venerdì 30 settembre 2022

Tana Malia (F+)

Itinerario raramente ripetuto, in ambiente molto selvaggio e di stampo alpinistico, è caratterizzato da una serie di calate in corda doppia a ridosso delle cascate dell'orrido di Tana Malia nel versante orientale del Corno alle Scale (Emilia Romagna) 

DATA: 16 luglio 2022 

PARTENZA: Con la statale Porrettana SS.64 (Bologna-Pistoia) usciamo a Silla e si prende la SP.324 verso gli impianti sciistici del Corno alle Scale, circa 1 km prima di entrare a Lizzano in Belvedere e in prossimità di una curva a gomito a destra, lasciamo la strada provinciale e si seguono le indicazioni che portano ai paesi di Pianaccio e Monte Acuto. Noi andiamo al paesino di Pianaccio, oltrepassiamo il minuscolo abitato proseguendo con esile stradina che termina al rifugio Segavecchia (2,5 km da Pianaccio e 18 km da Silla) dove parcheggiamo.

 


 

ITINERARIO: Rifugio Segavecchia q.912 (Dopo il rifugio si prosegue per forestale chiusa da sbarra)       Ponte q.924 (Cartelli CAI. Senza oltrepassarlo lasciamo la forestale e andiamo a destra sulla larga mulattiera CAI 117/ CAI 119 paralleli al rio delle Farine)     Bivio q.978 (Cippo e cartelli CAI: a destra c’è il CAI 117 per monte La Nuda, noi andiamo a sinistra con il CAI 119 o sentiero Ruffo del Poggio di Mezzo che guada il rio delle Farine e sale al Corno alle Scale)     Bivio q.997 (Grande cippo in sasso sul bivio: a sinistra c’è il CAI 121/A, noi andiamo dritto sul CAI 119 che in breve guada il fosso d’acqua)   -   Canalone q.1127 (Il CAI 119 attraversa il grande canalone del fosso di Mezzo, possibile nevaio a inizio primavera)   -  Deviazione q.1475 (Il CAI 119 sta salendo molto ripidamente nel fitto bosco, in uno dei numerosi tornanti dobbiamo individuare alla nostra sinistra la traccia abbandonata che si sviluppa a mezzacosta in lieve discesa con direzione sud e probabilmente sbarrata con alcuni rami, prendiamo come riferimento la quota, nel sottile tronco dell’albero notiamo una “T” incisa visibile però solo in senso contrario di marcia)  -  Bivio q.1432 (La sottile traccia è sporca di fogliame che la rende scivolosa, in breve perdendo quota arriva a quello che sembra un bivio: a destra sale, a sinistra scende e dopo pochi passi si potrebbe vedere un muretto di contenimento dell’antico tracciato, noi scartiamo entrambi le ipotesi e andiamo dritto calando a vista nel canalone asciutto appena sotto di noi che è infrascato di vegetazione, poi discendendolo in breve confluiamo nel fosso di Tana Malia)  -  Tana Malia q.1410 (Su alcune mappe è indicato come fosso delle Farine. Dopo avere aperto un varco tra la fitta vegetazione, ortiche comprese, siamo nel sottile corso d’acqua dal quale inizia il percorso alpinistico fatto di calate in corda doppia)  -  1° Salto (Incontriamo subito una prima cascatella di circa 5/6 metri non disarrampicabile, forse con ampio giro sulla destra si riuscirebbe ad aggirarla ma la vegetazione è molto alta e cela il terreno, preferiamo non rischiare e non trovando nessuna sosta ne realizziamo una sfruttando alcuni arbusti)  -  1° Cascata (Appena calato il primo salto di pochi metri, camminiamo nel greto arrivando immediatamente alla seconda cascata alta 30 metri, probabilmente è la prima ufficiale, con 2 anelli di sosta sul macigno alla nostra destra)   -   2° Cascata (Sosta con due anelli, la cascata è alta 24 metri)  -  3° Cascata (La cascata è alta 35 metri, una prima sosta la troviamo alla nostra sinistra ma è preferibile utilizzarla per farci sicura e portarci sul ciglio del salto dove è presente un'altra sosta che potrà agevolare il recupero delle corde)  -   4° Cascata (Al termine della terza cascata ne segue subito la quarta alta 18 metri La sosta con due anelli è situata nel macigno sul bordo destro, nell’immediata discesa si cala su rocce estremamente scivolose poi il salto diventa verticale)   -   5° Cascata (Superata la quarta cascata, siamo costretti a percorrere un tratto nel greto del corso d’acqua che risulta molto disagevole causa massi, tronchi e rami spezzati. Arriviamo alla quinta cascata alta 20 metri, una prima sosta la troviamo sul bordo sinistro ma conviene avanzare di alcuni metri per portarsi sul ciglio del salto dove ne troviamo un’altra, allo stato attuale è sufficientemente solida ma data la posizione potrebbe essere soggetta a deteriorarsi)   -   6° Cascata (Dalla quinta cascata percorriamo ancora un tratto disagevole nel corso d’acqua per raggiungere la sesta alta 15 metri, la sosta con anelli è situata sul macigno roccioso nel bordo destro. E’ probabilmente la discesa in corda doppia più semplice perché ci consente di stare agevolmente fuori dall’azione dell’acqua e su ripido pendio)   -  2° Salto (Terminata la sesta cascata avanziamo poche decine di metri e incontriamo una cascatella con un salto di 4/5 metri non disarrampicabile, non ci sono soste ufficiali e sfruttiamo una sosta esistente con corda sull’albero in alto alla nostra destra. Superata quest’ultima difficoltà, procediamo nel greto del corso d’acqua o quando possiamo sul suo bordo destro che ci fa entrare nel bosco)   -  Deviazione q.1140 (Uscendo dal bosco siamo alla confluenza del nostro fosso di Tana Malia, con il largo fosso di Mezzo che ci proviene dalla nostra sinistra che probabilmente è asciutto. L’obiettivo ora è quello di trovare un varco nella vegetazione che ci permetta di lasciare il fosso di Tana Malia e risalire il suo bordo sinistro per entrare nel bosco, il sentiero CAI 119 è poco distante. Valutando sul posto decidiamo di risalire a sinistra pochi metri nel fosso di Mezzo, poi inerpichiamo per entrare nel bosco e direzionarci di fatto paralleli al fosso di Tana Malia ma in leggera ascesa)  -  CAI 119 q.1135 (Non c’è sentiero o tracce di passaggio, ma eventualmente in qualsiasi modo risaliamo ci innestiamo d’obbligo sul CAI 119 che transita sopra il versante settentrionale del fosso di Tana Malia, quindi lo ripercorriamo a destra fino al rifugio Segavecchia)   -  Bivio q.997  -  Bivio q.978   -  Ponte q.924   -  Rifugio Segavecchia q.912

  

NOTE:

LUNGHEZZA: 4,9 km

DIFFICOLTA: F+

DISLIVELLO TOTALE: 570 m

QUOTA MASSIMA: 1475 m

Sentieri

Itinerario raramente ripetuto, in ambiente molto selvaggio e di stampo alpinistico, è caratterizzato da una serie di calate in corda doppia a ridosso delle cascate. L’ambiente è molto disagevole e necessita di una ottima conoscenza del territorio e di capacità decisionale in base alle problematiche che si potrebbero creare. 

Per la discesa del fosso di Tana Malia dobbiamo affrontare due cascatelle o salti d’acqua di 4/5 metri che rispettivamente danno inizio e chiudono la via, non sono presenti soste e dobbiamo prevedere di crearne una noi. Poi ci sono 6 grandi cascate con altezza variabile tra i 15 e i 35 metri, tutte sono attrezzate con ottime soste su anelli inox o catena, in alcuni casi anche distanti dal bordo cascata, per la natura selvaggia e franosa del fosso dobbiamo prevedere che queste soste col tempo si potrebbero usurare o rompersi. Consiglio di fare la gita in piena estate quando la portata d’acqua si sarà ridotta al minimo, è inevitabile bagnarsi completamente e gli scarponi saranno sempre a mollo. 

Problematiche riscontrate:

L’uso del GPS ci può essere d’aiuto a trovare il tragitto di collegamento sia d’entrata che di uscita tra il fosso di Tana Malia e il CAI 119. 

I tempi di percorrenza del fosso di Tana Malia sono indicativi, difficilmente per l’intera gita si impiegherà meno di 9/10 ore. Oltre alle calate sulle cascate che sono estremamente scivolose, anche il camminamento nel greto del corso d’acqua è molto disagevole causa massi, alberi e rami caduti.   

Ho riscontrato grossi problemi a recuperare le corde bagnate d’acqua al termine delle discese in corda doppia, può essere banale sottolinearlo ma il loro peso raddoppia come pure l’attrito di scorrimento, in più di un’occasione c’è stato il rischio di non riuscire a riprenderle causandomi grandi perdite di tempo. 

Materiale utilizzato:

- 2 corde da 60 metri (ma ne bastano anche due da 50 metri): anche se la cascata maggiore è alta 35 metri, alcune soste sono posizionate distanti dal ciglio della caduta.

- Discensore a secchiello (Reverso) e cordino per marchard

- Imbrago e casco

- Fettucce e moschettoni vari per realizzare delle soste nel caso ci fossero dei problemi con quelle in loco (generalmente si possono sempre sfruttare degli alberi a bordo fosso) 

Rifugi-Bivacchi 

Rifugio Segavecchia: Il rifugio dispone di 21 posti letto in camerata con letti a castello, riscaldamento e servizi igienici. 

Fonti

- Fonte alla partenza dal rifugio Segavecchia 

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Rifugio Segavecchia

0,00

3° Cascata

/

Ponte q.924

0,01

4° Cascata

/

Bivio q.978

0,09

5° Cascata

/

Bivio q.997

0,14

6° Cascata

/

Canalone fosso di Mezzo

0,32

2° Salto

9,10

Deviazione q.1475

1,20

Deviazione q.1140

9,20

Bivio q.1432

1,27

CAI 119 q.1135

9,30

Tana Malia

1,32

Bivio q.997 

9,45

1° Salto

/

Bivio q.978  

/

1° Cascata

/

Ponte q.924  

/

2° Cascata

/

Rifugio Segavecchia

10,00


 

Rifugio Segavecchia

Rifugio Segavecchia q.912 (Dopo il rifugio si prosegue per forestale chiusa da sbarra)

Ponte q.924 (Cartelli CAI. Senza oltrepassarlo lasciamo la forestale e andiamo a destra sulla larga mulattiera CAI 117/ CAI 119 paralleli al rio delle Farine)

Bivio q.978 (Cippo e cartelli CAI: a destra c’è il CAI 117 per monte La Nuda, noi andiamo a sinistra con il CAI 119 o sentiero Ruffo del Poggio di Mezzo che guada il rio delle Farine e sale al Corno alle Scale) 

Dal Bivio q.978 noi andiamo a sinistra con il CAI 119 o sentiero Ruffo del Poggio di Mezzo che guada il rio delle Farine e sale al Corno alle Scale

CAI 119

 

Bivio q.997 (Grande cippo in sasso sul bivio: a sinistra c’è il CAI 121/A, noi andiamo dritto sul CAI 119 che in breve guada il fosso d’acqua)

CAI 119

Canalone q.1127 (Il CAI 119 attraversa il grande canalone del fosso di Mezzo, possibile nevaio a inizio primavera)

Deviazione q.1475 (Il CAI 119 sta salendo molto ripidamente nel fitto bosco, in uno dei numerosi tornanti dobbiamo individuare alla nostra sinistra la traccia abbandonata che si sviluppa a mezzacosta in lieve discesa con direzione sud e probabilmente sbarrata con alcuni rami, prendiamo come riferimento la quota, nel sottile tronco dell’albero notiamo una “T” incisa visibile però solo in senso contrario di marcia) 

Sulla traccia che dopo avere lasciato il CAI 119 ci direziona verso il fosso di Tana Malia

 La sottile traccia arriva a quello che sembra un bivio: a destra sale, a sinistra scende, noi scartiamo entrambi le ipotesi e andiamo dritto calando a vista nel canalone asciutto appena sotto di noi che è infrascato di vegetazione, poi discendendolo in breve confluiamo nel fosso di Tana Malia


Ci facciamo strada nella fitta vegetazione per portarci nel fosso di Tana Malia

Tana Malia q.1410 (Dopo avere aperto un varco tra la fitta vegetazione, ortiche comprese, siamo nel sottile corso d’acqua dal quale inizia il percorso alpinistico fatto di calate in corda doppia) 

1° Salto (Incontriamo subito una prima cascatella di circa 5/6 metri) 

1° Salto (Incontriamo subito una prima cascatella di circa 5/6 metri) 

1° Cascata (Appena calato il primo salto di pochi metri, camminiamo nel greto arrivando immediatamente alla seconda cascata alta 30 metri, probabilmente è la prima ufficiale, con 2 anelli di sosta sul macigno alla nostra destra)

Iniziamo calare la 1° Cascata alta 30 metri

 

La 1° Cascata alta 30 metri

Dietro di noi la 1° Cascata alta 30 metri appena scesa

Dal termine della 1° Cascata avanziamo verso la 2° Cascata

Davanti a noi il precipizio della 2° Cascata

La sosta della 2° Cascata

Inizio della calata in corda doppia della 2° Cascata


2° Cascata

2° Cascata

2° Cascata

2° Cascata

 

Lo sviluppo della 2° Cascata alta 24 metri appena scesa

Discesa della 3° Cascata

La 3° Cascata appena scesa, alta 35 metri è la più grande di tutte


La sosta della 4° Cascata appena finita la 3° Cascata (La sosta con due anelli è situata nel macigno sul bordo destro)

Sul precipizio della 4°Cascata

Calata in corda doppia della 4° Cascata alta 18 metri

Calata in corda doppia della 4° Cascata alta 18 metri

Avvolgimento delle corde al termine della 4° Cascata

Al termine della 4° Cascata


La successione della 3°e 4° cascata

Superata la quarta cascata, siamo costretti a percorrere un tratto nel greto del corso d’acqua che risulta molto disagevole causa massi, tronchi e rami spezzati

Superata la quarta cascata, siamo costretti a percorrere un tratto nel greto del corso d’acqua che risulta molto disagevole causa massi, tronchi e rami spezzati

Arriviamo alla quinta cascata alta 20 metri, una prima sosta la troviamo sul bordo sinistro … 

… ma conviene avanzare di alcuni metri per portarsi sul ciglio del salto dove ne troviamo un’altra. 

Mi posiziono sul salto della 5° Cascata

 

Inizio a calare la 5° Cascata

La 5° Cascata è alta 20 metri

Discesa in corda doppia della 5° Cascata

Al termine della discesa della 5° Cascata

 

Alle mie spalle la 5° Cascata appena scesa che è alta 20 metri

Avanziamo nell’orrido di Tana Malia per raggiungere la 6° Cascata

Avanziamo nell’orrido di Tana Malia per raggiungere la 6° Cascata


Dalla 5° Cascata percorriamo ancora un tratto disagevole nel corso d’acqua per raggiungere la 6° Cascata

Dalla 5° Cascata percorriamo ancora un tratto disagevole nel corso d’acqua per raggiungere la 6° Cascata

6° Cascata (E ‘probabilmente la discesa in corda doppia più semplice perché ci consente di stare agevolmente fuori dall’azione dell’acqua e su ripido pendio)

Avvolgimento delle corde al termine della 6° Cascata 


2° Salto (Terminata la sesta cascata avanziamo poche decine di metri e incontriamo una cascatella con un salto di 4/5 metri non disarrampicabile, non ci sono soste ufficiali e sfruttiamo una sosta esistente con corda sull’albero in alto alla nostra destra) 

Affrontiamo il 2° Salto di 4/5 metri non dissarampicabile che sancisce la fine delle difficoltà 

Affrontiamo il 2° Salto di 4/5 metri non dissarampicabile che sancisce la fine delle difficoltà 

Superata quest’ultima difficoltà, procediamo nel greto del corso d’acqua o quando possiamo sul suo bordo destro che ci fa entrare nel bosco

Procediamo nel greto del corso d’acqua

Deviazione q.1140 (Uscendo dal bosco siamo alla confluenza del nostro fosso di Tana Malia, con il largo fosso di Mezzo che ci proviene dalla nostra sinistra che probabilmente è asciutto. L’obiettivo ora è quello di trovare un varco nella vegetazione che ci permetta di lasciare il fosso di Tana Malia e risalire il suo bordo sinistro per entrare nel bosco. Decidiamo di risalire a sinistra pochi metri nel fosso di Mezzo, poi inerpichiamo per entrare nel bosco e direzionarci di fatto paralleli al fosso di Tana Malia ma in leggera ascesa)