fondo con grosse pietre)
In breve notiamo a destra un grosso cavo che ci aiuta a scendere bypassando un tratto franato

Cava Borre Cerignano q.800 (Cava in stato di abbandono dove sono presenti dei grandi container)
Cava Borre Cerignano q.800 (Cava in stato di abbandono dove sono presenti dei grandi container)
Cava Borre Cerignano q.800 (Cava in stato di abbandono dove sono presenti dei grandi container)
Sulla marmifera appena lasciata la Cava Borre Cerignano
Fonte q.750 (Appena l’abbiamo oltrepassata c’è l’incrocio di sentieri)

La marmifera appena passata la fonte
Sulla marmifera CAI 36 in vista del caterpillar abbandonato
Il caterpillar è abbandonato ….. il CAI è talmente sicuro che non si muoverà più che gli ha impresso le sue indicazioni
Bivio q.670 (Appena oltrepassato un caterpillar abbandonato c’è il bivio della marmifera con cartello, in salita conduce alla cava Bore-Puntello M15, noi continuiamo a sinistra in discesa)
Marmifera q.582 (Al termine della discesa ci innestiamo sulla larga marmifera attiva del canale di Cerignano)
Sulla larga marmifera del canale di Cerignano