Partiamo da Biforco, località a monte del paese di Forno (Massa, Toscana) con un lungo e faticoso itinerario che culmina sul monte Tambura (Alpi Apuane), ci sono oltre 1650 metri di dislivello da superare e li sentiamo tutti senza sconti fin da subito, pur percorrendo sentieri CAI ci sono da superare alcuni passaggi non banali che richiedono piede fermo e costante attenzione.
DATA: 13 maggio 2018
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), attraversiamo il centro
della città in direzione della montagna per intraprendere la “via Bassa
Tambura” o SP.5 con cartello che indica il paese di Forno, lo raggiungiamo dopo
circa 8 km dal centro di Massa, quindi proseguiamo per circa altri 2 km fino al
termine della stradina asfaltata in località Biforco (sbarra e inizio della
marmifera di servizio alle cave).
Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal
sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO: Biforco q.375
(Fine dell’asfaltata, segni CAI su un traliccio di cemento: dalla piazzola
oltrepassiamo la sbarra e iniziamo a percorrere la marmifera che è CAI 167/CAI
168) – Bivio q.380 (Bivio della marmifera
dopo pochi metri che siamo partiti, cartelli: dritto la marmifera segue il
canale di Cerignano per Vettolina ed è CAI 36, prendiamo la marmifera CAI
167/CAI 168 a sinistra che segue in salita il canale del Fondone) – Incrocio
q.487 (A destra la marmifera curva a gomito, dritto a sinistra la marmifera
attraversa il canale del Fondone per poi risalirlo e sarebbe il CAI 168, noi la
lasciamo e saliamo dritto per sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli
Alberghi. Durante il percorso, il tracciato CAI non percorre sempre fedelmente
la via di lizza, ma ogni tanto se ne allontana per addolcire l’ascesa) – Bivio
q.835 (Al termine della ripida ascesa, il panorama del CAI 167 si è aperto
sulla vallata degli Alberghi e sulla parete del monte Contrario, in alto sopra
di noi è visibile il vecchio edificio degli Alberghi. Pochi metri prima di una
targa a ricordo situata alla nostra destra, a sinistra scende per attraversare
il fosso degli Alberghi l’abbandonato sentiero dei Pradacetti contrassegnato da
bolli rossi, cartelli assenti, noi proseguiamo sulla via di lizza CAI 167 in
falsopiano) – Deviazione
q.850 (La via di lizza prosegue costeggiando il canale detritico, il CAI
167 sale a destra per traccia verso le mura di un vecchio rudere) - Rudere
q.870 (Rimane in piedi solo un muro)
– Bivio q.916 (Teniamo il
CAI 167 a destra, scritta per il bivacco Aronte sulla roccia, a sinistra una
traccia con segni blu conduce al vicino edificio abbandonato degli Alberghi e
alla ferrata del monte Contrario) - Case Carpano q.1047 (Raggiungiamo il
crinale dove ci sono i ruderi di alcuni capanni di sasso un tempo in uso ai
pastori, bivio e segni CAI: a destra scendendo verso gli edifici inizia il CAI
170 che ci può riportare a Biforco, stiamo sul CAI 167 che risale ripidamente a
sinistra stando poco sotto il crinale sul versante est, poi in seguito continua
la ripida ascesa spostandosi sul versante ovest, procediamo in direzione del
monte Contrario, nord) – Crinalino q.1345 (L’esile sentiero che
procedeva in salita stando a mezzacosta poco sotto la cresta, sale in discreta
esposizione il ripido pendio alternando il paleo a tratti lastricati di roccia
e si porta sull’affilato crinalino, ora il CAI 167 lo attraversa e continua a
mezzacosta dalla parte opposta, esile e in discreta esposizione sul canale del
Pianone sotto di noi, prestare molta attenzione) – Piastra
Marina q.1570 (Località Piastra Marina. L’esile ed esposto sentierino CAI
167 che procedeva a mezzacosta ora inizia ad aggirare la testata della valle
virando a destra, nord/est, dalla quale nasce il canale del Pianone. Arriviamo
a un anfratto roccioso utile come riparo temporaneo, continuiamo la ripida
ascesa cambiando direzione, ora sud/est, transitando di fatto sotto il crinale
del monte Cavallo) – Pinnacolo q.1680 (Il sentiero CAI 167 passa
accanto a un pinnacolo roccioso che ci
rimane alla nostra destra e continua l’ascesa a mezzacosta con direzione
sud/est) – Forcella
di Porta q.1747 (Arrivati alla stretta forcella di Porta, il CAI 167 inizia
a scendere ripidamente dalla parte opposta in vista del passo della Focolaccia
e del bivacco Aronte, poco sotto la forcella c’è una piccola galleria utile
come riparo temporaneo) – Bivacco
Aronte q.1642 (Bivacco in muratura a poca distanza dal passo della
Focolaccia) – Passo
della Focolaccia q.1645 (Il grande valico è devastato dalle cave di marmo, cartelli
CAI: dal passo andiamo a destra su marmifera che in breve termina a una
piazzola, da qui il CAI 148 inizia a risalire il pendio detritico per portarsi
sul crinale nord/ovest del monte Tambura)
– Bivio q.1712 (Arrivati
sul crinale c’è il bivio con cartelli CAI: sul versante opposto scende il CAI
177 per Campocatino, noi percorriamo fedelmente il filo del crinale CAI 148 che
sale al monte Tambura, direzione sud/est) - Bivio q.1733 (A
sinistra scende il CAI -1000 verso l’abisso Paolo Roversi, allo stato attuale
non è indicato, manteniamo il crinale)
- Monte
Crispo q.1835 (Anonimo promontorio sul crinale che passa
inosservato) – Monte Tambura q.1890 (Piccola croce di
vetta, torniamo sui nostri passi) - Monte
Crispo q.1835 - Bivio q.1733 – Bivio q.1712 – Passo
della Focolaccia q.1645 – Bivacco
Aronte q.1642 (Continuiamo a scendere sulla larga marmifera) – Edifici q.1616 (Grandi edifici poco
sotto il passo della Focolaccia in uso ai lavori di cava) – Bivio q.1440 (Bivio della
marmifera, segni CAI nel blocco di marmo: lasciamo la marmifera principale che
è CAI 166 per il paese di Resceto, andiamo a destra su marmifera abbandonata
che è CAI 36) – Deviazione q.1425 (Lasciamo la
marmifera che terminerebbe la sua discesa dopo pochi minuti presso una cava, il
CAI 36 scende a sinistra per traccia percorrendo
un aereo crinalino in falsopiano, direzione sud/ovest) – Deviazione
q.1397 (Attenzione ai segni CAI che dopo 5 minuti lasciamo l’aereo
crinalino, il CAI 36 scende il pendio roccioso alla nostra destra) – Piastrone q.1356 (Edificio abbandonato
in uso alle cave posto su una larga sella rocciosa, dalla parte opposta sono
situati i tralicci della vecchia teleferica. Appena oltrepassato l’edificio, il
CAI 36 scende ripidamente a sinistra andando a percorrere la via di lizza del
Padulello, direzione sud/ovest) – Bivio q.1220 (Quando la lizza sembra
terminare, manteniamo la direzione e scendiamo il pendio poco sotto dove c’è il
bivio, a sinistra è CAI 166/A che conduce alla Via Vandelli e a Resceto, noi
stiamo sul CAI 36 a destra a mezzacosta,
in breve valicato un crinalino inizia a scendere ripidamente il verde
valloncello con direzione sud/ovest) – Ruderi
q.1065 (Ruderi di antichi capanni di sasso, il CAI 36 li oltrepassa stando
alla loro sinistra, poi continua su esile traccia a mezzacosta nel ripido e
verde pendio) – Foce della Vettolina q.1019 (Sella di
crinale e bivio: a sinistra sul versante opposto scende il CAI 170 per Resceto,
di fronte si erge l’affilato crinale della Mandriola, noi scendiamo a destra a
ritroso l’esile sentiero CAI 170/CAI 36, direzione nord) – Bivio
q.1010 (Appena scesi da una macchia di bosco c’è il bivio, dritto continua
come CAI 170, il CAI 36 curva a U a sinistra per traccia a mezzacosta
ripassando di fatto sotto la foce della Vettolina, direzione ovest) – Costone roccioso q.928 (Il CAI 36 perde
quota e arriva a un costone roccioso che si risale aiutati da un cavo
d’acciaio, sul punto alto il sentiero continua in piano costeggiando degli
alberi con il cavo d’acciaio utile come corrimano, poi sopraggiunti a dei
terrazzamenti di sasso, in lontananza notiamo la cava di Cerignano che dobbiamo
raggiungere, quindi iniziamo a scendere a destra) – Marmifera q.878 (Scesi dai
terrazzamenti di sasso ci innestiamo in una marmifera in stato di abbandono, si
percorre con disagio causa il fondo con grosse pietre e in breve notiamo a
destra un grosso cavo che ci aiuta a scendere bypassando un tratto franato) – Cava Borre Cerignano q.800 (Cava in
stato di abbandono dove sono presenti dei grandi container, li oltrepassiamo e
si continua su marmifera in piano) – Fonte q.750 (Attenzione, incrocio di
sentieri: appena oltrepassata la fonte, dopo pochi metri sulla sinistra c’è il
CAI 161 che s’inerpica per traccia poco evidente nel bosco, stiamo sulla marmifera
in discesa che subito curva a gomito, a sinistra c’è ancora il CAI 161 che proviene
da sentiero, procediamo ancora sulla vecchia marmifera che si divide, dritto
continua in piano, il nostro CAI 36 la tiene a sinistra in discesa che sempre
in cattive condizioni costeggia il canalino alla nostra sinistra) – Bivio
q.670 (Appena oltrepassato un caterpillar abbandonato c’è il bivio della marmifera
con cartello, in salita conduce alla cava Bore-Puntello M15, noi continuiamo a
sinistra in discesa) – Marmifera q.582 (Al termine della
discesa ci innestiamo sulla larga marmifera attiva del canale di Cerignano, la
teniamo a sinistra in discesa) – Bivio q.380 – Biforco q.375.
DISLIVELLO TOTALE: 1650 m
QUOTA MASSIMA: Monte Tambura
q.1890
LUNGHEZZA: 14 km
DIFFICOLTA: EE
NOTE:
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Sentieri
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- Il passo
della Focolaccia causa l’attività mineraria è in continua mutazione,
l’accesso al crinale nord/ovest del monte Tambura potrebbe con il tempo
subire delle modifiche.
- Itinerario molto impegnativo, lungo e faticoso, da
evitare nelle giornate più calde, nei giorni feriali causa l’attività delle
cave di marmo e con terreno scivoloso (dopo pioggia, ecc.…).
- Bellissimo ma palesemente poco frequentato, il CAI
167 tra i ruderi di Case Carpano e il passo della Focolaccia è da fare
assolutamente con terreno asciutto per alcuni passaggi tecnicamente facili ma
molto infidi dove non ci è concesso assolutamente scivolare, inoltre è necessaria
buona visibilità per scorgere i vecchi segni e l’esile traccia CAI. Solo per
escursionisti esperti e con piede fermo.
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Rifugi-Bivacchi
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- Bivacco Aronte: struttura in muratura a semi botte appena
sotto il passo della Focolaccia, sempre aperto, all’interno tavolo, sedie,
stufa e 6 posti letto su tavolato.
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Fonti
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- Fonte q.750 in prossimità
dell’incrocio con il CAI 161/CAI 36 (Zona Cava Borre Cerignano)
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale (ore)
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Biforco
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0,00
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Bivio q.1712
|
/
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Bivio q.380
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0,02
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Passo Focolaccia
|
5,30
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Incrocio q.487
|
0,12
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Bivacco Aronte
|
/
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Bivio q.835
|
0,56
|
Edifici q.1616
|
5,34
|
Deviazione q.850
|
1,00
|
Bivio q.1440
|
5,54
|
Rudere q.870
|
1,03
|
Deviazione q.1425
|
5,56
|
Bivio q.916
|
1,13
|
Deviazione q.1397
|
6,01
|
Case Carpano
|
1,35
|
Piastrone
|
6,07
|
Crinalino q.1345
|
2,25
|
Bivio q.1220
|
6,26
|
Piastra Marina
|
3,05
|
Ruderi q.1065
|
6,47
|
Pinnacolo q.1680
|
3,30
|
Foce Vettolina
|
6,58
|
Forcella di Porta
|
3,42
|
Bivio q.1010
|
7,02
|
Bivacco Aronte
|
/
|
Costone roccioso
|
7,15
|
Passo Focolaccia
|
3,55
|
Marmifera q.878
|
7,23
|
Bivio q.1712
|
4,05
|
Cava Bore Cerignano
|
7,35
|
Bivio q.1733
|
/
|
Fonte q.750
|
7,44
|
Monte Crispo
|
/
|
Bivio q.670
|
7,54
|
Monte Tambura
|
4,33
|
Marmifera q.582
|
8,10
|
Monte Crispo
|
/
|
Bivio q.380
|
/
|
Bivio q.1733
|
/
|
Biforco
|
8,30
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Incrocio q.487 (A destra la marmifera curva
a gomito, dritto a sinistra la marmifera attraversa il canale del Fondone per
poi risalirlo e sarebbe il CAI 168, noi la lasciamo e saliamo dritto per
sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli Alberghi)
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Il panorama del CAI 167 si è aperto sulla
vallata degli Alberghi e sulla parete del monte Contrario percorsa dalla
ferrata, in alto sopra di noi è visibile il vecchio edificio degli Alberghi
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Case Carpano q.1047 (Raggiungiamo il
crinale dove ci sono i ruderi di alcuni capanni di sasso un tempo in uso ai
pastori, bivio e segni CAI: a destra scendendo verso gli edifici inizia il
CAI 170 che ci può riportare a Biforco, stiamo sul CAI 167 che risale
ripidamente a sinistra stando poco sotto il crinale sul versante est)
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Crinalino
q.1345 (Il CAI 167 lo attraversa e continua a mezzacosta dalla parte opposta,
esile e in discreta esposizione sul canale del Pianone sotto di noi, prestare
molta attenzione)
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Pinnacolo q.1680 (Il sentiero CAI 167 passa
accanto a un pinnacolo roccioso che ci rimane alla nostra destra e continua
l’ascesa a mezzacosta con direzione sud/est)
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La Carcaraia
innevata e sullo sfondo il monte Roccandagia visti durante la salita al monte
Tambura con il crinale CAI 148
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Foro
per l’inserimento del piro, il palo di legno dove gli antichi cavatori
facevano scorrere le corde per far scendere i blocchi di marmo
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Il caterpillar
è abbandonato ….. il CAI è talmente sicuro che non si muoverà più che gli ha
impresso le sue indicazioni
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