domenica 29 settembre 2019

Cima Bureloni 2° giorno (da Gares) F-

Partenza dal rifugio Volpi al Mulaz (Dolomiti delle Pale di San Martino, vedi 1°giorno) e ascesa alla Cima Bureloni per la via normale, ritorno al paese di Gares transitando sulla cengia della Banca delle Fede.

DATA: 4 agosto 2019

PARTENZA: Dal rifugio Volpi al Mulaz q.2571 (Gruppo dolomitico delle Pale di San Martino).




Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito  http://www.kompass.de/touren-und-regionen/wanderkarte/

ITINERARIO: Rifugio Volpi al Mulaz q.2571 (Ignoriamo le indicazioni che ci portano a salire al monte Mulaz e al passo del Mulaz dove è ben visibile la teleferica, iniziamo con il CAI 703 che perde quota fino alla conca sotto il rifugio, poi comincia a risalire il ripido pendio con direzione sud passando di fatto poco sotto il passo del Mulaz)      Forcella Margherita q.2655 (Attraversiamo la piccola forcella, dalla parte opposta il CAI 703 continua a sinistra a mezzacosta sotto il versante occidentale della Cima del Focobon, aggirando la testata alta del vallone che precipita verso il Campigol della Vezzana, possibili lingue di neve pianeggianti si superano senza difficoltà)     Passo delle Farangole q.2814 (Sui 2760 m circa incontriamo il tratto attrezzato che ci accompagna fino al passo, composto da delle staffe in grande esposizione che risalgono pochi metri, seguiti da cavi d’acciaio utili come corrimano. Dall’angusto passo scendiamo il canalone nel versante opposto ancora attrezzato, attenzione alle scariche di sassi)      Bivio q.2765 (Appena terminato il tratto attrezzato usciamo dal canalone che scendeva dal passo delle Farangole e c’è il bivio, attenzione ai segni: a sinistra inizia il CAI 755 che conduce alla cengia della Banca delle Fede, teniamo il CAI 703 a destra su traccia nella ghiaia in discesa che costeggia la parete rocciosa)     Deviazione q.2728 (Cartelli e segni assenti. Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo il CAI 703 che procede la sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del Campanile di Val Grande guidati da piccoli omini di sasso, direzione sud. In seguito la traccia vira a destra facendoci entrare in un ampio vallone detritico, lo risaliamo tra sfasciumi con direzione ovest mantenendoci nella parte alta, lato destro, opposta al ghiacciaio delle Zirocole ridotto a nevaio)     Sella q.2960 (Risalito il vallone detritico del ghiacciaio delle Zirocole, arriviamo sull’ampia sella che separa la cima dei Bureloni, davanti a noi sulla sinistra, dal maestoso pilastro della cima di Val Grande, alla nostra destra. Ci dirigiamo a sinistra iniziando ad arrampicare il piccolo costone di sfasciumi con passaggi di 1° non banali causa il terreno franoso, facendo attenzione sia all’esposizione alla nostra sinistra verso il ghiacciaio delle Zirocole, sia a destra sull’angusto e ripidissimo canale detritico appena sotto di noi, segni assenti)      Passo dei Bureloni q.3015 (Arriviamo sull’ampia depressione della cresta che separa Le Zirocole alla nostra sinistra e raggiungibile su aereo percorso, dalla cima dei Bureloni alla nostra destra, dalla parte opposta la parete precipita sul ghiacciaio di Val Strut, attenzione. Ci dirigiamo quindi a destra verso la massiccia cima dei Bureloni arrivando ben presto alla sua base, quindi cominciamo l’ascesa con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso)      Cima dei Bureloni q.3130 (Percorriamo la pianeggiante vetta sommitale oltrepassando un anticima fino al punto alto dove è presente un grande omino di sassi e cartello, torniamo sui nostri passi)      Passo dei Bureloni q.3015   –  Sella q.2960    Deviazione q.2728 (Ci riportiamo sul CAI 703, lo ripercorriamo faticosamente in salita su ghiaie verso il passo delle Farangole)     Bivio q.2765 (Siamo ritornati all’uscita del canalone che scende dal passo delle Farangole, ora iniziamo a percorrere il CAI 755 che si sviluppa su cengia nei contrafforti meridionali della Cima del Focobon sopra la Val Grande, segni assenti, qualche incertezza dopo il primo tratto attrezzato dove il proseguo non è evidente, perdiamo qualche metro di quota per risalire definitivamente sulla cengia, in seguito incontriamo ancora dei cavi corrimano in discreta esposizione)   –   Banca delle Fede q.2728 (In questo tratto la cengia è particolarmente larga, un cartello di legno indica il punto, e appena lo abbiamo oltrepassato termina. Si risale la traccia che obliqua a destra portandoci immediatamente sullo spallone, poi il percorso cambia direzione curvando a U e scendendo sull’opposto versante, in vista del solitario e maestoso torrione del Camp dei Campidei, la parte attrezzata è terminata ma comincia un terreno instabile in forte stato di erosione, segni sporadici e molto sbiaditi)    –   Camp dei Campidei q.2575 (La discesa su pendio in stato di erosione ci porta nel pianoro dove sorge il grande e isolato torrione roccioso del Camp dei Campidei quotato 2668 m, il CAI 755 lo aggira sulla destra per traccia poco evidente, poi comincia a perdere quota sul verde terreno disseminato di rocce, direzione nord, per continuare a mezzacosta e falsopiano costeggiando i contrafforti rocciosi della catena Cime di Campido-Zopel-Lastei di Focobon)       Bivio q.2000 (Già da tempo il CAI 755 si svolgeva a mezzacosta nel ripido pendio erboso, in lontananza possiamo vedere la malga Stia. Entrando nel bosco si scende un tratto ripido attrezzato con cavi d’acciaio e dopo pochi metri c’è il bivio poco evidente, attenzione ai segni: a sinistra inizia il CAI 770 per la malga Stia, noi andiamo a destra tenendo il CAI 755 su esilissimo sentiero tra i pini mughi palesemente poco frequentato)    –    Torrente Rif q.1480 (La lunghissima discesa ci fa arrivare al torrente, solo nella parte finale la segnatura CAI è migliore, dopo il guado risaliamo e c’è subito il bivio)      Bivio q.1484 (Chiudiamo l’anello iniziato il giorno prima, innesto sul CAI 754, lo teniamo a destra in discesa paralleli al corso d’acqua)      Presa d’acqua q.1457      Forestale q.1441 (Innesto sulla pista forestale, andiamo a destra guadando immediatamente il torrente Rif)      Bivio q.1420 (Bivio della pista forestale, andiamo a destra entrando in breve nel paese di Gares)    Gares q.1381 (Parcheggio della parte alta dell’abitato)


NOTE:
LUNGHEZZA: 10,3 km
DIFFICOLTA: F-
DISLIVELLO TOTALE SALITA: 770 m
DISLIVELLO TOTALE DISCESA: 1900 m
QUOTA MASSIMA: C. Bureloni q.3130






 



Sentieri



- Possibili lingue di neve sul CAI 703 tra Forcella Margherita e il Passo delle Farangole.

- Cavo corrimano e pioli precedono l’immediata salita/discesa dal Passo delle Farangole (staffe in esposizione per pochi metri nella salita).

- La via normale alla Cima dei Bureloni è contrassegnata da piccoli omini di sasso su terreno detritico, evitare di percorrerlo in caso di scarsa visibilità. Il ghiacciaio delle Zirocole (ora nevaio) non viene mai toccato, tratto infido risalendo il piccolo costone di sfasciumi dalla Sella q.2960 al passo dei Bureloni (roccia franosa e instabile con passaggi di 1°).

- Allo stato attuale la cengia percorsa dal CAI 755 è priva di segnatura, presenti cavi corrimano a intermittenza fino alla Banca delle Fede.

- Interminabile il CAI 755 che dalla Banca delle Fede riporta a Gares, il sentiero è palesemente poco frequentato e la segnatura sporadica, da percorrere solo con buona visibilità.


Rifugi-Bivacchi
- Rifugio Volpi al Mulaz q.2571

Fonti
- Fonti al paese di Gares.




TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Rifugio Volpi al Mulaz
0,00
Forcella Margherita
0,20
Passo delle Farangole
0,55
Bivio q.2765
1,04
Deviazione q.2728
1,08
Sella q.2960
/
Passo dei Bureloni
2,10
Cima dei Bureloni
2,35
Passo dei Bureloni
/
Sella q.2960
/
Deviazione q.2728
3,50
Bivio q.2765
3,55
Banca delle Fede
4,25
Camp dei Campidei
4,50
Bivio q.2000
6,15
Torrente Rif
7,15
Bivio q.1484
7,16
Presa d’acqua
/
Forestale q.1441
/
Bivio q.1420
/
Gares
7,25



Rifugio Volpi al Mulaz
Rifugio Volpi al Mulaz
Iniziamo con il CAI 703 che perde quota fino alla conca sotto il rifugio, poi comincia a risalire il ripido pendio con direzione sud passando di fatto poco sotto il passo del Mulaz
Iniziamo con il CAI 703
Forcella Margherita q.2655 (Attraversiamo la piccola forcella, dalla parte opposta il CAI 703 continua a sinistra a mezzacosta) 
Il CAI 703 che dalla forcella Margherita conduce sotto il versante occidentale della Cima del Focobon verso il passo delle Farangole 

Il CAI 703 che dalla forcella Margherita conduce sotto il versante occidentale della Cima del Focobon verso il passo delle Farangole 
Il CAI 703 che dalla forcella Margherita conduce sotto il versante occidentale della Cima del Focobon verso il passo delle Farangole 
Possibili lingue di neve pianeggianti si superano senza difficoltà
Sui 2760 m circa incontriamo il tratto attrezzato che ci accompagna fino al passo, composto da delle staffe in grande esposizione che risalgono pochi metri ….
….seguiti da cavi d’acciaio utili come corrimano

Arrivo al passo delle Farangole q.2814
Passo delle Farangole q.2814

Panorama dal passo delle Farangole verso la forcella Margherita dalla quale proveniamo
Dall’angusto passo delle Farangole scendiamo il canalone nel versante opposto ancora attrezzato
Dall’angusto passo delle Farangole scendiamo il canalone nel versante opposto ancora attrezzato
Dall’angusto passo delle Farangole scendiamo il canalone nel versante opposto ancora attrezzato
Deviazione q.2728 (Cartelli e segni assenti. Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo il CAI 703 che procede la sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del Campanile di Val Grande)


Deviazione q.2728 (Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo il CAI 703 che procede la sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del Campanile di Val Grande)
Deviazione q.2728 (Dopo pochi minuti avere lasciato l’uscita del canalone, abbandoniamo il CAI 703 che procede la sua discesa tra ghiaie inoltrandosi nella sottostante Val Grande, mentre noi dobbiamo individuare la traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del Campanile di Val Grande)
La traccia fra ghiaie e sfasciumi che procede a mezzacosta parallela ai contrafforti rocciosi del versante orientale del Campanile di Val Grande
In vista dell’ex ghiacciaio delle Zirocole ora ridotto a nevaio

L’ex ghiacciaio delle Zirocole ora ridotto a nevaio
L’ex ghiacciaio delle Zirocole ora ridotto a nevaio
Risalita verso la testata della vallata detritica ex ghiacciaio delle Zirocole
Risalita verso la testata della vallata detritica ex ghiacciaio delle Zirocole
Sella q.2960 (Risalito il vallone detritico del ghiacciaio delle Zirocole, arriviamo sull’ampia sella che separa la cima dei Bureloni, davanti a noi sulla sinistra, dal maestoso pilastro della cima di Val Grande, alla nostra destra)

Sella q.2960 (Risalito il vallone detritico del ghiacciaio delle Zirocole, arriviamo sull’ampia sella che separa la cima dei Bureloni, davanti a noi sulla sinistra, dal maestoso pilastro della cima di Val Grande, alla nostra destra. Ci dirigiamo a sinistra iniziando ad arrampicare il piccolo costone di sfasciumi con passaggi di 1° non banali causa il terreno franoso)
Ci dirigiamo a sinistra iniziando ad arrampicare il piccolo costone di sfasciumi con passaggi di 1° non banali causa il terreno franoso
Passo dei Bureloni q.3015
Passo dei Bureloni q.3015 (Ci dirigiamo quindi a destra verso la massiccia cima dei Bureloni arrivando ben presto alla sua base, quindi cominciamo l’ascesa con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso)
Passo dei Bureloni q.3015 (Ci dirigiamo quindi a destra verso la massiccia cima dei Bureloni arrivando ben presto alla sua base, quindi cominciamo l’ascesa con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso)

Dal passo dei Bureloni cominciamo l’ascesa alla cima dei Bureloni con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso

Dal passo dei Bureloni cominciamo l’ascesa alla cima dei Bureloni con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso
Dal passo dei Bureloni cominciamo l’ascesa alla cima dei Bureloni con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso
Dal passo dei Bureloni cominciamo l’ascesa alla cima dei Bureloni con passaggi di 1°e percorrendo a serpentina delle sottili cenge del pendio senza difficoltà, omini di sasso
Oltrepassiamo anticima dei Bureloni su traccia pianeggiante

Oltrepassata l’anticima su traccia pianeggiante siamo in vista della vetta
Cima dei Bureloni q.3130
Panorama dalla cima dei Bureloni
Bivio q.2765 (Siamo ritornati all’uscita del canalone che scende dal passo delle Farangole, ora iniziamo a percorrere il CAI 755 della Banca della Fede che si sviluppa su cengia nei contrafforti meridionali della Cima del Focobon sopra la Val Grande)

Sulla cengia CAI 755 della Banca della Fede
Sulla cengia CAI 755 della Banca della Fede
Sulla cengia CAI 755 della Banca della Fede
Sulla cengia CAI 755 della Banca della Fede
Zoomata sulla Fradusta e il suo piccolo ghiacciaio

Banca delle Fede q.2728 (In questo tratto la cengia è particolarmente larga, un cartello di legno indica il punto)
Oltrepassata la Banca della Fede termina la cengia, si risale la traccia che obliqua a destra portandoci immediatamente sullo spallone, poi il percorso cambia direzione curvando a U e scendendo sull’opposto versante
Scendendo sull’opposto versante
Camp dei Campidei q.2575 (La discesa su pendio in stato di erosione ci porta nel pianoro dove sorge il grande e isolato torrione roccioso del Camp dei Campidei quotato 2668 m, il CAI 755 lo aggira sulla destra per traccia poco evidente)
Poi comincia a perdere quota sul verde terreno disseminato di rocce, direzione nord …..

… per continuare a mezzacosta e falsopiano costeggiando i contrafforti rocciosi della catena Cime di Campido-Zopel-Lastei di Focobon
… per continuare a mezzacosta e falsopiano costeggiando i contrafforti rocciosi della catena Cime di Campido-Zopel-Lastei di Focobon
Il CAI 755 si svolge a mezzacosta nel ripido pendio erboso, in lontananza possiamo vedere la malga Stia

Bivio q.2000 (Si scende un tratto ripido attrezzato con cavi d’acciaio e dopo pochi metri c’è il bivio poco evidente, attenzione ai segni)
Dal Bivio q.2000 andiamo a destra tenendo il CAI 755 su esilissimo sentiero tra i pini mughi palesemente poco frequentato 
Torrente Rif q.1480 (La lunghissima discesa ci fa arrivare al torrente)
Entriamo a Gares terminando il trekking di due giorni