sabato 16 novembre 2019

Col Nudo (F-)

Ascesa alla cima più alta del gruppo dell'Alpago a confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

DATA: 29 agosto 2019

PARTENZA: Con l’autostrada A27 Mestre-Belluno, usciamo al casello di Fadalto-Santa Croce, teniamo le indicazioni per il lago di Santa Croce e quando ci arriviamo lo costeggiamo tenendocelo alla nostra destra (riva ovest) fino al suo termine in località La Secca (7,8 km dal casello autostradale). Al bivio andiamo a destra sulla SP.422 oltrepassando i paesi di Pieve d’Alpago, Puos e Plois (18,7 km dal casello) per arrivare in località Carota. Alla biforcazione della stradina dopo appena 500 metri dall’aver passato il ristorante Carota (20,7 km dal casello), evitiamo di continuare dritto a sinistra in salita verso il rifugio Dolada, andiamo invece dritto a destra in leggera discesa, indicazioni assenti, alternando asfalto a carrozzabile fino ad arrivare al bivio di Casera Stabali q.1050 con cartelli CAI (23,7 km dal casello autostradale). Dritto a sinistra sale la larga mulattiera CAI 965 che è la nostra partenza, l’auto la possiamo parcheggiare poche decine di metri più avanti in prossimità di una tettoia.





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ITINERARIO: Partenza q.1050 (Iniziamo risalendo la larga mulattiera/carrozzabile CAI 965, indicazioni per il passo Valbona)   –   Casera Stabili q.1070 (Anche Stalon dei Girli, l’edificio è sulla nostra destra a pochi minuti dalla partenza)       Scalet Bassa q.1169 (Anche Venal, casera abbandonata e cartelli. Ignoriamo un tracciato a sinistra a ritroso poco prima di arrivarci, teniamo il CAI 965 su larga mulattiera in salita che oltrepassa l’edificio)     Croce q.1239 (Croce e piazzola circolare, termina la larga mulattiera. Il CAI 965 continua a destra per sentiero che in breve inizia a salire ripidamente nel bosco del Venal di Montanes tra il canalone infrascato alla nostra sinistra e la parete rocciosa alla nostra destra, direzione nord/est)      Scalet Alta q.1590 (Sui 1500 m usciamo dal bosco e si continua in ripida salita nella vallata del Venal di Montanes arrivando all’incrocio della casera di Scalet Alta di cui non rimane traccia. Tralasciamo il CAI 930 davanti a noi che in breve vira a sinistra, risaliamo a destra a ritroso dove pochi metri sopra c’è l’altro bivio con cartelli: a destra c’è il CAI 930 con direzione sud per la ferrata Costacurta, andiamo a sinistra tenendo il CAI 965 che percorre la vallata con direzione nord per il passo Valbona, la traccia nel pendio erboso che costeggia i contrafforti rocciosi è esile e incerta, attenzione ai segni)   Sella q.1921 (Risalendo il bordo orientale della vallata dove possiamo notare alcuni anfratti nei bastioni rocciosi alla nostra destra, arriviamo alla sella sotto il versante nord del Col di Piero, aguzzo e maestoso sperone roccioso. Evitiamo di scendere dalla parte opposta, il CAI 965 risale obliquando a sinistra il pendio di placche e pietraia, direzione est)   –   Busa Toronda q.1997 (Incrocio con cartelli: a sinistra il CAI 937 conduce alla forcella de La Lastra, a destra sempre il CAI 937 si dirige verso la forcella Bassa dietro il Teverone, teniamo il CAI 965 in salita per il passo Valbona)      Passo Valbona q.2130 (Larga e verde sella con cartelli, incrocio: il CAI 965 scende nel versante opposto in direzione di Cellino, a destra c’è il poco evidente CAI 930 per la ferrata Costacurta, risaliamo a sinistra il ripido pendio caratterizzato da verdi zolle e placche rocciose affioranti seguendo un esile traccia di passaggio o a vista, siamo sul CAI 930 con sporadici segni, direzione nord)      Cima Lastei q.2438 (Al termine della ripida salita possiamo arrivare sulla cima, anonima e senza indicazioni, lasciando momentaneamente il CAI 930 e guadagnando pochi metri alla nostra destra su ripido e verde pendio che camminiamo a vista e senza difficoltà. Tornati sulla traccia CAI 930 procediamo a mezzacosta sul declivio di pietrisco, subito arriviamo al canalino che disarrampichiamo per pochi metri con passaggio di 2°, procediamo di nuovo a mezzacosta in salita raggiungendo l’affilatissima ed esposta cresta che separa Cima Lastei dal Col Nudo, i primi 5/6 metri estremamente infidi e pericolosi)      Col Nudo q.2471 (Terminata l’affilata cresta si procede nel pendio franoso fino alla vetta senza difficoltà ma con attenzione, croce di metallo e libro delle firme. Avanziamo sulla cresta di pietrisco con direzione nord verso l’anticima quotata 2460 m, senza segni o indicazioni, si cammina senza problemi ma l’esposizione sul versante orientale è notevole anche se non si avverte)   Forcella q.2458 (Appena lasciato il Col Nudo superiamo un promontorio fino a calare in una strettissima forcellina, quindi abbandoniamo la cresta che ora risalirebbe all’anticima quotata 2460 m, scendiamo il sottile e angusto canalino alla nostra sinistra prestando attenzione a qualche passaggio di 1°. Raggiunto il vasto pendio di fini detriti seguiamo la traccia di passaggio senza segni che perde leggermente quota con direzione ovest, bypassiamo di fatto il versante meridionale dell’anticima)     Forcella Bassa del Col Nudo q.2334la forcella caratterizzata da enormi placche oblique rocciose sulla cresta che collega l’anticima q. 2460 alla cima Secca, possiamo anche evitare di raggiungerla perché la traccia sull’ampio declivio di ghiaie e pietrisco procede poco sotto, perdendo quota sotto i contrafforti rocciosi del versante orientale della cima Secca)   –   Incrocio q.2043 (Innesto sul CAI 937, segni ma cartelli assenti: a destra sale alla cresta meridionale di cima Degnon, a sinistra si ricollega alla Busa Toronda, procediamo con la traccia a mezzacosta nel pendio di pietrisco con direzione sud/ovest, qualche sporadico bollo rosso)    Bivio q.1600 (Innesto sul CAI 960, a destra porta alla forcella de La Lastra, andiamo a sinistra con direzione est su sentiero palesemente poco frequentato)      Scalet Alta q.1590 (Superate le poche fondamenta della casera, risaliamo fino ai cartelli chiudendo di fatto l’anello, ripercorriamo in discesa il CAI 965 fino all’auto)     Croce q.1239     Scalet Bassa q.1169   Casera Stabili q.1070    Arrivo q.1050.


NOTE:
LUNGHEZZA: 9,7 km
DIFFICOLTA: F-
DISLIVELLO TOTALE: 1430 m
QUOTA MASSIMA: Col Nudo q.2471








Sentieri



-La ripida salita dal passo Valbona alla cima Lastei (versante meridionale) è faticosa ma con difficoltà contenuta, qualche problema può insorgere a individuare la segnatura nel pendio tra zolle erbose e placche di roccia affioranti.

- Le difficoltà maggiori si hanno nel percorrere la cresta che collega cima Lastei al Col Nudo, particolarmente affilatissima ed esposta per 5/6 metri, risulta sdrucciolevole e non vi sono possibilità di assicurarsi, è da fare solo con ottima visibilità e da persone in assenza di vertigini, non è superfluo affrontarla a cavalcioni, non facciamoci ingannare dalla segnatura CAI che potrebbe farci sottovalutare la via che è prettamente alpinistica.

- La discesa dal Col Nudo la facciamo percorrendo la cresta in direzione dell’anticima per poi lasciarla in corrispondenza della stretta forcellina che la precede e scendendo uno stretto e angusto canalino, la roccia è discreta con qualche passaggio di 1°, la segnatura è completamente assente.

- Con buona visibilità, non vi sono problemi a percorrere la traccia non segnata nelle ghiaie a mezzacosta che dalla forcella Bassa del Col Nudo ci conduce a intersecare il CAI 937 proseguendo fino all’innesto sul CAI 960


Rifugi-Bivacchi
- Anfratto naturale pochi metri sotto il passo Valbona, un cartello lo indica come “bivacco”

Fonti
- Fonte alla presa d’acqua sotto la casera di Scalet Bassa.




TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Partenza q.1050
0,00
Casera Stabili
0,03
Scalet Bassa
0,15
Croce
0,22
Scalet Alta
1,10
Sella q.1921
2,05
Busa Toronda
2,13
Passo Valbona
2,30
Cima Lastei
3,15
Col Nudo
3,35
Forcella q.2458
3,40
Forcella B. del Col Nudo
3,55
Incrocio q.2043
4,23
Bivio q.1600
5,00
Scalet Alta
5,16
Croce
/
Scalet Bassa
/
Casera Stabili
/
Arrivo q.1050
6,24



Partenza q.1050 (Iniziamo risalendo la larga mulattiera/carrozzabile CAI 965, indicazioni per il passo Valbona)
Casera Stabili q.1070 (Anche Stalon dei Girli, l’edificio è sulla nostra destra a pochi minuti dalla partenza) 
La larga mulattiera/carrozzabile CAI 965
Scalet Bassa q.1169 (Anche Venal, casera abbandonata)
Scalet Bassa q.1169 (Anche Venal, casera abbandonata)
Croce q.1239 (Croce e piazzola circolare)

Il CAI 965 continua per sentiero che in breve inizia a salire ripidamente nel bosco del Venal di Montanes tra il canalone infrascato alla nostra sinistra e la parete rocciosa alla nostra destra
Scalet Alta q.1590 (Sui 1500 m usciamo dal bosco e si continua in ripida salita nella vallata del Venal di Montanes arrivando all’incrocio della casera di Scalet Alta di cui non rimane traccia)
Scalet Alta q.1590 (Teniamo il CAI 965 che percorre la vallata con direzione nord per il passo Valbona, la traccia nel pendio erboso che costeggia i contrafforti rocciosi è esile e incerta, attenzione ai segni)
Risalendo il bordo orientale della vallata possiamo notare alcuni anfratti nei bastioni rocciosi alla nostra destra
Teniamo il CAI 965 che percorre la vallata con direzione nord per il passo Valbona, la traccia nel pendio erboso che costeggia i contrafforti rocciosi è esile e incerta, attenzione ai segni
Teniamo il CAI 965 che percorre la vallata con direzione nord per il passo Valbona, la traccia nel pendio erboso che costeggia i contrafforti rocciosi è esile e incerta, attenzione ai segni

Sul CAI 965
Risalendo il bordo orientale della vallata possiamo notare alcuni anfratti nei bastioni rocciosi alla nostra destra
Sul CAI 965
Sella q.1921 (Arriviamo alla sella sotto il versante nord del Col di Piero, aguzzo e maestoso sperone roccioso. Evitiamo di scendere dalla parte opposta, il CAI 965 risale obliquando a sinistra il pendio di placche e pietraia, direzione est)

Sella q.1921 (Arriviamo alla sella sotto il versante nord del Col di Piero, aguzzo e maestoso sperone roccioso. Evitiamo di scendere dalla parte opposta, il CAI 965 risale obliquando a sinistra il pendio di placche e pietraia, direzione est)
Il CAI 965 risale obliquando a sinistra il pendio di placche e pietraia
In lontananza alla nostra destra il monte Teverone
Busa Toronda q.1997 (Incrocio con cartelli)
Dalla Busa Toronda teniamo il CAI 965 in salita per il passo Valbona  
Dalla Busa Toronda teniamo il CAI 965 in salita per il passo Valbona  

Passo Valbona q.2130 (Larga e verde sella con cartelli)
Dal passo Valbona risaliamo a sinistra il ripido pendio caratterizzato da verdi zolle e placche rocciose affioranti seguendo un esile traccia di passaggio o a vista, siamo sul CAI 930 con sporadici segni, direzione nord

Dal passo Valbona risaliamo il ripido pendio caratterizzato da verdi zolle e placche rocciose affioranti seguendo un esile traccia di passaggio o a vista, siamo sul CAI 930 con sporadici segni, direzione nord
Risaliamo il ripido pendio caratterizzato da verdi zolle e placche rocciose affioranti seguendo un esile traccia di passaggio o a vista, siamo sul CAI 930 con sporadici segni, direzione nord
Cima Lastei q.2438
Dalla Cima Lastei q.2438 torniamo sulla traccia CAI 930 e procediamo a mezzacosta sul declivio di pietrisco

Subito arriviamo al canalino che disarrampichiamo per pochi metri con passaggio di 2°
Il canalino appena sceso
Scesi dal canalino procediamo di nuovo a mezzacosta in salita raggiungendo l’affilatissima ed esposta cresta che separa Cima Lastei dal Col Nudo
Scesi dal canalino procediamo di nuovo a mezzacosta in salita raggiungendo l’affilatissima ed esposta cresta che separa Cima Lastei dal Col Nudo
Sull’affilatissima ed esposta cresta che separa Cima Lastei dal Col Nudo

Sull’affilatissima ed esposta cresta che separa Cima Lastei dal Col Nudo, i primi 5/6 metri estremamente infidi e pericolosi
Sull’affilatissima ed esposta cresta che separa Cima Lastei dal Col Nudo, i primi 5/6 metri estremamente infidi e pericolosi
Terminata l’affilata cresta si procede nel pendio franoso fino alla vetta senza difficoltà ma con attenzione

Col Nudo q.2471
Dalla vetta del Col Nudo avanziamo sulla cresta di pietrisco con direzione nord verso l’anticima quotata 2460 m, senza segni o indicazioni, si cammina senza problemi ma l’esposizione sul versante orientale è notevole anche se non si avverte
Dalla vetta del Col Nudo avanziamo sulla cresta di pietrisco con direzione nord verso l’anticima quotata 2460 m, senza segni o indicazioni, si cammina senza problemi ma l’esposizione sul versante orientale è notevole anche se non si avverte

 Arrivati alla stretta Forcella q.2458 abbandoniamo la cresta che ora risalirebbe all’anticima quotata 2460 m, scendiamo il sottile e angusto canalino alla nostra sinistra prestando attenzione a qualche passaggio di 1°
Arrivati alla stretta Forcella q.2458 abbandoniamo la cresta che ora risalirebbe all’anticima quotata 2460 m, scendiamo il sottile e angusto canalino alla nostra sinistra prestando attenzione a qualche passaggio di 1°
Raggiunto il vasto pendio di fini detriti seguiamo la traccia di passaggio senza segni che perde leggermente quota con direzione ovest, bypassiamo di fatto il versante meridionale dell’anticima.  Eventualmente possiamo anche evitare di raggiungere la forcella Bassa del Col Nudo perché la traccia sull’ampio declivio di ghiaie e pietrisco procede poco sotto, perdendo quota sotto i contrafforti rocciosi del versante orientale della cima Secca
Verso la forcella Bassa del Col Nudo
Arrivo alla forcella Bassa del Col Nudo q.2334

Forcella Bassa del Col Nudo q.2334 (È la forcella caratterizzata da enormi placche oblique rocciose sulla cresta che collega l’anticima q. 2460 alla cima Secca)
Procediamo con la traccia sull’ampio declivio di ghiaie e pietrisco
In lontananza vediamo il passo Valbona
Procediamo con la traccia sull’ampio declivio di ghiaie e pietrisco
Procediamo con la traccia sull’ampio declivio di ghiaie e pietrisco
Innesto sul CAI 960