Ascesa al monte Vettore nei monti Sibillini per la Via del Canalino, itinerario per escursionisti esperti con attitudini alpinistiche, si sviluppa in ambiente solitario e selvaggio con salita su roccia di 1° e 2°.
DATA: 26 luglio 2015
PARTENZA: Con l’autostrada A14 usciamo
al casello di Ascoli e iniziamo a percorrere la superstrada a doppia corsia che
termina dopo 27 km in prossimità delle uscite per la città di Ascoli, noi
proseguiamo sulla strada SS.4 oltrepassando Acquasanta Terme fino arrivare a
Arquata del Tronto (circa 55 km dal casello autostradale),dove lasciamo la SS.4
e risaliamo a destra con indicazioni per Montegallo e Pretare. Al bivio, circa
3 km dopo avere attraversato il paese di Pretare, andiamo a sinistra con
indicazioni del passo Forca di Presta, il nostro itinerario inizia esattamente
1,5 km prima di arrivare al valico (circa 70 km dal casello autostradale).
Traccia reale del GPS sullo stralcio
della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO:
Partenza q.1400 (Esattamente 1,5 km prima di
arrivare al passo di Forca di Presta, sulla destra c’è il largo “Sentiero dei
Mietitori” o CAI G.A.S - Grande anello dei Sibillini, segni CAI ma cartelli
assenti, noi invece dobbiamo prendere il largo tracciato erboso che inizia
poche decine di metri sopra appena oltrepassato il CAI G.A.S., segni e cartelli
assenti. In breve il largo tracciato erboso termina e proseguiamo in salita, a
vista e senza percorso obbligato con direzione nord puntando al largo “Canale dei
Mezzi Litri”, sul crinale possiamo notare la sagoma del rifugio Tito Zilioli a
q.2240 m) – Canale
dei Mezzi Litri q.1560 (Arrivati al canale dei Mezzi Litri , prendiamo come
riferimento la quota di 1560 m, noi l’abbiamo raggiunto a una quota più bassa,
quindi siamo risaliti fino ad arrivare alla quota sopraindicata. Da questo
punto lo attraversiamo iniziando a notare alcuni omini di sasso e un sentierino
che si sviluppa a mezzacosta e in leggera salita con direzione nord/est) – Aia
della Regina q.1725 (Il sentierino, che fino ad ora era sempre stato
evidente e segnato con omini di sasso, termina. Davanti a noi possiamo vedere
delle grandi e oblique placche di
roccia, da questo momento si procede a vista e senza via obbligata, valutando
passo dopo passo il percorso migliore da intraprendere. Noi abbiamo raggiunto
l’enorme placca e ci siamo portati sulla stessa iniziando a percorrerla, è
molto ripida ma la roccia è ruvida e consente una buona aderenza delle scarpe,
attenzione al ghiaino che ci può fare scivolare. Dopo circa 10 minuti decidiamo
di abbandonarla perché diventa troppo ripida, quindi scendiamo a destra
attraverso uno stretto passaggio e continuiamo sotto la stessa su terreno
detritico e infido mantenendo la direzione nord/est. In seguito siamo costretti
a risalire a sinistra su roccette con passaggi di 1° e 2° che ci riportano
sulla grande placca rocciosa ormai giunta al suo termine) – Dorsale q.1845 (Tornati sulla placca
rocciosa la risaliamo sempre con direzione nord/est al termine della quale
raggiungiamo una verde e ripida dorsale, la salita prosegue sempre molto ripida
e faticosa ora con direzione nord verso le pareti rocciose sopra di noi, una
volta raggiunte le costeggiamo a destra notando l’evidente forcella
caratterizzata da un “dente” roccioso dal quale inizia il canalino) – Via del Canalino q.1915
(Raggiunta la forcella con l’evidente “dente roccioso”, alla sinistra ci appare
uno stretto canalino che è l’inizio della nostra via, una catena aiuta nella ripidissima
salita iniziale, poi si continua sempre all’interno dello stesso) – Fine del Canalino q.1980
(Al termine dell’angusto canalino, risaliamo a destra uscendo nell’ampio
pianoro sommitale, ora continuiamo in ripidissima salita con direzione
nord/ovest percorrendo la vallata, caratterizzata da ripidissimi pendii erbosi
e passaggi di 1° e 2° su roccette poco affidabili, si procede a vista e senza via
obbligata cercando di individuare al momento il passaggio migliore con l’obbiettivo
di raggiungere il crinale principale che separa il monte Vettore da Il Pizzo) – Crinale q.2345 (Al termine della
faticosa e ripidissima risalita, ci innestiamo sul crinale che separa il monte
Vettore da Il Pizzo, presenti dei grandi omini di sasso. A destra, est, il
crinale conduce a Il Pizzo, noi lo teniamo a sinistra, ovest, e subito ci
innestiamo sul CAI 131: a destra scende nel versante opposto, noi continuiamo sul
crinale con la cima del monte Vettore davanti a noi) – Croce q.2448 (Grande croce posta poco
sotto la vetta) – Bivio q.2450 (Tra la Croce q.2448 e la
cima appena sopra di noi, cartelli assenti : a sinistra scende il largo
sentiero per la Sella delle Ciaule, andiamo sulla vetta) – Monte
Vettore q.2476 (Croce di vetta in metallo e libro delle firme, panorama a
360°, torniamo sui nostri passi) – Bivio
q.2450 (Ora scendiamo a destra sul sentiero CAI 101 non segnato poco sotto la
Croce q.2448 che è la via normale di
salita) – Sella delle Ciaule q.2240 (Sulla larga
e verde sella c’è il rifugio incustodito Tito Zilioli, lasciamo il crinale e
scendiamo a sinistra sotto l’edificio prendendo il largo CAI 101) – Monte
Vettoretto q.2052 (Nella discesa lo si oltrepassa senza rendersene conto) – Forca di Presta q.1536 (Innesto
sull’asfaltata, la teniamo a sinistra in discesa) – Arrivo q.1400.
DISLIVELLO TOTALE: 1150 m
QUOTA MASSIMA: Monte Vettore
q.2476
LUNGHEZZA: 11,6 km
DIFFICOLTA:
EE+ / F
TEMPI RILEVATI:
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Tempo
Totale
(ore)
|
Partenza
q.1400
|
0,00
|
Canale
dei Mezzi Litri
|
0,22
|
Aia
della Regina
|
1,10
|
Dorsale
q.1845
|
1,45
|
Via
del Canalino
|
2,00
|
Fine
del Canalino
|
2,20
|
Crinale
q.2345
|
3,40
|
Croce
q.2448
|
3,55
|
Bivio
q.2450
|
/
|
Monte
Vettore
|
4,00
|
Bivio
q.2450
|
/
|
Sella
delle Ciaule
|
4,25
|
Monte Vettoretto
|
/
|
Forca di Presta
|
5,25
|
Arrivo q.1400
|
5,45
|
NOTE:
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Sentieri
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- Itinerario molto impegnativo, riferito a
escursionisti esperti con attitudini alpinistiche, la salita per la Via del Canalino si svolge completamente fuori
sentiero, su terreno infido e pericoloso, bisogna avere la capacità
d’orientamento e di scegliere al momento i passaggi migliori da fare,
possiamo riassumere il tutto nel seguente modo:
- Dalla Partenza al Canale
dei Mezzi Litri si procede a vista senza problemi.
- Dal Canale dei Mezzi Litri all’Aia della Regina si
percorre un esile ma evidente traccia segnalata da alcuni omini di sasso, non
vi sono problemi ma bisogna prestare attenzione all’ambiente selvaggio che ci
circonda.
- Dall’Aia della Regina termina il sentierino, le
placche rocciose sono ripide, la roccia offre buona aderenza ma a tratti è
sporca di brecciolino, noi aggiriamo da sotto su terreno detritico dove
occorre prestare molta attenzione, si procede a vista cercando di scegliere
il passaggio migliore al momento.
- La risalita dell’angusto canalino è attrezzato con
catena nei primi metri iniziali, poi lo si percorre con passaggi di 1° e 2°.
Attenzione, nel nostro caso il giorno prima ha fatto un forte temporale e nel
canalino scorreva parecchia acqua rendendo tutto più difficile e pericoloso.
- Al termine del canalino si risale la vallata a vista,
non vi sono segni, si procede ripidamente e con intuito si cercano i passaggi
migliori, passaggi di 1° e 2° su roccia infida e poco sicura, pendii erbosi
scivolosi.
- D’obbligo l’uso del casco per i frequenti crolli di
detriti, la corda può servire solo per assicurare i meno esperti. Nell'estate del 2020 il rifugio/bivacco Tito Zilioli è stato completamente sostituito da un moderno edificio
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Partenza
q.1400 (Prendiamo il largo tracciato erboso che inizia poche decine di metri
sopra appena oltrepassato il CAI G.A.S., segni e cartelli assenti. In breve
il largo tracciato erboso termina e proseguiamo in salita, a vista e senza
percorso obbligato con direzione nord puntando al largo “Canale dei Mezzi
Litri”, sul crinale possiamo notare la sagoma del rifugio Tito Zilioli a
q.2240 m)
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Sul sentierino
che dal canale dei Mezzi Litri conduce all’Aia della Regina, si sviluppa a
mezzacosta e in leggera salita con direzione
nord/est
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Dorsale q.1845 (Raggiungiamo una verde e
ripida dorsale, la salita prosegue sempre molto ripida e faticosa ora con
direzione nord verso le pareti rocciose sopra di noi, una volta raggiunte le
costeggiamo a destra notando l’evidente forcella caratterizzata da un “dente”
roccioso dal quale inizia il canalino)
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Monte Vettore q.2476
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