lunedì 1 gennaio 2024

Monte Fiocca (Cresta del Fatonero e cresta S) PD+

Percorriamo l'alpinistica cresta del Fatonero, poi successivamente la facile cresta meridionale del monte Fiocca raggiungendo la sua vetta. Nel ritorno in parte fuori sentiero passiamo dalle cave inattive di Capanna e Borelle (Alpi Apuane, Toscana)

DATA: 8 ottobre 2023 

PARTENZA: Da Castelnuovo Garfagnana (in provincia di Lucca, Toscana) risaliamo la SP.13 arrivando dopo 13 km all’invaso di Isola Santa, continuiamo ancora per 3,7 km e appena attraversato il tunnel Tre Fiumi parcheggiamo nella piazzola a destra che è il nostro punto di partenza (0,5 km prima di arrivare al bivio per Arni, molti posti auto anche presso un ristorante abbandonato) 

 


ITINERARIO: Galleria Tre Fiumi q.759 (Appena usciti dal tunnel Tre Fiumi, dalla piazzola sulla destra individuiamo il vecchio tracciato che inizia dopo avere oltrepassato dei blocchi di marmo che delimitano l’area e scende privo di segnatura o indicazioni verso il solco del torrente Turrite Secca, direzione ovest)    Incrocio q.726 (La zona abbandonata potrebbe essere ostruita da arbusti e il crocevia passare inosservato. Ignoriamo sulla sinistra un tracciato che conduce alla vicina e ben visibile cava abbandonata de Le Tagliate, continuiamo a scendere e poco più avanti prendiamo il tracciato S.A.V. Sentiero Alta Versilia che sale ben scalinato a destra, è in stato di abbandono e senza indicazioni)      Turrite Secca q.686 (Il sentiero S.A.V. che si sviluppa su cengia nel bosco parallela al torrente Turrite Secca, si abbassa fino a raggiungerne il greto asciutto. Camminiamo a destra per poche decine di metri poi sulla sinistra il sentiero S.A.V. si rialza portandosi sulla sponda opposta, in breve procedendo a mezzacosta esce dalla macchia boschiva)    –   Cresta del Fatonero q.710 (Mentre camminiamo, notiamo sopra di noi un traliccio dell’Enel. Appena prima che il sentiero si abbassi ripido per raggiungere il fosso del Fatonero noi lo lasciamo, saliamo a sinistra iniziando di fatto la cresta del Fatonero che nell’immediato si presenta ampia, rocciosa e cosparsa di radi arbusti, qualsiasi indicazione è assente. La roccia è generalmente buona, gradualmente mentre saliamo cominciamo a mettere mano su roccia e aumentano le difficoltà, l’esposizione s’incomincia a percepire, se alla nostra destra il versante nord orientale della cresta precipita verticalmente sul fosso del Fatonero, anche alla nostra sinistra il vuoto è tangibile)      Punto alto q.796 (Quota da GPS. L’arrampicata diventa impegnativa ed esposta, 2°, quindi riusciamo a rilassarci momentaneamente guadagnando il punto alto, davanti a noi per la prima volta ci appare tutto lo sviluppo della cresta)   –   Punto alto q.843 (Quota da GPS. Si tratta di un basso risalto di placche rocciose)      Torrione q.868 (Quota da GPS. Per la sua verticalità spicca nettamente sulla cresta, si arrampica direttamente e in discreta esposizione con passaggio di 2°+, allo stato attuale un basso arbusto ci è di grande aiuto. Dalla vetta del torrione ne segue una affilatissima cresta che si abbassa ed è esposta in entrambi i versanti, oltre la quale appare evidente che cessano le maggiori difficoltà)     Cima del Fatonero q.927 (Senza toponimo ma quotata 926,8 m da CTR Toscana. Attraversata l’affilata cresta dopo la cima del torrione, questa si allarga e in ripida salita ci fa raggiungere la rassicurante macchia di alberi e la cima panoramica dove cessano le difficoltà. Ora si prosegue su crinale semi pianeggiante d’aspetto appenninico che ci offre una bella vista sulla mole rocciosa del monte Sumbra)      Bivio q.1002 (L’ampia cresta su lastricato roccioso ma cosparsa di radi alberelli comincia a guadagnare incessantemente quota, solo alla vista di un primo omino di sassi e al GPS capiamo che sulla sinistra inizia un vecchio percorso di cavatori altrimenti invisibile, proseguiamo nella faticosa salita)   –   Incrocio q.1146 (Manteniamoci sempre in costante salita sul crinale roccioso cosparso di arbusti, una traccia di cavatori lo attraversa e solo grazie a degli omini lo possiamo intuire, in caso contrario passa inosservato)   –   Basamento q.1175 (Usciamo definitivamente dai radi arbusti e ci compare il grande e squadrato basamento di pietre. La salita continua ripida e faticosa sull’aperto pendio senza percorso obbligato, puntiamo al unico promontorio roccioso che svetta in lontananza sopra di noi, direzione NO)   –   CAI 144 q.1430 (Ci innestiamo sul CAI 144, a sinistra scende al paese di Arni e noi lo seguiamo a destra in salita)   –   Malpasso q.1445 (Quota da GPS. Arrivati sul punto alto il CAI 144 scavalla il crinalino e si abbassa attrezzato con cavo corrimano verso il bosco del Fatonero, noi lasciamo il sentiero segnato e risaliamo il facile crinalino a sinistra che si direziona verso il promontorio roccioso, estrema propaggine della cresta sud del monte Fiocca)   –   Cima q.1494 (Promontorio roccioso senza toponimo e quotato 1494,4 m da CTR Toscana. Dal termine del crinalino intrapreso da Malpasso, è d’obbligo arrampicare il sottile canalino e unico punto debole per portarci sulla cresta sud del monte Fiocca, passaggio di 2°, ora ci appare tutto lo sviluppo del facile crinale dall’aspetto appenninico destinato a culminare sul monte Fiocca)   –   Monte Fiocca q.1713 (Per CTR Toscana 1712,5 per IGM 1709 m. La parte finale della cresta diventa più aerea, poi rocciosa e in esposizione su entrambi i lati, questo breve tratto eventualmente e con attenzione si può evitare rimanendo bassi sul versante del monte Sumbra. Dalla verde cima sormontata da un omino di sassi, cominciamo a scendere il crinale orientale solcato da una traccia di passaggio nel manto erboso, segni assenti)   –   Sella q.1606 (Innesto sul CAI 144, dritto si continua verso il passo Fiocca e il monte Sumbra, a sinistra il sentiero a mezzacosta transita nel versante nord del monte Fiocca in direzione del passo Sella, noi caliamo a destra nel ripido pendio di paleo su quella che sembra essere una traccia, ma principalmente procediamo a vista puntando verso il grande valico erboso della foce Contapecore e dell’evidente sentiero CAI 144 che si sviluppa sotto di noi)   –   CAI 144 q.1476 (Al termine della discesa, ci innestiamo d’obbligo sul sentiero CAI 144 in un punto imprecisato, a sinistra porta al valico della foce Contapecore e noi lo seguiamo a destra per andarci a inoltrare nel bosco del Fatonero)   –   Bivio q.1427 (Stiamo camminando dentro il bosco del Fatonero, pochi istanti prima di uscirne sulla sinistra scende un sentiero senza indicazioni, rimaniamo sul CAI 144 incontrando un tratto attrezzato con cavo corrimano)   –   Malpasso q.1445 (Siamo tornati a Malpasso, rimaniamo sul CAI 144 che scende nel versante opposto)   –   Deviazione q.1430 (Siamo nel punto dove ci eravamo innestati sul CAI 144 dopo la salita della cresta del Fatonero. Lasciamo il sentiero CAI 144 che continua verso il paese di Arni, iniziamo a scendere l’ampio pendio con direzione sud caratterizzato da paleo e roccette affioranti per andare a intraprendere la seconda dorsale che vediamo alla destra della cresta del Fatonero, punta a una evidente cresta nella quale è evidente l’attività estrattiva dell’ex cava Capanna, più sotto nel fondovalle si vede la SP.13 dei Tre Fiumi con le appariscenti cave abbandonate Henraux)  -  Cava Costa Lama q.1090 (Scendendo la vasta dorsale senza percorso obbligato, in questo punto possiamo notare alla nostra sinistra dei modesti saggi di attività estrattiva e il percorso di cavatori che si sviluppa nella testata del valloncello, comunque può passare inosservato. Nel proseguo della dorsale e quando volge al termine, ci appaiono delle testimonianze di metallo dei lavori di cava, poi i primi radi alberelli, quindi stiamo spostati a destra in vista dei primi tagli della cava inattiva Capanna)    -  Cava Capanna q.955 (Scendiamo tra i radi arbusti passando sopra un grande taglio di cava sulla nostra destra, quindi in vista di alcuni blocchi squadrati di marmo ci innestiamo sulla marmifera abbandonata, la percorriamo a sinistra in discesa, in basso c’è l’appariscente cava abbandonata di Borelle con il grande edificio dei cavatori)  -  Bivio q.935 (La marmifera ostruita da vegetazione e interessata da cedimenti, arriva al suo bivio: scartiamo a sinistra che si mantiene alta sulla cava Borelle verso una torretta dell’Enel e una grande cisterna metallica, andiamo dritto continuando perdere quota contornando dall’alto la cava Borelle e direzionandoci verso l’evidente casermetta dei cavatori)  -  Cava Borelle q.900 (Arriviamo alla grande casermetta abbandonata nella piazzola sopra la grande cava Borelle, a suo fianco c’è una bassa vasca di cemento per la raccolta d’acqua e poco distante un modesto edificio squadrato di sasso. Ci portiamo dietro la casermetta dove troviamo la torretta dell’Enel sotto la quale continua la nostra marmifera che in questo frangente è crollata)  -  Bivio q.846 (Bivio della marmifera, per terra c’è un grande e pesante grata di metallo. Evitiamo di andare dritto oltrepassando la grata metallica, curviamo a gomito a sinistra continuando perdere quota)  -  Bivio q.785 (Biforcazione della marmifera, stiamo dritto a destra che continua in discesa in vista della strada asfaltata)  -  SP 13 q.755 (Innesto sulla strada asfaltata, a destra sale ai paesi di Campagrina e Arni, andiamo a sinistra)  -  Tre Fiumi q.757 (Al bivio della strada scartiamo a destra per Levigliani e andiamo a sinistra passando il dismesso hotel e le abbandonate cave Hernaux)  -  Galleria Tre Fiumi q.759 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 9,7 km

        DIFFICOLTA: PD+

DISLIVELLO TOTALE: 1170 m

QUOTA MASSIMA: M. Fiocca q.1713

Sentieri

Cresta del Fatonero: Cresta aerea a tratti molto esposta su roccia generalmente buona con discreti appigli, passaggi max 2°+, qualsiasi segno o indicazione è assente. Le difficoltà alpinistiche cessano al raggiungimento della cima del Fatonero (Senza toponimo ma quotata 926,8 m da CTR Toscana)  

Cresta sud del monte Fiocca: Si tratta di un ampio crinale d’aspetto appenninico che percorriamo senza difficoltà, presenta però due punti chiave da superare: il breve camino con passaggio di 2° che ci fa guadagnare la cresta sud del monte Fiocca partendo da Malpasso, poi la cresta rocciosa terminale che precede la vetta che è abbastanza esposta ma con buona roccia. 

La discesa dal CAI 144 alle cave inattive di Capanna e Borrelle la facciamo a vista su ampio pendio ricoperto di paleo e sfasciumi rocciosi, non vi è alcuna indicazione o traccia di passaggio, si scende a vista con attenzione ma senza particolari problemi.

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Assenti

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Galleria Tre Fiumi

0,00

Sella q.1606

4,35

Incrocio q.726

0,03

CAI 144 q.1476

4,55

Turrite Secca

0,15

Bivio q.1427

5,15

Cresta del Fatonero

0,30

Malpasso

5,22

Punto alto q.796

/

Deviazione q.1430

5,25

Punto alto q.843

/

Cava Costa Lama

6,13

Torrione q.868

1,35

Cava Capanna

6,32

Cima del Fatonero

1,50

Bivio q.935

6,37

Bivio q.1002

2,07

Cava Borelle

6,42

Incrocio q.1146

2,30

Bivio q.846

6,58

Basamento

2,33

Bivio q.785

7,05

CAI 144 q.1430

3,12

SP 13 q.755

7,11

Malpasso

3,16

Tre Fiumi

/

Cima q.1494

3,30

Galleria Tre Fiumi

7,22

Monte Fiocca

4,25

 

 

 

 

Galleria Tre Fiumi q.759 (Appena usciti dal tunnel Tre Fiumi, dalla piazzola sulla destra individuiamo il vecchio tracciato che inizia dopo avere oltrepassato dei blocchi di marmo che delimitano l’area) 

Individuiamo il vecchio tracciato che inizia dopo avere oltrepassato dei blocchi di marmo che delimitano l’area

La visibile cava abbandonata de Le Tagliate

Incrocio q.726 (La zona abbandonata potrebbe essere ostruita da arbusti e il crocevia passare inosservato. Ignoriamo sulla sinistra un tracciato che conduce alla vicina e ben visibile cava abbandonata de Le Tagliate, continuiamo a scendere e poco più avanti prendiamo il tracciato S.A.V. Sentiero Alta Versilia che sale ben scalinato a destra, è in stato di abbandono e senza indicazioni)

Il tracciato S.A.V. Sentiero Alta Versilia

Il tracciato S.A.V. Sentiero Alta Versilia

 

Turrite Secca q.686 (Il sentiero S.A.V. che si sviluppa su cengia nel bosco parallela al torrente Turrite Secca, si abbassa fino a raggiungerne il greto asciutto. Camminiamo a destra per poche decine di metri poi sulla sinistra il sentiero S.A.V. si rialza portandosi sulla sponda opposta, in breve procedendo a mezzacosta esce dalla macchia boschiva)

“Archeologia industriale” nel Turrite Secca

Il sentiero S.A.V. si rialza portandosi sulla sponda opposta, in breve procedendo a mezzacosta esce dalla macchia boschiva

Il sentiero S.A.V.

Ci prepariamo a salire la cresta del Fatonero

Cresta del Fatonero q.710 (Nell’immediato si presenta ampia, rocciosa e cosparsa di radi arbusti)

  

Gradualmente mentre saliamo cominciamo a mettere mano su roccia e aumentano le difficoltà….

…. l’esposizione s’incomincia a percepire

Alla nostra destra il versante nord orientale della cresta precipita verticalmente sul fosso del Fatonero, anche alla nostra sinistra il vuoto è tangibile

Alla nostra destra il versante nord orientale della cresta precipita verticalmente sul fosso del Fatonero, anche alla nostra sinistra il vuoto è tangibile

 

Arrampichiamo con passaggi di 2°

Arrampichiamo con passaggi di 2°

Arrampichiamo con passaggi di 2°

Arrampichiamo con passaggi di 2°

Punto alto q.796 (L’arrampicata diventa impegnativa ed esposta, 2°, quindi riusciamo a rilassarci momentaneamente guadagnando il punto alto)

Punto alto q.796

 

Punto alto q.796 (Davanti a noi per la prima volta ci appare tutto lo sviluppo della cresta) 

Ci accingiamo ad arrampicare il Punto alto q.843

 Arrampichiamo il risalto di placche rocciose del Punto alto q.843 

Ci accingiamo ad arrampicare il Torrione q.868

Comincia l’arrampicata sul Torrione q.868

Arrampichiamo il torrione, passaggio di 2°+ in discreta esposizione

Arrampichiamo il torrione, passaggio di 2°+ in discreta esposizione

Ormai in cima al torrione

Uscita sulla cima del Torrione q.868

Panorama dalla cresta del Fatonero verso il monte Sumbra

 

 Dalla vetta del Torrione q.868 ne segue una affilatissima cresta che si abbassa ed è esposta in entrambi i versanti

Dalla vetta del Torrione q.868 ne segue una affilatissima cresta che si abbassa ed è esposta in entrambi i versanti

Superata l’affilata cresta appare evidente che cessano le maggiori difficoltà, si arrampica facilmente fino la cima del Fatonero

Superata l’affilata cresta appare evidente che cessano le maggiori difficoltà, si arrampica facilmente fino la cima del Fatonero


Arrivo alla cima del Fatonero

Cima del Fatonero q.927 (Senza toponimo ma quotata 926,8 m da CTR Toscana)

Dalla cima del Fatonero si prosegue su crinale semi pianeggiante d’aspetto appenninico che ci offre una bella vista sulla mole rocciosa del monte Sumbra

 

La cima del Fatonero appena lasciata

Omino di sassi presso il Bivio q.1002

 

L’ampia cresta su lastricato roccioso ma cosparsa di radi alberelli

Basamento q.1175 (Usciamo definitivamente dai radi arbusti e ci compare il grande e squadrato basamento di pietre)

Basamento q.1175 (Usciamo definitivamente dai radi arbusti e ci compare il grande e squadrato basamento di pietre)

La salita continua ripida e faticosa sull’aperto pendio senza percorso obbligato  

Malpasso q.1445 (Quota da GPS. Arrivati sul punto alto il CAI 144 scavalla il crinalino e si abbassa attrezzato con cavo corrimano verso il bosco del Fatonero, noi lasciamo il sentiero segnato e risaliamo il facile crinalino a sinistra che si direziona verso il promontorio roccioso, estrema propaggine della cresta sud del monte Fiocca)

 

Panoramica della salita dalla cima del Fatonero (Sulla quale ha termine la cresta alpinistica) fino a Malpasso dove lasciamo il CAI 144 per seguire il crinalino che ci direziona verso la cresta sud del monte Fiocca 

Dal termine del crinalino intrapreso da Malpasso, è d’obbligo arrampicare il sottile canalino e unico punto debole per portarci sulla Cima q.1494 dalla quale ha inizio la cresta sud del monte Fiocca, passaggio di 2°

Panoramica verso il monte Sumbra e il valico del passo Contapecore

Le vette alle nostre spalle mentre saliamo la cresta sud del monte Fiocca

 

La cima del monte Fiocca e lo sviluppo della sua cresta sud che dobbiamo affrontare


La parte finale della cresta diventa più aerea

La parte finale della cresta diventa più aerea

La parte finale della cresta diventa più aerea, poi rocciosa e in esposizione su entrambi i lati

La parte finale della cresta diventa più aerea, poi rocciosa e in esposizione su entrambi i lati

Sul monte Fiocca (panorama verso i monti Sella e Tambura)

Sul monte Fiocca (Dietro spunta la sagoma del monte Sumbra)


Panoramica mentre scendiamo dal monte Fiocca: in rosso il sentiero CAI 144, in bianco il nostro tragitto fuori sentiero

Scendendo dal monte Fiocca siamo arrivati alla Sella q.1606 dove ci innestiamo sul CAI 144, lasciamo immediatamente il sentiero segnato e caliamo a destra nel ripido pendio di paleo

Caliamo nel ripido pendio di paleo

Caliamo nel ripido pendio di paleo, procediamo a vista puntando verso il grande valico erboso della foce Contapecore e dell’evidente sentiero CAI 144 che si sviluppa sotto di noi  

CAI 144 q.1476 (Al termine della discesa, ci innestiamo d’obbligo sul sentiero CAI 144 in un punto imprecisato, a sinistra porta al valico della foce Contapecore e noi lo seguiamo a destra per andarci a inoltrare nel bosco del Fatonero)

 

Dentro la selva del Fatonero

Un breve tratto ferrato anticipa il ritorno a Malpasso

Deviazione q.1430 (Siamo nel punto dove ci eravamo innestati sul CAI 144 dopo la salita della cresta del Fatonero. Lasciamo il sentiero CAI 144 che continua verso il paese di Arni, iniziamo a scendere l’ampio pendio con direzione sud caratterizzato da paleo e roccette affioranti per andare a intraprendere la seconda dorsale che vediamo alla destra della cresta del Fatonero, punta a una evidente cresta nella quale è evidente l’attività estrattiva dell’ex cava Capanna, più sotto nel fondovalle si vede la SP.13 dei Tre Fiumi con le appariscenti cave abbandonate Henraux) 

Ci appaiono delle testimonianze di metallo dei lavori di cava

Due cippi di marmo sul terreno

 

Nel proseguo della dorsale e quando volge al termine, ci appaiono delle testimonianze di metallo dei lavori di cava, poi i primi radi alberelli, quindi stiamo spostati a destra in vista dei primi tagli della cava inattiva Capanna

Nei pressi della cava inattiva Capanna, più sotto la cava Borrelle

Scendiamo tra i radi arbusti passando sopra un grande taglio di cava sulla nostra destra…. 

 quindi in vista di alcuni blocchi squadrati di marmo

Cava Capanna q.955

Ci innestiamo sulla marmifera abbandonata, la percorriamo a sinistra in discesa, in basso c’è l’appariscente cava abbandonata di Borelle con il grande edificio dei cavatori 


La marmifera è ostruita dalla vegetazione ed è interessata da cedimenti

Al Bivio q.935 scartiamo la marmifera a sinistra che si mantiene alta sulla cava Borelle verso una torretta dell’Enel e una grande cisterna metallica

Dal Bivio q.935 andiamo dritto continuando perdere quota contornando dall’alto la cava Borelle e direzionandoci verso l’evidente casermetta dei cavatori

Casermetta dei cavatori presso la cava Borrelle

Arriviamo alla grande casermetta abbandonata nella piazzola sopra la grande cava Borelle, a suo fianco c’è una bassa vasca di cemento per la raccolta d’acqua … 

… e poco distante un modesto edificio squadrato di sasso


Cava Borelle q.900 (Ci portiamo dietro la casermetta dove troviamo la torretta dell’Enel sotto la quale continua la nostra marmifera che in questo frangente è crollata) 

Cava Borelle q.900 (Ci portiamo dietro la casermetta dove troviamo la torretta dell’Enel sotto la quale continua la nostra marmifera che in questo frangente è crollata)

Continua la nostra marmifera che in questo frangente è crollata

  Bivio q.846 (Bivio della marmifera, per terra c’è un grande e pesante grata di metallo) 

Bivio q.785 (Biforcazione della marmifera, stiamo dritto a destra che continua in discesa in vista della strada asfaltata) 

Sulla marmifera dismessa


SP 13 q.755 (Innesto sulla strada asfaltata, a destra sale ai paesi di Campagrina e Arni, andiamo a sinistra) 

Il dismesso hotel a Tre Fiumi

Le cave abbandonate Hernaux