Itinerario molto impegnativo nelle foreste Casentinesi (Emilia Romagna) che ha come meta San Paolo in Alpe e i suoi pascoli incantati, il giro percorre esili tracce nel bosco toccando i ruderi di Cà Scopeto e Cà Rinsereno, il ritorno invece avviene su un crinalino boscoso che ci fà perdere quota fino ai ruderi di Cà Scalelle e Gambarligi. L'escursione è riferita solo a persone molto esperte del posto, con capacità di orientamento nei fuori sentiero e dotate di GPS.
DATA: 29 settembre 2018
PARTENZA: Dal
centro di Santa Sofia (Circa 40 km da Forlì), proseguiamo sulla SS.310 in
direzione di Corniolo e il passo della Calla per circa 10,3 km dove oltrepassata
la frazione di Berleta lasciamo la statale, risaliamo a sinistra la stradina
comunale Berleta-Biserno dove è situato il piccolo campeggio “Campo Walter
Poggi” parcheggiando dopo 600 metri quando notiamo a sinistra una sterrata che
sale mentre a destra una carrozzabile sbarrata che scende nostro punto di
partenza (Indicazioni assenti)
Per la carta
escursionistica scala 1:25000 - 19-Bagno di Romagna, si ringrazia l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano
info@iga-cartografia.it
- tel. 0547.613109
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO:
Partenza q.491 (Dalla stradina comunale
Berleta-Biserno, iniziamo prendendo la carrozzabile che scende a destra chiusa
da sbarra, indicazioni assenti, dopo pochi metri ignoriamo una sterrata alla
nostra destra che scende, davanti a noi ci compare già Ca’ La Motta) – Ca’ La Motta q.481 (Casa abbandonata
adibita a fienile, la carrozzabile procede in piano) – Ca’ San Biagio q.475
(Vecchia casa adibita alle vacanze) – Trapoggio q.465 (Termina la
carrozzabile, ignoriamo prima della casa il sentiero sterrato che sale a
sinistra per il rudere di Ca’ Valtosse, oltrepassiamo la vecchia casa di
Trapoggio adibita alle vacanze e inizia un sentiero che s’inoltra nel bosco,
dopo pochi metri ci potrebbe essere qualche incertezza, il nostro percorso
procede in falsopiano con direzione ovest, sotto di noi fuori dal bosco
possiamo notare una verde radura) – Bivio q.450 (Il sentierino che
percorriamo è un po’ infrascato e in questo punto sembra che si biforchi,
stiamo dritto a sinistra in leggera salita, poi la traccia continua in
falsopiano, sporadici e sbiaditi bolli rossi)
–
Frana q.461 (L’originario
sentierino è scomparso causa la frana di Poggio Baldi del 2010, sotto di noi possiamo
notare i lavori di consolidamento del Bidente di Corniolo. Con molta attenzione
attraversiamo il ripido pendio di terra che precipita nel corso d’acqua, per
riprendere dalla parte opposta l’antico tracciato che continua in falsopiano nel
bosco ora con direzione sud, sporadici bolli rossi) – Bivio q.474 (Abbiamo appena superato il
tratto franato e rientrando nel bosco arriviamo a una biforcazione della
traccia: dritto a destra è più infrascata, dopo pochi metri conduce al fosso
d’acqua di Scopeto affluente del Bidente di Corniolo che sarà il nostro
ritorno, stiamo dritto a sinistra in leggera salita con direzione sud, traccia
più evidente con sporadici bolli rossi) – Ca’
Scopeto q.522 (La traccia in questo tratto è poco evidente così pure la casa
ormai completamente scomparsa, rimangono solo pochi sassi, continuiamo mantenendo
la direzione sud in salita) – Ca’
Rinsereno q.637 (Il rudere della casa ci appare all’ultimo momento, seppur
infrascato l’edificio è ancora imponente, lo aggiriamo sulla sinistra e
portandoci dietro è evidente l’antico tracciato. Attenzione che dopo pochi
metri il tracciato vira a sinistra e continua in falsopiano con direzione nord,
mentre la nostra traccia poco evidente invece risale poco sopra e continua con
direzione est sempre nel fitto bosco senza punti di riferimento, sporadici e
sbiaditi segni azzurri e rossi) – Forestale q.816 (Nella seconda parte
la vecchia traccia ci porta a percorrere una dorsale boscosa fino a farci
innestare sulla forestale poco sotto il punto quotato 831 da IGM, a sinistra
conduce a Poggio Collina, noi la teniamo a destra che in breve guadagna quota) – Bivio
q.1080 (La ripida salita contraddistinta da diversi tornanti della forestale
è finita e ora procede in falsopiano, appena passato un cippo dell’IGM c’è il
bivio con cartelli: a destra scende il sentiero CAI 257 per Corniolo che
prenderemo al ritorno, ora continuiamo sulla forestale che oltrepassa un
casotto con antenna e pannelli solari) – Ronco
dei Preti q.1108 – Poggio Squilla q.1112 – Bivio
q.1085 (A destra scende il sentiero CAI 283 per Fiumari, stiamo sulla forestale,
cartelli) – Incrocio
q.1024 (Cartelli: a sinistra scende la mulattiera CAI 233 per Ridracoli, a
destra oltre la recinzione c’è il CAI 255 che su tratturo nei verdi pascoli
conduce al rudere della chiesetta di Sant’Agostino, stiamo sulla forestale, San
Paolo in Alpe è davanti a noi) – San
Paolo in Alpe q.1028 (Dopo la visita torniamo sui nostri passi) – Incrocio q.1024 – Bivio
q.1085 – Poggio
Squilla q.1112 – Ronco dei Preti q.1108 – Bivio
q.1080 (Ritornati al bivio nei pressi del cippo IGM lasciamo la forestale e
scendiamo a sinistra per sentiero CAI 257 che entra nel bosco) – Deviazione q.1041 (Pochi metri prima che
il sentiero CAI 257 curvi a gomito a sinistra lo lasciamo, andiamo dritto in
piano senza sentiero nel bosco, direzione nord. In breve arriviamo in una
minuscola piazzola quotata 1051 da IGM, sulla nostra destra un po’ nascosto c’è
un cippo di sasso, quindi continuiamo virando a sinistra in discesa iniziando
di fatto a percorrere il crinale boscoso ancora poco evidente parallelo al
sottostante CAI 257, direzione nord/ovest, e manteniamoci sempre sul
punto più alto, sporadici e sbiaditi segni azzurri
o rossi e alcuni cippi di sasso lungo il crinale si rassicurano che la
direzione è giusta) – Quota 999 (Punto anonimo del crinale quotato
999 m da IGM) – Quota
986 (Punto anonimo del crinale quotato 986 m da IGM) – Quota 943 (Punto anonimo del crinale quotato
943 m da IGM) – Bivio q.857 (Siamo su una sella del
crinale nel bosco, sulla destra a ritroso a mezzacosta inizia un sentiero
abbandonato, manteniamo il crinale e la direzione che ora risale sul
promontorio poco sopra di noi) – Quota
874 (Punto anonimo del crinale quotato 874 m da IGM, ci arriviamo dopo
essere risaliti dalla selletta precedente. Davanti a noi in lontananza per la
prima volta ci appare il paese di Corniolo, il crinale fin qui sempre
abbastanza evidente sembra sparire e la vegetazione ostruisce il proseguo,
scendiamo molto ripidamente nel fitto bosco a destra perdendo 15/20 metri, poi
con un traverso a sinistra ci riportiamo sotto il promontorio dove ritroviamo
il crinale, ora si procede con direzione nord/est, i segni sono scomparsi) – Quota 726 (Scendendo il crinalino
boscoso, arriviamo a un punto panoramico e roccioso fuori dal bosco quotato 726
m da IGM, il panorama spazia dal paese di Corniolo alla nostra sinistra, sotto
di noi degli appariscenti capannoni e il largo corso d’acqua del Bidente di
Corniolo, sulla destra in lontananza possiamo notare la frana di Poggio Baldi. Dobbiamo
continuare con direzione nord/est ma i balzi rocciosi sono molto ripidi, quindi
scendiamo a destra perdendo circa 25/30 metri su terreno roccioso e di fini
detriti, poi con un traverso a sinistra tra i balzi ci riportiamo sul crinale,
segni assenti) – Quota 661 (Punto anonimo del crinale quotato
661 m da IGM, la boscaglia è rada e procediamo sempre con direzione nord/est,
praticamente paralleli al sottostante corso d’acqua del Bidente di Corniolo. Il
tratto pianeggiante del crinale termina e un balzo roccioso ci costringe ancora
una volta ad aggirarlo a destra cercando di individuare il passaggio migliore,
attenzione che il terreno è sdrucciolevole e infido) – Sella q.573 (Scendendo dal crinale
come stiamo facendo, l’arrivo alla selletta è poco evidente, possibile omino di
sasso e incrocio: a sinistra a mezzacosta c’è un sentierino abbandonato che si collega
al CAI 257, dritto poco sotto il crinalino continua il sentierino proveniente
dalla nostra sinistra e conduce a Gambarligi, noi scendiamo a destra di pochi
metri e intraprendiamo la vecchia mulattiera da qui ancora invisibile e ridotta
a esile traccia per Ca’ Scalelle) – Ca’
Scalelle q.564 (Il rudere ancora in buone condizioni ci compare
all’improvviso, torniamo sui nostri passi) – Sella q.573 (Ora
andiamo a destra, nord/est, percorrendo il sentierino poco sotto il crinale,
poi in breve entra nel fitto bosco e inizia a scendere a sinistra, segni
assenti) – Gambarligi q.475 (I ruderi sono ancora
imponenti, la frana del 2010 sbarrando parte del Bidente di Corniolo ha creato
un laghetto che lambisce l’edificio, lo aggiriamo sulla destra e continuiamo per
sentierino che costeggia lo specchio d’acqua in direzione della sua foce, in
breve arriviamo al fosso di Scalelle che proviene dalla nostra destra e che
ignoriamo. Il nostro obiettivo è quello di risalire ripidamente il promontorio
che precipita verticalmente sulla foce dove defluisce l’acqua del laghetto,
quindi procediamo a vista stando a poca distanza dal precipizio in ripida
ascesa nel rado bosco, praticamente continuando a seguire dall’alto il Bidente
di Corniolo) – Crinale q.558 (La ripida salita ci fa
guadagnare il crinale nord/est dell’anonimo monte Belvedere, lo teniamo a
destra) – Deviazione q.560 (Percorsi pochi metri
del crinale, dobbiamo individuare l’imbocco del sentierino abbandonato che
scende a sinistra e s’inoltra nel fitto bosco conducendoci di fatto nel
versante opposto) – Fosso di Scopeto q.472
(Se la parte iniziale del sentierino che scendeva dal crinale era discretamente
evidente, in seguito è molto ambiguo, in ogni modo il passaggio nel fitto bosco
è sempre agevole e scendendo con direzione est arriviamo d’obbligo nel fondo
valle percorso dal fosso di Scopeto, poco sopra di noi dalla parte opposta
transita il sentiero di Ca’ Scopeto percorso in mattinata) – Bivio q.474 (Chiudiamo
l’anello, a destra il sentierino conduce a Ca’ Scopeto, andiamo a sinistra
ripercorrendo il tragitto fatto in mattinata) – Frana
q.461 – Bivio
q.450 – Trapoggio q.465 – Ca’ San Biagio q.475 – Ca’
La Motta q.481 – Arrivo
q.491.
DISLIVELLO TOTALE: 1050 m
QUOTA MASSIMA: 1093 m
LUNGHEZZA: 15 km
DIFFICOLTA: EE
NOTE:
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Sentieri
|
- Itinerario molto impegnativo riferito
solo a escursionisti esperti, conoscitori della zona e dotati di GPS, la
peculiarità del giro è quella di mettere a dura prova le nostre capacità di
orientamento cogliendo ogni minimo indizio in un ambiente selvaggio dove è
facile perdersi.
- Allo stato attuale (ottobre 2018) il
complesso di San Paolo in Alpe da sempre
in stato di abbandono, è in fase di recupero.
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Rifugi-Bivacchi
|
- Assenti
|
Fonti
|
-
Assenti
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale (ore)
|
Partenza
|
0,00
|
Quota
999
|
/
|
Ca’
La Motta
|
0,02
|
Quota
986
|
/
|
Ca’
San Biagio
|
0,06
|
Quota
943
|
/
|
Trapoggio
|
0,10
|
Bivio q.857
|
3,30
|
Bivio
q.450
|
0,13
|
Quota 874
|
3,33
|
Frana
|
0,19
|
Quota
726
|
3,50
|
Bivio
q.474
|
0,22
|
Quota
661
|
4,03
|
Ca’
Scopeto
|
0,30
|
Sella
q.573
|
4,18
|
Ca’
Rinsereno
|
0,52
|
Ca’ Scalelle
|
4,21
|
Forestale
|
1,22
|
Sella
q.573
|
4,24
|
Bivio
q.1080
|
2,02
|
Gambarligi
|
4,35
|
Ronco
dei Preti
|
/
|
Crinale
q.558
|
4,50
|
Poggio Squilla
|
/
|
Deviazione q.560
|
4,52
|
Bivio q.1085
|
2,12
|
Fosso di Scopeto
|
5,00
|
Incrocio q.1024
|
2,23
|
Bivio q.474
|
5,02
|
San Paolo in Alpe
|
2,26
|
Frana
|
/
|
Incrocio q.1024
|
/
|
Bivio q.450
|
/
|
Bivio q.1085
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/
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Trapoggio
|
/
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Poggio Squilla
|
/
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Ca’ San Biagio
|
/
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Ronco dei Preti
|
/
|
Ca’ La Motta
|
/
|
Bivio q.1080
|
2,50
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Arrivo
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5,30
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Deviazione q.1041
|
2,54
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Aggirata Ca’ Rinsereno e portandoci dietro ignoriamo
il tracciato che vira a sinistra e continua in falsopiano con direzione nord,
la nostra traccia poco evidente invece risale poco sopra e continua con
direzione est sempre nel fitto bosco senza punti di riferimento, sporadici e
sbiaditi segni azzurri e rossi
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Lungo il
crinale che dalla Deviazione q.1041 dal CAI 257 ci fa perdere quota verso i
ruderi di Cà Scalelle e Gambarligi
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Gambarligi
q.475 (La frana del 2010 sbarrando parte del Bidente di Corniolo ha creato un
laghetto che lambisce l’edificio, lo aggiriamo sulla destra e continuiamo per
sentierino che costeggia lo specchio d’acqua in direzione della sua foce, in
breve arriviamo al fosso di Scalelle che proviene dalla nostra destra e che
ignoriamo. Il nostro obiettivo è quello di risalire ripidamente il
promontorio che precipita verticalmente sulla foce dove defluisce l’acqua del
laghetto)
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