Itinerario raramente ripetuto, in ambiente molto selvaggio e di stampo alpinistico, è caratterizzato da una serie di calate in corda doppia a ridosso delle cascate dell'orrido di Tana Malia nel versante orientale del Corno alle Scale (Emilia Romagna)
DATA: 16 luglio 2022
PARTENZA: Con la statale Porrettana SS.64 (Bologna-Pistoia) usciamo
a Silla e si prende la SP.324 verso gli impianti sciistici del Corno alle
Scale, circa 1 km prima
di entrare a Lizzano in Belvedere e in prossimità di una curva a gomito
a destra,
lasciamo la strada provinciale e si seguono le indicazioni che portano ai paesi di Pianaccio e Monte Acuto. Noi
andiamo al paesino di Pianaccio, oltrepassiamo il minuscolo abitato proseguendo
con esile stradina che termina al rifugio Segavecchia (2,5 km da Pianaccio e 18 km da Silla) dove parcheggiamo.
ITINERARIO:
Rifugio
Segavecchia q.912
(Dopo il rifugio
si prosegue per forestale chiusa da sbarra)
– Ponte q.924 (Cartelli
CAI. Senza oltrepassarlo lasciamo la forestale e andiamo a destra sulla larga
mulattiera CAI 117/ CAI 119 paralleli al rio delle Farine) – Bivio q.978 (Cippo e cartelli
CAI: a destra c’è il CAI 117 per monte La Nuda, noi andiamo a sinistra con il CAI
119 o sentiero Ruffo del Poggio di Mezzo che guada il rio delle Farine e sale
al Corno alle Scale) – Bivio
q.997 (Grande cippo in sasso sul bivio: a sinistra c’è il CAI 121/A, noi andiamo
dritto sul CAI 119 che in breve guada il fosso d’acqua) - Canalone
q.1127 (Il CAI 119 attraversa il grande canalone del fosso di Mezzo,
possibile nevaio a inizio primavera) - Deviazione q.1475 (Il CAI 119 sta
salendo molto ripidamente nel fitto bosco, in uno dei numerosi tornanti
dobbiamo individuare alla nostra sinistra la traccia abbandonata che si
sviluppa a mezzacosta in lieve discesa con direzione sud e probabilmente
sbarrata con alcuni rami, prendiamo come riferimento la quota, nel sottile
tronco dell’albero notiamo una “T” incisa visibile però solo in senso contrario
di marcia) - Bivio q.1432 (La sottile traccia è sporca
di fogliame che la rende scivolosa, in breve perdendo quota arriva a quello che
sembra un bivio: a destra sale, a sinistra scende e dopo pochi passi si
potrebbe vedere un muretto di contenimento dell’antico tracciato, noi scartiamo
entrambi le ipotesi e andiamo dritto calando a vista nel canalone asciutto appena
sotto di noi che è infrascato di vegetazione, poi discendendolo in breve
confluiamo nel fosso di Tana Malia)
- Tana Malia q.1410 (Su alcune
mappe è indicato come fosso delle Farine. Dopo avere aperto un varco tra la
fitta vegetazione, ortiche comprese, siamo nel sottile corso d’acqua dal quale
inizia il percorso alpinistico fatto di calate in corda doppia) - 1°
Salto (Incontriamo subito una prima cascatella di circa 5/6 metri non disarrampicabile,
forse con ampio giro sulla destra si riuscirebbe ad aggirarla ma la vegetazione
è molto alta e cela il terreno, preferiamo non rischiare e non trovando nessuna
sosta ne realizziamo una sfruttando alcuni arbusti) - 1°
Cascata (Appena calato il primo salto di pochi metri, camminiamo nel greto
arrivando immediatamente alla seconda cascata alta 30 metri, probabilmente è la
prima ufficiale, con 2 anelli di sosta sul macigno alla nostra destra) - 2° Cascata (Sosta con due anelli, la
cascata è alta 24 metri) - 3° Cascata (La cascata è alta 35 metri,
una prima sosta la troviamo alla nostra sinistra ma è preferibile utilizzarla
per farci sicura e portarci sul ciglio del salto dove è presente un'altra sosta
che potrà agevolare il recupero delle corde)
- 4° Cascata (Al termine della terza
cascata ne segue subito la quarta alta 18 metri La sosta con due anelli è
situata nel macigno sul bordo destro, nell’immediata discesa si cala su rocce
estremamente scivolose poi il salto diventa verticale) - 5° Cascata (Superata la quarta cascata,
siamo costretti a percorrere un tratto nel greto del corso d’acqua che risulta
molto disagevole causa massi, tronchi e rami spezzati. Arriviamo alla quinta
cascata alta 20 metri, una prima sosta la troviamo sul bordo sinistro ma
conviene avanzare di alcuni metri per portarsi sul ciglio del salto dove ne troviamo
un’altra, allo stato attuale è sufficientemente solida ma data la posizione
potrebbe essere soggetta a deteriorarsi)
- 6° Cascata (Dalla
quinta cascata percorriamo ancora un tratto disagevole nel corso d’acqua per
raggiungere la sesta alta 15 metri, la sosta con anelli è situata sul macigno
roccioso nel bordo destro. E’ probabilmente la discesa in corda doppia più
semplice perché ci consente di stare agevolmente fuori dall’azione dell’acqua e
su ripido pendio) - 2° Salto (Terminata la sesta cascata
avanziamo poche decine di metri e incontriamo una cascatella con un salto di
4/5 metri non disarrampicabile, non ci sono soste ufficiali e sfruttiamo una
sosta esistente con corda sull’albero in alto alla nostra destra. Superata
quest’ultima difficoltà, procediamo nel greto del corso d’acqua o quando
possiamo sul suo bordo destro che ci fa entrare nel bosco) - Deviazione
q.1140 (Uscendo dal bosco siamo alla confluenza del nostro fosso di Tana
Malia, con il largo fosso di Mezzo che ci proviene dalla nostra sinistra che probabilmente
è asciutto. L’obiettivo ora è quello di trovare un varco nella vegetazione che
ci permetta di lasciare il fosso di Tana Malia e risalire il suo bordo sinistro
per entrare nel bosco, il sentiero CAI 119 è poco distante. Valutando sul posto
decidiamo di risalire a sinistra pochi metri nel fosso di Mezzo, poi
inerpichiamo per entrare nel bosco e direzionarci di fatto paralleli al fosso
di Tana Malia ma in leggera ascesa)
- CAI 119 q.1135 (Non c’è
sentiero o tracce di passaggio, ma eventualmente in qualsiasi modo risaliamo ci
innestiamo d’obbligo sul CAI 119 che transita sopra il versante settentrionale
del fosso di Tana Malia, quindi lo ripercorriamo a destra fino al rifugio
Segavecchia) - Bivio q.997 - Bivio
q.978 - Ponte q.924 - Rifugio
Segavecchia q.912
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 4,9 km DIFFICOLTA: F+ |
DISLIVELLO TOTALE: 570 m QUOTA MASSIMA: 1475 m |
Sentieri Itinerario raramente ripetuto, in ambiente molto selvaggio e di stampo alpinistico, è caratterizzato da una serie di calate in corda doppia a ridosso delle cascate. L’ambiente è molto disagevole e necessita di una ottima conoscenza del territorio e di capacità decisionale in base alle problematiche che si potrebbero creare. Per la discesa del fosso di Tana Malia dobbiamo affrontare due cascatelle o salti d’acqua di 4/5 metri che rispettivamente danno inizio e chiudono la via, non sono presenti soste e dobbiamo prevedere di crearne una noi. Poi ci sono 6 grandi cascate con altezza variabile tra i 15 e i 35 metri, tutte sono attrezzate con ottime soste su anelli inox o catena, in alcuni casi anche distanti dal bordo cascata, per la natura selvaggia e franosa del fosso dobbiamo prevedere che queste soste col tempo si potrebbero usurare o rompersi. Consiglio di fare la gita in piena estate quando la portata d’acqua si sarà ridotta al minimo, è inevitabile bagnarsi completamente e gli scarponi saranno sempre a mollo. Problematiche riscontrate: L’uso del GPS ci può essere d’aiuto a trovare il tragitto di collegamento sia d’entrata che di uscita tra il fosso di Tana Malia e il CAI 119. I tempi di percorrenza del fosso di Tana Malia sono indicativi, difficilmente per l’intera gita si impiegherà meno di 9/10 ore. Oltre alle calate sulle cascate che sono estremamente scivolose, anche il camminamento nel greto del corso d’acqua è molto disagevole causa massi, alberi e rami caduti. Ho riscontrato grossi problemi a recuperare le corde bagnate d’acqua al termine delle discese in corda doppia, può essere banale sottolinearlo ma il loro peso raddoppia come pure l’attrito di scorrimento, in più di un’occasione c’è stato il rischio di non riuscire a riprenderle causandomi grandi perdite di tempo. Materiale utilizzato: - 2
corde da 60 metri (ma ne bastano anche due da 50 metri): anche se la cascata
maggiore è alta 35 metri, alcune soste sono posizionate distanti dal ciglio
della caduta. -
Discensore a secchiello (Reverso) e cordino per marchard -
Imbrago e casco - Fettucce e moschettoni vari per realizzare delle soste nel caso ci fossero dei problemi con quelle in loco (generalmente si possono sempre sfruttare degli alberi a bordo fosso) |
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Rifugi-Bivacchi Rifugio Segavecchia: Il rifugio dispone di 21 posti letto in camerata con letti a castello, riscaldamento e servizi igienici. |
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Fonti - Fonte alla partenza dal rifugio Segavecchia |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Rifugio
Segavecchia |
0,00 |
3° Cascata |
/ |
Ponte q.924 |
0,01 |
4° Cascata |
/ |
Bivio q.978 |
0,09 |
5° Cascata |
/ |
Bivio q.997 |
0,14 |
6° Cascata |
/ |
Canalone fosso di Mezzo |
0,32 |
2°
Salto |
9,10 |
Deviazione q.1475 |
1,20 |
Deviazione q.1140 |
9,20 |
Bivio q.1432 |
1,27 |
CAI 119 q.1135 |
9,30 |
Tana Malia |
1,32 |
Bivio q.997 |
9,45 |
1° Salto |
/ |
Bivio
q.978 |
/ |
1° Cascata |
/ |
Ponte q.924 |
/ |
2° Cascata |
/ |
Rifugio Segavecchia |
10,00 |
Rifugio Segavecchia |
Rifugio Segavecchia q.912 (Dopo il rifugio si prosegue per forestale chiusa da sbarra) |
Ponte q.924 (Cartelli CAI. Senza oltrepassarlo lasciamo la forestale e andiamo a destra sulla larga mulattiera CAI 117/ CAI 119 paralleli al rio delle Farine) |
Bivio q.978 (Cippo e cartelli CAI: a destra c’è il CAI 117 per monte La Nuda, noi andiamo a sinistra con il CAI 119 o sentiero Ruffo del Poggio di Mezzo che guada il rio delle Farine e sale al Corno alle Scale) |
Dal Bivio q.978 noi andiamo a sinistra con il CAI 119 o sentiero Ruffo del Poggio di Mezzo che guada il rio delle Farine e sale al Corno alle Scale |
CAI 119 |
Bivio q.997 (Grande cippo in sasso sul bivio: a sinistra c’è il CAI 121/A, noi andiamo dritto sul CAI 119 che in breve guada il fosso d’acqua) |
CAI 119 |
Canalone q.1127 (Il CAI 119 attraversa il grande canalone del fosso di Mezzo, possibile nevaio a inizio primavera) |
Deviazione q.1475 (Il CAI 119 sta salendo molto ripidamente nel fitto bosco, in uno dei numerosi tornanti dobbiamo individuare alla nostra sinistra la traccia abbandonata che si sviluppa a mezzacosta in lieve discesa con direzione sud e probabilmente sbarrata con alcuni rami, prendiamo come riferimento la quota, nel sottile tronco dell’albero notiamo una “T” incisa visibile però solo in senso contrario di marcia) |
Sulla traccia che dopo avere lasciato il CAI 119 ci direziona verso il fosso di Tana Malia |
La sottile traccia arriva a quello che sembra un bivio: a destra sale, a sinistra scende, noi scartiamo entrambi le ipotesi e andiamo dritto calando a vista nel canalone asciutto appena sotto di noi che è infrascato di vegetazione, poi discendendolo in breve confluiamo nel fosso di Tana Malia |
Ci facciamo strada nella fitta vegetazione per portarci nel fosso di Tana Malia |
Tana Malia q.1410 (Dopo avere aperto un varco tra la fitta vegetazione, ortiche comprese, siamo nel sottile corso d’acqua dal quale inizia il percorso alpinistico fatto di calate in corda doppia) |
1° Salto (Incontriamo subito una prima cascatella di circa 5/6 metri) |
1° Salto (Incontriamo subito una prima cascatella di circa 5/6 metri) |
1° Cascata (Appena calato il primo salto di pochi metri, camminiamo nel greto arrivando immediatamente alla seconda cascata alta 30 metri, probabilmente è la prima ufficiale, con 2 anelli di sosta sul macigno alla nostra destra) |
Iniziamo calare la 1° Cascata alta 30 metri |
La 1° Cascata alta 30 metri |
Dietro di noi la 1° Cascata alta 30 metri appena scesa |
Dal termine della 1° Cascata avanziamo verso la 2° Cascata |
Davanti a noi il precipizio della 2° Cascata |
La sosta della 2° Cascata |
Inizio della calata in corda doppia della 2° Cascata |
Lo sviluppo della 2° Cascata alta 24 metri appena scesa |
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Discesa della 3° Cascata |
La 3° Cascata appena scesa, alta 35 metri è la più grande di tutte |
La sosta della 4° Cascata appena finita la 3° Cascata (La sosta con due anelli è situata nel macigno sul bordo destro) |
Sul precipizio della 4°Cascata |
Calata in corda doppia della 4° Cascata alta 18 metri |
Calata in corda doppia della 4° Cascata alta 18 metri |
Avvolgimento delle corde al termine della 4° Cascata |
Al termine della 4° Cascata |
La successione della 3°e 4° cascata |
Superata la quarta cascata, siamo costretti a percorrere un tratto nel greto del corso d’acqua che risulta molto disagevole causa massi, tronchi e rami spezzati |
Superata la quarta cascata, siamo costretti a percorrere un tratto nel greto del corso d’acqua che risulta molto disagevole causa massi, tronchi e rami spezzati |
Arriviamo alla quinta cascata alta 20 metri, una prima sosta la troviamo sul bordo sinistro … |
… ma conviene avanzare di alcuni metri per portarsi sul ciglio del salto dove ne troviamo un’altra. |
Mi posiziono sul salto della 5° Cascata |
Inizio a calare la 5° Cascata |
La 5° Cascata è alta 20 metri |
Discesa in corda doppia della 5° Cascata |
Al termine della discesa della 5° Cascata |
Alle mie spalle la 5° Cascata appena scesa che è alta 20 metri |
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Avanziamo nell’orrido di Tana Malia per raggiungere la 6° Cascata |
Avanziamo nell’orrido di Tana Malia per raggiungere la 6° Cascata |
Dalla 5° Cascata percorriamo ancora un tratto disagevole nel corso d’acqua per raggiungere la 6° Cascata |
Dalla 5° Cascata percorriamo ancora un tratto disagevole nel corso d’acqua per raggiungere la 6° Cascata |
6° Cascata (E ‘probabilmente la discesa in corda doppia più semplice perché ci consente di stare agevolmente fuori dall’azione dell’acqua e su ripido pendio) |
Avvolgimento delle corde al termine della 6° Cascata |
2° Salto (Terminata la sesta cascata avanziamo poche decine di metri e incontriamo una cascatella con un salto di 4/5 metri non disarrampicabile, non ci sono soste ufficiali e sfruttiamo una sosta esistente con corda sull’albero in alto alla nostra destra) |
Affrontiamo il 2° Salto di 4/5 metri non dissarampicabile che sancisce la fine delle difficoltà |
Affrontiamo il 2° Salto di 4/5 metri non dissarampicabile che sancisce la fine delle difficoltà |
Superata quest’ultima difficoltà, procediamo nel greto del corso d’acqua o quando possiamo sul suo bordo destro che ci fa entrare nel bosco |
Procediamo nel greto del corso d’acqua |
Deviazione q.1140 (Uscendo dal bosco siamo alla confluenza del nostro fosso di Tana Malia, con il largo fosso di Mezzo che ci proviene dalla nostra sinistra che probabilmente è asciutto. L’obiettivo ora è quello di trovare un varco nella vegetazione che ci permetta di lasciare il fosso di Tana Malia e risalire il suo bordo sinistro per entrare nel bosco. Decidiamo di risalire a sinistra pochi metri nel fosso di Mezzo, poi inerpichiamo per entrare nel bosco e direzionarci di fatto paralleli al fosso di Tana Malia ma in leggera ascesa) |