Il sentiero, inaugurato nel 1974, è stato realizzato dalla Sezione del CAI dell'Aquila per la celebrazione del centenario della sua fondazione. E' una traversata, lunga ed impegnativa, riservata ad escursionisti ben allenati in grado di mettere anche le mani sulla roccia.
DATA: 7 agosto 2013
PARTENZA: Con l’autostrada A 24
L’Aquila-Teramo usciamo ad Assergi, andiamo a destra in direzione opposta al
paese seguendo le indicazioni per Fonte Cerreto, punto di partenza della
funivia per Campo Imperatore, e continuando fino a quest’ultimo. Esattamente
3,8 km prima di arrivare a Campo Imperatore, sulla destra presso un’area con
tavoli di legno, inizia il largo sentiero ghiaioso nostro punto di partenza.
Stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare
ITINERARIO: Partenza q.1805 (Area
pic-nic e tabella panoramica, sulla carta il largo sentiero è indicato come
CAI 6, cartelli
e segni assenti) – Vado
di Corno q.1924 (Incrocio e stretto passaggio nel crinale: a sinistra in
salita omini di sasso indicano il sentiero per Monte Aquila, dalla parte
opposta il CAI 6 scende, noi a destra iniziamo il sentiero del Centenario su
crinale indicato da un cartello. Bolli giallo/rossi) – Bivio
q.2222 (Cartelli e segni assenti, a sinistra il sentiero conduce al vicino
Pizzo di San Gabriele che vedevamo già alla nostra sinistra durante la salita,
noi dritto per il crinale principale con bolli giallo/rossi) – Monte Brancastello
q.2385 (Cartello sulla cima, proseguiamo in leggera discesa sul crinale con direzione sud/est) – Vado del Piaverano q.2327
(Cartelli e segni assenti: a sinistra scende il CAI 17 per S. Colomba, a destra
il CAI 17 per l’altopiano di Campo Imperatore,
proseguiamo sul crinale) – Ferrata q.2276 (Una scaletta di
metallo ci indica l’ inizio della ferrata che sale alle Torri di Casanova ) – Torri
di Casanova q.2362 (La ferrata sale alla prima torre e scende
dalla parte opposta con corda in acciaio, poi si risale arrivando al cartello
posto in una selletta tra due cime, si prosegue a sinistra su esile cengia per
poi scendere a destra) – Bivio q.2300 (Abbiamo
da poco iniziato a scendere dalla cengia, a sinistra un sentiero prosegue
tenendo il crinale conducendo a una affilata ed esposta cresta, il sentiero del
Centenario con bolli giallo/rossi invece prosegue in ripida discesa per traccia
sdrucciolevole per poi bypassare da sotto)
– Forcella
q.2292 (Stretto passaggio tra le pareti di roccia, il sentiero del
Centenario lo oltrepassa e scende ripidamente su traccia sdrucciolevole arrivando
a una corda fissa che aiuta nella discesa fino alla Forchetta di S. Colomba) – Forchetta di S. Colomba
q.2260 (Cartello indica la stretta forcella. Si prosegue in salita
con via ferrata che in breve conduce a un canalino attrezzato) – Monte Infornace q.2469 (Cartello indica
l’errata quota di 2426 m, lo oltrepassiamo e dopo pochi metri c’è il bivio, a
destra inizialmente su un crinale secondario scende un sentiero per “La
Canala”, noi dritto in discesa sul crinale principale, direzione nord/est, al vicino monte Prena) – Sella q.2418 (Separa monte
Infornace dal monte Prena. Ora inizia la ripida
salita con traccia sdrucciolevole che in breve oltrepassa un piccolo tratto
attrezzato) – Monte Prena q.2561 (Vecchia croce di
metallo sulla cima, teniamo il crinale con direzione est) – Bivio
q.2557 (Dopo appena tre minuti dalla croce evitiamo i segni giallo/rossi
alla nostra destra che conducono alla via alpinistica “Brancadoro”, e scendiamo
ripidamente a sinistra con traccia sdrucciolevole) – Dorsale q.2367 (Al
termine della ripida discesa si arriva alla dorsale rocciosa che con direzione
nord/ovest culmina a “La Cimetta”. Bivio e cartelli assenti: a sinistra c’è il
CAI 9 che conduce al paese di Pretara, noi oltrepassiamo la dorsale e scendiamo
con il sentiero a mezzacosta, direzione sud/est) – Crinale q.2273 (Raggiungiamo il crinale
che inizia sotto il versante est del Monte Prena e
cominciamo a percorrerlo in direzione del Monte Camicia) – Vado
di Ferruccio q.2257 (Cartello indica l’errata quota di 2233 m, una
scritta lo correggeva q.2245 ma il mio GPS lo quota a 2257 m. Tralasciamo il
sentiero CAI 7 che scende a destra verso la
“Miniera di Bitume” e iniziamo a salire lungo la “Costa di Ferruccio” con bella vista sulla “Pietra della Spia”
e sulla parete nord del Monte Camicia)
– Monte
Camicia q.2564 (Piccola croce di vetta, torniamo sui nostri passi per pochi
metri e iniziamo a scendere a destra con il sentiero CAI 8A che compie un ampio e spettacolare giro sulla
verde testata del Vallone di Vradda) - Sella q.2478 (Punto
panoramico sul “paretone nord”del monte Camicia) – Bivio q.2390 (Cartelli assenti: dritto
a sinistra inizia il CAI 8B che prosegue poco sotto il crinale e conduce al
monte Tremoggia, noi dritto a destra in discesa con il CAI 8A, direzione sud)
– Fonte Vetica q.1632.
DISLIVELLO TOTALE: 1700 m
QUOTA MASSIMA: Monte Camicia
q.2564
LUNGHEZZA: 18,1 km
DIFFICOLTA: EEA
NOTE:
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Sentieri
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- Nell’anno in corso (2013) è in atto un
cambio di numerazione dei sentieri, quella riportata nella relazione tiene
conto della vecchia.
- Bellissima traversata di crinale,
sicuramente la più bella del Gruppo del Gran Sasso, da fare assolutamente con
tempo stabile, giornate molto lunghe e assenza di neve. Consiglio di farla in
agosto partendo a camminare alle 6-6,30, l’itinerario è molto lungo e le 9,30
ore che ci abbiamo messo sono come sempre escluse di soste.
- Il
“Sentiero del Centenario” è riferito solo a escursionisti esperti e in ottime
condizioni fisiche. Tratti attrezzati non difficili, ma che richiedono l’uso del
set da ferrata più il casco e i numerosi passaggi di I° e II° su roccia infida e sdrucciolevole che
iniziano dalle Torri di Casanova e terminano sul Monte Camicia, ci tengono
sempre con la tensione alta.
- Portare molta acqua (2,5-3 litri ciascuno).
- Buona la segnatura su tutto il crinale con bolli
giallo/rossi.
- Per percorrere l’intera traversata sono necessarie
due auto, altrimenti dobbiamo pernottare al Rifugio-albergo a Fonte Vetica e
tornare indietro a piedi attraverso l’altipiano del Gran Sasso. (Albergo Rifugio della Vetica, si trova alla base del Vallone di Vradda e dispone di 20 posti
letto. E' aperto da metà giugno a metà settembre e su richiesta
tutto il resto dell'anno.Tel 0862-938138)
- Da prestare molta attenzione anche alla
salita dal Vado di Ferruccio al Monte
Camicia, la cima più alta dell’itinerario, con alcuni passaggi esposti e
sdrucciolevoli da affrontare quando le nostre forze e la lucidità sono
notevolmente calate.
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Fonti
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Fonte al rifugio forestale di Fonte Vetica.
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TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
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Partenza q.1805
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0,00
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Vado
di Corno
|
0,25
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Bivio
q.2222
|
1,30
|
Monte Brancastello
|
1,55
|
Vado
del Piaverano
|
2,28
|
Ferrata q.2276
|
2,35
|
Torri di Casanova
|
2,57
|
Bivio q.2300
|
3,07
|
Forcella
q.2292
|
3,30
|
Forchetta
di S. Colomba
|
3,40
|
Monte Infornace
|
5,00
|
Sella
q.2418
|
5,08
|
Monte
Prena
|
5,41
|
Bivio
q.2557
|
5,44
|
Dorsale q.2367
|
/
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Crinale q.2273
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/
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Vado
di Ferruccio
|
6,30
|
Monte
Camicia
|
7,55
|
Sella
q.2478
|
/
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Bivio q.2390
|
8,15
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Fonte
Vetica
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9,25
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Lasciamo il
monte Brancastello in direzione
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Lasciamo il
monte Brancastello in direzione
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Lasciamo il
monte Brancastello in direzione
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Lasciamo il
monte Brancastello in direzione
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Torri
di Casanova q.2362
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Torri
di Casanova q.2362
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Forchetta di S. Colomba q.2260
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Monte Infornace q.2469
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Monte Camicia q.2564
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Sella q.2478
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Sella q.2478
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Sella q.2478
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