DATA: 30 giugno 2019
PARTENZA: Con
l’autostrada A 15 Parma-La Spezia usciamo a Aulla e seguiamo le indicazioni per
Casola in Lunigiana e Minucciano. Lasciato quest’ultimo paesino, la strada attraversa
una galleria per poi scendere al paese di Gramolazzo, noi invece andiamo a
destra iniziando a entrare nella valle di Orto di Donna (indicazioni per i
rifugi alpini). Lasciamo l’auto nel parcheggio del campeggio sulla curva a U
della stradina appena oltrepassato il rifugio Val Serenaia.
ITINERARIO:
Parcheggio q.1066 (Parcheggiata l’auto ci
riportiamo sulla curva a U della stradina asfaltata e la risaliamo a sinistra
in direzione del rifugio Donegani) – Deviazione q.1080 (Lasciamo la stradina
asfaltata che continua verso il rifugio Donegani, intraprendiamo a sinistra il
sentiero CAI 180, segni) – Bivio q.1295 (Cartelli nel bosco: a
sinistra c’è il sentiero di raccordo al CAI 178, continuiamo sul CAI 180 in
costante ascesa nella faggeta) – Rifugio Orto di Donna q.1496 (Usciamo
dal bosco e siamo sulla marmifera, a pochi metri sulla destra c’è il rifugio, a
sinistra in falsopiano inizia il sentiero CAI 179, noi stiamo a sinistra in
salita procedendo su piccola marmifera in stato di abbandono, in alto sopra di
noi possiamo notare il monte Contrario e il passo delle Pecore, cartelli e
indicazioni assenti) – Casotto q.1545 (Fatiscente casotto di
mattoni situato alla nostra sinistra, continuiamo l’ascesa per sentiero) – Passo delle Pecore q.1603 (Raggiungiamo
l’ampia sella senza indicazioni, quindi andiamo a sinistra, nord/est, senza
attaccare direttamente la cresta ma cercando di individuare l’esile traccia di
passaggio che si sviluppa a mezzacosta in leggera ascesa nella macchia di bosco
sul versante dell’Orto di Donna. Dopo pochi minuti terminano gli arbusti e
cominciamo a risalire molto ripidamente a destra il ripidissimo pendio di paleo
e la seguente paretina di roccia inaffidabile con passaggi di 2° dove si rende
necessario testare meticolosamente ogni punto di appoggio. Guadagniamo il filo
della cresta estremamente affilata e rocciosa, ovvia è la direzione da seguire
come l’enorme esposizione soprattutto sul versante sud che precipita nella
Valle degli Alberghi, procediamo con molta cautela rassicurati dai buoni
appigli rocciosi) – Deviazione q.1744 (Attenzione,
bypassiamo un tratto di cresta il cui proseguo è proibitivo individuando alla
nostra sinistra la ripida traccia che ci fa perdere pochi metri di quota sul
versante dell’Orto di Donna, ne segue un breve tratto di esile cengia in
discreta esposizione, poi di nuovo in ripidissima salita su paleo misto roccia per
riguadagnare la cresta) – Monte Contrario q.1788 (Nella parte
finale la cresta molto aerea ma priva di reali difficoltà ci conduce sull’angusta
vetta indicata da un minuscolo cartello di metallo. Continuiamo con il naturale
proseguo della cresta che si sviluppa nel versante orientale disarrampicando un
tratto molto affilato) – Foce q.1730 (Senza toponimo o quota
sulle mappe, separa il monte Contrario dal promontorio quotato 1755,6 da CTR
Toscana. Ora andiamo su quest’ultima cima risalendola sul versante destro, Valle
degli Alberghi, su esilissima traccia che traversa sopra una placca molto esposta) – Cima q.1756 (Punto quotato 1755,6 da
CTR Toscana, dalla parte opposta scendiamo all’intaglio della Foce del Cavallo
senza difficoltà) – Foce del Cavallo q.1704
(Quotato 1703,6 da CTR Toscana, segni e indicazioni assenti. In questo punto è
possibile abbandonare la traversata scendendo il canale alla nostra sinistra, versante
Orto di Donna, per raggiungere a vista o su esile traccia il sentiero CAI alla
Foce di Cardeto. Manteniamo la cresta sempre molto aerea ed esposta che
guadagna quota in direzione del monte Cavallo, est, lungo la sua percorrenza
due deviazioni ci faranno bypassare con un traverso a mezzacosta i punti
invalicabili, in successione prima a sinistra sul versante Orto di Donna, poi a
destra sul versante del Canale del Pianone) – Monte
Cavallo q.1882 (Negli ultimi 60 metri di dislivello che precedono l’arrivo
in vetta, l’aerea cresta rocciosa lascia posto a una ripidissima parete obliqua
di placche rocciose a cui difficilmente possiamo darle un grado alpinistico,
probabilmente non supera il 1°. Questa ascesa risulta molto infida, perché ci
costringe a camminare carponi senza grandi possibilità di avere appigli per le
mani ma contando unicamente a far presa con la suola delle scarpe, teniamoci
distante circa 10/15 metri dal filo di cresta che delimita la parete dove la
roccia si sgretola, sfruttiamo le rare zolle o paleo affiorante dalle placche
rocciose, procediamo con estrema cautela perché una scivolata avrebbe
conseguenze fatali. Arrivati sulla prima cima delle quattro “gobbe” del monte
Cavallo, quella nord, ignoriamo la cresta nord che scende alla foce di Cardeto,
via normale di salita, e scendiamo il pendio orientale ben camminabile e senza
problemi in direzione della caratteristica “vela” della cima principale del
monte Cavallo) – Sella
q.1825 (Lasciamo la cresta che ora risale il filo della “vela rocciosa” per
la vetta principale del monte Cavallo, presente un breve tratto con cavo
metallico, scendiamo il verde canale del Cambron alla nostra sinistra, est, è
molto ripido e procediamo con cautela ma non vi sono difficoltà tecniche) – CAI
179 q.1607 (Quando il canale del Cambron termina, manteniamo la direzione
scendendo il verde pendio fino a innestarci d’obbligo sul CAI 179, segni
bianco/rossi, lo teniamo a sinistra notando poco sotto di noi la marmifera
d’accesso alla cava della Focolaccia sull’omonimo passo e visibile alle nostre
spalle) – Bivio
q.1598 (Cartelli: a destra c’è il sentiero CAI 178 di raccordo alla
marmifera CAI 36, manteniamo la direzione in falsopiano ora CAI 178/CAI 179) – Bivio q.1597 (Una scritta azzurra sulla
roccia, indica la traccia a destra in discesa che è la via normale al monte
Pisanino, continuiamo sul CAI 178/CAI 179 che comincia a salire alla foce di
Cardeto) – Foce di Cardeto q.1642 (Il CAI 178/CAI
179 attraversa il valico e scende nel versante dell’Orto di Donna) – Bivio
q.1620 (Cartelli poco sotto la foce di Cardeto: a sinistra il CAI 179 conduce
al rifugio Orto di Donna, manteniamo il CAI 178 in discesa) – Bivio q.1300 (Cartelli all’interno del
bosco, a sinistra c’è il sentiero CAI di collegamento sul CAI 180, stiamo a
destra sul CAI 178) – Casetta q.1092 (Su alcune mappe indicata come ex deposito di esplosivi. Al termine della discesa usciamo dal bosco
presso la radura dove è situata alla nostra destra la casetta recintata) – Ponte
q.1080 (Ponticello sul rio Sambuco percorso dal sentiero turistico, il CAI 178 si mantiene parallelo poco sotto) – Parcheggio
q.1066.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 7,7 km
DIFFICOLTA: PD+
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DISLIVELLO TOTALE: 950 m
QUOTA MASSIMA: M.Cavallo nord q.1882
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Sentieri
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- Itinerario tra i più difficili delle Alpi
Apuane, riferito solo a escursionisti molto esperti con attitudini
alpinistiche, indispensabile meteo stabile e ottima visibilità, da evitare
assolutamente con terreno umido.
Creste sempre estremamente esposte e
terreno apuano molto ripido e infido, non vi sono possibilità di assicurarsi
con corda, ogni passaggio va sempre meticolosamente testato e la progressione
richiede molta calma e concentrazione, segnatura e indicazioni nella
traversata Contrario/Cavallo sono assenti. (Numerosi passaggi di 2°)
- Scesi dal monte Contrario e arrivando
alla foce del Cavallo, abbiamo la possibilità di abbandonare il proseguo scendendo
il canalino alla sua sinistra (con traccia di passaggio e a vista sul versante
Orto di Donna), optando invece per la traversata su cresta fino la vetta del
monte Cavallo ci sono le difficoltà maggiori del giro.
- La discesa nel verde canale del Cambron
non comporta difficoltà di rilievo, si procede con cautela causa la ripidezza
e l’alto paleo che nasconde eventuali insidie del terreno, si possono notare
nelle pareti di roccia che delimitano il canale alcune “soste” utilizzate nel
periodo invernale.
- Appena prima di raggiungere la foce di
Cardeto, con una deviazione non indicata a sinistra di pochi metri dal CAI
178/CAI 179 possiamo ammirare l’inghiottitoio della Buca della Neve.
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Rifugi-Bivacchi
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- Punti di appoggio raggiungibili con
l’auto e a poca distanza dal nostro punto di partenza sono i rifugi Val
Serenaia e Donegani (sempre aperti nel periodo estivo)
- Rifugio Orto di Donna sotto il passo
delle Pecore, sempre aperto nel periodo estivo
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Fonti
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Fontana nel parcheggio alla partenza in direzione del campeggio
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TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
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Parcheggio
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0,00
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Deviazione
q.1080
|
0,04
|
Bivio
q.1295
|
0,34
|
Rif.
Orto di Donna
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1,10
|
Casotto
q.1545
|
1,20
|
Passo
delle Pecore
|
1,28
|
Deviazione
q.1744
|
2,07
|
Monte
Contrario
|
2,15
|
Foce
q.1730
|
2,32
|
Cima
q.1756
|
/
|
Foce
del Cavallo
|
2,45
|
Monte
Cavallo nord
|
3,35
|
Sella
q.1825
|
3,40
|
CAI
179 q.1607
|
4,15
|
Bivio
q.1598
|
4,22
|
Bivio q.1597
|
4,26
|
Foce
di Cardeto
|
4,33
|
Bivio
q.1620
|
4,38
|
Bivio
q.1300
|
5,28
|
Casetta q.1092
|
5,55
|
Ponte q.1080
|
5,57
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Parcheggio
|
6,02
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Rifugio
Orto di Donna q.1496 (Usciamo dal bosco e siamo sulla marmifera, a pochi
metri sulla destra c’è il rifugio, a sinistra in falsopiano inizia il
sentiero CAI 179, noi stiamo a sinistra in salita procedendo su piccola
marmifera in stato di abbandono, in alto sopra di noi possiamo notare il
monte Contrario e il passo delle Pecore, cartelli e indicazioni assenti)
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Passo delle Pecore q.1603 (Raggiungiamo
l’ampia sella senza indicazioni, quindi andiamo a sinistra, nord/est, senza
attaccare direttamente la cresta ma cercando di individuare l’esile traccia
di passaggio che si sviluppa a mezzacosta in leggera ascesa nella macchia di
bosco sul versante dell’Orto di Donna)
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Deviazione
q.1744 (Attenzione, bypassiamo un tratto di cresta il cui proseguo è
proibitivo individuando alla nostra sinistra la ripida traccia che ci fa
perdere pochi metri di quota sul versante dell’Orto di Donna, ne segue un
breve tratto di esile cengia in discreta esposizione, poi di nuovo in
ripidissima salita su paleo misto roccia per riguadagnare la cresta)
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Panorama sullo
sviluppo dell’aerea cresta che dobbiamo percorrere verso la vetta del monte
Cavallo nord
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Dalla foce del
Cavallo manteniamo la cresta sempre molto aerea ed esposta che guadagna quota
in direzione del monte Cavallo
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Sulla seconda
deviazione: ci fa bypassare un tratto di cresta invalicabile con un traverso
molto delicato nel versante del Canale del
Pianone
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Monte Cavallo
q.1882 (Negli ultimi 60 metri di dislivello che precedono l’arrivo in vetta,
l’aerea cresta rocciosa lascia posto a una ripidissima parete obliqua di
placche rocciose a cui difficilmente possiamo darle un grado alpinistico,
probabilmente non supera il 1°. Questa ascesa risulta molto infida, perché ci
costringe a camminare carponi senza grandi possibilità di avere appigli per
le mani ma contando unicamente a far presa con la suola delle scarpe)
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Negli ultimi
60 metri di dislivello che precedono l’arrivo in vetta, l’aerea cresta
rocciosa lascia posto a una ripidissima parete obliqua di placche rocciose a
cui difficilmente possiamo darle un grado alpinistico, probabilmente non
supera il 1°. Questa ascesa risulta molto infida, perché ci costringe a
camminare carponi senza grandi possibilità di avere appigli per le mani ma
contando unicamente a far presa con la suola delle scarpe
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