DATA: 4 agosto 2019
PARTENZA: Dal rifugio Volpi al Mulaz q.2571 (Gruppo
dolomitico delle Pale di San Martino).
Stralcio
della mappa interattiva Kompass dal sito http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/
ITINERARIO: Rifugio
Volpi al Mulaz q.2571 (Ignoriamo le indicazioni che ci portano a salire al
monte Mulaz e al passo del Mulaz dove è ben visibile la teleferica, iniziamo
con il CAI 703 che perde quota fino alla conca sotto il rifugio, poi comincia a
risalire il ripido pendio con direzione sud passando
di fatto poco sotto il passo del Mulaz) – Forcella Margherita q.2655
(Attraversiamo la piccola forcella, dalla parte opposta il CAI 703 continua a
sinistra a mezzacosta sotto il versante occidentale della Cima del Focobon,
aggirando la testata alta del vallone che precipita verso il Campigol della
Vezzana, possibili lingue di neve pianeggianti si superano senza difficoltà) – Passo
delle Farangole q.2814 (Sui 2760 m circa incontriamo il tratto attrezzato
che ci accompagna fino al passo, composto da delle staffe in grande esposizione
che risalgono pochi metri, seguiti da cavi d’acciaio
utili come corrimano. Dall’angusto passo scendiamo il canalone nel versante
opposto ancora attrezzato, attenzione alle scariche di sassi) – Bivio
q.2765 (Appena terminato il tratto attrezzato usciamo dal canalone che
scendeva dal passo delle Farangole e c’è il bivio,
attenzione ai segni: a sinistra inizia il CAI 755 che conduce alla cengia della
Banca delle Fede, teniamo il CAI 703 a destra su
traccia nella ghiaia in discesa che costeggia la parete rocciosa) – Deviazione
q.2728 (Cartelli e segni assenti. Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita
del canalone, abbandoniamo il CAI 703 che procede la
sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie e
sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del
versante orientale del Campanile di Val Grande
guidati da piccoli omini di sasso, direzione sud. In seguito la traccia vira a
destra facendoci entrare in un ampio vallone detritico, lo risaliamo tra
sfasciumi con direzione ovest mantenendoci nella parte alta, lato destro,
opposta al ghiacciaio delle Zirocole ridotto a nevaio) – Sella
q.2960 (Risalito il vallone detritico del ghiacciaio delle Zirocole,
arriviamo sull’ampia sella che separa la cima dei Bureloni,
davanti a noi sulla sinistra, dal maestoso pilastro della cima di Val Grande, alla nostra destra. Ci dirigiamo a sinistra iniziando
ad arrampicare il piccolo costone di sfasciumi con
passaggi di 1° non banali causa il terreno franoso, facendo attenzione sia
all’esposizione alla nostra sinistra verso il ghiacciaio delle Zirocole, sia a
destra sull’angusto e ripidissimo canale detritico appena sotto di noi,
segni assenti) – Passo
dei Bureloni q.3015 (Arriviamo
sull’ampia depressione della cresta che separa Le Zirocole alla nostra sinistra
e raggiungibile su aereo percorso, dalla cima dei Bureloni alla nostra destra,
dalla parte opposta la parete precipita sul ghiacciaio di Val Strut,
attenzione. Ci dirigiamo quindi a destra verso la massiccia cima dei Bureloni
arrivando ben presto alla sua base, quindi cominciamo l’ascesa con passaggi di
1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso) – Cima dei Bureloni q.3130 (Percorriamo
la pianeggiante vetta sommitale oltrepassando un anticima fino al punto alto
dove è presente un grande omino di sassi e cartello, torniamo sui nostri passi) – Passo
dei Bureloni q.3015 – Sella q.2960 – Deviazione q.2728 (Ci riportiamo sul CAI
703, lo ripercorriamo faticosamente in salita su ghiaie verso il passo delle
Farangole) – Bivio q.2765 (Siamo ritornati
all’uscita del canalone che scende dal passo delle Farangole, ora iniziamo a
percorrere il CAI 755 che si sviluppa su cengia nei contrafforti
meridionali della Cima del Focobon sopra la Val Grande, segni assenti,
qualche incertezza dopo il primo tratto attrezzato dove il proseguo non è
evidente, perdiamo qualche metro di quota per risalire definitivamente sulla
cengia, in seguito incontriamo ancora dei cavi corrimano in discreta
esposizione) – Banca delle Fede q.2728
(In questo tratto la cengia è particolarmente larga, un cartello di legno
indica il punto, e appena lo abbiamo oltrepassato termina. Si risale la traccia
che obliqua a destra portandoci immediatamente sullo spallone, poi il percorso
cambia direzione curvando a U e scendendo sull’opposto versante, in vista del
solitario e maestoso torrione del Camp dei Campidei,
la parte attrezzata è terminata ma comincia un terreno instabile in forte stato
di erosione, segni sporadici e molto sbiaditi) – Camp dei Campidei q.2575
(La discesa su pendio in stato di erosione ci porta nel pianoro dove sorge il
grande e isolato torrione roccioso del Camp dei Campidei quotato 2668 m, il CAI
755 lo aggira sulla destra per traccia poco evidente, poi comincia a perdere
quota sul verde terreno disseminato di rocce, direzione nord, per continuare a
mezzacosta e falsopiano costeggiando i contrafforti rocciosi della catena Cime
di Campido-Zopel-Lastei di Focobon) – Bivio
q.2000 (Già da tempo il CAI 755 si svolgeva a mezzacosta nel ripido pendio
erboso, in lontananza possiamo vedere la malga Stia. Entrando nel bosco si
scende un tratto ripido attrezzato con cavi d’acciaio e dopo pochi metri c’è il
bivio poco evidente, attenzione ai segni: a sinistra inizia il CAI 770 per la
malga Stia, noi andiamo a destra tenendo il CAI 755 su esilissimo sentiero tra
i pini mughi palesemente poco frequentato) – Torrente Rif q.1480 (La
lunghissima discesa ci fa arrivare al torrente, solo nella parte finale la
segnatura CAI è migliore, dopo il guado risaliamo e c’è subito il bivio) – Bivio
q.1484 (Chiudiamo l’anello iniziato il giorno prima, innesto sul CAI 754,
lo teniamo a destra in discesa paralleli al corso d’acqua) – Presa d’acqua q.1457 – Forestale q.1441 (Innesto sulla pista
forestale, andiamo a destra guadando immediatamente il torrente Rif) – Bivio q.1420 (Bivio della pista
forestale, andiamo a destra entrando in breve nel paese di Gares) – Gares
q.1381 (Parcheggio della parte alta dell’abitato)
NOTE:
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LUNGHEZZA: 10,3 km
DIFFICOLTA: F-
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DISLIVELLO TOTALE
SALITA: 770 m
DISLIVELLO TOTALE
DISCESA: 1900 m
QUOTA MASSIMA: C. Bureloni q.3130
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Sentieri |
- Possibili
lingue di neve sul CAI 703 tra Forcella Margherita e il Passo
delle Farangole.
-
Cavo corrimano e pioli precedono l’immediata salita/discesa dal Passo delle
Farangole (staffe in esposizione per pochi metri nella salita).
- La
via normale alla Cima dei Bureloni è contrassegnata da piccoli omini di sasso
su terreno detritico, evitare di percorrerlo in caso di scarsa visibilità. Il
ghiacciaio delle Zirocole (ora nevaio) non viene mai toccato, tratto infido
risalendo il piccolo costone di sfasciumi dalla Sella q.2960 al passo dei Bureloni (roccia franosa e instabile con passaggi
di 1°).
-
Allo stato attuale la cengia percorsa dal CAI 755 è priva di segnatura,
presenti cavi corrimano a intermittenza fino alla Banca delle Fede.
-
Interminabile il CAI 755 che dalla Banca delle Fede riporta a Gares, il sentiero è palesemente poco frequentato
e la segnatura sporadica, da percorrere solo con buona visibilità.
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Rifugi-Bivacchi |
-
Rifugio Volpi al Mulaz q.2571
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Fonti |
- Fonti al paese di Gares.
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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Rifugio Volpi al Mulaz
|
0,00
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Forcella Margherita
|
0,20
|
Passo delle Farangole
|
0,55
|
Bivio q.2765
|
1,04
|
Deviazione q.2728
|
1,08
|
Sella q.2960
|
/
|
Passo dei Bureloni
|
2,10
|
Cima dei Bureloni
|
2,35
|
Passo dei Bureloni
|
/
|
Sella q.2960
|
/
|
Deviazione q.2728
|
3,50
|
Bivio q.2765
|
3,55
|
Banca delle Fede
|
4,25
|
Camp dei Campidei
|
4,50
|
Bivio q.2000
|
6,15
|
Torrente Rif
|
7,15
|
Bivio q.1484
|
7,16
|
Presa d’acqua
|
/
|
Forestale q.1441
|
/
|
Bivio q.1420
|
/
|
Gares
|
7,25
|
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Deviazione q.2728 (Cartelli e segni
assenti. Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo
il CAI 703 che procede la sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella
sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie
e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del
versante orientale del Campanile di Val Grande)
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Deviazione q.2728 (Dopo pochi minuti avere
lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo il CAI 703 che procede la sua
discesa tra ghiaie inoltrandosi nella sottostante Val Grande, mentre noi
dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede a
mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del
Campanile di Val Grande)
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Deviazione
q.2728 (Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo
il CAI 703 che procede la sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella
sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie
e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del
versante orientale del Campanile di Val Grande)
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La traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede
a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del
Campanile di Val Grande
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Sella q.2960 (Risalito il vallone detritico
del ghiacciaio delle Zirocole, arriviamo sull’ampia sella che separa la cima
dei Bureloni, davanti a noi sulla sinistra, dal maestoso pilastro della cima
di Val Grande, alla nostra destra. Ci dirigiamo a sinistra iniziando ad
arrampicare il piccolo costone di sfasciumi con passaggi di 1° non banali
causa il terreno franoso)
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Dal passo dei Bureloni cominciamo l’ascesa alla
cima dei Bureloni con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge
del pendio senza difficoltà, omini di sasso
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