Impegnativo trekking di due giorni nel versante settentrionale delle Marmarole in ambiente solitario e selvaggio (Dolomiti). (Vai al 2° giorno)
DATA: 9 luglio 2022
PARTENZA: Da Auronzo di Cadore (provincia di
Belluno, Veneto) percorriamo la SR 48 in direzione del lago di Misurina per
circa 15 km, oltrepassata la località di Palus San Marco dobbiamo individuare
alla nostra sinistra il cartello della Riserva Orientata Somadida e la
carrozzabile che termina dopo 100 metri nell’area parcheggio.
ITINERARIO: Ponte degli Alberi q.1134 (Dal parcheggio oltrepassiamo il Ponte degli Alberi interdetto al transito veicolare e siamo sulla pista forestale parallela al fiume Ansiei, la percorriamo a sinistra verso Auronzo di Cadore) – Bivio q.1115 (Bivio della pista forestale, a sinistra conduce a Palus San Marco, andiamo dritto sempre verso Auronzo di Cadore) – Deviazione q.1104 (Lasciamo la pista forestale, un cartello ci indica il sentiero CAI 260 alla nostra destra. Nell’immediato il sentiero è poco evidente e si snoda tra i radi alberi, poi diventa netto e comincia ad alzarsi ripidamente nel fitto bosco) – Bivio q.1180 (In una breve apertura del bosco, alla nostra sinistra c’è un sentiero non indicato che attraversa il fosso detritico e ridiscende alla forestale, probabilmente il bivio passa inosservato) – Bivio q.1216 (A destra c’è un largo sentiero non segnato, stiamo in ripida salita sul CAI 260 destinato a uscire dal bosco attorno ai 1300 metri di quota dove ci appaiono le prime bastionate rocciose e il vallone detritico) – Vallone detritico q.1460 (Quota da GPS, la mappa Tabacco 016 indica1491 metri. Risaliamo faticosamente il vallone di pietrisco fino al suo esaurimento, dove il sentiero CAI 260 vira a destra sfruttando il punto più agevole per alzarsi, poi ci riporta a transitare sulla testata del vallone per guadagnare il grande invaso soprastante) – Tacco del Todesco (Nella ripida ascesa, il sentiero CAI 260 costeggia la lunga parete rocciosa che ci appare alla nostra destra, alla nostra sinistra il panorama si apre sulle cime della Croda Alta di Somprade e sul Cimon della Froppa) – Bivio q.2220 (Il rifugio Tiziano è poco sopra di noi, bivio con cartelli: a destra è il CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi che si direziona verso il bivacco Musatti, risaliamo gli ultimi metri per raggiungere il rifugio) – Rifugio Tiziano q.2246 (Rifugio incustodito, adiacente c’è il bivacco Dino e Plinio Toso. Dal bivacco il CAI 260 procede verso la forcella Giau de Tana e al rifugio Chiggiato, torniamo sui nostri passi e oltrepassata la statua della madonna sotto il rifugio, tagliamo per collegarci al CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi verso il bivacco Musatti evitando di tornare al bivio ufficiale) – Val Longa (Dal rifugio Tiziano siamo calati e seguendo il CAI 280 entriamo nella Val Longa che risaliamo con direzione sud, bolli rossi. Successivamente la lasciamo con il sentiero CAI 280 che prende a salire molto ripidamente il pendio alla nostra destra su scalinamenti erbosi e roccette) – Cresta q.2515 (Quota da GPS. La ripida salita ci fa guadagnare la cresta, parte meridionale del Tacco del Todesco, nel fondovalle possiamo ammirare il rifugio Tiziano e l’adiacente bivacco. Seguiamo i bolli del CAI 280 che ci fanno percorrere la cresta a sinistra in costante salita, si presenta aerea ma senza reali difficoltà tranne un punto intermedio sul quale bisogna prestare attenzione) – Sella q.2634 (Separa due punti alti senza toponimo, quello alla nostra destra è quotato 2644 metri dalla mappa Tabacco 016. Scavalliamo e andiamo a destra, procedendo verso l’ampia sella poco distante appena più bassa di noi, poi senza raggiungerla direttamente il CAI 280 transita sopra la stessa per continuare su cresta o pochi metri sotto, in breve iniziamo a calare a sinistra su sentierino di pietrisco che facendoci abbandonare la cresta ci direziona nel vallone del Meduce di Fuori, in lontananza nella piana erbosa possiamo già notare la sagoma rossa del bivacco Musatti) – Meduce di Fuori q.2480 (La discesa del sentierino di pietrisco ci ha depositato nell’alta valle del Meduce di Fuori e precisamente nel suo ramo orientale, facciamo attenzione al tratto terminale che è delicato causa pietrisco instabile e leggera esposizione. Ora scendiamo senza difficoltà l’ampio vallone ghiaioso incontrando dei probabili residui nevosi che non impensieriscono, nella parte intermedia compaiono grossi ammassi detritici lasciando infine spazio a declivi erbosi e mughi che precedono l’arrivo al bivacco Musatti) – Bivacco Musatti q.2111.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 9,8 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE
salita: 1550 m DISLIVELLO TOTALE
discesa: 550 m QUOTA MASSIMA: Sella q.2634 |
Sentieri La buona riuscita di questo trekking di
due giorni nelle selvagge Marmarole, sta nella scelta delle giornate e nell’ottimizzare
la preparazione dello zaino. La vera problematica è l’assenza di fonti
d’acqua, quindi la nostra scelta di effettuare la gita nel periodo estivo ma
con giornate parzialmente nuvolose ha ridotto il fabbisogno personale di
questo prezioso liquido, inoltre ciò che non deve mancare oltre al cibo, è
l’adeguato vestiario in virtù delle quote raggiunte nonché il set da ferrata
unito a imbrago e caschetto. Sentiero CAI 260: Si sviluppa ripido e senza sosta fino al bivacco Dino e Plinio Toso e l’adiacente rifugio Tiziano, pur non presentando particolari difficoltà risulta molto faticoso anche in virtù del peso dello zaino pensato a un trekking di due giorni. La prima parte risale monotonamente nel bosco dove gli unici scorci panoramici sono alle nostre spalle sulle cime dolomitiche tra i Cadini di Misurina e il monte Popera, lo scenario poi cambia entrando nel vallone detritico e si amplia successivamente regalandoci grandi panorami sulle cime racchiuse tra la Croda Alta di Somprade e il Cimon della Foppa. |
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Rifugi-Bivacchi Rifugio Tiziano: Rifugio in muratura incustodito e sempre chiuso. Bivacco Dino e Plinio Toso: classico bivacco in lamiera con 9 posti letto dotato di materassi, cuscini e coperte, è posizionato di fianco il rifugio Tiziano. Bivacco Musatti: bivacco in lamiera con nove posti letto dotato di materassi, cuscini e coperte. |
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Fonti Assenti lungo tutto l’itinerario Fonte sul CAI 279 che inizia sotto il bivacco Musatti: è necessario perdere 250 metri di quota per circa 20/25 minuti Possibili approvvigionamenti d’acqua possono essere: - dai residui nevosi
della val Longa sotto il rifugio Tiziano (assenti al nostro passaggio) - dai residui nevosi attraversati
nella discesa al bivacco Musatti presenti al nostro passaggio (in base alle
scarse precipitazioni dell’inverno 2021 e la calda estate 2022, la presenza
di neve era buona) |
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore): |
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Ponte
degli Alberi |
0,00 |
Bivio q.1115 |
0,18 |
Deviazione q.1104 |
0,30 |
Bivio q.1180 |
0,44 |
Bivio q.1216 |
0,49 |
Vallone detritico |
1,25 |
Tacco del Todesco |
/ |
Bivio q.2220 |
3,35 |
Rifugio Tiziano |
3,40 |
Val Longa |
/ |
Cresta q.2515 |
4,45 |
Sella q.2634 |
5,08 |
Meduce di Fuori |
5,28 |
Bivacco Musatti |
6,10 |
Ponte degli Alberi q.1134 (Dal parcheggio oltrepassiamo il Ponte degli Alberi interdetto al transito veicolare) |
Bivio q.1115 (Bivio della pista forestale, a sinistra conduce a Palus San Marco, andiamo dritto sempre verso Auronzo di Cadore) |
Deviazione q.1104 (Lasciamo la pista forestale, un cartello ci indica il sentiero CAI 260 alla nostra destra) |
Nell’immediato il sentiero è poco evidente e
si snoda tra i radi alberi…. |
… poi diventa netto e comincia ad alzarsi ripidamente nel fitto bosco |
Bivio q.1180 (In una breve apertura del bosco, alla nostra sinistra c’è un sentiero non indicato che attraversa il fosso detritico e ridiscende alla forestale, probabilmente il bivio passa inosservato) |
Tacco del Todesco (Nella ripida ascesa, il sentiero CAI 260 costeggia la lunga parete rocciosa) |
Tacco
del Todesco (Nella ripida ascesa, il sentiero CAI 260 costeggia la lunga
parete rocciosa) |
Alla nostra sinistra il panorama si apre sulla cima della Croda Alta di Somprade |
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Sul CAI 260 |
Rifugio Tiziano |
Rifugio
Tiziano |
Il bivacco Dino e Plinio Toso |
Il bivacco Dino e Plinio Toso |
Panorama dal rifugio Tiziano |
Panorama dal rifugio Tiziano |
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Primo piano delle cime di Valtana |
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Dal rifugio Tiziano torniamo sui nostri passi e oltrepassata la statua della madonna sotto il rifugio, tagliamo per collegarci al CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi verso il bivacco Musatti evitando di tornare al bivio ufficiale |
Sul CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Seguendo il CAI 280 entriamo nella Val Longa |
Successivamente lasciamo la Val Longa e il sentiero CAI 280 prende a salire molto ripidamente il pendio alla nostra destra su scalinamenti erbosi e roccette |
Monticello a sinistra e cima di Vallonga a destra |
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Il sentiero CAI 280 prende a salire molto ripidamente il pendio su scalinamenti erbosi e roccette |
Il sentiero CAI 280 prende a salire molto ripidamente il pendio su scalinamenti erbosi e roccette |
Sul CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Sul CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Cresta q.2515 (La ripida salita ci fa guadagnare la cresta, seguiamo i bolli del CAI 280 che ci fanno percorrere la cresta a sinistra in costante salita, si presenta aerea ma senza reali difficoltà) |
Cresta q.2515 |
Cresta q.2515 (Nel fondovalle possiamo ammirare il rifugio Tiziano e l’adiacente bivacco) |
Camminando sulla cresta CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Camminando sulla cresta CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Camminando sulla cresta CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Camminando sulla cresta CAI 280 o sentiero Antonio Sanmarchi |
Sella q.2634 (Separa due punti alti senza toponimo, quello alla nostra destra è quotato 2644 metri dalla mappa Tabacco 016) |
Dalla Sella q.2634 scavalliamo e andiamo a destra, procedendo verso l’ampia sella poco distante appena più bassa di noi, poi senza raggiungerla direttamente il CAI 280 transita sopra la stessa |
Continuiamo su cresta o pochi metri sotto |
In lontananza nella piana erbosa possiamo già notare la sagoma rossa del bivacco Musatti |
Continuiamo su cresta o pochi metri sotto |
In breve iniziamo a calare su sentierino di pietrisco a sinistra che facendoci abbandonare la cresta ci direziona nel vallone del Meduce di Fuori |
Primo piano su un bel torrione roccioso |
In breve iniziamo a calare su sentierino di pietrisco che facendoci abbandonare la cresta ci direziona nel vallone del Meduce di Fuori |
In breve iniziamo a calare su sentierino di pietrisco che facendoci abbandonare la cresta ci direziona nel vallone del Meduce di Fuori |
Scendiamo senza difficoltà l’ampio vallone ghiaioso del Meduce di Fuori incontrando dei probabili residui nevosi che non impensieriscono |
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Scendiamo senza difficoltà l’ampio vallone ghiaioso del Meduce di Fuori incontrando dei probabili residui nevosi che non impensieriscono |
Scendiamo senza difficoltà l’ampio vallone ghiaioso del Meduce di Fuori incontrando dei probabili residui nevosi che non impensieriscono |
Nella parte intermedia compaiono grossi ammassi detritici |
Nella parte intermedia compaiono grossi ammassi detritici |
Declivi erbosi e mughi che precedono l’arrivo al bivacco Musatti |
Declivi erbosi e mughi che precedono l’arrivo al bivacco Musatti |
Bivacco Musatti |
Bivacco Musatti |