lunedì 6 maggio 2024

Poggio Valsezza – passo Serra (EE)

Poco distante dallo stradello che scende alle case delle Gualchiere risaliamo il selvaggio crinale di Poggio Valsezza, successivamente ci innestiamo sula sentieristica CAI e superiamo i ruderi di Castel dell'Alpe e Casanova. Lasciamo ancora il sentiero segnato e intraprendiamo un secondo crinalino selvaggio fino raggiungere il passo Serra e la mulattiera CAI 177, scendiamo quindi ai ruderi di Nasseto attraverso le sue famose creste marnose e proseguiamo fino ritornare alla Gualchiere (Alpe di Serra, Emilia Romagna)

DATA: 28 gennaio 2024 

PARTENZA: Con la super strada E45 Cesena-Roma si esce a Bagno di Romagna e si attraversa il paese arrivando al bivio con la strada che sale al passo dei Mandrioli, noi proseguiamo dritto in direzione di Verghereto ancora per 300 metri giungendo ad uno spiazzo a destra dove parcheggiamo.

 

 

Per la carta escursionistica scala 1:25000 Foglio19-Bagno di Romagna, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/  Via Uberti, 9 – 47521  Cesena (FC)    info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646 

ITINERARIO: SP 137 q.520 (Dallo slargo della strada provinciale tralasciamo sulla destra il frequentato stradello CAI 177 per il borgo delle Gualchiere dal quale faremo ritorno, avanziamo pochi metri sulla strada avendo alla nostra sinistra il viadotto della E45 e siamo immediatamente all’inizio del crinale nord di poggio Valsezza che è ben visibile alla nostra destra. Prendiamo quindi sulla destra la buona traccia di passaggio priva di indicazioni portandoci al vicino traliccio della luce, poi lasciamo il proseguo della traccia che si sviluppa a mezzacosta tra il fosso delle Gualchiere in basso alla nostra destra e il crinale di nostro interesse e inerpichiamo con difficoltà per guadagnare i primi metri aiutandoci con i sottili arbusti)  -  Punto alto q.685 (Per mappa CTR Emilia Romagna 685,1 metri, su IGM Emilia Romagna q.688. La ripidissima salita dove dobbiamo aggrapparci letteralmente agli arbusti si esaurisce temporaneamente su questo promontorio, ora lo sviluppo del crinale è ben delineato e procediamo in costante ascesa tra i radi arbusti mantenendo d’obbligo la direzione sud, una traccia del passaggio di animali ci agevola nella prosecuzione)  -  Punto alto q.712 (Per mappa CTR Emilia Romagna 711,5 metri, senza quota su IGM Emilia Romagna. Guadagniamo questo promontorio con una delicata e ripida arrampicata tra gli arbusti facendo attenzione al versante sulla nostra sinistra che precipita, ora avanziamo in piano sul crinalino, poi ci spostiamo a destra e rialzandoci ci portiamo nel pianoro soprastante)   -  Punto alto q.755 (Quota da GPS. Per la prima volta arriviamo su un ampio pianoro boscoso, camminiamo in piano per pochi istanti e riprendiamo a salire senza difficoltà nel declivio boscoso)  -  Punto alto q.808 (Per mappa CTR Emilia Romagna 808,2 metri, su IGM Emilia Romagna q.810. Le mappe riportano l’esistenza di una traccia che alla nostra destra scende riconducendo al fosso delle Gualchiere, in loco non traspare nulla, noi comunque dobbiamo continuare sul crinale mantenendo sempre la direzione S)  -  Poggio Valsezza q.845 (Per mappa CTR Emilia Romagna 845,1 metri, su IGM Emilia Romagna è indicato con il toponimo di Poggio Stangone e quotato 849 metri. Sempre mantenendo la direzione avanziamo in piano, poi quando cominciamo ad abbassarci notiamo sulla nostra destra un piccolo muretto di sassi e il crinale si apre, la vista panoramica spazia sulle marne di Nasseto)   -  CAI 181 q.817 (Innesto sul sentiero CAI 181, proviene a mezzacosta dalla nostra destra e lo seguiamo mantenendo l’aperto crinale di sedimenti marnosi, il punto è quotato 816,5 metri da CTR o 818 metri da IGM)  -  Sella q.878 (Bivio e cartelli sulla sella marnosa: a destra il CAI 181 cala direzionandosi verso Nasseto, prendiamo il CAI 175 che scende a sinistra per Castel dell’Alpe)  -  Castel dell’Alpe q.850 (Rudere di una grande casa, il sentiero sterrato CAI 175 vira a destra aggirando il valloncello erboso)  -  Sella q.868 (Per CTR E. Romagna 868,1 m. Evitiamo di seguire il sentiero sterrato che si mantiene in falsopiano, il CAI 175 sale per pochi metri portandosi sulla selletta alla nostra destra e dalla parte opposta riprende il largo percorso che comincia perdere quota)   -  Bivio q.770 (Bivio della sterrata e cartelli: a sinistra il CAI 175 conduce al rudere di Cà della Picchia anche Cà di Picchio e alla località La Strada, andiamo a destra che è CAI 175A per Casanova e Cornieto)  -  Casanova q.778 (Il grande rudere è situato sulla destra poco sopra la sterrata)  -  Fosso di Casanova q.792 (Fosso d’acqua)  -  Deviazione q.835 (Dopo circa 6/7 minuti avere guadato il fosso di Casanova giungiamo a una selletta, lasciamo il proseguo del CAI 175A che cala dalla parte opposta, scartiamo anche un largo sentiero abbandonato che si sviluppa dritto a destra a mezzacosta in lieve salita, iniziamo a inerpicare il crinalino a destra privo di qualsiasi indicazione. Inizialmente è aperto, poi si svolge in costante salita nel bosco che nel periodo invernale regala sporadiche aperture, a intermittenza incontriamo dei cartelli di divieto di caccia, direzione ovest)  - Crinale SE passo Serra q.1167 (Nella parte conclusiva il nostro crinale intrapreso dal CAI 175A diventa particolarmente ripido e sottile ma sempre coperto di alberelli, prestiamo attenzione che il versante alla nostra destra dirupa. Ci innestiamo sul crinale principale, il punto è quotato 1167 m da IGM Emilia Romagna, quindi lo seguiamo a destra con direzione NO direzionandoci di fatto verso il passo Serra sempre nel fitto bosco)  -  Passo Serra q.1150 (Antico valico della via Romea Germanica e innesto sulla mulattiera CAI 177, in loco ci sono dei cartelli e un grande cippo di sasso, scendiamo a destra verso Nasseto)   -  Bivio q.915 (La mulattiera esce gradualmente dal bosco e siamo al bivio con cartelli: a destra inizia il CAI 177A che bypassa le marne di Nasseto su sentiero più elementare, rimaniamo sul CAI 177 puntando alle evidenti creste marnose, nel proseguo il tracciato si sposta a mezzacosta e diventa esile, il tratto più esposto è attrezzato con corda corrimano)   –  Bivio q.888 (Cartelli: a destra scende il CAI 181, andiamo dritto sul CAI 177 mantenendo l’ultima parte del crinale marnoso)  –   Nasseto q.899 (Un vialetto alberato ci guida fino ai ruderi di Nasseto, scartiamo pochi metri prima la segnalazione sulla sinistra per una fonte abbeveratoio e insistiamo sul CAI 177 che comincia scendere su mulattiera)  -  Bivio q.580 (Rimaniamo sulla mulattiera CAI 177 che in questo punto curva a gomito a destra, sulla sinistra inizia un sentiero abbandonato privo di segnalazioni destinato a raggiungere il fosso di Faeta)   -  Bivio q.555 (Cartelli: a destra inizia il CAI 181 per il rudere del Chiuso e Castel dell’Alpe, stiamo sulla mulattiera CAI 177)  -  Ponte q.535 (Incontriamo l’edicola della maestà Balassini e successivamente il ponticello a schiena d’asino)  -  Traliccio Enel q.535  - Sterrata q.517 (Superato un secondo traliccio ci innestiamo sulla sterrata che costeggia il fosso delle Gualchiere, andiamo a sinistra in vista della borgata di vecchie case)  -  Gualchiere q.514 (Antica borgata di case)  -  SP 137 q.520 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 11,5 km

        DIFFICOLTA: EE

DISLIVELLO TOTALE: 940 m

QUOTA MASSIMA: 1167 m

Sentieri

Il crinale di Poggio Valsezza come pure il crinale che culmina al passo Serra sono di stampo selvaggio/esplorativo, privi di qualsiasi indicazione sono riferiti a escursionisti esperti, conoscitori del posto, dotati di GPS o bussola con altimetro.

Consiglio di fare la gita nel periodo autunnale quando la vegetazione è più spoglia, evitare possibilmente il terreno bagnato che i crinali diventano scivolosi. Inoltre è preferibile percorrere l’itinerario in senso contrario al nostro per non avere perennemente il sole davanti agli occhi impedendoci una buona visuale. 

Allo stato attuale (2024) alcune incertezze si hanno guardando le varie mappe a proposito del Poggio Valsezza, vediamo quali:

CTR Emilia Romagna identifica il Poggio Valsezza alla quota di 845,1 metri

IGM Emilia Romagna e la mappa SELCA lo chiamano Poggio Stangone quotato 849 metri

IGA-Istituto Geografico Adriatico cita entrambi i toponimi come due promontori ben distinti, Poggio Valsezza alla quota di 845 metri come la mappa CTR, e il Poggio Stangone lo identifica nel punto alto quotato 810 metri da IGM o 808 da CTR.

Varie mappe elettroniche citano solo il Poggio Valsezza alla quota di 849 metri (stessa quota IGM ma collocazione CTR) mentre il toponimo Poggio Stangone non compare. 

Rifugi-Bivacchi

Bivacco a Nasseto: dal recupero di un piccolo edificio è stato ricavato un bivacco che è sempre aperto, si tratta di un'unica stanza con tavolo, sedie e camino, no posti letto. 

Fonti

Scendendo nella prateria sul versante opposto dei ruderi di Nasseto, possiamo raggiungere

Fontana alle Gualchiere

Tracce GPS


TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

SP 137 q.520

0,00

Deviazione q.835

2,25

Punto alto q.685

0,40

Crinale SE passo Serra

3,25

Punto alto q.712

0,56

Passo Serra

3,35

Punto alto q.755

1,00

Bivio q.915

4,00

Punto alto q.808

1,10

Bivio q.888

4,16

Poggio Valsezza

1,16

Nasseto

4,22

CAI 181 q.817

1,24

Bivio q.580

5,05

Sella q.878

1,48

Bivio q.555

5,09

Castel dell’Alpe

1,50

Ponte

5,12

Sella q.868

1,58

Traliccio Enel

5,22

Carrozzabile q.770

2,05

Sterrata

5,26

Casanova

2,13

Gualchiere

5,29

Fosso di Casanova

2,19

SP 137 q.520

5,32

 


SP 137 q.520 (Dallo slargo della strada provinciale tralasciamo sulla destra il frequentato stradello CAI 177 per il borgo delle Gualchiere dal quale faremo ritorno, avanziamo pochi metri sulla strada avendo alla nostra sinistra il viadotto della E45 e siamo immediatamente all’inizio del crinale nord di poggio Valsezza che è ben visibile alla nostra destra) 

SP 137 q.520 (Prendiamo quindi sulla destra la buona traccia di passaggio priva di indicazioni portandoci al vicino traliccio della luce, poi lasciamo il proseguo della traccia che si sviluppa a mezzacosta tra il fosso delle Gualchiere in basso alla nostra destra e il crinale di nostro interesse e inerpichiamo con difficoltà per guadagnare i primi metri aiutandoci con i sottili arbusti) 

Inerpichiamo con difficoltà per guadagnare i primi metri aiutandoci con i sottili arbusti

Punto alto q.685 (La ripidissima salita dove dobbiamo aggrapparci letteralmente agli arbusti si esaurisce temporaneamente su questo promontorio, ora lo sviluppo del crinale è ben delineato) 

Dal punto alto q.685 procediamo in costante ascesa tra i radi arbusti mantenendo d’obbligo la direzione sud, una traccia del passaggio di animali ci agevola nella prosecuzione

Sul crinale

Sul crinale

 

La ripidissima salita per guadagnare il punto alto q.712

La ripidissima salita per guadagnare il punto alto q.712

Dal punto alto q.712 avanziamo in piano sul crinalino

Dal punto alto q.712 avanziamo in piano sul crinalino

Sul crinale tra il punto alto q.712 e il punto alto q.755

Sul crinale tra il punto alto q.712 e il punto alto q.755


Sul crinale tra il punto alto q.712 e il punto alto q.755

Un caratteristico costone roccioso che ci appare nel versante alla nostra sinistra

Punto alto q.808

Salita finale al poggio Valsezza

Poggio Valsezza

Dal poggio Valsezza avanziamo in piano


Quando cominciamo ad abbassarci notiamo sulla nostra destra un piccolo muretto di sassi

Il nostro crinale si apre, la vista panoramica spazia sulle marne di Nasseto

CAI 181 q.817 (Innesto sul sentiero CAI 181, proviene a mezzacosta dalla nostra destra e lo seguiamo mantenendo l’aperto crinale di sedimenti marnosi, il punto è quotato 816,5 metri da CTR o 818 metri da IGM) 

Sul sentiero CAI 181

Sul sentiero CAI 181

Sul sentiero CAI 181


Sella q.878 (Bivio e cartelli sulla sella marnosa) 

Sella q.878 (Bivio e cartelli sulla sella marnosa: a destra il CAI 181 cala direzionandosi verso Nasseto, prendiamo il CAI 175 che scende a sinistra per Castel dell’Alpe) 

  Castel dell’Alpe

  Castel dell’Alpe

Da Castel dell’Alpe il sentiero sterrato CAI 175 vira a destra aggirando il valloncello erboso

 

Panoramica sul complesso di Castel dell’Alpe

Il sentiero sterrato CAI 175

Sella q.868 (Per CTR E. Romagna 868,1 m. Evitiamo di seguire il sentiero sterrato che si mantiene in falsopiano, il CAI 175 sale per pochi metri portandosi sulla selletta alla nostra destra e dalla parte opposta riprende il largo percorso che comincia perdere quota)

Sella q.868

Il CAI 175 comincia perdere quota

  Bivio q.770 (Bivio della sterrata e cartelli: a sinistra il CAI 175 conduce al rudere di Cà della Picchia anche Cà di Picchio e alla località La Strada, andiamo a destra che è CAI 175A per Casanova e Cornieto) 

 

Casanova q.778 (Il grande rudere è situato sulla destra poco sopra la sterrata) 

Sul CAI 175A dopo avere oltrepassato il rudere di Casanova

Deviazione q.835 (Dopo circa 6/7 minuti avere guadato il fosso di Casanova giungiamo a una selletta, lasciamo il proseguo del CAI 175A che cala dalla parte opposta, scartiamo anche un largo sentiero abbandonato che si sviluppa dritto a destra a mezzacosta in lieve salita, iniziamo a inerpicare il crinalino a destra privo di qualsiasi indicazione) 

Inizialmente è aperto, poi si svolge in costante salita nel bosco che nel periodo invernale regala sporadiche aperture, a intermittenza incontriamo dei cartelli di divieto di caccia, direzione ovest

Il promontorio senza toponimo quotato 1015 metri da IGM Emilia Romagna


Il selvaggio crinale O-SO che saliamo dopo avere lasciato il CAI 175A  

Il selvaggio crinale O-SO che saliamo dopo avere lasciato il CAI 175A 

Nella parte conclusiva il nostro crinale intrapreso dal CAI 175A diventa particolarmente ripido e sottile ma sempre coperto di alberelli

Alle nostre spalle ci rimane il monte Comero

Crinale SE del passo Serra q.1167 (Ci innestiamo sul crinale principale, il punto è quotato 1167 m da IGM Emilia Romagna, quindi lo seguiamo a destra con direzione NO direzionandoci di fatto verso il passo Serra sempre nel fitto bosco) 

 

Crinale SE del passo Serra

Il declivio boscoso sotto di noi

Arrivo al passo Serra

Passo Serra q.1150 (Antico valico della via Romea Germanica e innesto sulla mulattiera CAI 177, in loco ci sono dei cartelli e un grande cippo di sasso, scendiamo a destra verso Nasseto) 

Grande cippo di sasso al passo Serra

Passo Serra q.1150 (Antico valico della via Romea Germanica e innesto sulla mulattiera CAI 177, in loco ci sono dei cartelli e un grande cippo di sasso, scendiamo a destra verso Nasseto) 

 

Sulla mulattiera CAI 177 che dal passo Serra scende a Nasseto

Sulla mulattiera CAI 177 che dal passo Serra scende a Nasseto

Le creste marnose di Nasseto

Le creste marnose di Nasseto

Il sentiero si sposta a mezzacosta

Il tratto più esposto è attrezzato con corda corrimano


Il tratto più esposto è attrezzato con corda corrimano

Le creste marnose di Nasseto

Le creste marnose di Nasseto

Le creste marnose di Nasseto

 

Le creste marnose di Nasseto

Le creste marnose di Nasseto

Bivio q.888 (Cartelli: a destra scende il CAI 181, andiamo dritto sul CAI 177 mantenendo l’ultima parte del crinale marnoso) 

 

Il vialetto che precede l’arrivo a Nasseto

I ruderi di Nasseto

I ruderi di Nasseto (edificio ristrutturato e adibito a bivacco)

Sulla mulattiera CAI 177 che da Nasseto scende alle Gualchiere

Sulla mulattiera CAI 177 che da Nasseto scende alle Gualchiere

Sulla mulattiera CAI 177 che da Nasseto scende alle Gualchiere


Sulla mulattiera CAI 177 che da Nasseto scende alle Gualchiere

Incontriamo l’edicola della maestà Balassini ….

….. e successivamente il ponticello a schiena d’asino.

Sterrata q.517 (Superato un secondo traliccio ci innestiamo sulla sterrata che costeggia il fosso delle Gualchiere, andiamo a sinistra in vista della borgata di vecchie case) 

Il fosso delle Gualchiere

La borgata delle Gualchiere