Bella traversata in cresta dei monti Macina e Sella nelle Alpi Apuane (Toscana). Partiamo da Le Gobbie e risaliamo allo Schienale dell'Asino con il sentiero CAI, ci portiamo ai piedi del monte Macina e guadagnamo la vetta percorrendo la sua cresta sud/est, proseguiamo sempre per aerea cresta fino al monte Sella, ritorno con la sua Via Normale al passo Sella e discesa con marmifera verso il paese di Arni, chiudiamo l'anello passando dal rifugio Puliti e la Madonna del Cavatore.
DATA: 19 settembre 2020
PARTENZA: Con l’autostrada A12 usciamo al casello di Massa (Toscana) e teniamo le indicazioni per il centro, attraversiamo la città finché vediamo i cartelli per Antona che ci portano a percorrere la SP.4 che sale al passo del Vestito. Oltrepassiamo i paesi di Pariana, Altagnana, Antona, fino arrivare in località Pian della Fioba (4 km dal paese di Antona) dove notiamo a sinistra le indicazioni per il rifugio Città di Massa e a destra il giardino orto botanico Pietro Pellegrini, da qui proseguiamo esattamente per 2,5 km attraversando prima la galleria di Tecchia, poi la galleria del Vestito, usciti dalla quale in breve alla nostra sinistra c’è il rinomato ristorante Le Gobbie, sulla destra della strada invece una piazzola per parcheggiare (circa 26 km dal casello autostradale).
ITINERARIO: Le Gobbie q.1030 (Iniziamo camminando a ritroso la strada provinciale dalla quale siamo venuti in direzione di Massa) – Deviazione q.1047 (Prima che la strada asfaltata entri nella galleria la lasciamo e saliamo a destra la marmifera CAI 42/CAI 150, cartelli) – Deviazione q.1064 (Arriviamo sul tornante dove la marmifera continua verso le cave di Piastrone e Buca, quindi noi la lasciamo andando a destra, evitiamo il pianeggiante sentiero CAI 42 per il passo del Vestito e saliamo il roccioso CAI 150, cartelli) – Bivio q.1192 (Indicazioni assenti, probabilmente passerà inosservato alla maggioranza degli escursionisti, sulla sinistra scende nel fitto bosco il vecchio tracciato per la cava abbandonata della Chiesa del Diavolo, comunque manteniamo il nostro CAI 150 sempre in ascesa anch’esso destinato a entrare nel bosco) – Schienale dell’Asino q.1385 (Bivio e cartelli: a destra scende il CAI 155 per il rifugio Puliti e il paese di Arni, stiamo a sinistra dove il nostro CAI 150 comincia a transitare sull’aerea cresta dello Schienale dell’Asino) – Traliccio Enel q.1365 (Arriviamo presso un traliccio dell’Enel posto sull’ampia cresta pianeggiante destinata a esaurirsi sotto il versante sud del monte Macina, il CAI 150 scende a destra per pochi metri e si sviluppa a mezzacosta) – Cresta sud/est M. Macina q.1368 (Il CAI 150 che aveva perso leggermente quota ora risale e continua il suo percorso a mezzacosta, noi lo lasciamo e arrampichiamo a sinistra la cresta sud/est del monte Macina, se in lontananza ci appariva lampante, in loco si presenta inizialmente non ben definita, segni e indicazioni assenti, passaggi di 1° su roccia misto paleo) – Monte Macina q.1568 (Omino di sasso e piccola croce, ignoriamo a destra la traccia nel versante orientale evidenziata da segni azzurri che è la via normale di salita proveniente sempre dal CAI 150, cominciamo ad affrontare la lunga cresta che ci separa dal monte Sella, si sviluppa lineare e palese con direzione nord. Nell’immediato è facile, poi perdendo quota dopo circa dieci minuti perveniamo a un tratto di circa venti metri molto affilato ed esposto ma privo di reali difficoltà tecniche) – Sella del Macina q.1558 (La lunga cresta si sviluppa aerea ma priva di difficoltà fino alla sella del Macina quotata 1557,7 da CTR Toscana. Prima di raggiungerla dobbiamo arrampicare il promontorio roccioso che la precede quotato 1575,3 da CTR Toscana, passaggi di 1° su piano inclinato/roccioso di media esposizione se ci manteniamo sul versante occidentale, solo quando siamo sulla cima notiamo a destra l’esile rampa molto esposta sul versante est, ci caliamo senza difficoltà ma con molta attenzione guadagnando la sella priva di indicazioni. Ora possiamo risalire la cresta su placca povera d’appigli, in loco alcuni spit, oppure bypassiamo a sinistra calandoci nel paleo per circa 10/15 metri in direzione del vicino e ben visibile casotto di servizio alla cava Piastreta, senza raggiungerlo ci portiamo alla base della placca rocciosa poi a nostro piacimento riguadagniamo la cresta sul rapissimo pendio di placche misto paleo) – Cengia q.1590 (Siamo sulla cresta che sovrasta il tunnel che collega la marmifera proveniente da Arni alle cave di Ronchieri. In questo punto la cresta affilata si inerpica verticalmente solcata da un invitante canalino che però dobbiamo ignorare, dobbiamo invece notare la sottile cengia erbosa alla sua destra, versante rivolto al passo Sella, che ci fa aggirare questo ostacolo. La cengia è sottile poco più di 30 cm e taglia in esposizione il ripissimo pendio che precipita sulla marmifera, la percorriamo con cautela ma senza difficoltà, poi riguadagniamo il filo di cresta roccioso e aereo ma ben scalinato) – Bunker q.1675 (Superato l’ostacolo della cengia, la cresta sale ripida ma priva di reali difficoltà, alla nostra destra notiamo la cresta est che proviene dal passo Sella e si collega all’anticima del monte Sella, poco sopra ci compare improvvisamente il bunker e l’entrata della galleria senza uscita, risaliamo a vista sopra la costruzione bellica su ampio pendio roccioso senza percorso obbligato) – Cima q.1694 (Anticima sud del monte Sella quotata 1694,1 da CTR Toscana, nessuna indicazione. Percorriamo l’aerea ma pianeggiante cresta che con direzione nord ci porta a transitare sopra la cava di Piastreta situata sotto di noi alla nostra sinistra) – Via Normale q.1693 (Camminando sulla cresta cominciamo a notare poco sotto di noi sul versante di Arnetola la traccia segnata da bolli azzurri della Via Normale, quindi ci andiamo a innestare d’obbligo sulla stessa e la teniamo mantenendo la direzione inizialmente poco sotto il filo di cresta) – Ferrata Vecchiacchi q.1696 (Sulla cresta è situata una piccola croce metallica e i primi cavi dell’ex ferrata Vecchiacchi che si sviluppa scendendo a destra il ripido pendio sul versante di Arnetola, manteniamo la Via Normale con bolli azzurri che risale sopra l’ampio catino di placche rocciose che precipita sulla cava di Piastreta) – Monte Sella Sud q.1736 (Omino di sasso sulla cima, seguiamo il pianeggiante crinale nord/ovest) – Sella q.1724 (Per CTR Toscana 1723,7 m. A sinistra scende il CAI 160 per la Focola del Vento, stiamo sul crinale guadagnando la vicina cima nord, indicazioni sulla roccia) – Monte Sella Nord q.1735 (Nessuna indicazione, torniamo sui nostri passi) – Sella q.1724 – Monte Sella Sud q.1736 – Ferrata Vecchiacchi q.1696 – Via Normale q.1693 (Manteniamoci sulla Via Normale allontanandoci gradualmente dal filo di cresta per l’anticima dalla quale siamo venuti, la traccia perde quota nel ripido versante orientale) – Passo Sella q.1498 (La parte finale della Via Normale ci fa calare aiutati da un cavo d’acciaio in una sottile cengia, il tutto in discreta esposizione, per raggiungere in breve l’ampia verde sella con cartelli e la piccola cappella di Sant’Agostino, scendiamo a destra sul CAI 150/CAI 31 che ci fa pervenire alla sottostante marmifera) – Marmifera q.1475 (Innesto sulla marmifera, a destra sale verso la galleria d’accesso alla cava di Piastreta, la teniamo a sinistra in discesa che è CAI 31 ignorando dopo pochi metri il sentiero CAI 150 a destra che si sviluppa a mezzacosta sotto il versante orientale del monte Macina) – Collettino q.1235 (Casotti di sasso e saggi di cava ai bordi della marmifera) – Bivio q.1160 (Durante il tragitto, in fondo alla nostra destra si nota l’area di cava della Serra delle Volte, quindi arriviamo al bivio della marmifera: a sinistra sale e termina alla cava Faniello, manteniamoci su quella principale) – Cava Tombaccio q.1090 (Alla nostra destra è situato l’ingresso all’area di cava chiusa da cancello, continuiamo sulla nostra marmifera CAI 31) – Torrette Enel q.1007 (Due grandi torrette dell’Enel dismesse ai bordi della marmifera) – Deviazione q.980 (Sul penultimo tornante lasciamo la marmifera che dopo pochi minuti diventa strada asfaltata, a destra indicato da cartelli il CAI 31 continua per sentierino verso il rifugio Puliti) – Cava Borro q.991 (Piccola cava dismessa, il CAI 31 continua per sentierino palesemente poco frequentato) – Bivio q.1016 (Bivio del sentierino e cartelli: a destra sale il CAI 155 per lo Schienale dell’Asino e il passo del Vestito, stiamo sul CAI 31 in piano) – Case Gianelli q.1014 (Vecchia borgata di ruderi e qualche casa recuperata tra cui il rifugio Puliti, ignoriamo il sentiero che scende verso Arni di fianco la prima casa che incontriamo, continuiamo sul CAI 31 in leggera ascesa) – Case q.1039 (Rudere e casa restaurata) – Bivio q.1056 (Ora dobbiamo prendere il CAI 33 a destra, manteniamo ancora il CAI 31 per pochi metri per fare visita alla Madonna del Cavatore già visibile da qui) – Madonna del Cavatore q.1058 (Promontorio panoramico sormontato da croci in metallo e la grande statua marmorea della Madonna, poco sotto continua il CAI 31 per Il Castellaccio, torniamo sui nostri passi) – Bivio q.1056 (Ora continuiamo sul CAI 33 a sinistra a mezzacosta nel pendio di paleo, poi entreremo nel bosco) – Bivio q.1030 (Scesi nel bosco ci innestiamo sulla forestale, a destra c’è subito il ristorante Le Gobbie) – Le Gobbie q.1030.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 11,5 km DIFFICOLTA: F |
DISLIVELLO TOTALE: 1040 m QUOTA MASSIMA: M Sella Sud q.1736 |
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Sentieri
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- La cresta sud/est del monte Macina si risale a vista e senza via obbligata con passaggi di 1° ben scalinati tra roccette e paleo (segni e indicazioni assenti) - La lunga cresta che collega il monte Macina alla Cima q.1694 (Anticima del monte Sella) è generalmente facile anche se aerea e si sviluppa linearmente senza eccessive perdite di quota, presenta 4 punti critici: 1) Un tratto di circa 20 metri affilato ed esposto che incontriamo dopo circa 10 minuti avere lasciato la vetta del monte Macina in direzione del monte Sella, non ci sono difficoltà tecniche ma necessita di equilibrio e assenza di vertigini 2) Il promontorio roccioso quotato 1575,3 da CTR Toscana che precede la Sella del Macina, passaggi di 1° su piano inclinato/roccioso di media esposizione se ci manteniamo sul versante occidentale, solo quando siamo sulla cima notiamo a destra l’esile rampa molto esposta sul versante est, ci caliamo senza difficoltà ma con molta attenzione guadagnando la sella 3) Il proseguo su cresta dalla Sella del Macina è su roccia povera di appigli con passaggio di 2°, in loco ci sono degli spit, altrimenti bypassiamo a sinistra calandoci pochi metri transitando ai piedi della placca rocciosa per riprendere la cresta a nostro piacimento, pendio ripido tra paleo e placche rocciose. 4) La sottilissima cengia su paleo che ci fa bypassare un tratto dove la cresta si inerpica verticalmente, siamo praticamente sulla galleria che dà accesso alla sottostante area di cava di Piastreta. La cengia lunga pochi metri si sviluppa sulla destra – versante passo Sella- ed è larga circa 30 cm in grande esposizione sulla marmifera, non ci sono spit ma con attenzione la si percorre senza problemi. Da non sottovalutare anche la Via Normale al monte Sella evidenziata da segni azzurri, presenta passaggi aerei e in esposizione soprattutto al termine della discesa verso il passo Sella dove c’è un breve tratto attrezzato. Guadagnata la marmifera sotto il passo Sella, possiamo abbreviare il percorso prendendo il sentiero CAI 150 che però in seguito ci farebbe ripercorrere il tragitto di andata. | |
Rifugi-Bivacchi |
Rifugio Puliti: situato sul CAI 31 in località Case Giannelli a 15 minuti di sentiero da Arni, generalmente aperto tutte le domeniche dell’anno o previa prenotazione Riparo temporaneo lo possiamo trovare presso la galleria di fianco il bunker (poco sotto la Cima q.1694) e la piccola cappella al passo Sella. |
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Fonti |
- Assenti |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Le Gobbie |
0,00 |
Ferrata Vecchiacchi |
/ |
Deviazione q.1047 |
0,03 |
Via Normale q.1693 |
/ |
Deviazione q.1064 |
0,06 |
Passo Sella |
4,17 |
Bivio q.1192 |
0,26 |
Marmifera q.1475 |
4,19 |
Schienale dell’Asino |
0,48 |
Collettino |
4,42 |
Traliccio Enel |
1,07 |
Bivio q.1160 |
4,50 |
Cresta sud/est M. Macina |
1,17 |
Cava Tombaccio |
4,56 |
Monte Macina |
1,55 |
Torrette Enel |
5,05 |
Sella del Macina |
2,26 |
Deviazione q.980 |
5,10 |
Cengia |
/ |
Cava Borro |
5,13 |
Bunker |
3,00 |
Bivio q.1016 |
5,28 |
Cima q.1694 |
3,04 |
Case Gianelli |
5,31 |
Via Normale q.1693 |
3,13 |
Case q.1039 |
5,34 |
Ferrata Vecchiacchi |
3,17 |
Bivio q.1056 |
5,37 |
Monte Sella Sud |
3,22 |
Madonna del Cavatore |
5,38 |
Sella q.1724 |
3,25 |
Bivio q.1056 |
/ |
Monte Sella Nord |
3,27 |
Bivio q.1030 |
6,04 |
Sella q.1724 |
3,29 |
Le Gobbie |
6,06 |
Monte Sella Sud |
/ |
Le Gobbie q.1030 (Iniziamo camminando a ritroso la strada provinciale dalla quale siamo venuti in direzione di Massa) |
Deviazione q.1047 (Prima che la strada asfaltata entri nella galleria la lasciamo e saliamo a destra la marmiferaCAI 42/CAI 150, cartelli) |
Deviazione q.1047 (Prima che la strada asfaltata entri nella galleria la lasciamo e saliamo a destra la marmifera CAI 42/CAI 150, cartelli) |
Deviazione q.1064 (Arriviamo sul tornante dove la marmifera continua verso le cave di Piastrone e Buca, quindi noi la lasciamo andando a destra, evitiamo il pianeggiante sentiero CAI 42 per il passo del Vestito e saliamo il roccioso CAI 150, cartelli) |
CAI 150 |
CAI 150 |
Il monte Macina e la sua cresta sud/est visto dallo Schienale dell’Asino
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Particolare della Schienale dell’Asino
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Sul CAI 150 |
Traliccio Enel q.1365 (Arriviamo presso un traliccio dell’Enel posto sull’ampia cresta pianeggiante destinata a esaurirsi sotto il versante sud del monte Macina, il CAI 150 scende a destra per pochi metri e si sviluppa a mezzacosta) |
Traliccio Enel q.1365 (Arriviamo presso un traliccio dell’Enel posto sull’ampia cresta pianeggiante destinata a esaurirsi sotto il versante sud del monte Macina, il CAI 150 scende a destra per pochi metri e si sviluppa a mezzacosta) |
Attacco alla cresta sud/est del monte Macina dal CAI 150
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Cresta sud/est del monte Macina |
Cresta sud/est del monte Macina |
Cresta sud/est del monte Macina |
Cresta sud/est del monte Macina |
Cresta sud/est del monte Macina |
Cresta sud/est del monte Macina |
Monte Macina |
La marmifera che dal paese di Arni risale verso il passo Sella e alla cava di Piastreta
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Zoomata dal monte Macina sulla cava di Piastreta sotto il monte Sella
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Panorama dal monte Macina sulla cresta che dobbiamo affrontare per andare al monte Sella
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La cresta appena lasciata la vetta del monte Macina |
La cresta appena lasciata la vetta del monte Macina |
La cresta appena lasciata la vetta del monte Macina |
Un tratto di circa 20 metri affilato ed esposto che incontriamo dopo circa 10 minuti avere lasciato la vetta del monte Macina in direzione del monte Sella, non ci sono difficoltà tecniche ma necessita di equilibrio e assenza di vertigini |
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Sulla cresta Macina-Sella
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Arrivo al promontorio roccioso quotato 1575,3 da CTR Toscana che precede la Sella del Macina, passaggi di 1° su piano inclinato/roccioso di media esposizione se ci manteniamo sul versante occidentale |
Sella del Macina q.1558 (Ora possiamo risalire la cresta su placca povera d’appigli, in loco alcuni spit, oppure bypassiamo a sinistra calandoci nel paleo per circa 10/15 metri in direzione del vicino e ben visibile casotto di servizio alla cava Piastreta) |
Dalla Sella del Macina bypassiamo a sinistra calandoci nel paleo per circa 10/15 metri e ci portiamo alla base della placca rocciosa poi a nostro piacimento riguadagniamo la cresta sul rapissimo pendio di placche misto paleo |
Casotto di servizio alla cava Piastreta |
La cresta dopo avere superato la sella del monte Macina
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La cresta dopo avere superato la sella del monte Macina |
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Cengia q.1590 (Siamo sulla cresta che sovrasta il tunnel che collega la marmifera proveniente da Arni alle cave di Ronchieri. In questo punto la cresta affilata si inerpica verticalmente solcata da un invitante canalino che però dobbiamo ignorare, dobbiamo invece notare la sottile cengia erbosa alla sua destra, versante rivolto al passo Sella, che ci fa aggirare questo ostacolo) |
La cengia è sottile poco più di 30 cm e taglia in esposizione il ripissimo pendio che precipita sulla marmifera, la percorriamo con cautela ma senza difficoltà, poi riguadagniamo il filo di cresta roccioso e aereo ma ben scalinato |
La cengia è sottile poco più di 30 cm e taglia in esposizione il ripissimo pendio che precipita sulla marmifera, la percorriamo con cautela ma senza difficoltà…. |
….., poi riguadagniamo il filo di cresta roccioso e aereo ma ben scalinato
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….., poi riguadagniamo il filo di cresta roccioso e aereo ma ben scalinato |
Superato l’ostacolo della cengia, la cresta sale ripida ma priva di reali difficoltà |
Superato l’ostacolo della cengia, la cresta sale ripida ma priva di reali difficoltà |
Arrivo al bunker
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Bunker q.1675 (Poco sopra ci compare improvvisamente il bunker e l’entrata della galleria senza uscita) |
Cima q.1694 (Anticima sud del monte Sella quotata 1694,1 da CTR Toscana, nessuna indicazione) |
Dalla Cima q.1694 percorriamo l’aerea ma pianeggiante cresta che con direzione nord ci porta a transitare sopra la cava di Piastreta situata sotto di noi alla nostra sinistra |
Dalla Cima q.1694 percorriamo l’aerea ma pianeggiante cresta verso il monte Sella |
Capre selvatiche
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Via Normale q.1693 (Camminando sulla cresta cominciamo a notare poco sotto di noi sul versante di Arnetola la traccia segnata da bolli azzurri della Via Normale, quindi ci andiamo a innestare d’obbligo sulla stessa e la teniamo mantenendo la direzione inizialmente poco sotto il filo di cresta) |
Ferrata Vecchiacchi q.1696 (Sulla cresta è situata una piccola croce metallica e i primi cavi dell’ex ferrata Vecchiacchi che si sviluppa scendendo a destra il ripido pendio sul versante di Arnetola) |
La Via Normale al monte Sella dopo il bivio con l’ex ferrata Vecchiacchi |
La Via Normale al monte Sella |
La Via Normale al monte Sella |
La Via Normale al monte Sella |
L’ampio catino di placche rocciose che precipita sulla cava di Piastreta |
Monte Sella sud
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Monte Sella sud |
Indicazioni sulla roccia alla Sella q.1724 |
Panorama dal monte Sella nord
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Via Normale q.1693 (Tornati sui nostri passi manteniamoci sulla Via Normale e allontanandoci gradualmente dal filo di cresta per l’anticima dalla quale siamo venuti, la traccia perde quota nel ripido versante orientale) |
La traccia perde quota nel ripido versante orientale |
La Via Normale al monte Sella presenta passaggi aerei e in esposizione soprattutto al termine della discesa verso il passo Sella dove c’è un breve tratto attrezzato. |
La Via Normale al monte Sella presenta passaggi aerei e in esposizione soprattutto al termine della discesa verso il passo Sella dove c’è un breve tratto attrezzato |
La parte finale della Via Normale ci fa calare aiutati da un cavo d’acciaio in una sottile cengia, il tutto in discreta esposizione |
La Via Normale al monte Sella presenta passaggi aerei e in esposizione soprattutto al termine della discesa verso il passo Sella dove c’è un breve tratto attrezzato |
L’ampio passo Sella sotto di noi
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Cartello inerente alla inagibilità dell’ex ferrata Vecchiacchi
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Al passo Sella |
Dal passo Sella scendiamo a destra sul CAI 150/CAI 31 che ci fa pervenire alla sottostante marmifera |
Collettino q.1235 (Casotti di sasso e saggi di cava ai bordi della marmifera) |
Durante il tragitto, in fondo alla nostra destra si nota l’area di cava della Serra delle Volte |
Torrette Enel q.1007 (Due grandi torrette dell’Enel dismesse ai bordi della marmifera) |
Deviazione q.980 (Sul penultimo tornante lasciamo la marmifera che dopo pochi minuti diventa strada asfaltata, a destra indicato da cartelli il CAI 31 continua per sentierino verso il rifugio Puliti) |
Il CAI 31 continua per sentierino verso il rifugio Puliti |
Cava Borro q.991 (Piccola cava dismessa) |
Macchinario alla cava Borro
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Bivio q.1016 (Bivio del sentierino e cartelli: a destra sale il CAI 155 per lo Schienale dell’Asino e il passo del Vestito, stiamo sul CAI 31 in piano) |
Case Gianelli |
Madonna del Cavatore
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Le Gobbie
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