Itinerario per escursionisti molto
esperti delle Alpi Apuane (Toscana), dotati di senso dell’orientamento e attitudini
alpinistiche, da fare solo con terreno asciutto e ottima visibilità.
DATA: 31 maggio 2019
PARTENZA: Con
l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana), attraversiamo il centro
della città in direzione della montagna per intraprendere la “via Bassa
Tambura” o SP.5 con cartello che indica il paese di Forno, lo raggiungiamo dopo
circa 8 km dal centro di Massa, quindi proseguiamo per circa altri 2 km fino al
termine della stradina asfaltata in località Biforco (sbarra e inizio della
marmifera di servizio alle cave).
Stralcio
della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO: Biforco q.375
(Fine dell’asfaltata, segni CAI su un traliccio di cemento: dalla piazzola
oltrepassiamo la sbarra e iniziamo a percorrere la marmifera che è CAI 167/CAI
168) – Bivio q.380 (Bivio della marmifera
dopo pochi metri che siamo partiti, cartelli: dritto la marmifera segue il
canale di Cerignano per Vettolina ed è CAI 36, prendiamo la marmifera CAI
167/CAI 168 a sinistra che segue in salita il canale del Fondone) – Incrocio
q.487 (A destra la marmifera curva a gomito, dritto a sinistra la marmifera
attraversa il canale del Fondone per poi risalirlo e sarebbe il CAI 168, noi la
lasciamo e saliamo dritto per sentiero CAI 167 o via di lizza della valle degli
Alberghi. Durante il percorso, il tracciato CAI non percorre sempre fedelmente
la via di lizza, ma ogni tanto se ne allontana per addolcire l’ascesa) – Bivio
q.835 (Al termine della ripida ascesa, il panorama del CAI 167 si è aperto
sulla vallata degli Alberghi e sulla parete del monte Contrario, molto in alto
sopra di noi è visibile il vecchio edificio degli Alberghi. Lasciamo il CAI 167
che procede in falsopiano parallelo al fosso degli Alberghi, pochi metri prima
di una targa a ricordo situata alla nostra destra, a sinistra scende l’abbandonato
sentiero dei Pradacetti contrassegnato da bolli rossi che attraversa il fosso detritico
degli Alberghi, cartelli assenti, risaliti dalla parte opposta si continua a
mezzacosta a sinistra, nord/ovest, virando in breve a nord) – Bivio
q.850 (Attenzione ai bolli rossi, il sentiero dei Pradacetti ora risale
ripidamente a destra con direzione nord, il nostro percorso si mantiene a
mezzacosta e ci porta in breve ad attraversare un canalino detritico, direzione
nord/ovest-ovest, cartelli assenti e sbiaditi bolli rossi) – Placche
rocciose q.873 (La nostra traccia che si manteneva a mezzacosta ci conduce
in prossimità di un pendio caratterizzato da placche rocciose e detriti, i
segni sono poco visibili, risaliamo ripidamente per circa 25 metri e solo
allora attraverseremo. Ripresa la traccia, questa procederà sempre in costante
ascesa a mezzacosta, intervallata da ripide salite, l’ambiente è selvaggio ma
privo di reali difficoltà) – Cresta
dei Trasandini q.1105 (In lontananza davanti a noi possiamo notare per la
prima volta la verde cresta Picco di Navola/M. Rasori, prendiamo questa visuale
come riferimento perché la cresta dei Trasandini in questo punto è tutt’altro
che ben delineata. Lasciamo la traccia ben segnata dai bolli rossi che stavamo
percorrendo e che ora comincia a scendere ai ruderi di Case Cormeneto e
all’innesto sul CAI 168, risaliamo a destra con direzione nord/est senza
traccia e percorso obbligato tra bassa vegetazione e affioramenti rocciosi con
passaggi di 1°+) – Masso sospeso q.1446 (Procediamo
prevalentemente sul versante occidentale di quella che dovrebbe essere la cresta,
ovvero quello rivolto sul canale del Fondone percorso dal CAI 168, non ci sono
tracce, e a ogni occasione risaliamo per non perdere il filo del tragitto
teorico. Ora ci portiamo sulla cresta caratterizzata da placche rocciose che
risaliamo ripidamente, in alto sopra di noi è visibile la grande spaccatura
della parete sovrastata da un macigno incastrato, ci addentriamo nella
spaccatura inerpicandoci su terreno terroso misto roccia scivoloso con terreno umido, passaggio di 2°. Superata la
spaccatura con masso sospeso arriviamo sul punto alto molto limitato, dalla
parte opposta precipita verticalmente e quindi è d’obbligo aggirare alla nostra
destra il rilievo roccioso. Subito ci si presenta una forcellina che si
raggiunge disarrampicando pochi metri, passaggio di 2°, poi risale
immediatamente uno stretto canalino o arrampicando la paretina che lo delimita,
passaggio di 2°+) – Deviazione
q.1480 (Il punto passa inosservato, ma prima che una ripida rampa ci
conduca sulla Punta Questa, a sinistra della cresta inizia un esile traccia non
segnata a mezzacosta che prenderemo al ritorno) – Punta
Questa q.1519 (E’ il punto più alto della bifida cima, scendiamo pochi
metri e risaliamo la successiva, indicazioni assenti) – Punta Questa q.1508 (Raggiungiamo la
cima ufficiale con un delicato traverso su placca inclinata, di fronte a noi
c’è il Torrione Figari con il caratteristico macigno sulla vetta, scritta sul
masso in vetta la quota 1524 m come la mappa IGM, la CTR Toscana la quota a
1508 m. torniamo sui nostri passi) – Punta
Questa q.1519 – Deviazione q.1480 (Scesa la ripida
rampa lasciamo la cresta dei Trasandini, dobbiamo individuare sulla destra una
traccia a mezzacosta non segnata che in breve ci conduce in un canalone
detritico, lo discendiamo con cautela ma senza difficoltà per circa 25 metri, tenendolo
ad oltranza andrebbe a precipitare, e lo lasciamo per intercettare un esile
traccia a destra che aggira il versante sud occidentale di Punta Questa) – Via
Normale q.1398 (La traccia si va a innestare sulla via normale di salita a
Punta Questa, scritta sulla roccia e bolli rossi, a destra risale il canale che
la separa dal Torrione Figari, la teniamo a sinistra) – CAI
168 q.1325 (La via normale nella seconda
parte esce dal bosco e si mantiene a mezzacosta con direzione nord/ovest in
aperto pendio fino a innestarsi sul CAI 168, attenzione ai segni CAI.
Mantenendo la direzione in breve si giunge alla foce di Rasori, noi lo teniamo
a sinistra in ripida discesa, sud/est, dove l’esile sentiero s’inoltra nella
verde valle del Fondone) – Canale
di Grondilice q.1045 (Pozze d’acqua e cascatella poco sotto di noi, appena lo
abbiamo attraversato il CAI 168 risale per sentiero infrascato a mezzacosta) – Canale delle Gronde q.1016 (Facile
guado) – Canale
del Fondone q.765 (Largo canale detritico nel bosco, lo attraversiamo e il CAI
168 procede su cengia attrezzata con cavo corrimano, poi con sentiero che con
un paio di tornanti perde quota riportando nel greto del canalone dove
incontriamo ulteriori cavi corrimano) – Marmifera
q.664 (Usciamo dal canale del Fondone all’ombra del sottobosco,
gradualmente inizia la marmifera che conduce alla sottostante cava, notiamo
vecchi edifici alla nostra sinistra) – Cava del Fondone q.587 – Incrocio q.487 (Chiudiamo l’anello
continuiamo con la marmifera parallela al canale del Fondone fino
all’auto) – Bivio q.380 – Biforco
q.375.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 8,1 km
DIFFICOLTA: F-
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DISLIVELLO TOTALE: 1250 m
QUOTA MASSIMA: Punta Questa q.1524
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Sentieri
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- Itinerario per escursionisti molto
esperti delle Alpi Apuane, dotati di senso dell’orientamento e attitudini
alpinistiche, da fare solo con terreno asciutto e ottima visibilità.
Il sentiero dei Pradacetti che intraprendiamo
al Bivio q.835 quando lasciamo il CAI 167, e il proseguo fino alla Cresta dei
Trasandini, presenta segni abbondanti ma sbiaditi.
- Nella sua parte iniziale la cresta dei
Trasandini è tutt’altro che una “cresta” come comunemente intendiamo, ma un
ripido terreno caratterizzato da rocce disposte in maniera caotica e bassa
vegetazione. Non vi sono segni ne tracce di passaggio, procediamo a vista e a
nostro piacimento mantenendo la direzione nord/est principalmente sotto il
filo teorico della cresta, non vi sono grosse difficoltà se non quella
dell’orientamento e dell’ascesa faticosa, alcuni passaggi di 1°. La parte più
tecnica e difficoltosa è il superamento della spaccatura con masso sospeso e
della successiva forcellina, ora siamo in cresta e i passaggi sono di 2°, una
corda può essere utile per assicurare i meno esperti.
- Per la discesa da Punta Questa non
percorriamo la via normale attraverso il canalone che la separa dal Torrione
Figari (generalmente comporta l’utilizzo di corde per doppia), ma sfruttiamo
un punto “debole” del suo versante sud occidentale (esile traccia non segnata)
- Allo stato attuale il CAI 168 che
prendiamo al ritorno è in stato di abbandono, la segnatura è abbondante ma il
sentiero palesemente poco frequentato con alcuni tratti infrascati dopo il
canale di Grondilice, nel complesso la discesa risulta ripida e faticosa.
- La cava del Fondone è attiva, attenzione
ai possibili lavori in corso nei giorni feriali.
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Rifugi-Bivacchi
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- Assenti
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Fonti
|
-
Assenti
|
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TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
|
Biforco
|
0,00
|
Bivio q.380
|
0,02
|
Incrocio q.487
|
0,12
|
Bivio q.835
|
0,56
|
Bivio q.850
|
1,02
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Placche rocciose
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1,20
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Cresta dei Trasandini
|
1,55
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Masso sospeso
|
3,15
|
Quota 1480
|
/
|
Punta Questa q.1519
|
3,38
|
Punta Questa q.1508
|
3,41
|
Punta Questa q.1519
|
3,44
|
Quota 1480
|
3,56
|
Via
Normale
|
4,08
|
CAI
168 q.1325
|
4,32
|
Canale
di Grondilice
|
5,13
|
Canale
delle Gronde
|
5,25
|
Canale
del Fondone
|
6,13
|
Marmifera
q.664
|
6,35
|
Cava
del Fondone
|
6,45
|
Incrocio
q.487
|
6,55
|
Bivio
q.380
|
/
|
Biforco
|
7,08
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Bivio q.835 (Lasciamo il CAI 167 che
procede in falsopiano parallelo al fosso degli Alberghi, pochi metri prima di
una targa a ricordo situata alla nostra destra, a sinistra scende
l’abbandonato sentiero dei Pradacetti contrassegnato da bolli rossi che attraversa
il fosso detritico degli Alberghi, cartelli assenti, risaliti dalla parte
opposta si continua a mezzacosta a sinistra, nord/ovest, virando in breve a
nord)
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Bivio
q.835 (Lasciamo il CAI 167 che procede in falsopiano parallelo al fosso degli
Alberghi, pochi metri prima di una targa a ricordo situata alla nostra
destra, a sinistra scende l’abbandonato sentiero dei Pradacetti
contrassegnato da bolli rossi che attraversa il fosso detritico degli
Alberghi, cartelli assenti, risaliti dalla parte opposta si continua a
mezzacosta a sinistra, nord/ovest, virando in breve a nord)
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Cresta dei Trasandini q.1105 (Lasciamo la
traccia ben segnata dai bolli rossi che stavamo percorrendo e che ora
comincia a scendere ai ruderi di Case Cormeneto e all’innesto sul CAI 168,
risaliamo a destra con direzione nord/est senza traccia e percorso obbligato
tra bassa vegetazione e affioramenti rocciosi con passaggi di 1°+)
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Cresta
dei Trasandini q.1105 (Lasciamo la traccia ben segnata dai bolli rossi che
stavamo percorrendo e che ora comincia a scendere ai ruderi di Case Cormeneto
e all’innesto sul CAI 168, risaliamo a destra con direzione nord/est senza
traccia e percorso obbligato tra bassa vegetazione e affioramenti rocciosi
con passaggi di 1°+)
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Masso sospeso q.1446 (Ora ci portiamo sulla
cresta caratterizzata da placche rocciose che risaliamo ripidamente, in alto
sopra di noi è visibile la grande spaccatura della parete sovrastata da un
macigno incastrato)
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Dalla
forcellina che si raggiunge disarrampicando pochi metri, passaggio di 2°, si
risale immediatamente uno stretto canalino o arrampicando la paretina che lo
delimita, passaggio di 2°+
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Dalla vetta di
Punta Questa q.1519 passiamo alla vetta ufficiale quotata 1508 da CTR Toscana
o 1524 da IGM
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Dalla Punta
Questa q.1519 ripercorriamo la cresta dei Trasandini disarrampicando la ripida
rampa fino al punto basso a q.1480 dove c’è la nostra deviazione
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In breve ci
conduce in un canalone detritico, lo discendiamo con cautela ma senza
difficoltà per circa 25 metri
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CAI 168 q.1325
(La via normale nella seconda parte esce dal bosco e si mantiene a mezzacosta
con direzione nord/ovest in aperto pendio fino a innestarsi sul CAI 168,
attenzione ai segni CAI. Mantenendo la direzione in breve si giunge alla foce
di Rasori, noi lo teniamo a sinistra in ripida discesa, sud/est, dove l’esile
sentiero s’inoltra nella verde valle del Fondone)
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