DATA: 22 gennaio 2012
PARTENZA: Con
la statale Porrettana SS 64 Bologna-Pistoia usciamo a Silla (circa 50 km da Bologna)
e proseguiamo con la SS 324 fino a Gaggio Montano
(circa 10 km da Silla). Oltrepassati la chiesa di S. Michele e il centro
sportivo, una stradina sale fino al cimitero dove parcheggiamo.
A partire dall’ottobre 1943, il comando tedesco utilizza migliaia di operai italiani, inquadrati nella TODT, per costruire robusti capisaldi difensivi lungo i 320 km. che separano il Tirreno dall’Adriatico.
Per contrastare l’accesso alla Pianura Padana da parte degli alleati vengono allestiti bunker e torrette panther, fortini per mitragliatrici, fossati anticarro e ostacoli antisbarco, trincee, mine anticarro e reticolati antiuomo.
Queste strutture, insieme alla conformazione fisica del territorio, permettono ai tedeschi di resistere per oltre sei mesi ad un esercito superiore di numero, meglio equipaggiato e con una totale supremazia aerea.
Con il sopraggiungere delle piogge autunnali, l’offensiva alleata, iniziata sul Foglia il 25 agosto e proseguita il 10 settembre in direzione dei Passi appenninici di Scarperia, del Giogo e della Futa, viene rallentata e poi definitivamente bloccata. Liberate Rimini, Forlì e Ravenna, il fronte si arresta lungo una linea che, in Emilia-Romagna, va dal Senio ai Monti della Riva passando per Monte Battaglia, Livergnano, Monte Salvaro e Monte Belvedere. I tedeschi hanno così via libera per effettuare rastrellamenti e rappresaglie contro i partigiani e la popolazione civile; deportare civili nella fabbriche in Germania e depredare la Pianura Padana.
Nell’aprile del 1945, lo schieramento alleato, rinforzato dalla 10^ Divisione USA di montagna, dal Corpo di spedizione brasiliano e dai Gruppi di combattimento del ricostituito esercito italiano, scatena una offensiva generale su tutta la linea del Fronte.
I capisaldi tedeschi cadono a uno a uno sotto l’incalzare delle forze alleate.
Con l’insurrezione armata proclamata il 25 aprile dalle forze della resistenza nelle città del nord e la resa dei tedeschi firmata il 2 maggio, l’Italia torna a essere un paese libero.
ITINERARIO:
Cimitero q.655 (Iniziamo con la strada
asfaltata prendendola verso nord, siamo in via Tanari che è anche CAI 347) - Maestà q.687 – Ca’
di Corazza q.722 (Vecchia casa abitata con una singolare “passerella sulla
strada” e fine della strada asfaltata, ora si prosegue per carrozzabile) – Asfaltata q.722 (Innesto sulla strada asfaltata,
andiamo a destra) – Deviazione q.720 (Dopo appena un minuto
lasciamo l’asfaltata, il CAI 347 sale a sinistra per carrozzabile) – Chioso
di Sopra q.742 (Vecchia casa abitata, la carrozzabile prosegue dietro
l’edificio) – Baldone
q.809 (Vecchia casa ristrutturata, la carrozzabile prosegue in discesa
sotto il piccolo laghetto artificiale) – Casa
q.788 (Vecchia casa abitata e fine della carrozzabile, il CAI 347 prosegue in leggera discesa ora su sterrata) – Ca’
Vitelline q.799 (Vecchie case abitate e inizio della carrozzabile) – Deviazione
q.786 (Dopo due minuti avere oltrepassato Ca’ Vitelline, il CAI 347 lascia
la carrozzabile e va a sinistra per sterrata costeggiando un campo, in breve si
arriva a dei capannoni di allevamento dove a destra uno stradello cementato
sale verso il vistoso “monumento ai caduti”, la sterrata CAI 347 sale invece
dietro i capannoni) – Incrocio q.796 (Innesto sul CAI 345.A
destra una carrozzabile arriva alle vicine case di Abetaia, noi andiamo dritto
per pochi metri e tralasciando la carrozzabile che prosegue saliamo a sinistra per
stradina asfaltata) – Casa q.815 (Casa
abitata e fine della stradina asfaltata, il CAI 345 prosegue per largo
sentiero) – Bivio q.829 (Il CAI 345 curva a
gomito e tiene il sentiero a destra in salita) –
Incrocio q.872 (A sinistra un largo sentiero no segnato scende
riportando a Ca’ Vitelline, il CAI 345 va dritto e dopo pochi metri tiene il
sentiero a sinistra) – Carrozzabile
q.881 (Innesto sulla carrozzabile, il CAI 345 la prende a sinistra) – Case q.888 (Seconde case. Fine
carrozzabile, ora si procede per sterrata) – Bivio q.905 (Bivio di
sterrate, a sinistra scende ripidamente noi dritto in piano) – Casina q.918 (Minuscola casina in sasso
abbandonata) – Incrocio q.931 (Tabelle con
informazioni e cartelli. Pochi metri più avanti ci sarebbe il bivio del CAI 345
con il CAI 347/A, noi invece saliamo a destra con indicazioni per la cima di
monte Castello) – Monte
Castello q.977 (Cima con rado bosco, panche e tavoli per pic-nic. Torniamo
sui nostri passi) – Incrocio q.931 (Tornati al punto
dove sono poste le tabelle proseguiamo con il CAI 345 tralasciando dopo pochi
metri la sterrata CAI 347/A che scende a sinistra) – Bivio q.980 (Poco sopra a sinistra
inizia, per poi scendere immediatamente, una sterrata secondaria, noi ci
teniamo sul CAI 345 su larga sterrata solcata dai mezzi motorizzati. Il bivio
potrebbe passare inosservato) – Incrocio q.1010 (Grande incrocio e
cartelli: a destra in discesa c’è il sentiero CAI 442, a destra la carrozzabile
per monte della Torraccia, noi per carrozzabile a sinistra ora CAI 345-CAI
400/4) – Bivio q.990 (Bivio della
carrozzabile, pochi metri prima di arrivarci sulla sinistra c’è anche un largo
sentiero non segnato per casa Cargè. Cartelli:a destra in discesa la
carrozzabile è CAI 446, noi la teniamo dritto, che è sempre CAI 345-CAI 400/4
oltrepassando in breve un piccolo casotto di sasso) – Bivio q.1026 (Bivio di carrozzabili su
fondo sterrato: a sinistra è CAI 157/A, noi a destra per CAI 345-CAI 400/4) – Chiesa di Ronchidoso q.1045 (Anche
Santuario Madonna degli Emigranti. Scendiamo con la stradina asfaltata per
poche decine di metri e teniamo il CAI 345-CAI 400/4 che prosegue su largo sentiero
in salita dietro la piccola edicola) – Bivio q.1119 (Cartelli:
a sinistra scende il sentiero CAI 157 che prenderemo al ritorno, noi
proseguiamo con il largo CAI 345-CAI 400/4 costeggiando una recinzione
metallica) – Bivio q.1094 (Bivio di larghi
sentieri e cartelli: a sinistra in discesa prosegue il CAI 345, noi dritto per
CAI 400/4) – Bivio q.1106 (A destra prosegue il
CAI 400/4, noi andiamo dritto dietro la sbarra di ferro e saliamo fino alla cima di monte Belvedere) – Monte
Belvedere q.1138 (Sulla cima rimangono i pochi ruderi di un antico castello
medioevale, alcune testimonianze della 2° guerra mondiale e una grande croce.
Grandioso il panorama che spazia dal monte Cimone al Corno alle Scale, torniamo
sui nostri passi) – Bivio
q.1106 – Bivio
q.1094 – Bivio
q.1119 (Ora scendiamo a destra con il CAI 157) – Cancello q.1111 (Lo oltrepassiamo) – Cancello
q.1071 (Lo oltrepassiamo, dalla parte opposta a sinistra un largo sentiero
scende verso Ca’ Ercole, noi dritto con il CAI 157 fino alla vicina maestà) – Santa Filomena q.1073 (Grande maestà) – Sterrata q.952 (Innesto
su sterrata dopo una ripida discesa, il CAI 157 la prende a destra) – Bivacco q.948 (Casotto in legno sempre
chiuso e bivio di sterrate: a destra è CAI 179, noi a sinistra in discesa con
il CAI 157) – Bivio
q.924 (A destra a ritroso c’è una sterrata, noi dritto in discesa per CAI
157) – Montilocco
q.908 (Innesto sulla carrozzabile, la prendiamo a destra e dopo poche
decine di metri ci sono le vecchie case del borgo di Montilocco adibite a casa
per vacanza. La carrozzabile termina, passiamo tra le case, poi prendiamo un
vicolino sulla destra e il CAI 157 prosegue per
sentierino in ripida discesa) – Incrocio q.843 (A
destra e sinistra ci sono dei larghi sentieri non segnati, il CAI 157 va
dritto) – Incrocio q.776 (Incrocio di sentieri,
il CAI 157 va a sinistra) – Bivio
q.750 (A sinistra un sentiero non segnato sale, il CAI 157 scende a destra
e in breve arriva alle prime case di Gaggio Montano) – Asfaltata q.713 (Innesto sulla strada asfaltata
“via Ronchidoso”, la attraversiamo e scendiamo degli scalini di fianco un
garage in lamiera portandoci nella strada sottostante che è “via Docciola” dove
è situata una bella fonte, da qui il CAI 157 va a sinistra) – Via
Tanari q.667 (Arriviamo in via Tanari, una stradina con ciottoli in sasso,
la prendiamo a sinistra in salita e in breve scende arrivando al Cimitero) –
Cimitero q.655.
DISLIVELLO TOTALE: 760 m
QUOTA MASSIMA: Monte Belvedere
q.1138
LUNGHEZZA: 17,7 km
DIFFICOLTA : E
DIFFICOLTA : E
NOTE:
|
|
Sentieri |
- Itinerario ben segnato per larghi sentieri, sterrate e carrozzabili. - Superbo panorama da monte Belvedere verso l’alto appennino dal monte Cimone al Corno alle Scale. - Carta topografica scala 1:25000 Parco regionale del Corno alle Scale (SELCA editore) |
Fonti |
- Fontana
a Ca’ di Corazza.
- Fonte-lavatoio alle case di
Montilocco.
- Fonte appena scesi sotto la
“via Ronchidoso” a Gaggio Montano.
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale
(ore)
|
TEMPI RILEVATI:
|
Tempo
Totale (ore)
|
Cimitero q.655
|
0,00
|
Bivio q.990
|
2,18
|
Maestà
q.687
|
0,07
|
Bivio q.1026
|
2,26
|
Ca’
di Corazza q.722
|
0,20
|
Chiesa
di Ronchidoso
|
2,36
|
Asfaltata
q.722
|
0,35
|
Bivio
q.1119
|
3,02
|
Deviazione
q.720
|
0,36
|
Bivio q.1094
|
3,08
|
Chioso
di Sopra q.742
|
0,39
|
Bivio q.1106
|
3,11
|
Baldone
q.809
|
0,43
|
Monte
Belvedere q.1138
|
3,15
|
Casa
q.788
|
0,48
|
Bivio
q.1106
|
/
|
Ca’
Vitelline q.799
|
0,55
|
Bivio q.1094
|
/
|
Deviazione q.786
|
0,57
|
Bivio q.1119
|
/
|
Incrocio
q.796
|
1,06
|
Cancello
q.1111
|
3,29
|
Casa
q.815
|
/
|
Cancello q.1071
|
3,36
|
Bivio q.829
|
1,11
|
Santa Filomena q.1073
|
/
|
Incrocio q.872
|
1,18
|
Sterrata q.952
|
3,46
|
Carrozzabile q.881
|
1,19
|
Bivacco
|
3,47
|
Case q.888
|
1,21
|
Bivio
q.924
|
3,49
|
Bivio
q.905
|
1,23
|
Montilocco q.908
|
3,52
|
Casina
q.918
|
1,26
|
Incrocio q.843
|
3,57
|
Incrocio
q.931
|
1,28
|
Incrocio q.776
|
4,03
|
Monte
Castello q.977
|
1,33
|
Bivio q.750
|
4,07
|
Incrocio
q.931
|
/
|
Asfaltata q.713
|
4,10
|
Bivio
q.980
|
1,57
|
Via
Tanari q.667
|
4,17
|
Incrocio
q.1010
|
2,06
|
Cimitero q.655
|
4,20
|
Domenica 11 agosto 2002, nell’ambito del Progetto regionale "Linea
Gotica", è stato inaugurato a Gaggio Montano in località Ronchidoso
l’itinerario storico "Guanella-Monte Castello-Ronchidoso".
L’Amministrazione comunale di Gaggio Montano ha effettuato interventi di valorizzazione delle principali località interessate al passaggio del fronte negli anni 1944-1945.
L’Amministrazione comunale di Gaggio Montano ha effettuato interventi di valorizzazione delle principali località interessate al passaggio del fronte negli anni 1944-1945.
Si tratta di un itinerario attrezzato, inserito in un immutato ambiente
naturale, con segnaletica storica e turistica che permette ora di visitare le
località, che furono tra il 1944-45 teatro di guerra, dove permangono segni
importanti per la conoscenza della storia del XX° secolo e per la salvaguardia
della memoria storica del nostro paese.
Ricordiamo che a Monte Castello fu combattuta una lunga battaglia, a cui parteciparono i battaglioni brasiliani della FEB (Forca Expeditionaria Brasileira), che si concluse nel febbraio 1945.
A Ronchidoso il 28 settembre 1944 i tedeschi uccisero per rappresaglia 62 civili, in gran parte vecchi, donne e bambini. I combattimenti dei mesi successivi videro impegnate truppe americane e brasiliane.
Il Progetto "Linea Gotica", attraverso interventi di recupero delle postazioni difensive tedesche, delle località simbolo della presenza dell’esercito alleato e dei territori dove maggiore fu la presenza partigiana e il contributo della popolazione civile, intende salvaguardare la memoria storica di questi luoghi e rendere omaggio a tutti coloro che qui giunsero provenienti da ogni angolo della terra.
Ricordiamo che a Monte Castello fu combattuta una lunga battaglia, a cui parteciparono i battaglioni brasiliani della FEB (Forca Expeditionaria Brasileira), che si concluse nel febbraio 1945.
A Ronchidoso il 28 settembre 1944 i tedeschi uccisero per rappresaglia 62 civili, in gran parte vecchi, donne e bambini. I combattimenti dei mesi successivi videro impegnate truppe americane e brasiliane.
Il Progetto "Linea Gotica", attraverso interventi di recupero delle postazioni difensive tedesche, delle località simbolo della presenza dell’esercito alleato e dei territori dove maggiore fu la presenza partigiana e il contributo della popolazione civile, intende salvaguardare la memoria storica di questi luoghi e rendere omaggio a tutti coloro che qui giunsero provenienti da ogni angolo della terra.
Cenni
storici
LA CAMPAGNA D’ITALIA: 1943-45
Dopo l’occupazione della Sicilia e la firma dell’armistizio da parte del Governo Badoglio, il 9 settembre 1943 iniziano le operazioni alleate sul continente. Truppe americane sbarcano a Salerno mentre gli inglesi, in rapida successione, occuparono Taranto, Bari Foggia e Termoli. Le armate tedesche si ritirarono difendendo palmo a palmo il territorio appenninico e solo nel maggio 1944 truppe francesi e polacche riescono a superare la Linea Gustav occupando Cassino. Liberata Roma il 4 giugno 1944, gli alleati insediano il Governo Bonomi, espressione delle forze antifasciste, e proseguono per Pescara, ancona e Firenze.
Nell’agosto del 1944, mentre il fronte nord-occidentale supera Parigi e quello orientale ha raggiunto Varsavia, Churchill convince i comandi alleati a proseguire le operazioni sul fronte italiano per aprirsi un varco verso Vienna e bloccare l’avanzata dell’Armata Rossa nei Balcani.
Lo schieramento alleato, indebolito dalla partenza di 200.000 soldati per la Francia meridionale, viene suddiviso in due zone operative al comando di alexander: l’8^ Armata inglese a Sud-Est, lungo la Via Emilia, mentre a sud-ovest la 5^ Armata americana punta verso Bologna lungo le arterie appenniniche, al Statale 325 (Prato-Bologna), la Statale 65 (Bologna-Firenze) e la Statale 64 (Bologna-Pistoia). Di fronte, sotto il comando di Kesserling, la 10^ e la 14^ Armata tedesca, protette da una fitta rete di fortificazioni per resistere a "oltranza" agli Anglo-Americani: la LINEA GOTICA.
Dopo l’occupazione della Sicilia e la firma dell’armistizio da parte del Governo Badoglio, il 9 settembre 1943 iniziano le operazioni alleate sul continente. Truppe americane sbarcano a Salerno mentre gli inglesi, in rapida successione, occuparono Taranto, Bari Foggia e Termoli. Le armate tedesche si ritirarono difendendo palmo a palmo il territorio appenninico e solo nel maggio 1944 truppe francesi e polacche riescono a superare la Linea Gustav occupando Cassino. Liberata Roma il 4 giugno 1944, gli alleati insediano il Governo Bonomi, espressione delle forze antifasciste, e proseguono per Pescara, ancona e Firenze.
Nell’agosto del 1944, mentre il fronte nord-occidentale supera Parigi e quello orientale ha raggiunto Varsavia, Churchill convince i comandi alleati a proseguire le operazioni sul fronte italiano per aprirsi un varco verso Vienna e bloccare l’avanzata dell’Armata Rossa nei Balcani.
Lo schieramento alleato, indebolito dalla partenza di 200.000 soldati per la Francia meridionale, viene suddiviso in due zone operative al comando di alexander: l’8^ Armata inglese a Sud-Est, lungo la Via Emilia, mentre a sud-ovest la 5^ Armata americana punta verso Bologna lungo le arterie appenniniche, al Statale 325 (Prato-Bologna), la Statale 65 (Bologna-Firenze) e la Statale 64 (Bologna-Pistoia). Di fronte, sotto il comando di Kesserling, la 10^ e la 14^ Armata tedesca, protette da una fitta rete di fortificazioni per resistere a "oltranza" agli Anglo-Americani: la LINEA GOTICA.
LA
LINEA GOTICA
A partire dall’ottobre 1943, il comando tedesco utilizza migliaia di operai italiani, inquadrati nella TODT, per costruire robusti capisaldi difensivi lungo i 320 km. che separano il Tirreno dall’Adriatico.
Per contrastare l’accesso alla Pianura Padana da parte degli alleati vengono allestiti bunker e torrette panther, fortini per mitragliatrici, fossati anticarro e ostacoli antisbarco, trincee, mine anticarro e reticolati antiuomo.
Queste strutture, insieme alla conformazione fisica del territorio, permettono ai tedeschi di resistere per oltre sei mesi ad un esercito superiore di numero, meglio equipaggiato e con una totale supremazia aerea.
Con il sopraggiungere delle piogge autunnali, l’offensiva alleata, iniziata sul Foglia il 25 agosto e proseguita il 10 settembre in direzione dei Passi appenninici di Scarperia, del Giogo e della Futa, viene rallentata e poi definitivamente bloccata. Liberate Rimini, Forlì e Ravenna, il fronte si arresta lungo una linea che, in Emilia-Romagna, va dal Senio ai Monti della Riva passando per Monte Battaglia, Livergnano, Monte Salvaro e Monte Belvedere. I tedeschi hanno così via libera per effettuare rastrellamenti e rappresaglie contro i partigiani e la popolazione civile; deportare civili nella fabbriche in Germania e depredare la Pianura Padana.
Nell’aprile del 1945, lo schieramento alleato, rinforzato dalla 10^ Divisione USA di montagna, dal Corpo di spedizione brasiliano e dai Gruppi di combattimento del ricostituito esercito italiano, scatena una offensiva generale su tutta la linea del Fronte.
I capisaldi tedeschi cadono a uno a uno sotto l’incalzare delle forze alleate.
Con l’insurrezione armata proclamata il 25 aprile dalle forze della resistenza nelle città del nord e la resa dei tedeschi firmata il 2 maggio, l’Italia torna a essere un paese libero.
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Case q.888
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Bivio
q.990 (Bivio della carrozzabile, pochi metri prima di arrivarci sulla
sinistra c’è anche un largo sentiero non segnato per casa Cargè. Cartelli:a
destra in discesa la carrozzabile è CAI 446, noi la teniamo dritto, che è
sempre CAI 345-CAI 400/4 oltrepassando in breve un piccolo casotto di
sasso)
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Bivio q.1119
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Bivacco q.948
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Bivacco q.948
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