mercoledì 30 aprile 2025

Cridola (PD+)

Via normale alla Cridola (Dolomiti Veneto/Friulane)

DATA: 11 agosto 2024 

PARTENZA: Dal paese di Domegge di Cadore (Provincia di Belluno, Veneto) lasciamo la SS 51Bis o Strada Statale di Alemagna e scendiamo verso il campo sportivo fino ad attraversare il ponte di Domegge sul lago di Centro Cadore (circa 2 km). Dalla sponda opposta incontriamo già i cartelli del rifugio Padova che ci portano a intraprendere la lunga e stretta stradina malmessa in ripida salita (Accesso vincolato dall’orario, alla mattina si può solo salire e al pomeriggio scendere). Dopo altri 4 km incontriamo l’unico bivio dove scartiamo a sinistra la stradina per l’azienda agricola, quindi continuiamo fino al termine in località Pra’ di Toro dove c’è la sbarra (9,3 km da Domegge di Cadore di cui gli ultimi 500 metri su carrozzabile, in loco ci sono diversi slarghi che ci consentono di parcheggiare). 

 


ITINERARIO: Pra’ di Toro q.1300 (Località Prà di Toro. Oltrepassando la sbarra, la carrozzabile scende in pochi minuti al rifugio Padova, iniziamo prendendo a sinistra il sentiero CAI 340/CAI 357)      Bivio q.1310 (Dopo avere camminato per pochi metri c’è subito il bivio con cartelli: andando dritto in direzione della cappella poco distante è CAI 357 per la forcella Segnata, andiamo a sinistra seguendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca)    Bivio q.1560 (Bivio e cartelli nel bosco: andando dritto il sentiero è CAI 342 per la forcella Monfalcon di Forni e il bivacco Marchi Granzotto, stiamo a sinistra tenendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca)       Forcella Scodavacca q.2043 (Uscendo dai pini mughi la salita si attenua, poi il sentiero continua in falsopiano fino al grande valico della forcella Scodavacca dove troviamo i cartelli. Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola, prestiamo attenzione ai possibili smottamenti)      Tacca del Cridola q.2302 (Guadagnata faticosamente la stretta forcella lasciamo il CAI 344 che cala nel canalone opposto verso il bivacco Vaccari, iniziamo a sinistra la Via Normale al monte Cridola segnalata con omini di sasso e numerosi bolli rossi, pochi metri sopra notiamo una targa marmorea in memoria)   Monte Cridola q.2581 (Sulla vetta c’è la croce di metallo con il libro delle firme, il ritorno avviene sullo stesso tragitto d’andata)   Tacca del Cridola q.2302  –  Forcella Scodavacca q.2043  –  Bivio q.1560  –  Bivio q.1310  – Pra’ di Toro q.1300. 

NOTE:

        LUNGHEZZA: 9,2 km

        DIFFICOLTA: PD+

DISLIVELLO TOTALE: 1250 m

QUOTA MASSIMA: M. Cridola q.2581

Sentieri

Via normale al M. Cridola: La via alpinistica è sempre bel segnata con omini di sasso e bolli rossi, passaggi vari generalmente di 2° con un passaggio di 3-, la vera difficoltà è la roccia “marcia” che rende il tragitto molto franoso e pericoloso. Si inizia dalla forcella della Tacca del Cridola dove una cengia in salita ci conduce a una prima parete alta 3/4 metri di 2°, successivamente ci si abbassa e si perviene a un camino di 6/7 metri che si arrampica stando nel suo esposto spigolo destro, alcuni lo giudicano di 3° ma direi che è un 2+, al termine notiamo sulla sinistra un vecchio ma solido chiodo utile per la discesa in doppia. Si alternano passaggi di 1° e 2° sempre su roccia marcia e delicata, guadagnato uno spallone ci appare dalla parte opposta il famoso “Uovo del Cridola”, enorme macigno in equilibrio precario. Seguiamo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola che interrompiamo per arrampicare sulla destra circa 3 metri di 3°- una parete povera di appigli, poco sopra c’è un chiodo e una fettuccia utili per una discesa in doppia, l’ascesa prosegue senza particolari difficoltà ma sempre su terreno friabile e molto delicato. Giunti circa 60 metri sotto la vetta che ancora ci rimane nascosta, dobbiamo arrampicare una parete in grande esposizione di 1+/2- su roccia discreta, il successivo pendio sdrucciolevole ci conduce nella minuscola vetta rocciosa con spazio per poche persone, c’è una croce di metallo e il libro delle firme. Senza rilassarci facciamo molta attenzione alla discesa di ritorno, stiamo a distanza ravvicinata con i nostri compagni di viaggio, molto pericolose le inevitabili scariche di sassi che possono provenire da altri gruppi di escursionisti.

Materiale utilizzato: indispensabile il caschetto, utile una corda di 20/30 metri per eventuale discesa in doppia su alcuni punti friabili, in tal caso aggiungere imbrago, discensore e alcune fettucce con maglie sacrificabili per allestire una sosta (In loco abbiamo visto pochi chiodi, nel caso volessimo allestire una sosta teniamo sempre in considerazione le grandi difficoltà causa la roccia pessima che non danno garanzia di affidabilità) 

Rifugi-Bivacchi

Rifugio Padova: Situato ai piedi della catena dei Monfalconi/Spalti di Toro in Veneto a pochi minuti dalla nostra partenza, dispone di 25 posti letto più altri 25 d’emergenza. Il rifugio è aperto da metà aprile a fine ottobre, poi nel periodo natalizio.

Fonti

Fonte al rifugio Padova

Tracce GPS

 

TEMPI RILEVATI NETTI (ore):

Pra’ di Toro

0,00

Tacca del Cridola

/

Bivio q.1310

0,01

Forcella Scodavacca

/

Bivio q.1560

0,33

Bivio q.1560

/

Forcella Scodavacca

1,45

Bivio q.1310

/

Tacca del Cridola

2,25

Pra’ di Toro

7,35

Monte Cridola

4,05

 

 

  


Località Prà di Toro

Località Prà di Toro

La cappella che vediamo poco sopra al Bivio q.1310 sul CAI 357 per la forcella Segnata che non dobbiamo prendere, andiamo a sinistra seguendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca.  

CAI 346

Bivio q.1560 (Bivio e cartelli nel bosco: andando dritto il sentiero è CAI 342 per la forcella Monfalcon di Forni e il bivacco Marchi Granzotto, stiamo a sinistra tenendo il CAI 346 per la forcella Scodavacca)

Sul CAI 346 per la forcella Scodavacca


Sul CAI 346 per la forcella Scodavacca

Uscendo dai pini mughi la salita si attenua, poi il sentiero continua in falsopiano fino al grande valico della forcella Scodavacca

Uscendo dai pini mughi la salita si attenua, poi il sentiero continua in falsopiano fino al grande valico della forcella Scodavacca

In vista della forcella Scodavacca

  Forcella Scodavacca q.2043 (Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola)

  Forcella Scodavacca q.2043 (Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola)


  Forcella Scodavacca q.2043 (Lasciamo il sentiero CAI 346 che continua scendendo nel versante opposto verso il rifugio Giaf, saliamo a sinistra il ripido CAI 344 nella pietraia verso la forcella della Tacca del Cridola)

Sotto di noi il valico della forcella Scodavacca

Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola

Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola

Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola


Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola

Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola

Il ripido CAI 344 che dalla forcella Scodavacca ci fa salire alla Tacca del Cridola

Arrivo alla Tacca del Cridola

 

  Tacca del Cridola q.2302

Tacca del Cridola q.2302 (Guadagnata faticosamente la stretta forcella lasciamo il CAI 344 che cala nel canalone opposto verso il bivacco Vaccari) 

Dalla Tacca del Cridola iniziamo a sinistra la Via Normale al monte Cridola segnalata con omini di sasso e numerosi bolli rossi, pochi metri sopra notiamo una targa marmorea in memoria

Presto arriviamo a una prima parete alta 3/4 metri di 2°

Via Normale al monte Cridola

Via Normale al monte Cridola

 

Si perviene a un camino di 6/7 metri che si arrampica stando nel suo esposto spigolo destro, alcuni lo giudicano di 3° ma direi che è un 2+

Via Normale al monte Cridola

Via Normale al monte Cridola

La vera difficoltà è la roccia “marcia” che rende il tragitto molto franoso e pericoloso.

Via Normale al monte Cridola


Via Normale al monte Cridola

Passaggi delicati sulla Via Normale al monte Cridola

Via Normale al monte Cridola

Via Normale al monte Cridola


Via Normale al monte Cridola (Uno dei tanti passaggi di 2°)

Via Normale al monte Cridola

Guadagnato uno spallone lo scavalliamo e ci abbassiamo seguendo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola


Guadagnato uno spallone lo scavalliamo e ci abbassiamo seguendo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola

Primo piano dell’uovo del Cridola

Seguiamo una sottile cengia in direzione dell’Uovo del Cridola che interrompiamo per arrampicare sulla destra circa 3 metri di 3°- una parete povera di appigli

Nella parte alta appena vinta la parete di 3°- (Dietro vediamo sempre l’uovo del Cridola)

Passaggi di 2°


Via Normale al monte Cridola

Giunti circa 60 metri sotto la vetta che ancora ci rimane nascosta, dobbiamo arrampicare una parete in grande esposizione di 1+/2- su roccia discreta

Arrivo in vetta

Arrivo in vetta

 

Panorama dalla vetta

Monte Cridola q.2581