Saliamo alla cima più alta della Romagna che è il monte Falco, percorrendo due selvagge dorsali boschive sconosciute, il lungo crinale NE del Poggio Martino e la Costa dell'Aggio Grosso (Itinerario per escursionisti esperti e dotati di GPS)
DATA: 29 giugno 2025
PARTENZA: Dal centro di Santa Sofia (Circa 40 km da Forlì, Emilia Romagna), proseguiamo sulla SS310 in direzione del passo della Calla oltrepassando il paese di Corniolo fino individuare sulla destra la carrozzabile “via Poderone” (2,7 km prima di arrivare a Campigna). Lasciata la SS310 quindi guidiamo sulla carrozzabile in costante discesa superando l’agriturismo Il Poderone, ci fermiamo esattamente dopo 4,8 km quando vediamo sulla destra il rudere del Molino di Sopra infrascato e subito dopo il ponte sugli affluenti del Bidente delle Celle (Fosso delle Capanne dell’Ortaccio e fosso di Pian del Grado), punto basso della carrozzabile dopo il quale prende a salire per terminare alle vecchie case di Pian del Grado.
ITINERARIO: Ponte q.768 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Iniziamo a camminare oltrepassando il ponte sul fosso delle Capanne dell’Ortaccio, poi subito dalla parte opposta lasciamo la carrozzabile che prende a salire terminando alle vecchie case di Pian del Grado e intraprendiamo a sinistra un largo sentiero senza indicazioni) – Fosso di Pian del Grado q.783 (Dopo pochi metri lasciamo il vecchio sentiero appena intrapreso e ci portiamo nel greto acciottolato del fosso del Pian delle Capanne alla nostra sinistra, dalla parte opposta c’è l’inizio del crinale NE del Poggio Martino. Le sponde che delimitano il fosso d’acqua sono molto alte in ogni direzione, senza perdere tempo attacchiamo direttamente l’inizio del crinale, inerpichiamo molto ripidamente aiutandoci con i radi arbusti, questa soluzione è molto delicata e potenzialmente pericolosa, ma dopo 15/20 metri siamo sul crinale e lo iniziamo a seguire con direzione SO percorrendo una buona traccia di passaggio) – Cima q.926 (Quota da mappa CTR Emilia Romagna. Incontriamo un breve tratto di cresta rocciosa, dobbiamo arrampicare un balzo di 1°e il successivo di 2° che non offre prese per le mani, eventualmente possiamo bypassare la cresta abbassandoci a sinistra per individuare la traccia di passaggio a mezzacosta. Al termine della breve cresta rocciosa siamo sul punto alto, scendiamo dalla parte opposta e alla selletta ci proviene dalla nostra sinistra la buona traccia di passaggio che aveva bypassato, quindi continuiamo sul crinale boscoso che riprende a salire) – Cima q.955 (Quota da mappa CTR Emilia Romagna. Punto panoramico verso Pian del Grado, continuiamo a tenere il crinale in salita ignorando un sentierino che scende a destra verso il fosso del Satanasso) – Sentiero del Satanasso q.1185 (Intercettiamo l’esile e abbandonato sentiero del Satanasso che in questo punto attraversa il nostro crinale, potrebbe passare inosservato, permangono vecchi segni rossi ma soprattutto c’è la piccola targa del 118 Punto chiamata 6077. Insistiamo in ascesa mantenendo la direzione SO e il crinale su traccia) – Quota 1305 (Quota da GPS. Arrivati a questo punto il crinale non è più definito e si trasforma in un ripido pendio boschivo, la buona traccia di passaggio ci fa virare a sinistra, est, in ascesa e a mezzacosta) – Quota 1405 (Quota da GPS. Seguendo il sentierino abbiamo guadagnato altri 100 metri di quota transitando nel versante settentrionale del Poggio Martino, ma ora la traccia sembra svanire. Evitiamo di insistere in questa direzione perché ci allontanerebbe dal nostro obbiettivo, quindi cominciamo a risalire faticosamente a destra con direzione SO senza traccia alcuna nel fitto bosco privo di punti di riferimento) – Poggio Martino q.1535 (L’ampia e pianeggiante cima boscosa è coperta da una fittissima faggeta, cominciamo a scendere con direzione sud aiutati dal GPS) – Fangacci q.1483 (Usciamo dalla fitta faggeta presso l’ampio parcheggio in località Fangacci sulla Sp.94, a sinistra conduce al passo della Calla, andiamo a destra e rimaniamo sulla strada asfaltata ignorando dalla parte opposta la carrozzabile interdetta che sale alla zona militare del Poggio Sodo dei Conti) – Rifugio La Capanna q.1487 (Quota da mappa CTR Emilia Romagna. Lasciamo la stradina Sp.94, saliamo a sinistra portandoci al rifugio dal quale cominciamo a salire la pista rossa da sci di fianco l’unico skilift) – Bivio q.1535 (La pista da sci si divide, stiamo a sinistra su quella più frequentata e meno invasa dalla vegetazione) – Bivio q.1565 (Dalla nostra destra proviene la variante della pista da sci che avevamo evitato precedentemente) – Skilift q.1635 (Superato un minuscolo casotto di servizio alla pista da sci siamo allo skilift sul crinale percorso dal sentiero CAI 00, lo seguiamo a destra) – Bivio q.1635 (Appena usciti dal sottobosco c’è il bivio del CAI 00 con cartelli: rimaniamo sul crinale, a destra si scende al passo Piancancelli) – Monte Falco q.1657 (Siamo sulla cima più alta della Romagna. Punto panoramico con panchina, torniamo indietro) – Bivio q.1635 (Ora prendiamo il CAI 00 che scende a sinistra al passo Piancancelli) – Fonte Sodo dei Conti q.1590 – Passo Piancancelli q.1486 (Al termine della discesa arriviamo al piccolo parcheggio e crocevia: a sinistra inizia la forestale CAI 8 per la fonte del Borbotto e il paese di Castagno d’Andrea, dalla parte opposta il CAI 00 rientra nel bosco e continua su sentiero verso il rifugio Fontanelle, andiamo a destra sulla stradina asfaltata Sp.94 che inizia da questo punto) – Bivio q.1472 (A sinistra c’è il sentiero CAI 251 per il rifugio Fontanelle, rimaniamo sulla strada asfaltata) – Deviazione q.1462 (Lasciamo la strada asfaltata che riporta ai Fangacci, andiamo a sinistra scendendo la carrozzabile in direzione del rifugio Fontanelle) – Sbarra q.1448 (L’accesso alle automobili è consentito fino a questo punto, dopo la sbarra si continua su pista forestale) – Deviazione q.1395 (Abbiamo passato un tratto panoramico della forestale delimitato da una staccionata, quindi dopo poco dobbiamo individuare sulla destra l’ingresso del sottile Sentiero del Satanasso privo di qualsiasi indicazione, facciamo riferimento al bordo sinistro della forestale dove nella parete di roccia è affissa la targa del 118 Punto chiamata 6039. Una volta intrapreso, il sentierino ci fa perdere circa 50 metri di quota con numerosi zig-zag, poi si sviluppa a mezzacosta, permangono sporadici e sbiaditi segni) – Costa Poggio Aggio Grosso q.1305 (Quota da GPS. Transitando a mezzacosta con direzione SE, ci innestiamo nella parte alta del crinale boscoso della Costa dell’Aggio Grosso, in loco c’è la piccola targa del 118 Punto chiamata 6079, il sentierino del Satanasso lo inizia a discendere con direzione NE) – Costa Poggio Aggio Grosso q.1201 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Continuando a scendere giungiamo in una zona pianeggiante, affissa su un albero c’è la targa del 118 Punto chiamata 6078 che però ci rimane nascosta per il nostro senso di marcia. Ora lasciamo il sentierino del Satanasso, curva a gomito a destra e continua in discesa sviluppandosi a mezzacosta, rimaniamo sul crinale boscoso della Costa Poggio dell’Aggio Grosso con direzione NE rinvenendo successivamente una buona traccia di passaggio) – Fosso Pian del Grado q.884 (Sui 1000 metri il crinale svanisce come pure la traccia, ormai siamo in vista delle case di Pian del Grado. Dobbiamo divincolarci per ritrovare la buona traccia più in basso che ci accompagna fino al corso d’acqua, dopo il guado seguiamo il sentiero stretto tra gli imponenti muretti di sasso) – Pian del Grado q.887 (Nucleo di vecchie case ad uso vacanze, andiamo a destra incamminandoci nella sua carrozzabile d’accesso) – Cenotafio q.842 (Sul bordo destro della carrozzabile) – Ponte q.768.
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 10,8 km DIFFICOLTA: EE |
DISLIVELLO TOTALE: 1000 m QUOTA MASSIMA: Monte Falco
q.1657 |
Sentieri Itinerario molto selvaggio, necessario l’uso del GPS e ottima conoscenza del territorio (per escursionisti esperti che si sappiano muovere fuori sentiero), da evitare con terreno umido/bagnato mentre lo si può percorrere anche nei periodi più caldi perché si svolge completamente nel bosco. |
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Rifugi-Bivacchi Rifugio La Capanna: aperto saltuariamente nel periodo estivo e invernale, offre solo un servizio di ristorazione |
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Fonti Fonte Sodo dei Conti: sul sentiero CAI 00 che dal monte Falco scende al Passo
Piancancelli |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Ponte
q.768 |
0,00 |
Monte Falco |
2,30 |
Fosso Pian del Grado q.783 |
0,03 |
Bivio q.1635 |
2,34 |
Cima q.926 |
0,25 |
Fonte Sodo dei Conti |
2,40 |
Cima q.955 |
0,33 |
Passo Piancancelli |
2,53 |
Sentiero Satanasso q.1185 |
1,06 |
Bivio
q.1472 |
2,56 |
Quota 1305 |
1,23 |
Deviazione q.1462 |
2,59 |
Quota 1405 |
1,37 |
Sbarra q.1448 |
3,04 |
Poggio Martino |
1,55 |
Deviazione q.1395 |
3,14 |
Fangacci |
2,00 |
Costa dell' Aggio Grosso q.1305 |
3,30 |
Rifugio La Capanna |
2,04 |
Costa dell' Aggio Grosso q.1201 |
3,45 |
Bivio q.1535 |
/ |
Fosso Pian del Grado q.884 |
4,32 |
Bivio q.1565 |
2,14 |
Pian del Grado |
4,35 |
Skilift
q.1635 |
2,22 |
Cenotafio
q.842 |
4,42 |
Bivio
q.1635 |
2,25 |
Ponte
q.768 |
4,50 |
Ponte q.768: iniziamo a camminare oltrepassando il ponte sul fosso delle Capanne dell’Ortaccio … |
… poi subito dalla parte opposta lasciamo la carrozzabile che prende a salire terminando alle vecchie case di Pian del Grado e intraprendiamo a sinistra un largo sentiero senza indicazioni. |
Fosso di Pian del Grado q.783: dopo pochi metri lasciamo il vecchio sentiero appena intrapreso e ci portiamo nel greto acciottolato del fosso del Pian delle Capanne … |
… dalla parte opposta c’è l’inizio del crinale NE del Poggio Martino. Le sponde che delimitano il fosso d’acqua sono molto alte in ogni direzione, senza perdere tempo attacchiamo direttamente l’inizio del crinale, inerpichiamo molto ripidamente aiutandoci con i radi arbusti, questa soluzione è molto delicata e potenzialmente pericolosa. |
Dopo 15/20 metri siamo sul crinale e lo iniziamo a seguire con direzione SO percorrendo una buona traccia di passaggio |
Sul crinale |
Incontriamo un breve tratto di cresta rocciosa che dobbiamo arrampicare (eventualmente possiamo bypassare la cresta abbassandoci a sinistra per individuare la traccia di passaggio a mezzacosta) |
Incontriamo un breve tratto di cresta rocciosa che dobbiamo arrampicare (eventualmente possiamo bypassare la cresta abbassandoci a sinistra per individuare la traccia di passaggio a mezzacosta) |
Arrampicata la breve cresta rocciosa siamo sulla Cima q.926 |
Panorama dalla Cima q.955 |
Crinale NE del Poggio Martino |
Crinale NE del Poggio Martino |
Crinale NE del Poggio Martino |
Sentiero del Satanasso q.1185 (Intercettiamo l’esile e abbandonato sentiero del Satanasso che in questo punto attraversa il nostro crinale, potrebbe passare inosservato, permangono vecchi segni rossi ma soprattutto c’è la piccola targa del 118 Punto chiamata 6077) |
Crinale NE del Poggio Martino |
Quota 1305 (Quota da GPS. Arrivati a questo punto il crinale non è più definito e si trasforma in un ripido pendio boschivo, la buona traccia di passaggio ci fa virare a sinistra, est, in ascesa e a mezzacosta) |
Poggio Martino q.1535 (L’ampia e pianeggiante cima boscosa è coperta da una fittissima faggeta) |
Fangacci q.1483 (Usciamo dalla fitta faggeta presso l’ampio parcheggio in località Fangacci) |
Superato un minuscolo casotto di servizio alla pista da sci … |
…siamo allo Skilift q.1635 sul crinale CAI 00 |
Crinale CAI 00 |
Bivio q.1635 (Appena usciti dal sottobosco c’è il bivio del CAI 00 con cartelli: rimaniamo sul crinale, a destra si scende al passo Piancancelli) |
Sul monte Falco |
Panorama dal monte Falco verso le balze delle Rondinaie |
Sul CAI 00 che scende al passo Piancancelli |
Fonte Sodo dei Conti |
Sul CAI 00 che scende al passo Piancancelli |
Arrivo al passo Piancancelli |
Passo Piancancelli q.1486 (Al termine della discesa arriviamo al piccolo parcheggio e crocevia: a sinistra inizia la forestale CAI 8 per la fonte del Borbotto e il paese di Castagno d’Andrea, dalla parte opposta il CAI 00 rientra nel bosco e continua su sentiero verso il rifugio Fontanelle, andiamo a destra sulla stradina asfaltata Sp.94 che inizia da questo punto) |
Sulla SP.94 |
Deviazione q.1462 (Lasciamo la strada asfaltata che riporta ai Fangacci, andiamo a sinistra scendendo la carrozzabile in direzione del rifugio Fontanelle) |
Sbarra q.1448 (L’accesso alle automobili è consentito fino a questo punto, dopo la sbarra si continua su pista forestale) |
Il tratto panoramico della forestale delimitato da una staccionata, precede la deviazione per intraprendere il sentiero del Satanasso |
Deviazione q.1395 (Abbiamo passato un tratto panoramico della forestale delimitato da una staccionata, quindi dopo poco dobbiamo individuare sulla destra l’ingresso del sottile sentiero del Satanasso privo di qualsiasi indicazione, facciamo riferimento al bordo sinistro della forestale dove nella parete di roccia è affissa la targa del 118 Punto chiamata 6039) |
L’abbandonato Sentiero del Satanasso |
L’abbandonato Sentiero del Satanasso |
L’abbandonato Sentiero del Satanasso |
L’abbandonato Sentiero del Satanasso |
Costa Poggio Aggio Grosso q.1305 (Quota da GPS. Transitando a mezzacosta con direzione SE, ci innestiamo nella parte alta del crinale boscoso della Costa dell’Aggio Grosso, in loco c’è la piccola targa del 118 Punto chiamata 6079, il sentierino del Satanasso lo inizia a discendere con direzione NE) |
L’abbandonato Sentiero del Satanasso |
Costa Poggio Aggio Grosso q.1201 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna. Continuando a scendere giungiamo in una zona pianeggiante, affissa su un albero c’è la targa del 118 Punto chiamata 6078 che però ci rimane nascosta per il nostro senso di marcia. Ora lasciamo il sentierino del Satanasso, curva a gomito a destra e continua in discesa sviluppandosi a mezzacosta, rimaniamo sul crinale boscoso della Costa Poggio dell’Aggio Grosso con direzione NE) |
Buona traccia di passaggio sulla Costa Poggio dell’Aggio Grosso |
Segno sull’albero |
Sulla Costa Poggio dell’Aggio Grosso che scende verso Pian del Grado |
In vista delle case di Pian del Grado |
Un tratto di sentiero esposto da prestare attenzione |
Fosso Pian del Grado q.884 |
Fosso Pian del Grado q.884 (Dopo il guado seguiamo il sentiero stretto tra gli imponenti muretti di sasso) |