Itinerario su sentieri abbandonati e fuori sentiero tra le valli di Fantella e di Spescia (parco nazionale delle Foreste Casentinesi, appennino romagnolo). Il giro è riferito solo a escursionisti esperti e conoscitori del posto, il ritorno è in parte di natura esplorativa e necessita dell'uso del GPS.
DATA: 10 maggio 2020
PARTENZA: Da
Forlì prendiamo la SP.3 verso Premilcuore e circa 7 km prima di arrivarci, in
località Ponte Fantella (circa 33 km da Forlì), voltiamo a sinistra con
stradina che indica Fantella. Oltrepassiamo quest’ultimo paesino e l’asfaltata
diventa carrozzabile, il CAI 335 scende ripidamente a sinistra per carrozzabile
circa 500 metri prima di giungere alla vecchia chiesa di Sant’Eufemia (4,4 km
da quando abbiamo lasciato la SP.3 a Ponte Fantella).
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO:
Partenza q.500 (Lasciamo la carrozzabile
principale che in breve arriva alla chiesa di Sant’Eufemia e scendiamo a
sinistra ripidamente con carrozzabile CAI 335, cartello indica Campostroni) – Ponte
q.440 (Bivio appena passato il ponte: a destra la carrozzabile CAI 333
sale a Campostroni, noi a sinistra per CAI 335 in
piano su carrozzabile sbarrata) – Pian di Zucchero q.435 (La
carrozzabile termina subito presso l’antico molino ristrutturato. Chiedendo
eventualmente il permesso passiamo davanti l’edificio e lasciandocelo alle
spalle continuiamo per sentiero erboso pianeggiante parallelo al torrente
Fantella, in breve poco sopra di noi notiamo l’antica
mulattiera da seguire che s’inoltra in salita nel bosco) – Fosso q.455
(Tralasciamo il sentiero abbandonato sulla destra, scendiamo al fosso
d’acqua e appena guadato il sentierino si biforca, in entrambi i casi conducono
alla vicina Cà Trova, teniamo quello a sinistra che è più breve e ci arriva da
sotto) – Casa Trova q.459 (Rudere
infrascato, dietro la casa prosegue il CAI 335 in
falsopiano) – Deviazione q.418 (Lasciamo il CAI
335 che in breve conduce al rudere di Calbolano, prendiamo un largo sentiero
abbandonato che sale a destra, dopo pochi metri ignoriamo la traccia a sinistra
che ci riconduce al CAI 335 e continuiamo a salire, segni e indicazioni assenti) – Piancornio
q.496 (Rudere) – Bivio q.569 (Bivio della mulattiera: a destra sale, stiamo
a sinistra in falsopiano, indicazioni assenti) – Bivio
q.576 (Dritto il sentierino che conduceva direttamente a Pian Maggiore è molto infrascato, stiamo a destra e
subito usciamo nella brulla radura, continuiamo a vista e in
piano con direzione est ignorando eventuali tracce che salgono) – Pian Maggiore q.578 (Rudere di una grande casa in parte
sepolta dai rovi, rimane poco sotto di noi e per il nostro senso di marcia è
visibile all’ultimo istante. Dopo la visita torniamo sui
nostri passi e continuiamo a percorrere la radura in falsopiano con
direzione est, a vista o su traccia, poi dopo circa dieci minuti si entra nel
bosco su largo sentiero) – Val di Castagno q.608 (Usciamo dal bosco e c’è
il rudere della grande casa, il sentiero continua evidente) – Bivio q.604 (Ignoriamo il largo
sentiero che sale a destra e continuiamo in falsopiano) – Fosso q.588 (Dopo il guado del fosso d’acqua il largo sentiero sale) – Bivio
q.641 (La sterrata curva a U a destra e continua a salire, andiamo
dritto su sterrata secondaria in piano che subito esce nella radura di Campo
d’Ortale) – Campo d’Ortale q.631 (Rudere nella radura
caratterizzato da due singolari archi, dopo la visita torniamo sui nostri
passi) – Bivio q.641 (Riprendiamo a salire la
sterrata principale destinata in breve a esaurirsi nei pascoli, quindi
procediamo risalendo il verde pendio a vista con direzione sud/est, in seguito
ritroveremo la continuazione della sterrata interrotta) – CAI 301 q.723 (Innesto sul CAI 301: la sterrata che
avevamo ritrovato nei pascoli sovrastanti Campo d’Ortale continua in piano, noi
teniamo il sentierino che sale a destra) – Pian dei Galli q.758 (Piccolo stagno
all’uscita dal bosco, ignoriamo il largo sentiero che sale e teniamo il CAI 301
sempre a sinistra ma per sentiero a mezzacosta) – Carrozzabile
q.752 (Innesto sulla carrozzabile, la teniamo a sinistra mentre il CAI 301
la seguirebbe a destra) – Pian
dei Toschi q.749 (Ignoriamo una sterrata che scende a destra nei coltivi
abbandonati e siamo al grande rudere, scartiamo il sentiero abbandonato che
sale e continuiamo sulla carrozzabile)
– Deviazione q.742
(Lasciamo la carrozzabile che curva a sinistra, prendiamo la sterrata a destra
che perde quota, indicazioni assenti) – Bivio
q.708 (Bivio del sentiero sterrato: a destra continua a scendere ora
molto ripidamente, andiamo dritto che ora sale) – Capanno
q.715 (Capanno di caccia e fine della sterrata, si continua su sentierino
che segue il crinale destinato a perdere quota, direzione sud e segni assenti) – Sterrata q.648 (Il sentierino che stava scendendo s’innesta sulla sterrata, a destra scende,
la teniamo dritto mantenendo la direzione che comunque è destinata a
perdere quota) – Incrocio q.611 (Sia a destra che a
sinistra scendono due sterrate, continuiamo dritto mantenendo la direzione sud
nel crinale ora per sentierino, indicazioni assenti) – Monte Vecchio q.626
(Il sentierino bypassa la vetta boscosa sul versante orientale, passa
inosservato) – Villa
Diacoli q.515 (Il sentierino scendendo raggiunge la vecchia casa,
continuiamo a scendere ora per la sua sterrata d’accesso) – Fosso di
Panicaglia q.415 (Al termine della discesa c’è il corso d’acqua,
dopo il guado risaliamo alla strada asfaltata) – Asfaltata
q.419 (Innesto sulla strada asfaltata appena
risaliti dal fosso di Panicaglia, la teniamo a destra in salita) – Cimitero
q.440 (Piccolo cimitero abbandonato sul tornante della strada, dopo averlo
oltrepassato continuiamo ignorando una sterrata a destra) – Capanno
q.458 (Casina abitata, continuiamo a salire sulla
strada asfaltata) – Spescia
q.481 (Ignorando la sterrata a sinistra per Il Poggio, teniamo la strada
superando la chiesa sconsacrata di Spescia con il complesso residenziale
recintato) – Incrocio q.549 (Al termine della ripida
salita, sulla destra c’è il vialetto d’ingresso alla casa uso vacanze di Poggio
Campale, a sinistra sale il sentierino CAI 273 con cartelli, teniamo la strada)
– Bivio q.560 (Lasciamo la carrozzabile principale
e prendiamo quella a destra chiusa da sbarra per Vallicella, cartello) - Vallicella q.571 (Vecchia casa ristrutturata, continuiamo dalla parte opposta sulla carrozzabile) – Valellero
q.565 (Rudere infrascato sul bordo destro della carrozzabile) – Bivio q.579 (A sinistra sale un
sentierino abbandonato senza indicazioni, teniamo la carrozzabile) – Incrocio
q.572 (A sinistra sale un sentierino abbandonato, a destra scende un largo
sentiero per il rudere di Casa Nuova, teniamo la carrozzabile, indicazioni assenti) – Ponte q.587 (Superato il ponte, la carrozzabile
si esaurisce e prosegue come sterrata. Evitiamo di attraversarlo, pochi metri
prima lasciamo la carrozzabile e saliamo a sinistra seguendo
fedelmente a destra la grande recinzione che delimita la radura, poi giunti
al termine, sulla destra compare l’antica sterrata che immediatamente guada il
fosso d’acqua e risale a Val Faeto) – Val Faeto q.642 (Rudere dell’enorme
casa infrascata, manteniamo la sterrata) – Recinzione q.728
(Arriviamo a dei pascoli e termina la sterrata, seguiamo fedelmente la
recinzione a sinistra in salita che li delimita) – Carrozzabile q.768 (Arrivati al
limite superiore del pascolo, pochi metri di fitti arbusti ci separano dalla carrozzabile
CAI 301 appena sopra di noi, conviene seguire la recinzione sulla destra e
troviamo in breve il varco che ci agevola il passaggio. A sinistra la carrozzabile CAI 301 in breve conduce al rudere di Baldella, noi l’attraversiamo e risaliamo dalla
parte opposta il pendio fino a trovare l’esile traccia per Pian Collina, segni assenti e direzione
nord/est) – Bivio q.773 (La traccia s’innesta sul
largo sentiero che dà accesso a Pian Collina, eventualmente lo potevamo
intraprendere proseguendo sulla carrozzabile in direzione opposta a Baldella.
Lo teniamo a sinistra e in seguito si riduce a tratturo erboso, indicazioni
assenti) – Pian Collina q.576 (Usciamo in una
larga dorsale erbosa e il rudere infrascato ci rimane alla nostra destra,
termina il sentiero. Proseguiamo a vista sul pianoro erboso con direzione nord raggiungendo subito il promontorio alberato quotato 752 da IGM, poi cominciamo perdere
quota notando in breve una vecchia recinzione situata lungo la dorsale, la
dobbiamo seguire fedelmente anche quando dovremmo rientrare nel bosco senza
altri punti di riferimento, direzione nord-ovest/nord) – Deviazione
q.707 (Arriviamo al punto più complicato del giro, siamo tra i punti
quotati da IGM rispettivamente di 721m e 720m. Tralasciamo di seguire la recinzione
e il crinale che nel frattempo era un po’ infrascato, scendiamo gradualmente a
sinistra su una esilissima traccia tenendo ora la direzione nord/est, purtroppo
non vi sono riferimenti da indicare. Sui 650 m la traccia svanisce,
attraversiamo una brulla area di bassa vegetazione e solo grazie al GPS e molti
tentativi troviamo un sentierino che con direzione nord/est ci dirige verso
Pian Maggiore) – Pian Maggiore q.578 (Usciamo dalla macchia
di bosco che delimita la parte alta della radura di Pian Maggiore, ora
ripercorriamo tutto il tragitto fatto all’andata) – Bivio
q.576 – Bivio q.569 – Piancornio
q.496 – Deviazione q.418 – Casa
Trova q.459 – Fosso q.455 – Pian
di Zucchero q.435 – Ponte q.440 – Arrivo
q.500.
NOTE:
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LUNGHEZZA: 19 km
DIFFICOLTA: EE
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DISLIVELLO TOTALE: 1050 m
QUOTA MASSIMA: 773 m
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Sentieri
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Itinerario per escursionisti esperti e conoscitori della zona.
- Nella
prima parte si percorrono antichi sentieri abbandonati e non segnati
oltrepassando diversi ruderi, l’ambiente è molto solitario e stimolante. Il ritorno invece aveva l’obbiettivo di esplorare per individuare un
collegamento tra il rudere di Pian Collina e quello di Ronchetto fino tornare
a Cà Trova, la mappa IGM Emilia Romagna riporta una traccia che dal crinale
scendeva a Ronchetto ma in loco non è stata individuata, il terreno è a
tratti infrascato e selvaggio, l’uso del GPS è d’obbligo.
Come
sempre i tempi di percorrenza sono al netto di qualsiasi sosta, in questo
caso non tengono conto della notevole perdita di tempo per trovare
un’alternativa logica di conclusione vista l’impossibilità di scendere al
rudere di Ronchetto, consiglio all’escursionista che avesse avuto difficoltà
già arrivando al rudere di Val Faeto, di modificare il giro semplificandolo facendo
ritorno intraprendendo il sentiero CAI 333 presso il rudere di Baldella.
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Rifugi-Bivacchi
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Assenti
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Fonti
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- Fonte alla casa di Vallicella
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore):
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TEMPI RILEVATI
NETTI (ore):
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Partenza q.500
|
0,00
|
Asfaltata q.419
|
3,00
|
0,07
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Cimitero
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3,03
|
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Pian di Zucchero
|
0,09
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Capanno (casa)
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3,07
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Fosso q.455
|
0,15
|
Spescia
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3,10
|
Casa Trova
|
0,18
|
Incrocio q.549
|
3,20
|
Deviazione q.418
|
0,30
|
Bivio q.560
|
3,26
|
Piancornio
|
0,40
|
Vallicella
|
3,29
|
Bivio q.569
|
0,50
|
Valellero
|
3,38
|
Bivio q.576
|
0,53
|
Bivio q.579
|
3,46
|
Pian Maggiore
|
0,56
|
Incrocio q.572
|
3,48
|
Val di Castagno
|
1,06
|
Ponte q.587
|
3,58
|
Bivio q.604
|
1,08
|
Val Faeto
|
4,09
|
Fosso q.588
|
/
|
Recinzione
q.728
|
4,24
|
Bivio q.641
|
1,18
|
Carrozzabile q.768
|
4,34
|
Campo d’Ortale
|
1,20
|
Bivio q.773
|
4,38
|
Bivio q.641
|
1,22
|
Pian Collina
|
4,42
|
CAI 301 q.723
|
1,42
|
Deviazione q.707
|
4,58
|
Pian dei Galli
|
1,47
|
Pian Maggiore
|
5,25
|
Carrozzabile q.752
|
2,00
|
Bivio q.576
|
/
|
Pian dei Toschi
|
2,05
|
Bivio q.569
|
/
|
Deviazione q.742
|
2,07
|
Piancornio
|
/
|
Bivio q.708
|
2,11
|
Deviazione q.418
|
/
|
Capanno q.715
|
2,13
|
Casa Trova
|
/
|
Sterrata q.648
|
2,22
|
Fosso q.455
|
/
|
Incrocio q.611
|
2,26
|
Pian di Zucchero
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/
|
Monte Vecchio
|
/
|
Ponte q.440
|
/
|
Villa Diacoli
|
2,50
|
Arrivo
q.500
|
6,20
|
Fosso di Panicaglia
|
2,59
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Bivio q.569
(Bivio della mulattiera: a destra sale, stiamo a sinistra in falsopiano,
indicazioni assenti)
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…… poi giunti
al termine, sulla destra compare l’antica sterrata che immediatamente guada
il fosso d’acqua e risale a Val Faeto.
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Alla
Deviazione q.707 arriviamo al punto più complicato del giro, siamo tra i
punti quotati da IGM rispettivamente di 721m e 720m. Tralasciamo di seguire
la recinzione e il crinale che nel frattempo era un po’ infrascato, scendiamo
gradualmente a sinistra su una esilissima traccia tenendo ora la direzione
nord/est
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