Lunghissimo itinerario dal notevole dislivello nelle alpi di Ledro (Trentino Alto Adige). Dal rifugio Pernici percorriamo tutta la cresta passando le vette della Mazza di Pichea, Corno di Pichea, monte Tofino, Doss della Torta, Gavardina, fino alla bocchetta dell'Ussol, per il ritorno riscopriamo un' antica traccia che si sviluppava a mezzacosta e che ci consente di ritornare indietro.
DATA: 31 agosto 2024
PARTENZA: Da Riva del Garda (Trentino Alto Adige) si seguono le indicazioni per la Val di Ledro che ci portano a guidare sulla SS 240, superiamo il turistico lago di Ledro e giunti in prossimità del paese di Bezzecca svoltiamo a destra sulla SP 119 (Indicazioni per la Valle di Concei e il paese di Lenzumo, circa 15/16 km da Riva del Garda). Dopo 2 km siamo alla biforcazione della strada in mezzo alla quale c’è un’edicola votiva, lasciamo la strada principale SP 119 che si sposta a sinistra verso i paesi di Concei e Lenzumo e scegliamo quella a destra dove compaiono i buoni cartelli per il rifugio Nino Pernici, li seguiamo fedelmente che ci portano a salire ininterrottamente per circa 7 km fino al termine transitabile (Possibilità di parcheggio sullo slargo della stradina).
ITINERARIO: Parcheggio q.1426 (Quota da mappa IGM Trentino A.A. Percorriamo la carrozzabile CAI 403 interdetta al normale transito automobilistico) – Incrocio q.1455 (Rimaniamo sulla carrozzabile CAI 403 in salita che compie un tornante a sinistra, sulla curva iniziano la forestale CAI 403 chiusa da sbarra e il sentiero didattico per le trincee austriache) – Malga Trat q.1500 (La carrozzabile termina in una piazzola, la grande malga rimane sotto di noi, bivio e cartelli: scartiamo a destra il sentiero CAI 435 anche Sentiero delle Vacche, andiamo dritto sulla sterrata CAI 403) – Deviazione q.1538 (Lasciamo la sterrata che curva a gomito a destra, seguiamo il CAI 403 ora su sentierino in salita) – Casotto q.1573 (Piccolo edificio in muratura) – Bocca di Trat q.1581 (Crocevia e cartelli: tralasciamo la pista che sale dalla nostra sinistra, e le piste a destra di cui la più alta conduce in pochi minuti al rifugio Nino Pernici. Andiamo a sinistra su sentiero che subito si divide, a destra è CAI 445 o Sentiero della Regina, seguiamo a sinistra il CAI 420 per la Mazza di Pichea) – Stan Batt q.1637 (Minuscolo cunicolo militare con targa metallica, seguono altre gallerie della grande guerra) – Bivio q.1667 (Sulla destra un sentierino militare non segnato sale verso la Mazza di Pichea tagliando, rimaniamo sul sentiero ufficiale CAI 420) – Bivio q.1686 (Cartelli: lasciamo momentaneamente il CAI 420 che sale a destra, teniamo il sentiero che si abbassa verso la caverna del Capitano Riccabona) – Pulpito q1676 (Pulpito roccioso e panoramico con croce di metallo quotato 1676 metri da IGM Trentino A.A, in loco troviamo il piccolo bivacco di legno e dalla parte opposta la caverna del Capitano Riccabona. Dopo la visita torniamo indietro) – Bivio q.1686 (Riprendiamo a salire il CAI 420) – Bivio q.1792 (Dalla nostra destra proviene il sentierino militare che dopo il cunicolo Stan Batt tagliava il percorso, può passare inosservato) – Bivio q.1828 (Lasciamo il CAI 420 e saliamo il sentiero a destra indicato dal cartello per la Mazza di Pichea) – Bivio q.1860 (Siamo presso il crinale, sotto la vetta rocciosa della Mazza di Pichea. Andiamo a destra per raggiungere la vetta, dove un cavo metallico utile come corrimano aiuta a superare un traverso esposto) – Mazza di Pichea q.1879 (Sulla piccola vetta rocciosa c’è la croce di metallo e il libro delle firme, torniamo indietro) – Bivio q.1860 (Tralasciamo il sentiero dal quale siamo saliti che riporta sul CAI 420, seguiamo la traccia di cresta, segni assenti) – CAI 420 q.1870 (Seguiamo la buona traccia sulla cresta finché arriviamo al cospetto di un appariscente e maestoso torrione che ci rimane alla nostra destra. La traccia scompare o non riusciamo a vederla, quindi scendiamo a sinistra un pendio roccioso con passaggi di 1° un po’ esposti per raggiungere il sottostante CAI 420, a sinistra riconduce verso il rifugio Nino Pernici e noi lo teniamo a destra in salita) - Cima q.2138 (La mappa IGM Trentino Alto Adige la identificata come Cormo di Pichea. Transitiamo a mezzacosta poco sotto la cima nel versante occidentale, poi ci appare il Corno di Pichea) – Corno di Pichea q.2147 (Sulla cima panoramica c’è un omino di sassi, la mappa IGM Trentino A.A. la identifica nel promontorio quotato 2138 metri mentre il punto più alto è quello successivo quotato 2147 metri. Ora cominciamo a perdere quota su sentiero militare che si mantiene pochi metri sotto la cresta nel suo versante orientale) – Monte Tofino q.2151 (Mentre saliamo al monte Tofino, volgendoci indietro possiamo ammirare le vaste placche rocciose sotto il versante occidentale del Corno di Pichea. Giunti in vetta troviamo un piccolo cartello, procediamo mantenendo il CAI 420 di crinale) – Bocchetta di Slavazi q.2048 (Sul sentiero ci sono dei cavi corrimano) – Sella Doss della Torta q.2100 (Bivio e cartelli: lasciamo il CAI 420 che cala a destra in direzione della malga Nardis, rimaniamo sul crinale che ora è CAI 455) – Deviazione q.2110 (Il sentiero CAI 455 transita a mezzacosta sotto il versante SO del Doss della Torta, la vetta è ben visibile sopra di noi e ora lasciamo il sentiero segnato risalendo a destra la traccia di passaggio senza indicazioni) - Doss della Torta q.2156 (Sulla cima c’è un enorme punto trigonometrico e il libro delle firme, ripercorriamo a ritroso il percorso fatto) – Deviazione q.2110 (Riprendiamo a destra il proseguo del CAI 455 e in breve il sentiero perde quota) – Galleria Doss della Torta q.2097 (Sulla nostra sinistra c’è l’entrata della galleria militare del 1915/18) – Gavardina q.2047 (Bivio e cartelli, in loco ci sono testimonianze della grande guerra. Curviamo a sinistra seguendo il CAI 455 per la Bocca d’Ussol, a destra inizia il CAI 463 per il Bochet de La Meda) – Bivio q.2000 (Il sentiero si divide, a destra mantiene il crinale per salire al punto alto quotato 2022 metri, stiamo a sinistra a mezzacosta e in piano che lo bypassa) – Bivio q.1990 (Il sentiero a mezzacosta si riporta sul crinale) – Bocca d’Ussol q.1878 (Stretto valico del crinale, crocevia e cartelli: il crinale scalinato sale alla soprastante cappella della Pace, a destra scende con il CAI 414 verso la malga Casint, noi lasciamo il crinale e scendiamo a sinistra che è sempre CAI 414 anche Senter dei Guì) – Sella del Lomar q.1597 (Sella erbosa con cartelli: a destra è CAI 452 o Senter delle Baite, caliamo a sinistra entrando nel bosco con il CAI 414 in direzione della malga Guì) – Malga Guì q.1444 (Lasciamo il CAI 414 che continua a scendere ora su sterrata, aggiriamo da sotto il grande complesso della malga e risaliamo portandoci dalla parte opposta dove c’è la porta d’ingresso della casa, possibili recinzioni. Ora iniziamo il sentiero abbandonato che costeggia la parete rocciosa, c’è una presa d’acqua, caliamo e subito siamo in un catino bagnato da diverse cascatine d’acqua, poi il sentiero discretamente largo prende a salire tra sottobosco e spazi aperti, notiamo qualche segno azzurro e giallo) – Val Pulester q.1511 (Alla nostra sinistra c’è il solco vallivo e in alto vediamo il crinale della Gavardina, il buon sentiero procede in lieve salita) – Bivio q.1517 (Dopo aver risalito entriamo subito nel sottobosco dove c’è la biforcazione, indicazioni assenti: scartiamo il sentiero più basso che conduce alla malga Cap de Guì, andiamo dritto in salita) – Val di Gola q.1559 (Quota da mappa IGM Trentino A.A. Usciamo dal sottobosco e siamo in una grande prateria nella quale si esaurisce il sentiero, in alto alla nostra sinistra vediamo il crinale in prossimità del Doss della Torta. Ora attraversiamo il valloncello in lieve ascesa, per individuare con fatica la ripresa del sentiero originario che sale ripido e stretto tra vegetazione, direzione sud, sporadici segni gialli) – Crinalino q.1675 (La salita dalla Val di Gola ci fa pervenire a un sottile crinale, scendiamo trasversalmente dalla parte opposta, in lontananza s’intravede la baita di Pasoria) – Baita di Pasoria q.1637 (Senza toponimo ma quotata 1637 metri da IGM Trentino A.A. Appena superata la baita, caliamo trasversalmente dal minuscolo valico erboso su buona traccia di passaggio nel ripido pendio puntando al vicino solco della val Pasoria) – Val Pasoria q.1617 (Ci portiamo dentro il solco vallivo, a sinistra c’è una parete rocciosa mentre molto più in basso già in precedenza potevamo vedere delle grandi placconate. Attraversiamo e riprendiamo a salire, sporadici segni gialli) – Maggiorvalle q.1577 (Quota da GPS. Durante il tragitto notiamo vecchie frecce incise sui tronchi degli alberi, poi superato un evidente numero 61 color azzurro verniciato sul tronco perdiamo il sentiero. Grazie al GPS comprendiamo che siamo bassi, inerpichiamo a vista per ritrovarlo poco sopra. Ben presto usciamo dalla macchia boschiva e ci appare l’ampio solco detritico in località Maggiorvalle. Probabilmente il percorso originario attraversava subito, ma allo stato attuale le sponde sono alte e il bordo opposto è invaso dalla vegetazione, risaliamo lungo la sponda del solco detritico per individuare il punto ottimale) – Maggiorvalle q.1626 (Siamo costretti a risalire per circa 50 metri, solo quando il solco si esaurisce riusciamo ad attraversare portandoci dalla parte opposta. Lo discendiamo per circa 30 metri per allontanarcene sapendo che la vicina baita Margeval è quotata 1598 metri) – Baita Margeval q.1598 (Baita in muratura. La superiamo camminando in piano, poi dobbiamo alzarci a sinistra per ritrovare il sentiero che entra nel bosco) – Beccari q.1710 (Località Beccari, toponimo da mappa IGM Trentino A.A, quota da GPS mentre il punto più basso invece è quotato 1581 metri dalle mappe. Risalendo usciamo dal bosco e ci appare il vasto e ripido vallone erboso racchiuso tra i versanti occidentali del Monte Tofino e il Corno di Pichea, la traccia sparisce ma la vediamo in lontananza, quindi avanziamo a vista tagliando nel ripido vallone con l’obiettivo di mantenerci a mezzacosta e sui 1700 metri di quota. Terminata la traversata riprendiamo la labile traccia che ci porta a inerpicare una placca rocciosa) – Val da Boz q.1780 (Il sentierino si mantiene sempre a mezzacosta in un perenne sali/scendi fino al punto quotato 1780 da IGM Trentino A.A. situato nell’alta Val da Boz. Il panorama si apre verso la Mazza di Pichea e ci rassicura perché stiamo volgendo al termine, l’esile traccia ora perde quota inoltrandosi tra i pini mughi che caratterizzano questo valloncello, i segni gialli nel frattempo sono spariti) – CAI 420 q.1840 (Una breve salita tra i pini mughi ci fa innestare sul CAI 420 in corrispondenza di una grotta naturale nella parete rocciosa, lo seguiamo a destra) – Bivio q.1828 (Chiudiamo l’anello, a sinistra c’è il sentiero che sale alla Mazza di Pichea senza segnatura e noi rimaniamo sul CAI 420 verso il rifugio Nino Pernici) – Bivio q.1792 (Lasciamo il CAI 420 già percorso all’andata che ci porta alla caverna del Capitano Riccabona, scendiamo a sinistra un sentierino militare non segnato che ci fa tagliare) – Bivio q.1667 (Ritroviamo il CAI 420 e lo seguiamo a sinistra) – Stan Batt q.1637 – Bocca di Trat q.1581 (Seguiamo la carrozzabile fino al vicino rifugio Nino Pernici) – Rifugio Nino Pernici q.1600 – Bocca di Trat q.1581 (Riprendiamo il sentiero CAI 403 per la malga Trat) – Casotto q.1573 – Sterrata q.1538 – Malga Trat q.1500 – Incrocio q.1455 – Parcheggio q.1426.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 21,7 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 1840 m QUOTA MASSIMA: Doss della Torta q.2156 |
Sentieri Lunghissimo itinerario dal notevole dislivello, la parte più
complicata della gita avviene nel ritorno. Sentiero delle Baite: Si tratta di un antico
sentiero ridotto a una labile traccia, inizia di fianco la malga Gui e
termina innestandosi sul CAI 420. La parte più facile l’abbiamo all’inizio
dove dalla malga Gui il percorso è largo ed evidente, poi giungendo nella Val
di Gola subentrano le prime difficoltà destinate ad aumentare fino al
termine. La traccia alterna tratti buoni ad altri molto labili, l’antica
segnatura gialla sbiadita e sporadica risulta ancora indispensabile per
rassicurarci di essere sulla giusta via, l’uso del GPS è obbligatorio,
l’escursionista esperto saprà cogliere seppur con fatica ogni piccolo indizio.
(Auspico che questo tracciato possa essere recuperato rinfrescando la vecchia
segnatura) |
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Rifugi-Bivacchi Rifugio Pernici: situato a pochi minuti dalla Bocca di Trat, aperto da metà aprile a ottobre, dispone di 26 posti letto e offre un servizio di bar/ristorante. Bivacco Riccabona: Collocato presso il pulpito roccioso quotato 1676 metri, si raggiunge con una breve deviazione dal CAI 420 che sale alla Mazza di Piche. Il minuscolo casotto di legno addossato alla parete rocciosa è in ottime condizioni, all’interno c’è il tavolo con panca e due posti letto su tavolato. Baita di Pasoria: Piccola baita in legno ad uso dei cacciatori, sempre aperta è in condizioni sufficienti, all’interno troviamo un piccolo tavolo, una stufa e due posti letto su unico tavolato (senza materasso e coperte) Baita
Margeval:
Piccola baita in muratura ad uso dei cacciatori, è sempre aperta ma in
modeste condizioni, all’interno c’è un tavolino, una stufa e due posti letto
su unico tavolato (senza materasso e coperte). Di fianco l’ingresso troviamo
un serbatoio di raccolta acqua piovana. |
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Fonti Fonte abbeveratoio alla malga Trat Fonti alla malga Gui Serbatoio di raccolta
acqua piovana alla baita Margeval |
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore): |
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Parcheggio |
0,00 |
Monte Tofino |
2,45 |
Maggiorvalle
q.1577 |
7,15 |
Incrocio q.1455 |
0,03 |
Bocchetta di Slavazi |
/ |
Maggiorvalle
q.1626 |
7,23 |
Malga Trat |
0,09 |
Sella Doss della Torta |
3,38 |
Baita
Margeval |
7,30 |
Deviazione q.1538 |
0,13 |
Deviazione
q.2110 |
3,52 |
Beccari |
8,05 |
Casotto q.1573 |
/ |
Doss della Torta |
3,58 |
Val
da Boz |
/ |
Bocca di Trat |
0,18 |
Deviazione q.2110 |
4,03 |
CAI 420 q.1840 |
9,30 |
Stan Batt |
0,31 |
Galleria Doss della Torta |
4,13 |
Bivio q.1828 |
9,40 |
Bivio q.1667 |
0,32 |
Gavardina |
4,35 |
Bivio q.1792 |
9,43 |
Bivio q.1686 |
0,37 |
Bivio q.2000 |
4,39 |
Bivio q.1667 |
9,58 |
Pulpito q1676 |
0,40 |
Bivio q.1990 |
4.43 |
Stan Batt |
9,59 |
Bivio q.1686 |
/ |
Bocca d’Ussol |
4,55 |
Bocca di Trat |
10,07 |
Bivio
q.1792 |
0,55 |
Sella
del Lomar |
5,26 |
Rifugio Nino Pernici |
10,10 |
Bivio
q.1828 |
1,00 |
Malga
Guì |
5,40 |
Bocca di Trat |
10,13 |
Bivio
q.1860 |
1,06 |
Val
Pulester |
5,53 |
Casotto q.1573 |
/ |
Mazza
di Pichea |
1,08 |
Bivio
q.1517 |
5,54 |
Sterrata
q.1538 |
/ |
Bivio
q.1860 |
/ |
Val
di Gola |
6,06 |
Malga Trat |
/ |
CAI
420 q.1870 |
1,35 |
Crinalino
q.1675 |
6,22 |
Incrocio q.1455 |
/ |
Cima
q.2138 |
/ |
Baita
di Pasoria |
6,32 |
Parcheggio |
10,30 |
Corno
di Pichea |
2,25 |
Val
Pasoria |
6,36 |
|
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Parcheggio q.1426 (Percorriamo la carrozzabile CAI 403 interdetta al normale transito automobilistico) |
Incrocio q.1455 (Rimaniamo sulla carrozzabile CAI 403 in salita che compie un tornante a sinistra, sulla curva iniziano la forestale CAI 403 chiusa da sbarra e il sentiero didattico per le trincee austriache) |
Malga Trat q.1500 (La carrozzabile termina in una piazzola, la grande malga rimane sotto di noi) |
Deviazione q.1538 (Lasciamo la sterrata che curva a gomito a destra, seguiamo il CAI 403 ora su sentierino in salita) |
Casotto q.1573 (Piccolo edificio in muratura) |
La Mazza di Pichea vista dalla Bocca di Trat |
Il rifugio Pernici visto dalla Bocca di Trat |
Stan Batt q.1637 (Minuscolo cunicolo militare con targa metallica, seguono altre gallerie della grande guerra) |
Pulpito q1676 (Pulpito roccioso e panoramico con croce di metallo quotato 1676 metri da IGM Trentino A.A, in loco troviamo il piccolo bivacco di legno e dalla parte opposta la caverna del Capitano Riccabona) |
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Il piccolo bivacco di legno presso la caverna del capitano Riccabona |
piccolo bivacco di legno presso la caverna del capitano Riccabona |
Il CAI 420 |
Bivio q.1828 (Lasciamo il CAI 420 e saliamo il sentiero a destra indicato dal cartello per la Mazza di Pichea) |
In vista della Mazza di Pichea |
Per raggiungere la vetta c’è un cavo metallico utile come corrimano aiuta a superare un traverso esposto |
Mazza di Pichea q.1879 (Sulla piccola vetta rocciosa c’è la croce di metallo e il libro delle firme) |
Il rifugio Pernici visto dalla
Mazza di Pichea |
Bivio q.1860 (Tralasciamo il sentiero dal quale siamo saliti che riporta sul CAI 420, seguiamo la traccia di cresta) |
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Traccia sulla cresta |
Traccia sulla cresta |
Seguiamo la buona traccia sulla cresta finché arriviamo al cospetto di un appariscente e maestoso torrione che ci rimane alla nostra destra |
La traccia scompare o non riusciamo a vederla, quindi scendiamo a sinistra un pendio roccioso con passaggi di 1° un po’ esposti per raggiungere il sottostante CAI 420 |
La traccia scompare o non riusciamo a vederla, quindi scendiamo a sinistra un pendio roccioso con passaggi di 1° un po’ esposti per raggiungere il sottostante CAI 420 |
Riprendiamo a percorrere il CAI 420 |
Sul CAI 420 verso il Corno di Pichea |
Sul CAI 420 verso il Corno di Pichea |
Sul CAI 420 verso il Corno di Pichea |
Cima q.2138: La mappa IGM Trentino Alto Adige la identificata come Cormo di Pichea. Transitiamo a mezzacosta poco sotto la cima nel versante occidentale ….. |
…. poi ci appare il Corno di Pichea. |
Salita finale al Corno di Pichea |
Corno di Pichea q.2147 (Vista verso il monte Tofino nostra prossima meta) |
Dal Corno di Pichea verso il monte Tofino |
Mentre saliamo al monte Tofino, volgendoci indietro possiamo ammirare le vaste placche rocciose sotto il versante occidentale del Corno di Pichea |
Monte Tofino q.2151 (Panorama sul Corno di Pichea dal quale proveniamo) |
Dal monte Tofino procediamo mantenendo il CAI 420 di crinale |
Sul crinale CAI 420 dal monte Tofino verso il Doss della Torta |
Sul crinale CAI 420 dal monte Tofino verso il Doss della Torta |
Sul crinale CAI 420 dal monte Tofino verso il Doss della Torta |
Sul crinale CAI 420 dal monte Tofino verso il Doss della Torta |
Sul crinale CAI 420 dal monte Tofino verso il Doss della Torta |
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Bocchetta di Slavazi (Sul sentiero ci sono dei cavi corrimano) |
Sul crinale CAI 420 dal monte Tofino verso il Doss della Torta |
Oltrepassata la Sella Doss della Torta, in seguito il sentiero CAI 455 transita a mezzacosta sotto il versante SO del Doss della Torta, la vetta è ben visibile sopra di noi |
Oltrepassata la Sella Doss della Torta, in seguito il sentiero CAI 455 transita a mezzacosta sotto il versante SO del Doss della Torta, la vetta è ben visibile sopra di noi |
Oltrepassata la Sella Doss della Torta, in seguito il sentiero CAI 455 transita a mezzacosta sotto il versante SO del Doss della Torta, la vetta è ben visibile sopra di noi |
Deviazione q.2110 (Il sentiero CAI 455 transita a mezzacosta sotto il versante SO del Doss della Torta, la vetta è ben visibile sopra di noi e ora lasciamo il sentiero segnato risalendo a destra la traccia di passaggio senza indicazioni) |
Doss della Torta q.2156 (Sulla cima c’è un enorme punto trigonometrico e il libro delle firme) |
Dalla vetta del Doss della Torta, vediamo nel fondovalle la malga Nardis |
Dalla vetta del Doss della Torta ritorniamo o indietro riprendendo il CAI 455 che comincia perdere quota verso il monte Gavardina |
Dalla vetta del Doss della Torta ritorniamo o indietro riprendendo il CAI 455 che comincia perdere quota verso il monte Gavardina |
Galleria Doss della Torta q.2097 (Sulla nostra sinistra c’è l’entrata della galleria militare del 1915/18) |
Sul CAI 455 |
Gavardina q.2047 (Bivio e cartelli, in loco ci sono testimonianze della grande guerra) |
Arrivo alla Bocca d’Ussol |
Alla Bocca d’Ussol lasciamo il crinale e scendiamo a sinistra sul CAI 414 anche Senter dei Guì verso la sella del Lomar |
Alla Bocca d’Ussol lasciamo il crinale e scendiamo a sinistra sul CAI 414 anche Senter dei Guì verso la sella del Lomar |
La sella del Lomar che vediamo in lontananza |
Arrivo alla malga Guì |
Alla malga Gui lasciamo il CAI 414 che continua a scendere ora su sterrata, aggiriamo da sotto il grande complesso della malga …. |
… e risaliamo portandoci dalla parte opposta dove c’è la porta d’ingresso della casa, possibili recinzioni. Ora iniziamo il sentiero abbandonato che costeggia la parete rocciosa, c’è una presa d’acqua …. |
…. caliamo e subito siamo in un catino bagnato da diverse cascatine d’acqua …. |
…. poi il sentiero discretamente largo prende a salire tra sottobosco e spazi aperti, notiamo qualche segno azzurro e giallo |
Val Pulester |
Bivio q.1517 (Dopo aver risalito entriamo subito nel sottobosco dove c’è la biforcazione, indicazioni assenti: scartiamo il sentiero più basso che conduce alla malga Cap de Guì, andiamo dritto in salita) |
Val di Gola q.1559 (Usciamo dal sottobosco e siamo in una grande prateria nella quale si esaurisce il sentiero, in alto alla nostra sinistra vediamo il crinale in prossimità del Doss della Torta. Ora attraversiamo il valloncello in lieve ascesa, per individuare con fatica la ripresa del sentiero originario) |
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Dalla Val di Gola attraversiamo il valloncello in lieve ascesa, per individuare con fatica la ripresa del sentiero originario che sale ripido e stretto tra vegetazione) |
Dalla Val di Gola attraversiamo il valloncello in lieve ascesa, per individuare con fatica la ripresa del sentiero originario che sale ripido e stretto tra vegetazione) |
Crinalino q.1675 (La salita dalla Val di Gola ci fa pervenire a un sottile crinale, scendiamo trasversalmente dalla parte opposta, in lontananza s’intravede la baita di Pasoria) |
Crinalino q.1675 (La salita dalla Val di Gola ci fa pervenire a un sottile crinale, scendiamo trasversalmente dalla parte opposta, in lontananza s’intravede la baita di Pasoria) |
Baita di Pasoria |
Baita di Pasoria |
Appena superata la baita Pasoria, caliamo trasversalmente dal minuscolo valico erboso su buona traccia di passaggio nel ripido pendio puntando al vicino solco della val Pasoria |
Appena superata la baita Pasoria, caliamo trasversalmente dal minuscolo valico erboso su buona traccia di passaggio nel ripido pendio puntando al vicino solco della val Pasoria |
Val Pasoria |
Sporadici segni gialli |
Maggiorvalle (Usciamo dalla macchia boschiva e ci appare l’ampio solco detritico in località Maggiorvalle. Probabilmente il percorso originario attraversava subito, ma allo stato attuale le sponde sono alte e il bordo opposto è invaso dalla vegetazione, risaliamo lungo la sponda del solco detritico per individuare il punto ottimale) |
Baita Margeval |
Baita Margeval |
Baita Margeval q.1598 (La superiamo camminando in piano, poi dobbiamo alzarci a sinistra per ritrovare il sentiero che entra nel bosco) |
Beccari q.1710 (Località Beccari, toponimo da mappa IGM Trentino A.A. Risalendo usciamo dal bosco e ci appare il vasto e ripido vallone erboso racchiuso tra i versanti occidentali del Monte Tofino e il Corno di Pichea, la traccia sparisce ma la vediamo in lontananza, quindi avanziamo a vista tagliando nel ripido vallone con l’obiettivo di mantenerci a mezzacosta e sui 1700 metri di quota) |
Terminata la traversata riprendiamo la labile traccia che ci porta a inerpicare una placca rocciosa |
Labile traccia |
Labile traccia |
Panorama dall’alta Val da Boz q.1780 (Il panorama si apre verso la Mazza di Pichea e ci rassicura perché stiamo volgendo al termine. In rosso il sentiero CAI 420, in celeste il percorso di ritorno che dobbiamo affrontare tra i pini mughi per ricollegarci al sentiero CAI 420 in corrispondenza di una grotta naturale, in blu il percorso di cresta affrontato in mattinata dopo avere lasciato la vetta della Mazza di Pichea) |