giovedì 23 maggio 2024

Cengia del Balzo Rosso, m. Amandola e Castel Manardo (E/EE)

Partiamo dal rifugio Città di Amandola e andiamo a percorrere la selvaggia cengia del Balzo Rosso, prolunghiamo la gita passando anche le vette del monte Amandola e quella di Castel Manardo (Monti Sibillini, Marche).

DATA: 14 aprile 2024 

PARTENZA: Dalla città di Amandola (provincia di Fermo, Marche) ci portiamo sulla SP83 in direzione di Montefortino, appena oltrepassato il cimitero lasciamo la provinciale e svoltiamo a destra (indicazioni per Garulla e i rifugi). Oltrepassiamo le borgate di Garulla inferiore e Garulla superiore dove c’è il rifugio Garulla, insistiamo per circa altri 2 km finché l’asfaltata finisce dividendosi in due ampie carrozzabili, risaliamo quella a sinistra per la località Campolungo fino al suo termine dopo 1,7 km presso l’ex rifugio Città di Amandola (vasta possibilità di parcheggio, circa 13 km da Amandola) 

 

ITINERARIO: Rifugio Città di Amandola q.1185 (Al rifugio termina la carrozzabile. Sulla sinistra c’è una fontana sopra la quale ha inizio il sentiero CAI 241/CAI 242 che sarà il nostro ritorno, cominciamo scendendo il largo sentiero CAI 228)     Bivio q.1065 (Alla nostra destra inizia una marcata traccia che entra nel sottobosco, continuiamo in discesa sul largo CAI 228)  –   Le Macchie q.1046 (Località Le Macchie. Siamo in una brulla prateria, in loco c’è un tombino circolare: virando a sinistra continua un tratturo pianeggiante, il CAI 228 persiste a perdere quota virando a destra contornando a distanza le imponenti pareti del Balzo Rosso)   –   Bivio q.1305 (Entrando nel sottobosco c’è subito la biforcazione: dritto a sinistra il CAI 228 continua ad abbassarsi verso una fonte abbeveratoio, stiamo a destra in falsopiano su sentiero non segnato)   –   Bivio q.1018 (Continuiamo andando dritto, a sinistra all’indietro c’è una vasca di cemento abbandonata e il sentiero scende per ricollegarsi al CAI 228)  –   Bivio q.1015 (Ci innestiamo sul CAI 226, a sinistra scende verso Madonna dell’Ambro e noi lo teniamo andando dritto che ci porta a camminare ai piedi delle bastionate rocciose del Balzo Rosso, notiamo dopo pochi metri un tombino circolare)   –   Deviazione q.1095 (Nel frattempo il CAI 226 si è allontanato dalle verticali pareti e ora risale ripido. Notiamo sulla destra l’erto e ampio valloncello di cespugli sparsi con la cintura di bastionate rocciose che origina la nostra cengia, rimaniamo sul CAI 226 finché prima di entrare nel sottobosco lo lasciamo, inerpichiamo a destra tra qualche arbusto portandoci dopo pochi metri alla base della bastionata qui ancora poco evidente, poi faticosamente la seguiamo a vista senza traccia obbligata, direzione nord)   –  Anfratto q.1160 (Inerpicando faticosamente e tenendoci a poca distanza tra la lunga bastionata rocciosa alla nostra sinistra e il valloncello a destra, arriviamo all’anfratto, l’alto muretto di pietre addossato alla parete rocciosa è visibile in lontananza. Continuiamo in ripida salita lambendo la parete rocciosa, nell’immediato potremmo essere costretti ad aggirare dei cespugli di rovi)   –   Deviazione q.1212 (Seguiamo fedelmente la base della parete rocciosa, poi arrivati su terreno di ghiaie e pietrisco dobbiamo allontanarci dalla parete calando per pochi metri a destra aggirando un costone. Passiamo tra gli arbusti ma immediatamente ne usciamo, ci ricompare la verticale parete che in questo settore è particolarmente imponente quindi riprendiamo in ripida salita per riportarci ai suoi piedi)  –  Crinale q.1320 (Stiamo camminando con direzione est e continuiamo a mantenere questa rotta anche quando le bastionate rocciose si esauriscono, quindi andando dritto ce ne allontaniamo. Passando tra radi alberelli raggiungiamo senza traccia obbligata il verde crinale ben visibile davanti a noi, quindi lo iniziamo percorrere in salita senza difficoltà di rilievo, in lontananza e spostata a destra vediamo la sagoma del Balzo Rosso)   –   Balzo Rosso q.1444 (Risaliamo il crinale e quando si trasforma in un ampio pendio cominciamo a virare a destra, camminiamo a vista e senza nessuna traccia nella parte alta “dell’imbuto” che ci separa della vetta, il terreno erboso è particolarmente ripido e faticoso. Dalla vetta priva di indicazioni seguiamo d’obbligo in salita il crinale erboso con direzione NO)  –   Monte Amandola q.1706 (Mantenendoci in costante ascesa con direzione NO, l’elementare crinale si amplia facendoci guadagnare il pianoro erboso del monte Amandola con la grande croce. Insistiamo tenendo la direzione e procediamo a vista nella vasta prateria puntando al visibile casale Grascette)   -   Casale Grascette q.1708 (Piccolo casale incustodito sempre aperto, innesto sulla carrozzabile. Saliamo senza traccia dietro la fonte abbeveratoio)  -  Sterrata q.1792 (Innesto sulla sterrata CAI 241 che transita sopra il casale Grascette, la seguiamo a sinistra)   –  Presa d’acqua q.1775 (Edificio in cemento, si prosegue in salita con la sterrata)   -   Deviazione q.1792 (Lasciamo la sterrata che continua verso la fonte Gorga, il CAI 241 risale a sinistra il pendio erboso, paletti e cartelli del parco, direzione ovest)  –  Monte Castel Manardo q.1917 (Nessuna indicazione indica la dolce cima erbosa, si prosegue per crinale che ora inizia a scendere)  –   Scoglio del Montone q.1864 (E’ praticamente un’anticima di monte Castel Manardo)  –   Colle Bassete q.1832 (Il sentiero si sposta a sinistra a mezzacosta e bypassa il punto alto)   –   Forcella Bassete q.1701 (Ampia depressione erbosa, crocevia e cartelli: in salita il crinale CAI 241 si direziona verso il monte Acuto e il Pizzo Tre Vescovi, a sinistra il sentiero CAI 244 scende alla sottostante carrozzabile e ci potrebbe fare concludere logicamente la gita facendo rientro al casale Grascette, volutamente allunghiamo prendendo il sentiero a destra non segnato che cala verso la carrozzabile Pintura di Bolognola/Forcella del Fargno)   –   Bivio q.1700 (Bivio del sentierino: a destra possiamo tagliare evitando il passaggio dalla fonte Bassete, stiamo a sinistra sempre in discesa, indicazioni assenti)  –  Deviazione q.1602 (Quota da mappa IGM Marche. Lasciamo il sentiero principale che ora procede a mezzacosta su cengione, la carrozzabile è appena sotto di noi e scendiamo su traccia paralleli al rigagnolo d’acqua che fuoriesce dal terreno)   –   Fonte Bassete q.1575 (Innesto sulla carrozzabile CAI 313 Pintura di Bolognola/Forcella del Fargno, in loco c’è la fonte inattiva, andiamo a destra verso Pintura di Bolognola)   –   Incrocio q1510 (Quota da mappa IGM Marche. Il crocevia passa inosservato: dalla nostra destra proviene la traccia che dal Bivio q.1700 evitava il passaggio alla fonte Bassete, avanti pochi metri e sulla sinistra scende il sentiero CAI 313 anche “Strada delle Catene” per Bolognola, rimaniamo sulla carrozzabile verso Pintura di Bolognola)  –  Deviazione q.1440 (Lasciamo la carrozzabile che continua verso Pintura di Bolognola, sulla destra c’è un tombino dal quale ha inizio un largo sentiero abbandonato che sale trasversalmente fuori dal bosco, indicazioni assenti)  –  Carrozzabile q.1485 (Quota da mappa IGM Marche. Ci innestiamo nella soprastante carrozzabile dei Piani di Berro, dalla parte opposta il largo tracciato riprenderebbe a salire, teniamo la carrozzabile a destra in salita)  –   Piani di Berro q.1535 (Si continua sulla carrozzabile oltrepassando gli impianti di risalita invernali)  –  Monte Berro q.1608 (La carrozzabile curva a destra, sulla sinistra a pochi metri c’è il modesto e anonimo promontorio che passa inosservato)  –   Incrocio q1705 (Arriviamo sul punto alto della carrozzabile, a destra sale la sterrata CAI 241 ex CAI 13 che conduce alla presa d’acqua che sovrasta il casale Grascette. Rimaniamo sulla carrozzabile ancora per pochi metri, senza arrivare al casale Grascette andiamo a sinistra iniziando il CAI 241 sulla pianeggiante traccia di passaggio nella prateria, poi il sentiero diventa evidente su fondo di pietrisco e comincia scendere ininterrottamente nel versante opposto in vista del piazzale presso il rifugio Città di Amandola)   –   Bivio q.1276 (Poco prima di arrivare al rifugio Città di Amandola troviamo i cartelli: a sinistra inizia il CAI 242 per i Piani Malattoni, stiamo sul CAI 241che curva a destra sempre in discesa)   –   Rifugio Città di Amandola q.1185 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 17,4 km

        DIFFICOLTA: E/EE

DISLIVELLO TOTALE: 1240 m

QUOTA MASSIMA: M.C. Manardo q.1917

Sentieri

Giro lungo e faticoso, la difficoltà EE-Escursionisti Esperti viene data per la cengia del Balzo Rosso, il resto della gita rimane escursionistica. La segnatura della sentieristica CAI è sporadica, con buona visibilità non ci sono problemi di percorrenza. 

Cengia del Balzo Rosso: La cengia non si sviluppa direttamente sotto le pareti verticali del Balzo Rosso, ma nei suoi fascioni rocciosi occidentali. Tecnicamente non ci sono difficoltà alpinistiche, ma l’ascesa rimane molto selvaggia e faticosa, ogni indicazione è assente come pure tracce di passaggio, questo tragitto è riferito a escursionisti esperti e conoscitori del territorio.    

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Città di Amandola: Allo stato attuale (aprile 2024) la struttura sembra abbandonata.

Casale Grascette: Casale in muratura sempre aperto, all’interno c’è una stanza cucina, camera letto e bagno. Allo stato attuale (2024) è in fase di ristrutturazione. 

Fonti

Fontana nei pressi del rifugio Città di Amandola

Le fonti abbeveratoio al casale Grascette sono inattive

Presa d’acqua q.1775 (Uscita d’acqua dal tubo solo quando le cisterne sono troppo piene)

Fonte Bassete: la fonte situata sulla carrozzabile Pintura di Bolognola/Forcella del Fargno è inattiva, è possibile però rifornirsi per pochi metri risalendo sopra la stessa prelevando acqua che fuori esce dal terreno.

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Rifugio Città di Amandola

0,00

Deviazione q.1792

3,12

Bivio q.1065

0,14

Monte Castel Manardo

3,40

Le Macchie

0,18

Scoglio del Montone

3,52

Bivio q.1030

0,20

Colle Bassete

/

Bivio q.1018

0,22

Forcella Bassete

4,09

Bivio q.1015

0,32

Deviazione q.1602

4,21

Deviazione q.1095

0,42

Fonte Bassete

4,25

Anfratto q.1160

0,52

Incrocio q1510

/

Deviazione q.1212

1,12

Deviazione q.1440

4,52

Crinale q.1320

1,35

Carrozzabile q.1485

4,58

Balzo Rosso

2,00

Piani di Berro

5,04

Monte Amandola

2,45

Monte Berro

5,35

Casale Grascette

2,56

Incrocio q1705

5,56

Sterrata q.1792

3,00

Bivio q.1276

6,40

Presa d’acqua q.1775

3,08

Rifugio Città di Amandola

6,45

 


Panoramica del percorso che dal rifugio Città di Amandola ci porta a salire la grande cengia verso il Balzo Rosso (Vista dal sentiero che dall’eremo di Madonna dell’Ambro sale al Pizzo della Priora)

Rifugio Città di Amandola

La fontana nei pressi del rifugio Città di Amandola

Dalla fontana presso il rifugio Città di Amandola cominciamo scendendo il largo sentiero CAI 228  

Le Macchie q.1046 (Siamo in una brulla prateria e in loco c’è un tombino circolare, siamo dominati dalle imponenti pareti del Balzo Rosso)

 

In lontananza vediamo la Croce del Pizzo

Bivio q.1305 (Entrando nel sottobosco c’è subito la biforcazione: dritto a sinistra il CAI 228 continua ad abbassarsi verso una fonte abbeveratoio, stiamo a destra in falsopiano su sentiero non segnato)

Bivio q.1015 (Ci innestiamo sul CAI 226, a sinistra scende verso Madonna dell’Ambro e noi lo teniamo andando dritto)

Il CAI 226 ci porta a camminare ai piedi delle bastionate rocciose del Balzo Rosso  

Il CAI 226 ci porta a camminare ai piedi delle bastionate rocciose del Balzo Rosso  

Sul CAI 226


Deviazione q.1095 (Nel frattempo il CAI 226 si è allontanato dalle verticali pareti e ora risale ripido. Notiamo sulla destra l’erto e ampio valloncello di cespugli sparsi con la cintura di bastionate rocciose che origina la nostra cengia, rimaniamo sul CAI 226 finché prima di entrare nel sottobosco lo lasciamo, inerpichiamo a destra tra qualche arbusto portandoci dopo pochi metri alla base della bastionata qui ancora poco evidente) 

Inerpicando faticosamente e tenendoci a poca distanza tra la lunga bastionata rocciosa alla nostra sinistra e il valloncello a destra, arriviamo all’anfratto, l’alto muretto di pietre addossato alla parete rocciosa è visibile in lontananza

Anfratto q.1160

Dall’Anfratto q.1160 continuiamo in ripida salita lambendo la parete rocciosa, nell’immediato potremmo essere costretti ad aggirare dei cespugli di rovi 

Il panorama alle nostre spalle durante la salita della cengia

 

Sulla grande cengia

Sulla grande cengia

Sulla grande cengia

Sulla grande cengia

Sulla grande cengia

Sulla grande cengia


Deviazione q.1212: Seguiamo fedelmente la base della parete rocciosa, poi arrivati su terreno di ghiaie e pietrisco dobbiamo allontanarci dalla parete calando per pochi metri a destra aggirando un costone  ….. 

…. passiamo tra gli arbusti ma immediatamente ne usciamo, ci ricompare la verticale parete che in questo settore è particolarmente imponente quindi riprendiamo in ripida salita per riportarci ai suoi piedi

…. passiamo tra gli arbusti ma immediatamente ne usciamo, ci ricompare la verticale parete che in questo settore è particolarmente imponente quindi riprendiamo in ripida salita per riportarci ai suoi piedi

Riprendiamo in ripida salita per riportarci alla base della parete


Sulla grande cengia

Sulla grande cengia

Stiamo camminando con direzione est e continuiamo a mantenere questa rotta anche quando le bastionate rocciose si esauriscono, quindi andando dritto ce ne allontaniamo

Passando tra radi alberelli raggiungiamo senza traccia obbligata il verde crinale ben visibile davanti a noi

Guadagniamo il Crinale q.1320, quindi lo iniziamo percorrere in salita senza difficoltà di rilievo, in lontananza e spostata a destra vediamo la sagoma del Balzo Rosso

Il Balzo Rosso visto durante la salita del crinale

Risaliamo il crinale e quando si trasforma in un ampio pendio cominciamo a virare a destra, camminiamo a vista e senza nessuna traccia nella parte alta “dell’imbuto” che ci separa della vetta, il terreno erboso è particolarmente ripido e faticoso


Risaliamo il crinale e quando si trasforma in un ampio pendio cominciamo a virare a destra, camminiamo a vista e senza nessuna traccia nella parte alta “dell’imbuto” che ci separa della vetta, il terreno erboso è particolarmente ripido e faticoso

Camminiamo a vista e senza nessuna traccia nella parte alta “dell’imbuto” che ci separa della vetta

Arrivo in vetta al Balzo Rosso

Sulla vetta del Balzo Rosso: vista del fondovalle dell’eremo di Madonna dell’Ambro

Sulla vetta del Balzo Rosso: vista del fondovalle del rifugio Città di Amandola dal quale siamo partiti


Dal Balzo Rosso risaliamo verso il monte Amandola

Dal Balzo Rosso risaliamo verso il monte Amandola (Retrospettiva del percorso fatto)

Dal Balzo Rosso risaliamo verso il monte Amandola

Dal Balzo Rosso risaliamo verso il monte Amandola


Panorama dal monte Amandola

Panorama dal monte Amandola

Dal monte Amandola insistiamo tenendo la direzione e procediamo a vista nella vasta prateria puntando al visibile casale Grascette

 

Arrivo al casale Grascette

Casale Grascette

Sterrata q.1792 (Innesto sulla sterrata CAI 241 che transita sopra il casale Grascette, la seguiamo a sinistra)

Arrivo alla presa d’acqua q.1775

Presa d’acqua q.1775 (Uscita d’acqua dal tubo solo quando le cisterne sono troppo piene)

Logo del parco dei monti Sibillini

 

Saliamo verso il monte Castel Manardo

Arrivo al monte Castel Manardo

Panorama dal monte Castel Manardo

Dal monte Castel Manardo seguiamo il crinale che scende verso forcella Bassete, nel fondovalle alla nostra sinistra si intravvede il casale Ara del re


Dal monte Castel Manardo seguiamo il crinale che scende verso forcella Bassete

In vista della forcella Bassete

Forcella Bassete q.1701 (Ampia depressione erbosa, crocevia e cartelli: in salita il crinale CAI 241 si direziona verso il monte Acuto e il Pizzo Tre Vescovi, a sinistra il sentiero CAI 244 scende alla sottostante carrozzabile e ci potrebbe fare concludere logicamente la gita facendo rientro al casale Grascette, volutamente allunghiamo prendendo il sentiero a destra non segnato che cala verso la carrozzabile Pintura di Bolognola/Forcella del Fargno)

Dalla forcella Bassete prendiamo il sentiero a destra non segnato che cala verso la carrozzabile Pintura di Bolognola/Forcella del Fargno

Sul sentiero che dalla forcella Bassete scende alla fonte Bassete

Sul sentiero che dalla forcella Bassete scende alla fonte Bassete


Deviazione q.1602 (Lasciamo il sentiero principale che ora procede a mezzacosta su cengione, la carrozzabile è appena sotto di noi e scendiamo su traccia paralleli al rigagnolo d’acqua che fuoriesce dal terreno) 

  Fonte Bassete q.1575 (Innesto sulla carrozzabile CAI 313 Pintura di Bolognola/Forcella del Fargno, in loco c’è la fonte inattiva) 

Sulla carrozzabile verso Pintura di Bolognola

Deviazione q.1440 (Lasciamo la carrozzabile che continua verso Pintura di Bolognola, sulla destra c’è un tombino dal quale ha inizio un largo sentiero abbandonato che sale trasversalmente fuori dal bosco, indicazioni assenti)

Sul largo sentiero abbandonato che sale trasversalmente fuori dal bosco

Sul largo sentiero abbandonato che sale trasversalmente fuori dal bosco


Carrozzabile q.1485 (Ci innestiamo nella soprastante carrozzabile dei Piani di Berro, dalla parte opposta il largo tracciato riprenderebbe a salire, teniamo la carrozzabile a destra in salita) 

Sulla carrozzabile che sale ai Piani di Berro

Gli impianti di risalita invernali ai Piani di Berro 

La carrozzabile che ci riporta verso il casale Grascette

La carrozzabile che ci riporta verso il casale Grascette

Monte Berro q.1608 (La carrozzabile curva a destra, sulla sinistra a pochi metri c’è il modesto e anonimo promontorio che passa inosservato) 

 

Retrospettiva del modesto promontorio del monte Berro

Sul CAI 241 che scendendo ci riporta al rifugio Città di Amandola

Sul CAI 241 che scendendo ci riporta al rifugio Città di Amandola

Sul CAI 241 che scendendo ci riporta al rifugio Città di Amandola