Itinerario per escursionisti esperti con qualche capacità alpinistica per scendere la cresta del monte Belvedere (Foreste Casentinesi, Emilia Romagna)
DATA: 25 maggio 2025
PARTENZA: Dal centro di Santa Sofia (Circa 40 km da Forlì, Emilia Romagna), proseguiamo sulla SS310 in direzione di Corniolo e il passo della Calla per circa 10,3 km dove oltrepassata la frazione di Berleta lasciamo la statale, risaliamo a sinistra la stradina comunale Berleta-Biserno dove è situato il piccolo campeggio “Campo Walter Poggi” parcheggiando dopo 600 metri quando notiamo a sinistra una sterrata che sale mentre a destra una carrozzabile sbarrata che scende, nostro punto di partenza (Indicazioni assenti)
Per la carta escursionistica scala
1:25000 Foglio 20-Foreste Casentinesi, si ringrazia Monti Editore https://www.iga-cartografia.it/
Via Uberti, 9 – 47521 Cesena (FC)
info@iga-cartografia.it - tel. 328-2279646
ITINERARIO: Partenza q.491 (Dalla stradina comunale Berleta-Biserno, iniziamo prendendo la carrozzabile che scende a destra chiusa da sbarra, indicazioni assenti, dopo pochi metri ignoriamo una sterrata alla nostra destra che scende, davanti a noi ci compare già Ca’ La Motta) – Ca’ La Motta q.481 (Casa abbandonata adibita a fienile, la carrozzabile procede in piano) – Ca’ San Biagio q.475 (Vecchia casa adibita alle vacanze) – Trapoggio q.465 (Alla vecchia casa forse a uso vacanze termina la carrozzabile, pochi metri prima di arrivarci intraprendiamo a sinistra la carrareccia abbandonata chiusa da una cancellata di legno e priva di indicazioni, direzione S) - Bivio q.485 (Biforcazione: tralasciamo il tracciato dritto a sinistra che in breve s’infrasca, stiamo dritto a destra con la carrareccia erbosa in falsopiano contornando la radura, poi successivamente entrando nel bosco il percorso diventa evidente e cominciamo ad alzarci) - Bivio q.565 (Usciamo dal sottobosco e il percorso diventa labile, dobbiamo curvare a gomito a sinistra contornando una minuscola radura, poi entrando nel bosco lo ritroviamo. In questo punto curva a gomito a destra e riprende ad alzarsi su ampio sentiero, proprio su questo secondo tornante c’è allo stato attuale una vecchia cisterna di plastica sotto la quale proviene il sentiero infrascato dal Bivio q.485) - Cà Valtosse q.574 (La carrareccia termina al rudere della grande casa ancora in ottime condizioni. In alto alla nostra sinistra tra gli alberi si nota una cisterna, noi invece dobbiamo andare dritto e oltrepassare la casa mantenendo la direzione sud, poi entrando immediatamente nel sottobosco troviamo l’esile sentierino abbandonato) - Bivio q.670 (Il bivio potrebbe passare inosservato, allo stato attuale abbiamo fatto un omino di sassi ai piedi di un albero. Il sentiero più evidente curva a sinistra in ripida salita e direzionandosi verso il Poggio Collina – direzione E - s’innesterebbe ugualmente sulla pista forestale Biserno-San Paolo in Alpe, noi andiamo a destra – direzione N - in lieve salita su marcata traccia/sentierino) - Forestale q.814 (Usciamo dal fitto bosco e ci innestiamo sulla pista forestale, su un tronco di un albero è incisa una “T”, siamo nei pressi del punto alto quotato 831 metri dalla mappa IGM Emilia Romagna: a sinistra la forestale si direziona verso il Poggio Collina, noi la seguiamo a destra verso San Paolo in Alpe che gradualmente comincia guadagnare quota) – Bivio q.1080 (La ripida salita contraddistinta da diversi tornanti della forestale è finita e ora si procede in falsopiano. Appena passato un grande cippo dell’IGM, notiamo a sinistra una traccia che ci può fare conquistare in pochi minuti il punto alto quotato 1099 metri dalla mappa IGM, continuando sulla forestale c’è subito il bivio con cartelli: a destra scende il sentiero CAI 257 per Corniolo che prenderemo al ritorno, rimaniamo sulla forestale che oltrepassa un casotto con antenna e pannelli solari) – Ronco dei Preti q.1108 – Poggio Squilla q.1112 – Bivio q.1085 (A destra scende il sentiero CAI 283 per Fiumari, stiamo sulla forestale) – Incrocio q.1024 (San Paolo in Alpe è davanti a noi, a sinistra scende la mulattiera CAI 233 per Ridracoli, andiamo a destra oltre la recinzione sul tratturo CAI 255 nei verdi pascoli verso la chiesetta di Sant’Agostino che rimane celata dalla macchia boschiva) - Chiesa di S. Agostino q.1030 (Rudere della piccola chiesa nascosta dagli alberi, resiste ancora il campanile a vela, dopo la visita torniamo indietro) – Incrocio q.1024 – San Paolo in Alpe q.1028 (Dopo la visita torniamo sui nostri passi) – Incrocio q.1024 – Bivio q.1085 – Poggio Squilla q.1112 – Ronco dei Preti q.1108 – Bivio q.1080 (Ritornati al bivio nei pressi del cippo IGM lasciamo la forestale e scendiamo a sinistra per sentiero CAI 257 che entra nel bosco) – Deviazione q.1041 (Pochi metri prima che il sentiero CAI 257 curvi a sinistra continuando a scendere lo lasciamo, andiamo dritto in piano senza sentiero nella boscaglia, direzione nord) - Quota 1051 (In pochi minuti siamo sul punto alto quotato 1051 metri da IGM Emilia Romagna o 1050,6 metri da CTR Emilia Romagna. Dietro un albero troviamo un piccolo cippo di sasso, tralasciamo il crinale alberato più evidente che perde quota con direzione NO, si notano sbiaditi segni, noi invece dal piccolo cippo dobbiamo andare a destra per intraprendere il crinale NE, in questo frangente è poco intuitivo e appare come un ripida discesa nel pendio boscoso, non ci sono punti di riferimento) - Quota 1006 (Calando ripidamente con direzione NE giungiamo a una sella boschiva, l’immediata salita ci fa guadagnare un aguzzo promontorio dove troviamo un secondo cippo di sasso oltre il quale sembra non si possa avanzare. Ora dobbiamo cambiare direzione passando da NE a N, quindi dal cippo andiamo a sinistra scendendo il ripidissimo pendio boschivo con molta attenzione e facendo presa sugli arbusti, questa parte è molto delicata ed è assolutamente da evitare con terreno bagnato, si procede a vista) - Bivio q.771 (Forse per il nostro senso di marcia possiamo non notarlo, ma a sinistra all’indietro inizia un buon sentiero a mezzacosta destinato a terminare al raggiungimento del fosso Scalelle, continuiamo a tenere il crinale boschivo in discesa) - Sella q.763 (Per CTR Emilia Romagna 762,5 metri. Dopo pochi metri dal bivio precedente siamo alla sella boschiva che interrompe la discesa, ora per la prima volta il nostro crinale sale per culminare sul monte Belvedere. Alla sinistra della sella notiamo un evidente sentiero abbandonato, scende a serpentina verso il valloncello del fosso Scalelle dove è collocato l’omonimo rudere) - Monte Belvedere q.792 (La piccola vetta è abbastanza anonima e ricoperta da radi arbusti, si prosegue sul crinale in leggera discesa che subito comincia ad aprirsi) - Balzo q.774 (Quota da GPS. Lasciato il monte Belvedere, in pochi minuti giungiamo su una bella terrazza panoramica, è d’obbligo spostarsi a destra per bypassare il salto che s’interpone davanti a noi) - Punto panoramico q.737 (Quota da mappa IGM Emilia Romagna, per CTR E.R. 734,2 metri. La cresta diventa aerea e caratterizzata da roccette e sedimenti) - Rudere q.698 (Rudere di un minuscolo casotto di sasso) - Balzo q.675 (Siamo nel tratto più difficile della gita. Arriviamo su un terrazzo roccioso e panoramico, sotto di noi c’è un salto verticale di svariati metri, è d’obbligo traversare a destra per individuare il punto debole dal quale scendere. Dopo pochi metri ci sarebbe già la posizione, ma comporta una disarrampicata di circa 2 metri sul 2° e non è possibile fare buona presa con le mani sulla mediocre roccia marnosa, quindi continuiamo traversare fino individuare il punto ottimale, poi ritorniamo indietro su cengia esposta e potenzialmente pericolosa arrivando sotto il balzo appena bypassato. Anche il proseguo in discesa sulla cresta è molto delicato, comporta alcuni passaggi di 1°/1°+) - Sella q.576 (Quota da GPS. Le difficoltà della cresta sono terminate, ora seguiamo il crinale arrivando a una selletta. Alla nostra sinistra scende il sentiero abbandonato per il rudere di ca’ Scalelle, è evidente ma per il nostro senso di marcia può passare inosservato, rimaniamo sul crinale salendo al punto alto quotato 588 metri da IGM Emilia Romagna che in breve si copre di vegetazione) - Deviazione q.560 (Camminiamo sul crinale semi pianeggiante coperto dalla vegetazione fino arrivare a un piccolo punto aperto, abbiamo fatto un omino di sassi. Lasciamo il crinale per individuare l’imbocco del sentierino abbandonato che scende a destra e s’inoltra nel fitto bosco) - Fosso di Scopeto q.472 (Se la parte iniziale del sentierino che scendeva dal crinale era discretamente evidente, la parte finale è incerta, in ogni modo il passaggio nel fitto bosco è sempre agevole e scendendo con direzione est arriviamo d’obbligo nel fondo valle percorso dal fosso di Scopeto. Risaliamo e individuiamo dalla parte opposta l’antico sentierino parallelo al corso d’acqua, a destra conduce ai ruderi delle case di Scopeto e Rinsereno, noi lo teniamo a sinistra) - Frana q.461 (L’originario sentierino s’interrompe a causa della frana di Poggio Baldi del 2010, sotto di noi possiamo notare i lavori di consolidamento del Bidente di Corniolo e il laghetto che si è formato. Con molta attenzione possiamo risalire a destra il ripido pendio di terra che precipita nel corso d’acqua, sconsigliato, quindi torniamo indietro di poche decine di metri e risaliamo su traccia nel bosco per bypassare dall’alto la frana, successivamente ritroviamo il sentiero dalla parte opposta) – Bivio q.450 (A sinistra all’indietro un sentiero scende al fiume Bidente, andiamo dritto) - Trapoggio q.465 (Ripercorriamo la carrozzabile fino all’auto) – Ca’ San Biagio q.475 – Ca’ La Motta q.481 - Arrivo q.491
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NOTE: |
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LUNGHEZZA: 12,8 km DIFFICOLTA: F- |
DISLIVELLO TOTALE: 930 m QUOTA MASSIMA: 1099 m |
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Sentieri L’itinerario si svolge per tracce e crinali selvaggi, solo per escursionisti molto esperti e dotati di GPS. Cà Valtosse - Innesto sulla Forestale q.814: Marcata traccia nel fitto bosco che a tratti scompare, segni e punti di riferimento sono assenti, indispensabile il GPS. Crinale dalla Deviazione q.1041 (CAI 257) al monte Belvedere: Crinale boscoso privo di ogni indicazione e punti di riferimento (Utile il GPS), da fare con attenzione e terreno asciutto la ripidissima discesa dal promontorio di Quota 1006 (Piccolo cippo di sasso sulla vetta) Cresta NE del monte Belvedere: Oltrepassato il monte Belvedere, il crinale boscoso lascia posto a una cresta di rocce e marne con alcuni tratti delicati. Da prestare attenzione al superamento del Balzo q.675 (esposto e insuperabile), è giocoforza andare a destra per individuare il punto debole di discesa: un primo punto lo abbiamo dopo pochi metri, comporta una disarrampicata di 2° ma non si riesce a fare presa sulle rocce marnose (in salita il problema sarebbe fattibile), quindi prolunghiamo il traverso fino individuare un punto ottimale, poi dobbiamo riportarci sotto il balzo appena bypassato percorrendo una cengia esposta e potenzialmente pericolosa. Giunti sotto il balzo riprendiamo la discesa sulla cresta aerea con qualche passaggio delicato di 1° reso complicato dalla inaffidabilità del terreno. Consiglio all’escursionista esperto ma privo di capacità alpinistiche di fare la gita in senso contrario al nostro, in modo di fare questa cresta in salita e non in discesa dimezzando la difficoltà. Ritorno a Trapoggio passando dal fosso di Scopeto: esile
sentierino abbandonato nel fitto bosco (Utile il GPS) |
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Rifugi-Bivacchi Una stanza sempre aperta è stata ottenuta dal restauro di San Paolo in Alpe, all’interno solo tavolo con sedie, in ottime condizioni. |
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Fonti Assenti |
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore): |
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Partenza |
0,00 |
Chiesa
di S. Agostino |
2,11 |
Balzo
q.774 |
3,35 |
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Ca’
La Motta |
0,02 |
Incrocio
q.1024 |
2,13 |
Punto
panoramico q.737 |
3,41 |
|
Ca’
San Biagio |
0,06 |
San
Paolo in Alpe |
2,15 |
Rudere
q.698 |
3,47 |
|
Trapoggio
|
0,10 |
Incrocio q.1024 |
/ |
Balzo
q.675 |
3,50 |
|
Bivio q.485 |
0,12 |
Bivio
q.1085 |
/ |
Sella
q.576 |
4,15 |
|
Bivio q.565 |
0,22 |
Poggio
Squilla |
/ |
Deviazione
q.560 |
4,23 |
|
Valtosse |
0,25 |
Ronco
dei Preti |
/ |
Fosso di Scopeto |
4,33 |
|
Bivio q.670 |
0,38 |
Bivio q.1080 |
2,40 |
Frana |
4,38 |
|
Forestale q.814 |
1,05 |
Deviazione
q.1041 |
2,45 |
Bivio
q.450 |
4,48 |
|
Bivio
q.1080 |
1,45 |
Quota 1051 |
2,47 |
Trapoggio |
4,53 |
|
Ronco
dei Preti |
/ |
Quota 1006 |
2,53 |
Ca’ San Biagio |
/ |
|
Poggio Squilla |
/ |
Bivio
q.771 |
3,28 |
Ca’ La Motta |
/ |
|
Bivio q.1085 |
1,57 |
Sella
q.763 |
3,29 |
Arrivo |
5,03 |
|
Incrocio q.1024 |
2,09 |
Monte
Belvedere |
3,33 |
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Partenza q.491 (Dalla stradina comunale Berleta-Biserno, iniziamo prendendo la carrozzabile che scende a destra chiusa da sbarra, indicazioni assenti) |
Partenza q.491 (Dalla stradina comunale Berleta-Biserno, iniziamo prendendo la carrozzabile che scende a destra chiusa da sbarra, indicazioni assenti) |
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Ca’ La Motta |
Ca’ San Biagio |
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Tra casa San Biagio e Trapoggio |
Trapoggio |
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Trapoggio: Alla vecchia casa forse a uso vacanze termina la carrozzabile, pochi metri prima di arrivarci intraprendiamo … |
… a sinistra la carrareccia abbandonata chiusa da una cancellata di legno e priva di indicazioni. |
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Superato il Bivio q.485 stiamo dritto a destra con la carrareccia erbosa in falsopiano contornando la radura … |
… poi successivamente entrando nel bosco il percorso diventa evidente e cominciamo ad alzarci. |
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Bivio q.565 (Usciamo dal sottobosco e il percorso diventa labile, dobbiamo curvare a gomito a sinistra contornando una minuscola radura, poi entrando nel bosco lo ritroviamo. In questo punto curva a gomito a destra e riprende ad alzarsi su ampio sentiero, proprio su questo secondo tornante c’è allo stato attuale una vecchia cisterna di plastica sotto la quale proviene il sentiero infrascato dal Bivio q.485) |
Cà Valtosse |
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La stalla a ca’ Valtosse |
Cà Valtosse q.574 (Dobbiamo andare dritto e oltrepassare la casa mantenendo la direzione sud, poi entrando immediatamente nel sottobosco troviamo l’esile sentierino abbandonato) |
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Sentiero abbandonato |
Bivio q.670 (Il bivio potrebbe passare inosservato, allo stato attuale abbiamo fatto un omino di sassi ai piedi di un albero. Il sentiero più evidente curva a sinistra in ripida salita e direzionandosi verso il Poggio Collina – direzione E - s’innesterebbe ugualmente sulla pista forestale Biserno-San Paolo in Alpe, noi andiamo a destra – direzione N - in lieve salita su marcata traccia/sentierino) |
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Marcata traccia |
Marcata traccia |
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Marcata traccia |
Forestale q.814 (Usciamo dal fitto bosco e ci innestiamo sulla pista forestale, la seguiamo a destra verso San Paolo in Alpe) |
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Verso San Paolo in Alpe |
Verso San Paolo in Alpe |
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Verso San Paolo in Alpe |
Grande cippo dell’IGM |
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Il punto alto quotato 1099 metri dalla mappa IGM |
Bivio q.1080 (La ripida salita contraddistinta da diversi tornanti della forestale è finita e ora si procede in falsopiano. Appena passato un grande cippo dell’IGM, notiamo a sinistra una traccia che ci può fare conquistare in pochi minuti il punto alto quotato 1099 metri dalla mappa IGM, continuando sulla forestale c’è subito il bivio con cartelli: a destra scende il sentiero CAI 257 per Corniolo che prenderemo al ritorno) |
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Un casotto con antenna e pannelli solari |
Bivio q.1085 (A destra scende il sentiero CAI 283 per Fiumari, stiamo sulla forestale) |
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Incrocio q.1024 (San Paolo in Alpe è davanti a noi, a sinistra scende la mulattiera CAI 233 per Ridracoli, andiamo a destra oltre la recinzione) |
Sul tratturo CAI 255 nei verdi pascoli verso la chiesetta di Sant’Agostino che rimane celata dalla macchia boschiva |
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Chiesa di S. Agostino (Rudere della piccola chiesa nascosta dagli alberi, resiste ancora il campanile a vela) |
Dopo la visita alla chiesa di S. Agostino torniamo indietro |
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San Paolo in Alpe |
Una stanza sempre aperta è stata ottenuta dal restauro di San Paolo in Alpe, all’interno solo tavolo con sedie |
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San Paolo in Alpe |
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Quota 1051 (Dietro un albero troviamo un piccolo cippo di sasso, tralasciamo il crinale alberato più evidente perde quota con direzione NO, si notano sbiaditi segni, noi invece dal piccolo cippo dobbiamo andare a destra per intraprendere il crinale NE) |
Discesa dal cippo di quota 1051 metri |
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Calando ripidamente con direzione NE giungiamo a una sella boschiva, l’immediata salita ci fa guadagnare l’aguzzo promontorio di quota 1006 metri |
Quota 1006: Aguzzo promontorio dove troviamo un secondo cippo di sasso oltre il quale sembra non si possa avanzare. Ora dobbiamo cambiare direzione passando da NE a N, quindi dal cippo andiamo a sinistra …. |
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… scendendo il ripidissimo pendio boschivo con molta attenzione e facendo presa sugli arbusti, questa parte è molto delicata ed è assolutamente da evitare con terreno bagnato, si procede a vista. |
Il crinale boschivo verso il monte Belvedere |
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Monte Belvedere q.792 (La piccola vetta è abbastanza anonima e ricoperta da radi arbusti) |
Balzo q.774 (Lasciato il monte Belvedere, in pochi minuti giungiamo su una bella terrazza panoramica, è d’obbligo spostarsi a destra per bypassare il salto che s’interpone davanti a noi) |
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La grande parete franata di Poggio Baldi del 2010 |
Zoomata nel fondovalle al rudere di casa Scalelle |
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Punto panoramico q.737 (La cresta diventa aerea e caratterizzata da roccette e sedimenti) |
Punto panoramico q.737 (La cresta diventa aerea e caratterizzata da roccette e sedimenti) |
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Scendiamo la cresta NE del monte Belvedere |
Rudere q.698 (Rudere di un minuscolo casotto di sasso) |
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Balzo q.675: Siamo nel tratto più difficile della gita. Arriviamo su un terrazzo roccioso e panoramico, sotto di noi c’è un salto verticale di svariati metri …. |
… è d’obbligo traversare a destra per individuare il punto debole dal quale scendere. |
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Ritorniamo indietro su cengia esposta e potenzialmente pericolosa arrivando sotto il balzo appena bypassato |
Ritorniamo indietro su cengia esposta e potenzialmente pericolosa arrivando sotto il balzo appena bypassato. |
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Retrospettiva del Balzo q.675 |
Retrospettiva del Balzo q.675 |
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Anche il proseguo in discesa sulla cresta è molto delicato, comporta alcuni passaggi di 1° |
In fondo la cresta si addolcisce |
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Sella q.576 (Le difficoltà della cresta sono terminate, ora seguiamo il crinale arrivando a una selletta. Alla nostra sinistra scende il sentiero abbandonato per il rudere di ca’ Scalelle, è evidente ma per il nostro senso di marcia può passare inosservato, rimaniamo sul crinale salendo al punto alto quotato 588 metri da IGM Emilia Romagna che in breve si copre di vegetazione) |
Deviazione q.560 (Camminiamo sul crinale semi pianeggiante coperto dalla vegetazione fino arrivare a un piccolo punto aperto, abbiamo fatto un omino di sassi. Lasciamo il crinale per individuare l’imbocco del sentierino abbandonato che scende a destra e s’inoltra nel fitto bosco) |
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Il sentierino abbandonato che scende al fosso di Scopeto |
Fosso di Scopeto |
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Frana q.461 (L’originario sentierino s’interrompe a causa della frana di Poggio Baldi del 2010) |
Bypassiamo dall’alto la frana |
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Il fiume Bidente di Corniolo presso il lago di Poggio Baldi |
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Bivio q.450 (A sinistra all’indietro un sentiero scende al fiume Bidente, andiamo dritto) |
Arrivo a Trapoggio |


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