Via normale alla Cridola (Dolomiti Veneto/Friulane)
DATA: 11 agosto 2024
PARTENZA: Dal paese di Domegge di Cadore (Provincia di Belluno, Veneto) lasciamo la SS 51Bis o Strada Statale di Alemagna e scendiamo verso il campo sportivo fino ad attraversare il ponte di Domegge sul lago di Centro Cadore (circa 2 km). Dalla sponda opposta incontriamo già i cartelli del rifugio Padova che ci portano a intraprendere la lunga e stretta stradina malmessa in ripida salita (Accesso vincolato dall’orario, alla mattina si può solo salire e al pomeriggio scendere). Dopo altri 4 km incontriamo l’unico bivio dove scartiamo a sinistra la stradina per l’azienda agricola, quindi continuiamo fino al termine in località Pra’ di Toro dove c’è la sbarra (9,3 km da Domegge di Cadore di cui gli ultimi 500 metri su carrozzabile, in loco ci sono diversi slarghi che ci consentono di parcheggiare).
ITINERARIO: Pra’ di Toro q.1300 (Località Prà di Toro. Oltrepassando la sbarra, la carrozzabile scende in pochi minuti al rifugio Padova, iniziamo prendendo a sinistra il sentiero CAI 340/CAI 357) – Bivio q.1310 (Dopo avere camminato per pochi metri c’è subito il bivio con cartelli: andando dritto in direzione della cappella poco distante è CAI 357 per la forcella Segnata, andiamo a sinistra seguendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca) – Bivio q.1560 (Bivio e cartelli nel bosco: andando dritto il sentiero è CAI 342 per la forcella Monfalcon di Forni e il bivacco Marchi Granzotto, stiamo a sinistra tenendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca) – Forcella Scodavacca q.2043 (Uscendo dai pini mughi la salita si attenua, poi il sentiero continua in falsopiano fino al grande valico della forcella Scodavacca dove troviamo i cartelli. Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola, prestiamo attenzione ai possibili smottamenti) – Tacca del Cridola q.2302 (Guadagnata faticosamente la stretta forcella lasciamo il CAI 344 che cala nel canalone opposto verso il bivacco Vaccari, iniziamo a sinistra la Via Normale al monte Cridola segnalata con omini di sasso e numerosi bolli rossi, pochi metri sopra notiamo una targa marmorea in memoria) – Monte Cridola q.2581 (Sulla vetta c’è la croce di metallo con il libro delle firme, il ritorno avviene sullo stesso tragitto d’andata) – Tacca del Cridola q.2302 – Forcella Scodavacca q.2043 – Bivio q.1560 – Bivio q.1310 – Pra’ di Toro q.1300.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 9,2 km DIFFICOLTA: PD+ |
DISLIVELLO TOTALE: 1250 m QUOTA MASSIMA: M. Cridola
q.2581 |
Sentieri Via normale al M. Cridola: La via alpinistica è sempre bel
segnata con omini di sasso e bolli rossi, passaggi vari generalmente di 2°
con un passaggio di 3-, la vera difficoltà è la roccia “marcia” che rende il
tragitto molto franoso e pericoloso. Si inizia dalla forcella della Tacca del
Cridola dove una cengia in salita ci conduce a una prima parete alta 3/4
metri di 2°, successivamente ci si abbassa e si perviene a un camino di 6/7
metri che si arrampica stando nel suo esposto spigolo destro, alcuni lo
giudicano di 3° ma direi che è un 2+, al termine notiamo sulla sinistra un
vecchio ma solido chiodo utile per la discesa in doppia. Si alternano
passaggi di 1° e 2° sempre su roccia marcia e delicata, guadagnato uno
spallone ci appare dalla parte opposta il famoso “Uovo del Cridola”, enorme macigno
in equilibrio precario. Seguiamo una sottile cengia in direzione dell’Uovo
del Cridola che interrompiamo per arrampicare sulla destra circa 3 metri di 3°-
una parete povera di appigli, poco sopra c’è un chiodo e una fettuccia utili
per una discesa in doppia, l’ascesa prosegue senza particolari difficoltà ma
sempre su terreno friabile e molto delicato. Giunti circa 60 metri sotto la
vetta che ancora ci rimane nascosta, dobbiamo arrampicare una parete in
grande esposizione di 1+/2- su roccia discreta, il successivo pendio
sdrucciolevole ci conduce nella minuscola vetta rocciosa con spazio per poche
persone, c’è una croce di metallo e il libro delle firme. Senza rilassarci
facciamo molta attenzione alla discesa di ritorno, stiamo a distanza
ravvicinata con i nostri compagni di viaggio, molto pericolose le inevitabili
scariche di sassi che possono provenire da altri gruppi di escursionisti. Materiale utilizzato: indispensabile il caschetto, utile una corda di 20/30 metri per eventuale discesa in doppia su alcuni punti friabili, in tal caso aggiungere imbrago, discensore e alcune fettucce con maglie sacrificabili per allestire una sosta (In loco abbiamo visto pochi chiodi, nel caso volessimo allestire una sosta teniamo sempre in considerazione le grandi difficoltà causa la roccia pessima che non danno garanzia di affidabilità) |
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Rifugi-Bivacchi Rifugio Padova: Situato ai piedi della catena
dei Monfalconi/Spalti di Toro in Veneto a pochi minuti dalla nostra partenza,
dispone di 25 posti letto più altri 25 d’emergenza. Il rifugio è aperto da
metà aprile a fine ottobre, poi nel periodo natalizio. |
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Fonti Fonte al rifugio Padova |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Pra’
di Toro |
0,00 |
Tacca del Cridola |
/ |
Bivio q.1310 |
0,01 |
Forcella Scodavacca |
/ |
Bivio q.1560 |
0,33 |
Bivio q.1560 |
/ |
Forcella Scodavacca |
1,45 |
Bivio q.1310 |
/ |
Tacca del Cridola |
2,25 |
Pra’
di Toro |
7,35 |
Monte Cridola |
4,05 |
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Località Prà di Toro |
Località Prà di Toro |
La cappella che vediamo poco sopra al Bivio q.1310 sul CAI 357 per la forcella Segnata che non dobbiamo prendere, andiamo a sinistra seguendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca. |
CAI 346 |
Bivio q.1560 (Bivio e cartelli nel bosco: andando dritto il sentiero è CAI 342 per la forcella Monfalcon di Forni e il bivacco Marchi Granzotto, stiamo a sinistra tenendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca) |
Sul CAI 346 per la forcella Scodavacca |
Sul CAI 346 per la forcella Scodavacca |
Uscendo dai pini mughi la salita si attenua, poi il sentiero continua in falsopiano fino al grande valico della forcella Scodavacca |
Uscendo dai pini mughi la salita si attenua, poi il sentiero continua in falsopiano fino al grande valico della forcella Scodavacca |
In vista della forcella Scodavacca |
Forcella Scodavacca q.2043 (Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola) |
Forcella Scodavacca q.2043 (Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola) |
Forcella Scodavacca q.2043 (Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola) |
Sotto di noi il valico della forcella Scodavacca |
Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola |
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Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola |
Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola |
Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola |
Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola |
Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola |
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Arrivo alla Tacca del Cridola |
Tacca del Cridola q.2302 |
Tacca del Cridola q.2302 (Guadagnata faticosamente la stretta forcella lasciamo il CAI 344 che cala nel canalone opposto verso il bivacco Vaccari) |
Dalla Tacca del Cridola iniziamo a sinistra la Via Normale al monte Cridola segnalata con omini di sasso e numerosi bolli rossi, pochi metri sopra notiamo una targa marmorea in memoria |
Presto arriviamo a una prima parete alta 3/4 metri di 2° |
Via Normale al monte Cridola |
Via Normale al monte Cridola |
Si perviene a un camino di 6/7 metri che si arrampica stando nel suo esposto spigolo destro, alcuni lo giudicano di 3° ma direi che è un 2+ |
Via Normale al monte Cridola |
Via Normale al monte Cridola |
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La vera difficoltà è la roccia “marcia” che rende il tragitto molto franoso e pericoloso. |
Via Normale al monte Cridola |
Via Normale al monte Cridola |
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Passaggi delicati sulla Via Normale al monte Cridola |
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Via Normale al monte Cridola |
Via Normale al monte Cridola |
Via Normale al monte Cridola (Uno dei tanti passaggi di 2°) |
Via Normale al monte Cridola |
Guadagnato uno spallone lo scavalliamo e ci abbassiamo seguendo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola |
Guadagnato uno spallone lo scavalliamo e ci abbassiamo seguendo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola |
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Primo piano dell’uovo del Cridola |
Seguiamo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola che interrompiamo per arrampicare sulla destra circa 3 metri di 3°- una parete povera di appigli |
Nella parte alta appena vinta la parete di 3°- (Dietro vediamo sempre l’uovo del Cridola) |
Passaggi di 2° |
Via Normale al monte Cridola |
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Giunti circa 60 metri sotto la vetta che ancora ci rimane nascosta, dobbiamo arrampicare una parete in grande esposizione di 1+/2- su roccia discreta |
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Arrivo in vetta |
Arrivo in vetta |