giovedì 11 giugno 2020

Sentiero Riccardo Simon (EEA)

Nonostante il comprensorio della val Canali nel gruppo dolomitico delle Pale di San Martino risulti molto affollato nel periodo estivo, questo sentiero attrezzato è molto solitario, panoramico e dalle difficoltà contenute, ci saprà regalare delle grandi emozioni.

DATA: 18 agosto 2019

PARTENZA: Da Fiera di Primiero (cittadina ai piedi delle dolomiti delle Pale San Martino, Trentino Alto Adige) iniziamo a percorrere la SS.347 per il passo Cereda, dopo 3,3 km lasciamo la statale e prendiamo la strada a sinistra per la Val Canali, poi passati altri 2,1 km alla biforcazione della stessa stiamo a destra continuando nella vallata giungendo all’albergo-ristorante Cant del Gal, quindi teniamo la stradina a destra che termina nell’area parcheggio sottostante la malga Canali (8 km da Fiera di Primiero).





Stralcio della mappa interattiva Kompass dal sito https://www.kompass.de/wanderkarte/

ITINERARIO: Parcheggio malga Canali q.1302 (Al termine della stradina asfaltata tralasciamo di proseguire la turistica pista forestale CAI 711/CAI 707 per il rifugio Treviso e risaliamo lo stradello a sinistra in salita d’accesso alla malga)   –  Malga Canali q.1306 (Passiamo tra gli edifici della malga e scendiamo a sinistra per intraprendere il tratturo che attraversa la prateria con direzione sud/ovest)   Incrocio q.1284 (Terminato il tratturo ci innestiamo in una sterrata, a sinistra scende alla stradina asfaltata Cant del Gal/malga Canali, dritto conduce alle malghe di Pra d’Ostio, teniamo il sentiero parallelo e poco sotto quest’ultima, indicazioni CAI)      Baite q.1286 (Percorsa la sterrata o il sentiero poco sotto arriviamo alle due baite situate tra Pra d’Ostio e i Prati Canali, a sinistra una sterrata scende all’albergo/ristorante Cant del Gal, noi saliamo dritto a destra passando accanto alla baita superiore, quella più ristrutturata delle due, per intraprendere la mulattiera CAI senza numerazione)     Baite q.1330 (Baite di Pra d’Ostio situate nella radura alla nostra destra)     Pra d’Ostio q.1332 (Bivio e cartelli: a sinistra il sentiero scende a Cant del Gal, continuiamo dritto sul sentiero CAI senza numerazione)      Malga Pradidali q.1428 (Ruderi, scendiamo poco sotto dove c’è la sterrata d’accesso e il ponte di legno sul torrente che attraversiamo, dalla parte opposta tralasciamo subito la sterrata che scende e andiamo dritto per sentierino CAI senza numerazione in falsopiano)      Sterrata q.1421 (Il sentierino in falsopiano s’innesta nella sterrata, la teniamo dritto a destra uscendo in breve dal bosco nella Val Pradidali)      Val Pradidali q.1417 (Incrocio: tralasciamo di continuare sulla sterrata che conduce al casotto/teleferica di servizio al rifugio Pradidali, dalla nostra sinistra proviene il sentiero CAI 709 e lo teniamo risalendo a destra la Val Pradidali inoltrandoci nell’anfiteatro dolomitico)    Pedemonte q.1640 (Bivio e cartelli: a sinistra scende il CAI 719 per la località Piereni, continuiamo sul CAI 709 che sale a ripide serpentine la testata della vallata verso il rifugio Pradidali, incontriamo alcuni tratti attrezzati utili come corrimano)    Sentiero Riccardo Simon q.1966 (Cartelli e bivio: lasciamo il CAI 709 che continua per il rifugio Pradidali, andiamo a destra iniziando di fatto il sentiero Riccardo Simon che s’inoltra in un angusto e ripido canalone di sfasciumi)      Forcella q.2134 (L’ascesa del ripido e buio canalone detritico termina uscendo in una verde forcella, ora si procede a sinistra su sentierino a mezzacosta in leggera discesa, direzione est)      Colata detritica q.2085 (Alcuni grossi macigni sotto di noi ci consentono di attraversare e procedere sul sentierino a mezzacosta nel verde pendio)  –   Colata detritica q.2058 (2° colata detritica)     Colata detritica q.2045 (3° colata detritica)     Canalone q.2087 (Attraversata la 3° colata detritica il sentierino guadagna quota raggiungendo un canalone di sfasciumi, lo risaliamo facendo attenzione perché è molto franoso, cercando di individuare dopo circa dieci minuti sul bordo destro i cavi d’acciaio)      Forcella q.2286 (Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone verticale su roccia buona che delimitano l’uscita dallo stesso, quindi le attrezzature terminano presso una stretta forcellina, l’esile cengia alla nostra sinistra costeggia il contrafforte roccioso e sale immediatamente nel verde pianoro sommitale che ci appare all’improvviso)      Forcella Sedole q.2300 (Cartelli nel pianoro erboso sotto il versante meridionale del Sasso delle Lede, ora scendiamo il verde valloncello delle Sedole con rocce affioranti su buona traccia segnata bianco/rosso, direzione ovest-nord/ovest)      Canale delle Lede q.2015 (Perso quota, il Vallon delle Sedole s’inoltra nell’ampio Vallon delle Lede dove attraversiamo un canale detritico e risaliamo dalla parte opposta)     Vallon delle Lede q.2018 (Risaliti dal canalino detritico precedente in breve ci innestiamo sul CAI 711, a sinistra risale al bivacco Minazio e al passo delle Lede, lo teniamo a destra in discesa, cartelli)      Vallon delle Lede q.1610 (Cartelli all’interno del bosco: a sinistra inizia il CAI 711/A per il rifugio Treviso, stiamo in discesa sul CAI 711 verso il Pian delle Lede che in breve attraversa una piccola forra con cavo corrimano)  –   Pian delle Lede q.1393 (Al termine della discesa nel bosco ci innestiamo sulla larga pista forestale, la teniamo a destra)   –   Bivio q.1366 (A sinistra c’è un ponticello di legno e il sentiero CAI per il rifugio Treviso e Campigol d’Oltro, stiamo sulla pista)   –   Bivio q.1331 (A destra poco sopra la pista forestale inizia un sentierino che conduce direttamente alla malga Canali che ignoriamo)   –  Bivio q.1322 (Alla nostra sinistra c’è un largo sentiero che s’inoltra verso il letto detritico del torrente Canali, stiamo sulla pista forestale)      Parcheggio malga Canali q.1302.

 
NOTE:
LUNGHEZZA: 12 km
DIFFICOLTA: EEA
DISLIVELLO TOTALE: 1170 m
QUOTA MASSIMA: Forc. Sedole q.2300


Sentieri



- Sentiero Riccardo Simon: raccorda la Val Pradidali alla Forcella Sedole, è attrezzato in maniera discontinua con cavo e staffe di metallo. Prestare attenzione alla ripidissima risalita del buio e angusto canalone che intraprendiamo dal CAI 709, è molto franoso e comporta qualche passaggio di 1°, nel complesso itinerario solitario e non banale anche se di difficoltà contenute.


Rifugi-Bivacchi
- Assenti

Fonti
- Fonte alla malga Canali.



TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
Parcheggio malga Canali
0,00
Malga Canali
0,02
Incrocio q.1284
0,09
Baite q.1286
0,13
Baite q.1330
0,18
Pra d’Ostio
0,19
Malga Pradidali
0,38
Sterrata q.1421
0,45
Val Pradidali q.1417
0,47
Pedemonte q.1640
1,22
Sentiero Riccardo Simon
2,05
Forcella q.2134
2,46
1° Colata detritica
2,53
2° Colata detritica
3,05
3° Colata detritica
3,09
Canalone q.2087
3,18
Forcella q.2286
4,00
Forcella Sedole
4,06
Canale delle Lede
4,42
Vallon delle Lede q.2018
4,48
Vallon delle Lede q.1610
5,34
Pian delle Lede
5,57
Bivio q.1366
/
Bivio q.1331
/
Bivio q.1322
/
Parcheggio malga Canali
6,10



Parcheggio malga Canali
Parcheggio malga Canali q.1302 (Al termine della stradina asfaltata tralasciamo di proseguire la turistica pista forestale CAI 711/CAI 707 per il rifugio Treviso e risaliamo lo stradello a sinistra in salita d’accesso alla malga)
Malga Canali
Malga Canali
Malga Canali q.1306 (Passiamo tra gli edifici della malga e scendiamo a sinistra per intraprendere il tratturo che attraversa la prateria con direzione sud/ovest) 
Baite q.1286 (Percorsa la sterrata o il sentiero poco sotto arriviamo alle due baite situate tra Pra d’Ostio e i Prati Canali, a sinistra una sterrata scende all’albergo/ristorante Cant del Gal, noi saliamo dritto a destra passando accanto alla baita superiore, quella più ristrutturata delle due, per intraprendere la mulattiera CAI senza numerazione)

Baite q.1330 (Baite di Pra d’Ostio situate nella radura alla nostra destra) 
Malga Pradidali q.1428 (Ruderi)
Dai ruderi della malga Pradidali scendiamo poco sotto dove c’è la sterrata d’accesso e il ponte di legno sul torrente che attraversiamo, dalla parte opposta tralasciamo subito la sterrata che scende e andiamo dritto per sentierino CAI senza numerazione in falsopiano)
Sterrata q.1421 (Il sentierino in falsopiano s’innesta nella sterrata, la teniamo dritto a destra uscendo in breve dal bosco nella Val Pradidali)  
Il sentiero CAI 709 che c’inoltra nell’anfiteatro dolomitico della val Pradidali

Pedemonte q.1640
Da Pedemonte continuiamo sul CAI 709 che sale a ripide serpentine la testata della vallata verso il rifugio Pradidali, incontriamo alcuni tratti attrezzati utili come corrimano
Da Pedemonte continuiamo sul CAI 709 che sale a ripide serpentine la testata della vallata verso il rifugio Pradidali, incontriamo alcuni tratti attrezzati utili come corrimano
Da Pedemonte continuiamo sul CAI 709 che sale a ripide serpentine la testata della vallata verso il rifugio Pradidali, incontriamo alcuni tratti attrezzati utili come corrimano
Sentiero Riccardo Simon q.1966 (Cartelli e bivio: lasciamo il CAI 709 che continua per il rifugio Pradidali, andiamo a destra iniziando di fatto il sentiero Riccardo Simon che s’inoltra in un angusto e ripido canalone di sfasciumi)

Iniziamo il sentiero Riccardo Simon che s’inoltra in un angusto e ripido canalone di sfasciumi
Iniziamo il sentiero Riccardo Simon che s’inoltra in un angusto e ripido canalone di sfasciumi
Risalita del canalone con il sentiero Riccardo Simon
Risalita del canalone con il sentiero Riccardo Simon
Tratti attrezzati nella risalita del canalone con il sentiero Riccardo Simon
Risalita del canalone con il sentiero Riccardo Simon

Risalita del canalone con il sentiero Riccardo Simon
Risalita del canalone con il sentiero Riccardo Simon
Scaloni all’uscita del canalone sulla Forcella q.2134

Panorama dal buio canalone verso la cima di Ball
All’uscita del canalone sulla Forcella q.2134
Forcella q.2134 (L’ascesa del ripido e buio canalone detritico termina uscendo in una verde forcella, ora si procede a sinistra su sentierino a mezzacosta in leggera discesa, direzione est)
Dalla Forcella q.2134 si procede a sinistra su sentierino a mezzacosta in leggera discesa, direzione est
Colata detritica q.2085 (Alcuni grossi macigni sotto di noi ci consentono di attraversare e procedere sul sentierino a mezzacosta nel verde pendio)
Si procede su sentierino a mezzacosta

Colata detritica q.2045 (3° colata detritica)
Canalone q.2087 (Attraversata la 3° colata detritica il sentierino guadagna quota raggiungendo un canalone di sfasciumi, lo risaliamo facendo attenzione perché è molto franoso)
Canalone q.2087 (Attraversata la 3°colata detritica il sentierino guadagna quota raggiungendo un canalone di sfasciumi, lo risaliamo facendo attenzione perché è molto franoso)
Dopo circa dieci minuti sul bordo destro ritroviamo i cavi d’acciaio
Continuiamo risalire il canalone verso la Forcella q.2286
Continuiamo risalire il canalone verso la Forcella q.2286

Continuiamo risalire il canalone verso la Forcella q.2286
Continuiamo risalire il canalone verso la Forcella q.2286
Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone verticale su roccia buona che delimitano l’uscita dallo stesso
Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone verticale su roccia buona che delimitano l’uscita dallo stesso

Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone
Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone
Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone
Nella parte finale del canalone i cavi ci aiutano a risalire un costone

In vista della Forcella q.2286
Forcella q.2286 (Le attrezzature terminano presso una stretta forcellina, l’esile cengia alla nostra sinistra costeggia il contrafforte roccioso e sale immediatamente nel verde pianoro sommitale che ci appare all’improvviso)
Dalla Forcella q.2286 l’esile cengia alla nostra sinistra costeggia il contrafforte roccioso e sale immediatamente nel verde pianoro sommitale che ci appare all’improvviso
Dalla Forcella q.2286 l’esile cengia alla nostra sinistra costeggia il contrafforte roccioso e sale immediatamente nel verde pianoro sommitale che ci appare all’improvviso
Forcella Sedole q.2300




Il versante meridionale del Sasso delle Lede visto dalla forcella Sedole
In lontananza l’imponente Sass Maor visto dalla forcella Sedole
Campanile d’Ostio e Pala Cristoforo visti dalla forcella Sedole
Dalla forcella Sedole scendiamo il verde valloncello delle Sedole con rocce affioranti su buona traccia segnata bianco/rosso, direzione ovest-nord/ovest
Alla nostra destra mentre scendiamo il valloncello delle Sedole si può notare la cima quotata 2140 metri dalle mappe
Scendiamo il valloncello delle Sedole

Canale delle Lede q.2015
Vallon delle Lede q.2018 (Risaliti dal canalino detritico delle Lede in breve ci innestiamo sul CAI 711, lo teniamo a destra in discesa)
Pian delle Lede q.1393 (Al termine della discesa nel bosco ci innestiamo sulla larga pista forestale)