DATA: 19 agosto 2018
PARTENZA: Dal
paese turistico di Sappada, (nell’estremità nord orientale delle dolomiti tra
Cadore e Carnia al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia), prediamo la
stradina che di fianco la chiesa scende per la baita Mondscheim e il fiume
Piave. Dopo appena 300 metri tralasciamo di curvare a sinistra per la baita e
scendiamo dritto poco sotto l’area sosta dei camper in direzione del laghetto
di pesca sportiva parcheggiando dopo altri 400 metri quando il proseguo è
interdetto.
ITINERARIO:
Partenza q.1186 (Iniziamo continuando a
percorrere la stradina per il lago di pesca sportiva ora interdetta alle auto) – Incrocio q.1186 (Dritto
continua la stradina per il lago di pesca sportiva, a sinistra sale la
forestale per la baita Pistanera, noi andiamo a
destra attraversando il grande ponte sul rio Storto al di là del quale
ignoriamo il sentiero di raccordo al CAI 313 e continuiamo per pista forestale parallela
al rio Storto che è CAI 314) – Bivio
q.1210 (Bivio della forestale, a destra continua in leggera salita, noi la
teniamo dritto in piano oltrepassando un fosso d’acqua che è sempre CAI 314,
indicazioni assenti) – Bivio q.1215 (A
sinistra una sterrata conduce al rio Storto, continuiamo sulla pista forestale,
cartelli assenti) – Ponte
q.1240 (Località “Dopo il Ponte”) –
Bivio q.1240 (Bivio della
forestale dopo pochi metri avere oltrepassato il ponte precedente, cartelli:
dritto continua come CAI 314, stiamo a destra che è CAI 309 per la casera Tamer
di Dentro) – Bivio
q.1350 (Cartelli assenti: a destra inizia un sentiero sterrato che
s’inoltra nel bosco, stiamo sulla nostra forestale) – Bivio
q.1452 (Biforcazione della forestale, località Paludi Tamerle quotata
erroneamente in loco a 1400 m, cartelli: dritto a destra indicazioni per le
località Kieroschte e Eiben, noi stiamo dritto a sinistra per la casera Tamer
di Dentro che è sempre CAI 309) – Bivio
q.1647 (Bivio della forestale e innesto sul CAI 313, andiamo a sinistra
verso la casera Tamer di Dentro situata a poca distanza) – Tamer
di Dentro q.1650 (Piccola baita ad uso vacanze) – Passo
della Digola q.1674 (Cartelli e incrocio: a destra risale nel prato il
sentiero CAI 311 per la forcella Terza Piccola, dritto la forestale continua
come CAI 313 per la casera della Digola, noi invece ora dobbiamo intraprendere
il CAI 310 per la Terza Media. Allo stato attuale le indicazioni sono assenti e
i segni sbiaditi e sporadici, già a trovare l’inizio del sentiero non è facile.
Appena oltrepassati i cartelli, notiamo a sinistra un grosso macigno isolato
nel prato, quindi lasciamo la forestale e andiamo a sinistra dirigendoci verso
gli alberi ma senza salire, con fatica dobbiamo individuare qualche segno o
esile traccia di passaggio, direzione sud/ovest) – Canale detritico q.1730 (Una volta
individuato l’inizio del CAI 310, il sentierino è evidente anche se palesemente
poco frequentato, risale senza problemi tra rada boscaglia fino ad arrivare a un
canale detritico che dobbiamo attraversare con discreta difficoltà causa le sue
sponde alte e il terreno franoso, dalla parte opposta il CAI 310 risale per
alcuni metri il bordo del canale, poi si allontana continuando per sentierino
tra rada boscaglia e pini mughi mantenendo la direzione sud/ovest) – Canale detritico q.1802 (Il sentierino
che traversava tra pini mughi, ci porta a un secondo canale detritico che si
attraversa senza difficoltà per continuare dalla parte opposta mantenendo la
direzione) – Canale detritico q.1827 (Terzo canale
detritico, si attraversa facilmente) – Bivio q.1850 (A sinistra risale una
traccia indicata da una scritta sbiadita e illeggibile su un masso, manteniamo
la direzione e il CAI 310 che in breve arriva a un pendio detritico) – Canalone q.1855 (Il CAI 310 attraversa
il pendio detritico costeggiando la base della parete rocciosa, in breve ci inoltra
nel grande e angusto canalone di sfasciumi che va risalito faticosamente
ma senza difficoltà se non quella di essere su un terreno franoso) – Bivio q.2068 (Nella parte alta il
canalone caratterizzato da sfasciumi lascia posto a una traccia tra zolle
erbose e pini mughi e termina la sua ascesa giungendo al bivio segnalato da
scritte su un grosso macigno: il CAI 310 ora continua in piano e a mezzacosta con
direzione sud, noi lo lasciamo e iniziamo a percorrere la via normale per la
Terza Media che risale a sinistra per marcata traccia tra i pini mughi
destinati a scomparire dopo circa 15 minuti per lasciare posto definitivamente
alla roccia, bolli rossi) – Sperone
roccioso q.2200 (La traccia passa alla base di un pinnacolo roccioso, solo
voltandoci indietro notiamo la sua imponenza, si continua con direzione sud/est
con la via che ci porta a costeggiare le maestose pareti rocciose, in lieve
ascesa e senza difficoltà) – Quota
2293 (La traccia che costeggiava la base delle
bastionate rocciose termina, messi imbrago con set da ferrata, casco e guanti
iniziamo risalire la paretina su roccia abbastanza buona e ben scalinata,
passaggi di 1° evidenziati da segni rossi, presenti sporadici fittoni utili per
farsi sicura se si dispone di una corda. Dopo i primi metri, l’arrampicata vira
a destra con ascesa trasversale e direzione sud/est, anche se i passaggi sono
tecnicamente facili il proseguo non è banale e ci tiene concentrati su ogni
passaggio) – Ferrata q.2385 (L’arrampicata
trasversale su roccette di 1° termina su una minuscola e affilata crestina, la
seguiamo per pochi metri a sinistra che subito finisce inoltrandoci nel canalone
detritico dove poco sopra iniziano i cavi d’acciaio e i pioli metallici che ci
aiutano a superare un passaggio verticale. Superato questo ostacolo si
esaurisce anche l’attrezzatura e virando a destra la traccia ci conduce a una
rampa erbosa ben scalinata che si risale integralmente) – Forcella q.2431 (Risalita la rampa
erbosa arriviamo sulla forcellina della cresta sud della Terza Media, quindi la
percorriamo risalendo a sinistra in discreta esposizione ma senza
difficoltà, arrivando a una stretta fessura dove è d’obbligo togliere lo zaino,
dalla parte opposta c’è il cavo d’acciaio che ci assicura nel percorrere
l’affilata ed esposta lama rocciosa che precede l’arrivo in vetta) – Terza Media q.2455
(Appena terminata la traversata della lama rocciosa assicurata da cavo
d’acciaio, pochi metri di salita ci conducono alla croce di vetta con libro
delle firme. Ora ripercorriamo integralmente tutto il tragitto fino a Sappada) – Forcella
q.2431 – Ferrata
q.2385 – Quota
2293 – Sperone roccioso q.2200
– Bivio q.2068 – Canalone q.1855 – Bivio q.1850 – Canale detritico q.1827 – Canale detritico q.1802
– Canale detritico q.1730 – Passo della Digola q.1674 – Tamer di Dentro q.1650 – Bivio
q.1647 – Bivio q.1452 – Bivio q.1350 – Bivio q.1240 – Ponte q.1240 – Bivio q.1215 – Bivio q.1210 – Incrocio q.1186 – Arrivo q.1186
(Sappada).
DISLIVELLO TOTALE: 1300 m
QUOTA MASSIMA: Terza Media
q.2455
LUNGHEZZA: 17 km
DIFFICOLTA: F/EEA
NOTE:
|
|
Sentieri
|
- Materiale utilizzato: set da ferrata,
casco e guanti da ferrata.
- L’itinerario si potrebbe suddividere in
tre fasi distinte:
1) Dalla partenza fino al Passo della Digola si percorre la forestale a tratti
monotona che classifichiamo con difficoltà T-turistica, è sicuramente in
questa parte che incontreremo escursionisti e MTB.
2) Dal
Passo della Digola alla Quota 2293 (quella rilevata dal GPS) lo scenario
cambia completamente, il percorso è solitario e selvaggio e già trovare
l’inizio del CAI 310 è un problema, non è
indicato e i segni sono sporadici e sbiaditi, poi una volta intrapreso non vi
sono problemi a stare sulla via, Da prestare attenzione all’attraversamento
del 1°canale detritico, le sponde sono alte ed è particolarmente franoso, gli
altri due canali che seguono non creano problemi. Faticosa la risalita dal
canalone di sfasciumi fino al Bivio q.2068 dove termina, a parte
l’instabilità del terreno non ci sono problemi. Questa seconda parte
dell’itinerario è da classificare EE.
3)
Dalla Quota 2293 fino alla cima della Terza Media
si risale la parete con passaggi di 1°, qualcuno forse di 1°+, segni rossi indicano
la via, in loco sporadici fittoni utili se si vuole utilizzare una corda, la
roccia è abbastanza buona e scalinata ma l’ascesa non è banale, da fare con
attenzione. Utile il set da ferrata per superare un tratto verticale attrezzato con cavo e
pioli (Ferrata q.2385), sicuramente indispensabile per stare in sicurezza
nel tratto ferrato della lama rocciosa che precede l’arrivo in vetta,
espostissima da entrambe le parti. Per attraversare la stretta fessura che
precede la lama rocciosa togliamo lo zaino e procediamo fino alla cima senza,
persone di corporatura robusta potrebbero non superare questo passaggio. Questa terza parte è da classificare con difficoltà
alpinistica F/EEA
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Rifugi-Bivacchi
|
- Assenti.
|
Fonti
|
- Fonte alla baita Tamer di
Dentro.
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TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale (ore)
|
Partenza
q.1186
|
0,00
|
Forcella
q.2431
|
/
|
Incrocio
q.1186
|
0,02
|
Ferrata
q.2385
|
/
|
Bivio
q.1210
|
0,10
|
Quota 2293
|
/
|
Bivio
q.1215
|
0,13
|
Sperone
roccioso
|
/
|
Ponte
q.1240
|
0,22
|
Bivio
q.2068
|
/
|
Bivio
q.1240
|
0,23
|
Canalone
q.1855
|
/
|
Bivio
q.1350
|
0,38
|
Bivio
q.1850
|
/
|
Bivio
q.1452
|
0,49
|
Canale
detritico q.1827
|
/
|
Bivio
q.1647
|
1,20
|
Canale detritico q.1802
|
/
|
Tamer
di Dentro
|
1,22
|
Canale
detritico q.1730
|
/
|
Passo
della Digola
|
1,29
|
Passo
della Digola
|
/
|
Canale
detritico q.1730
|
1,43
|
Tamer
di Dentro
|
/
|
Canale detritico q.1802
|
1,55
|
Bivio q.1647
|
/
|
Canale detritico q.1827
|
2,02
|
Bivio q.1452
|
/
|
Bivio
q.1850
|
2,04
|
Bivio q.1350
|
/
|
Canalone q.1855
|
2,11
|
Bivio q.1240
|
/
|
Bivio
q.2068
|
2,35
|
Ponte q.1240
|
/
|
Sperone roccioso
|
2,42
|
Bivio q.1215
|
/
|
Quota
2293
|
2,53
|
Bivio q.1210
|
/
|
Ferrata q.2385
|
3,27
|
Incrocio q.1186
|
/
|
Forcella q.2431
|
3,37
|
Arrivo q.1186
|
6,50
|
Terza Media
|
3,40
|
Incrocio
q.1186 (Dritto continua la stradina per il lago di pesca sportiva, a sinistra
sale la forestale per la baita Pistanera, noi andiamo a destra attraversando
il grande ponte sul rio Storto al di là del quale ignoriamo il sentiero di
raccordo al CAI 313 e continuiamo per pista forestale parallela al rio Storto
che è CAI 314)
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Passo della Digola q.1674 (Appena
oltrepassati i cartelli, notiamo a sinistra un grosso macigno isolato nel
prato, quindi lasciamo la forestale e andiamo a sinistra dirigendoci verso
gli alberi ma senza salire, con fatica dobbiamo individuare qualche segno o
esile traccia di passaggio, direzione sud/ovest)
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Bivio q.2068 (Il canalone termina la sua
ascesa giungendo al bivio segnalato da scritte su un grosso macigno: il CAI
310 ora continua in piano e a mezzacosta con direzione sud, noi lo lasciamo e
iniziamo a percorrere la via normale per la Terza Media che risale a sinistra
per marcata traccia tra i pini mughi)
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Bivio q.2068 (Il canalone termina la sua
ascesa giungendo al bivio segnalato da scritte su un grosso macigno: il CAI
310 ora continua in piano e a mezzacosta con direzione sud, noi lo lasciamo e
iniziamo a percorrere la via normale per la Terza Media che risale a sinistra
per marcata traccia tra i pini mughi)
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