mercoledì 29 maggio 2024

Ferrata Rio Secco (ritorno dalle malghe di Faedo) EEA

Percorriamo la ferrata del Rio Secco proponendo una variante di ritorno più lunga rispetto alla normale via col sentiero attrezzato

DATA: 16 dicembre 2023 

PARTENZA: Con l’autostrada A22 usciamo al casello di San Michele all’Adige e voltiamo a sinistra dove c’è subito il paese di Grumo, oltrepassiamo con il ponte il fiume Adige e voltiamo a sinistra iniziando la SS.12 con direzione per Bolzano e Salorno fino alla frazione di Cadino riconoscibile per il ristorante e il grande parcheggio alla nostra sinistra (5 km dall’uscita del casello autostradale). Dalla parte opposta della strada, dietro la minuscola cappella di San Giuseppe inizia il CAI 489/CAI 490 e le indicazioni per la ferrata. 

 


ITINERARIO: Cadino q.214 (Iniziamo prendendo il CAI 489/CAI 490 portandoci dietro la minuscola chiesetta, subito caliamo nel fosso del rio Secco e risaliamo la sponda rocciosa continuando sul sentiero che entra nel bosco incontrando una rete paramassi)  –  Bivio q.255 (Cartelli: a sinistra c’è il CAI 489 per Tovare e Cadino Alto, andiamo a destra con il CAI 490 che indica la via ferrata)     - Rio Secco q.260 (Il sentiero attraversa il rio Secco, alla nostra sinistra vediamo la verticale parete rocciosa)  –   Ferrata Rio Secco q.346 (Arriviamo a una panchina e all’attacco della ferrata, inizia su facile cengia che in pochi metri ci fa calare nel rio Secco, dalla parte opposta si arrampica la parete verticale, cavo e cambre)  -  Salto dei Caprioli q.346 (Arrampicata la parete e la successiva cengia soprastante siamo alla piazzola con targa, sopra di noi c’è il salto verticale del rio Secco, la ferrata continua a sinistra inerpicando la cengia obliqua)  -  Belvedere q.355 (Punto panoramico sulla valle dell’Adige)  -  Passaggio dei Gabbiani q.435 (Nel frattempo la ferrata era terminata momentaneamente, risalendo per sentierino nel bosco ritroviamo dopo circa 6/7 minuti le attrezzature metalliche, ci aiutano ad attraversare la parete verticale a picco sul rio Secco e il successivo spigolo che ci inoltra nell’angusta gola di roccia modellata dall’azione dell’acqua)  -  Bivio q.465 (Cartelli: a sinistra c’è il CAI 490/A che indica “rientro di emergenza”, noi andiamo a destra con il CAI 490 passando davanti alla grotta del Basalisc e seguendo il solco del rio Secco nel fitto bosco, sporadici bolli rossi)   -  Anfiteatro (Alzandoci nel solco del rio Secco tra grossi macigni e ciottoli di sasso, giungiamo al grande anfiteatro sempre nel fitto bosco, in loco possiamo notare numerosi omini di sasso privi di alcuna utilità. Ritroviamo il cavo e le cambre che ci inoltrano nella gola del rio Secco, quindi attacchiamo la rampa rocciosa che richiede forza di braccia)  -  Libro delle firme q.525 (Quota da GPS. E’ collocato in un minuscolo anfratto, la ferrata non è terminata ma prosegue nella gola con dei tratti che richiedono un discreto impegno fisico)   -  Grotta della Mariotta q.520 (Quota da cartello in loco. Alla destra della grande grotta sale l’ultimo tratto della ferrata)  –  Fine Ferrata q.580 (Quota da GPS. La ferrata termina sopraggiungendo nel pianoro boscoso, in loco c’è un grosso macigno con degli spit. Continuiamo su sentiero pianeggiante evidenziato dalla segnatura bianco/rossa che segue l’alveo del rio Secco, poi dopo pochi minuti lo lascia e risale traversando a sinistra)  –  Val dei Teari q.625 (Cartelli e innesto sul pianeggiante sentiero CAI 489: a sinistra c’è il normale rientro a Cadino che ci fa concludere velocemente la gita, allunghiamo andando a destra con indicazioni per Tovare)   -  Tovare q.665 (Innesto sulla forestale CAI 408, cartelli: a sinistra conduce a Cadino Alto, andiamo a destra verso le malghe di Faedo)  -  Bivio q.772 (Biforcazione: scartiamo la pista sterrata sulla destra e rimaniamo su quella principale che comincia a prendere quota, lungo il percorso notiamo i cartelli che indicano la presenza di un metanodotto)  -  Bivio q.720 (Biforcazione: rimaniamo sempre sulla pista forestale, sulla destra un largo sentiero non indicato cala al rio Secco)  -  Bivio q.726 (Bivio della pista forestale: a sinistra all’indietro sale ed è chiusa da una sbarra, andiamo dritto in piano sul CAI 408)  -  Le Malghe di Faedo q.727 (Località Le Malghe di Faedo. Oltrepassata la sbarra di metallo siamo su una carrozzabile con cartelli: dritto a sinistra sale come CAI 408/A al rifugio Sauch e il passo della Croccola, stiamo a destra in falsopiano che compie immediatamente un tornante sul rio Secco, in loco c’è una presa d’acqua e una fonte)  -  Baita Gelasi q.728 (Seguiamo sempre la pista CAI 408, sulla sinistra c’è il casotto in muratura e successivamente una sterrata che sale)  -  Casa q.722 (Casa ad uso vacanza con stradello d’accesso alla nostra destra)  -  Casa q.754 (Casa ad uso vacanza alla nostra destra)  -  Casa q.770 (Vecchia casa sul tornante della pista che in questo tratto è cementata, successivamente ignoriamo la sterrata che inizia sulla destra)  -  Incrocio q.805 (Quota da GPS, crocevia di piste forestali. Tralasciamo immediatamente quella all’indietro sulla sinistra chiusa da sbarra, saliamo pochi metri e c’è uno slargo dove troviamo un crocefisso, ignoriamo la forestale alla sua destra che entra nel bosco, poi in successione scartiamo anche le forestali alla nostra sinistra dove la prima sale e la seconda che scende è CAI 408/B per Fontanelle di Faedo, quindi stiamo sulla carrozzabile principale delimitata da una staccionata che comincia perdere quota)   -  Bivio q.755 (Rimaniamo sulla carrozzabile che in questo punto curva a gomito a sinistra e continua perdere quota in vista delle abitazioni, sulla destra ha inizio una sterrata)  -   Pineta di Faedo q.713 (Arriviamo alla borgata di Pineta di Faedo, scendiamo sulla stradina principale ignorando una prima via a sinistra e successivamente quella a destra, quindi costeggiando un’area giochi raggiungiamo la SP58 dove c’è un crocefisso, i cartelli e l’innesto sul CAI 414, seguiamo la strada provinciale andando a destra in direzione di Palai)  -  Palai q.675 (Oltrepassate le poche abitazioni della frazione di Palai lasciamo la strada provinciale che compie un tornante a sinistra, il CAI 414 va dritto su largo sentiero dietro la grande sbarra di metallo, in loco c’è una tabella e un idrante che rimane un po’ nascosto. Procediamo in piano per pochi metri poi il nostro CAI 414 scende su sentierino a sinistra)  -  Incrocio q.648 (Quota da mappa CTP Trentino. Il sentiero termina attraversando una sbarra di metallo, tralasciamo di andare dritto e caliamo sulla stradina asfaltata sottostante, quindi la teniamo a sinistra in discesa)  -  SP 58 q.634 (Quota da mappa CTP Trentino. Innesto sulla strada provinciale, andiamo a destra percorrendo il suo tornante e immediatamente la lasciamo a favore dello stradello cementato che inizia a destra delimitato da una ringhiera di metallo, siamo sempre sul CAI 414)   -  Via Molini q.545 (Arriviamo sulla via dei Molini che inizia da questo punto insieme alle prime villette di Molini di Faedo, alla nostra destra risalgono due sterrate che non ci interessano, quindi ci incamminiamo sulla strada asfaltata in discesa)  -  Deviazione q.520 (Lasciamo il CAI 414 e la strada asfaltata che curva a gomito a sinistra e continua scendere a Molini di Faedo, in loco c’è un’abitazione con numero civico 11, andiamo dritto su sentierino in falsopiano tra i coltivi dove il cartello ci indica il castello di Monreale)  -  Cisterna q.505 (Il sentierino è diventato uno stradello cementato che scende, sulla destra si può individuare una cisterna di cemento nascosta dalla vegetazione)  -  Incrocio q.424 (Quota da mappa IGM Trentino. Lo stradello cementato termina, scartiamo sulla destra all’indietro la carrozzabile sbarrata e avanziamo innestandoci sulla strada asfaltata via Romea, la seguiamo a destra perdendo quota, ignoriamo nel proseguo degli stradelli che hanno inizio per inoltrarsi nei coltivi)   -  Castello di Monreale q.350 (Sul tornante c’è la piazzola e il castello, rimaniamo in discesa sulla strada asfaltata evitando la sterrata sulla sinistra che è anche pista ciclabile)  -  SS.12 q.213 (Innesto sulla strada provinciale, la percorriamo a destra)   -    Cadino q.214 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 9,1 km

        DIFFICOLTA: EEA

DISLIVELLO TOTALE: 620 m

QUOTA MASSIMA: 805 m

Sentieri

Ferrata del Rio Secco: Ferrata di media difficoltà ma con alcuni tratti che richiedono forza di braccia, l’itinerario è ben segnato a ogni bivio e ottimamente attrezzato con cavo e cambre. Dal momento che si sviluppa a bassa quota e si svolge sempre all’ombra del fitto bosco, la via è adatta a essere percorsa in tutte le stagioni e come lo si deduce dal nome, il Rio Secco è generalmente privo di acqua, da non sottovalutare le rocce molto levigate che diventano scivolose con terreno bagnato o nel periodo invernale. 

Rifugi-Bivacchi

Assenti 

Fonti

Fonte al bivio della forestale in località Le Malghe di Faedo (Bivio del CAI 408/A col CAI 408)

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Cadino

0,00

Val dei Teari

1,37

Pineta di Faedo

2,29

Bivio q.255

0,05

Tovare

1,44

Palai

2,35

Rio Secco

0,07

Bivio q.772

1,45

Incrocio q.648

2,37

Ferrata Rio Secco

0,18

Bivio q.720

2,01

SP 58 q.634

2,39

Salto dei Caprioli

0,23

Bivio q.726

2,02

Via Molini

2,50

Belvedere

/

Le malghe di Faedo

2,04

Deviazione q.520

2,52

Passaggio dei Gabbiani

0,47

Baita Gelasi

2,06

Cisterna

2,55

Bivio q.465

1,05

Casa q.722

2,08

Incrocio q.424

3,02

Anfiteatro

/

Casa q.754

2,12

Castello di Monreale

3,13

Libro delle firme

1,17

Casa q.770

2,14

SS 12

3,30

Grotta della Mariotta

1,22

Incrocio q.805

2,19

Cadino

3,38

Fine della ferrata

1,27

Bivio q.755

2,25

 

 

 


Cadino q.214 (Iniziamo prendendo il CAI 489/CAI 490 portandoci dietro la minuscola chiesetta) 

Cadino q.214 (Iniziamo prendendo il CAI 489/CAI 490 portandoci dietro la minuscola chiesetta) 

Dietro la chiesetta di San Giuseppe

Caliamo nel fosso del rio Secco e risaliamo la sponda rocciosa

Incontriamo una rete paramassi

Bivio q.255 (Cartelli: a sinistra c’è il CAI 489 per Tovare e Cadino Alto, andiamo a destra con il CAI 490 che indica la via ferrata)

 

Rio Secco q.260 (Il sentiero attraversa il rio Secco, alla nostra sinistra vediamo la verticale parete rocciosa) 

Scorcio sulle dolomiti del Brenta

Zoomata sulla Paganella

Attacco della ferrata Rio Secco

La ferrata Rio Secco inizia su facile cengia che in pochi metri ci fa calare nel rio Secco

La ferrata Rio Secco inizia su facile cengia che in pochi metri ci fa calare nel rio Secco ……


…… , dalla parte opposta si arrampica la parete verticale, cavo e cambre

Arrampicata la parete e la successiva cengia soprastante …. 

….  siamo alla piazzola del Salto dei Caprioli con targa, sopra di noi c’è il salto verticale del rio Secco  ….

….. la ferrata continua a sinistra inerpicando la cengia obliqua. 

Ferrata Rio Secco


Belvedere q.355 (Punto panoramico sulla valle dell’Adige) 

Ferrata Rio Secco

Ferrata Rio Secco

Ferrata Rio Secco


La ferrata termina momentaneamente, si risale per sentierino nel bosco verso la parete del Passaggio dei Gabbiani

La ferrata termina momentaneamente, si risale per sentierino nel bosco verso la parete del Passaggio dei Gabbiani

Passaggio dei Gabbiani q.435 (Le attrezzature metalliche ci aiutano ad attraversare la parete verticale a picco sul rio Secco)

Lo spigolo al passaggio dei Gabbiani

Il rio Secco sotto di noi visto dalla parete del Passaggio dei Gabbiani

Ci inoltriamo nell’angusta gola di roccia modellata dall’azione dell’acqua

 

Ferrata Rio Secco

Ferrata Rio Secco

Arrivo al Bivio q.465 (Cartelli: a sinistra c’è il CAI 490/A che indica “rientro di emergenza”, noi andiamo a destra con il CAI 490)

Al Bivio q.465 noi andiamo a destra con il CAI 490 passando davanti alla grotta del Basalisc

 

Procediamo alzandoci nel solco del rio Secco tra grossi macigni e ciottoli di sasso

Anfiteatro (Alzandoci nel solco del rio Secco tra grossi macigni e ciottoli di sasso, giungiamo al grande anfiteatro sempre nel fitto bosco, ritroviamo il cavo e le cambre che ci inoltrano nella gola del rio Secco) 

In loco possiamo notare numerosi omini di sasso

In loco possiamo notare numerosi omini di sasso

Anfiteatro (Ritroviamo il cavo e le cambre che ci inoltrano nella gola del rio Secco, quindi attacchiamo la rampa rocciosa che richiede forza di braccia) 

Ferrata Rio Secco


Il libro delle firme collocato in un piccolo anfratto

Dopo il libro delle firme la ferrata continua e richiede un discreto impegno

Grotta della Mariotta (Alla destra della grande grotta sale l’ultimo tratto della ferrata)

L’ultimo tratto della ferrata

Fine Ferrata q.580

Continuiamo su sentiero pianeggiante evidenziato dalla segnatura bianco/rossa che segue l’alveo del rio Secco …

 

… poi dopo pochi minuti lo lascia e risale traversando a sinistra. 

Val dei Teari q.625 (Cartelli e innesto sul pianeggiante sentiero CAI 489: a sinistra c’è il normale rientro a Cadino che ci fa concludere velocemente la gita, allunghiamo andando a destra con indicazioni per Tovare)

Tovare q.665 (Innesto sulla forestale CAI 408, cartelli: a sinistra conduce a Cadino Alto, andiamo a destra verso le malghe di Faedo) 

Cartelli del metanodotto

Bivio q.726 (Bivio della pista forestale: a sinistra all’indietro sale ed è chiusa da una sbarra, andiamo dritto in piano sul CAI 408)

  Le Malghe di Faedo q.727 (Località Le Malghe di Faedo. Oltrepassata la sbarra di metallo siamo su una carrozzabile con cartelli: dritto a sinistra sale come CAI 408/A al rifugio Sauch e il passo della Croccola, stiamo a destra in falsopiano che compie immediatamente un tornante sul rio Secco) 


  In loco c’è una presa d’acqua e una fonte

  In loco c’è una presa d’acqua e una fonte

Baita Gelasi

La prateria sotto la baita Gelasi

Casa q.722 (Casa ad uso vacanza con stradello d’accesso alla nostra destra)

Casa q.754 (Casa ad uso vacanza alla nostra destra)

 

Casa q.770 (Vecchia casa sul tornante della pista che in questo tratto è cementata) 

Incrocio q.805, crocevia di piste forestali: tralasciamo immediatamente quella all’indietro sulla sinistra chiusa da sbarra, saliamo pochi metri e c’è uno slargo dove troviamo un crocefisso….

… ignoriamo la forestale alla sua destra che entra nel bosco, poi in successione scartiamo anche le forestali alla nostra sinistra dove la prima sale e la seconda che scende è CAI 408/B per Fontanelle di Faedo, quindi stiamo sulla carrozzabile principale delimitata da una staccionata che comincia perdere quota.

Sulla carrozzabile principale delimitata da una staccionata che comincia perdere quota

Pineta di Faedo q.713 (Raggiungiamo la SP58 dove c’è un crocefisso, i cartelli e l’innesto sul CAI 414, seguiamo la strada provinciale andando a destra in direzione di Palai) 

Seguiamo la strada provinciale in direzione di Palai

 

Palai q.675 (Oltrepassate le poche abitazioni della frazione di Palai lasciamo la strada provinciale che compie un tornante a sinistra, il CAI 414 va dritto su largo sentiero dietro la grande sbarra di metallo)

Palai q.675 (Oltrepassate le poche abitazioni della frazione di Palai lasciamo la strada provinciale che compie un tornante a sinistra, il CAI 414 va dritto su largo sentiero dietro la grande sbarra di metallo)

Procediamo in piano per pochi metri poi il nostro CAI 414 scende su sentierino a sinistra

Incrocio q.648 (Quota da mappa CTP Trentino. Il sentiero termina attraversando una sbarra di metallo, tralasciamo di andare dritto e caliamo sulla stradina asfaltata sottostante, quindi la teniamo a sinistra in discesa)

  SP 58 q.634: Innesto sulla strada provinciale, andiamo a destra percorrendo il suo tornante …

… e immediatamente la lasciamo ….


….. a favore dello stradello cementato che inizia a destra delimitato da una ringhiera di metallo, siamo sempre sul CAI 414.

Via Molini q.545 (Arriviamo sulla via dei Molini che inizia da questo punto insieme alle prime villette di Molini di Faedo)

Deviazione q.520 (Lasciamo il CAI 414 e la strada asfaltata che curva a gomito a sinistra e continua scendere a Molini di Faedo, in loco c’è un’abitazione con numero civico 11 …

…. andiamo dritto su sentierino in falsopiano tra i coltivi dove il cartello ci indica il castello di Monreale.

Il sentierino è diventato uno stradello cementato che scende

Il castello di Monreale