lunedì 22 ottobre 2018

Sentiero alpinistico Costanzi (EEA)

Logico ritorno al passo del Grostè nelle dolomiti settentrionale del Brenta dopo avere percorso il giorno prima il sentiero alpinistico delle Palete con pernottamento al bivacco Costanzi, itinerario molto lungo e faticoso in quota con tratti ferrati discontinui, solo per escursionisti esperti e in ottime condizioni fisiche.

DATA: 29 luglio 2018

PARTENZA: Bivacco Costanzi q.2365 (vedi sentiero alpinistico delle Palete)





Stralcio della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/

ITINERARIO: Bivacco Costanzi q.2365 (Dal bivacco prendiamo il sentiero CAI 365 per il passo di Prà Castron)   –    Bivio q.2398 (Cartelli e innesto sul CAI 329: a destra scende per la fonte dei Tartari e la malga Scale, noi lo teniamo a sinistra in salita per il passo di Prà Castron)      Passo di Pra’ Castron q.2502 (Larga sella con cartelli: a sinistra il CAI 336 aggira il versante orientale del Sasso Rosso, dalla parte opposta scende il CAI 310 per la val Madris, noi iniziamo percorrendo il CAI 336 a destra o sentiero alpinistico Costanzi su larga dorsale per la cima Benon, direzione sud)     Cima Benon q.2684 (Il CAI 336 bypassa la cima mantenendosi a mezzacosta sul lato occidentale)     Schiena dell’Asen q.2632 (Appena aggirato il versante occidentale della cima Benon, raggiungiamo il crinalino della Schiena dell’Asen, ritengo che siamo nella parte più pericolosa dell’intera via. Si sviluppa pressoché pianeggiante, ma nella seconda parte è talmente affilato che offre passaggio solo a una persona, su entrambi i versanti precipita letteralmente nel vuoto ed è inutile sottolineare le conseguenze fatali dovute ad un eventuale caduta. Lungo il crinale sono presenti sporadici fittoni utili solo se si dispone di una corda)      Ferrata q.2648 (Al termine del crinalino della Schiena dell’Asen, una targa ci segnala l’inizio del percorso attrezzato poco sotto Cima Tuenna. Si percorre un piccolo tratto su cengia e iniziano i cavi d’acciaio che ci fanno risalire pochi metri e poi terminano. Ora si scende il ripido pendio erboso ma gradinato puntando a un crinalino sotto di noi)     Bocchetta del Vento q.2582 (Lasciato un secondo tratto attrezzato si perviene alla stretta forcella, se alla nostra sinistra scende un ripido canalone, a destra degrada nella valle del Vento dove possono esserci residui nevosi. Risaliamo il crinale dalla parte opposta e ritroviamo dei cavi d’acciaio che ci conducono a un traverso attrezzato sopra un piccolo canalino)   –    Cima del Vento q.2761 (Il sentiero alpinistico Costanzi aggira la cima percorrendo sottili cenge erbose attrezzate nel suo versante orientale)     Madonna q.2700 (La cengia erbosa che aggira la Cima del Vento termina arrivati in prossimità di un crinalino secondario, poco sopra di noi in una fenditura rocciosa è posta la piccola statua della Madonna che può passare inosservata. I cavi d’acciaio scendono dalla parte opposta e terminano conducendoci a un ripido canalino terroso ma scalinato che scendiamo con attenzione)     Sella q.2698 (Larga sella che separa la Cima del Vento dalla Cima delle Livezze, sia a destra che a sinistra degradano dei valloni detritici. La traccia ora risale l’aereo crinale nord/est della Cima delle Livezze)     Cima delle Livezze q.2780 (Risalito il crinale, aggiriamo il punto alto poco sopra di noi su sentiero detritico pianeggiante che in breve finisce, ora iniziano i cavi d’acciaio che ci aiutano nella ripida discesa alla bocchetta delle Livezze)       Bocchetta delle Livezze q.2720 (Angusta forcella, si risale ripidamente dalla parte opposta grazie a una serie di pioli di metallo)      Bocchetta q.2731 (I cavi metallici risalgono dalla parte opposta)       Cima Rocca q.2831 (Indicazioni assenti)      Cima Paradiso q.2838 (Dalla cima priva d’indicazioni ci appare per la prima volta la vista del bivacco Bonvecchio, in linea d’area non sembra distante, ma ci occorrono ancora diverse manovre nella discesa attrezzata per raggiungerlo)      Bivacco Bonvecchio q.2780 (Dal bivacco si risalgono gli sfasciumi fino a raggiungere in breve il punto alto quotato 2826 m dove notiamo un basamento di sasso, quindi si continua su crinale)     Bivio q.2846 (Biforcazione del sentiero CAI: il CAI 336 aggira a mezzacosta il versante nord/ovest di Cima Sassara, noi risaliamo l’aereo crinale di sfasciumi sempre evidenziato dalla segnatura CAI, per raggiungere la grande e ben visibile croce di vetta)      Cima Sassara q.2894 (Dalla grande croce di vetta il tracciato su sfasciumi scende a sinistra, versante opposto al CAI 336, per andare aggirare pochi metri sotto la cima e riportarsi verso il CAI 336 percorrendo il suo crinale nord/ovest privo di difficoltà)        Bivio q.2858 (Scesi dal crinale nord/ovest di Cima Sassara, in breve ci reinnestiamo sul CAI 336 che aveva bypassato la vetta stando a mezzacosta, quindi riprendiamo il percorso che ora si sviluppa su cengia di sfasciumi con direzione sud in lieve discesa)      Bocchetta q.2835 (Stretta forcella che separa Cima Sassara dal Sasso Alto, la ferrata riprende in salita dalla parte opposta)     Sasso Alto q.2897 (Il sentiero alpinistico Costanzi aggira la cima stando sul versante occidentale, su cengia, poi comincia a perdere quota percorrendo un aerea cresta con direzione sud sempre aiutati dal cavo d’acciaio)        Scala q.2817 (Scesi da una lunga scala di metallo termina di fatto la ferrata, il sentiero alpinistico Costanzi continua perdere quota scendendo l’ampio pendio ghiaioso che ci conduce alla sottostante e ben visibile sella di Val Gelada)        Passo di Val Gelada q.2686 (Ampia sella detritica e bivio: a sinistra il CAI 380 scende nella Val Gelada, noi andiamo dritto con il CAI 336 che risalendo ci porta a percorrere una cengia, in seguito un breve tratto attrezzato si affronta con facilità, direzione sud/est)     Bocchetta dei Tre Sassi q.2614 (La sella è caratterizzata dalla presenza di tre macigni che le conferiscono il toponimo. Bivio e cartelli: a sinistra nel versante opposto il CAI 334 scende nella Val delle Giare, noi stiamo con il CAI 334/CAI 336 a destra che scende nella Val Gelada e alla malga Mondifrà, direzione ovest)       Bivio q.2566 (Siamo appena scesi dalla bocchetta dei Tre Sassi e alla nostra sinistra notiamo una traccia non segnata che potrebbe agevolarci mantenendosi in quota per aggirare l’enorme conca detritica ai piedi delle pareti rocciose, le indicazioni sono assenti quindi proseguiamo la discesa nella vallata con il CAI 334)     Bivio q.2473 (Siamo poco sopra la conca detritica, dalla parte opposta della conca ora si può notare la traccia che si manteneva ai piedi delle pareti rocciose che ci avrebbe agevolato perché non perdeva quota. Il CAI 334 continua a scendere nella vallata verso malga Mondifrà, noi andiamo a sinistra con il CAI 336 che inizia a salire trasversalmente il pendio ghiaioso, direzione sud-sud/est)      Bivio q.2530 (La traccia che tagliava mantenendosi in quota tra la conca detritica e le pareti rocciose, in questo punto si ricollega al nostro CAI 336)      Dorsale q.2536 (Al termine della risalita siamo sulla dorsale che collega la Cima della Vagliana alla Cima della Vaglianella, il CAI 336 ora cambia direzione e scende a mezzacosta per sentiero ghiaioso portandosi di fatto sotto il versante occidentale della Cima della Vagliana, direzione sud)      Orti della Regina q.2522 (Al termine della lunga cengia che si sviluppa nell’anfiteatro ghiaioso del versante occidentale della Cima della Vagliana, arriviamo al bivio in località Orti della Regina, cartelli: a sinistra c’è il CAI 390 che conduce alla ferrata Vidi, stiamo sul CAI 336 che in breve cambia direzione e percorre un aerea cengia in vista del rifugio Graffer)      Presa d’acqua q.2306      Bivio q.2266 (A destra i cartelli indicano il sentiero per la malga Vagliana, andiamo dritto e dopo pochi metri ci innestiamo sulla carrozzabile di servizio agli impianti, il rifugio Graffer è appena sopra di noi)      Rifugio Graffer q.2261 (Sosta d’obbligo dopo la lunga traversata, ora riprendiamo la carrozzabile in discesa, poi a vista la lasciamo stando nella pista da sci paralleli alla funivia in vista della stazione intermedia)   –   Funivia intermedia q.2085 (Di fianco c’è anche il rifugio/ristoro Boch).

 
DISLIVELLO TOTALE IN SALITA: 1180 m
DISLIVELLO TOTALE IN DISCESA: 1460 m
QUOTA MASSIMA: Cima Sassara q.2894
LUNGHEZZA: 13,6 km
DIFFICOLTA: EEA


NOTE:







Sentieri



- Itinerario d’alta quota lungo, faticoso e solitario, consiglio di partire all’alba dal bivacco Costanzi dove abbiamo pernottato, per compiere la lunga traversata in tranquillità in modo di arrivare alla stazione della funivia intermedia in tempo.

- Il sentiero alpinistico Costanzi si svolge attraverso creste, canalini e cenge attrezzate in maniera discontinua, tecnicamente non è difficile, ma la lunghezza, la quota e alcuni passaggi in esposizione ne fanno una via sicuramente non banale e riservata a escursionisti in ottima forma fisica. Portare buona scorta d’acqua e valutare attentamente le condizioni meteo.

- Il tratto più pericoloso ritengo che sia l’attraversamento della Schiena dell’Asen, il crinalino è talmente affilato che permette il passaggio di una persona alla volta, è richiesta completa assenza di vertigini e terreno asciutto, su entrambi i versanti precipita per alcune centinaia di metri e una scivolata sarebbe sicuramente fatale. Alcuni sporadici fittoni possono essere utili solo se si dispone di una corda.




Rifugi-Bivacchi

- Bivacco Costanzi q.2365 (circa 30 minuti dal passo di Prà Castron sotto il versante occidentale del Sasso Rosso): struttura a casetta di legno in ottime condizioni, all’interno 10/12 posti letto (due letti a castello da tre posti con ulteriori posti nel soppalco), panche, tavolo, coperte e alcuni suppellettili nelle mensole, no stufa o camino.

- Bivacco Bonvecchio q.2780 (Bivacco in lamiera con sei posti letto, all’interno è molto spazioso e completamente rivestito di legno, in ottime condizioni)




Fonti

- Fonte a 7/8 minuti dal bivacco Costanzi: uscendo dalla porta ignoriamo il sentiero CAI 336/A o Sentiero G. Albasini che risale trasversalmente alla selletta di Nana, percorriamo la buona traccia a sinistra in falsopiano o leggera discesa che in breve conduce alla copiosa fonte.
- Possibile acqua di fusione dei residui nevosi in prossimità del bivacco Bonvecchio

 

TEMPI RILEVATI:
Tempo
      Totale
      (ore)
TEMPI RILEVATI:
Tempo
Totale (ore)
Bivacco Costanzi
0,00
Cima Sassara
4,00
Bivio q.2398
0,07
Bivio q.2858
4,05
Passo di Pra’ Castron
0,25
Bocchetta q.2835
4,11
Cima Benon
/
Sasso Alto
/
Schiena dell’Asen
0,55
Scala q.2817
4,30
Ferrata q.2648
1,05
Passo di Val Gelada
4,42
Bocchetta del Vento
1,35
Bocchetta dei Tre Sassi
5,12
Cima del Vento
/
Bivio q.2566
5,17
Madonna
2,00
Bivio q.2473
5,23
Sella q.2698
2,20
Bivio q.2530
5,35
Cima delle Livezze
/
Dorsale q.2536
5,38
Bocchetta delle Livezze
2,35
Orti della Regina
6,10
Bocchetta q.2731
2,45
Presa d’acqua q.2306
6,50
Cima Rocca
/
Bivio q.2266
7,00
Cima Paradiso
3,15
Rifugio Graffer
7,06
Bivacco Bonvecchio
3,40
Funivia intermedia
7,25
Bivio q.2846
3,52





Bivacco Costanzi q.2365
Il passo di Prà Castron visto dal bivacco Costanzi appena prima che inizi l’alba
Al passo di Pra’ Castron q.2502, alle mie spalle il Sasso Rosso
Passo di Pra’ Castron q.2502 (Iniziamo percorrendo il CAI 336 a destra o sentiero alpinistico Costanzi su larga dorsale per la cima Benon, direzione sud)
Il CAI 336 bypassa la cima Benon mantenendosi a mezzacosta sul lato occidentale
L’inizio della Schiena dell’Asen q.2632

Schiena dell’Asen
Schiena dell’Asen
Schiena dell’Asen

Ferrata q.2648 (Al termine del crinalino della Schiena dell’Asen, una targa ci segnala l’inizio del percorso attrezzato poco sotto Cima Tuenna)
Ferrata q.2648 (Si percorre un piccolo tratto su cengia e iniziano i cavi d’acciaio che ci fanno risalire pochi metri e poi terminano)
Ora si scende il ripido pendio erboso ma gradinato puntando a un crinalino sotto di noi
In prossimità di giungere alla bocchetta del Vento 

Bocchetta del Vento q.2582
Sul sentiero alpinistico Costanzi appena risaliti dalla bocchetta del Vento
Risaliamo il crinale dalla parte opposta e ritroviamo dei cavi d’acciaio che ci conducono a un traverso attrezzato sopra un piccolo canalino
Traverso attrezzato sopra un piccolo canalino
Il sentiero alpinistico Costanzi aggira la cima del Vento percorrendo sottili cenge erbose attrezzate nel suo versante orientale

Madonna q.2700 (La cengia erbosa che aggira la Cima del Vento termina arrivati in prossimità di un crinalino secondario, poco sopra di noi in una fenditura rocciosa è posta la piccola statua della Madonna che può passare inosservata)
Madonna q.2700 (La cengia erbosa che aggira la Cima del Vento termina arrivati in prossimità di un crinalino secondario, poco sopra di noi in una fenditura rocciosa è posta la piccola statua della Madonna che può passare inosservata)
I cavi d’acciaio scendono dalla parte opposta
I cavi d’acciaio scendono dalla parte opposta
La val Pestacavre sotto di noi
Sella q.2698 (Larga sella che separa la Cima del Vento dalla Cima delle Livezze, sia a destra che a sinistra degradano dei valloni detritici. La traccia ora risale l’aereo crinale nord/est della Cima delle Livezze)

Panorama dalla Sella q.2698: la valle del Vento degrada alla nostra destra


Cima delle Livezze q.2780 (Risalito il crinale, aggiriamo il punto alto poco sopra di noi su sentiero detritico pianeggiante)
Bocchetta delle Livezze q.2720 (Angusta forcella, si risale ripidamente dalla parte opposta grazie a una serie di pioli di metallo)
Bocchetta delle Livezze q.2720 (Angusta forcella, si risale ripidamente dalla parte opposta grazie a una serie di pioli di metallo)   

Cima Paradiso q.2838 (Dalla cima priva d’indicazioni ci appare per la prima volta la vista del bivacco Bonvecchio, in linea d’area non sembra distante, ma ci occorrono ancora diverse manovre nella discesa attrezzata per raggiungerlo)
Cima Paradiso q.2838 (Zoomata sul bivacco Bonvecchio)
Dalla cima Paradiso ci occorrono ancora diverse manovre nella discesa attrezzata per raggiunge il bivacco
Dalla cima Paradiso ci occorrono ancora diverse manovre nella discesa attrezzata per raggiunge il bivacco
L’appariscente dente roccioso poco sotto il bivacco Bonvecchio

Bivacco Bonvecchio q.2780
Interno del bivacco Bonvecchio
Bivacco Bonvecchio q.2780 (Dal bivacco si risalgono gli sfasciumi fino a raggiungere in breve il punto alto quotato 2826 m)  
Dal Bivio q.2846 risaliamo l’aereo crinale di sfasciumi sempre evidenziato dalla segnatura CAI, per raggiungere la grande e ben visibile croce di vetta di cima Sassara
Dal Bivio q.2846 risaliamo l’aereo crinale di sfasciumi sempre evidenziato dalla segnatura CAI, per raggiungere la grande e ben visibile croce di vetta di cima Sassara a q.2894

Cima Sassara q.2894
Cima Sassara
Cima Sassara q.2894 (Dalla grande croce di vetta il tracciato su sfasciumi scende a sinistra, versante opposto al CAI 336, per andare aggirare pochi metri sotto la cima e riportarsi verso il CAI 336 percorrendo il suo crinale nord/ovest privo di difficoltà)
Bivio q.2858 (Scesi dal crinale nord/ovest di Cima Sassara, in breve ci reinnestiamo sul CAI 336 che aveva bypassato la vetta stando a mezzacosta, quindi riprendiamo il percorso che ora si sviluppa su cengia di sfasciumi con direzione sud in lieve discesa)

Bocchetta q.2835 (Stretta forcella che separa Cima Sassara dal Sasso Alto, la ferrata riprende in salita dalla parte opposta)
Cima Sassara dietro di noi
Sasso Alto q.2897: Il sentiero alpinistico Costanzi aggira la cima stando sul versante occidentale, su cengia….

…poi comincia a perdere quota percorrendo un aerea cresta con direzione sud sempre aiutati dal cavo d’acciaio 
…poi comincia a perdere quota percorrendo un aerea cresta con direzione sud sempre aiutati dal cavo d’acciaio 
Scala q.2817 (Scesi da una lunga scala di metallo termina di fatto la ferrata)
Il sentiero alpinistico Costanzi continua perdere quota scendendo l’ampio pendio ghiaioso che ci conduce alla sottostante e ben visibile sella di Val Gelada
Il sentiero alpinistico Costanzi continua perdere quota scendendo l’ampio pendio ghiaioso che ci conduce alla sottostante e ben visibile sella di Val Gelada

Arrivo alla bocchetta dei Tre Sassi
Targa alla bocchetta dei Tre Sassi q.2614
Bocchetta dei Tre Sassi q.2614
Dalla bocchetta dei Tre Sassi stiamo con il CAI 334/CAI 336 a destra che scende nella Val Gelada e alla malga Mondifrà, direzione ovest  
La finestra della Vagliana sopra di noi

Alle nostre spalle il percorso appena fatto
Alla Dorsale q.2536 il CAI 336 cambia direzione e scende a mezzacosta per sentiero ghiaioso portandosi di fatto sotto il versante occidentale della Cima della Vagliana
Il CAI 336 scende a mezzacosta per sentiero ghiaioso portandosi di fatto sotto il versante occidentale della Cima della Vagliana
Orti della Regina q.2522 (Al termine della lunga cengia che si sviluppa nell’anfiteatro ghiaioso del versante occidentale della Cima della Vagliana, arriviamo al bivio in località Orti della Regina)
Orti della Regina q.2522 (La targa della ferrata Vidi) 

Orti della Regina q.2522 (Il rifugio Graffer sotto di noi è ancora lontano)
Sul CAI 336 che dagli Orti della Regina scende al rifugio Graffer
Arrivo al rifugio Graffer
Rifugio Graffer q.2261
Nella pista da sci paralleli alla funivia in vista della stazione intermedia