mercoledì 5 giugno 2024

Da Campigno al monte Lavane (per vecchi sentieri) EE

Partiamo dalla borgata di Campigno e saliamo per tracce fino al promontorio del Castellaccio, continuiamo a vista e per sentiero sterrato passando dal poggio del Gestrone fino arrivare in vetta al monte Lavane. Facciamo ritorno dal crinale CAI 501 che si dirige verso il monte Peschiena, poi lo lasciamo chiudendo l'anello su sentiero abbandonato che scende al rudere di Cà Martino, fino innestarci sul percorso CAI presso Pian degli Arali (Appennino tosco/romagnolo)

DATA: 17 febbraio 2024 

PARTENZA: Usciamo dal paese di Marradi (sulla SP.302 Faenza-Firenze) andando in direzione di Firenze e subito c’è la frazione di Biforco, quindi lasciamo la SP.302 e prendiamo la stradina a sinistra con indicazione per Campigno arrivandoci dopo 7 km, parcheggiamo in prossimità della chiesa di San Domenico con l’adiacente ristorante. 


Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio 22-Alta Valle del Lamone, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: Campigno q.616 (Da Campigno la stradina prosegue e termina in località Farfareta, noi risaliamo a sinistra dove c’è la chiesa col ristorante e continuiamo risalendo la stradina asfaltata che gli passa di fianco, cartelli delle vie Magliabecco e Poggiolo insieme a quello del CAI 523)      Cimitero q.630      Bivio q.680 (Bivio della stradina asfaltata: a destra continua come via Poggiolo, dritto termina alle vicine abitazioni di Magliabecco, proprio sulla curva intraprendiamo il tratturo pianeggiante che costeggia Magliabecco evitandoci di passare tra le case abitate, nessuna indicazione)   -  Magliabecco q.685 (Aggirato l’abitato siamo presso una fontana dalla quale ha inizio una sterrata che seguiamo)  -  Casotto q.696 (È un piccolo casotto di legno situato appena sopra alla nostra destra, non lo dobbiamo raggiungere ma continuare in falsopiano virando a destra con la sterrata che svanisce, il percorso originario è incerto causa tracce di animali ma continua in falsopiano con direzione nord)  -   Recinzione q.716 (Arriviamo a una recinzione di filo spinato, la traccia sembra sparire. Risaliamo ripidamente a destra seguendo di fatto la recinzione che delimita un solco vallivo profondo 2/3 metri, direzione NE)  -  Deviazione q.748 (Risaliamo sempre tenendoci alla nostra sinistra la recinzione che delimita il solco vallivo, quindi in questo punto ritroviamo alla nostra destra il sentiero originario che ci fa allontanare dalla recinzione e tra gli alberelli ci porta ad attraversare un fatiscente cancellino)  -  Bivio q.770 (Superato il cancellino il sentierino si divide: scartiamo a sinistra e andiamo a destra per marcata traccia tra felci e vegetazione incolta)  -  Rudere q.789 (Salendo nell’aperto e brullo pendio dobbiamo fare attenzione alla nostra destra per scorgere il rudere del quale resistono poche mura infrascate. Ora continuiamo in ripida ascesa, a vista e senza traccia obbligata puntando al crinale che vediamo chiaramente sopra di noi, direzione E)  -  Solco vallivo q.827 (Mantenendo la direzione E verso il soprastante crinale, siamo costretti ad attraversare un profondo solco vallivo in un punto imprecisato dove le sue sponde ci consentono la manovra, dalla parte opposta si continua la ripida salita su aperto pendio di sedimenti)   -  Crinale NO Castellaccio q.896 (La ripida salita ci fa guadagnare un punto imprecisato del crinale, è marcato da una buona traccia di passaggio: a sinistra porterebbe verso il poggio delle Scalelle e noi lo seguiamo a destra verso il Castellaccio)   -   Castellaccio q.912 (La buona traccia bypassa a sinistra la cima che è appena pochi metri più in alto, quindi guadagnato il promontorio del Castellaccio che è panoramico ma privo di indicazioni ci riportiamo sulla traccia e continuiamo aggirandolo)   -   Valico q.896 (Arriviamo a un valico che è attraversato da una sterrata priva di indicazioni, il punto è quotato 895,6 metri dalla CTR Toscana. Ignoriamo la sterrata che scende sia a destra che a sinistra e insistiamo sull’aperto crinale con direzione S-SE)   -   Punto alto q.932 (Punto alto del crinale quotato 931,6 metri da CTR Toscana)  -  CAI 523 q.946 (Innesto sul CAI 523, sale dal pendio di sedimenti e placche alla nostra destra e continua per sentiero sterrato sull’ampio crinale)  -  Poggio Lavacciolo q.979 (il sentiero sterrato in falsopiano transita nel suo versante occidentale)   -  Passo Valtorte q.996 (Quota da mappa IGM Toscana, radura e capanno di caccia, termina il sentiero sterrato. Il CAI 523 continua nel bosco su sentiero spostandosi a sinistra a mezzacosta aggirando il versante nord di poggio della Vetta, noi lo lasciamo e andiamo dritto salendo il pendio di placche rocciose che affiorano dal terreno terroso, appena sopra si continua su sentiero a mezzacosta non segnato che entra nel bosco)  -   Poggio di Vetta q.1119 (Anche poggio delle Vette. Il sentiero nel bosco non raggiunge la cima ma si sviluppa in falsopiano nel suo versante occidentale)  -  Radura q.1140 (Alla conclusione della ripida salita giungiamo a una radura con cespugli di felci dove il sentiero si divide: a sinistra è poco evidente e si direziona per scavallare il crinale, seguiamo a destra a mezzacosta il sentiero sterrato che mantiene la direzione sud e si appresta a transitare sotto il versante occidentale del poggio del Gestrone)  -  Piazzola q.1151 (Subito entriamo nel bosco e siamo a una piazzola, a sinistra sale un tracciato poco evidente verso il poggio Gestrone che probabilmente taglia, rimaniamo sul sentiero sterrato a mezzacosta)   -  Bivio q.1148 (Bivio del sentiero sterrato: dritto continua e inizia a calare per raccordarsi al CAI 533, noi lo prendiamo a sinistra in ripida salita)  -  Valico q.1177 (Per CTR Toscana 1177,1 metri. Al culmine della salita siamo sul crinale: lasciamo a destra il proseguo del sentiero sterrato che procede in piano per poi perdere quota nel versante opposto, sempre a destra sale un tracciato minore, andiamo a sinistra per sentiero pianeggiante che subito svanisce, quindi insistiamo camminando a vista e senza traccia obbligata per guadagnare il punto alto del crinale coperto da rada boscaglia, direzione nord)  -  Poggio del Gestrone q.1204 (Promontorio anonimo e boscoso privo di riferimenti, torniamo sui nostri passi)  -  Valico q.1177 (Riprendiamo a percorrere il sentiero sterrato che dopo i primi metri in piano comincia abbassarsi)  -  Forestale q.1157 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla larga pista forestale CAI 555: a destra possiamo andare direttamente verso la Capanna del Partigiano abbreviando la gita senza salire sul monte Lavane, allunghiamo e andiamo a sinistra per pochi metri portandoci presso il varco che notiamo nell’alto muretto di sasso che delimita la forestale, quindi saliamo a destra per sentiero poco marcato in corrispondenza del paletto segnaletico del metanodotto numero 103, poi alzandoci ci spostiamo a destra continuando l’ascesa portandoci sopra il paletto 003)  -  Bivio q.1185 (Innesto sul CAI 413: dritto a sinistra si sviluppa a mezzacosta nel bosco direzionandosi verso le Balze di Cornacchia, lo seguiamo dritto a destra in salita per raggiungere la cima)      Monte Lavane q.1241 (Cippo di ferro sulla vetta, il CAI 413 scende dalla parte opposta)   –   Crocefisso q.1195 (Crocefisso di legno con libro delle firme a ricordo di un ragazzo, il CAI 413 prosegue dritto a destra in discesa per esile sentiero nascosto dalla vegetazione di felci)    Forestale q.1182 (Innesto sulla forestale CAI 555 che termina in questo punto, cartelli: a destra la forestale conduce verso il passo Peschiera, dalla parte opposta sale nel pendio il CAI 533 e poco sopra possiamo scorgere il bivacco in muratura della Capanna del Partigiano, andiamo a sinistra portandoci sull’ampio valico erboso dove dalla parte opposta inizia il CAI 501 che si abbassa su sentiero di crinale con fondo di pietrisco)  -  Poggio della Colletta q.1144 (Quota IGM Toscana, per CTR Toscana 1143,1 metri)  -  Deviazione q.1008 (Il punto è quotato 1007,6 metri dalla mappa CTR Toscana. Lasciamo il crinale CAI 501 e prendiamo a destra un sottile sentierino non segnato, facciamo riferimento a due paletti del metanodotto vicini tra loro sempre sulla destra e a un paletto di metallo alto circa un metro)  -  Sterrata q.971 (Il sentierino si abbassa trasversalmente a mezzacosta fino innestarsi in una sterrata abbandonata, a destra all’indietro diventa erbosa e sembra finire, la seguiamo dritto a sinistra continuando perdere quota)  -  Casotto q.875 (Rudere di un casotto di sasso del quale resiste solo una facciata, è situato sul ciglio sinistro della sterrata alla quota di 874,8 metri della carta CTR Toscana anche se non viene menzionato)   - Casotto q.810 (Rudere di un casotto di sasso situato sul ciglio destro della sterrata)  -  Bivio q.800 (Bivio del sentiero sterrato appena passato il casotto precedente, indicazioni assenti: a sinistra riporterebbe verso il crinale CAI 501 e noi lo teniamo a destra)   -   Rio Cà di Martino q.773 (Fosso d’acqua)  -  Cà Martino q.780 (Rudere molto infrascato)  -  Incrocio q.735 (Davanti a noi la sterrata si alza ripida per condurre a casa al Tronco, curviamo a gomito a sinistra e andiamo dritto scartando immediatamente la sterrata che scende a destra che ci farebbe accorciare il percorso senza passare da Pian degli Arali)  -  Rio del Tronco q.725 (Asciutto)   -  Bivio q.714 (Biforcazione: rimaniamo sulla sterrata, dritto a sinistra sale un sentierino abbandonato chiuso da un cancellino)   -   Ponte q.689 (Attraversa il fosso delle Chiesine, dalla parte opposta la sterrata prende a salire ripida)  –   Pian degli Arali q.746 (Due vecchie case ristrutturate all’interno della recinzione, innesto sul CAI 541: tralasciamo di andare dritto e dagli edifici scendiamo immediatamente a destra per sentiero)  -  Fosso delle Chiesine q.646 (Guadiamo il largo corso d’acqua, alla nostra sinistra possiamo notare la cascatella del rio Pian degli Arali che confluisce nel fosso delle Chiesine appena attraversato)  -  Bivio q.664 (Bivio poco evidente: il nostro CAI 541 cala a sinistra portandosi a ridosso del fosso delle Chiesine, salendo per pochi metri sul sentiero principale possiamo anticipare l’innesto nella sterrata soprastante)  -  Fosso Costanmarcolo q.650 (Appena calati attraversiamo il fosso di Costanmarcolo, affluente del fosso delle Chiesine che continuiamo a seguire)   -  Sterrata q.650 (Ci innestiamo sulla sterrata, a destra conduce verso casa del Tronco e Pian degli Arali, quindi andiamo a sinistra)  -  Fosso delle Chiesine q.632 (Guadiamo e la sterrata si sposta sulla riva sinistra)  -  Fosso delle Chiesine q.626 (Guadiamo e dalla parte opposta sul ciglio della sterrata troviamo la maestà Angiolo Ferrini)   -  Fango q.623 (Rudere, la sterrata comincia a guadagnare quota)   -  Bivio q.616 (Bivio della sterrata: a sinistra all’indietro scende, noi andiamo dritto)  -  Incrocio q.653 (Innesto sulla carrozzabile: a destra conduce alla casa di Pianello e possiamo notare a poca distanza l’ingresso del sentiero CAI 533A, andiamo a sinistra in vista delle vicine abitazioni di Farfareta)   -  Farfareta q.647 (Dalle poche case di Farfareta tralasciamo le indicazioni del CAI 533 e intraprendiamo la strada asfaltata a sinistra che comincia da questo punto)  -  La Noce q.616 (Borgata di case abitate. Rimaniamo sempre sulla strada asfaltata principale ignorando una sterrata che sale a destra e la strada cementata CAI 539 AM che scende a sinistra)   -  Campigno q.616 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 14,4 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 960 m

QUOTA MASSIMA: M. Lavane q.1241

Sentieri

Il tratto che dalle case di Magliabecco ci fa salire al promontorio del Castellaccio avviene per tracce, poi a vista su terreno selvaggio, indispensabile GPS.

I percorsi tra il passo Valtorte e poggio del Gestrone, poi quello che dal crinale CAI 501 scende al Cà di Martino, si sviluppano su sentieri abbandonati e non segnalati, ad uso prevalentemente dei cacciatori. 

Rifugi-Bivacchi

Capanna del Partigiano: piccolo casotto di sasso sempre aperto con due posti letto su tavolato, camino, tavolo e sedie. 

Fonti

Assenti

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Campigno

0,00

Radura

1,23

Cà Martino

3,08

Cimitero

0,02

Piazzola

1,28

Incrocio q.735

3,16

Bivio q.680

0,07

Bivio q.1148

1,30

Rio del Tronco

/

Magliabecco

/

Valico q.1177

1,34

Bivio q.714

3,18

Casotto q.696

0,12

Poggio del Gestrone

1,38

Ponte q.689

3,20

Recinzione

/

Valico q.1177

/

Pian degli Arali

3,31

Deviazione q.748

/

Forestale q.1157

1,48

Fosso delle Chiesine q.646

3,42

Bivio q.770

0,22

Bivio q.1185

1,53

Bivio q.664

3,45

Rudere q.789

0,25

Monte Lavane

2,00

Fosso Costanmarcolo

/

Solco

0,30

Crocefisso

2,04

Sterrata q.650

3,47

Crinale NO Castellaccio

0,38

Forestale q.1182

2,07

Fosso delle Chiesine q.632

3,49

Castellaccio

0,40

Poggio della Colletta

/

Fosso delle Chiesine q.626

3,52

Valico q.896

0,42

Deviazione q.1008

2,37

Fango

3,55

Quota 932

/

Sterrata q.971

2,41

Bivio q.616

4,11

CAI 523 q.946

0,50

Casotto q.875

2,52

Incrocio q.653

4,20

Poggio Lavacciolo

/

Casotto q.810

2,58

Farfareta

4,22

Passo Valtorte

1,00

Bivio q.800

2,59

La Noce

4,27

Poggio di Vetta

/

Rio Cà di Martino

/

Campigno

4,35

 


Campigno q.616 (Da Campigno la stradina prosegue e termina in località Farfareta, noi risaliamo a sinistra dove c’è la chiesa col ristorante e continuiamo risalendo la stradina asfaltata che gli passa di fianco)

Bivio q.680 (Bivio della stradina asfaltata: a destra continua come via Poggiolo, dritto termina alle vicine abitazioni di Magliabecco)

Bivio q.680 (Bivio della stradina asfaltata: a destra continua come via Poggiolo, dritto termina alle vicine abitazioni di Magliabecco, proprio sulla curva intraprendiamo il tratturo pianeggiante che costeggia Magliabecco evitandoci di passare tra le case abitate, nessuna indicazione)

Aggiriamo le case di Magliabecco

Magliabecco q.685 (Aggirato l’abitato siamo presso una fontana dalla quale ha inizio una sterrata che seguiamo) 

Casotto q.696 (È un piccolo casotto di legno situato appena sopra alla nostra destra

 

Il percorso originario è incerto causa tracce di animali

L’abitato di Magliabecco

Il percorso originario è incerto

Il percorso originario è incerto

Recinzione q.716 (Arriviamo a una recinzione di filo spinato, la traccia sembra sparire. Risaliamo ripidamente a destra seguendo di fatto la recinzione che delimita un solco vallivo profondo 2/3 metri, direzione NE) 

Recinzione q.716 (Arriviamo a una recinzione di filo spinato, la traccia sembra sparire. Risaliamo ripidamente a destra seguendo di fatto la recinzione che delimita un solco vallivo profondo 2/3 metri, direzione NE) 


La traccia che sale al Rudere q.789

Rudere q.789 (Salendo nell’aperto e brullo pendio dobbiamo fare attenzione alla nostra destra per scorgere il rudere del quale resistono poche mura infrascate) 

Rudere q.789

Dal Rudere q.789 continuiamo in ripida ascesa, a vista e senza traccia obbligata puntando al crinale che vediamo chiaramente sopra di noi, direzione E

Solco vallivo q.827: mantenendo la direzione E verso il soprastante crinale, siamo costretti ad attraversare un profondo solco vallivo in un punto imprecisato dove le sue sponde ci consentono la manovra ….

…. dalla parte opposta si continua la ripida salita su aperto pendio di sedimenti.  

 

Saliamo il pendio di sedimenti per guadagnare il Crinale NO del monte Castellaccio

Crinale NO Castellaccio q.896 (La ripida salita ci fa guadagnare un punto imprecisato del crinale, è marcato da una buona traccia di passaggio: a sinistra porterebbe verso il poggio delle Scalelle e noi lo seguiamo a destra verso il Castellaccio)

Sul promontorio panoramico del Castellaccio

Dal punto alto del Castellaccio ci riportiamo sulla traccia e continuiamo aggirandolo.                

Retrospettiva appena lasciato il Valico q.896


Sul crinale

Punto alto q.932

Blocchi di roccia sul crinale

Sul CAI 523

Appostamento di caccia al passo Valtorte

Passo Valtorte q.996 (Quota da mappa IGM Toscana, radura e capanno di caccia, termina il sentiero sterrato. Il CAI 523 continua nel bosco su sentiero spostandosi a sinistra a mezzacosta aggirando il versante nord di poggio della Vetta, noi lo lasciamo e andiamo dritto salendo il pendio di placche rocciose che affiorano dal terreno terroso) 

 

Dal passo Valtorte andiamo dritto salendo il pendio di placche rocciose che affiorano dal terreno terroso

Il sentiero nel bosco si sviluppa in falsopiano nel suo versante occidentale del poggio di Vetta

Il sentiero nel bosco si sviluppa in falsopiano nel suo versante occidentale del poggio di Vetta

Radura q.1140 (Alla conclusione della ripida salita giungiamo a una radura con cespugli di felci dove il sentiero si divide: a sinistra è poco evidente e si direziona per scavallare il crinale, seguiamo a destra a mezzacosta il sentiero sterrato che mantiene la direzione sud e si appresta a transitare sotto il versante occidentale del poggio del Gestrone) 

Dalla Radura q.1140, il sentiero sterrato mantiene la direzione sud e si appresta a transitare sotto il versante occidentale del poggio del Gestrone

Piazzola q.1151 (Subito entriamo nel bosco e siamo a una piazzola, a sinistra sale un tracciato poco evidente verso il poggio Gestrone che probabilmente taglia, rimaniamo sul sentiero sterrato a mezzacosta)


  Bivio q.1148 (Bivio del sentiero sterrato: dritto continua e inizia a calare per raccordarsi al CAI 533, noi lo prendiamo a sinistra in ripida salita) 

Dal Bivio q.1148 saliamo a sinistra verso il poggio del Gestrone

Valico q.1177 (Per CTR Toscana 1177,1 metri. Al culmine della salita siamo sul crinale: lasciamo a destra il proseguo del sentiero sterrato che procede in piano per poi perdere quota nel versante opposto, sempre a destra sale un tracciato minore, andiamo a sinistra per sentiero pianeggiante che subito svanisce, quindi insistiamo camminando a vista e senza traccia obbligata per guadagnare il punto alto del crinale coperto da rada boscaglia, direzione nord) 

Poggio del Gestrone q.1204 (Promontorio anonimo e boscoso privo di riferimenti)

Forestale q.1157 (Usciamo dal bosco e ci innestiamo sulla larga pista forestale CAI 555: a destra possiamo andare direttamente verso la Capanna del Partigiano abbreviando la gita senza salire sul monte Lavane, allunghiamo e andiamo a sinistra per pochi metri portandoci presso il varco che notiamo nell’alto muretto di sasso che delimita la forestale, quindi saliamo a destra per sentiero poco marcato in corrispondenza del paletto segnaletico del metanodotto numero 103, poi alzandoci ci spostiamo a destra continuando l’ascesa portandoci sopra il paletto 003) 

 

Bivio q.1185 (Innesto sul CAI 413: dritto a sinistra si sviluppa a mezzacosta nel bosco direzionandosi verso le Balze di Cornacchia, lo seguiamo dritto a destra in salita per raggiungere la cima)

Sul CAI 413

Sul monte Lavane

Sul monte Lavane

Crocefisso q.1195 (Crocefisso di legno con libro delle firme a ricordo di un ragazzo, il CAI 413 prosegue dritto a destra in discesa per esile sentiero nascosto dalla vegetazione di felci) 


Forestale q.1182 (Innesto sulla forestale CAI 555 che termina in questo punto, cartelli: a destra la forestale conduce verso il passo Peschiera, dalla parte opposta sale nel pendio il CAI 533 e poco sopra possiamo scorgere il bivacco in muratura della Capanna del Partigiano, andiamo a sinistra portandoci sull’ampio valico erboso dove dalla parte opposta inizia il CAI 501) 

Il CAI 501 si abbassa su sentiero di crinale con fondo di pietrisco

Il CAI 501 si abbassa su sentiero di crinale con fondo di pietrisco

Sul crinale CAI 501


Sul crinale CAI 501

Sul crinale CAI 501

Deviazione q.1008: Lasciamo il crinale CAI 501 e prendiamo a destra un sottile sentierino non segnato ….

….. facciamo riferimento a due paletti del metanodotto vicini tra loro sempre sulla destra e a un paletto di metallo alto circa un metro. 

Sul sentierino abbandonato che scende verso cà Martino

Sterrata q.971 (Il sentierino si abbassa trasversalmente a mezzacosta fino innestarsi in una sterrata abbandonata, a destra all’indietro diventa erbosa e sembra finire, la seguiamo dritto a sinistra continuando perdere quota)

 

Casotto q.875 (Rudere di un casotto di sasso del quale resiste solo una facciata, è situato sul ciglio sinistro della sterrata alla quota di 874,8 metri della carta CTR Toscana anche se non viene menzionato)

Casotto q.810 (Rudere di un casotto di sasso situato sul ciglio destro della sterrata) 

Sul sentiero sterrato verso ca’ Martino

Sul sentiero sterrato verso ca’ Martino

Il rudere infrascato di ca’ Martino

Incrocio q.735 (Davanti a noi la sterrata si alza ripida per condurre a casa al Tronco, curviamo a gomito a sinistra e andiamo dritto scartando immediatamente la sterrata che scende a destra che ci farebbe accorciare il percorso senza passare da Pian degli Arali)

 

Bivio q.714 (Biforcazione: rimaniamo sulla sterrata, dritto a sinistra sale un sentierino abbandonato chiuso da un cancellino)

Ponte q.689 (Attraversa il fosso delle Chiesine, dalla parte opposta la sterrata prende a salire ripida) 

La sterrata che risale fino a Pian degli Arali

  Pian degli Arali

Fosso delle Chiesine q.646 (Guadiamo il largo corso d’acqua, alla nostra sinistra possiamo notare la cascatella del rio Pian degli Arali che confluisce nel fosso delle Chiesine appena attraversato) 

Fosso delle Chiesine q.632 (Guadiamo e la sterrata si sposta sulla riva sinistra) 


Fosso delle Chiesine q.626 (Guadiamo e dalla parte opposta sul ciglio della sterrata troviamo la maestà Angiolo Ferrini) 

Il rudere di Fango

Bivio q.616 (Bivio della sterrata: a sinistra all’indietro scende, noi andiamo dritto) 

Arrivo a Fafareta